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Discussione: Piece of soul

  1. #1
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    Predefinito Piece of soul

    Salve ragazze! Vi ricordate di me? Be forse no visto che manco da un bel po', ma ho avuto tantissimo da fare e pochissimo tempo a disposizione. Per chi non mi conoscesse io sono Sharon! Comunque inizio questa fan fiction che è basata su cose reali(ovviamente non con i protagonisti) =) Spero vi piaccia e buona lettura!

    1°CAPITOLO

    Ti sento dentro tutte le canzoni
    in un posto dentro... che so io

    Ti sento... e parlo di profumo
    t'infili in un pensiero
    e non lo molli mai
    Io ti sento... al punto che disturbi
    al punto che è già tardi
    rimani quanto vuoi...

    Mi levo le cuffiette e scendo dal treno. Vado di fretta perché il treno era in ritardo, quindi devo fare in tempo ad arrivare all'Università. Il cellulare mi vibra insistentemente, ma non voglio rispondere. Già so chi è. Incontro Omar che è lì al solito bar a farsi impacchettare la colazione.
    <<Oi dolcezza ti posso offrire un cornetto?>>
    <<No Omy davvero vado di fretta. La prossima volta te ne offro uno io>>sorrido e gli do un bacio sulla guancia.
    <<Dici sempre così>> mi risponde offeso. <<E comunque rispondi al cellulare!>>
    <<No. Non mi va! Forse stasera quando torno>>
    <<Ma dai fa tutto da schifo quando litigate e...>>
    <<Ora vado! E' tardi!>>
    Mi allontano velocemente e finalmente arrivo in tempo per l'appello del professore. E' molto stancante, ma mi piace perché mi occupa gran parte della giornata e non ho tempo per pensare.
    <<Shà tieni. Le slide del professore di scienza politica>>
    <<Oh grazie Lory!>>
    Mi da le fotocopie e, visto che abbiamo un'ora libera andiamo a prenderci un caffè.
    <<Avete litigato di nuovo?>> mi chiede comprensiva.
    Sospiro. <<Sì, ma questa volta non sono completamente sicura che sia colpa sua. Insomma non lo so... Sono confusa! Non voglio parlargli, ma non so il perché>>
    <<Be diglielo! Digli che sei confusa e che vorresti essere lasciata un po' in pace>>
    <<Ma... uffa! Va bene stasera i miei genitori non ci sono e lo faccio venire a casa>>
    Mentre ci avviamo per seguire un'altra lezione gli mando un messaggio veloce.
    <<Che ha detto?>>
    <<Ha detto che viene alle nove.>>
    Alle 19:30 arrivo a casa e aiuto mia madre a prepararsi.
    <<Tesoro noi torniamo domenica. Fai la brava e non fare tardi domani sera. Vuoi andare a dormire da Pedro e Omar?>>
    <<No mamma sono grande!>>
    Mi salutano e io vado a farmi doccia e shampoo. Suona il citofono e vado ad aprire.
    <<Uffa è già qui!>>
    Metto un paio di pantaloncini rosa, canotta bianca e vado ad aprire la porta con i capelli ancora bagnati e a piedi nudi. Lui è semplicemente bellissimo con quegli occhi verdi e l'aria arrabbiata.
    <<Due secondi che vado ad asciugarmi i capelli e a mett..>>
    Mi interrompe con un bacio mozzafiato.
    <<Ti prego. Ci metto due minuti... stai buono sul divano>>
    Dopo venti minuti lo raggiungo sul divano che sta vedendo un film.
    <<Ka io... Non lo so se è giusto continuare>> sospiro senza guardarlo negli occhi.
    <<Ho fatto qualcosa che non va?>> mi chiede serio.
    Mi alzo.
    <<Non ne ho idea! Cioè credevo di farcela, ma non è così! Quando ho bisogno di te non ci sei mai! Un giorno sei lì, un giorno forse qui, un'ora scarsa con me... La notte torni tardi, non abbiamo mai tempo per noi!>>
    <<Quindi vuoi lasciarmi perché non sono presente fisicamente?>>
    <<Non lo so cosa voglio fare!>> urlo disperata.
    Si alza e mi bacia la fronte.
    <<Io non ti voglio lasciare>> sorride.
    <<Ma sono stanca di stare sempre da sola>>
    <<Lo so. Sei piccola e...>>
    <<Smettila di dire che sono piccola!>> mi arrabbio.
    <<Ma in confronto a me lo sei>> sorride. <<Ti prometto che ti considero di più>>
    <<Odio il fatto che devo cercarti io per parlare. Tu non lo fai mai!>>
    Mi da un altro bacio mozzafiato. Ho già capito le sue intenzioni.
    <<Adesso non mi va>>
    <<Ok. Prendo due pizze?>>
    Prende le chiavi della macchina e esce mentre io apparecchio la tavola. Mangiamo in silenzio e ci vediamo un film.
    <<Resti con me stanotte?>>
    Sta per rispondere ma gli squilla il cellulare.
    <<Oi Pè... No no sto con la mia piccola stasera... No Pè dai sta da sola e... uffa! Non più di un'ora!>> sbuffa e stacca.
    Lo guardo con un sopracciglio alzato e le mani sui fianchi.
    <<Dai amore è una riunione di gruppo e...>>
    <<Sono stanca.Vado a letto. Non disturbarti a venire!>>
    Mi afferra per i fianchi e cerca di baciarmi, ma mi scanso.
    <<Per l'una sto nel tuo letto>>
    <<Non mi interessa! Provaci e ti butto fuori a calci!>> urlo e mi chiudo in camera mia.
    <<Tesoro!>>
    <<Vattene!>>
    Sento il rumore della porta e apro quella della mia camera. Mi addormento subito per la stanchezza.
    Sento un calore improvviso dietro la schiena e due braccia che mi stringono. Cerco di liberarmene immediatamente, ma mi stringe ancora di più.
    <<Sono venuto mezz'ora prima>> ride.
    <<Ho detto che non ti volevo>> protesto.
    Mi si avvicina così tanto che il suo profumo mi stordisce.
    <<Be non ti ho sentito>>
    <<Come al solito!>> sbuffo.
    Inizia a baciarmi e le sue mani cercano i gancetti del reggiseno, ma lo blocco con decisione.
    <<Ho detto che non mi va>> dico seria.
    Cerca di protestare, ma i miei occhi sono fermi e decisi, così si arrende.
    <<Sei ancora arrabbiata con me per l'altro giorno, vero?>>
    <<Mi pare ovvio!>>
    Mi accarezza i capelli e mi da un bacio sulla tempia.
    <<Amore mia te l'ho detto! E' una mia ex e l'ho solo salutata>>
    <<Non mi interessa chi era>> dico arrabbiata e gli do le spalle.
    Mi avvolge di nuovo nel suo abbraccio e mi stringe al suo petto.
    <<Ti amo, sai?>> sussurra tra i miei capelli.
    <<Non ti credo affatto!>>
    Mi gira con forza e accende la lampada sul comodino.
    <<Non dire scemenze! E' vero ti ho fatto soffrire e tanto, ma ti amo. Se non ti amavo non avrei giurato di cambiare!>> risponde arrabbiato.
    Mi volto di nuovo sul fianco e chiudo gli occhi per riprendere il sonno, ma sono inquieta.















    Se mi regalate qualche commento stasera ne metto un altro =)


    http://forum.teamworld.it/forum1743/...-222395-a.html
    Ultima modifica di nunufinley4ever; 29-09-2013 alle 16:42
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  2. #2
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    Predefinito Re: Piece of soul

    2° CAPITOLO

    Ti ricordi la prima volta?...

    Avevo 17 anni e Ka, Pedro, Dani e Ste 23.
    Prendo la borsa e scendo con Maria dimenticando il cellulare sul letto.
    <<Tesò, ma alla fine hai risolto?>>
    <<No con me ha chiuso! Se non mi sta a sentire il problema è suo!>> dico decisa.
    <<Ma dai è il tuo migliore amico e...>>
    <<Uh guarda quel vestitino! E' adorabile!>>
    Scuote la testa rassegnata e lascia cadere il discorso. Alle otto torniamo a casa giusto in tempo per la cena. Sotto il mio palazzo c'è Ka che fuma una sigaretta bloccandomi l'accesso al portone.
    <<Carmine levati di mezzo!>>
    Butta il mozzicone per terra e lo schiaccia con il piede.
    <<Ti devo parlare>> mi dice tranquillo.
    <<Be io no, quindi levati!>>
    Sorride e mi afferra per i fianchi.
    <<Ka per favore ho fame!>>
    <<I tuoi non ci sono e tu non sai cucinare>> ride.
    <<Hai ragione. Infatti mamma ha detto che devo andare da zia Lorella>>
    <<Ci parlo io con Lorella. Stai con me>>
    <<Non voglio!>>
    Prende il cellulare e chiama a casa di Pedro.
    <<Ciao Lorella... Sì è qui con me... Mi chiedevo se può venire da me in questi giorni... Certo... Grazie ciao!>>
    Stacca e si sposta dal portone.
    <<Muoviti. Prendi la tua roba e tra 10 minuti ti voglio in macchina>>
    <<Altrimenti?>> lo sfido.
    <<Niente. Ti vengo a prendere di peso>>
    So che ne è capace quindi ubbidisco.
    <<Brava bambina>> sorride e mi bacia la guancia.
    Arriviamo a casa sua e metto il borsone sul suo letto e vado a lavarmi.
    <<Tu dormi sul divano!>> gli dico mentre metto il pigiama.
    <<Ma sto vizio di non metterti il reggiseno sotto il pigiama lo tieni ancora?>> dice con un gemito.
    <<Eh già! Muoio di fame!>>
    <<Ma ho detto che volevo parlarti>>
    <<E io ho detto di no e che ho fame>>
    Sbuffa e ceniamo. Ha preparato la carne arrosto e pasta al sugo.
    <<Io ora mi chiudo in camera tua e non voglio vedere la tua brutta faccia>> lo avverto.
    Mi lavo i denti e vista l'ora vado nel suo letto a vedere un film. Adoro la sua camera. E' di un bel blu e ha poster di Slash, Beatles, Kurt Cobain sparsi sulle pareti. La sua bimba è accanto al suo letto sempre bella e curata. Mi addormento verso le 23:30.
    Qualcosa di caldo mi tocca la guancia e mi sveglio spaventata.
    <<Mmm dai Carmine vattene!>> mi lamento.
    <<No. Ti amo e lo sai>>
    Tasto il suo viso con l'indice.
    <<Come ti devo spegnere?>>
    Mi prende per i fianchi e mi gira a pancia in su e lui è sopra di me. Mi guarda negli occhi e mi bacia teneramente.
    <<Ma perché dobbiamo discutere sempre di notte?>> sbuffo.
    <<Perché il giorno mi eviti>>
    Sospiro e rivolgo la mia attenzione fuori la finestra.
    <<A cosa pensi?>>
    <<Che ti voglio bene, ma come amico>> sospiro.
    <<Ma io amo te. Ti conosco da una vita. So come prenderti e so quello che vuoi. Mi fai impazzire in senso positivo e in senso negativo. Ho fatto qualcosa di sbagliato? Il tuo silenzio mi uccide>>
    Scoppio a piangere.
    <<Amore>>
    <<Ka ti prego lasciami in pace>> lo supplico e se ne va.
    Mi sveglio alle sette, mi lavo, mi vesto e vado a scuola. Ka già era uscito e mi aveva lasciato la colazione. Giornata pessima. Se già è uscito vuol dire che è arrabbiato e in più avevo sia il compito di letterature che quello di trigonometria. Torno a casa sua distrutta e lo trovo seduto al tavolo della cucina a fare i conti.
    <<Ciao Ka>>
    <<Mmmm>>
    Mi incuriosisco e mi avvicino per baciargli la guancia, ma si sposta.
    <<Che c'è?>> gli chiedo arrabbiata.
    <<Sei una tr*ia!>>
    <<Grazie! Posso sapere il perché?>>
    <<Ti frequenti con quel Marco da 1 mese e non me lo dici?>> urla.
    <<Sì che te l'ho detto e poi è un amico... Ma a te che interessa? Ti fai quasi una ragazza a settimana e io non ti sto dicendo niente!>> scoppio anche io.
    Mi punta un dito contro. <<A-ah! Sei gelosa!>>
    <<Non ho detto questo. Tu sei geloso, ma non posso farci niente! Perché mi piace baciare Marco!>>
    Si ferma con la bocca aperta e sparisce in camera sua. Io, facendo finta di niente, pranzo e faccio i compiti. Dopo due ore entro in camera sua e vengo colpita subito del profumo e lui è in boxer. Mi avvicino e gli tocco il petto. Mi prende le mani e mi stringe tra le sue braccia. <<Perché mi devi ferire?>>
    <<E' la verità... L'ho baciato>> sospiro.
    Mi stacca da lui e si infila i jeans.
    <<Non ci sei andata a letto, vero?>>
    Scuoto la testa. <<Abbiamo tentato, ma siamo stati interrotti>>
    Mi aspetto che si metta la maglietta e invece mi afferra per i fianchi e mi da un bacio mozza fiato, ma mi allontano stordita.
    <<Vieni qui>> mi ordina dolcemente.
    Mi avvicino cauta e ricomincia a baciarmi. Talmente che mi travolge partecipo anch'io. Mi bacia il collo che è il mio punto debole e ormai non c'è più niente da fare. Mi ritrovo stesa sul letto, con lui sopra e i jeans sbottonati.
    <<Ka io... io non lo so>>
    Mi bacia dolcemente mentre le sue mani mi accarezzano la schiena e i fianchi. Il suo respiro è calmo, il mio accelera ogni secondo. Ho una paura tremenda. Ormai è quasi fatta.
    <<Amore stai tranquilla>>
    Sì l'abbiamo fatto. Non so se è stato giusto, ma l'abbiamo fatto.
    Mi sveglio con un suo dolce bacio, ma gli do una gomitata nello stomaco.
    <<Hai vinto! Sono tua al 100% ora. Vuoi un premio?>> sbotto irritata.
    <<Amore ti prego! Per me è importante. Io voglio te!>>
    <<Io no Ka... mi dispiace, ma sei il mio migliore amico>>
    Mi da un altro bacio.
    <<Ok però fissiamo delle regole: voglio baciarti sulla bocca e voglio che quando sei da sola vieni da me a dormire nel mio letto e infine voglio avere l'ultima parola sul tizio che mi presenterai>>
    <<Va bene tanto sulla bocca ci baciamo da anni scemo!>> rido.
    Mi du un altro bacio, ma con la lingua.
    <<Se mi va ti bacio così>> dice deciso.

















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  3. #3
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    Predefinito Re: Piece of soul

    [FONT=Times New Roman]
    3° CAPITOLO

    Non ce la faccio a far cambiare la situazione. Siamo più che amici, questo è ovvio, ma non siamo fidanzati perché lui è libero di fare ciò che vuole e a volte lo fa per indispettirmi. Indosso jeans chiari, stivaletti neri con borchie, canotta bianca e camicia scozzese sopra. Devo andare ad un seminario tra tre ore, ma voglio scendere prima per fare un po' di shopping. Accendo il cellulare e leggo il messaggio di Ka.
    Sto venendo!
    Sbuffo e gli rispondo velocemente.
    Sto già per strada... non rompere!
    Dopo due secondi mi chiama.
    <<Dove stai?>>
    <<Sto a Milano! Ho degli acquisti da fare e poi alle 13:00 ho il seminario>> rispondo scocciata.
    <<Aspettami da Lello. Sto parcheggiando>>
    Sto per replicare, ma stacca e così dopo due minuti lo vedo che si avvicina a me.
    <<Perché scappi?>> mi chiede prendendomi il viso tra le mani.
    <<Ho da fare Ka... muoviti!>>sbuffo.
    <<Non mi piace questo atteggiamento, signorina>>
    Sorride e mi bacia a stampo.
    <<Ka la smetti? Se mi vedesse qualcuno lo andrebbe a dire ai miei genitori e non mi va di dare spiegazioni>>
    Ride divertito.
    <<Ma amore in questi quattro anni ho perso il conto di tutte le volte che siamo stati insieme nel mio o nel tuo letto>>
    <<Già... Mi porti a letto solo quando ti garba>>
    <<Non dire che non ti piace!>>
    Incrocio le braccia al petto e metto il broncio.
    <<Be voglio che le cose cambino! O mi chiedi di essere la tua fidanzata o esco con Roberto>>
    <<Ma dai stiamo bene così>>
    <<Ok stasera esco con Roberto!>> mi arrabbio e mi giro per andarmene.
    <<Be puoi uscirci se vuoi, ma non andarci a letto o mi ferisci>> dice afferrandomi il polso.
    L'argomento è delicato quindi decidiamo di metterci in macchina.
    <<Be se voglio ci vado stanotte>>
    Mi guarda stupito e arrabbiato nello stesso tempo. Non se lo aspettava.
    <<Tu sei mia>>
    <<Ma tu no. Tu non sei mai stato mio e ora voglio cambiare le cose>>
    <<Perché?>> chiede disperato.
    <<Perché sono cresciuta e non mi va più>> dissi decisa e me ne andai velocemente.
    Era una balla. Non dovevo uscire perché mamma e papà non ci sono, ma almeno ero sicura di non averlo intorno. Dopo uno shopping rilassante andai al seminario, poi persi un po' di tempo con Loredana e alle 19:00 tornai a casa. Mi feci una bella doccia, misi il pigiama e chiamai Pietro per farmi portare una pizza. Ma al posto di Pietro venne Ka. Dovevo aspettarmelo.
    <<Uffa, ma non hai altro da fare il sabato sera?>> sbuffai.
    <<Sì lo voglio fare con te. Dai vestiti che dopo la pizza ti porto a ballare>>
    <<No Ka! Voglio stare qui a vedere un film sul letto>>
    <<Ok>>
    Prende il cartone della pizza e lo porta in camera mia.
    <<Voglio stare sola>> protestai.
    Sorride e si mette sul letto levandosi le scarpe.
    <<Bene... io vado sul divano>> sbottai subito.
    Verso l'una avevo sonno e mi metto nel letto mentre Ka si fa la doccia.
    <<Mmmm amore hai freddo?>> mi chiede stringendomi a sè.
    <<Per niente!>> rispondo tremando.
    Inizia a baciarmi il collo e le sue mani si fanno spazio sotto la maglietta.
    <<Ka no>> protesto.
    Ride perché sa che lo voglio tanto anche io. Cedo come sempre e questo lo rende felice, ma io non lo sono affatto.
    Ride soddisfatto e si mette accanto a me.
    <<Due settimane e mezzo senza di te... non so come ho fatto a resistere!>>
    <<Infatti non hai resistito perché ti avevo detto un mese>> borbotto.
    Mentre ci rivestiamo mi squilla il cellulare. E' Roberto.















    Cosa vuole?

  4. #4
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    Predefinito Re: Piece of soul

    [FONT=Times New Roman]
    4° CAPITOLO

    Rispondo un po' confusa.
    <<Mmm ehi ciao Roberto!>>
    <<Shà ho bisogno di te... Posso venire a casa tua? So che è tardi, ma ne ho bisogno>> mi chiede triste.
    <<Certo. Ti aspetto>> sorrisi e staccai.
    Ka mi guardava furioso.
    <<Ca*zo vuole questo?>>
    <<Ka ti prego devi andartene>>
    <<Ma lo sai che dopo aver fatto l'amore voglio farti le coccole>> protesta trattenendomi i polsi.
    <<Ti prego!>>
    Mi da un bacio mozzafiato.
    <<Se me ne vado non mi vedrai più>>
    <<Ka per favore sta per venire>>
    Mi bacia di nuovo, ma con forza e mi fa un succhiotto sul collo.
    <<Ci vediamo domani>> dico con un sussurro.
    <<No>> risponde duro e se ne va.
    Apro in fretta la finestra per far andare via il suo profumo e mi do una sistemata mentre aspetto Roberto. Arriva dopo dieci minuti.
    <<Ciao piccola. Scusami per l'ora, ma devo parlarti>> si scusa.
    Sorrido e lo guido in camera mia.
    <<Dimmi>>
    <<Voglio uscire con te! Non ce la facevo ad aspettare>> sorride.
    Sorrido anch'io e mi da un bacio a stampo. Fino a qualche minuto fa era la cosa che più desideravo, ma adesso non so che fare.
    <<Ci penso>> sospiro.
    <<Dai è solo un'uscita tra amici>> mi rassicura.
    <<Va bene. Allora ci mettiamo d'accordo>>
    Mi da un altro bacio a stampo e se ne va.
    Passa una settimana e Ka non mi ha chiamato nemmeno una volta. Vado all'Università per il seminario e incontro Omar come sempre.
    <<Omy oggi lo prendo il cornetto perché ho fame>> gli sorrido.
    Mi da un bacio sulla guancia e facciamo colazione.
    <<Mi dici che è successo con Ka?>>
    Sospiro e gli racconto tutto.
    <<Capito. Oggi alle 18:00 finiamo le prove tu per quell'ora vieni e gli parli>> dice in un tono che non ammetteva repliche.
    Annuisco perché volevo chiarire e me ne vado al seminario. Per fortuna alle 14:00 finisce e vado a casa per pranzare e per lavarmi. Indosso jeans scuri, camicia bianca e stivali neri e vado in sala prove. Tutti mi salutano, ma lui chiude con forza la custodia della chitarra e sbatte la porta. Sospiro e lo seguo. Lo afferro in tempo per il polso e cerca di liberarsi, ma gli afferro la manica della maglietta ed è costretto a girarsi.
    <<Vattene!>> mi dice duro.
    <<No ti prego... io voglio parlare con te!>> protesto.
    <<Ho detto che te ne devi andare!>> dice quasi urlando.
    Lo afferro ancora più saldamente e gli do un bel bacio. Mi stacca dolcemente e me ne da uno sulla fronte.
    <<Devo andare tesoro>>
    <<No!>> strillo in modo isterico.
    Allunga la mano e la afferro. Andiamo subito a casa sua e mentre lui fa una doccia io mi metto sul suo letto a mangiare un sacchetto di patatine.
    <<Amore dai lo sai che non mi piace che mangi sul mio letto>> sbuffa entrando in boxer.
    <<Non mi interessa>> rido cacciandogli la lingua.
    Si stende accanto a me e inizia a sbottonarmi la camicia dal basso verso l'alto.
    <<Ka basta!>> mi lamentai.
    <<Voglio te>>
    <<Mmmm no prenditi una patatina>>
    Rido e gli do le patatine in bocca. Non ce la fa più. Mi toglie il sacchetto di patatine dalle mani e mi bacia intensamente.
    <<Vuoi essere la mia fidanzata?>> mi chiede accarezzandomi le guance.
    Annuisco con vigore e gli do un bacio a stampo. Cedo alla sua volontà anche perché lo voglio tanto anche io. Appena finito si accende una sigaretta. Lo fa quando è particolarmente soddisfatto. Infatti sorride rilassato. Gli levo la sigaretta appena accesa dalle dita e la spengo nel posacenere.
    <<Lo sai che mi da fastidio nel letto>>
    Sorride e mi bacia.
    <<Fissiamo delle regole>> dice improvvisamente serio.
    Sbuffo, ma mi metto seduta per ascoltare.
    <<Allora non devi accettare appuntamenti da sola con i ragazzi, quando non esci con me devi stare a casa per mezzanotte e sono vietate le discoteche>>
    Sbuffo più forte e gli do un pugno sul petto.
    <<Lo stesso vale per te>>
    Ride, ma annuisce.















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  5. #5
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    Predefinito Re: Piece of soul

    [FONT=Times New Roman]
    5° CAPITOLO

    Ricordi...

    Io avevo 16 anni a i ragazzi 22. Sempre molto protettivi ovviamente.
    Qualcuno mi tocca la guancia e mi sveglio.
    <<Che vuoi?>> sbuffo.
    I suoi occhi verdi sorridono.
    <<Voglio che ti svegli>>
    <<E perché?>>
    <<Andiamo a fare un giro>>
    <<No>>
    Mi tira le coperte e sono costretta a lavarmi e vestirmi. Indosso jeans attillati, stivaletti bassi neri e felpa rossa. Ka mi aspetta impaziente in salotto.
    <<Uffa stai zitto! Devo truccarmi e sistemarmi i capelli>>
    I capelli li lascio un po' arruffati-so che a Ka piacciono da morire-e mi trucco per bene.
    <<Sono pronta!>>
    Continua a borbottare sul mio ritardo mentre entriamo in macchina.
    <<Ka voglio comprare un paio di scarpe>>
    <<No. Assolutamente no. Non ci casco! Mi trascini di sicuro in altri dieci negozi e non voglio innervosirmi perchè sono tre settimane che sono stato via e voglio rilassarmi con la mia piccola amica>>
    Non rispondo. Sa che sono stata triste perché non si è fatto sentire nemmeno per due minuti, quindi sospira rassegnato.
    <<Solo tre negozi>>
    Sorrido contenta e annuisco.
    Come aveva previsto Ka passammo la giornata in giro per i negozi.
    <<Uh voglio provare quel vestito>> dico con aria sognante.
    Me lo provo. E' stupendo e mi sta bene. Tubino nero con scollo a fascia. E' molto stretto, mette in risalto le mie forme in modo perfetto.
    <<Allora?>> chiedo rivolta a Ka.
    Mi lancia un'occhiata scocciata.
    <<Ti sta bene, ma sei piccola per un tubino>>
    <<Lo volevo mettere quando andiamo a quella cena importante>>
    <<Allora va bene>> sospira.
    Lo vedo strano.

    KA

    Quando esce da quel camerino mi accorgo che non è più la mia bambina è cresciuta e... ca*zo! Ha un corpo mozzafiato. Era bellissima anche da bambina, ma ora ancora di più. Fianchi morbidi e leggermente rotondi, gambe e sedere sodi e il seno anche se piccolo, ma raffinato. I capelli arruffati mossi color castano scuro le cadono sulla schiena ribelli e gli occhi molto dolci ed espressivi. So che è arrabbiata con me perché non mi sono fatto sentire, quindi è meglio addolcirla perché odio le sue lacrime. Mi fanno malissimo, soprattutto se le provoco io. Le do un bacio a stampo. Ormai lo facciamo da tre-quattro anni e le mie ragazze dovevano abituarsi a questo. Andiamo a casa sua perché i suoi sono in viaggio per lavoro. E' abituata a questo, ma so che è triste quindi le faccio compagnia. Sono molto protettivo nei suoi confronti e non mi interessa se le da fastidio.
    <<Amore è pronta la cena>>
    <<Ka vai a casa>> sbuffa infilandosi il pigiama.
    <<Dormo con te>> sorrido.
    Dopo cena va subito in camera sua, mentre io pulisco tutto, faccio una doccia, vedo un film e verso l'una la raggiungo nel letto. Ho una maledetta voglia di baciarla, lei lo sa. Ormai tra quattro mesi farà 17 anni quindi è grande, no? Le accarezzo il fianco e si gira sorridendo.
    <<Mi dispiace>> sussurro.
    Apre gli occhi e mi passa un dito sui pettorali per poi scendere fino all'ombelico. E' sempre stata maliziosa e questo mi fa impazzire. Ride dei miei brividi e mi bacia a stampo. Dolcemente posa le sue labbra sulle mie e le schiude leggermente per catturare il mio labbro inferiore. Sono un uomo e non posso trattenermi. Le impedisco di allontanarsi trattenendole il suo superiore con i denti e faccio una leggera pressione e poi la lascio andare. Si stacca un pochino, ma poi ripete il mio stesso gesto passandomi le dita tra i capelli. Mi succhia il labbro inferiore e a quel punto non resisto. Apro leggermente la bocca e tocco la sua lingua con la mia, piano senza fretta. Poi la invito a fare lo stesso, ma sorride e non lo fa. Col timore che voglia mandarmi via mi stacco un po', ma mi morde il labbro così capisco che vole continuare. Un bacio lento, morbido e senza foga. Passo a baciarle il collo, ma capisco che mi sono spinto troppo e mi levo da sopra di lei. Mi da un altro bacio, ma questa volta con la lingua ci gioca lei.
    <<Sono triste>> dice come per scusarsi.
    Sorrido comprensivo e la stringo a me per farla dormire.















    Piaciuto?

  6. #6
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    Predefinito Re: Piece of soul

    Eccomi!!!! Scusate scusate scusate scusate!!!! Sono secoli che non entro qui a scrivere!!!

    6° CAPITOLO

    Maledico me stessa per aver spento la sveglia e mi preparo in fretta. Leggings grigi, maglioncino bianco e stivaletti neri, i capelli li lascio arruffati, preparo la borsa, giubbino, sciarpa e mi precipito fuori casa in fretta. Vado a sbattere contro Ka.
    <<Ehi amore>> sorride.
    <<Ka levati, sono in ritardo>>sbotto.
    Mi prende per le spalle e mi costringe a guardarlo negli occhi.
    <<Amore calmati. Dai vieni ti accompagno>>
    Cerco di protestare, ma mi da un bacio e entriamo in macchina.
    <<Tieni. Mangia il cornetto>> dice porgendomi un sacchetto.
    Mangio il cornetto mentre mi accompagnava all'Università.
    <<...Ehi mi ascolti?>>sbuffa.
    <<Oh scusami! Dimmi>>
    <<Stavo dicendo che ormai stiamo insieme da tre mesi e secondo me i tuoi dovrebbero saperlo. Insomma se vieni a casa mia...>>
    <<Appunto! Non mi lasceranno venire a casa tua, non mi lascerebbero dormire con te... E' questo che vuoi? Eh?>> mi arrabbio.
    <<No tesoro. Voglio solo dire che...>>
    <<Uffa stai zitto!>> sbuffo.
    Frena di colpo.
    <<Ehi ma che hai?>>
    <<Ho un ritardo di una settimana>> urlo.
    Rimette in moto lentamente e serra le mascelle.
    <<Andiamo a fare un test>> dice tranquillo. <<Ma secondo me non devi preoccuparti perché ti stai super stressando per gli esami>>
    <<Lo spero. Vado prima in bagno a vedere>> sospiro.
    Ci fermiamo in un bar e mentre Ka prende un caffè io vado in bagno e salto dalla gioia.
    <<A posto?>> mi chiede mentre lascia la mancia al barista.
    Annuisco e gli do un bacio sulla guancia. Ora sono più tranquilla e rientriamo in macchina.
    <<Allora? Mi sento più tranquillo se ne parlassimo con i tuoi genitori della nostra relazione>>
    <<Ok. Secondo me non sarà una sorpresa per loro. Sto sempre con te e non esco con nessun ragazzo>>
    <<Allora ti vengo a prendere alle 17:00 quando finisci>> sorride dandomi un bacio.
    <<Non puoi dirglielo tu?>>
    <<No. Ciao>>ride.
    Sbuffo e corro a seguire i corsi.
    Alle 16:30 finisco e mi ritocco un po' gli occhi e le labbra con ombretto e lucidalabbra. Ka viene puntuale e mi bacia la guancia. Appena entriamo in casa mano nella mano avverto la tensione dei miei genitori.
    <<Mamma, papà, io e Ka dovremmo parlarvi>> dissi con un sospiro.
    Si siedono su due poltrone e noi sul divano. Colpisco la gamba di Ka con la mia per dirgli che era il suo turno di parlare.
    <<Ehm voi sapete quanto io tengo a vostra figlia e... bè non è casuale il mio interessamento nei suoi confronti e quindi vorrei dirvi che io e lei...>>
    <<State insieme!>> conclude mio papà.
    <<Non ci voleva un genio!>> sorride mia madre.
    <<Quindi non siete arrabbiati?>> chiedo esterrefatta.
    <<Con te facciamo i conti dopo, signorina>> mi ammonisce mia mamma.
    <<Ormai è tardi, credo, per stabilire regole e inutile. Quindi vi chiedo solo di fare attenzione e di continuare con giudizio>> dice papà, ma si vede che è addolorato.
    <<Ka penso sia meglio che ora ci lasci soli>> dico con un sussurro.
    Saluta mia mamma e mio papà e lo accompagno alla porta. Mi afferra per i fianchi e mi da un bacio tenero.
    <<Sei sicura che non mi vuoi qui?>>
    Annuisco senza battere ciglio e appena richiudo la porta sospiro. Lo sguardo di papà mi ha colpito troppo. Rientro in salotto e papà si accende una sigaretta.
    <<Perché non ce l'hai detto?>> chiese tranquillo.
    <<Non lo so! Avevo paura di quello che avreste pensato visto che è più grande di me e visto che mi ha fatto soffrire>> dico a raffica.
    <<Be' sì siamo un po' contrariati, ma in fin dei conti devi decidere tu e capire i tuoi errori semmai ci saranno. Ormai sei grande e devi essere responsabile anche in questo. Tranquilla. Non vogliamo chiuderti in casa o proibirti di vederlo perché otterremo il risultato opposto. Ti vogliamo bene e ci fidiamo di entrambi>> mi dice calmo, ma c'è un'ombra di delusione nei suoi occhi.
    Mamma mi fa segno di seguirla in camera mia. Entriamo e ci sediamo sul letto.
    <<Tesoro è da tempo che vedo una luce diversa nei tuoi occhi quindi non sono stupida. Ci sono passata anche io. Quindi vorrei sapere quando è successo>>
    Capii a volo cosa voleva sapere.
    <<Prometti che non ti arrabbi?>> chiedo timorosa.
    Annuisce con un sorriso rassicurante.
    <<Tre anni fa quando avevo 17 anni>> sospiro.
    <<Ok e in questi tre anni lo avete fatto più di una volta?>> chiede tranquilla.
    <<Sono tre anni che... sì questa situazione va avanti da tre anni>> dico in lacrime.
    Mi asciuga le lacrime e mi sorride.
    <<Scusa. Lo so che è stata colpa mia, ma ora è troppo tardi per rimediare. Tu volevi qualcuno presente nella tua vita e io non c'ero mai per colpa del lavoro. Non me lo perdonerò mai che ho trascurato mia figlia. A volte ti guardo e penso che non potevo desiderare di meglio. Studiosa, gentile, brava ragazza e vuole bene a tutti>> dice prendendomi le mani.
    La abbraccio e le do un bacio sulla guancia.
    <<Se vuoi puoi uscire con Ka>> mi sorride.
    Dopo mezz'ora mi viene a prendere egli racconto tutto.
    <<Visto che era meglio?>> sorride.
    <<Sì ma ora ho fame>> mi lamento.
    Andiamo in giro per Milano a mangiare un kebab buonissimo.

















    Allora? u.u

  7. #7
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    Predefinito Re: Piece of soul

    7° CAPITOLO

    Non vedo Ka e i ragazzi da una settimana perché siamo impegnati. Mi manca da morire, anche se un paio di notti ho dormito a casa sua io uscivo prima che lui si svegliasse. Un pomeriggio mentre esco dall'Università viene a prendermi. E' stanchissimo. Ha le occhiaie molto scure ed è un po' dimagrito.
    <<Ehi che bella sorpresa>> sorrido felice.
    Mi da un bacio e entriamo in macchina.
    <<Come mai sei venuto? Non devi andare a provare per il tour invernale?>>
    <<Sì, ma sono stanco e mi manchi>>
    Andiamo a casa sua.
    <<Ti amo>> sussurra.
    <<Ti amo anch'io>>
    Non l'avevo mai detto. Mi riesce difficile dirlo anche se lui lo sa quello che provo. Ovviamente finiamo in camera sua.
    <<Mmm devo dire che non sei stata brava come sempre>> ride.
    <<Ma sono stanca>> sbuffo.
    Ride di nuovo. <<Vado a farmi una doccia>>
    Mentre io indosso la biancheria e una sua felpa, Ka mi abbraccia da dietro.
    <<Amore ho un regalo>>
    Mi porge un pacchetto e lo apro tutta contenta. Un anello della Brosway, quello che ha un significato dal colore delle pietre che scegli. Il mio ha le pietre viola, che significa "DESIDERIO".
    <<Waaa grazie>> sorrido. <<Ma perché? Voglio dire, mancano tre settimane a Natale>>
    Alza le spalle e va in bagno, mentre io vado in cucina.
    <<Amò cucino qualcosa?>> gli grido dal piano di sotto.
    <<Non ti permettere! Mi farai venire una gastrite!>>
    Metto il broncio e prendo qualche Pan di Stelle. Il suo cellulare squilla e Ka mi grida di rispondere. Senza vedere chi è rispondo, ma la voce che sento mi fa gelare il sangue. Martina, la sua ex. Come fa a conoscere il suo numero nuovo? C'è solo una spiegazione: si sono visti e forse più di una volta oppure l'ha chiamata lui.
    <<Ehi Ka allora ci sei?>>
    <<Cosa vuoi, str*nza?>> rispondo io sibilando.
    <<Ooooh Shà ciao! Come stai? Mi passi il tuo amico?>>
    Amico? AMICOOO??? Lo se che stiamo insieme ufficialmente da 4 mesi.
    <<Cosa vuoi?>>
    <<Ok digli che passo alle 21:00>> sbuffa e stacca.
    Stacco, sbatto il cellulare a terra con tanta violenza che va in mille pezzi e vado in camera da letto a vestirmi. Ka entra spaventato con solo i boxer.
    <<Amore ho sentito un rumore. Stai bene?>>
    In tutta risposta gli do uno schiaffo sulla guancia con tutta la rabbia che ho.
    <<Oooo sei impazzita?>> mi urla.
    Prendo la borsa, infilo il giubbino e scendo in fretta. Ka mi segue e capisce che qualcosa non va vedendo il suo telefono che giace a terra rotto. Mi ferma e cerca di accarezzarmi i capelli.
    <<Lasciami! Alle 21:00 passa Martina!>>
    Gli metto l'anello che mi ha appena regalato e me ne vado. Finalmente posso permettermi di piangere, tanto la strada di casa non è lunga. Ecco il motivo per cui non ci siamo visti. Ecco perché, anche se stanco, è venuto a prendermi. Da quanto tempo va avanti? Si vedono solo? O fanno anche sesso?

    Per i giorni seguenti ho la febbre alta, Ka prova a chiamarmi, ma non voglio rispondere. Qualche volta è passato pure per casa per vedere come sto dopo che l'avevo detto a Pedro. Il giorno della partenza non mi faccio vedere all'aeroporto come faccio di solito. Dopo un paio di settimane in tour ritornano. Come una stupida ho dimenticato che lui aveva le chiavi, così me lo ritrovo in camera mia. E' a pezzi, ma mai quanto me.
    <<Vattene>> dico debolmente.
    <<Ok, ma devo salutarti prima>>
    <<Non voglio>> protesto con un filo di voce.
    Lui si avvicina molto, quasi a sfiorarmi le labbra.
    <<Fermami se non vuoi e io me ne andrò. Per sempre>> sussurra.
    Io resto impassibile.
    <<Vuoi che sparisca per sempre? Tu dimmi NO e io me ne vado>> ripete.
    Si avvicina fino a toccarmi le labbra. Le sue labbra fresche sono un sollievo sulle mie roventi per la febbre. Sono molto debole e lui lo sa. Mi da prima un piccolo bacio, poi si stacca un pochino per vedere la mia reazione. Io ho gli occhi bassi, fissi sul disegno della sua felpa. Si avvicina di nuovo più lentamente, con cautela e mi stringe le mani. Mi bacia prima lentamente, poi va sempre più in profondità. Non sono lucida quando ho la febbre e lui lo sa quindi ne approfitta. Non dice niente. Mi bacia soltanto. Mi cedono le gambe, ma mi afferra i fianchi saldamente e senza staccarsi mi poggia sul letto. Protesto. Vorrei allontanarlo perché so cosa vuole fare, ma mi blocca i polsi.
    <<Vuoi che vada via?>> chiede fissandomi negli occhi.
    <<No, ma...>>
    <<Eravamo d'accordo che se mi allontanavi era per dirmi di andare via. Tu vuoi questo?>> chiede con sguardo furbo.
    <<No, ma non voglio venire a letto con te. Nemmeno domani, anzi non so per quanto tempo non vorrò venirci>>
    L'ho ferito e tanto. Questo è il suo modo di scusarsi, lo so. Dalla sua espressione capisco che avrebbe preferito un pugno sul naso.
    <<Tu non vuoi venire a letto con me? Cioè non vuoi amarmi? Non vuoi essere più mia? E' questo che mi stai dicendo?>>
    Mi lascia i polsi e mi metto a sedere.
    <<Non lo so esattamente, ma per il momento non voglio venire a letto con te. Devo riflettere. Voglio una pausa!>>
    Mi guarda incredulo. <<Sì certo! Una pausa! Perché non dici direttamente che mi odi e vuoi lasciarmi? Così mi ferisci>>
    <<Esatto! E' esattamente quello che voglio!>> scatto io.
    E' assolutamente a pezzi. Adesso più di me. Si alza dal letto, ma lo fermo.
    <<Dovresti scusarti almeno!>>
    Mi prende il viso tra le mani e mi da un bacio sulla fronte.
    <<Ti amo davvero tanto. Scusami, non ci sono andato a letto. Non l'ho mai sfiorata. Voleva solo un po' di conforto perché le è morta la madre e io sono l'unico che conosce qui a Milano>>
    Mi da un bacio mozzafiato e mi esce un gemito. Sorride. Quel bacio mi fa desiderare di più, ma devo mantenere la mia posizione. Non sono pienamente convinta. Me ne da un altro e un altro ancora. I miei gemiti vengono fuori con desiderio evidente e lui lo sa.
    <<Ci vediamo a fine gennaio.>>
    Mi escono le lacrime prima di rendermene conto e lo abbraccio. Ha capito ancor prima di me cosa significano queste lacrime.
    <<E' un addio, giusto?>>
    Evito di guardarlo perché è così e lo accompagno alla porta. Sta per uscire, ma gli fermo il polso.
    <<Chiamami qualche volta. Voglio sentirti>> sussurro.
    Si gira verso di me con un sorriso triste. <<Se è quello che vuoi lo farò>>
    Gli getto le braccia al collo e lo bacio. Non sono ancora pronta.
    <<Domani alle 8:00 ho l'aereo>>
    Non ce la farò mai a raggiungerlo per salutarlo. Esita, ma poi fa un gran respiro. Sa cosa voglio. Soprattutto ora che sto da sola a casa per tre giorni.
    <<Va bene alle 22:00?>>
    <<Se non vuoi cenare qui sì>>
    <<Allora vengo alle 21:00 con i panini>>
    Annuisce e se ne va. L'ho ferito più di quanto avrei voluto, ma lui è sempre lì ad aiutarmi.
    Mi faccio una doccia e metto il pigiama e Ka viene alle 21:00 puntuale. Stessa aria triste. Ogni volta che parte io ho dei dubbi e lui lo sa perciò non mi fa pressioni. Spera che quando torna io cambi idea, ma stavolta non è così e lui lo sa.
    Mangiamo e alle 22:30 andiamo a letto perché Omar passa a prenderlo alle 5:00. Lui è solo con i boxer e il suo corpo sembra caldo quasi quanto me. Per la prima volta dormiamo sui due lati opposti del letto dandoci le spalle. E' ancora qui per poche ore e già mi manca da morire. Mi giro e vedo che mi fissa. Senza pensarci lo abbraccio e gli bagno la spalla di lacrime.
    <<Non è troppo tardi per cambiare idea>>
    <<Non voglio cambiare idea>>
    Senza pensarci inizio io a baciarlo e lui cerca di fermarmi, ma si arrende facilmente. Lo facciamo con nostalgia e desiderio. Quando finiamo non mi coccola, ma mi abbraccia semplicemente. Mi rendo conto adesso del male che gli ho fatto.
    <<Scusa. Non dovevo nemmeno chiederti di venire qui stanotte>>
    <<No, scusami tu. Non ho saputo tenerti stretta a me. Voglio solo che ti rimetta l'anello>>
    Annuisco e me lo infila. Non dormiamo, ma io gli accarezzo il petto con le dita e lui i capelli. Alla fine mi addormento. Mi da un bacio e mi sveglio.
    <<Devo andare.>> sussurra.
    <<Aspetta ti accompagno giù>>
    <<No. Prenditi la tachipirina e resta al caldo. Ti chiamo appena arrivo>>
    Gli do un altro bacio e sene va.
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  8. #8
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    Predefinito Re: Piece of soul

    8° CAPITOLO

    Sono mesi che non lo voglio vedere. E' Pasqua e so che si stanno organizzando per andare a fare un viaggetto in montagna per dieci giorni. Ho rifiutato più volte quando me l'hanno proposto. Pedro è venuto addirittura a casa a chiederlo ai miei genitori. Ivan mi chiama per l'ennesima volta.
    <<Uffa Ivan ti ho detto che non voglio venirci!>> sbuffo.
    <<Dai tesoro tu gli manchi e anche lui ti manca!>>
    <<Uffa ok però dormo con te!>>
    Ride. <<Ka mi spacca la testa!>>
    <<E io spacco la sua! A che ora vieni?>>
    <<Stanotte alle 5:00. Preparati la valigia e i documenti... Ii tuoi sono d'accordo!>>
    <<Ok Iv... A tra qualche ora>>
    Ivan mi piace. All'inizio non tanto. Me lo presentarono quando avevo 16 anni, ma non mi diceva niente di buono, poi siamo diventati amici inseparabili da quando Ste ha lasciato la band.

    Il viaggio è stato straziante sia per il mio stomaco sia per lo sguardo di Ka che fulminava Ivan ad ogni movimento. Non doveva prendersela con lui perché mi sta solo assecondando.

    La casa è dei nonni di Ivan ed è stupenda! Ci sono quattro letti matrimoniali anche se Ivan si è lasciato da poco con una ragazza molto antipatica. Mentre Ka si prende la valigia io salgo in piedi sulla mia.
    <<Io dormo con Ivan!>>
    Tutti rimangono impietriti, ma Ka alza semplicemente le spalle. Prendo Ivan er mano e lo trascino in camera.
    <<Tu sai, vero che mi ammazza?>>
    <<Ammazza me casomai. Lo sa che non è colpa tua>>
    Io metto il pigiama e scendiamo per la cena. Elisa e Mary hanno preparato una cena deliziosa. Le aiuto a lavare i piatti e poi noi ragazza andiamo a letto mentre i ragazzi giocano a Poker. Do un bacio sulla guancia a tutti tranne a Ka e vado a letto, ma sono inquieta. Verso le tre anche Ivan se ne accorge.
    <<Tesò che hai?>> chiede accarezzandomi i capelli.
    <<Ho sete. Vengo subito>>
    Scendo dal letto e a piedi nudi mi avvio per le scale. La luce del televisore è acceso e con ogni mia cellula spero che sai Ka. Quando mi vede alza un sopracciglio. In effetti ho una canotta e al posto del pantalone avevo messo un paio di pantaloncini che mi lasciavano un po' troppo sedere scoperto. Bevo un po' di latte e mentre sto per andarmene mi afferra i braccio.
    <<Cosa c'entra Ivan?>> chiede irritato.
    Ho ottenuto l'effetto desiderato. Gli batto una mano sul petto stizzita.
    <<Dobbiamo parlare adesso!>>
    <<Non voglio!>> protesto.
    <<Ti voglio. Sto impazzendo. Voglio il tuo corpo contro il mio, le tue mani strette a me. Mi manca la tua voce, i tuoi occhi...>>
    E' vero. E' più a pezzi di quanto immaginassi.
    <<Hai la tua ragazza! Scopa con lei e non scocciare me!>>
    Mi da uno schiaffo sulla guancia. Quelle parole sono state troppo orribili, quindi non protesto. Lo lascio lì e scappo a letto.
    <<Che ti ha fatto?>> chiede Ivan.
    <<Niente. Dormiamo. Ho sonno>>
    La mattina mi sveglio con la testa sul petto nudo di Ivan e mi alzo subito.
    <<Ehi stai bene?>> chiede osservando i miei occhi gonfi.
    <<Sì. Iv tu mi vuoi bene?>>
    <<Certo che sì>> sorride.
    <<Allora tienimi Ka lontano>>
    <<Ma tesoro mio lui ti ama tanto e soffre molto>>
    Sospiro e mi giro sul fianco.
    <<Ti porto la colazione?>>
    <<No. Voglio stare qui tutto il giorno. Non voglio vedere nessuno>>
    Mi da un bacio sulla guancia e mi lascia sola. A pranzo mi porta un vassoio pieno di cibo mentre io sto ancora nel letto. Mi alzo solo per andare in bagno.
    <<Tesoro noi usciamo. Vieni?>>
    Scuoto la testa.
    <<Ok ti porto una bella cosa>> sorride.
    Rido. E' quello che mi diceva Ste quando ero piccola. Dopo pranzato mi metto a leggere La vendetta veste Prada. Verso le 17:00 scendo in cucina a farmi un pan carré con la Nutella. Due mani mi stringono i fianchi. Salto per lo spavento convinta di essere sola.
    <<No sta calma. Sono io>>
    La sua voce calda mi fa rabbrividire.
    <<Lasciami!>>
    Stringe ancora di più e si appoggia contro la mia schiena dandomi dei piccoli baci sul collo. Il mio punto debole.
    <<Ka vattene>>
    Ride e continua a baciarmi.
    <<Ti voglio!>> dice con desiderio.
    <<No! No Ka per favore devo... io devo andare a studiare>> cerco di dire.
    Mi gira verso di lui e mi prende il viso tra le mani.
    <<Ti amo>> sussurra.
    Mi aggrappo alla sua maglietta per non cedere. I suoi baci sono una droga per me e lui lo sa bene, quindi quando poggia le labbra sulle mie dopo una breve protesta mi lascio andare. Si stacca un pochino per guardarmi, ma i miei occhi si abbassano. Il mio respiro diventa accelerato e mi tremano le mani. Ecco lo sapevo. Adesso cedo. Si stacca da me e mi esce un gemito di frustrazione.
    <<Vieni>> dice porgendomi la mano.
    La rifiuto perché so cosa vuole fare e non voglio cedere così facilmente. Mi afferra il polso e mi trascina in camera sua e chiude la porta.
    <<Ka ti prego io non voglio farlo>> dico in un sussurro.
    <<Voglio solo che ti metti accanto a me mentre io ti coccolo un po'>>
    <<Nemmeno questo voglio>> protesto.
    Mi bacia facendomi stendere sul letto.
    <<Te lo giuro. Non faccio niente se tu non vuoi>>
    Annuisco e metto la testa sul suo petto e ci vediamo Hunger Games. Dopo un'ora non resisto così mi alzo e gli do un bacio sul labbro inferiore. Cerco di ritornare al mio posto, ma mi blocca sotto il suo corpo.
    <<Dimmi di no quando vuoi veramente che finisca. Giuro che non ti tocco più>>
    Inizia a baciarmi e gli passo le dita tra i capelli. Ormai sono in trappola. Ci spogliamo a vicenda quando si ferma di colpo.
    <<Vuoi che continui o che vada via?>>
    Gli avvolgo le braccia al collo e lo avvicino a me. Dopo quasi quattro mesi di lontananza solo ora me ne accorgo di quanto mi è mancato. Alla fine restiamo abbracciati.
    <<Vuoi ritornare insieme a me?>>
    Affondo le unghie nel suo petto e mi alzo.
    <<Non sono pronta>> dico mentre mi rivesto.
    <<E mi dici per quale ragione abbiamo fatto questo?>> mi chiede infuriato.
    <<Perché... Be' non lo so!>> strillo.
    E' turbato. Lo sto ferendo ancora. Me ne vado in camera mia e di Ivan e mi addormento.
    Mi sveglio con le voci che vengono da sotto. Metto una felpa e un paio di pantaloni della tuta e mi precipito a vedere perché, a giudicare dai toni stanno discutendo. Mi blocco di colpo quando vedo Ka infuriato con cappotto e valigia.
    <<No!>> strillo.
    Tutti si voltano verso di me.
    <<No Ka ti prego resta! Non andare via! Ti prego!>> lo imploro con le lacrime agli occhi.
    Gli altri ci lasciano soli e mi prende il viso tra le mani.
    <<Non significa niente per te?>> chiedo scoppiando in lacrime.
    <<Certo. Per questo me ne vado>>
    <<Allora vengo con te!>>
    <No! Io ho bisogno di un po' di riposo. Tu divertiti e portami un regalino>> sorride sinceramente.
    <<Ti prego!>>
    Mi da un bacio a stampo e se ne va. Cerco di raggiungerlo, ma due braccia forti mi trattengono.
    <<Iv lasciami! Vattene!>> urlo.
    Non mi lascia finché non mi posa sul letto.
    <<Calmati! Ha bisogno di stare da solo e tu hai bisogno di qualcuno o andrai in depressione>>
    <<E lui?>>
    <<Lui è forte! Non andrà in depressione! Tu sì se sarai sola... Ha dato ordini precisi>>
    Mi arrabbio di brutto e lo spingo via.
    <<Voi lo sapevate e non me l'avevate detto? E l'avete lasciato andare senza battere ciglio?>>
    Mi abbraccia e mi lascia sfogare.
    <<Se vuoi ti lascio dormire da sola>> propone.
    <<No. Aspetta che adesso vengo a cena>>
    Sorride e ceniamo insieme.
    Se Ka ha voluto questo è perché sa che da sola mi deprimevo e che avevo bisogno di distrarmi e che non dovevo far altro che divertirmi.

  9. #9
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    Predefinito Re: Piece of soul

    9° CAPITOLO

    Per allontanare il dolore mi sono buttata a capofitto sui libri. L'ho chiamato solo il 30 maggio per fargli gli auguri di compleanno. Adesso è un giorno afoso di luglio. Sono cambiate parecchie cose in pochi mesi. Ho implorato i miei genitori di affittarmi un appartamento con altre due studentesse a Verona. Restare a Milano mi era diventato insopportabile. Pedro, Dani e Ivan lo sapevano, ma gli ho fatto giurare di non dirlo a Ka. Ho litigato con Maria perché diventata troppo superficiale e approfittatrice. Le mie due coinquiline sono deliziose. Alessandra e Noemi, tutte e due studentesse di architettura. Mentre loro erano dai loro genitori per il weekend io ero a casa a studiare. Indosso semplicemente shorts rosa, canottiera verde acqua e infradito. Occhiali sul naso e i capelli raccolti con una matita. Per fortuna abbiamo il condizionatore. Il telefono vibra e rispondo senza prestare attenzione al nome che stava lampeggiando.
    <<Ehi! Non pensavo che mi avresti risposto>>
    Il suono di quella voce mi fece tremare le mani. Faccio un bel respiro e cerco di fare l'indifferente.
    <<In cosa posso aiutarti?>>
    <<Mmm be' vediamo... Innanzitutto perché te ne sei andata da Milano? L'ho scoperto stamattina da tuo padre mentre parlava con Lello! Ca*zo potevi dirmelo almeno!>>
    E' arrabbiato.
    <<Scusa! Per me è stato più facile così.>>
    <<Ah quindi ora sei felice di non avermi tra i piedi?>>
    Ci penso.
    <<No. Non sono felice di questo.>>
    <<Dammi l'indirizzo che adesso sto a Verona>>
    Glielo dico e senza dire altro stacca. Sono combattuta. Sono felice di poterlo rivedere e infatti mi tremano le mani, ma allo stesso tempo non voglio vederlo perché so che tutto quello che ho costruito in questi mesi verrà abbattuto con una sola parola. Mi do una rinfrescata e sistemo i capelli per ingannare l'attesa. Dopo un'ora eccolo che arriva. Ha le mie stesse occhiaie e il mio stesso viso incavato e triste. Ci guardiamo per alcuni secondi negli occhi, poi io abbasso i miei incapaci di sostenere il suo sguardo duro.
    <<Entra>>
    Chiude la porta alle sue spalle e si guarda in giro.
    <E' grazioso questo appartamento. Mai quanto la tua vera casa, ma tutto sommato per una fuggitiva può andare bene>>
    Lo fulmino con lo sguardo, ma continua con le cattiverie.
    <<Be' solo chi ha qualcosa da cui nascondersi o da evitare scappa. Tu sei scappata per entrambi i motivi, giusto? Ah no. Tu hai un terzo motivo... Far soffrire me>>
    Mi volto di scatto verso di lui e cerco di spingerlo con le mani, ma lui è troppo forte per me anche se dimagrito, io sono indebolita.
    <<Lo sai perché non volevo chiamarti o farti avere mie notizie? Perché già sapevo che se tu mi avessi chiesto di tornare da te io l'avrei fatto senza battere ciglio mandando a put*ane tutto ciò che ho costruito in questi mesi! Ora tu sei qui per fare cosa? Per farmi cambiare idea? Per farmi ritornare a casa? E a che scopo poi?>>
    <<In realtà sono qui per chiederti scusa. Mi sono reso conto che ti ho implorato di perdonarmi senza scusarmi con te. Se mi perdoni e tutto andrà bene... be' tesoro mio a me non interessa tu dove sei fisicamente. Posso accettare una relazione a distanza e posso anche concederti più spazi se lo vuoi. Ti prego perdonami!>>
    Lo guardo a lungo senza parlare.
    <<Ci sei andato a letto? Puoi dirmelo perché tecnicamente ci eravamo lasciati>>
    Sospira e cercale parole adatte.
    <<Be' quando tu l'hai scoperto no... cioè era solo triste per la madre, tutto qui. Poi quando mi hai lasciato sì qualche volta. Non avevamo una relazione se pensi questo, ma in questi sette mesi ci siamo visti per farlo qualche volta>>
    Cerco di non piangere e afferro la busta che ha appoggiato sul tavolo esaminandone il contenuto. Piccolo assortimento di miei dolcetti preferiti.
    <<Mangiamone un po'>> dico con voce tremante.
    Mi afferra per i fianchi e poggia la sua fronte sulla mia.
    <<Mi perdoni?>> mi chiede baciandomi sulla punta del naso.
    <<Be' io... Ho bisogno di riflettere ti prego>>

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