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Discussione: ...Sei l'unica paura che non ho...

  1. #21
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    Predefinito Re: ...Sei l'unica paura che non ho...

    eccomi qua con un'altro capitolo!!!

    povero Pedro XD


    Le pizze arrivarono, cenarono assieme e iniziarono a guardare il film. Come sempre Marzia esaminò in ogni dettaglio la maglia e le mani di Pedro. Alzò lo sguardo poche volte e sempre nel momento sbagliato. Si maledì per questo suo tempismo. Guardò ka e Elena intenti in effusioni. Si domandò come fosse possibile fare quelle cose mentre si guarda un film dell’orrore. Come sempre Pedro era interessatissimo al film. Invidiò loro due, avrebbe voluto stare così con lui. Baciarsi, accarezzarsi. Invece doveva accontentarsi di stare sulle sue ginocchia. Non che a cosa le dispiacesse. Poteva sentire il suo profumo sentire il suo calore. Lo guardò un attimo in viso. il suo profilo. Era così cotta di lui da anni che si domandava come fosse stato possibile riuscire a reprimere quei sentimenti. Ivan e Dany andarono a letto neanche a metà del film. “sembriamo due coppiette” commentò elena ridendo. Marzia arrossì ringraziando di essere al buio “eh già. Ma qui di coppietta ne vedo solo una” scherzò. “si e siamo noi vero amore?” disse baciandolo.
    Quando avrebbe voluto farlo anche lei. pensò rassegnata. “noi mi sa che andiamo a letto.”disse poi Ka facendo l’occhiolino a Pedro. “sempre il solito tu. pervertito.” Commentò ridendo. “quindi stanotte dormo da sola di là?”chiese marzia a elena. “si, ma tu puoi dormire con Pedro” disse disinvolta come ogni volta che accadeva questa scenetta. “non vedo altra scelta.. io da sola non ci vado a letto” “fifona” la accusò lei “sarò fifona, ma non me ne frega niente io dormo qui” risero tutti e quattro.
    Pedro era contento, lei avrebbe dormito con lui. tutta la notte assieme, soli. In camera da letto. Poi gli balenò un pensiero poco casto. Cercò di scacciarlo velocemente per non dare nell’occhio “buonanotte allora” “notte a tutti e due” risposero assieme la coppietta che si dileguò in camera.
    Erano soli. Loro e il film horror. Pedro mise in pausa. “che vogliamo fare?” chiese guardandola “letto?” “ottima idea” si guardò attorno scrutando ogni angolo al buio. “ma prima una cosa” sussurrò piano per non farsi sentire. La baciò catturandola in un abbraccio. Era così bello sentire le sue labbra cercare le sue. la sua timidezza, che piano si tramutava in decisione. Lei cedette e si mise a cavalcioni sulle ginocchia. Le accarezzò la schiena partendo dalla spalle scendendo giù alla vita snella. La tirò a sé in quel bacio ormai chiaro sul cosa desiderassero entrambi. Fu lei a baciarlo sul collo e questo gesto fece perdere la testa a Pedro. La strinse di più a sé. “se non smetti, finisce male. non vorrei rovinare tutto bruciando le tappe.”sussurrò con voce in estasi. “se non mi volessi fermare?” rispose lei posando la fronte sulla spalla di lui. Pedro la prese e la guardò in viso per capire se era la verità o no. “davvero?” le fece cenno di si con la testa. Sorrise e si avvicinò per baciarla di nuovo.
    Un rumore li bloccò. Qualcuno era andato al bagno. Marzia scese al volo dalla ginocchia di lui. “meglio andare a letto.” Disse lei dispiaciuta “si meglio.” Rispose alzandosi “tu se vuoi cambiati io arrivo spengo qui.” Lo guardò ancora agitato. Le piaceva metterlo in difficoltà così. Era così bello vederlo imbarazzato a quel modo.
    Andò in camera di Pedro e quando iniziò a cambiarsi le venne in mente che non aveva il pigiama. Poco male pensò. aprì un’anta dell’armadio e tirò fuori una camicia nera di lui. quella sera era più fresco e optò per la manica lunga. La indossò e si mise sul letto ad aspettarlo.
    Quando entrò in camera si pietrificò subito dopo avere chiuso la porta. La guardò e rimase a bocca aperta. Senza parole. Lei non guardò senza capire. “non puoi farmi questo” la accusò con disperazione. “cosa ho fatto?”chiese confusa “la mia camicia” farfugliò avvicinandosi al letto. “si scusa ma non mi andava di andare a prendere il pigiama” sorrise. Quel sorriso. Ogni volta gli scaldava il cuore e lo scioglieva. “così sei tremendamente sexy lo sai?” disse lui “ho solo una camicia addosso” rise
    La guardò di nuovo dalla testa ai piedi. Le stava un po’ più grande ma restava lo stesso pericolosamente corta. Come la scollatura, i bottoni erano stati creati per essere abbottonati, ma quella sera lei aveva deciso di farlo solo con alcuni prescelti, troppo pochi pensò lui.
    “che è quello sguardo?” chiese lei ridendo. Aveva una faccia troppo buffa un misto tra stralunato ed ebete. “secondo te?” chiese voltandosi per recuperare il pigiama dalla sedia nell’angolo della stanza. Lei rise ancora divertita per la situazione, ora che vedeva pedro visibilmente in difficoltà la faceva sorridere.
    “ma scusa ho gia dormito altre mille volte con te usando una tua maglia o una camicia. Te ne accorgi solo ora?” disse stendendosi di lato sul lenzuolo rannicchiata guardandolo. Lui si voltò per guardarla, che grave errore. La camicia si era alzata e scopriva le cosce di lei. Si voltò mettendosi una mano sulla faccia con disperazione. “povero me.” Esclamò togliendosi la maglia restando così a petto nudo “ora è diverso.. e se vuoi saperlo anche prima era così.. diciamo che ho tanto autocontrollo.” Commentò guardandola con la coda dell’occhio.


    attendo commenti
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  2. #22
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    Predefinito Re: ...Sei l'unica paura che non ho...

    buonasera a tutti ^^




    Lei rimase stupita per quella affermazione “da quanto ti piaccio?” chiese poi seria. Lui si voltò e la guardò “sicura che vuoi saperlo?” rispose alla domanda con una domanda. “certo. In fondo non c’è nulla di male nella mia domanda” disse posando la testa sul cuscino inclinando il viso. Come era dannatamente tenera e sexy al tempo stesso. Pensò lui. Meritava un premio per la calma che manteneva, se dava retta al suo istinto, le sarebbe saltato addosso in un attimo. Baciarla, farla sua. Ecco cosa desiderava da impazzire, ma si sentiva un maniaco a desiderarla così ardentemente. Era strano non gli era mai capitato in vita sua di volere così tanto una ragazza, di sentire una attrazione così soverchiante. “mi piaci da ben 3 anni.” Rispose sincero distogliendo lo sguardo. Si tirò su di colpo e lo guardò con stupore “ma tu tre anni fa eri fidanzato con quella.” Sapeva bene che era meglio evitare di pronunciare quel nome. “si lo so, ma allora?le sono stato sempre fedele lo sai.” “si lo so. Fosse stato per me l’avrei presa a calci nel sedere per come si è comportata con te.”disse incrociando le braccia sul petto. “non fraintendermi o pensare male, io ero con lei e 3 anni fa ci siamo lasciati. Avevo scoperto che mi tradiva. È stato a quel punto che ho visto qualcosa di più in te. È stato ka ad aprirmi gli occhi.” “ka?davvero?” “si lui. Subito era una semplice infatuazione, poi man mano che passava il tempo ogni tuo gesto o movimento mi faceva impazzire. Il tuo modo di essere così dolce e perfetta in tutto. Perfetta anche con i tuoi difetti.” Sorrise lievemente rosso in viso. “come sei dolce.” Esclamò alzandosi dal letto. Gattonò fino a lui e si alzò sul letto in piedi. Lui la guardò dal basso verso l’alto senza capire le sue intenzioni.
    Era così tenero, così dolce e così innamorato. Come lei che lo era da anni. “io ho sempre avuto una cotta per te anche quando ero.. con lui”esitò in quelle parole. Quell’argomento era un tabu per tutti. Lui la guardò stupito e preoccupato perché di rado parlava di “lui”. Lei mise le braccia attorno al collo di lui e Pedro la prese in braccio e cavalcioni. “sei sempre stato il mio principe azzurro, mi salvavi sempre.” “ti ho salvato dal mostro cattivo. Sono ancora il tuo principe, lo sarò sempre” disse baciandola dolcemente sulle labbra.
    Erano passati per 6 anni da quando si era lasciata con il suo ex fidanzato in modo brutale. Era un tipo geloso e possessivo ancora oggi si chiedeva come era finita con uno così. Ogni tanto arrivava alle mani. Più di una volta Pedro si era messo in mezzo invano. Quante volte lei stupidamente nascondeva questo fatto per paura. Un giorno aveva superato il limite, forse accadde per disgrazia, ma la ferì tagliandola con un bicchiere rotto da lui stesso in un impeto di rabbia. Ne portava ancora i segni sul braccio. Il loro rapporto non era dei migliori, era alla fine, lei non ne poteva più. Pedro sentì le urla venire dalla sala. Litigavamo come sempre, lui stava esagerando. La sua fortuna su che lui si intromise.
    Ricordava la scena come fosse stato ieri. Lo incontrò per le scale che se ne stava andando. Non gli rivolse la parola, corse da lei, sapeva che ora avrebbe avuto bisogno di lui. La trovò seduta a terra in lacrime e con il braccio insanguinato. Il panico si impadronì di lui per un attimo, ma mantenne la calma per lei. Corse da lei e la prese in braccio portandola in bagno. Ci volle tutto il giorno prima che ritrovasse la parola. Era sconvolta e terrorizzata. Passarono ore al pronto soccorso dove la curarono. I punti che le diedero erano tanti. Ancora oggi vedere quella cicatrice lo mandava in bestia. Avrebbe dovuto suonargliene di santa ragione. Lui rimase con lei sempre. Gli promise che se fosse ritornato gli avrebbe spaccato la faccia senza lasciargli il tempo di aprire bocca.
    Quel ricordo incupì il viso di lui. “cosa pensi?” chiese lei preoccupata. “a nulla di importante. Ora voglio pensare solo a noi due” la baciò di nuovo. Piccoli baci semplici e casti. Il suo profumo l’inebriò. Passò la punta del naso sul collo di lei per assaporare di più quel dolce aroma di pesca. Il bagno schiuma che usava. Rabbrividì a quel tocco. La fece scendere posandola sul letto e si girò per togliersi i pantaloni. Lei lo guardò “cosa fai?”chiese allarmata, l’idea di vederlo in slip la preoccupava. “mi cambio no?” “davanti a me?” “ e che c’è di male, mica sono nudo” commentò aprendo i jeans e calandoli. “mi imbarazza lo stesso” si girò ridendo “scusa tu sei in slip senza nulla addosso se non la mia camicia più aperta che chiusa e ti lamenti di me che mi cambio?” lei arrossi a quella affermazione e si infilò sotto il lenzuolo coprendosi, rispondendo con una linguaccia.
    Lui la guardò e sorrise con malizia giocosa. “ormai è tardi il danno è fatto” affermò infilandosi un paio di pantaloncini. Si girò verso di lei di nuovo. “ sei dispettosa sai?” “come?” chiese “ma ora mela paghi, angelo travestito da diavoletto.” Disse avvicinandosi “io sono innocente. Sono una donzella pura e casta” sorrisero entrambi.
    La stava sovrastando lei coperta fino al naso con il lenzuolo che fingeva terrore “ora ti punirò” disse iniziando a farle il solletico da sopra il lenzuolo. Rise dimenandosi, cercando una via di uscita. Riuscì a girarsi di lato e lui la catturò in un caldo abbraccio. Silenzio imbarazzante. Pensò che il respiro le mancasse,nel sentirlo così vicino. Lui le baciò il collo e la nuca. Stringendole la vita con dolcezza.
    Si girò per guardarlo in volto prese coraggio. Chiuse gli occhi avvicinandosi a lui e baciandolo. Sfiorando le labbra con la lingua. In risposta Pedro sussultò, ma si lasciò andare in quel bacio pieno di dolcezza. Le labbra che si toccavano. Labbra morbide delicate. Impazziva per quelle labbra.
    Sentiva l’autocontrollo cedere sempre di più ma doveva imporsi di fermarsi. Era troppo presto per quel passo. La voglia di farla sua e amarla completamente era fortissima, ma il buon senso parlò chiaro.
    Il bacio continuò uno di quelli come nei film, lunghi, magici.
    Si bloccò mentre la baciava, avevamo sentito un rumore. Dei passi in corridoio e delle voci. Sbuffò “ma non si vanno a letto?” disse scocciato e triste. “casomai è successo qualcosa.” Disse lei ancora con il fiato corto per l’eccitazione. “mettiamoci a dormire, è la soluzione migliore.”disse ironico. lei rise annuendo e sistemandosi meglio Pedro si avvicinò per baciarla.



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  3. #23
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    Predefinito Re: ...Sei l'unica paura che non ho...

    altro capitolo ^^

    Bussarono alla porta “avanti” disse pedro scostandosi da lei. Era Ka. “scusami Pedro. Ma devo dirti una cosa importante mi è arrivato un sms ora.”disse tutto con aria scocciata. Guardò nel letto “oh ma sei qui anche tu Marzia” li guardò e una lieve aria sospetta si disegnò sul volto. Marzia si affrettò a spiegare “ avevo paura di dormire sola.” Ka la guardò cercando di capire se era vero o no, ma Pedro interruppe i suoi pensieri “cosa volevi?” chiese cercando di chiudere in fretta la conversazione. “ah si scusa. Domani mattina alle 10 ritrovo in sede. Mi ha scritto ora jessica. Si scusa per l’orario, ma le è stato comunicato poco fa” “ok va bene. ricevuto. A domani mattina. Notte” disse. “perfetto, notte ad entrambi” disse chiudendosi la porta alle spalle. Marzia tirò un sospiro di sollievo, ci era mancato poco che li vedesse baciarsi. “non ha visto nulla tranquilla.” “sicuro?” chiese lei ben poco convinta “si tranquilla. Dormiamo.” Disse baciandole la fronte. “ok notte amore” disse posando la testa sulla spalla di lui. “ sei il mio angelo” sussurrò lui sbadigliando “anche tu” chiusero gli occhi entrambi dopo poco.
    Pedro fu il primo a svegliarsi scivolò via dalla presa di Marzia e andò a farsi la doccia in uno dei tre bagni che avevano a disposizione.
    Marzia si svegliò alzandosi e trovandosi sola nel letto. Andò in corridoio e incontrò Ka. Lui la guardò “elena ti cercava è nel bagno” disse indicando una porta dietro lui e andando via senza darle tempo di parlare. Chissà cosa voleva, si domandò. Entrò in bagno, come al solito lei non chiudeva mai la porta a chiave. Per sicurezza lo fece lei, non le andava che uno dei ragazzi entrasse vedendole in bagno. Si sedette sulla panca porta asciugamani. Lei era sotto la doccia.“allora dormito bene con Ka?” “ oh Marzia eccoti” disse sbucando fuori con la testa “oh si abbiamo dormito bene.. quel poco che abbiamo dormito” commentò ridacchiando. “siete indecenti certe volte” disse rassegnata Marzia. “che ci vuoi fare è l’amore che ci da le energie. A proposito, un uccellino mi a detto che tu hai dormito con Pedro.”commentò con malizia. “che vuoi dire con questo tono? Abbiamo dormito. Sai che quando guardo i film horror poi non riesco a dormire sola..” disse alzandosi e approfittando per lavarsi i denti e il viso. “certo che voi due siete due allocchi.. cavolo quanto vi ci vuole prima di mettervi assieme?” protestò mettendosi l’accappatoio. A Marzia quasi andò di traverso l’acqua che aveva in bocca per sciacquarsi. “come scusa? Mi sembra di averti già detto come la penso su questo argomento.” Si sentiva in colpa a mentirle, ma era meglio lasciare tutto nell’ombra ancora per un po’. “come vuoi ma così sei solo una stupida e testarda.” Brontolò.
    Marzia si rassegnò alle ramanzine di Elena e le due ragazze si andarono a preparare. I ragazzi andarono alla riunione e le ragazze stettero in casa ad aspettarli. Ma verso l’ora di pranzo un sms cambiò le loro speranze. Rimanevano a pranzo tutti assieme per organizzarsi meglio. Marzia sapeva per certo che c’era anche lei con loro, come loro segretaria non poteva certo mancare e quale ottima occasione per stare con Pedro. Le dava così sui nervi quella donna tutto silicone. La immaginò seduta al suo fianco con una delle sue micro canotte e una di quelle gonne che più che gonna poteva chiamarsi rettangolo micro di stoffa. Il tacco alto che slanciava di più la sua notevole altezza da modella. Si, paragonandola a lei vinceva su tutti i fronti. Pensò a Pedro, al suo Pedro. Chissà cosa stava facendo. Gli mandò un sms < ciao. Che fai? Siete a mangiare tutti assieme? Mi manchi qui ci si annoia. Elena mi ha proposto di andare in centro dopo mangiato, ci andrò almeno mi distraggo.> la risposta arrivò immediata, ma le parole scritte erano lontane e fredde. <ciao, si vai pure. Divertiti.> forse aveva da fare pensò con amarezza. Dopo mangiato partirono come avevamo programmato verso Milano. Un po’ di shopping l’avrebbe distratta da quei pensieri cupi.
    Girarono per tutto il pomeriggio per negozi fermandosi poi a metà pomeriggio per una pausa in un bar che dava sulla piazza del duomo. Non riusciva a togliersi dalla testa lui con lei. Elena la riportò alla realtà “ sei pensierosa oggi e di poche parole. Non hai ancora comprato nulla e ciò è strano.. che succede?” chiese bevendo un sorso di the freddo. “non ho nulla. E’ solo che..” si fermò con la frase a metà mentre giocherellava con la cannuccia e i cubetti di ghiaccio annegati nel suo the. “che cosa?” disse lei guardandola seria “mi da fastidio che Pedro sia con Jessica. Lui non si è fatto sentire e il messaggio che mi ha mandato era molto strano e freddo. Non era da Pedro” ammise posando il bicchiere sul tavolo dopo averne bevuto un sorso.
    Elena sorrise “tranquilla, per me ti ha risposto frettolosamente perché sarà stato impegnato. Ka mi ha detto che devono parlare di una cosa molto importante. Sicuramente è quello.” La rassicurò con calma “e poi sai una cosa? Sembri la sua fidanzata da quello che dici” rise. Marzia la guardò “no, è solo che mi sta antipatica quella ragazza. Si crede di essere chissà chi e ci prova spudoratamente con lui. Pedro non merita una così, lo farebbe soffrire.” Elena rise “ questo è amore Marzia” “no non è amore, è che ci tengo a lui e non mi piace vederlo soffrire. Perché come è già successo e sai sono stata io a consolarlo quando è stato tradito.” Disse seria “si è vero.. non mai bello vedere una persona a cui vuoi bene soffrire per colpa della indifferenza e superficialità di un’altra persona” bevve ancora.
    “dai andiamo. Quasi, quasi prendo una maglietta o una camicia a Ka.” Cambiò discorso lei. “che idea carina Elena. Apprezzerà molto.” disse sorridendo. “ andiamo allora” si alzarono pagarono e si inoltrarono alla ricerca del regalo per Ka.


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  4. #24
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    Predefinito Re: ...Sei l'unica paura che non ho...

    buonasera a tutti^^
    spero che la lettura fino ad ora sia stata divertente e piacevole ^^


    Erano in un negozio molto carino, tenevano roba da uomo e da donna, ma la loro concentrazione era rivolta verso il reparto uomo. Elena si mise a guardare in giro e così fece anche Marzia. Una maglietta attirò la sua attenzione. Grigia, semplice senza alcun disegno con qualche bottone. Era neutra come maglia, ma immediatamente la immaginò su di lui. Con uno dei suoi giacchetti di pelle sarebbe stata perfetta. Il problema era come spiegare ad Elena il perché di quell’acquisto. Ci pensò su ancora un po’ prima di prendere dalla pila ordinata di t-shirt la taglia M, la sua taglia.
    Quando si ritrovarono lei la notò subito “ ohi anche tu acquisti? E per chi sentiamo?” chiese ammiccando “per Pedro. Mi aveva parlato di una maglietta simile a questa e ho pensato di prendergliela. Lui non ha certo tempo di venire da solo.” La guardò scrutando ogni minima piega del viso per capire se era una bugia o la verità. Ringraziò il fatto che quando voleva era brava a mentire “ah davvero? Bhe sei stata gentile.” Si limitò a dire dirigendosi alla cassa per pagare. Tirò un sospiro di sollievo e pagò subito dopo Elena.
    Nel frattempo i Finley avevano terminato la riunione, non ne potevano più. La notizia che avevano avuto erano molto entusiasmanti, ma due del gruppo erano pensierosi su questa opportunità che gli si parava davanti. Camminavano per il centro di Milano, Dany doveva comprare delle bacchette nuove e Ivan ne approfittava per guardare i nuovi modelli di bassi usciti.
    Pedro rimase indietro, pensando e ripensando a come dirle la notizia. Non l’avrebbe presa certo bene e per di più proprio ora che erano assieme da così poco. Si bloccò dandosi dello stupido, non le aveva neanche chiesto se voleva mettersi con lui. avrebbe rimediato, quello era certo, ma come avrebbe fatto a chiederglielo in così poco tempo a disposizione, un giorno era troppo poco. Un giorno soltanto per stare con lei e poi partire.
    Raggiunse gli altri e tornarono a casa dopo il breve shopping musicale. Marzia e Elena erano già lì e avevano preparato la cena. Erano davvero brave e li aiutavano molto in questo. Ka le sorrise dolcemente e la baciò con passione davanti a tutti, mettendoli in imbarazzo. Erano abituati a queste effusioni, ma così passionali no. Marzia abbassò lo sguardo cercando di ignorare quella scenetta e dentro di sé invidiandoli un po’.
    Pedro era molto silenzioso, si limitò a salutarla come sempre, come una volta. Un bacio sulla fronte. “che succede Ka?” chiese elena guardandolo, era serio. “abbiamo una notizia da darvi.” Temporeggiò, esitò. Sentì il peso di quella notizia schiacciarlo come un insetto. Lo preoccupava la reazione del suo amore. “tra un giorno partiamo per un tour..” Elena lo guardò senza comprendere il problema “che problema c’è amore! Dovevate fare dei concerti è normale no?” chiese sorridendo. Anche marzia lo guardò senza capire, perché quel muso, era già successo altre volte che partivano per qualche giorno. “si,ma abbiamo avuto una offerta migliore.. partiamo per l’America. Staremo via un mese circa” Elena sgranò gli occhi incredula “ un mese?? In America? A fare cosa?” chiese con un leggero tono di panico nella voce. Marzia alzò lo sguardo subito su Pedro che non ricambiò, era ancora testa bassa e sulle sue. “praticamente dobbimao andare là che c’è una specie di evento musicale importante. Ci sono da fare delle gare tra gruppi di tutto il mondo e chi vince suonerà un concerto tutto loro negli stati uniti. Ci saranno anche molte agevolazioni in più per noi e potremmo diventare famosi anche all’estero estendendo così la nostra fama.” Cercò di spiegare. Elena lo guardò “cavolo un mese è tanto.. però sono contenta per voi, in fondo è una ottima occasione e non potete certo perderla, vero marzia?” disse voltandosi verso di lei. sobbalzò a sentire il suo nome, aveva già la testa persa in mille pensieri “si si certo. E’ una occasione stupenda, vi conviene andare.” in quel momento pedro prese la parola “e voi due che farete qui da sole per un mese?” chiese ad entrambe anche se la domanda era rivolta di più a marzia che elena. “ce la caveremo, non ti preoccupare Pedro” disse elena ridendo. “ora su mangiamo se no si fredda. Non fate gli sciocchi andrà tutto bene, anzi andate là e vincete assolutamente, se no ci offendiamo” “si dovete vincere” sorrise marzia cercando di strappare un sorriso a pedro. Non voleva vederlo così triste.
    Cenarono e restarono un po’ in giardino a chiacchierare e mettersi d’accordo sul cosa prendersi su per il viaggio. Pedro invece si coricò presto da solo. Chiudendosi nella sua stanza. Fu Elena a incitare marzia a vedere come stava. “è così disperato, dagli la maglietta casomai lo tiri un po’ su di morale” le aveva sussurrato sorridente.



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  5. #25
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    Predefinito Re: ...Sei l'unica paura che non ho...

    buon pomeriggio!!

    ecco il nuovo capitolo.

    Così fece prese la busta con dentro la t-shirt e bussò alla sua porta. “avanti” si udì. Entrò e lo trovò seduto al pc. “pedro ho una cosa per te.” Disse avvicinandosi con un lieve sorriso, doveva essere forte e non pensare al fatto che non lo avrebbe visto per un mese. “cosa?” domandò con aria spenta. Marzia si irritò “ Pedro alzati e guardarmi.” Disse autoritaria. Lui la guardò stupito era raro sentirla così. “è questo il modo in cui vuoi passare la penultima serata con me? Chiuso in camera tua depresso?” le chiese con aria di disappunto. Lui la guardò , aveva ragione, avrebbe dovuto baciarla, tenerla al suo fianco, assaporare ogni momento con lei. per un mese non lo avrebbe potuto fare. “hai ragione scusami” disse abbracciandola “cosa dovevi darmi?” chiese curioso accennando un sorriso “finalmente un sorriso. Sei così bello quando sorridi” confessò posando un bacio sulle sue labbra e scostandosi subito senza dargli modo di rispondere “tieni” gli porse la busta. Lui la guardò curioso e l’aprì “ma è ganza sta maglia. È per me?” “ è un regalo, l’ho vista e ho pensato che potesse starti bene” lui la guardò sorridente, aveva pensato a lui. “grazie piccola, ora la provo, ma prima” disse posando la maglia sulla sedia “ devo ringraziarti nel modo adeguato” disse prendendola e baciandola con passione. La stessa passione che aveva messo Ka nel baciare Elena.
    Era così passionale che sentì come le gambe molli e il cuore scoppiarle in petto. Era sempre così devastante e bello baciarlo. Sapeva essere passionale e dolce al tempo stesso. Si baciarono per un minuto che sembrò non finire mai. La guardò negli occhi poi si voltò per prendere la maglia e provarla. Si sfilò la sua e Marzia istintivamente girò il volto arrossendo, non era ancora abituata al fatto che ora erano più che amici. Non c’era nulla di male, lo aveva visto a torso nudo mille volte in varie occasioni, ma era più forte di lei. Lui rise nel vederla in imbarazzo “ti vergogni ancora?” “ mi viene spontaneo. Scusami.” Disse restando con il viso girato. Sorrise ancora divertito da quel tenero imbarazzo e si infilò la maglia grigia. “allora?” chiese mostrandosi a lei. quando lo guardò le si illuminarono gli occhi “ti sta benissimo amore” a quella parole lui la guardò stupito dalla sua spontaneità. Lei serrò le labbra per la propria audacia. “che emozione sentirti dire quella parola” disse avvicinandosi a lei cingendole la vita. “smettila scemo” disse ridendo rossa in viso. Lui catturò le sue labbra di nuovo concedendosi un sorriso.
    “mi dispiace che vai via, ma è una opportunità importante” disse lei con il viso premuto contro il petto di lui assaporando il suo calore. “non dirlo a me.. proprio ora che ti ho, devo allontanarmi da te.” Disse baciandole i capelli e posando il mento sulla sua testa. Sospirò.
    Fu in quel momento che cedette, il pensiero di non venderlo per un mese di non poter anche solo sentire la sua voce, vedere i suoi occhi. Sentire il suo calore e profumo quando la abbracciava. Sarebbe stato difficile farlo partire anche se non c’era nulla tra loro. Così era più difficile, molto di più. le lacrime scesero, non riuscì a fermarle. Come avrebbe fatto senza di lui? si chiese. “non piangere amore” sussurrò stringendola di più a sé. Sentirla singhiozzare lo uccideva, perché piangeva per colpa sua. “non ho resistito. Scusami” singhiozzò lei, si scostò appena “ti pagherò la maglia” disse asciugando le lacrime con il dorso della mano. “non è nulla. non ti allontanare da me. Stammi vicino.” Disse lui prendendola e tirandola a sé. Fece qualche passo indietro e cadde sul letto di schiena con lei sopra. Non la lasciò la tenne stretta forte a sé.
    Si lasciò trasportare sul letto senza obbiettare, si fidava di lui. “andra tutto bene, ci sentiremo tutti i giorni, appena avrò un minuto ti chiamerò. Te lo prometto” “avrai poco tempo.” Disse lei cercando di calmarsi. “si lo sarò, ma tu sei la cosa più importante che ho.” Sorrise alzando il mento di lei per guardarla in viso.
    La vista era un po’ appannata, ma alzò gli occhi arrossati verso quelli cioccolata di lui. “ ti amo” sussurrò lui guardandola. A lei a momenti le si fermò il respiro. Quelle due parole. Due semplici parole che avevano un enorme significato. Le mancarono le parole sul momento, ma riuscì a parlare persa tra l’emozione mista a lacrime. “ti amo anche io, marco” rispose in un sussurro avvicinandosi a lui. Baciandolo.
    Un bacio salato e piano d’amore. Il sapore delle sue lacrime, anche quello era speciale.
    Si erano detti che si amavano. Il loro cuori erano riusciti a vibrare sulla stessa onda, in realtà lo avevano sempre fatto, ma questa volta erano stati sinceri, senza paura alcuna.


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  6. #26
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    Predefinito Re: ...Sei l'unica paura che non ho...

    buona sera!
    ecco il nuovo capitolo.

    La mattina seguente arrivò troppo presto. Ecco quale fu il primo pensiero di Pedro mentre faceva colazione assieme agli altri. Era appagato dalla notte di riposo con lei. il solo averla vicina lo rendeva al settimo cielo. Ka e Elena optarono per passare la giornata assieme all’insegna della preparazione per il viaggio e gli ultimi acquisti.
    Dany decise di restare a casa e dopo forse sarebbe passato dai suoi. Rimasero Pedro, Marzia e Ivan. Avrebbe desiderato restare sola con lei, ma non era possibile, non aveva scusa da usare con Ivan.
    Uscirono per fare qualche acquisto dell’ultimo minuto. Girarono per tutta la mattina per il centro di Milano. Molte volte vennero interrotti nelle loro conversazioni da delle fan che chiedevano l’autografo o la foto con loro. Marzia li guardava intenti a ricevere complimenti e mettersi in posa per le foto. Pedro sembrava diverso con le fan, gentile come sempre, ma molto professionale e deciso. Se non lo conoscesse da anni non le sembrerebbe la stessa persona. Lui era un po’ maldestro e a volte goffo. Era un po’ menefreghista delle cose poco importanti per lui, ma aveva un cuore d’oro. Lei poteva dimostrarlo. Sorrise nel ricordare qualche scena inedita del passato. Si mise in attesa di lato, in disparte, per un attimo si sentì esclusa. Lo vide lontano da lei. era una sensazione strana e dolorosa. Sospirò sedendosi su un fittone del marciapiede di marmo. Rimase li qualche minuto e ammise a sé stessa che si stava annoiando. I suoi occhi caddero sulla vetrina di una gioielleria, si alzò e si diresse lì. Proprio mentre guadava i gioielli esposti una mano si posò sulla sua spalla.
    Si girò di scatto pensando fosse Pedro invece no. Chi si trovò davanti la fece restare di sasso. “ è tu che ci fai qui?” chiese lei sgranando gli occhi incredula “sono qui per lavoro” rispose lui “è davvero un piacere vederti Fabio. Guarda il caso a volte che cosa combina” “eh già. Tutto bene?” chiese sorridendo, che sorriso. Di quelli da pagina di una rivista di modelli “tutto bene grazie e tu?” “oh io bene lavoro” rise divertito “ma che fai tutta sola qui?” chiese poi guardandosi attorno senza vedere nessuno. “ non sono sola, sono con loro due” disse indicandoli più avanti. Erano circondati da qualche ragazza. “oh c’è anche Pedro. Ma dimmi un attimo.. vi siete fidanzati?” chiese ridendo. “no. Perché?” esclamò imbarazzata.
    Ancora questa storia, forse voleva davvero dire che sembravano davvero una coppia. Non che questo le dispiacesse, però era imbarazzante ogni volta.
    Pedro alzò gli occhi cercando lei, la sua unica ragione di vita e la vide parlare con un bellaccione moro e alto. Non lo riconobbe e questo gli scatenò una lieve rabbia dentro. Chi era si chiese guardandoli conversare e ridere. Sorrise alle fan “ scusate ragazze ma una nostra amica ci attende non è carino che la lasciamo da sola ad aspettare. Perdonateci” disse con dolcezza. acconsentirono senza obiettare e i due ragazzi si dileguarono verso Marzia. Voleva proprio vedere chi era quello che parlava e la faceva ridere così di gusto. Quando lo vide tirò un sospiro di sollievo. Era Fabio. “ciao” lo salutò sorridente, la gelosia era sfumata in un attimo, veloce come era arrivata. “ciao Pedro, passavo di qui per lavoro e ho visto marzia intenta a guardare la vetrina dei gioielli e mi sono fermato a salutare” disse “ hai fatto bene, è un piacere vederti di nuovo.” Rispose lui guardando Marzia. Sorrise in risposta a quello sguardo. Dentro sé sospirò, il sospiro di un innamorato. Pranzarono tutti assieme in un piccolo bar/pizzeria subito fuori dal centro di Milano, luogo appartato e calmo.


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  7. #27
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    Predefinito Re: ...Sei l'unica paura che non ho...

    buongiorno a tutti.
    piccolo capitolo postato al volo!!


    Fu un pranzo all’insegna di chiacchere e risate, Fabio era davvero divertente. Era più grande di qualche anno di loro, ma sapeva come divertirsi. Pedro notò come Marzia si stesse divertendo alle battute di lui, un po’ si sentì geloso di questo, avrebbe voluto farla ridere lui così. Una parte di lui si diceva che non c’era timore e che era sua ora, ma una piccola vocina gli imponeva, quasi, di essere geloso. Se ne sarebbe andato per un mese, forse due se tutto sarebbe andato per il meglio. Sarebbe stata sola, lontana da lui. non avrebbe potuto consolarla se ne avesse avuto bisogno, baciarla e abbracciarla se ne avesse avuto voglia. Si sentiva così demoralizzato. Qualche anno fa forse avrebbe affrontato la partenza con lo spirito degno dei un Finley. Già con le valigie pronte per partire anche subito. Ora aveva lei era la sua ragazza, anche se nessuno lo sapeva. Per un attimo si pentì di essere riuscito ad avvicinarla a sé proprio ora, avrebbe sofferto la sua mancanza, avrebbero sofferto entrambi. Se non si fossero dichiarati sarebbe stato forse meno difficile? Si chiese con lo sguardo perso nel vuoto. No non sarebbe stato facile, ma forse più sopportabile. il destino a volte sapeva essere crudele. Marzia si accorse del silenzio di Pedro e mentre gli altri due conversavano, posò una mano sul braccio di Pedro appoggiato sul tavolo. “non stai bene?” chiese piano attirando la sua attenzione.
    Lui si voltò e si ritrovò il viso di lei davanti al suo. Quanto avrebbe voluto baciarla, li, davanti a tutti. “no, tranquilla. Era solo sovrappensiero. Scusami.” Disse posando la mano su quella di lei abbozzando un sorriso. Sembrava preoccupato per qualcosa e lei lo aveva capito, ma per cosa si chiese. Lo guardò intensamente negli occhi pronta a cogliere anche solo un piccolo dettaglio o indizio sulla sua preoccupazione, ma senza risultato. Pedro le sorrise di nuovo “va tutto bene.” dichiarò convincendola.
    Marzia si arrese, forse era stata sola una impressione. Dopo pranzo si divisero promettendosi di vedersi di nuovo e scambiandosi i cellulari.
    “ragazzi, vi lascio soli.” Dichiarò Ivan ad un certo punto “ come mai? Dove vai?” chiese Pedro “vado a trovare una amica.” Disse ammiccando. “il solito.. buon divertimento allora” rise “ grazie” salutò e se ne andò lasciandoli soli.


    attendo commenti!!

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  8. #28
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    Predefinito Re: ...Sei l'unica paura che non ho...

    buongiorno ^^


    Girarono ancora per un po’ per qualche negozio e Pedro fece acquisti. Qualche maglietta e altre cose utili per il soggiorno in America. Aspettò paziente fuori dal camerino mentre lui provava qualche maglietta, uscendo poi ogni volta a chiederle consiglio. Non era la prima volta che facevano una cosa simile. Lui faceva lo stupido come sempre e questo rendeva Marzia di buon umore. Gli piaceva farla ridere. Chiuse la tenda e si mise un’altra maglia. La chiamò da dentro il camerino. Vide la sua faccia sbucare da un angolo della tenda tramite lo specchio. “cosa c’è?” chiese lei sorridente. Lui la guardò voltandosi e posò le sue labbra su quelle di lei. “ma che ti prende improvvisamente?” chiese lei imbarazzatissima scostandosi. “ne avevo bisogno.” Disse lui facendo il solito faccino da cucciolo che la faceva sciogliere ogni volta. “ siamo in pubblico” disse lei “ma qui ci siamo solo io e te..” commentò lui. non le diede il tempo di rispondere la prese per il braccio e la trascinò dentro il camerino. Con dolcezza la fece appoggiare la muro e la baciò.
    La bloccò in un solo istante e lei come sempre non sapeva resistergli. La baciò con dolcezza e passione. Sentiva il bisogno di quello, di sentirla vicina, baciarla, toccarla.
    Sarebbe stato difficile stare senza di lui, già al solo pensiero sentiva le mancanza. La lasciò uscire dopo poco per non rischiare richiami da parte di qualche commessa. Scelse le magliette e andò verso la cassa. Marzia rimase indietro distratta da una maglietta. Sorrise guardandola. Il suo sguardo cadde verso un braccialetto esposto sulla parete. Era semplice di cuoio. Non ci pensò due volte senza farsi vedere lo prese mettendolo sulle magliette che posò sulla cassa.
    Uscirono e arrivarono a casa che era metà pomeriggio. Non c’era nessuno in casa. “ acquisti folli gli altri” commentò lui posando le buste per terra. Si avvicinò a Pedro e lo abbracciò. Lui ne rimase un attimo sorpreso ma l’accolse tra le braccia. “ho una cosa per te” disse lui frugando nella tasca. “cosa?” chiese lei curiosa. “ siediti sul divano e chiudi gli occhi.” lo guardò con curiosità e obbedì. Le prese la mano e le mise il bracciale. Aprì gli occhi e lo guardò. Era grazioso, semplice, di cuoio. I fili erano tutti intrecciati e formavano una treccia. Le piaceva un sacco. “ per me?” disse guardandolo con gli occhi che le brillavano. Pedro annuì “l’ho visto e ho pensato di prenderlo” disse sorridendo. Gli buttò le braccia al collo felice, facendolo rovesciare indietro sul divano. Adorava quando faceva così, quella tenerezza spontanea. “ grazie” disse stringendosi forte a lui. “ti piace?” chiese lui guardandola in viso “si da matti” disse baciandolo sulle labbra.
    I loro sguardi si incrociarono in un attimo di silenzio. Catturò il suo viso con una mano, strascinandolo verso il suo. Le loro labbra si cercarono. Giocarono. Si baciarono per minuti e minuti. Il tempo non esisteva quando erano assieme. Non voleva smettere di baciarla. Marzia si scostò appena prendendo fiato. Le mancava sempre ad ogni suo bacio. “ ancora un bacio, altri cento, mille. Non smettere di baciarmi. Mai.” Sussurrò cercando ancora le sue labbra. Lei sorrise baciandolo ancora.
    Per un attimo pensò che se fosse arrivato qualcuno il loro segreto sarebbe stato svelato, ma non le importava. Era giusto che sapessero tutto la verità, anche se trovarli in quella posizione sul divano intenti a scambiarsi quei baci così intensi non era il modo migliore per dirglielo agli altri.
    Lui si scostò non appena sentì la porta di sotto aprirsi, alzò gli occhi al cielo sbuffando. Marzia sorrise “l’unica è dirglielo” sussurrò alzandosi a sedere. Lui fece lo stesso e la guardò “ vorrei dirglielo, ma prima vorrei ufficializzare con te.” Confessò. “e come scusa?” chiese stupita “vorrei chiederti come si deve di essere la mia ragazza… ma ora non ne ho il tempo. Domani parto.” A quelle parole le si strinse il cuore.


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  9. #29
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    Predefinito Re: ...Sei l'unica paura che non ho...

    scusate l'assenza ma non ho avuto molto tempo per scrivere @__@ il lavoro mi distrugge XD


    Erano entrati gli altri con il loro solito baccano e Pedro si era alzato dal divano per unirsi agli altri. marzia rimase seduta a pensare. La sua ragazza, la sua fidanzata. Che cosa strana sentirsi dire quelle parole. Fino a tempo fa non avrebbe mai sperato di sentirle eppure ora sembrava così tutto reale.
    Rimase immersa in quei pensieri ancora un po’ poi si unì al gruppo per la cena.
    Le valige erano fatte, tutto era pronto. Quella notte dormì ancora con lui. non lo avrebbe visto per un mese e voleva godersi ogni istante con lui.
    La mattina arrivò. In vita sua non le era mai capitato di odiare così tanto quella mattina. Sarebbe partito, andato via da lei. dopo la preparazione partirono per l’aereoporto. Una volta lì c’era lei, quella vipera. Portava uno stivaletto con tacco dodici nero di pelle. Una minigonna nera e una maglietta bianca. Vertiginosamente scollata. Ma perché prendersi il disturbo di mettersi la maglia se tanto si vedeva ormai tutto se si fosse mossa troppo. La sua presenza non giovò a Marzia. Peggio ancora fu sapere che in America ci sarebbe andata anche lei. la sua voce da oca echeggiò nell’aria salutandoli. Marzia se avesse avuto una motosega tra le mani l’avrebbe tagliata a pezzettini così piccoli da farne patè per i gatti. “ è davvero un peccato che non possiate venire voi” disse rivolgendosi a marzia e Elena. Non era una brava attrice, mai stata. Falsa. “non è un problema. Il lavoro è lavoro, ma non so cosa possa farci una segretaria con un gruppo musicale in trasferta.. il posto della segretaria è chiusa in un ufficio con il telefono all’orecchio.” sputò elena con mascherata acidità. Lei era una ragazza senza peli sulla lingua, non si faceva mettere i piedi in testa da nessuno. Jessica rimase interdetta come ogni volta dalle rispostine di Elena e spostando la lunga coda bionda dalla spalla con un gesto della mano raggiunse i ragazzi.
    Marzia si limitò a guardare Pedro da più lontano, era già indaffarato. Quei pochi metri erano già troppi.
    Pedro colse quel pensiero e si girò verso di lei con il viso. la vide con lo sguardo basso assieme ad elena. Si frugò nelle tasche “ohi ragazzi devo avere lasciato la scaletta che ho abbozzato ieri sera in macchina. Elena mi dai le chiavi? Vado a recuperarla.” Disse prendendo le chiavi dalle mani di lei “speriamo sia li e non a casa pedro” commentò ivan. “marzia vieni ad aiutarmi. Deve essermi caduta di tasca” disse prendendola per mano e trascinandola via senza darle tempo di controbattere o aprire bocca. “che sbadato quel ragazzo. Sembra innamorato da tanto che è fuori” commentò Elena guardando Ka “io sono innamorato ma non sono così lesso” rispose baciandole la guancia e abbracciandola.
    Arrivarono alla macchina di corsa. Quei dannati parcheggi a più piani, pensò Marzia che correva attaccata a lui. le mancava il respiro e appena lo trovò guardò pedro fermo davanti alla vettura, anche lui con un lieve fiatone. “bhe? Non devi cercare il foglio?” chiese lei confusa. “no.” Rispose lui cristallino e con sguardo innocente “come no, avevi detto che” non la lasciò finire di parlare che le labbra di Pedro erano già su quelle di lei. La baciò intensamente e a lungo. Poi sussurrò sulle sue labbra “volevo salutarti come si deve” sentì le gambe mancargli, era sempre così tremendamente dolce e sensuale. Sapeva essere entrambe le cose e questa confusione che le metteva addosso era piacevole. Dopo un altro bacio contro la loro voglia decisero che era ora davvero di andare.


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  10. #30
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    Predefinito Re: ...Sei l'unica paura che non ho...

    buona sera a tutti!
    pronta per postarvi un bel capitolo della mia storia!!



    Erano uno di fronte all’altra gli altri attorno a loro si salutavano, loro si guardavano negli occhi fermi, in silenzio. Marzia allungò le braccia abbracciandolo stringendolo il più forte che poteva. Lui fece lo stesso. Entrambi fino a quasi farsi male. “ti penserò sempre” le sussurrò assaporando quel profumo famigliare che lo faceva sentire vivo. “anche io. Sempre.” “troverò un modo per sentirti sempre.” “mi fido di te. Anche io farò lo stesso” avrebbe voluto baciarla, ma si limitò a baciarla sulla guancia.
    Sentire il suo corpo scivolargli dalle braccia, lontano. Vederla sempre più piccola fino a sparire dietro la porta del gate. Fu come un colpo al cuore.
    L’aereo decollò e i Finley partirono verso la loro nuova avventura.
    Era sola. Si sentiva come mancare l’aria, come se fosse rinchiusa dentro una gabbia, una scatola dalle mura di cristallo e lei dentro che cercava di trovare l’uscita. Erano in macchina quando Elena parlò rompendo quel silenzio. “ andrà tutto bene. passerà in fretta un mese” disse consolandola, aveva visto tristezza nel suo sguardo vuoto. “si. Lo spero” rispose sintetica. “marzia.. su con il morale. Il tuo Pedro tornerà presto. Poi ci sono io a farti divertire” disse ridendo. “il mio Pedro?” domandò alzando un sopracciglio “ si è tuo Pedro. Non negarlo. Siete due sciocchi che non sanno dichiararsi l’uno all’altra. Siete cotti come due pomodori lessi. Promettimi che quando torna glielo dirai.” “dirai cosa?” disse diventando rossa “che lo ami alla follia. Si vede lontano un miglio” disse ridendo divertita dalla faccia dell’amica. “ è che io.. insomma lui.. “ balbettò imbarazzata più che mai. Le dispiaceva tenere il segreto alla sua amica, ma Pedro aveva detto che lo avrebbero confessato al loro ritorno. “smettila. “ disse fingendo di essere offesa. Risero per tutto il ritorno. Almeno era riuscita ad alleviare il vuoto che sentiva dentro.
    Pedro rimase in silenzio per tutto il viaggio in aereo. Era seduto affianco a Ka. Entrambi non erano dell’umore di dialogare. Guardava fuori dal finestrino e la sua mente era rivolta a lei. sentiva già la sua mancanza. Avrebbe voluto prendere un paracadute buttarsi giù da quell’aereo, atterrare, rubare una macchina e correre da lei. Scosso’ la testa a quel cortometraggio che si era creato in testa in pochi secondi.
    Sarebbe stato un mese molto lungo pensò ascoltando un po’ di musica con I-pod. Il viaggio fu lungo. la immaginò nel suo letto che dormiva abbracciata al suo cuscino, casomai con indosso di nuovo la camicia nera dell’altra sera. Dannata camicia peccaminosa. Sorrise a quel pensiero.
    Marzia si addormentò solo dopo essersi messa nel letto di Pedro. Le aveva provate tutte. Tv, divano, il suo letto. Era persino andata a chiedere aiuto a Elena che dormiva già e non la badò per nulla. era sola. Andò le letto di Pedro e si accoccolò li che ormai era quasi l’alba. Se fossero state così le prossime notti senza di lui, non avrebbe retto molto, pensò la mattina quando si svegliò sbadigliando. Più stanca di prima.


    spero in numerosi commenti!
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