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Discussione: Your hand fits in mine like it's made just for me.

  1. #1
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    Predefinito Your hand fits in mine like it's made just for me.

    Ehila,bella gente!
    Posto la mia nuova FF,spero vi piaccia come la precedente..
    Di nuovo il punto di vista è quello di Carmine,non so che farci,forse sarei dovuta nascere maschio AHAH
    La protagonista femmina,però,è molto diversa da quella dell'altra storia,è molto più simile a me,di conseguenza molto più timida ed incasinata.


    "E' un altro giorno che trasforma e tutto intorno cambia forma
    è un altro luogo,un altro modo,un'altra chance che non ritorna."




    “Ciao ragazzi,ci si vede domani,scappo!”Dico,alzandomi da terra e movendomi velocemente verso la porta.
    “Ma Ka,non abbiamo ancora finito di provare!”Mi rimprovera Dani,uno dei miei migliori amici e che condivide con me il nostro più grande sogno da quasi dieci anni.
    “Lo so Dani,mi dispiace ma sono già in ritardo e lo sai com’è mia sorella quando si incazza..”Gli rispondo,prendendo il pacchetto di sigaretta e il cellulare da terra ed infilandoli velocemente nella tasca di dietro dei pantaloni.
    “Sì,è uguale a te.Vai và,che la furia dei fratelli Ruggiero è conosciuta fino in Cina.”Ride un altro ragazzo,stravaccato su un divano con i capelli ricci e un sorriso che fa capitombolare tutte le ragazze in circolazione,sin dal liceo.
    “Simpaticoni,è bello avere degli amici come voi.”Corro fuori dalla sala prove dove ormai praticamente ogni giorno da sei anni mi ritrovo con i miei tre migliori amici:la sala prove è sempre la stessa,c’è stato solo un cambiamento nei miei compagni d’avventura dato che il nostro primo bassista,Stefano,ha deciso di lasciare la band qualche anno fa.Noi fortunatamente ne abbiamo trovato un altro decisamente all’altezza,che abbiamo presentato ai nostri fans solo da qualche giorno,ma che è già stato accolto con gioia da tutti:Ivan.
    Entro in macchina e metto in moto,mentre tiro fuori il cellulare dalla tasca:mia sorella Loredana mi ha chiamato qualcosa come 10 volte nel giro di un’ora e se fosse qualsiasi altro giorno probabilmente mi preoccuperei.Oggi so perfettamente che il motivo della sua insistenza è la sua ansia ingiustificata di andare alla presentazione di un libro a Milano,tra circa un’ora,alla quale,ovviamente sono io a doverla accompagnare:ha diciannove anni,ha già finito il liceo ma non ha alcuna intenzione di prendere la patente,avendo il sottoscritto che ha un debole per lei e che le fa da taxista personale.Ci scanniamo,litighiamo per qualsiasi cosa,lei mi morde e io la mando a *******,ma alla fine sono il suo schiavetto.Quando arrivo davanti a casa dei miei genitori,nella quale lei vive ancora,la trovo già lì ad aspettarmi,il cellulare in mano e l’aria scocciata.Iniziamo bene,fantastico.
    “Che ***** Carmine,sei in ritardo di un quarto d’ora,ci sarà già un casino di gente!”Entra in macchina urlando e agitandomi il cellulare su cui lampeggia l’ora davanti agli occhi,il volto tutto rosso e gli occhi azzurro-verdi,così simili ai miei,strabuzzati:se non la conoscessi così bene probabilmente penserei che si sta strozzando,data l’espressione sclerotica e il rossore che si sta cospargendo su tutto il corpo.
    “Calma Lori,calma,arriviamo in tempo..Ma intanto tu spiegami il motivo per cui dobbiamo andare alla presentazione di un libro,e soprattutto perché dovevamo arrivarci con un’ora d’anticipo,secondo la tua logica molto discutibile.”Lei in tutta risposta alza gli occhi al cielo e sbuffa,facendomi segno di aspettare mentre finisce di mandare un messaggio.
    “Te l’avrò già detto cento volte,ma visto che hai la fortuna di avere una sorella caritatevole e misericordiosa te lo ripeterò un’ultima volta..Il libro alla cui presentazione stiamo andando proprio adesso,è stato scritto da una delle mie migliori amiche del Liceo che non vedo da un anno perché ha fatto la quinta a Londra.E oltre al fatto che so per certo che il libro sarà bellissimo perché lei ha sempre scritto da dio,non vedo l’ora di vederla e questo è il motivo per cui ti avevo chiesto gentilmente di accompagnarmi un po’ prima.”Conclude soddisfatta,scoccandomi un sorriso raggiante:riesco a percepire la sua ansia e la sua emozione di vedere una sua cara amica,di cui ora inizio a ricordare qualcosa,ovviamente non il nome.Non lo chiedo a mia sorella perché non sono per niente tentato di ricevere un cazziatone su quanto io sono distratto e penso sempre ai cazzi miei:il fatto è che io la ascolto mia sorella,davvero,ma parla così tanto che qualche cosa,inevitabilmente me la perdo,sarebbe praticamente impossibile riuscire a ricordarsi tutto quello che dice.
    “Meraviglioso,sto andando alla presentazione del libro di una ragazzina che avrà scritto chissà quali ******ate sull’amore o robe varie. *****,Lory,grazie,è sempre stato il mio sogno!”Esclamo ironico,mentre nella mia mente progetto di mollare mia sorella nel reparto libri dalla sua amica e fondarmi in mezzo alla mia linfa vitale:i cd.
    “Dio Carmine,quanto puoi essere ottuso,quando ti ci metti.Prima di tutto non è una ragazzina,ha diciannove anni ed è molto più matura della sua età. E poi sì,il romanzo parla di una storia d’amore,ma non è di certo una copia di “tre metri sopra il cielo” o altre ******ate per adolescenti in piena crisi ormonale,non scriverebbe mai una cosa del genere. E sappi che tu non scapperai ma resterai con me e le altre ragazze per tutto il tempo,perché sono la tua amata sorellina e mi vuoi taaanto ma taaanto bene.”Sfodera i suoi occhioni blu,rivolgendomi un sorriso smagliante e iniziando nel contempo a tirarmi piccoli pugnetti sul braccio.
    “No,io ti odio Loredana,ti odio davvero.”Dico infine,sospirando rassegnato,mentre lei emette un urletto ad un volume che solo le ragazze possono raggiungere e mi stritola,noncurante del fatto che sto guidando e rischio seriamente di fare un incidente,con lei appiccicata a me come un piccolo koala.Oltre ad essere certa del fatto che ovviamente non la odio,sa perfettamente,e lo capisce dal mio tono di voce e dal sospiro da me accentuato alla fine della frase,che le ho dato implicitamente il mio assenso.Si stacca da me solo quando realizza che siamo arrivati:a quel punto,dopo un altro urletto che rischia seriamente di compromettere il mio udito,esce dalla macchina di corsa e continua a sbraitarmi contro fino a quando non mi ritrovo sul marciapiede accanto a lei.Arrivati di fronte alla libreria,trova tutte le sue amiche,immagino compagne di classe,che la aspettano fuori;risponde con un cenno d’assenso distratto quando le dico che mi fermo fuori a fumare,tanto sa perfettamente che obbedirò alla sua richiesta e la seguirò dentro non appena finito.Mi accendo la mia sigaretta,sospirando al pensiero del pomeriggio pessimo che quella ******etta di mia sorella mi farà passare,quando una ragazza bassina con una sigaretta in bocca mi si avvicina,chiedendomi l’accendino.
    “Non sembri un tipo che va alla presentazione dei libri.”Dice quando me lo restituisce,prendendo un tiro dalla sigaretta tutta storta che si deve essere fabbricata da sola,giudicando anche dal tabacco che le è rimasto sui polpastrelli delle dita.
    “Infatti ho solo accompagnato mia sorella,questa roba non fa per me.”Le rispondo poi,guardandola di sottecchi mentre fuma sorridendo piano,divertita da qualcosa che non mi è dato conoscere.
    “Questa roba?”Chiede poi interrogativa,guardandomi di traverso,sempre con quell’espressione divertita che mi mette una strana sensazione addosso:mi sento preso in giro e vagamente stupido.
    “Sì,tutte ste ******ate sull’amore..”Lei ride,butta la sigaretta a terra e la calpesta con il piede per spegnerla.
    “Bè,pensa positivo,magari la scrittrice è carina..”
    “Naaa,si sa che quelle che scrivono libri sono tutte cesse!Come minimo peserà 200 kg,avrà i capelli unticci e neri,la pelle bianchissima perché non ha mai visto la luce,chiusa a scrivere il suo libro e gli occhi storti..E poi se fosse stata carina mia sorella me l’avrebbe detto,cerca sempre di appiopparmi le sue amiche,e questa a quanto pare era una sua compagna di classe del liceo.Dunque,non può che essere un obbrobrio.”
    “Bè,lo scopriremo solo vivendo no?”Mi dice,sciogliendosi i capelli che aveva legato in un muccetto decisamente poco ordinato e rivolgendomi un ultimo sorriso molto,molto ma molto divertito prima che una ragazza dai lunghi e lisci capelli castani la prenda per un braccio e la porti via.Finisco la mia sigaretta,cercando di ricordarmi una melodia che stamattina avevo in testa per una nuova canzone,ma quando mi rendo conto che con tutto il casino che mi circonda la mia memoria è praticamente inesistente decido di entrare nella libreria,rassegnato a passare un pomeriggio di ****a.


    Spollicciate,su su!:
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  2. #2
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    Predefinito Re: Your hand fits in mine like it's made just for me.

    Ehiii sono tornata e mi sono trovata dei commenti che mi hanno fatto tanto tanto felice!
    Beenneee ordunque qui c'è un nuovo capitolo,spero vi piaccia e che continuiate a seguirmi,ci tengo!

    "Si erano dichiarati guerra,
    mentre con gli occhi facevano l'amore."
    Charles Bukowski



    Entro in una libreria decisamente affollata da gente di ogni età,mentre quello che credo essere il libro dell’amica di mia sorella, di cui leggo distrattamente il titolo che campeggia in bianco su uno sfondo nero, “Londra Brucia”,si trova ovunque:mi pare sia il titolo di qualche canzone che mi ha fatto sentire Pedro qualche mese fa,ma sinceramente non mi ricordo l’artista.
    “Oh Ka,finalmente,la sigaretta più lunga della storia eh!”Provo a giustificarmi ma mia sorella sventola la mano davanti agli occhi con noncuranza e mi trascina,ovviamente verso il punto più affollato del negozio,come è tipico di mia sorella. “Lascia stare,non mi interessano le tue giustificazioni.Ora zitto che fra cinque minuti inizia,ed io non sono neanche riuscita a beccare la mia amica,deve essersi cacciata chissà dove…”Mi dice,parlando a macchinetta e con la sua solita velocità impressionante che,ormai l’ho imparato da tempo,appartiene a tutte le donne della mia famiglia o forse direttamente a tutte quelle della terra. “Oh eccola..”Lancio un’occhiata al volto raggiante di mia sorella che rivolge un sorriso alla ragazza che è salita sul mini palchetto improvvisato e che si sta sedendo: prendo un altro po’ in giro Loredana,che gongola come una scema,e poi rivolgo tutta la mia attenzione alla scrittrice,sempre che si possa definire così.E’ bassina,magra,maglia e felpa larghe,entrambe rosse,con un paio di jeans molto stretti:i capelli sono sciolti e oh mio dio..è la ragazza con cui ho parlato prima di entrare,ed adesso capisco il suo sorrisetto divertito nel sentirmi sparare ****a a raffica su di lei e sul suo libro.Inizia a parlare,muovendo le mani e facendo grandi gesti:le persone intorno a me continuano a fare domande,a cui lei ovviamente risponde,ma io non ascolto nulla,impegnato come sono ad osservarla in quei suoi gesti così impacciati.Muove la gamba destra in continuazione e ogni tre secondi si passa le mani tra i capelli,giocando con le punte ricce,come un tic nervoso.Alla fine,quando chiede se c’è qualcun altro che vuole fare una domanda,non so come la mia mano si alza verso il cielo,in un movimento secco e deciso involontario,decisamente involontario:i suoi occhi si rimpiccioliscono,mentre cerca di individuare a chi appartenga il braccio che si è alzato di colpo,come a voler dare uno schiaffo all’aria.Finalmente mi riconosce e mi rivolge uno sguardo sorpreso e molto divertito,mentre mi fa segno di iniziare a parlare:non ho la più pallida idea di cosa dire,davvero,ma ormai non posso tirarmi indietro,non sotto gli occhi di tutti,compresi quelli di mia sorella sbigottiti.
    “Ehm..ciao..Volevo chiederti..Sei molto giovane,non avresti potuto aspettare ancora un po’ a pubblicare il tuo libro,per diventare un po’ più grande,più matura?”Pesco nella mia mente l’unico dettaglio che mi ricordo su di lei:è una ragazzina,ha l’età di mia sorella e pretende di fare la scrittrice,che idiozia:ricevo una gomitata da parte di mia sorella,che mi lancia anche un’occhiataccia,mentre la ragazza mi fulmina con uno sguardo di sfida.
    “Quando tu hai fatto il primo cd con la tua band io ero alle medie,quindi tu dovevi avere al massimo vent’anni,un anno in più di me adesso.Non potevi aspettare di diventare un po’ più grande..più maturo?”Sorride piano,alleggerendo il tono,mentre tutti i presenti si lasciano andare ad una risata,compresa mia sorella che per qualche secondo prova a trattenersi,conoscendo bene il mio carattere suscettibile.La simpaticona sul palco aspetta che si plachi il brusio che ha preso il pubblico e poi riprende il microfono in mano,sempre con dei movimenti molto impacciati,che la portano a far cadere tutti i fogli che aveva sulle gambe e che ora si trovano sparpagliati per terra:sbuffa un po’ e poi si rivolge di nuovo a me,puntando gli occhi su di me,tra tutta la folla. “E poi davvero credi che io abbia scritto il libro pensando già a quello che il resto del mondo avrebbe detto,pensato o ipotizzato su di me o su quello che scrivo?Insomma..io volevo solo raccontare la storia dei miei due protagonisti,Alice e Luca,e ammetto che forse mi sono lasciata coinvolgere troppo,ho messo un po’ troppo di me in Alice ma alla fine quello che volevo fare era raccontare di loro,delle loro vite,del loro amore,non vincere il Nobel per la letteratura!”Esclama,alzandosi in piedi,presa dalle parole che la stanno agitando parecchio: probabilmente è cretina,il suo libro lo è ancora più di lei,ma perlomeno si vede che ci tiene sul serio a quello che ha fatto.Bè,almeno quello,penso,mentre la osservo ridersi sulla poltroncina assumere un espressione imbarazzata,come se si vergognasse di aver composto un discorso così lungo davanti a così tanta gente,alzandosi in piedi ed infervorandosi addirittura.Si immerge nella sua felpona,mentre uno strano rossore si forma sulle sue guance:adesso il suo viso è scocciato,come se la irritasse,questa storia dell’arrossire. “Ok,sei soddisfatto della mia risposta o non la reputi abbastanza matura?” Sarà anche timida e tremendamente imbranata,ma le frecciatine le lancia alla perfezione!Annuisco e qualcuno le pone un’altra domanda:i suoi occhi rimangono ancora puntati su di me per qualche secondo e poi si gira verso la direzione dalla quale proviene la voce,rivolgendo un grande sorriso che ovviamente a me era stato negato.Il resto della presentazione prosegue liscio:io passo il tempo inondando Pedro di messaggi stupidi,divertendomi nel leggere le sue risposte esasperate e scocciate,dal momento che lo sto disturbando in un pomeriggio con la sua ragazza. Quando finalmente questa agonia finisce io mi stacco subito dal muro al quale sono stato appoggiato per così tanto tempo e faccio segno a mia sorella di andare,spostandomi già verso l’uscita.
    “No,Ka dai accompagnami a farmi autografare il libro,così la saluto anche..”La sua,più che una richiesta,è un’affermazione,ed anche abbastanza perentoria:mi trascina per un braccio stritolandomi la pelle intorno al gomito e mi porta davanti alla sua amica che,non appena la vede,interrompe ciò che stava facendo,cioè firmare copie e regalare sorrisi,e si alza in piedi,facendo cadere ovviamente qualcosa e lanciandosi su mia sorella,travolgendo almeno dieci persone nel tragitto.
    “Ma tu la leggerezza tipica delle ragazze la hai lasciata a casa?”Le chiedo poi sarcastico,quando si stacca da Loredana:lei si accorge di me e mi rivolge uno sguardo di sfuggita.
    “Sai,deve essere per il fatto che non sono abbastanza matura.”Sottolinea l’ultima parole con una smorfia,contraendo la faccia e la bocca,senza quasi degnarmi di uno sguardo mentre parla. “Lori,il mio numero ce l’hai,scrivimi tu per dirmi ora e posto per stasera,ok?Ti devo raccontare un sacco di cose,mi sei mancata un sacco!”Urla poi,allontanandosi trascinata via dalla stessa amica che quando abbiamo parlato insieme prima l’aveva portata via:mia sorella le risponde,urlando allo stesso modo e poi mi rivolge un sorriso raggiante.
    “Simpatica,no?”
    “Un amore.”Commento sarcastico,mentre mi dirigo verso l’uscita,determinato questa volta ad impormi sulla volontà di Loredana,qualunque essa sia: per fortuna lei si limita a seguirmi docilmente,continuando a cianciare su quanto sia stata fantastica e su quanto non vede l’ora di leggere il libro.
    “Lory io ti voglio bene e tutto,ma sei capace di parlare di qualcosa che non sia quella stupida ragazzina,il suo libro,le sue unghie,il suo naso o i suoi capelli?No perché mi stai facendo una testa così da dieci minuti e sinceramente vivo anche senza sapere il nome dei suoi biscotti preferiti,grazie.”Le chiedo poi disperato,non appena arriviamo in macchina e dopo che lei non ha fatto altro che parlare di questo suo nuovo mito per tutto il tragitto.Va bene tutto,ma anche io ho i miei limiti.
    “Va bene,scusa.Sono le Gocciole,comunque.”Dice mia sorella,levandosi la felpa e mettendo i piedi sul cruscotto,cosa che sa darmi un fastidio allucinante.
    ”Eh?”Mentre aspetto un suo chiarimento le tiro uno schiaffo alle gambe,costringendola ad abbassarle e a mettere i piedi giù.
    ”La sua marca di biscotti preferiti.Sono le gocciole”Sbuffo esasperato.



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  3. #3
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    Predefinito Re: Your hand fits in mine like it's made just for me.

    Ciao,bellesse!
    Ook,in realtà volevo aspettare ad avere qualche commentino in più,ma sono costretta a postare oggi perchè domani parto per due settimane duuuunque vi lascio il nuovo capitolo:spero vi piacia di più di quello scorso,qua Carmine è un vero ******o
    Un bacio,love u!


    "She could be pretty,but I just hate her."


    “Allora come è andata ieri alla presentazione?”Mi chiede Pedro,seduto su una delle diecimila sedie che ho messo nel mio giardino:è l’ultima domenica di Settembre,e come ogni anni io e i miei amici festeggiamo e salutiamo l’estate che va con un barbecue,nel quale oltre a mangiare dosi spropositate di carne,ad abbondare è anche l’alcool.Abbiamo appena iniziato,perciò siamo ancora sobri e con la pancia vuota:stiamo aspettando mia sorella che,come al solito,si imbuca all’ultimo minuto.
    “Di *****a,le due ore più terribili della mia vita,giuro.”Rispondo seccato,mentre cerco freneticamente l’accendino nelle tasche dei jeans dove,ne sono sicuro,almeno fino a ieri si trovava,e poi realizzo. “Dani per favore mi presti il tuo accendino?Il mio me lo deve aver fregato quella rompicoglio*i della scrittrice.”Gli chiedo:lui nota la nota acida presente nella mia voce e me lo passa senza chiedermi nulla.
    “Oh,hai conosciuto anche la scrittrice?E com’è?”
    “Potrebbe essere anche carina,ma è odiosa,e non è per niente il tipo di ragazza per me,sai,con quella felpona non era poi tanto sexy.Ma chiedilo a Lori appena arriva,è il suo nuovo idolo..Ehi si parla del diavolo e spuntano le corna!”Esclamo poi nel vedere mia sorella raggiante in pantaloncini e maglietta arrivare verso di noi:dietro di lei c’è qualcuno che non riesco ad identificare perché ha il volto coperto in parte dai capelli,mentre accende una sigaretta.Non è una novità che mia sorella si porti dietro qualcuno al nostro barbecue,perciò la cosa non mi stupisce:l’imbucata di quest’anno indossa dei pantaloncini corti di jeans e una maglia verde che risalta sulla pelle abbronzata.
    Poi succede tutto in un attimo:Pedro che si avvicina a mia sorella chiedendole ridendole di parlarci della “scrittrice che tanto sta simpatica a Carmine”,io che identifico l’accendino nelle mani della persona dietro mia sorella,e il suo sorriso tirato.
    “Ehm,sarei io la scrittrice..Mi chiamo Chiara.”Si presenta poi,venendoci incontro,salutando me con la mano nervosamente e stringendo quella che i miei amici prontamente le hanno porto,per cercare di riparare la grandissima figura di *****a del mio migliore amico.Io mi dirigo verso la cucina facendo segno a mia sorella di seguirmi:lei mormora qualcosa nell’orecchio della ragazza rossa e poi mi segue.
    “Si può sapere che cazz*o ti è venuto in mente di portarla qua oggi?”La aggredisco non appena ci troviamo nella mia cucina,socchiudendo la porta che da sul giardino e parlando a bassa voce in modo da non farmi sentire
    “Non capisco,Ka..Ho sempre portato un’amica,non è una novità.”Replica lei ancora tranquilla mentre si versa un bicchiere d’acqua ed inizia a bere,guardandomi rilassata.
    “Bè,lei non è ben accetta,qui.”
    “Non mi sembra che i tuoi amici la pensino allo stesso modo.”Sibila tra i denti,seccata,mentre mi indica attraverso la finestra Dani che le offre una birra,dopo avergliela strappata e gli altri due che le chiedono qualcosa,sicuramente riguardo al suo libro,giusto per metterla a suo agio,cosa che a me non passa neanche per l’anticamera del cervello.
    “E’ casa mia Loredana,decido io. E lei non la voglio.”Sentenzio infine,rigirandomi verso la finestra:la ragazza non è più insieme ad i miei amici e mi accorgo troppo tardi che è appoggiata alla porta che avevo erroneamente soltanto socchiuso con l’espressione di una cerva ferita da un cacciatore crudele.
    “Ehm,scusate non volevo disturbarvi..Lori,io magari vado adesso..”Mormora poi,rossa in viso con gli occhioni tremolanti non appena si accorge del mio sguardo severo puntato su di lei:mia sorella mi lancia un’occhiataccia e le si avvicina,ostentando un grande sorriso.
    ”Ma no,che dici,sei appena arrivata!”
    “No,davvero è meglio che vada,è chiaro che la mia presenza qui non è apprezzata,va bene così..Ciao Carmine,grazie per la breve ospitalità.”Dice poi rivolta verso di me,ma ben attenta a non guardarmi negli occhi:mia sorella le sussurra ancora qualcosa nell’orecchio,al quale lei risponde scotendo la testa decisa,dandole un bacio sulla guancia e uscendo di casa.La sento salutare i miei amici e ringraziarli per la birra:loro si dimostrano dispiaciuti per il fatto che se ne deve andare così presto e non credono assolutamente alla scusa da lei accampata,sapendo benissimo che devo aver combinato uno dei miei casini dettati dal mio brutto carattere.
    “Non pensavo potessi essere così *******o.Me ne vado anche io,spero che tu sia contento. E vaffancul*o.”Mi urla contro mia sorella,forse per la prima volta nella nostra vita seriamente arrabbiata con me:in quel vaffancul*o urlato c’e tutta la rabbia del mondo,che non potrei mai trovare neanche andando nei posti più disperati della terra.Mi sento uno schifo perché nessuno mi ha mai guardato con tanto odio,tanta compassione:quando penso che mia sorella mi abbia finito definitivamente,arrivo dai miei amici che se possibile si rivolgono a me con ancora più cattiveria.
    “Dio Ka,sei proprio *******o,che ti ha fatto quella ragazza?”Mi aggredisce subito Ivan,il più tranquillo del gruppo solitamente e che mi fa capire di aver esagerato un po’,forse:se mi redarguisce anche lui,e usando addirittura due parolacce nella stessa frase,non è un buon segno.Gli altri due annuiscono,con un cipiglio serio in volto:io faccio una smorfia e mi dirigo verso le birre,sperando di evitare così altri commenti su quanto appena accaduto,perché mi sto rendendo conto di avere torto marcio.E’ solo che quella ragazza,per qualche motivo,mi fa salire il sangue al cervello e finisce sempre che non ci vedo più dalla rabbia.Capisco che la mia idea di evitare altri cazziatoni da parte dei miei amici è fallita miseramente quando sento i passi di Pedro alle mie spalle,il migliore a farmi ritornare sulla retta via quando il mio caratteraccio prende possesso del mio corpo.
    “Non credi di avere esagerato un po’ con lei?Non la conosci neanche.”Mi fa notare sedendosi sul muretto accanto a me e rubandomi la birra dalle mani:sbuffo e evito il suo sguardo inquisitore fino a quando mi è possibile.
    “Forse ho esagerato,ma giuro che non la posso vedere.Ha qualcosa nel suo modo di muoversi,di camminare che mi fa scattare qualcosa dentro e che mi fa reagire nel modo che hai appena avuto modo di vedere.Mi irrita,e non ci posso fare niente.Avrebbe rovinato il pomeriggio a tutti,meglio così.”Concludo,tranquillamente,allontanandomi da lui e dalle sue sedute psichiatriche e dirigendomi verso il resto dei miei amici,che sono ancora ammutoliti dalla scena a cui hanno appena assistito.
    “Carmine,io fossi in te andrei a chiederle scusa..Non so se hai visto che faccino ha messo su quando praticamente l’hai cacciata via come un cane indesiderato all’interno di un negozio di alta moda.Aveva quasi le lacrime agli occhi,e la posso capire,si vede che è una persona insicura,ci manca solo che lo *******o di turno le faccia crollare l’autostima ancora di piu.In fondo andare da lei e chiederle scusa non ti costa nulla.”Mi dice il mio amico tirandomi per un braccio e guardandomi dritto negli occhi:sembra tanto mio padre,quando da piccolo facevo una delle mie marachelle e tiravo su la gonna alle bambine e poi lui veniva a ordinarmi di chiedere loro scusa. E come allora,obbedisco di malavoglia.
    “Sì,ok..lo farò,mi faccio mandare il suo indirizzo da Lori e stasera vado a chiederle scusa.E non fare quella faccia gongolante,non lo faccio di certo perché me l’hai detto te:solo per Loredana,che se no potrebbe non parlarmi più per almeno dieci anni.”Lui,come se non mi avesse sentito si allontana gioioso,quasi saltellante,mentre io mando un messaggio a mia sorella,sperando che non lo elimini limitandosi a leggere il nome del mittente.
    “Lori,mi dai l’indirizzo della tua amica Chiara?”
    La sua risposta non tarda ad arrivare,e capisco che sono già stato perdonato,per mia grande ed immensa fortuna.
    “Sapevo che infondo sei buono.Te lo mando fra cinque minuti che glielo devo chiedere,ha cambiato casa ieri,magari aiutala anche con gli scatoloni!”
    “Credici,sorellina,credici.”Le rispondo velocemente,prima di tornare dai miei amici che ora mi guardano sorridenti.


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    Predefinito Re: Your hand fits in mine like it's made just for me.

    Ehilaa sono tornata e mi sa che stavolta mi tocca rimanere a Genova,almeno fino alle prossime vacanze di Natale :S
    Anyway,speravo in qualche commentino in più,ma ringrazio comunque chi mi ha commentato,e anche chi ha letto senza lasciare traccia.
    Qui c'è il nuovo capitolo,spero vi piaccia,anche se non è scritto benissimo!
    Love,
    C.


    "Why do I like the sound of her laugh?"

    Alle dieci finalmente riesco a cacciare via di casa i miei tre migliori amici,a cui nel frattempo si sono aggiunte fidanzate varie e conoscenti:salgo in macchina e mi dirigo verso la via che mia sorella mi ha indicato nel messaggio come quella in cui abita Chiara.Mentre vado penso a quanto sia poco azzeccato per una ragazza del genere il nome Chiara:di solito dovrebbe essere portato da una ragazza solare,possibilmente bionda ed occhi azzurri,assolutamente estroversa e tutt’altro che impacciata,mentre la proprietaria di questo nome è l’esatto contrario.Finalmente dopo mezz’ora arrivo e riesco a trovare un parcheggio in un tempo relativamente breve:suono al campanello e lei mi apre solo dopo qualche minuto,ed io inizio a pensare che forse avrei dovuto avvisarla del mio arrivo. Scrollo le spalle e salgo le scale fino al suo piano:lei è appoggiata allo stipite della porta,con addosso una maglia bianca lunga fino al sedere e niente di sotto e cerca di capire con la faccia curiosa chi sia.
    “Oh,ehm sei tu,ero convinta fosse Lori!Scusa l’abbigliamento..” Esclama non appena realizza chi sono e collega la faccia al mio nome:in un lampo diventa rossa come un pomodoro,tanto per cambiare,e cerca senza successo di allungare un po’ la maglietta in modo da coprire le gambe che spuntano fuori da essa.Mi stupisco ad osservarle con ammirazione,mentre lei diventa se possibile ancora più rossa.
    “Scusami te,avrei dovuto avvisarti…Ti ho disturbato?”Le chiedo,mentre vedo passare dietro di lei un ragazzo a petto nudo che mi lancia un’occhiata omicida e poi si dilegua,probabilmente sparito in un’altra stanza.Ok,è chiaro che l’ho disturbata,ed ora capisco il motivo del suo abbigliamento,probabilmente la maglia che indossa è quella del ragazzo.
    “Sì.No cioè scusa,volevo dire no..Dimmi pure..”Mi risponde,più confusa lei di me.
    “Volevo chiederti se avevi bisogno di una mano con gli scatoloni,ma mi sa che qualcuno è stato più veloce di me.”
    “Lorenzo?Sì,meno male che è venuto lui,imbranata come sono non so come avrei fatto a portare su tutti gli scatoloni..”Risponde,stranamente senza arrossire,come mi sarei aspettato nel rispondere ad una mia frase chiaramente ironica e sarcastica.
    “Però pensavo..ti va di prenderti un caffe insieme,domani?”Le chiedo poi,più per levarci dal silenzio che è calato su di noi e per cavarmi d’impiccio dal suo sguardo incuriosito dal mio silenzio,nel quale ho riflettuto sulle sue parole.
    “Mmmh non è che il tuo intento è quello di rapirmi e poi uccidermi in un rogo delle copie di tutti i miei libri vero?”Mi chiede ridendo per la prima volta,probabilmente,o perlomeno la prima volta in mia presenza: perché mi piace,il suono dolce ed armonioso che deriva dalla sua risata?
    “In realtà volevo scusarmi per il mio comportamento di oggi.”
    ”Ok,allora accetto!”Entusiasta mi rivolge un sorriso,rilassandosi finalmente e smettendo di torturare il lembo della maglia che ha indosso,e lasciandosi stare i capelli,che nel giro di cinque minuti,da quando sono qui,ha legato e sciolto ripetutamente almeno cinque volte,con degli scatti nervosi delle mani.
    “A che ora?”Mi chiede poi,mentre si allontana un secondo per accendersi una sigaretta e poi tornare da me subito.
    “Ti passo a prendere alle dieci.”Sono distratto da piccoli tatuaggi che trovo sul suo corpo,uno sul lato del piede,una scritta piccolissima,tre rondini vicino allo sterno e un’altra scritta sul fianco,sempre piccola e finissima.
    “Facciamo alle dieci e mezza,ho ancora un sacco di scatoloni da aprire e ho bisogno di dormire almeno otto ore dopo!”Mi dice con un sorriso,indicando con la mano un punto alle sue spalle:sbircio oltre e noto un casino allucinante,con vestiti,cd e tanti,tanti libri che spuntano da tutte le parti.
    “Ok,dieci e mezza!A domani.”La saluto con la mano,prendendo al volo l’accendino che mi ha lanciato:con un sorriso lo riconosco come quello che mi ha fregato il giorno della presentazione.Quando mi giro per ringraziarla lei non c’è già più,la porta è chiusa e sento una risata maschile provenire dalla casa:meno male,evidentemente il ragazzo non si è arrabbiato troppo per la mia interruzione.Entro in macchina e mando un messaggio a mia sorella,scrivendole un semplice “fatto”,e spero con tutto il cuore che lei non mi chiami,in tutta risposta,assordandomi con la sua voce sempre squillante,indipendentemente dall’ora e dal momento in cui la sento.Purtroppo le mie speranze si rivelano essere vane,perché non ho ancora fatto in tempo a partire,che il mio I-phone inizia a lampeggiare e sullo schermo compare la faccia di mia sorella con il suo nome sotto:non mi resta che rispondere,rassegnato all’idea di rimanere senza udito a ventisette anni.
    “Ciao fratello ******o!”
    “Ciao simpaticona,che vuoi?”Le chiedo ridendo,mentre guido veloce in direzione di casa mia dove ad aspettarmi,lo so già,ci sarà un casino allucinante.
    “Niente,solo farti notare quanto io abbia sempre ragione e quanto tu alla fine mi ascolti sempre,perché in fondo sono la sorella intelligente.”Cinguetta allegra:ecco perché sono andato a scusarmi da quella ragazza,sapevo perfettamente che era l’unico modo per chiarire con mia sorella e sentire di nuovo la sua voce felice.
    “Lascia stare Lori,lo sanno tutti che sono io quello intelligente tra i due.”
    ”Se,l’importante è crederci,davvero.Dimmi,come è andata?”
    “Ma che domanda è,come vuoi che sia andata?”Esclamo esasperato dalla stupidità delle domande di mia sorella,a volte. “Oltre al fatto che credo di averla disturbata in un momento particolarmente intimo,direi bene,non mi sembrava incazzata.”Dico poi,consapevole che non mi avrebbe mollato fino a quando non le avessi dato una risposta da lei considerata soddisfacente.
    “Cosa intendi per momento particolarmente intimo?”
    ”Lori,penso che tu sia abbastanza grande per capirlo da sola..o devo spiegarti come si fanno i bambini?”Rido forte,anche se un po’ imbarazzato di affrontare questo discorso con lei:so perfettamente che,avendo diciannove anni probabilmente la verginità l’ha persa da un pezzo,è una bellissima ragazza ma..diciamo che non ne voglio avere la certezza.
    “Ah ah ah simpaticone proprio..Ma credo che tu sia fuori strada,mi ha detto che si vedeva con un suo caro amico.”
    ”Sarà stato anche un amico,ma lei mi ha aperto la porta nuda,con addosso solo una maglietta neanche troppo lunga palesemente da uomo.”Rispondo io,sfrecciando velocemente per le vie di Milano:mentre parlo mi tornano in mente quei piccoli tatuaggi disseminati sul suo corpo e mi scopro a volerne sapere il significato.Che idea del *****.
    “Conoscendola si vorrà sotterrare e non ti rivolgerà più la parola dalla vergogna,dopo che l’hai vista così!”Sghignazza quella ******etta di mia sorella,confermandomi l’idea che mi ero fatta sulla sua timidezza assoluto:sarà strano,prendere il caffè con lei domani,non sono mai uscito con ragazze timide.Non che io e lei stiamo realmente uscendo,è solo un modo per scusarmi.
    “Bè in ogni caso domani prendiamo un caffè insieme,contenta?”
    In tutta risposta,Loredana lancia un acuto in grado di risvegliare tutti i pipistrelli della Lombardia,o forse anche quelli di tutta Italia e che rischia di fracassarmi il timpano,ormai avvezzo a queste emissioni di voce da parte sua:dice ancora qualcosa,in preda ad una contentezza assoluta e poi mi butta il telefono in faccia,lasciandomi basito e divertito al tempo stesso dalla sua reazione.
    Bah,donne.



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