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-La ami?-
-Si-
-Avete fatto l’amore?-
-No-
-Allora non stai con lei?-
-No, non so se capirai… -
-Dai dimmi-
-Mi importa tutto di lei, mi importa se ha fame, mi importa se sta bene e voglio sapere cosa le passa per la testa, in qualsiasi momento. Non ho mai voluto portarmela a letto.-
-Mai?-
-No, non ho mai voluto scoparmela e basta. Si, penso continuamente a lei, vorrei fare l’amore con lei tutto il giorno e tutta la notte…non sesso, ma l’amore…-
-Si, risparmiami i dettagli –
-Vorrei solo abbracciarla, vorrei svegliarmi con i suoi baci…io…vorrei solo starle vicino...sempre. Mi piace osservarla mentre mangia un cioccolatino o mentre si pulisce la bocca, sporca, con la mano…come fanno le bambine, capisci?-
-Mmm..-
-Impazzisco quando tutti la chiamano e lei risponde al telefono dicendo: “Sono con il mio amore, non ci sono per nessuno”. Non è come tutte le altre. Lei non mi ama come tutte le altre. Lei mi ama sinceramente. E anche io. Lei è la mia bambina.-
-Si ma non capisco quale sia il problema-
-La bambina è cresciuta…-
-Quindi?-
-E’ cambiata…ma io la desidero più di prima-
-Con la nuova tipa come va?-
-Un disastro…me ne frego di lei, non le chiedo mai come sta, me ne frego se gli abiti che indossa sono troppo corti o troppo scollati…odio svegliarmi con lei la mattina. Questa la voglio soltanto. Ma l’altra...l’altra…tu non sai quanto la amo-
-Amico sei decisamente confuso.-
-No, non lo sono. So benissimo cosa mi dice il mio cuore.-
-Allora va, corri da lei…cosa aspetti?-
-Lei è innamorata di un altro-
-Ah…è fidanzata quindi?-
-Si…-
-Confessale i tuoi sentimenti, magari prova anche lei qualcosa per te-
-Impossibile…dice sempre che sono il suo “fratellone” e che la nostra amicizia non finirà mai.-
-“Fratellone”? Non starai parlando di…?-
-Si, amico…Si, è lei-
-Allora questo è un problema amico-
-Già-
-Sei messo male…lei è…-
-Lo so benissimo-
-Non so proprio che dirti amico…-
-Promettimi che non dirai a nessuno tutto questo…-
-Ti pare? Certo che no, puoi fidarti.-
-Lo so-
-Be ora devo andare, ma promettimi una cosa…-
-Cosa?-
-Promettimi che te la leverai dalla testa… -
-Non succederà mai-
-Devi esserle solo amico-
-Non credo di potercela fare-
-Devi farlo…per te, per me, per il gruppo…-
-Lo so…-
-Ora vado davvero…ah, per stasera fatti tornare il sorriso-
-Ci proverò-
-Okay…ciao-
-Ehi amico…-
-Si?-
-Grazie-
-E di che? A cosa servono gli amici altrimenti?-
-Già...Ciao, a dopo-
Già…a cosa servono gli amici? E’ una domanda da un milione di dollari.
Servono a consolarti, servono ad asciugarti le lacrime se vieni mollato dalla tua ragazza, servono a condividere ogni momento della tua vita, brutto o bello che sia…
Io non posso esserle amico, io non sono felice quando mi dice di aver fatto l’amore per la prima volta con uno dei miei migliori amici…non posso consolarla se litiga con lui…non sono sincero con lei.
Ogni volta le dico che le cose si aggiusteranno e che in poche ore tornerà tutto come sempre…e invece io sono il primo a sperare che…che…non so neanche io cosa spero.
So solo che esserle solo amico fa male.
Fa male amico, fa male.
-Buongiorno! Ma che ci fai ancora in pigiama? Tua madre ha ragione! Sei un pigrone! Forza, alzati, va in bagno e metti questi jeans che mi piacciono da morire e la maglietta dei Guns-
-Buongiorno anche a te-
-Dai muoviti! Non ho intenzione di passare tutta la giornata in camera tua!-
Eccola lì, la mia piccolina.
Vestita con jeans stretti e una maglietta molto larga che le copre solo una spalla, truccata solo con un po’ di mascara e matita nera.
Ogni suo gesto ******amente perfetto, mi fa perdere la ragione. Il semplice gesto di aprire il mio armadio e di scorrere le dita sui miei jeans, sulle mie magliette, fa esplodere qualcosa dentro di me…esplosione che provoca brividi che percorrono tutta la schiena, facendomi rabbrividire.
-Oh…tutto bene?-
-Mmm? Si si-
-Chitarrista, il giorno dopo i concerti sei sempre strano!-
-A proposito…ti è piaciuto?-
-Sono domande da fare? Certo! Avete spaccato, come sempre-
-Ho scritto stanotte…-
-Allora ieri sera ci hai preso in giro dicendo che eri stanco e che volevi andare a dormire-
-No, lo ero davvero…ma all'improvviso mi sono venute in mente delle frasi e le ho scritte…-
-Quindi hai scritto una canzone?-
-Si-
-Oh ti prego! Posso leggerla?-
-Certo, sei sempre la prima a leggere le mie canzoni-
Mi alzo dal letto e prendo dalla scrivania i fogli che ho scarabocchiato durante la notte e glieli porgo. Come una piccola bambina che non vede l’ora di ricevere il suo regalo, me li strappa dalle mani e si siede a gambe incrociate sul mio letto.
Prendo la roba che ha buttato fuori dal mio armadio e vado in bagno a cambiarmi, lasciandola sola.
Torno in camera mia dopo 10 minuti…è nella stessa posizione di prima, ancora seduta sul letto, ancora con i fogli in mano.
L’unica cosa che la distingue da 10 minuti fa è la sua bocca, leggermente aperta…la guardo e aspetto una sua reazione, un suo movimento.
Si accorge di me e sposta i fogli dalla sua vista, poggiandoli sul letto…
-E’ bellissima Ka-
-Dici? Secondo me dovrei cambiare qualcosa nella prima strofa-
-No, no, no…è perfetta-
-Come te-
-Ahah grazie del complimento-
-Prego-
-Oh mio dio, è tardissimo! Gli altri saranno incazzati neri! Dobbiamo andare scimmione!-
-Si, sono pronto…andiamo-
Corre in cucina e saluta i miei con un bacio sulla guancia, e prende mia sorella, Lory, per un polso e la trascina fuori casa…
Prendo le chiavi della macchina, saluto anch’io i miei e raggiungo le mie piccoline.
Lory –Scimmia muoviti! Per colpa tua siamo in ritardo!-
Io –Colpa mia? La tua amica non è un’ottima sveglia-
Lory –Non dare la colpa a Chichi, è puntale come un orologio svizzero-
Lei mi guarda sorridendo e facendomi una linguaccia…Cosa darei per sentire quella lingua su di me…
La bacerei qui, per strada, davanti a tutti, adesso.
Chicca –Dai Carmine, metti in moto! Andiamo!-
Saliamo in macchina, e quello che succede è di rituale. Mia sorella si posiziona nei sedili di dietro e lei accanto a me, che cambia stazione radio ogni due secondi, senza lasciare mai finire una canzone.
E’ sempre curiosa della strada che percorriamo, anche se ormai conosce il tragitto a memoria…
Guarda sempre fuori dal finestrino, sempre…sposta lo sguardo solo per cambiare canzone o qualche volta per sorridermi.
Chicca –Non c’è mai una canzone decente alla radio, dove hai il cd degli Alter?-
Io – Nel cruscotto-
“Alter” sta per Alter Bridge, uno dei miei gruppi preferiti. Scoperti per caso da lei che, un giorno, girovagava su youtube dal mio computer. Ricordo tutto di quell'istante. E’ bastata una canzone per farci perdere nella loro musica.
...Era una calda giornata estiva ed eravamo io e lei, come al solito, a casa mia con il condizionatore a palla.
Non ricordo cosa stessi facendo di preciso, credo stessi improvvisando qualcosa alla chitarra...e lei era lì, seduta sul bracciolo del divano con sulle gambe il mio portatile, intenta ad ascoltare qualcosa con le cuffie per non disturbarmi.
Aveva i capelli raccolti in una splendida coda e un vestitino giallo molto corto. Ricordo che una delle due spalline del vestito le scivolava delicatamente sul braccio lasciando intravedere qualcosa e immaginare tutto.
Chicca –Ka! Senti questi! Il chitarrista ti fa un baffo ahahah-
Staccò le cuffie dal portatile e nella stanza si propagarono un miscuglio di note perfette e una voce sublime.
Ricordo come se fosse ieri il brivido che ci procurò quella canzone...chiudemmo entrambi gli occhi e assaporammo a pieno quel momento.
Una delle canzoni più belle che abbia mai ascoltato...lei tenne gli occhi chiusi per tutti i 4 minuti della canzone...io no. Io gli riaprii, credo a metà canzone...solo per osservarla, ancora una volta. La canzone si intitolava “Watch over you” , sentii spesso quella frase in quei minuti... “Chi ti proteggerà quando sarò andato via?”, ecco cosa diceva il ritornello e nonostante la canzone, non riuscivo a staccarle gli occhi di dosso.
“Chi ti proteggerà quando sarò andato via?”...
Il solo pensiero di perderla mi torturava la mente. Pensavo a chi avrebbe potuto proteggerla in mia assenza e non mi veniva nessuno in mente.
Sapevo che solo io avevo il dovere di proteggerla.
Fu in quel preciso istante che promisi a me stesso che non l’avrei mai fatta scappare via da me. Mai...
E invece, a distanza di un anno, avevo permesso ad uno dei miei migliori amici di entrare nella sua vita e farla sua.
Già, sua.
Chicca –Kaa! Frenaa!-
Torno alla realtà e freno di colpo, senza esitare...freno senza capire cosa l’ha spinta a dirmi di frenare, freno e basta perché mi fido di lei anche ad occhi chiusi.
***** stavo per non dare la precedenza a destra, avremmo potuto fare seriamente un incidente.
Chicca –Sei scemo? Dove hai la testa?-
Io –Ero in sovrappensiero-
Lory –Vuoi farci morire? Che spavento!-
Abbasso il finestrino, prendo dalla tasca il pacco di sigarette e mi accendo una Camel Light.
Fortuna che non c’è nessuna macchina dietro di me, altrimenti la mia frenata improvvisa e con il mio fare, avrei infastidito gli altri conducenti.
Riparto gustandomi il sapore della sigaretta di prima mattina.
Pochi secondi dopo, sento la sua mano sulla mia gamba destra... ho un sussulto, ma per mia fortuna sono bravo a nascondere tutte le emozioni che attraversano il mio corpo.
Prende dalla mia tasca il pacchetto e mi sorride dolcemente come se così mi stesse chiedendo il permesso, le sorrido a mia volta e le faccio un gesto di approvazione...Prende una sigaretta, appoggia il pacchetto sul cruscotto e se l’accende.
Apre il finestrino, sposta violentemente i suoi capelli ricci da un lato...pochi istanti dopo il vento si impossessa di essi, scuotendoli e sbattendoli da una parte all'altra, facendola innervosire.
Sorrido guardandola mentre si dimena cercando, disperatamente, di mettere a posto i capelli, ormai indomabili.
E’ strano, ma sono questi i miei momenti preferiti con lei...
Sono questi gesti che mi fanno impazzire, che mi fanno perdere completamente la testa.
Succede ogni volta così...con un gesto semplicissimo, banale, mi rende impotente e la cosa mi preoccupa perché io non sono così.
La fisso continuamente e mi sento un bambino stupido perché so di avere un sorriso da ebete stampato in faccia e ogni volta mi tocca inventare una scusa o dire che pensavo ad altro.
E' strano, questo succede solo con lei.
Eccoci arrivati...siamo in centro a Milano e per fortuna non dovrò subirmi tutto il traffico nella speranza di trovare parcheggio...Noi della EMI abbiamo il parcheggio riservato.
Chicca -Quanto è figo essere famosi, non devi neanche preoccuparti del parcheggio-
Lory –Un giorno lo saremo anche noi ahahah-
Chicca –Si, nel mondo dei sogni-
Un giorno saranno anche loro famose, ne sono sicuro.
Hanno anche loro un gruppo...Lory alle tastiere, Chicca alla chitarra, Vale alla batteria, Marty al basso e Roby è il cantante.
Lory –Oh ecco gli altri!-
Ecco, adesso non esisterò più per lei...come di routine salterà in braccio a lui e gli stamperà prima un bacio sulla guancia poi uno sulle labbra e io punterò il mio sguardo da un'altra parte per non subire quella tortura che mi riduce in frantumi il cuore.
Ciaoo a tutti !!
Grazie a tutti per i commenti, non me li aspettavo
Come promesso, posterò più spesso d'ora in poi
Chicca –Ka aspetta...possiamo passare un attimo dal tabacchi?-
Io –Si si-
Chicca – Lory raggiungi gli altri e aspettateci in Duomo...io e Ka arriviamo tra poco-
Lory –Okay...a dopo-
Ci incamminiamo verso il tabacchi ma stranamente nessuno dei due parla e non so perché ma la cosa mi agita...
Io –Kiki...-
Non mi risponde, continua a camminare come se non mi avesse sentito...
Io –ohi...-
Chicca –Mmm? Cosa?-
Io –Che hai?-
Chicca –Niente perché?-
Si ferma all'improvviso per strada e mi guarda negli occhi, sfoggiando un bellissimo sorriso...poi abbassa subito la testa e torna seria.
Io –E’ il sorriso più falso che tu abbia mai fatto-
Chicca –Ma non è vero!-
Si lascia scappare un altro sorriso e mi guarda scuotendo la testa...
Chicca –Mi conosci troppo bene-
Io –Lo so...ti va di parlare? Che è successo?-
Chicca -Ho litigato con il tuo amico-
Io –Si, lo immaginavo...va avanti-
Chicca –Non è più come prima...-
Io –Perché?-
Chicca –Perché Ste è così, non gli va a genio la monotonia di una storia, che dopo un anno si crea-
Io –Monotonia?-
Chicca –Si, sai dopo un anno, fai sempre le stesse cose...-
Io –Si ma con te non ci si annoia mai-
Chicca –Non è vero, so di essere tremendamente noiosa -
Io –Io non mi annoio mai con te, eppure è da anni che, quasi ogni giorno, guardiamo i film insieme, andiamo al cinema o al parco..-
Chicca –Si ma è diverso...anche io non mi annoio mai con te ma perché siamo amici...se staresti con me mi lasceresti dopo qualche mese-
Oh no...non lo farei mai...sarei capace di fare ogni giorno sempre le stesse cose, di compiere gli stessi movimenti, sarei capace di vivere la monotonia a pieno pur di averti accanto.
“...perché siamo amici...”
Ti sbatterei al muro e ti bacerei adesso...non so cosa ferma i miei istinti...e non so se fermarli è un bene o un male...
Io –Ste non si rende conto di quanto è fortunato ad averti-
Chicca –Si...“fortunatissimo”...secondo me ha un’altra-
Io –Ma va!-
Chicca –Si...è da giorni che manda messaggi di continuo, riceve chiamate anche di notte...-
Io –Se ti tradisce, lo ammazzo davvero-
Chicca –Ka...andiamo?-
Io –Si compro le sigarette e andiamo.
Chicca –No...non dagli altri...-
Io –Cosa? E dove?-
Chicca –Che ne dici di San Francisco?-
Io –Sei pazza?-
Chicca –No...oppure Berlino?-
Io –Non ti seguo...vuoi partire?-
Chicca –O magari Madrid...o Londra...o Praga...o New York...o Sidney...o Mosca...o San Pietroburgo?
Dice posti che vorrebbe visitare a raffica...gesticola e sta diventando logorroica, devo fermarla.
Io –Ehi, ehi, ehi...calmati...-
Chicca –O ti piacerebbe andare in India? O in Cina? O in Giappone? O magari in Texas...-
Io –Ehi...-
Per la prima volta, la guardo come solo un innamorato perso sa fare e tutto ad un tratto diventa seria e smette di parlare finalmente...
Le prendo il viso tra le mani e appoggio la mia fronte sulla sua...ecco, siamo naso contro naso...e non credo di riuscire a trattenermi stavolta.
Io –Quanto tempo vuoi stare via?-
Chicca –Non lo so, ma voglio andarmene da qui-
Io –Che ne dici di Parigi?-
Chicca –Parigi?-
Io –Si, Parigi-
Chicca –E che ci andiamo a fare nella città dell’amore noi due?-
Io –Non ha importanza, ci andiamo e basta-
Chicca –Ahahah...-
Io –Allora? Non vuoi più partire?-
Chicca –Si che voglio-
Io –Allora andiamo a casa, prendiamo le valige e partiamo-
Chicca –Mi sembra una cosa così folle...-
Io –Infatti non mi sorprende che sia stata tu a proporla-
Chicca –Mi consideri folle?-
Io –Assolutamente si-
Chicca –Allora tu sei folle quanto me, appoggiandomi in queste idee-
Io –Bé almeno non sei l’unica folle, ti faccio compagnia-
Chicca –Grazie Mr. Follia, molto gentile-
Io –Quindi è deciso, si parte?-
Chicca –Fosse per me, potremmo partire anche adesso-
Io –E chi ce lo vieta?-
Chicca –La tua nuova tipa ti lascerebbe e Ste si incazzerebbe da morire con entrambi-
Io –Hai paura di Ste? Ci sono io a proteggerti-
Chicca –Paura? Ma va...non voglio che litighi anche con te-
Io –Tranquilla tanto lo facciamo già 6 giorni su 7-
Chicca –Si ma è diverso...litigate perché non vi va bene una strofa in una canzone o perché sbagliate un accordo durante i live...-
Io –Sarei pronto a spiegargli il perché di questa fuga...-
Chicca –Ahahah...si e cosa gli diresti? “Avevo bisogno di staccare e sono partito con la tua ragazza...”
Io –Siamo amici giusto? Che problema c’è se facciamo una vacanza insieme?-
Chicca –L’hai detto prima...sarebbe una fuga, non una vacanza...poi tutti si chiederebbero perché siamo scappati e non abbiamo avvisato nessuno e di conseguenza potrebbero pensare che la nostra sia una fuga d’amore-
Io –Per me andrebbe bene comunque...-
Chicca –Ahahah scemo...-
Io –Dai, facciamolo...andiamo via...-
Chicca –Partiamo domani?-
Io –No...adesso, prendiamo il primo aereo per Parigi-
Chicca –Adesso?-
Io –Si-
Chicca –Okay, andiamo.-
Ciao a tutti!!
Scusate se posto solo ora, ma non sono quasi mai a casa e mi è difficile scrivere
Le sorrido, la prendo per mano e ci avviamo verso il parcheggio. Durante il tragitto butto un occhio su di lei... vedo che è tranquilla, serena ...come se stessimo facendo la cosa più naturale del mondo.
Raggiungiamo la mia macchina...prima di aprire lo sportello, ha un attimo di titubanza...forse ha cambiato idea...
Io entro in macchina e l’aspetto, la guardo attraverso il finestrino...ha la mano appoggiata sul finestrino, mi guarda e per un attimo penso che tutto questo sia davvero pura follia.
Pochi secondi dopo, sento aprire lo sportello e richiuderlo velocemente e in una frazione di secondi è accanto a me, ancora una volta...
Giro la testa verso di lei, le sorrido...e per tutta risposta lei appoggia la mano sulla mia, facendomi una linguaccia...
Chicca –Facciamo questa follia Carmine-
Carmine...non mi ha mai chiamato Carmine, mai.
Cintura, frizione, prima, acceleratore.... si parte.
E come al solito, lei accende la radio...ma questa volta non cerca un cd in particolare, non cambia stazione radio...è ferma sul quel sedile...immobile.
Io –Passiamo prima da casa tua?-
Chicca –Si –
Io –Chichi, ma se i tuoi non dovessero essere d’accordo?-
Chicca –Ma va, si fidano ciecamente di te-
Io –Davvero?-
Chicca –Ahahah si, mia madre ti adora-
DRIN-DRIN-DRIN
Prende dalla sua borsa il telefono e lo mette sul cruscotto...
Chicca –E’ Ste...-
Prendo il telefono e rispondo.
Io –Ste? Sono Ka, sto accompagnando Chicca a casa sua perché non si sente bene, penso abbia qualche linea di febbre...-
Mi guarda incredula e si appoggia al sedile, mettendosi le mani in faccia...
Io –Non posso passartela...si è addormentata...ci sentiamo dopo.....Ciao...-
Chiudo e rimetto il telefono sul cruscotto...
Chicca –Ci ha creduto davvero?-
Io –Sembra di si...-
Dopo una decina di minuti di silenzio assoluto, arriviamo a casa sua...
Chicca –Dai, veloce andiamo...-
Sua madre ci apre il cancello e entriamo nella sua villetta...come sempre, Debora è gentile e accogliente e mi abbraccia dandomi un bacio sulla guancia.
Debora –Ciao Ka...come stai?-
Io –Tutto bene grazie...e tu come stai?-
Debora –Benissimo...Allora perché siete qui? Scommetto che Chicca ha dimenticato qualcosa-
Chicca –Veramentestavamopensandodipartire-
La guardo sconvolto, ha detto tutto in una frazione di secondo e trattiene il respiro in attesa della reazione di sua madre.
Debora –Cosa hai detto? Non ho capito una parola-
Chicca –Ehm...noi pensavamo di andare a Parigi-
Debora –Fantastico, un viaggio tutti insieme? Vi divertirete! E quando vorreste andare? Quest’estate?-
Chicca –Ehm...no...ora.-
Debora –Ora?-
Io –Be, si...ora, solo noi due-
L’espressione facciale di Debora è diventata indecifrabile, ci guarda non capendo se sia uno scherzo o se le stiamo dicendo la verità...
Debora –Un secondo...fatemi capire...volete prendere il primo aereo per Parigi...voi due, da soli!-
Io –Bè si...-
Debora –Ma Ste lo sa? Mi sono persa qualcosa?-
Chicca –Ehm...no, non lo sa nessuno-
Debora –Siate sinceri...è una fuga d’amore questa?-
Quanto vorrei che lo fosse...
Chicca –Assolutamente no...siamo due amici che vogliono andare a visitare Parigi, adesso-
Debora ci guarda storto...non è affatto convinta...
Debora –Siete impazziti?-
Io –E’ vero, può sembrare assurdo, folle...ma abbiamo bisogno di staccare per qualche giorno-
Debora –Non posso dirti di no vero?-
Debora si rivolge a Chicca che si morde il labbro e scuote la testa sorridendo...
Debora –E allora sbrigati, va a fare la valigia-
Chicca –Grazie! Grazie! Grazie!-
Abbraccia velocemente la mamma e corre in camera sua...
Debora mi sorride e mi abbraccia...
Debora –Ha litigato con Ste un’altra volta vero?-
Io –Be...si-
Debora –Però voi due non me la raccontate giusta...-
Io –No...non c’è niente tra noi...-
Debora –Ma...?
Io –Ma?-
Debora –Tu hai una cotta per lei vero?-
Io –Ma no...-
Debora –Ehi, lo so che da anni la guardi con occhi diversi, non è una semplice amica per te...è molto di più-
*****...come fa a saperlo?
Non mi sono mai sentito così impotente...Vorrei mettermi ad urlare “Si, è la verità”...Come darle torto? Sono pazzamente innamorato di lei...è la cosa più paradossale del mondo andare a nella città dell’amore con lei, sapendo che non potrò baciarla in cima alla Tour Effeil o che non potrò fare l’amore con lei nel cuore di Parigi...
Abbasso la testa e passo una mano tra i capelli...
Chicca –Okay! Ho finito! Possiamo andare...-
Debora –Hai la carta di credito vero?-
Chicca –Si, ho quella che mi ha dato papà-
Debora –Aspetta che ti do anche i contanti-
Chicca –Ti amo mamma-
Debora – Lo so-
Io –Sei sicura di volerlo fare?-
Chicca –Si, si...mille volte si-
L’abbraccio la stringo forte a me...
Chicca –E tu sei sicuro?-
Io –Con te andrei ovunque, dai andiamo.-
Prendo la sua valigia e Debora ci fa le ultime raccomandazioni, da un bacio ad entrambi e ci saluta...
Chicca –Pensavo sarebbe svenuta sai? Ahahah-
Io –Ma va, è la mamma più buona del mondo-
Chicca –Anche la tua non è da meno-
Appoggio al valigia nel portabagagli e andiamo a casa mia. Dico a mia madre di star per partire per Parigi e lei ci guarda molto confusa ma non ci fa domande...preparo anche io la valigia mentre Chicca continua a spiegare la situazione a mia madre, che a quanto pare è sempre più incredula...
Chiudo la valigia e salutata mia madre, partiamo alla volta dell’aeroporto di Bergamo...
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- L'unico amore che vorrei -
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