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Discussione: Profumo di Iris

  1. #11
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    Predefinito Re: Profumo di Iris

    11° CAPITOLO


    Ka era un po' nervoso, infatti quella sera aveva invitato me e Andrea a cena a casa sua con i ragazzi. Andrea era spaparanzato sul mio divano che aspettava me.
    <<Andy, ti prego di non fare lo stupido. Non fare battutine o cose così, perché è già sotto pressione>> lo avvertii.
    <<Ok, ma siamo in ritardo di 15 minuti, quindi muoviti>> sbuffò.
    Misi il rossetto e andammo a casa di Ka. Erano già tutti lì e fui tanto felice quando li abbracciai. La cena proseguì bene, ma iniziarono una discussione pacifica su come potevano coinvolgere i fan che attendevano un loro ritorno.
    <<Ehi, calmatevi! Ho un'idea!>> dissi all'improvviso.
    Tutti mi guardarono.
    <<Be' il vostro album più venduto qual è stato?>>
    <<Tutto è possibile>> rispose Dani.
    <<Sì tesoro, ma è vecchio ormai e anche noi>> sospirò Pedro.
    <<Sì certo, ma i fan hanno parecchi ricordi legati a quell'album fantastico e anche noi, quindi io direi di riproporre un tour con "Tutto è possibile", sono sicura che tutti apprezzeranno. Con il sound leggermente più evoluto e le vostre voci cambiate è quasi perfetto, insomma sarà un'avventura vincente, fidatevi di me!>> risposi con una luce particolare negli occhi.
    Ka se ne accorse e annuì pensieroso.
    <<Non so se è una buona idea... insomma non so nemmenose sarà un gran successo>>
    <<Dai Ka! C'era qualche certezza 10 anni fa? No, ma avete continuato lo stesso! Propongo di fare una serata di prova al Circolone, così se andrà bene possiamo arganizzarne altre!>> replicai con ardore.
    <<Si può fare>> ammise Ivan.
    <<Io, se volete, posso darvi una mano nella campagna di comunicazione>> propose Andrea.
    <<Sì. Sì! Ka tu lo sai che conosco molte fan, quindi possono spargere la voce. Voi intanto potete fare dei video su Facebook che spiegate questa decisione!>> risposi subito eccitata.
    Alla fine approvarono tutti e restammo insieme per discutere i dettagli.
    <<Ragazzi perdonatemi, ma devo andare. Fatemi capitare i dettagli e mi metterò a lavoro>> disse Andrea.
    <<Ok, grazie mille amico>> sorrisero tutti stringendogli la mano.
    <<Tesoro ti porto a casa o vuoi stare qui?>> mi chiese.
    <<Resto qui, tranquillo>>
    Gli diedi un bacio sulla guancia e se ne andò.
    <<Non pensate che sia un'idea folle, vero?>> chiesi ansiosa.
    <<No, affatto! E' una grande idea!>> approvò Pedro.

    Dopo una settimana il nostro progetto continuava a gonfie vele e i fan erano impazziti dalla gioia. Ero molto felice, anche se con Ka mi sentivo molto poco. Il venerdì venne a casa mia per parlarmi di una cosa importante.
    <<Amore tu sai che adesso io non posso...
    <<Sì, tranquillo. Capisco>> sorrisi.
    <<Non ti sto abbandonando, anzi! Non voglio che mi aspetti, però altrimenti sarai triste. Ovviamente ogni volta che potrò verrò da te e mi potrai chiamare ogni volta che vuoi>>
    Capivo cosa mi stava dicendo e mi crollò il mondo addosso, ma ero stata io a proporre questa avventura, quindi non potevo spezzargli legambe, quindi annuii felice.
    <<Sapevo che avresti capito>> sospirò sollevato.

    Trovai conforto in Andrea, ricominciò a parlarmi di nuovo dopo quel fatto che successe tre settimane prima.
    <<Andy vuoi restare con me stanotte?>> chiesi all'improvviso mentre preparavo la cena.
    <<Va bene, ma devo andare a prendere le mie cose. Verrò tra mezz'ora, ok?>>
    Dopo la serata al Circolone mi emozionai tantissimo e decisero di replicare lì e fare un tour.
    Andrea tornò poco dopo e cenammo.
    <<Ti vedo pensierosa. Cos'hai?>> mi chiese prendendomi la mano.
    <<Mi sento un po' sola, ma so che sta facendo il suo lavoro>>
    <<Ci sono io qui con te>> rispose un po' offeso.
    <<Sì, ma...
    <<Ok ho capito. Andiamo a dormire>> rispose freddo.
    Mi aiutò a togliere le cose da mezzo e mentre lui si avviò a letto io andai a lavarmi e fare lo shampoo e dopo un'ora lo raggiunsi.
    <<Scusami>> sorrisi infilandomi nel letto.
    <<Non importa>>
    Si vedeva la mascella contratta sotto la barba perfettamente curata, come piace a me.
    <<Sei andato dal barbiere>> osservai.
    <<L'ho fatta da solo stamattina. Ora hai finito? Ho sonno>> sbuffò.
    Era arrabbiato e non potevo dargli torto.
    <<Mi dispiace, Andy, ma ho passato i tre anni peggiori della mia vito con lui lontano. E' il mio migliore amico fin da quando ero bambina e sentirlo di nuovo distante è doloroso, ma adesso ci sei tu che mi illumini le giornate e non posso far a meno di te. Non credo di riuscirci>>
    <<Davvero?>> chiese stupito.
    Annuii sorridendo. E allora successe. Mi baciò e io gli accarezzai il petto nudo e caldo che rabbrividiva. La mia prima volta con Andrea, la mia prima volta in assoluto.
    <<Ho solo paura che io sia un ripiego>> sussurrò pensieroso.
    <<Non dirlo neanche per scherzo!>> risposi colpendogli il petto.
    Sorrise poco convinto.
    <<Ka ha dormito un migliaio di volte nel mio letto, a volte anche solo in intimo e non mi è mai venuto in mente di farlo. Non in questo periodo almeno>>
    Mi guardò curioso.
    <<Prima che me ne andassi a Roma qualche volta ci abbiamo pensato di provarci, ma siamo sempre stati interrotti. All'epoca ero arrabbiata, ma adesso ne sono felice alla luce di quanto è successo... come posso dirlo? Adesso lo vedo come amico, non provo niente di più perché mi ha ferito tanto e... be' per fortuna sei entrato tu nella mia vita, quindi non devi aver paura, né essere geloso del mio forte legame con Ka, chiaro?>> spiegai.
    Si rilassò e anche io.
    <<Be' però credo sia saggio nascondere per un po' la nostra relazione. Lui ti guarda diversamente da come lo guardi tu>> disse serio.
    <<Non è vero. Me ne sarei accorta se fosse così>>

  2. #12
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    Predefinito Re: Profumo di Iris

    12° CAPITOLO


    Ero davvero orgogliosa per quello che avevano organizzato i ragazzi e per la loro contentezza. Tutti i weekend li ascoltavo alla radio, ma li vedevo molto poco.
    <<Andy, stamattina vado dai ragazzi in radio, così appena finiscono prendiamo un caffè. Tu sei d'accordo?>>
    <<Certo, tranquilla. Io devo andare a fare delle commissioni e non mi andava di lasciarti sola di sabato>> sorrise.
    Misi il rossetto e andai alla sede della radio per aspettare i ragazzi. Tutti mi abbracciarono sorpresi di vedermi e, dopo il caffè rimanemmo io e Ka.
    <<Allora come va con Andrea?>> chiese Ka accendendosi la sigaretta.
    <<Ka io...
    <<Tranquilla lo so da un pezzo. Non sono arrabbiato, solo avrei voluto saperlo prima, ma posso immaginare cosa ti ha spinto a non dirmelo. Comunque meglio lui che qualche altro deficiente>> sorrise.
    Mi rilassai perché non sembrava arrabbiato.
    <<Vuoi pranzare da me oggi? Andy non c'è tutto il giorno e poi io e te non ci vediamo mai>>
    <<Ok, mi farebbe davvero piacere>> sorrise.
    Andammo a casa mia e iniziammo a cucinare insieme come ai vecchi tempi, ma lo vedevo un po' troppo silenzioso.
    <<Cosa ti da di più?>> chiese all'improvviso.
    <<Ka sei stato tu a mettere una pietra sopra, quindi non iniziare!>> sbuffai.
    <<Sì, ma tu non hai detto nulla, mi hai fatto fare tranquillamente, quindi già era tutto premeditato>> replicò
    <<Oh non tocchiamo questo tasto, per favore. Non litighiamo. Ti voglio qui perché mi manchi, quindi per favore!>> mi arrabbiai.
    Preparammo la tavola in silenzio, poi prese le chiavi della macchina.
    <<La pasta è quasi pronta. Dove vai?>> chiesi non capendo.
    <<Avevo dimenticato che avevo un impegno>> disse in fretta.
    Lo afferrai per il braccio con decisione.
    <<Non fare lo stupido!>>
    <<Cosa dovrei fare? Restare qui e...?>>
    <<Starmi accanto come non hai fatto negli ultimi tre anni! Tutto questo è successo a causa tua, perché potevi scegliere diversamente, ma adesso, se tieni a me, puoi recuperare su un lato, no?>>
    Ero davvero arrabbiata. Afflosciò le spalle e si voltò verso di me.
    <<E va bene! Scusa, lo sai che sono troppo istintivo e a volte mi dispiace. Mangiamo>> sospirò.
    Dopo pranzato ci mettemmo sul divano e mi addormentai stretta a lui. Mi sentivo bene, al caldo e al sicuro tra le sue braccia.

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