Mi risveglio con un bacio di Andrea.
<<Devi andare per forza via?>> mi chiede dispiaciuto.
<<Lo sai che arrivano i genitori di Ka e loro non sanno nulla di questa situazione e in più sono i miei tutori legali>> spiego.
<<Lo so. Ci vediamo stasera?>> mi chiede accarezzandomi i capelli arruffati.
<<Ovvio>> sorrido.
In tutta la settimana Ka mi riempiva di telefonate e messaggi, ma non ho risposto neanche ad uno.
Rientro a casa e c'è solo Ka preoccupato.
<<Temevo che non venissi. Ti ho chiamato tantissime volte, perché non mi hai risposto? Mi hai fatto preoccupare>> si arrabbia.
<<Adesso sono qui, quindi non ti agitare>> rispondo fredda.
Mi chiudo in camera mia a sistemare i vestiti.
<<Ti prego possiamo parlare?>> mi chiede Ka entrando in camera mia.
<<Non ho nulla da dirti>> dico ferma.
<<Ti prego non voglio che mamma a papà ci vedano così>>
<<Ok prometto che non sarò ostile, ma non approfittarne>> concedo.
<<Allora torna a casa nostra. E' anche tua questa casa, ricordatelo>> sorride tendendomi la mano.
E' la cosa più bella che potesse dirmi. I suoi genitori me lo dicevano sempre, ma lui non me l'aveva mai detto esplicitamente.
Passa qualche giorno e Ka si mostra davvero gentile, ma Andrea non si fida affatto. Infatti quando i suoi partono di nuovo decidiamo di poter restare nella stessa casa. Anzi decidiamo insieme che ormai i suoi genitori possono anche trasferirsi a Roma visto che sono sempre lì, lasciando il comando a Ka anche per quanto riguarda me. Parlare ad Andrea di questa decisione è stato estremamente difficile, anche se dopo qualche litigata lo ha accettato. Adesso Ka deve fare il fratello maggiore, quindi mi sento molto più tranquilla.
Mi sto vestendo in camera mia perché io e Andre festeggiamo il nostro mesiversario. Ho scelto un semplice tubino nero effetto stropicciato, tacchi alti. Sono in intimo che mi stiro i capelli e entra Ka.
<<Scusa. Torno più tardi>> mormora.
<<Non essere stupido. Dimmi>> sorrido voltandomi verso di lui.
Prima di rispondere mi squadra dalla testa ai piedi.
<<Dovrei chiederti un favore>>
<<Ok, spara!>> lo incito.
<<Be' io dovrò andare via per una settimana e non voglio lasciarti qui da sola>> mi dice piano temendo la mia reazione.
<<Resto da Andrea>> rispondo subito.
Mi prende le mani e mi fa sedere sul letto.
<<Piccola mia, credimi, io mi fido di Andrea perché è buono con te, rispetta gli orari ed è un bravo ragazzo... ma non posso farlo. Ne ho parlato con mamma e papà e mi hanno ordinato di portarti con me>> mi spiega piano.
<<Ma sai che Andrea non è d'accordo>> sbuffo.
<<Lo so e mi dispiace davvero, ma non posso. Mi dispiace tanto, ma non posso>> dice con calma.
<<Ok glielo dico stasera>> sospiro.
<<Bravissima! Questo tubino me lo ricordo>> sorride andando via.
Ha ragione! L'ho indossato una volta speciale con lui...
Andrea viene a prendermi e subito mi sento male. Andammo a cena e ormai il mio malessere era palpabile.
<<Tesoro stai bene? Vuoi andare in ospedale?>> mi chiede Andrea preoccupato.
<<No, tranquillo>> sorrido.
Il vestito inizia a darmi fastidio per il ricordo e volevo solo toglierlo perché non riuscivo a ragionare. Infatti quando andiamo da lui subito mi sento meglio...
...Andrea dorme come un bambino, ma io mi agito inquieta. Alla fine lo sveglio.
<<Amore devo dirti una cosa>> dico in fretta.
<<Dimmi>> mi sorride.
Gli spiego tutto del viaggio e ovviamente si arrabbia.
<<Perché? Non capisco!>> urla.
<<Ti prego non arrabbiarti>> mormoro.
<<Allora resta con me!>> insiste.
Lo bacio con le lacrime agli occhi.
<<Ti amo, Andy>> sussurro piano.
Sorride contento.
<<Adesso è sicuro che non ti lascio andare>> dice più sicuro.
<<Allora?>> chiedo speranzosa.
<<Solo se stanotte dormirai da me>> concede.
Avviso Ka e ci mettiamo a letto.
<<Anche io ti amo, tesoro>> mi sussurra all'orecchio.
Ci addormentiamo più tranquilli
Io parto con i ragazzi e inspiegabilmente le settimane di tour da una diventano "magicamente" due e quindo sono arrabbiata con Ka.
<<Quante volte ancora devo dirti che non lo sapevo?>> sbuffa Ka.
<<Risparmia il fiato perché non ti crederò>> sbottò acida.
Ritorna a guidare in silenzio. Prendiamo il treno per andare a La Spezia, prima tappa del tour che dura 3 giorni. L'hotel dove alloggiamo è davvero stupendo, affaccia sul mare ed è davvero elegante. Un po' diverso dal loro stile, ma sospetto che ci sia lo zampino di Ka perché sa che mi piace quello stile.
<<Ti piace?>> mi sussurra all'orecchio compiaciuto dalla mia espressione sbalordita.
<<Ti spiace darmi le chiavi di camera mia?>> chiedo altezzosa.
<<Oh non te l'ho detto, tesoro? Tu dormirai con me>> dice malizioso.
<<Scordatelo!>> ringhio.
Andiamo in camera e Ka ride trionfante. La nostra camera è una piccola suite molto comoda e bella. Un letto molto morbido, un divanetto a due posti, toilette con un grande specchio, armadio, tavolo di vetro al centro e un bagno regale.
<<Non mi incanti>> mormoro accigliata.
Sorride e sistema le valige.
<<E' una bella giornata. Ti annoieresti a starci dietro. Ti do tre ora di libera uscita. Puoi fare ciò che vuoi>> propone.
Accetto la proposta e decido di fare una passeggiata in centro. E' davvero bello il mese di aprile in una località di mare, perché c'è un'aria molto calda e piacevole. In quel tempo concesso chiamo Andrea per informarlo del cambio di programma e, come previsto, si arrabbia tanto e questo mi intristisce molto. Cammino molto e mi ritrovo sul lungomare. Ho sforato il coprifuoco fissato da Ka, ma in quel momento non voglio vedere nessuno. Vado in spiaggia e mi siedo sulla sabbia con le ginocchia al petto ad osservare le onde del mare.
<<Ehi fuggitiva!>>
Mi volto e vedo Ivan con un sacchetto in mano.
Abbozzo un sorriso triste.
<<Ka ha detto di venirmi a prendere?>> chiedo fissando il mare.
<<No. Mi ha chiesto di portarti il pranzo. Lui è stato trattenuto da un problema alla chitarra>> sorride.
Mi rallegro un po' e prendo il sacchetto.
<<Mangi con me?>> chiedo sistemandomi con le gambe incrociate.
<<Proposta molto allettante principessa, ma ne avremo ancora per un po'. Oh se vuoi ritornare in camera mi ha dato anche le chiavi>> mi saluta dandomi un bacio sulla tempia e se ne va.
Mangio il mio panino e verso le tre me ne torno in camera. Faccio una doccia e un bel pisolino su quel letto morbido e molto invitante.
Mi risveglio e vedo Ka in boxer, appena uscito dalla doccia.
<<Ehi piccola!>> mi sorride.
Non gli rispondo ostinata.
Sospira e continua a vestirsi.
<<Tra un'ora c'è la cena. Metti il costume sotto i vestiti>> ride strizzando l'occhio.
Metto il costume, un paio di shorts e una canotta. Ceniamo tutti insieme e andiamo a fare una lunga passeggiata sul lungomare.
<<Ehi chi vuole fare il bagno di mezzanotte?>> chiede Ka.
Lo guardo stupita.
<<Oh dai divertiamoci, bimba!>> mi prende in giro.
Andiamo in spiaggia e mentre gli uomini formano un enorme tappeto con le asciugamani io mi allontano un po' per sedermi sulla sabbia.
I ragazzi si divertivano a spingersi in acqua.
<<Pensavo ti sarebbe piaciuto>> mi sussurra Ka all'orecchio.
Serro le labbra e si siede accanto a me.
La sua pelle bagnata luccica alla luce della luna.
<<Scusa>> dice piano.
Lo guardo con gli occhi pieni di lacrime.
<<Per avermi tradita, per avermi mentito, per non aver provato a conquistarmi, per avermi trascinata qui o per aver fatto infuriare Andrea?>> chiedo scattando in piedi.
Mi allontano ancora senza dargli la possibilità di rispondere. Mi raggiunge poco dopo e mi abbraccia da dietro. La sua pelle fresca mi poggiata alla mia schiena mi provoca brividi piacevoli.
<<Non mi dispiace aver fatto infuriare Andrea, ma per il resto sì>> dice piano.
Cerco di scappare, ma mi stringe sempre più forte.
<<Voglio che tu sia mia>> mi sussurra piano.
Mi giro di scatto trovandomi a meno di due centimetri dal suo viso.
<<Non sono come te, Carmine! Io non faccio soffrire il mio ragazzo solo per un tuo capriccio del tutto insensato!>> mi arrabbio.
Sorride abbassando gli occhi.
<<Oh no amore hai capito male. Io voglio te, punto>>
Lo guardo sconvolta.
<<Non capisco>>
<<Lasciati conquistare. Tanto mi hai tradito pure tu, no?>> sorride amaro.
<<Come lo sai?>> chiedo sorpresa.
<<Quando ti ho detto del mio tradimento tu avevi gli occhi colpevoli e un grosso succhiotto sulla spalla sinistra>> spiega.
<<E perché non hai detto nulla?>> chiedo non capendo.
<<Volevo che me lo dicessi tu, ma non l'hai fatto e poi è più grave il mio tradimento, no?>>
Allungo la mano per accarezzargli la guancia fredda. L'afferra e mi bacia il palmo.
<<Oh Ka mi dispiace tanto>> sospiro.
<<Lo so. Sei piccola, hai sofferto tanto e Andrea ti ha offerto più di quanto io abbia fatto>> sorride.
Ricambio il sorriso e gli do un bacio sulla guancia.
<<Ehi non dovevamo fare un bagno?>>
Torniamo dagli altri e mentre gli altri si tuffano senza esitazione, io ho il timore di mettere addirittura un piede in acqua. Ka mi afferra sotto le braccia, Ivan i piedi e insieme mi buttano in acqua. Alle quattro del mattino tutti infreddoliti torniamo in albergo. In camera al buio Ka mi afferra le mani e mi bacia, prima piano e poi con passione. Non ho proprio voglia di staccarmi da quelle labbra salate. Sto per perdere il controllo e Ka se ne accorge.
<<Sicura di volerlo fare?>> mi chiede piano.
Mi blocco subito. Mi sorride e si allontana, ma appena lo fa sento freddo, mi sento insicura, quindi lo afferro per il polso.
<<Sì, sono sicura>> rispondo guardandolo negli occhi.
Questa volta perdo davvero il controllo.
KA
Bussano insistentemente alla porta e mi alzo facendo attenzione a non svegliarla. Indosso in fretta i pantaloni della tuta e apro la porta. E' Pedro. Guarda me ancora sfatto dalla spiaggia e guarda la schiena nuda di lei scoperta dal lenzuolo e fa due più due.
<<Ssshh>> lo zittisco uscendo in corridoio socchiudendo la porta.
<<Oh mio Dio! Ka state insieme!>> dice ridendo.
<<No, stupido! Ci sto lavorando>> sorrido lanciandole un'occhiata dalla fessura lasciata.
<<Be' spero che ce la farete! Comunque fai presto perché non indovinerai mai chi ci aspetta nella Hall>> sorride.
IO
Mi risveglio più tranquilla e Ka mi da un bacio caldo, appena uscito dalla doccia.
<<Tesoro io mi avvio nella Hall perché ci aspetta una persona. Ce la fai a raggiungermi tra un'ora?>> mi chiede piano.
Annuisco e se ne va. Faccio la doccia, lo shampoo, indosso jeans, canotta con sneakers e raggiungo i ragazzi a colazione. Con loro c'è un ragazzo moro con un aria familiare.
<<Ehi tesoro ti ricordi di me?>> mi chiede il ragazzo allargando le braccia.
Rimango stupita.
<<Ste!>> grido.
Lo abbraccio contenta. Da piccola avevo una cotta per lui e Ka lo sa, quindi è un po' accigliato.
<<Sei davvero bella!>> sorride baciandomi sulla guancia.
Una volta ritornata a Milano spiego la mia decisione ad Andrea e come previsto la prende male e non mi rivolge la parola. Infatti quando lo incontro all'università cambia addirittura strada, addirittura non è venuto a lezione perché ci sono io. Appena finisce lo vado a cercare in aula studio e infatti è lì che lo trovo che studia e fuma una sigaretta. Sbatto la borsa sul banco davanti ai suoi libri arrabbiata. Cerca di parlare, ma lo fermo subito.
<<Senti se vuoi essere arrabbiato con me all'infinito ok, ma vieni a lezione, capito?>> sbotto.
Mi guarda stranito.
<<Hai capito?>> gli chiedo a denti stretti.
<<Sì>> dice piano.
<<Bene. Ora alza il culo e andiamo a lezione>>
<<Dopo>> dice rimettendosi a scrivere.
<<Non mi muovo da qua finché non ti alzi>> ribatto.
Sbuffando prende le sue cose e mi segue in aula.
Ritorno a casa stremata e affamata. Neanche Ka mi parla perché non ho scelto lui e in più sono andata anche a cena con Ste due volte, quindi è moooolto geloso. Mi guarda in cagnesco mentre vado a lavarmi e a mettermi qualcosa di comodo per cucinare.
<<Ma cosa vuoi? Lo sai che non voglio stare con nessuno adesso, quindi lasciami in pace>> sbraito.
Mi guarda fisso senza dire nulla.
<<Dopo mangiato vado a far pace con Andrea. Torno presto>> lo avviso.
<<Puoi anche non tornare affatto>> sibila.
<<Ti prenderò in parola>> sbotto.
Dopo pranzato mi vesto con jeans, canotta e sneakers e vado da Andrea. So che è ancora all'università con i suoi amici fino a sera, quindi entro in casa sua con la mia copia delle sue chiavi. Scavo un po' nella sua cucina e metto insieme una cenetta niente male.
Verso le sette rientra Andrea non del tutto sorpreso di vedermi lì, anzi mi sembra piacevolmente colpito. Come se niente fosse lui va a farsi la doccia e io gli metto tutto a tavola, prendo la borsa e faccio per andarmene.
<<Te ne vai?>> mi chiede duro.
<<Sì>>
Mi afferra la mano e mi abbraccia.
<<Sei dolcissima quando vuoi scusarti. Dai resta qui>> sorride.
Mi alzo in punta di piedi per dargli un bacio sulla guancia. Mangiamo, poi mettiamo tutto in ordine e ci mettiamo sul divano per vedere un film. Ka da mezzanotte mi tempesta di telefonate, ma lo ignoro. Alle 4.00 Andrea mi riporta a casa e Ka sul divano è livido di rabbia.
<<Ti sto chiamando da quattro ore>> urla.
<<Hai detto che non dovevo tornare, quindi che ti arrabbi a fare?>> chiedo con calma.
<<Vattene a letto!>> mi ordina.
<<Io non vado da nessuna parte!>> rispondo a tono.
E' davvero infuriato.
<<Da Andrea però ci sei andata per fare pace, vero?>> urla.
Lo sapevo che era quello il punto. Sospiro e gli poggio le mani sul petto.
<<Ka ti prego non iniziare>> mormoro.
<<Non ci tieni a me!>> sibila a denti stretti.
Lo prendo per il colletto della polo.
<<Certo che ci tengo, stupido! Quelli che non ci tenete siete voi perché volete solo una bambola di pezza da usare quando più vi fa comodo. Dovete rispettare la mia decisione, ok? Sono andata da Andrea perché non frequenta le lezioni alle quali partecipo io!>> mi arrabbio.
Abbassa lo sguardo dispiaciuto.
<<Hai ragione, mi dispiace. Sono stato un vero egoista. Hai tutto il tempo che ti serve>> dice piano.
<<Bene. Ora lasciami in pace>> ringhio arrabbiata.
Mi lascia e vado in camera mia a dormire
Ka soffre molto per i miei continui rifiuti, ma non mi va proprio di stare da sola con lui. L'unica cosa che mi sento di fare è quella di organizzargli una festa a sorpresa per domani, il 30 maggio, il suo compleanno. Pedro mi aiuta a tenerlo fuori casa tutto il giorno mentre io compro tutto il necessario e lo nascondo un po' sotto il mio letto e un po' nel mio armadio. Devo dire che tutto questo gran da fare mi metteva di buon umore.
Il fatidico giorno riesco a convincere Ka ad andare con Pedro in giro. Addobbo la casa, preparo i cocktail, stuzzichini vari e dolci. Bussano alla porta e con mia grande sorpresa vedo Andrea in tuta.
<Andy, ciao! Scusa, non voglio essere scortese, ma come vedi sono parecchio incasinata>> dico in fretta.
<<Lo so, piccola. Manca poco, quindi lascia finire a me di sistemare e vai a lavarti, perché puzzi>> sorride.
Accetto l'aiuto e vado a lavarmi e a vestirmi. Stiro i capelli e indosso un tubino rosa cipria e tacchi neri. Quando scendo in salotto Andrea mi fissa a bocca spalancata.
<<Ok... be' io... io vado!>> dice riprendendosi.
<<Perché non resti?>> chiedo in modo molto gentile.
<<Lo sai che domani ho l'esame>> sorride.
<<Oh ok. Allora in bocca al lupo e grazie>> rispondo un po' delusa.
<<E' stato un piacere, bimba>> mi saluta dandomi un bacio sulla tempia.
Iniziano a venire i suoi amici e appena il gruppo è al completo do il via libera a Pedro che dopo mezz'ora è di ritorno.
<<Sorpresaaaaaaaaa!!!>> gridiamo tutti insieme e io stappo lo spumante.
Ka, nonostante odi i compleanni, resta davvero stupito. Quasi verso metà serata Ka riesce ad avvicinarsi mentre mi riempio il quarto bicchiere di cocktail.
<<Pedro ha detto che hai organizzato tutto da sola>> mi dice mentre mi toglie il cocktail dalle mani. In effetti mi sentivo un po' brilla.
<<Sì. Ti è piaciuta?>> chiedo prendendo altre patatine.
<<Certo, signorina>> sorride.
<<Avresti preferito che te la organizzava Roberta, Marika o Manu?>> chiesi strappandogli il mio cocktail da mano.
Vuole replicare, ma me ne vado in camera mia. Levo le scarpe, mi scolo il mio quarto calice e scoppio a piangere seduta sul letto.
<<Ehi piccola stai bene?>> mi chiede Ivan.
<<Sì, scusa. Sono solo un po' stanca e questo cocktail non aiuta>> sorrido.
<<Ok be' c'è il taglio della torta>>
<<Non sono dell'umore giusto. E' nel frigo>> mormoro.
<<Ok. Tesoro mi dispiace per non...
<<Non è colpa tua. Vai>> lo rassicuro.
Mi da un bacio sulla fronte e se ne va. Io mi levo il vestito e mi infilo sotto le coperte in intimo. Dopo aver pianto tanto mi addormento.
...Mi risveglio con il sole già alto, indosso solo una canottiera e scendo in cucina per un po' di caffè. Ka, anche lui solo con il boxer, è seduto a fissare la sua tazza. Lo ignoro completamente e poi ritorno di sopra per lavarmi e indossare short e scarpe da ginnastica per andare al parco a correre.
Ritorno un po' più rilassata, faccio una doccia e vado sul divano a guardare un film. Ka rientra verso sera.
<<Tesoro ti prego, io...
<<Oh sta zitto!>> mi arrabbio.
Metto il tubino e i tacchi di ieri, mi trucco e vado in discoteca con Andrea per festeggiare il suo 30 e Lode. Bevo molto e non so come mi ritrovo tra le braccia di Ka che mi porta di peso in macchina e mi addormento.
Mi risveglio un po' intontita.
<<Ca*zo combini?>> urla Ka.
<<Ehi calmino eh!>>sbotto.
Mi afferra per il braccio e noto che ha il labbro sanguinante e gonfio e vari tagli superficiali.
<<Ka cos'è successo?>> chiedo preoccupata.
<<Niente>>
Mi libero dalla sua presa e lo faccio sedere sul mio letto per medicarlo.
<<Cos'è successo?>> chiedo di nuovo.
<<Andrea ti ha perso di vista e mi ha chiamato allarmato e ti abbiamo cercata ovunque, ma eri fuori con uno che ti molestava>> spiega.
<<Oh mio Dio! Cosa? Giuro Ka che non ci sono andata volontariamente!>> rispondo spaventata.
<<Lo so! Quel drink che ti ha dato è talmente forte da farti scordare anche il tuo nome>> mi racconta.
Lo abbraccio istintivamente.
<<Scusa! Sono davvero un disastro>> singhiozzo.
<<Oh no amore! E' colpa mia. Tranquilla>> mi rassicura tirandomi a sé.
Vado in tour con Ka e ritorno a Milano solo quando ho da fare gli esami e poi ritorno da lui. Per fortuna che l'ho fatto solo per tre volte a luglio. Questi tre giorni siamo a Roma e fa davvero molto molto caldo; mentre i ragazzi vanno a fare le prove, io, Debora, Lisa e Rossella andiamo a mare anche per parlare un po'.
<<Ragazze ha detto Pedro che tra un paio d'ore ci raggiungono>> ci avvisa Lisa.
Facciamo il bagno e ci stendiamo al sole.
<<Come va con Ka?>> mi chiede Debora.
<<Nettamente meglio! Mi lascia in pace e non mi fa pressioni>> rispondo sollevata.
<<Quindi...?>>
<<Mi dispiace per lui, ma ancora non me la sento. Sono due mesi, ma devo dire che è davvero bravo>>
Prendiamo il sole e dopo un paio d'ore mi risveglio con un bacio di Ka sulle labbra.
<<Ehi>> gli sorrido.
<<Vieni dobbiamo tornare in albergo>>
Mi guardo in torno e vedo che siamo soli ed è pomeriggio inoltrato.
<<Hai dormito parecchio. Sono venuto due ore fa, ho fatto un bel bagno e gli altri sono tornati in camera e io ho aspettato te>> spiega ridendo.
<<Oh>> mormoro un po' intontita.
Prendo le mie cose e torniamo in albergo. Fa una doccia veloce e dopo la faccio io. Come sempre sono indecisa sul cosa mettermi e alla fine metto un paio di jeans bianchi, top colorato e sandali.
Verso le sette arriviamo dietro al palco e devo dire che ci sono tantissime persone. Il concerto è stato davvero bello anche se noi eravamo dietro le quinte. Nella pausa Ka viene a darmi un bacio.
<<Hai freddo? Hai fame?>> mi chiede preoccupato.
<<No sono a posto, tranquillo>> sorrido.
<<Ok be' in camerino c'è una felpa se vuoi>> dice dandomi un altro bacio.
Resto spiazzata da queste continue premure. Appena finito firmano qualche autografo e fanno alcune foto, poi verso l'una andiamo a cenare in un pub e accetto la felpa di Ka.
<<Divertite, ragazze?>> ci chiedono soddisfatti.
<<Siete fantastici>> rispondiamo tutte.
Alle 4.00 torniamo in albergo e Ka fa un'altra doccia perché tutto sudato mentre io mi metto a letto. Quando mi raggiunge la sua voglia è palpabile, quindi lo accontento...
<<Ti amo, sai?>> sorride stringendomi tra le sue braccia.
<<Sì>> sorrido.
In sostanza passiamo un'estate davvero stupenda, felice e rilassante
A settembre, al nostro rientro, ho una sorpresa inaspettata: una raccomandata dall'Università di Bologna. Uno stage nella loro università come redattrice del giornale universitario. Sono euforica e triste al tempo stesso. Ho due settimane di tempo per pensarci, ma per adesso non voglio e quindi nascondo la lettera nel mio armadio.
<<Amore era per te?>> mi chiede Ka portando le valige.
<<Era solo pubblicità>> rispondo dandogli un bacio.
Dopo tre giorni mi assicuro di essere da sola in casa e chiamo Andrea e gli spiego della raccomandata.
<<Ma è fantastico, Shà!>>
<<Lo so Andy, ma adesso io e ka abbiamo trovato la felicità e già devo andare via>> mormoro.
<<Ka ti ama e sono sicuro che non ti impedirà mai di andarci>> mi rassicura.
Ho ancora un po' di timore, quindi non gli dico nulla.
Dopo dieci giorni ritorno all'università con Andrea.
<<Allora Ka cos'ha detto>> mi chiede Andrea.
<<Ancora non sa nulla>>
Ritorno a casa e Ka mi porge una lettera.
<<Cos'è?>> chiedo non capendo.
<<Dimmelo tu. E' un sollecito con un'offerta dall'università di Bologna>> mi spiega Ka un po' accigliato.
Vado in camera mia per fargli leggere la raccomandata.
<<Perché non me lo hai detto?>>
<<Avevo paura della tua reazione, avevo paura di lasciarti>> dico con le lacrime agli occhi.
Mi abbraccia e mi da un bacio dolcissimo.
<<Per prima cosa non devi aver paura di dirmi le cose solo perché potrei reagire diversamente dalle tue aspettative>> mi rimprovera <<e poi sono orgoglioso di te>>
Sorrido più tranquilla.
<<Cosa aspetti? Manda subito una mail di conferma>> mi incoraggia.
Vado subito a mandare l'email.
Passa qualche giorno e vedo movimenti strani, cioè che Andrea e Ka andavano molto d'accordo. Appena rientro dallo shopping pre partenza vedo Ka tutto indaffarato in cucina e a telefono.
<<Ehi tesoro cosa fai?>> chiedo incuriosita.
<<Niente che ti interessa! Anzi vai a farti una doccia e vestiti che abbiamo ospiti per cena e po torna qui ad apparecchiare per sette che poi vado io a cambiarmi>> ordina.
Eseguo gli ordini e infatti vengono i ragazzi e Andrea. Cosa ancora più strana Ka e Andrea si salutano in modo molto amichevole.
Mentre ceniamo Ka dice a tutti del mio stage.
<<Allora noi abbiamo un piano>> mi informa Andrea.
<<Io ti accompagno a prendere un monolocale e poi con lui vai a comprare le cose che ti servono quando io non posso>> continua Ka.
<<E noi ti aiutiamo con il trasloco, tutti quanti insieme e in più faremo in modo di non farti sentire sola>> conclude Ivan.
<<Vi amo!>> dico sinceramente colpita.
Appena se ne vanno tutti aiuto Ka a sparecchiare.
<<Ti amo, Ka>> dico piano.
Si gira verso di me felice e mi bacia.
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