È brutto andarsene da un luogo che conosci da dieci anni, sapete?
Ho vissuto per 10 anni a Legnano, in provincia di Milano; avevo tutto e tutti qui, finchè per il lavoro di mio padre, ci dovettimo trasferire a Roma.
I miei migliori amici seguirono la macchina correndo per un bel tratto di strada ma poi, stremati, si fermarono, guardando la macchina allontanarsi, per poi tornare verso casa.
Io sono Noemi e questa è la mia storia.
Capitolo 1.
Che bello che è tornare a casa propria, dopo 12 lunghi anni passati in un posto che non ti piace. Va bene, Roma è Roma, ma nessuna città potrà MAI sostituire la MIA Legnano.
Ebbene si! Oggi, 20 agosto, io, Noemi, sto tornando a casa finalmente!
Del mio ‘gruppo’ abbandonato alla mia partenza, ho sentito solo una ragazza, Martina, la mia migliore amica di allora.
È l’unica con cui mi sono sempre sentita in questi 12 anni.
Ho appena messo piene fuori dal treno, quando mi arriva la sua chiamata.
-Socia, sono appena scesa, dove sei?- chiedo.
-Ehi socia, sono già tutti a casa mia, ti ricordi dove abito?- chiede a sua volta.
-Si, ma ti ricordo che io non ho la macchina ahahah- le rispondo ridendo.
-Ah già *****! Ragazzi, non incendiatemi casa, vado un attimo a Milano e torno!- la sento urlare mentre chiude la chiamata.
Esco fuori accendendomi una sigaretta e dopo 15 minuti la vedo arrivare: soliti occhi marroni, incorniciati da boccoli biondi.
Sì, è proprio la mia Martina.
-Mi sei mancata socia.- le dico abbracciandola, con le lacrime agli occhi.
-Anche tu socia. Non andartene più.- risponde lei, in lacrime. –Andiamo a casa dai -
Andiamo verso la macchina, dirette a Legnano: non sono pronta a rivedere tutti.
Proprio no.
I'm heeeeeeeeeeeere! ;D no ok ahahah comunque, sono qui con una nuova fanfiction, spero vi piaccia so che questo capitolo è un pò corto, mi rifarò con i prossimi! :P
Fede. http://forum.teamworld.it/forum1743/...ml#post8380296
Ciao... piacere di conoscerti Fede... io sono Veronica... complimenti per il capitolino, mi ha incuriosito molto, non vedo l'ora di leggere il proseguo, posta presto!
Eccomi di nuovo quaaaaa!
Sabato scorso il concerto è stato strepitoso... Loro sono strepitosi! Non deludono mai! Hanno cantato di tutti, da canzoni recenti a canzoni dei vecchi album, è stato bellissimo!
Non mi dilungo troppo, posto! :*
Capitolo 2.
-E' come me la ricordavo!- dico, scendendo dalla macchina.
-E' sempre la stessa.- risponde, sorridendomi.
Apre la porta e arriviamo nel salone: sono tutti e quattro lì.
Sono sempre loro. Non sono cambiati molto dall'ultima volta che li ho visti.
Dubito che si ricordino di me.
Si alzano tutti e vengono verso di noi. Un ragazzo dai capelli biondicci si avvicina troppo a me e mi allontano un pò.
Poi si gira verso gli altri, li dice qualcosa e loro sorridono.
Si rigira verso di noi.
-Ragazzi, vi ricordate di Noemi?- li chiede Martina.
I sorrisi scompaiono dai loro volti.
-Sinceramente no...- risponde il biondino di prima.
Lo riconosco subito.
Danilo.
Era il mio migliore amico quando eravamo più piccoli. Mi difendeva sempre da tutto e da tutti.
Mi vengono le lacrime agli occhi. Dette da lui queste parole fanno male.
E tanto anche.
-Bhè, Marty, cosa ti aspettavi dopo 12 anni che manco da qui? Ovvio che non si ricordano di me. Ora vado a casa, almeno inizio a sistemarmi la roba. Ci sentiamo!- dico, abbozzando un sorriso e uscendo casa.
Prendo il bus e vado a quella che era casa mia.
Porto le due valigie su in camera e inizio a sistemare.
Poco dopo mi arriva un messaggio dalla mia socia: <Domani sera sei MIA, ok? Ok u.u passo a prenderti alle 7 e poi vediamo che fare :*>
Sorrido.
<Vedo che ti sei già risposta da sola, non ho altra scelta ahah a domani (:>
Guardo l'ora: le 22. Sono stanca morta.
Mi metto a dormire, provando a dormire un pò.
La mattina dopo, mi sveglio a causa del telefono che squillava.
-Pronto?- rispondo assonnata.
-Tesoro sono io. Guarda che stanno venendo papà e Ricky con gli ultimi scatoloni, poi Ricky ti lascia la tua macchina.- mi avvisa mia mamma.
-Ah ok. Dilli di avvisarmi quando sono a Milano, visto che devo andare a fare la spesa.- dico.
Stacco e vado sotto la doccia; una volta fuori, indosso la tuta e butto nella borsa le cose essenziali.
Occhiali, chiavi di casa, telefono, cuffie, soldi. Ok, ho tutto.
Vado al supermercato dietro casa e prendo le cose più importanti e nel giro di tre quarti d'ora sono a casa.
<Puzzona, dieci minuti e arriviamo.>
Molto gentile mio fratello, Sisi.
<Va bene tro.ia, io sono arrivata ora a casa dal super.>
C'è da dire che neanche io scherzo ahahah.
Però ci vogliamo bene, infondo. Infondo, infondo, ma molto infondo.
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