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Discussione: Leggera come un coriandolo...<3

  1. #21
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    Predefinito Re: Leggera come un coriandolo...<3

    Dopo un bel po' di tempo eccomi tornata con un nuovo capitolo!!!
    Spero vi piaccia e spero di pubblicare al più presto!!!
    La mia ff si sta avvicinando alla fine!!! Buona lettura!
    Kisses <3

    Capitolo 18
    Mi stiracchio e prendo un bel respiro: il rumore delle onde mi culla e il profumo di salsedine mi entra dritto nel naso.
    Apro gli occhi e il sole mi sorride. Il tempo di stirarmi la schiena e la testa inizia a scoppiare. Mi poggio il palmo sulla fronte e chiudo gli occhi.
    Giro lo sguardo verso la scogliera, noto i nostri vestiti a terra e in un attimo mi torna in mente ieri sera: la festa, l’alcool, la musica, il ritorno a casa, Chiara ubriaca, le sue parole prima di andare a dormire, il bacio con Ivan…e poi…eccomi qui.
    Mi giro ed eccolo accanto a me che dorme: i suoi muscoli tesi accanto al mio corpo e il viso rilassato, cullato dal respiro regolare.
    Mi metto seduta e mi copro il petto con la sua maglietta. Stringo le braccia intorno alle ginocchia e ci poggio la testa sopra.
    Dovevo immaginare che sarebbe successo di nuovo!
    Scuoto la testa e passo batto il pugno sulla sabbia umida.
    Mi porto una mano alla bocca e fisso un punto sulla parete di roccia: pensieri che si accavallano, emozioni che mi torturano.
    Lo sento muoversi e mi volto. Apre gli occhi e si guarda intorno confuso.
    Quando incrocia il mio sguardo, il suo viso si allunga in un mezzo sorriso.
    “Buongiorno…”gli dico sorridendo. Mi sembra così strano farlo di nuovo, ma in questo momento sembra l’unica cosa giusta da fare.
    “…Ciao…” Si passa una mano tra i capelli e rilassa di nuovo il viso. Fa forza sugli addominali e si mette seduto accanto a me. Non mi perdo neanche uno, di quei piccoli movimenti, finché non sento la sua pelle a contatto con la mia, e una scossa elettrica mi attraversa completamente.
    Poggia il braccio sulle sue ginocchia e la testa su esso. I suoi occhi mi fissano insistentemente e il mio corpo scoperto, si contrae, cercando di nascondersi.
    Non so che dire, sono tesa e imbarazzata, ma l’impulso di baciarlo di nuovo mi spinge sempre di più.
    Fisso la laguna poco lontano da noi e cerco di perdere lo sguardo nel riflesso del sole. La superficie lucida risplende sotto i suoi raggi, che a loro volta si riflettono sulla parete bagnata. Mi perdo per qualche istante, finché le sue parole non mi distraggono…
    “…è successo di nuovo…”
    Abbasso lo sguardo e poi incrocio i suoi occhi “Già…dovevamo solo parlare…”
    Abbassa la testa e ride, poi torna sui miei occhi “Non ce la facciamo proprio io e te…c’è qualcosa di strano tra di noi…” Abbasso lo sguardo e sento la faccia andare in fiamme. Con dolcezza mi alza il viso e mi sorride “…mi mancava tutto questo sai!”
    Mi perdo nei suoi occhi e per un attimo sento il cuore uscire dal petto. Emozioni contrastanti viaggiano nella mia mente.
    Ivan mi guarda più insistentemente. Mi alzo in piedi e mi infilo nella sua maglietta “Ivan…non basta questa notte per risolvere tutto…dobbiamo parlare…” cammino nervosamente verso la parete di roccia “Tra due girono tornerò a Parigi e…non voglio portarmi laggiù questo peso…di nuovo…!”
    Mi giro di scatto e il suo viso è a pochi centimetri dal mio. Deglutisco nervosamente e abbasso lo sguardo.
    “E di cosa vuoi parlare?”
    “Di noi due...e...di quello che è successo tre anni fa!”
    Sospira e mi poggia una mano sul viso, costringendo i miei occhi a perdersi nei suoi “...prima devi rispondere tu ad una domanda…cosa sarà di noi dopo ieri sera?”
    Spalanco gli occhi e mi mordo il labbro “Senti Ivan…è stata una notte stupenda e sono contenta che…sia successo…!” Stringo le sue mani tra le mie “...non mi odiare ti prego…ma…Parigi ormai è la mia vita, il mio lavoro, e…in questo momento...non ho tempo per…l’amore…”
    Non stacca i suoi occhi dai miei e con un sospiro si allontana di qualche centimetro “Sono stato uno stupido a lasciarmi influenzare…ora saresti ancora mia!” i suoi occhi si fanno più lucidi.
    Spalanco gli occhi “Che…cosa vuoi dire?”
    Abbassa lo sguardo “Niente” si allontana ma lo blocco per un braccio.
    “Ivan…che cosa vuol dire?” la confusione regna nella mia testa. Alza di scatto lo sguardo e in quel momento è imprigionato nei miei occhi “PARLA!” gli urlo in faccia.
    Si siede a terra con la testa fra le mani “Tre anni fa…la sera prima che…ti lasciassi...ho risposto ad una telefonata…era il professor Magliani che ti cercava: voleva sapere se saresti andata a Parigi!” una lacrima gli riga il viso “e così...ho scoperto tutto…ero arrabbiato, deluso perché non me lo avevi detto, ma…alla fine…ho capito: non saresti mai partita se non ti avessi lasciato!” Rimango fissa di fronte a lui trattenendo il respiro e con gli occhi gonfi “Così ho preso coraggio e…l’ho fatto…!”
    “Ivan…” le lacrime iniziano a rigarmi il viso.
    “No…non dire nulla…non voglio pensarci…” si allontana e mi da le spalle.
    Tengo le braccia conserte sul petto e il mio viso singhiozza ormai tra le lacrime. Mi sento male, sento il cuore andare a pezzi e lo stomaco contorcersi.
    Perché? Perché per tutti questi anni non mi ha detto nulla? Perché?
    Alzo lo sguardo e Ivan sembra nascondersi con il viso rivolto alla scogliera.
    “… perché lo hai fatto?”
    Si gira e il suo viso è teso sotto il peso degli occhi lucidi “Era il tuo sogno…non avrei mai potuto trattenerti qui!”
    Mi avvicino e gli poso una mano sul petto “E se il mio sogno fosse stato una vita con te?”
    “Me ne avresti parlato forse…” rimango in silenzio e abbasso lo sguardo “…ho passato tre anni senza di te…non è stata facile, ma…posso continuare a farlo…”
    Si allontana verso l’uscita. Alzo lo sguardo e nei miei occhi sento solo rabbia “…si certo…tre anni…ma mi hanno detto che ti sei consolato bene!” gli urlo addosso.
    Si blocca poco lontano da me e si volta fissandomi dritto negli occhi “…quelle non contavano nulla per me…erano solo una distrazione…uno stupida distrazione per distogliere i miei pensieri da quel punto fisso...TE!”
    Se ne va senza dire altro. Sparisce dietro la parete di roccia, mentre il mio corpo rimane fermo immobile a fissare la sua ombra che si allontana.
    Sento la testa girare e il cuore battere a mille.
    Noto che ho ancora la sua maglietta addosso e il suo profumo mi è già entrato nella pelle. La stringo tra le mie braccia e corro verso la spiaggia.
    Lui è sparito. Mi lascio andare a terra e il mio viso si riempie nuovamente di lacrime.
    Volevo la verità. E ora che l’ho ottenuta…mi sento morire.






    -----------------------------------
    Ora aspetto i vostri commenti!!!!

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  2. #22
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    Predefinito Re: Leggera come un coriandolo...<3

    Zalveeeeeeeeeeeee!!! Eccovi il penultimo capitolo della mia ff! L'ho diviso in due parti perchè era troppo lungo! Spero vi piaccia!!!
    Kisses <3


    Capitolo 19 - prima parte
    Tre anni a chiedermi perché: perché quella scelta così forte e dolorosa! E ora che ci penso mi sento così stupida a non aver neanche preso in considerazione l’ipotesi.
    Forse oggi sarebbe tutto diverso, e magari meno complicato.
    Mi mordo le unghie, mentre Ale mi molla una sberla sul braccio “La smetti di mangiarti la manicure fresca?!? Già non mi aiuti a far niente, ora devo pure rimproverarti!”
    Abbasso subito le mani e Chiara mi fa una smorfia: forse per compassione, forse perché Ale le sta sistemando i capelli.
    Cerco di sorridere, ma proprio non ci riesco. Sono passate 24 ore dalla discussione con Ivan, e da quel momento l’ho sempre evitato: per pensare, per capire...per paura.
    Butto di nuovo lo sguardo fuori dalla finestra, mentre mi sistemo il vestito leggero sui fianchi. Tra circa un’ora ci sarà il matrimonio e l’emozione inizia a farsi sentire.
    Guardo il viso di Chiara e anche il suo è teso; le accarezzo un braccio e i suoi occhi iniziano a sciogliersi.
    Ale alza le braccia “Wow…un capolavoro!!” finalmente i suoi occhi cadono sul viso di Chiara “Tutto bene?”
    Si alza prendendo un bel respiro e si viene a sedere accanto alla finestra “Si…credo!”
    Ale posa la spazzola e si siede di fronte a noi accarezzandole il vestito “Paura vero!?”
    “No...no…forse un po’” prova a sorridere, ma un lacrima vacilla “Mi sto per sposare ragazze! Da domani dovrò condividere una vita con lui! E se non funzionasse?”
    Trattengo a stento le lacrime e le prendo le mani “Ma cosa dici?!?…sarà tutto così spontaneo che neanche te ne renderai conto…non puoi capire…è più forte di noi! L’amore ti cambia dentro!...E vedrai che la vita con Omy sarà speciale e…bellissima! Lui ti ama e…sei la cosa più bella che potesse capitargli!”
    Una lacrima scivola sulla sua guancia “Anche lui me lo dice sempre!”
    Le sorrido e finalmente lo fa anche lei. La stringiamo in abbraccio e solo in quel momento mi rendo conto delle mie parole: le sento battere dentro, nel mio cuore.
    Le porgo un fazzoletto e Ale si alza “Dai! Basta lacrime! So io cosa ci vuole!”
    Sparisce dietro la porta e Chiara si volta verso di me “Grazie Vale!”
    La guardo fissa negli occhi e sorrido “è solo la verità!”
    Abbassa lo sguardo e si tortura le mani “E tu? Come stai?”
    Abbasso lo sguardo “Bene…bene…!”
    “Ci hai parlato?”
    “Si…più o meno!” distolgo lo sguardo e poi guardo di nuovo Chiara “Ci ho fatto l’amore…di nuovo…” in quel momento Ale rientra nella stanza con tre coppette di gelato. Si blocca sulla porta e senza dire una parola si siede accanto a noi: nel suo sguardo la comprensione che da sempre mi accompagna. Mi porge una coppetta e ne mangio un cucchiaino. Il silenzio regna.
    Poso la ciotola e sospiro “Ivan mi ha lasciato per far si che il mio sogno si avverasse!”
    Ale spalanca g li occhi e Chiara posa la coppetta sul davanzale “Sapeva che non sarei mai partita senza di lui e così…non ha voluto farmi scegliere tra lui e il mio sogno!”
    “…e il tuo sogno era Parigi?”
    La guardo negli occhi “Non lo so…”
    Chiara mi prende una mano “Non è colpa tua…è stato lui a scegliere per voi!”
    “Si, ma ora???”
    “Ora devi scegliere tu!” mi dice Ale decisa.
    Il mio sguardo rimane fisso sulla coppetta ormai vuota e senza neanche rendermene conto sono tra le loro braccia. Si allontanano ed entrambe mi sorridono.
    “Uh Uh…questa ragazza profuma di innamorata!” dice Ale sorridendo
    “Si si…ha proprio quell’odore dolciastro di una donna cotta!”
    Ridiamo e il sorriso ritorna sul mio viso.
    In quel momento bussano alla porta. Mi sistemo e vado ad aprire: di fronte a me un enorme mazzo di rose blu. Le guardo e cerco di vedere chi c’è dietro “Ehi! Chi c’è?”
    “Ehm…bonjour…sto cercando la sposa…” dietro un accento leggermente francese riconosco la voce di Omar, che quatto quatto sta cercando di entrare. Lo prendo per un orecchio e lo trascino fuori.
    Prendo il mazzo e me lo trovo davanti “Non fare il furbo! Non puoi vedere la sposa!”
    “Ti prego sorellina! Solo un bacio per sentire che è tutto a posto! Non la vedo da ieri!”
    Scuoto la testa “Non puoi! Porta sfortuna!” senza dire altro gli chiudo la porta in faccia.
    Batte i pugni sulla porta e sento che sbatte i piedi “Ti prego!”
    Mi appoggio alla porta “Smettila di fare il bambino! Vai a prepararti!”
    “Uffa! CHIARA!!! TI AMOOOO!!”
    Chiara si scioglie in un sorrisone e io le poso i fiori proprio davanti “Questi sono per te bella sposina!” Si piega e ne respira il profumo “Hai ancora dubbi???”
    Si alza sorridendo “Direi di no!!”
    Di nuovo dei colpi alla porta. Chiara sorride e Ale la spinge in bagno per nasconderla.
    “Devo dire che è proprio un Pedretti! Cocciuto!” Arrivo alla porta e la spalanco “Allora? Ti ho detto che…?” di fronte a me i suoi occhi splendenti e quelle labbra che mangerei di baci “Ivan?”
    Mi afferra un braccio e mi trascina fuori, chiudendo la porta. Mi appoggia ad essa e lascia il suo viso a pochi centimetri dal mio. Appoggia la sua testa alla mia e chiude gli occhi “Non posso farcela, anzi non voglio! Non posso lasciarti andare di nuovo via da me!” rimango a guardarlo, mentre le sue parole si fanno spazio nel mio cuore.
    Apre gli occhi “Ti prego…non partire…Non ho mai avuto il coraggio di fare nulla nella mia vita, ma tu…tu sei la mia vita!...non riuscivo a capirlo…come sempre, ma una persona mi ha aperto gli occhi su tutto!” Mi accarezza una guancia e mi sposta una ciocca dietro l’orecchio “…ti amo…” un sussurro “TI AMO!!” più forte “…e non voglio dividermi di nuovo da te…ti seguirò in capo al mondo, se necessario!”
    Rimane in silenzio per qualche secondo, il tempo per me di capire che aspettavo quelle parole da tre anni, come se per un attimo mi avesse aperto l’anima e il cuore.
    Mi guarda fissa negli occhi e sembra quasi ansimare. Scavo nel suo sguardo e trovo quella certezza e quella sicurezza che ho sempre cercato.
    “…IVAN!!” Dani lo chiama dalla hall “…MUOVITI…SIAMO IN RITARDO!!” guardo il corridoio, sentendo i suoi passi frenetici in fondo alle scale, ma con un tocco leggero mi gira verso di lui e incolla le sue labbra alle mie. Poggio una mano sulla sua guancia e assecondo il suo bacio, rendendomi conto che è l’unica cosa che aspettavo davvero. Si stacca dopo qualche secondo “ti amo…e non smetterò mai di farlo…” mi dice in un sussurro, per poi sparire giù per le scale.
    Mi appoggio alla porta senza staccare gli occhi dalla sua ombra “…anche io ti amo!”
    Respiro ciò che rimane del suo profumo e rientro nella stanza. Ale e Chiara mi aspettano sorridendo sedute accanto alla porta ”Direi che hai avuto la tua conferma!” mi dice Chiara.
    Sorrido e mi sciolgo nel loro abbraccio: per la prima volta dopo giorni…ho voglia di sorridere.

    * * *

    Sorrido in piedi di fronte all’altare, mentre Chiara infila la fede al dito di Omy: sorride, cercando di controllare la voce emozionata e le mani tremanti.
    Alza gli occhi, incrociando quelli di Omar e in un attimo le loro mani sono unite.
    Il prete sorride alzando le braccia al cielo “E così vi dichiaro…marito e moglie!” Omar si gira verso Chiara e i loro occhi si incontrano di nuovo “Può baciare la sposa!” non aspettava altro.
    Le loro labbra si uniscono e l’intera chiesa scoppia in un applauso di gioia e sorrisi, lacrime e abbracci.
    Mi guardo intorno alla ricerca dei suoi occhi, ma di Ivan neanche l’ombra.
    Un applauso lunghissimo, finché la gente non inizia ad uscire dalla chiesa.
    Omy si avvicina e Pè sorride “Allora? Sono un figo come testimone, vero!?!”
    Omar sorride e ci stringe in un abbraccio “Si…non potevo sceglierne due migliori!”
    Una lacrima mi riga il viso e in questo abbraccio rivedo noi tre da piccoli, a correre per casa, tra dispetti e pianti, gioie e sorrisi.
    Tre bambini così diversi, ma così uguali.
    Un legame speciale, che nessuno potrà mai dividere.

    * * *
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  3. #23
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    Predefinito Re: Leggera come un coriandolo...<3

    Capitolo 19 - seconda parte

    * * *

    La festa è ormai iniziata. Il tendone del catering spicca sul prato verde della villetta e il buffet è ormai servito.
    Prendo un piattino con qualche tartina e mi guardo intorno.
    La musica risuona nell’aria e tra i vari sorrisi noto gli altri accanto ad un tavolino.
    Li raggiungo facendomi spazio tra la folla.
    Ale mi sorride tra le braccia di Ka, mentre Dani si ingozza di tartine sotto lo sguardo schifato di Pè. Di Ivan neanche l’ombra.
    “Ehi…ma quelli non li ho assaggiati!” Dani punta il mio piattino.
    Glielo porgo “Tieni…me ne prendo un altro!”
    Senza farselo dire due volte si avventa sulle tartine.
    Pè scuote la testa e beve qualche sorso “Ma da dove arriva sto morto di fame???”
    Ridono insieme, ma io non ci faccio caso. Mi alzo sulle punte e guardo oltre le teste della gente alla ricerca di Ivan.
    “Cerchi qualcuno???” la voce di Omy alle mie spalle mi fa sussultare.
    “Ehm…si…cercavo voi due!! Non ho ancora baciato la sposa!”
    Abbraccio Chiara che con un sorrisetto beffardo ha capito tutto.
    Sento la faccia arrossire e abbasso d’istinto lo sguardo.
    “Beh…eccoci qui…è ora di ballare!!”
    Gli sposi aprono le danze. Il vestito di Chiara ondeggia leggero da una parte all’altra della pista, mentre i loro occhi non si staccano un momento.
    Ka prende Ale per mano e insieme si uniscono alle altre coppiette.
    Incrocio le braccia e mi appoggio ad una colonna. Due mani mi cingono la vita. Un sorriso compare sul mio volto. Mi giro.
    “Posso ballare con la mia sorellina?”
    “Pè…si certo!”
    Scendiamo in pista. Facciamo qualche giro ridendo e pestandoci i piedi, finché gli occhi di Pè non si fermano su Omy e Chiara.
    “Sbaglio o non ho mai visto mio fratello così felice?!?”
    Li guardo anche io “Hai ragione!! Omar ha gli occhi che luccicano!” sorrido felice.
    Gli occhi di Pè tornano sui miei “E…è una mia impressione o questo sorriso è nuovo?!?” Abbasso lo sguardo e sento Pè ridere “Avete chiarito?” Annuisco senza dire nulla “Sono contento che mi abbia ascoltato!”
    Alzo il viso e lo guardo interrogativa “Cosa???” Pè sposta lo sguardo da un'altra parte e sorride “Sei stato tu a parlarci?” Torna sui miei occhi e sorride ancora di più “Ma…perché?”
    “Mi sono sentito in dovere di fare qualcosa…dopo che ti ha lasciata mi sono giurato che non ti avrebbe più toccato, ma…ho capito che neanche il grande Pedretti può ostacolare il vero amore! E così gli ho fatto capire che se ti lasciava…era un imbecille!” Una lacrima mi riga il viso “Sei speciale sorellina e…quando lo vedi i tuoi occhi si illuminano, proprio come quelli di Omar! Non potevo stare fermo e zitto, mentre entrambi morivate d’amore!”
    Abbasso lo sguardo e mi stringo sul suo petto “Grazie Pè!”
    Mi stringe forte e mi culla tra le sue braccia. Mi accarezza la testa e per un attimo mi perdo in quel profumo, quel profumo che non vorrei mai lasciare.
    “Posso rubarti la dama?” una voce ci interrompe.
    Pè sorride e io mi giro sperando di incontrare quegli occhi che continuo a cercare.
    Eccoli, più belli e lucenti che mai. Pè gli porge la mia mano e si allontana tra la folla.
    Eccoci di nuovo noi due. I nostri occhi rimango fissi gli uni negli altri e senza dire nulla mi lascio andare tra le sue braccia.
    “Non so se te l’ho detto, ma sei stupenda oggi!” non dico nulla, ma gli sorrido. Il suo viso è imbarazzato “Eh…è stata una bella cerimonia! Chiara era davvero una sposa bellissima!” annuisco senza dire nulla. Inizia a mordersi un labbro “Ovviamente la più bella eri tu!!” sorrido “…senti puoi dire qualcosa? Sto morendo d’imbarazzo…non so cosa dire…ho solo voglia di abbracciarti, stringerti, baciarti, ma…tu non dici nulla e io…io…”
    Prendo il suo viso tra le mani e trascino le sue labbra sulle mie. Mi cinge la vita e asseconda il mio bacio.
    Come in una bolla mi lascio cullare dal suo corpo e dal suo respiro, che lentamente si mischia al mio.
    Mi allontano di qualche millimetro e Ivan mi sorride “Wow!”
    Inclino la testa e infilo i miei occhi nei suoi “Da quando parli così tanto?”
    Ride “Scusa, ma non sapevo se eri arrabbiata o no…cosa pensavi…se mi avresti preso a pugni o…non lo so…è solo che tu sei così bella e io…perdo la testa quando ti vedo e…”
    Lo zittisco di nuovo con un bacio e poi mi stacco “Zitto e baciami!”
    Non se lo fa ripetere due volte e in un attimo le nostre labbra sono di nuovo unite.
    Mi lascio baciare, cullata dalla musica, finché una bomba non piove dal cielo e ci divide. Ale si ferma tra di noi e lo guarda fisso. Le prendo una mano, ma lei non si gira, rimanendo fissa negli occhi di Ivan “Sai cosa ti faccio se la fai stare di nuovo male?!?” Ivan non dice nulla “Ti prendo a pugni…finché ti vedo respirare!” Ivan abbassa lo sguardo “Chiaro?”
    Alza la testa “Chiaro!”
    Il viso di Ale si tende in un sorrisone “Vieni qui testa di cavolo!” stringe forte Ivan in un abbraccio e poi si gira verso di me “Scusa se l’ho minacciato così, ma…dovevo farlo!” Le sorrido e l’abbraccio forte. Intorno a noi inizia ad esserci un po’ di caos. Ale si stacca e si guarda un po’ intorno “…Oh cavoli!!! …il bouquet!”
    Senza rendermene conto mi sta trascinando verso il centro della pista e con le mani in alto cerca di superare le teste delle altre invitate.
    “Devo prendere quei fiori a tutti i costi!”
    “Ale…guarda che se lo prendi ti sposi entro l’anno!”
    “Beh…direi che sarebbe anche l’ora!”
    La guardo stranita e cerco di allontanarmi. Mi faccio spazio tra le ragazze che saltano come cavallette e finalmente riesco ad uscirne.
    Vedo Chiara che le guarda sorridente, e lei vede me: mi sorride e con un sorrisetto divertito mi lancia il bouquet.
    Lo prendo al volo e d’istinto mi giro verso Ivan: mi guarda a bocca aperto, con il bicchiere barcollante tra le mani.
    Sposarmi entro l’anno??? No no…questa non ci voleva!!


    ------------------------------------
    Ecco a voi!!!!! Ed ora!!! Commentiiiiiiii!!!

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  4. #24
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    Predefinito Re: Leggera come un coriandolo...<3

    Ehila! Finalmente ecco l'ultimo capitolo! Ci ho messo un attimo, ma non vi deluderò!! Buona lettura!!!
    Kisses <3

    Capitolo 20
    Il lungo velo mi scivola tra le dita e con leggerezza lo lascio cadere a terra: mille piccolo Swarovski illuminano la retina lucida, lasciando intravedere lo strascico bianco.
    Accarezzo la gonna di seta morbida e fermo le mie mani sui fianchi: il corpetto si adatta perfettamente in vita e una moltitudine di pizzi si allungano fino al seno. Una ciocca scura cade sulla spallina scoperta e con un sorriso mi giro verso lo specchio.
    Ale mi sorride “Allora? Come mi sta?”
    Una lacrima mi riga il viso “Sei stupenda!”
    Si gira e mi abbraccia “Ehi…sono io la sposa…io dovrei piangere!”
    Mi asciugo “Hai ragione, ma…non mi sembra vero che…ti stai per sposare!”
    Ale mi stringe ancora più forte e sento il suo cuore accelerare “Hai ragione…in realtà non ci credo nemmeno io, ma…in fondo è anche merito tuo se sono arrivata fin qui!” allontana il suo corpo e lascia le mani sulle mie spalle “Se non mi avessi lanciato quel bouquet Ka non si sarebbe mai deciso a farmi la proposta!”
    Le sorrido e mi siedo su un divanetto “Beh…non era il mio momento!”
    Ale ride, mentre continua ad ammirarsi allo specchio.
    Mi giro verso la finestra, fissando un punto lontano e i ricordi tornano alla mente.
    Un anno è passato, ma il matrimonio di Omy rimane fisso nel mio cuore: il bouquet tra le mani, lo sguardo divertito degli invitati e gli occhi sbarrati di Ivan.
    In un attimo le mie gambe hanno iniziato a tremare e il respiro a rallentarsi.
    Paura, confusione, in un attimo mi sono girata verso Ale e le ho lanciato i fiori.
    I suoi occhi si sono illuminati, sotto lo sguardo sbigottito di Ka e le risate degli amici.
    Un segno del destino, e in poco tempo Ka si è deciso a farle la proposta: era la vigilia di Natale, la neve cadeva leggera, mentre io e Ale rientravamo da una giornata si shopping e ciance, dopo il mio ritorno per le feste; tra una risata e l’altra eravamo arrivate a casa: l’albero di Natale svettano in giardino, con tutte le sue luci e i suoi addobbi, mentre un piccolo Babbo Natale cercava di arrampicarsi sulla nostra grondaia.
    I ragazzi erano fuori a fumare, tutti tranne Ka: tutto si bloccò al nostro arrivo; colpi di tosse, risatine soffocato, tutto era così…strano.
    Ci guardammo intorno e sul vetro della finestra una scritta poco leggibile; ci avvicinammo, finché quelle parole non la colpirono dritta al cuore “Mi vuoi sposare?”
    Mi allontanai leggermente per ammirare la scena: Ka comparì dietro di lei e in attimo era in ginocchio. Il viso di Ale teso, le parole di Ka sussurrate a voce bassa “Sei la mia vita…mi vuoi sposare?” e infine quel bacio che sostituì ogni piccola parola. Ogni cosa era perfetta, anche i nostri fischi e le nostre risate di felicità. E ora eccoci qui.
    La porta si apre e il pancione di Chiara si fa spazio tra i fiori “Wow! Ka si è superato!”
    Mi avvicino sorridendo e le poso una mano sulla pancia “Come sta il mio nipotino?”
    Mi stringe le dita e sorride “Bene! Da come scalcia, sembra non veda l’ora di uscire!”
    Sorrido fissando la pancia tonda, e poi alzo gli occhi “E tu? Come stai? Preoccupata?”
    Chiara fa spallucce “Bah…più o meno…in verità il problema non sono io…” si avvicina al mio orecchio “…ma tuo fratello!”
    “Guarda che ti ho sentito!!!” Omy compare sulla porta e si avvicina a noi abbracciando Chiara e il pancione “Come stanno i miei amori?”
    Chiara sospira “Bene Omy…stiamo bene…”
    Rido e Omy accarezza il pancione “Non posso credere che tra poco avrò un bambino che gira per casa…”
    “Eggià…a me bastavi tu…” Omy fa il muso e Chiara sorride divertita “Detto fatto! Eddai! Non fare lo scorfano brontolone!” gli lascia un bacio e lui torna a sorridere.
    “A proposito di bambini: di là c’è una piccola crisi nei preparativi…forse dovresti dare un’occhiata!”
    “Agli ordini!!” Esco dalla stanza e cammino velocemente verso la loro. Mi fermo davanti alla porta. Nessun rumore. La spingo leggermente e questa si apre: li vedo seduti in cerchio, mentre il loro sguardi si spostando su di me.
    “Ehi bellezza!” Pè sorride tirato.
    “Scusate…sono venuta a vedere se era tutto ok!”
    Mi sorridono e io mi avvicino a Ivan.
    I suoi occhi mi sorridono, mentre il mio sguardo lo scruta: la camicia bianca un po’ aperta, i capelli ben sistemati...è tutto così sexy.
    Mi mordo un labbro e lui mi sorride. Mi prende per i fianchi e mi siede sulle sue ginocchia, lasciandomi un bacio tra i capelli.
    “Beh? Che succede??? Non è da voi tutto questo silenzio!?!”
    Ka poggia la testa tra le mani e sospira “…avevo bisogno di un ritiro spirituale…”
    Li guardo meglio “Ragazzi…non fate così! Ka non è il primo che si sposa!”
    “Vale non capisci…Omy è come un fratello, ma del gruppo vero è proprio Ka è il primo!” Dani si appoggia allo schienale.
    “Cavoli! Sembra ieri che giocavamo fuori scuola e ora...siamo qui!” Pè sospira.
    “Già…sempre insieme!” Ka sorride
    “Sempre uniti!!” Ivan anche.
    “Rimpianti? Ripensamenti?” chiedo con un fil di voce
    Si guardano e finalmente alzano gli occhi “Nessuno!” dicono in coro e si alzano abbracciandosi.
    Rimango in un angolo con le braccia conserte e un sorriso trattiene le lacrime “Ragazzi…direi che è ora di cambiarsi! Ka! C’è una bella donna che ti aspetta!”
    Ka sorride e si passa una mano tra i capelli.
    “E andiamo brò!” gli dice Pè stringendogli la mano. Ridono.
    Spedisco Ka e Dani a pettinarsi e aiuto Pè.
    “Che stile oggi!!" gli sistemo il risvolto della giacca.
    “Beh! Direi: faccio il testimone…di nuovo!”
    “Sei emozionato vero?!?”
    “Beh…un po’! Il mio migliore amico si sta per sposare e…”
    “E non sai cosa dire!”
    Pè sorride e abbassa lo sguardo “Non ti sopporto quando fai la saputella!!”
    Gli do un bacio sulla guancia e lo spingo verso gli altri in bagno “Vai a pettinarti va!” Sparisce dietro la porta e li sento ridere.
    Mi giro e alle mie spalle resta Ivan, che mi sorride e mi porge una mano.
    Mi tira leggermente e in un attimo sono tra le sue braccia. La sua mano sui miei capelli, sposta una ciocca avvicinandosi al mio orecchio “Sei bellissima!” mi lascia un bacio sul lobo e in un attimo mi sciolgo come neve al sole.
    Sorrido e poggio le mie labbra sulle sue “Grazie…anche tu non sei male!" mi bacia e tutto intorno a noi sembra sparire. Lo stringo e respiro i suo profumo.
    Mi allontano “Certo che almeno il colletto potevi sistemarlo meglio!” ci metto le mani, mentre lui sbuffa “Dovevi ascoltarlo François!!”
    Ivan sbuffa e alza gli occhi al cielo “Uff…lo sai che non sopporto quel perfettivo…e poi non capivo un accidenti, parlava mezzo strano!”
    “Ivan!! è uno dei migliori sarti di Parigi…parlava francese!”
    “Si…è vero…ma lo sai che mi ci vuole un attimo per imparare…”
    “Ivan…è un anno che stiamo a Parigi e tu continui a parlare in romanaccio!”
    Ride e mi stringe per i fianchi “Tanto lo so che ti piace quando faccio il grezzo!”
    Lo allontano con una spinta “Smettila…”
    Ride, mentre gli appunto il girasole all’occhiello “Ehi…ma…cos’hai qui???” Tocco la tasca e qualcosa di duro batte sulla mie dita. Infilo la mano e ne tiro fuori una scatoletta di velluto rosso.
    Ivan sorride un po’ imbarazzato. Sento il cuore battere a mille, mentre lui prende la scatola “Ok…volevo aspettare, ma…ormai…” Si siede su una poltroncina e mi prende le mani. Non riesco a dire nulla, mi sento solo agitata, molto agitata.
    Apre la scatolina, ma io lo blocco e mi abbasso davanti a lui “Ivan no…ti prego!” Rimane a guardarmi “Ti prego…non chiedermelo…non sono pronta…sarebbe un no!” Chiude la scatolina e mi fissa dritta negli occhi. Mi sento male, in colpa “Per favore…non arrabbiarti…ma…è troppo per me! È solo un anno che stiamo a Parigi e…non voglio che tutto cambi!”
    Ivan rimane serio “…sai cosa odio di te?” Rimango a fissarlo e sento già le lacrime far capolino. Stringo più forte la sua mano e per un attimo mi sento svenire. Mi accarezza il viso sorridendo “Ti odio perché mi rovini sempre le sorprese!” Spalanco gli occhi e lascio andare le sue mani “Sai che giorno è oggi???”
    “Ehm…il…”
    Mi interrompe “Un anno fa, oggi…ci trasferivamo a Parigi...” mi stringe le mani “Un anno insieme, una vita insieme e io…ti adoro!” Sospira “Adoro vedere il tuo viso al mattino, i tuoi capelli arruffati, i tuoi movimenti goffi…adoro quando prepari la cena e mi dai il mestolo sulle dita se provo ad assaggiare…adoro quando torni da lavoro e dici le parolacce in francese…adoro tutto…tutto quello che sei, ma…non potrei mai regalarti un anello e chiederti di sposarmi!” prende un respiro “…non potrei mai imprigionarti in un anello…sei troppo libera e pazza e voglio rispettarlo, o voleresti via da me…” Apre la scatolina e una collanina d’argento con un cristallo rotondo blu luccica ai miei occhi.
    Sorrido “è…un…”
    “Coriandolo” mi interrompe “Un leggero coriandolo come te!” Gli butto le braccia al collo e lo bacio. Mi stringe a lui e poi sorride “Sei unica…speciale e nonostante tutto…”
    “SONO TUA!”

    * * *

    I miei occhi si riempiono di lacrime, mentre il sacerdote pronuncia le fatidiche parole “Io vi dichiaro Marito e Moglie!”; un bacio mozzafiato fa scoppiare la chiesa in applauso, e ogni invitato sorride o piange di gioia.
    Ogni cosa sprizza gioia e felicità, mentre Ale si guarda intorno e incrocia il mio sguardo; mi sorride: nei suoi occhi leggo tutta la felicità di questo mondo e in un attimo e di nuovo tra le braccia del suo maritino.
    Un amore infinito, dolce, eterno…una gioia per chi li sta a guardare.
    Mi giro verso Ivan e lui mi sorride mandandomi un bacio.
    Ecco…questa è la felicità, ora si che mi sento veramente…LEGGERA COME UN CORIANDOLO!

    “Giro…vivo…in equilibrio su un filo…leggera come un coriandolo…sopra i tuoi occhi che danzano! Amami adesso, perché all’alba ripartirò…e andrò…dove mi porterà la vita…prometti e poi dimentica!”

    THE END <3


    ---------------------
    Ultimi commenti!!! <3
    http://forum.teamworld.it/forum1743/...oriandolo.html
    robi... :* and DAVIDE-1997 like this.

  5. #25
    New Kid on TW


    Data Registrazione
    Apr 2013
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    Predefinito Re: Leggera come un coriandolo...<3

    Eccoci alla fine di quest'avventura! Direi che la mia prima FF è andata alla grande, è stato bellissimo poter scrivere per voi e vi ringrazio veramente tutti per i commenti.
    In particolare a Davide-1997 che mi ha sempre sostenuto per tutta la storia ed è stato sempre presente ad ogni capitolo; e alla mia Crazy Ale, che ha preso parte alla storia e mi ha sempre sostenuta con i suoi commenti e le sue sfuriate (Ti voglio bene tenerina!!).
    è stato tutto davvero stupendo e spero di tornare presto con una nuova FF.
    Kisses a tutti <3

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