Vai a Team World Shop
Pagina 3 di 4 PrimaPrima 1234 UltimaUltima
Risultati da 21 a 30 di 34
Like Tree54Likes

Discussione: Le mie cattive abitudini vengono prima di te.

  1. #21
    TW superstar


    Data Registrazione
    Jan 2010
    Messaggi
    2,470

    Predefinito Re: Le mie cattive abitudini vengono prima di te.

    Buonaseraa! scusatemi se mi faccio sempre aspettare un po'! Colgo l'occasione per ringraziarvi nuovamente. :hear:
    Ecco un altro capitolo, scusate se non è molto lungo. Buona lettura!

    Capitolo venti.


    Fabiana e Carmine sono usciti insieme. Che carini, sapevo che tra i due era scattato qualcosa. Mi siedo nel divano vicino a Dani che mi accoglie sorridente, mentre Pedro e Ivan sono spaparanzati sull’altro divano. Accendiamo la TV, girovagando per i canali, troviamo un film horror su Italia 1, e non sapendo cos’altro vedere, optiamo per vedere quello. Dani e Ivan, finiscono per addormentarsi, rimaniamo svegli solo io e Pedro. Mi guarda per qualche secondo, faccio il grandissimo errore di guardarlo dritto negli occhi anche io. Dannazione Sofia, non lo guardare. Non lo vedi che ti stai sciogliendo? Non resisterai a lungo. Mi alzo di scatto dal divano.
    -Vado a dormire!- avviso ai presenti, anche se effettivamente mi sta ascoltando solo Pedro.
    Mi chiudo in bagno a lavarmi viso e denti, per poi mettermi il pigiama e rinchiudermi nella mia stanza, affogando tra le lenzuola. Mi rigiro tra le coperte. Sarà per il caldo, sarà per le immagini del film horror che mi scorrono davanti agli occhi, ma la voglia di dormire è pari a zero. Sbuffo, rigirandomi per l’ennesima volta dal letto, fino a quando non mi ritrovo una sagoma nera davanti. Presa dal panico e aggiungendo il fatto che ho appena visto un film horror, comincio a schiaffeggiare il volto della persona.
    -Sofia, calmati! Sono Pedro, smettila di schiaffeggiarmi, non esco da nessun film dell’orrore!- dice ridendo e afferrando i miei polsi. Che cacchio vuole ora?
    -Cosa ci fai qua? Esci subito da questa stanza, mi hai spaventata!- dico, mettendomi seduta, poggiando la schiena alla parete.
    -No, non me ne vado finché non ascolti quello che ho da dirti.- risponde Pedro convinto e non avendo chiaramente nessuna intenzione di cambiare idea.
    -Marco, se non esci comincio a urlare come un’ assatanata, voglio dormire, lasciami in pace!- replico io, mentendo. E’ da un po’ che cerco di dormire con scarsi risultati.
    -Senti, ascoltami, lasciami almeno parlare, poi me ne vado e puoi dormire quanto ti pare.- insiste lui. Per quanto cerco di essere dura con lui, so perfettamente che le uniche cose che voglio sono tornare tra le sue braccia, riassaggiare quelle labbra, tornare a vedere quel suo sorriso splendere solo per me, perdermi per interi minuti nei suoi occhi. E’ forse il mio orgoglio a non permettermelo. Annuisco e comincio ad ascoltare ciò che ha da dirmi. Stiamo soli, in questa stanza al buio, seduti sul letto uno, davanti all’altro. Se c’è lui qui vicino, sarei potuta rimanere così per ore intere, anche senza riuscire a vedere il suo volto a causa del buio. Ma perché è così difficile ammettere che non so stare senza lui?
    -Sofi, mi devi credere, ti prego. Io quella sera non sono mai stato a casa sua e non gli ho mai detto quelle cose. Jessica si è inventata tutto. Credimi.- mi dice lui, implorandomi. Perché mi è così difficile anche crederli? In fondo Jessica è tante volte meglio di me, ha tutte le qualità che può avere una modella e soprattutto abita a Legnano. Io, a differenza sua sono bassa, costituzione normale e in più abito a Roma. Non mi sorprenderebbe più di tanto se Pedro scegliesse lei a me.
    -Perché dovrei crederti?- chiedo io, cercando nel buio i suoi occhi.
    -Beh… se fosse vero, Carmine a quest’ora mi avrebbe già spaccato la faccia. Mi conosce abbastanza bene da capire quando mento, e questa volta non sto mentendo. E poi voglio farti tenere a mente che quando dissi a Jessica di lasciarmi perdere e di sparire dalla mia vita, lei mi rispose che mi avrebbe rovinato la vita. Ed è quello che sta cercando di fare. Non vuole che io sia felice, e tu sei solo una sua povera vittima.- racconta lui. Sembra tutto molto credibile, o forse è semplicemente la verità, Pedro non mi sta mentendo.
    -E allora come me lo spieghi il fatto del giacchetto? Che ci faceva quello tra le sue mani?- chiedo, vedendo cosa mi avrebbe risposto.
    -Credimi, non lo so. Ci avrà visti quel giorno e lo avrà trovato, inventandosi tutto. Ma ti prego, mi devi credere!- mi dice, avvicinandosi sempre più a me. Sofi calmati, è solo lui e non avete chiarito ancora un bel niente. SOLO lui? Caz.zo, non senti quanto ti batte forte il cuore? Non so per quale motivo, forse perché una vocina all’interno del mio cuore mi sta dicendo che Pedro sta dicendo la verità, decido di crederli.
    -Okay, va bene, si ti credo!- dico poggiando le mie mani sul suo petto, in modo che non si avvicinasse ancora di più. Le mie gambe stanno già cominciando a tremare.
    -Grazie!- mi dice avvolgendomi in un abbraccio, azzerando ogni distanza. Siamo sdraiati uno sopra l’altro e le sue labbra si stanno avvicinando pericolosamente.
    -Direi di ricominciare tutto da capo, cancelliamo questi due giorni. Sofia, vuoi essere la mia ragazza?- mi chiede, poggiando la sua fronte contro la mia.
    -Ora dovrei fare la sostenuta e mettere in mezzo la distanza e tutto il resto, oppure dovrei giungere direttamente alla risposta?- chiedo ridendo.
    -Rispondi e basta, altrimenti potrei allontanarmi.- mi risponde ridendo, accarezzandomi il viso.
    -No, non andartene… si, si che voglio essere la tua ragazza!- dico sorridendo e intrecciando le mie dita tra i suoi riccioli ribelli. Neanche il tempo di finire la frase che mi ritrovo avvolta in un suo bacio. Ed ecco un’altra volta il mio cuore che parte e la mia testa in tilt. Le sue mani e le sue labbra cercano le mie e siamo lì, in quella stanza, di nuovo insieme. Avrei forse dovuto darli retta prima.
    -Ora ti posso lasciare dormire, buona notte!- dice, accarezzandomi i capelli e lasciandomi un bacio in fronte. Si alza dal letto per andarsene dalla stanza.
    -No Pè, aspetta. Fabiana sta con Carmine stanotte, rimani a dormire qui con me?- chiedo incredula di ciò che appena avevo chiesto. Pedro non se lo fa ripetere due volte. Si toglie la maglietta e i jeans, e si stende sotto le coperte insieme a me.
    -Dì la verità, hai paura del film, hai paura che qualche demone o chissà, Samara, ti voglia uccidere!- dice ridendo, stuzzicandomi.
    -Scemo! Non è vero. Non ho paura, volevo solo stare con te.- dico, abbassando lo sguardo e arrossendo. Menomale che è buio e non si vede.
    -Ora sono qui!- mi risponde poggiando le sue mani sul mio ventre e accarezzandomi i capelli, facendomi poggiare la testa sul suo petto. Sarei potuta rimanere tra quelle braccia per sempre. Sto così bene. Chino leggermente la testa verso l’alto, per lasciarli un rapido bacio sulle labbra e riaffogo la mia testa nel suo petto, con l’odore della sua pelle di cioccolato che inebria le narici del mio naso.

    I commenti qua: http://forum.teamworld.it/forum1743/...ml#post8422491
    -Faby-, robi... :* and DAVIDE-1997 like this.

  2. #22
    TW superstar


    Data Registrazione
    Jan 2010
    Messaggi
    2,470

    Predefinito Re: Le mie cattive abitudini vengono prima di te.

    Buenaseraa! scusatemi per la lunga assenza. Sono andata in montagna in un posto sperduto e non mi funzionava quasi per niente la connessione. Ma eccomi tornata con un altro capitolo, la storia va avanti. Buona lettura!
    P.S: Come sempre grazie a tutti per i commenti e le numerose visite!

    Capitolo ventuno.

    E’ giorno, mi sveglio ancora tra le braccia di Pedro. Scosto leggermente la testa e mi accorgo che sta ancora dormendo. La sua presa è troppo forte e se mi fossi spostata lo avrei svegliato. Rimango allora un po’ lì, tra le sue calde braccia, approfittando di questo momento d’intimità. Ma anche lui si sveglia pochi minuti dopo.
    -Buongiorno dormiglione!- dico ridendo, guardandolo mentre assonnato sta ancora cercando di realizzare cosa ci facesse qua.
    -Ma che bel buongiorno!- mi dice sorridente appena riprende coscienza, facendomi mettere sotto di lui, mi bacia dolcemente sulle labbra, per poi spostarsi lentamente sul collo.
    -Buongiorno a te piccola mia.- mi dice accarezzandomi i capelli scompigliati. Oddio, sento che sto per collassare, calmati, Sofia. Respira lentamente.
    -Vabbè io vado a mettermi il costume, abbiamo un lago che ci aspetta!- dico piantandolo là, penso non avrei resistito a stare così vicino a lui. Mi fa perdere completamente la testa. Mi guarda malizioso, mentre scendo dal letto. Esco dalla camera e mi ritrovo Fabiana che cammina tra il corridoio.
    -Ehi, tu! Mi devi raccontare tutto, cosa ci faceva Pedro con te stanotte?- mi chiede curiosa, appena mi vede.
    -Buongiorno anche a te! Raccontami prima di tutto come è andata con Carmine!- rispondo io, ancora più curiosa di lei.
    -Eh no, la domanda l’ho fatta prima io, sputa il rospo, bionda!- mi contraddice Fabiana. Nei suoi occhi traspare tanta, ma tanta curiosità. Come mi piace tenerla sulle spine, ma voglio condividere la mia felicità con lei e quindi non ci penso due volte a raccontarle tutto.
    -Ieri si è presentato di forza in camera, non aveva intenzione di andarsene fino a quando non mi avrebbe spiegato quello che è successo, o meglio, quello che non è successo con Jessica. Ho deciso di crederli, mi sembrava convincente e non sembrava mi stesse mentendo, non ha motivi. Infine mi ha chiesto di diventare la sua ragazza e io l’ho invitato a rimanere lì con me, questo è tutto, ora raccontami tu che hai combinato con Carmine!- dico, guardandola maliziosamente.
    -Oooh! Sapevo che sareste tornati insieme! Invece ieri con Ka è andata benissimo. Siamo stati in un ristorante, poi abbiamo fatto una passeggiata al lago e poi mi ha baciata!- mi racconta Fabiana sostituendo alle iride degli occhi due cuoricini.
    -Oh non ce lo facevo Carmine così romantico. E’ sempre così duro, ma che gli hai fatto?!- esclamo ridendo. –Ma quindi adesso state insieme?- chiedo sempre più curiosa poi. Sono bellissimi insieme.
    -Ehm..no, non penso, non è un discorso che abbiamo affrontato per il momento!- mi risponde lei.
    -Beh sono sicura che Ka si dichiarerà per bene, è un osso duro quel ragazzo, ha bisogno di tempo!- dico io ridendo.
    -Non siete fratelli di sangue, ma non capisco per quale motivo avete la stessa caratteristica voi due. Ci hai messo quarant’anni per lasciare che Pedro ti parlasse e altri cinquanta per ammettere che ti piace!- dice ridendo Fabiana, facendo ridere ovviamente anche me.
    -Parlavate di me per caso? Mi fischiavano le orecchie.- chiede Carmine, spuntando fuori dalla camera, con voce assonnata e strofinandosi le orecchie.
    -Vabbè, vi lascio soli, vado a mettermi il costume, avrei dovuto farlo un po’ di tempo fa!- dico lasciando soli i due piccioncini. Quando finalmente siamo tutti svegli e pronti andiamo al lago, pronti per il nostro secondo giorno qua. Se ieri non me lo sono goduto e sono stata tutto il tempo seduta sopra l’asciugamano a deprimermi, oggi voglio scatenarmi e godermi ogni minuto di questo soggiorno. Arrivati, stendiamo gli asciugamani, e nonostante avessimo fatto colazione da poco, decidiamo tutti di fare il bagno.
    -Tenetemi lontano da Ivan e Dani, che l’ultima volta che stavo vicino l’acqua mi ci hanno buttata!- dico io, facendo scoppiare una risata si tutti e allontanandomi per dirgermi affianco a Pedro, che mi accoglie posizionando un braccio tra i fianchi,
    -Ricordo ancora la tua faccia in.cazzata!- mi dice Ka, prendendomi in giro.
    -Zitto tu! Che sei complice!- lo azzittisco io, incenerendolo con gli occhi. Scoppiano tutti a ridere. Alla fine ci buttiamo tutti in acqua, schizzandoci a vicenda e decidendo di fare battaglia. Io salgo sulle spalle di Pedro, Fabiana su quelle di Carmine, e Dani su quelle di Ivan. Il primo che sarebbe caduto, avrebbe perso. Ovviamente a cadere è Dani, dato che Ivan è quello che ha il peso maggiore. Ci stiamo tutti ammazzando dalle risate. Non ridevo così ormai da tempo. Alla fine, finiamo per cadere tutti in acqua, ma una volta ricomposti ridiamo ancora più forte di prima. Torniamo a stenderci sopra gli asciugamani. Carmine e Fabiana si stendono nei loro asciugamani un po’ lontani da noi, mentre cominciano a chiacchierare. Spero solo che Ka non faccia il cog.lione. Facciamo lo stesso anche io e Pedro, mentre Ivan e Dani alla fine decidono di andare a fare una passeggiata. Prendo dalla borsa il pacco di sigarette, estraendone una. E’ da un po’ che non ne fumo una, ma ovviamente l’abitudine non sparisce da un giorno all’altro. Pedro mi guarda torvo, togliendomela dalle mani, e rimettendola da dove l’avevo presa.
    -Ti prego, non fumare, ti fai del male. Fallo per me.- mi chiede, guardandomi dritto negli occhi. E come avrei potuto resistergli? Sposto la borsa, con il pacchetto dentro, annuendo. Avrei fatto tutto se era per lui, se era lui a chiedermelo. Lo vedo sorridere, soddisfatto di se, mentre attira le sue labbra alle mie. Quanto mi fa impazzire! Dovrò togliermi l’abitudine delle sigarette e abituarmi a tanta dolcezza.
    Verso l’ora di pranzo torniamo a casa per mangiare, ma ci siamo messi d’accordo che dopo saremmo tornati.
    -Cucino io! Sono come Masterchef!- esclama euforico Ka.
    -Cominciamo a preparare le tazze dei bagni, se cucina lui, serviranno!- risponde Dani divertito, facendo scatenare una risata collettiva.
    -Ehi, amico mi stai sfidando! Allora oggi cucino io, sia a pranzo che a cena e domani cucini tu sia a pranzo che a cena. Fabiana, Sofia, Pedro e Ivan dovranno votare lo chef migliore, ci stai?- dice Carmine, guardandolo con sguardo di sfida.
    -Ci sto, preparati a perdere!- risponde Dani, afferrando la mano di Ka.
    -Oh che bello ho sempre sognato essere il giudice di Masterchef e ora eccoci qua!- dice Ivan ridendo. Carmine si rinchiude in cucina pronto a inventarsi qualcosa e cucinare qualcosa, vuole vincere ad ogni costo, mentre noi ci spaparanziamo sui divani in attesa del pranzo.

    Commenti: http://forum.teamworld.it/forum1743/...ml#post8424737
    DAVIDE-1997 likes this.

  3. #23
    TW superstar


    Data Registrazione
    Jan 2010
    Messaggi
    2,470

    Predefinito Re: Le mie cattive abitudini vengono prima di te.

    Buonasera ragazzuoli! Non mi sono fatta aspettare tanto, infatti ecco un altro capitolo. Grazie a tutti!
    Buona lettura!

    Capitolo ventidue.

    Carmine


    Sono consapevole del fatto di essere una persona molto competitiva. Amo le sfide, ma devo vincerle io. Sto qui in cucina, intento a preparare un piatto di spaghetti alla carbonara, il tipico piatto romano.
    Lo servo in tavola. Dani appena lo vede, fa una smorfia.
    -Io so fare di meglio!- dice ridendo. Lo incenerisco, e ci sediamo a tavola.
    -Ehi, non è che stai cercando di fare il ruffiano con me? Cucini un piatto romano per prendere il mio voto? Guarda che non funziona!” mi dice Sofia ridendo.
    -Eh..infatti!-le va dietro Dani. Sofia subito lo guarda male. Cosa c’entra lui? Pedro e Ivan scoppiano a ridere.
    -Ma cosa avete tutti contro Carmine?- chiede Fabiana ridendo. La guardo stupito con gratitudine. Mi soffermo a guardarla. Ma quanto può essere bella?! Tolgo i pensieri poco casti che mi passano per la mente.
    -Sei di parte, non puoi parlare!- le risponde Pedro, facendole una linguaccia.
    -E’ di parte cosa? Che cosa stai dicendo?- rispondo io in difesa a Fabiana e anche cercando di capire che cosa sa lui. Pedro scoppia in una risata maliziosa, Sofia lo guarda male e gli colpisce un braccio con uno schiaffo mentre Ivan e Dani cercano di capire a cosa si stava riferendo Pedro. Sicuramente Fabiana ha raccontato la serata di ieri a Sofia, e Sofia da brava pettegola l’avrà raccontata a Pedro che non ci ha pensato due volte a buttare qualche frecciatina. A questo punto era meglio che quei due non si fossero chiariti. Sono innamorato di Fabiana, ma non sono ancora pronto ad ufficializzare la cosa.
    -Niente, lui fa supposizioni! Ka, lascialo stare- risponde Sofia al posto suo. -A Pè, te lo dico come si dice a Roma: "fatti n’anfiteatro de caz.zi tua!”- aggiunge poi ridendo, rivolgendosi verso il suo ragazzo. Io e Fabiana ci pieghiamo in due dalle risate, anche Dani e Ivan ci seguono a ruota, mentre Marco guarda male Sofia.
    -A stron.za!- le urla con un sorrisetto e Sofia a sua volta gli risponde con una linguaccia. Mi sbagliavo, sono contento che si sono riappacificati, ammetto che sono bellissimi insieme. Da quando Sofia è arrivata qua a Legnano non l’ho mai vista così felice, mentre Pedro, beh Pedro ha proprio un’altra luce negli occhi, diversa anche da quella che aveva quando stava con Jessica. Quando stava con lei c’era sempre qualcosa che era spento. Ora, invece, non solo la bocca sorride, ma anche gli occhi e il cuore. Non posso che essere contento per loro, se lo meritano.
    -Vabbè regà, a parte gli scherzi, non mi sono ancora arrivati giudizi sul piatto!- dico io, guardando i giudici uno a uno.
    -Eh per quelli devi aspettare domani!- gli risponde Ivan.
    Finiamo di mangiare in fretta e torniamo tutti al lago anche se con lo stomaco pieno. Rimaniamo un po’ sugli asciugamani a parlare e a giocare a UNO con le carte, disponendoci in cerchio.
    -Beccati sto +4! Pesca quattro carte, caro!- dice Sofia al suo ragazzo buttando la carta con il +4. Quanto può essere stron.za quella ragazza, ma mi fa sbellicare dalle risate. Povero Pedro!
    -Stro,nza, me la paghi!- le risponde Pedro ridendo, mentre prende quattro carte dal mazzo per poi buttarne una. E’ il turno di Fabiana che butta la carta cambio giro. Sarebbe toccato a me, ma ora ritocca a Marco.
    -Stron.za pure te, non prendere esempio dall’amica tua!- le dico io ridendo.
    -Ehii, non parlare male di Sofia! Solo io posso farlo!- mi risponde Pedro imbruttendomi, mentre butta a terra un’altra carta. Lo stop. Subito Marco guarda sorridendo Sofia, dato che sarebbe dovuto toccare a lei, ma deve saltare il turno. Adesso tocca a Ivan.
    -Sei un pezzo di mer.da!- gli dice la mia brava sorella con un finto sorrisetto.
    -Oooh ma state sempre a insultarvi voi due!- esclama Dani divertito, scatenando la risata di tutti.
    -Ma no!! Noi giochiamo, ci stuzzichiamo a vicenda, ma non mi permetterei mai di riempirla di parolacce!- risponde Pedro timidamente, prendendo la mano di Sofia, incrociando tra loro le dita.
    A volte come mi piacerebbe essere come Pedro. E’ sempre sicuro di quello che fa e non si fa troppi problemi per mostrare il suo amore alle persone. Perché io sono così complicato? Perché devo fingere di essere una persona dura che non s’innamora, quando in verità sono cotto a puntino? Dannazione Pedro, spiegami come fai!
    Timidamente e senza farmi vedere da nessuno prendo la mano di Fabiana, che mi guarda con un sorriso più bello del mondo. Purtroppo il gesto non passa inosservato a Pedro che mi guarda sorridendo. Ovviamente Marco da bravo psicologo, con un solo sguardo ha capito la guerra mondiale che si sta svolgendo all’interno della mia mente. Mi sarei dovuto preparare a una seduta psicologa con il mio amico più tardi, da lui è impossibile scappare e il 95% delle cose che dice quando mi trovo una gran confusione in testa sono sempre vere. Mi sono sempre chiesto quale strano dono ha quel ragazzo.
    La partita alla fine la vince Ivan, zitto, zitto ci ha messo k.o a tutti. Sicuri di aver digerito, andiamo a fare il bagno, divertendoci a schizzarci l’acqua addosso.
    Il pomeriggio passa in fretta e si è fatta già sera. Torniamo a casa per fare le docce. Per fortuna ci sono due bagni, uno per le ragazze e l’altro per noi ragazzi. Fabiana e Sofia si mettono subito d’accordo su chi va prima e su chi dopo, senza litigare, a differenza di noi ragazzi che per poco non ci scanniamo per chi sarebbe stato il primo ad andare in bagno. Come fanno le ragazze ad andare sempre d’amore e d’accordo non l’ho mai capito.
    -Ho capito, sai che vi dico? Io la doccia la faccio con Sofia, addio!- dice Pedro con mezzo sorriso. L’attenzione mia, di Dani e Ivan ricade su di lui. Lo guardiamo sconvolti, e ammetto che mi sta salendo anche un pizzico di gelosia.
    -Scordatelo!- sentiamo urlare una voce da un’altra stanza. Sarà sicuramente quella di Sofia. -Levati questi pensieri dalla testa, nemmeno nei tuoi sogni accadrà!- è sempre Sofia a parlare, ma questa volta si è avvicinata a noi.
    -Ehi, non scaldarti! Stavo scherzando!- le risponde Marco come un cane bastonato. Sofia si avvicina a lui, scompigliando i capelli del suo ragazzo e lasciandoli un veloce bacio sulle labbra, per poi rimanere vicino a lui.
    Faccio un respiro di sollievo, e Ivan, approfittando che siamo tutti ancora distratti, corre in bagno.
    -Ivan, sei un pir.la!- gli urla dall’altra parte della porta Dani. –Vabbè questo vorrà dire che io sono secondo!- aggiunge poi velocemente sempre Danilo, per poi andarsi a spaparanzare nel divano.
    -Io terzo!- seguo io velocemente Dani, prima che Pedro prenoti il posto.
    -Io ultimo- dice Pedro sconfitto.
    -Dai non prendertela, io anche sono seconda cioè ultima!- gli dice Sofia ridendo.
    -Va bene, hai ragione, sarò paziente!- risponde Pedro, guardandola mentre sorride. Strano che non mi ha ancora fatto la seduta psicologa Pedro, forse se ne sarà dimenticato.
    -A proposito Ka, io ti devo chiedere delle cosette!- mi dice Pedro, con aria maliziosa. Ecco appunto, menomale che avevo ipotizzato che se lo fosse dimenticato. Ora non posso più scappare.
    -Allora vi lascio soli!- afferma Sofia, facendo per andarsene. Marco la ferma, le da un bacio veloce, ringraziandola e poi rivolge l’attenzione a me.
    -Mi spieghi qual è la situazione?- mi chiede Marco, alzando un sopracciglio.
    -Quale situazione?- fingo di non capire. Possibile che mi sento un bambino quando parlo con lui di certe cose? Per quanto voglio bene al mio amico, ora lo sto odiando.
    -Non fare il cogli.one. Parlo di Fabiana!- mi risponde lui deciso.
    -Sono un disastro lo sai, no? Eh che io, io non sono abituato a una storia seria, non sono mai stato tipo da storia seria, ma Fabiana è diversa dalle altre, non voglio trattarla come ho sempre fatto con le altre, con lei è tutto diverso. Sento di esserne innamorato veramente.- dico tutto di un fiato incredulo anche io di essere riuscito ad aprirmi così. Sarà che ormai a parlare con lo psicologo dottor Pedretti ci sono abituato.
    -E qual è il problema, scusa?- mi chiede lui, non capendo quale guerra si sta svolgendo all’interno della mia testa.
    -Il problema è che non so come comportarmi e soprattutto non sono sicuro di quello che faccio. Io sono bravo con le ragazze, ma con le ragazze facili. Con le ragazze serie non so proprio come comportarmi.- dico io.
    -Non sei sicuro o non vuoi ammettere a te stesso di essere innamorato?- chiede Marco. Ecco, centrato a pieno il punto. –Ka, ti dico solo una cosa: da quando ci conosciamo, non ti ho mai sentito parlare così di una ragazza, quindi ora leva questa caz.zo di corazza da duro che ti sei creato intorno al cuore e vai a parlarle. L’hai baciata, hai già fatto un passo, ora dichiarati, fai qualcosa prima che lei incontri uno migliore e la potresti rimpiangere. E non devi comportarti in nessun modo, basta che tu sia te stesso. A lei piaci così, altrimenti non avrebbe ricambiato il bacio. Senza fare stron.zate, però.- aggiunge poi. Ecco cosa intendo per psicologo. Ha fatto tutto da solo, io non ho dato nessuna informazione, eppure tutto quello che ha detto è tutto vero. Ho paura di ammettere a me a me stesso di essere innamorato. All’amore io non ci ho mai creduto, fino a quando non ho incontrato Fabiana. Come sempre ha ragione lui. Ringrazio il mio amico con un pugno sulla spalla.
    -Comunque la frase “non fare stron.zate” vale anche per te, ti spezzo le gambe e ti raso la testa se fai qualsiasi cosa di sbagliato!- gli dico io, puntandoli un dito contro. Mi risponde con una faccia innocente. Lo lascio lì solo, e mi chiudo in bagno per fare la doccia, riflettendo sulle parole di Pedro e pensando a cosa fare.

    Commentini qui: http://forum.teamworld.it/forum1743/...ml#post8425152
    DAVIDE-1997 likes this.

  4. #24
    TW superstar


    Data Registrazione
    Jan 2010
    Messaggi
    2,470

    Predefinito Re: Le mie cattive abitudini vengono prima di te.

    Buonasera! Grazie di cuore a tutti
    Non manca ormai tanto alla fine della fanfiction, ecco il capitolo, buona lettura!C:

    Capitolo ventitre.


    La serata passa in fretta e piacevolmente. Oggi è un nuovo giorno, purtroppo giovedì e il lunedì che sta per venire saremmo ripartiti per Legnano. Voglio godermi il più possibile questi ultimi giorni. Sono le otto di mattina, Fabiana è già sveglia e sta già in cucina per la colazione. Mi alzo anche io e in cucina oltre a lei trovo anche Carmine e Ivan.
    -Buongiorno!- dico in generale ai ragazzi presenti, mentre mi verso il caffè cucinato in una tazzina, mi rispondono in coro.
    -Il tuo Pedro sta dormendo, vai a svegliarlo tu con le buone, prima che lo facciamo noi con le cattive maniere, abbiamo fretta di andare a lago!- mi dice Ka ridendo. Lo guardo male, finisco il mio caffè e ne verso un altro po’ su un’altra tazza per portarlo a Marco. Mi dirigo in camera di Ka e Pedro. Lo trovo sdraiato a un lato del letto, torso nudo, pancia in giù e le mani sotto il cuscino. Ma è sempre così bello? Mi avvicino a lui, appoggio la tazza di caffè nel comodino e mi faccio spazio nel letto, accarezzandoli i capelli e chiamandolo dolcemente per nome. Si sveglia poco dopo e appena apre gli occhi, mi prende e mi trascina sotto di lui.
    -Ah, mi sei mancata stanotte! Mi hai lasciato con quel caprone di tuo fratello!- mi dice con un faccino da cucciolo. Rido fragorosamente, mentre gli accarezzo i capelli. –Buongiorno splendore, comunque!- aggiunge poi, baciandomi, soffocando anche lui una risata.
    -Buongiorno a te, ti ho portato il caffè!- dico regalandoli un sorriso che lui non può fare a meno di ricambiare.
    -Ma che cosa ho fatto di bello per meritarmi una ragazza come te?- mi chiede prendendo il caffè dal comodino.
    -Beh il fatto di essere così come sei, quello è già tanto. Io non so tu che mi fai. Ma grazie a te, sto cambiando, e in meglio. Sei l’unica persona che mi ha capita veramente, mi hai preso per mano, mi stai portando via da quel tunnel nero in cui mi ero andata a cacciare e mi stai riportando verso la luce.- dico, sperando che nonostante l’ora fossi riuscita a formulare frasi di senso compiuto, ma nello stesso tempo incredula di averli riferito davvero i miei pensieri. Mi guarda, sgranando gli occhi e mostrando stupore. Mi abbraccia forte, fino a stritolarmi, riempendomi di baci.
    -Quanta dolcezza! Ma cosa hai stamattina? Sei tu a splendere tutto, mio piccolo raggio di sole. Ora andiamo, su, su.- dice prendendomi per mano.
    La mattinata passa in fretta e si torna a casa per il pranzo. Oggi sarebbe toccato a Dani cucinare, e stasera avremmo decretato il vincitore.
    Ora è Dani a rinchiudersi in cucina, intento anche lui a inventarsi qualcosa. Fabiana e Ka sono seduti sul divano a chiacchierare, Ivan invece nel divano vicino ha acceso la tv, in onda su Italia uno c’è Studio Sport. Pedro, invece, prendendomi per mano mi porta nella sua camera. Mi fido di lui, però ammetto che mi sta venendo l’ansia.
    -Ehi, rallenta il respiro e stai calma. Non ho nessuna intenzione di saltarti addosso, almeno che tu non lo voglia!- dice Pedro, guardandomi mentre ride di gusto. Sorrido anche io, mi tranquillizzo e ci sdraiamo vicini sul letto. Appoggio la mia testa sul suo petto, mentre lui mi accarezza dolcemente la schiena.
    -Stavo pensando…- Parla Marco, dandosi un tono. –e se oggi pomeriggio ce ne andiamo da qualche parte da soli? Passiamo un pomeriggio nostro?- aggiunge, per poi lasciarmi un bacio tra i capelli.
    -Ehm…si, per me va bene. Ma non vorrei lasciare Fabiana sola, insieme a quel branco di matti!- rispondo ridendo.
    -A Fabiana ci pensa Ka, tranquilla. Quel minc*ione le deve anche parlare. Sono curioso di sapere quanto tempo farà passare. E’ un po’ testardo, come te, aggiungerei.- dice Pedro ridendo.
    -Gli hai parlato quindi? Che intenzioni ha?- chiedo curiosa.
    -Hai capito come è Ka, no? Ma sono sicuro che le parlerà prima o poi.- mi risponde sorridendomi.
    –Comunque sto aspettando una tua risposta alla mia proposta!- aggiunge accarezzandomi i capelli, mettendosi sopra di me. Il mio cuore comincia a battere più velocemente.
    -Dai, allora per me va bene!- rispondo baciandolo. Ci stacchiamo per un po’ di tempo per riprendere fiato, ma subito lui ricomincia a baciarmi il collo, per poi tornare sulle labbra, mentre sento le sue mani scorrere sotto la mia canottiera.
    -Andiamo a vedere un po’ se è pronto il pranzo!- propongo, fermandolo. Sorride e mano per la mano raggiungiamo gli altri. Proprio in quel momento arriva Dani con la pentola in mano che ci invita a sederci a tavola. Ci serve i piatti con dentro la pasta alla crema di scampi.
    Sembriamo tutti molto soddisfatti di ciò che Dani ha cucinato. Anche Ka, non ha niente da dire, è quasi sorpreso. Appena finiamo di mangiare sparecchiamo tutto.
    -Ka, mi presti la tua auto per favore?- chiede Pedro al suo amico che per un attimo lo guarda male. –Io e Sofia passiamo il pomeriggio insieme in città!- spiega poi.
    -Ok, va bene!- risponde, prendendo le chiavi della macchina dalla tasca per poi lanciargliele. Marco le afferra al volo, ringraziando. Così, mentre Fabiana, Ka, Ivan e Dani tornano a lago, noi usciamo in direzione della città. Saliamo in macchina e dopo una breve passeggiata in centro, ci fermiamo in una gelateria. Appena preso i due coni, ci sediamo su un tavolino.
    -Ora dimmi se non ho avuto un’ottima idea a passare un pomeriggio così?! E’ da troppo tempo che non abbiamo un po’ di momenti per noi da soli!- dice Pedro fiero di se. Comincio a ridere ma in fondo ha ragione. L’ultima volta che siamo usciti da soli è stata domenica scorsa.
    -Dai, non ti posso dare torto, questa volta!- rispondo in modo da non darli tutta la soddisfazione.
    -Come solo questa volta? Sono il tuo ragazzo e dovresti darmi sempre ragione!- mi risponde facendo il finto offeso per poi scoppiare improvvisamente in una fragorosa risata, senza capirne il motivo. Rimango per un po’ di secondi a fissarlo, aspettando che la finisse. Ma ammetto che la sua risata è il suono più dolce del mondo.
    -Dovresti imparare a mangiare un gelato! Non so come hai fatto ma ti sei sporcata di cioccolato la punta del naso e la fronte, per non parlare del contorno delle labbra. Se vuoi ti faccio un tutorial apposta!- dice ridendo, mentre io imbarazzatissima con i fazzoletti cerco di pulirmi, incitandolo a smettere di ridere.
    -Dai, scusami. Lascia che ti aiuti!- dice smettendo di ridere e avvicinandosi a me, pulendomi con un fazzoletto il contorno della bocca. Rimaniamo per qualche secondo a guardarci negli occhi, improvvisamente Marco mi bacia, creando un vortice di emozioni dentro di me. Mi stacco ancora più imbarazzata di prima, con le guance che per poco non vanno a fuoco. E’ incredibile pensare che io a Legnano non ci volevo nemmeno andare, e invece proprio là ho trovato persone così speciali. Ora il problema è tornare a Roma. Penso non ce l’avrei mai fatta. Ma stiamo solo a luglio e per il momento non ci voglio pensare.
    -Dai, si è fatto tardi. Andiamo a casa!- mi invita Pedro, prendendomi per mano. Acconsento, e felice come non mai, incrocio le mie dita tra le sue, solo adesso mi accorgo che s’intrecciano perfettamente.
    In poco tempo siamo arrivati.
    -Tesoro, non puoi capire che è successo!- mi viene incontro Fabiana, senza darmi nemmeno il tempo di mettere entrambi i piedi dentro casa. Subito penso a Ka, e mi preparo per la bellissima notizia che mi avrebbe dato.
    -Allora vi lascio da sole, donne!- afferma Pedro, lasciandomi la mano.
    -No, no! Puoi rimanere…anche tu devi sapere!- risponde Fabiana felicissima, mentre nel frattempo comincia a incamminarsi verso la nostra stanza.
    -Oggi a lago ho conosciuto un ragazzo di nome Matteo!- dice tutto d’un fiato. Io e Pedro ci guardiamo per un attimo sconvolti. Ma Carmine che caz.zo ha combinato?
    -Che cosa? E Ka?- chiedo sbalordita. Si, insomma se lei è felice,lo sono anche io, ma la notizia mi ha sconvolta. Mi aspettavo mi informasse su come si fosse dichiarato Carmine.
    -Il fatto che mi abbia baciato e che ogni tanto mi ha dato la mano non vuol dire che stiamo insieme e insomma a me le cose così superficiali e implicite non piacciono. Non sta a me mettere in chiaro questa situazione bensì a lui, ma lo vedo ancora molto confuso e se non si mette le idee in chiaro io non posso stare qua ad aspettare i comodi suoi.- risponde lei. -Matteo è carino, e mi ha anche chiesto di uscire domenica sera!- aggiunge poi.
    -Ma Ka non ha le idee confuse, è testardo, ma ci tiene a te.- controbatto io.
    -Se ci tenesse davvero così tanto a me, come lui dice, non si farebbe tutti questi problemi per stare con me. La forza dell’amore è più forte rispetto a queste cose!- mi risponde lei.
    -Fidati che Ka se li fa…- rispondo ma vengo interrotta da Pedro. –Sofi, lascia stare, ha ragione Fabiana. Io gliel’ho anche detto di andare a prendere ciò che vuole subito, prima che succede qualcos’altro, ma evidentemente non mi ha dato ascolto. E’ una testa di caz.zo, ecco cos’è!- dice ormai rassegnato.
    -Beh, su questo allora siamo tutti d’accordo!- rispondo io facendo ridere tutti. –Comunque dai, siamo felici per te!- dico abbracciandola.
    -Già, ce lo devi far conoscere però eh! Serve il nostro consenso!- continua Pedro scherzosamente.
    -Grazie piccioncini miei!- ci risponde Fabiana abbracciandoci. Ora siamo tutti pronti per la cena e poi avremmo dovuto decretare il migliore Masterchef tra Dani e Ka.

    Click qua: http://forum.teamworld.it/forum1743/...ml#post8425703
    DAVIDE-1997 likes this.

  5. #25
    TW superstar


    Data Registrazione
    Jan 2010
    Messaggi
    2,470

    Predefinito Re: Le mie cattive abitudini vengono prima di te.

    Buonasera ragazzi! Questo capitolo non è per i deboli di cuore ahahahaah. vi lascio alla lettura. Grazie mille a tutti.

    Capitolo ventiquattro.


    La serata passa in fretta e il vincitore di questa piccola gara creata tra noi è Dani. Tutti abbiamo votato per Danilo, tranne Fabiana che ha votato per Carmine. Si può dire che per lui non è stata un’ottima giornata. Infatti se ne è andato a fare una passeggiata da solo più arrabbiato che mai. Non posso dire altro che un po’ se l’è cercata.
    I giorni passano in fretta, e Dani e Ivan anche hanno conosciuto due belle ragazze. Fabiana e Matteo si sono visti qualche volta qui a lago, Carmine è costantemente arrabbiato e scontroso, mentre io e Pedro siamo sempre una coppia felice.
    Siamo arrivati ormai a domenica sera, l’ultima sera dato che poi il giorno dopo saremmo ripartiti. Fabiana si sta preparando per uscire con Matteo. E’ fomenta e felice, ma allo stesso tempo si trova in preda a una crisi di panico dato che non sa come vestirsi. Ci penso io a tranquillizzarla e tiro fuori dall’armadio un paio di pantaloncini corti con una camicetta azzurra. Si trucca leggermente, mettendosi un p’ di eyeliner, mascara e matita nera. Tempismo perfetto, appena Fabiana è pronta, Matteo suona al campanello. Ad aprire è Pedro che lo accoglie con un gentile sorriso e subito dopo ci chiama urlando. Corriamo subito alla porta, Fabiana timidamente saluta Matteo e poi i due si incamminano fuori casa. Anche Dani e Ivan sono usciti questa sera con le rispettive ragazze che hanno conosciuto, siamo rimasti a casa solo io, Pedro e Ka. Ci rechiamo verso il salone, dove troviamo appunto Carmine spaparanzato con una bottiglia di birra in mano, con una faccia deprimente e inca.zata.
    -Vi prego, non voglio vedere nessuna scena amorosa. Quindi se dovete fare picci picci, chiudetevi in camera!- dice Ka con aria sofferente.
    -Ma che caz.zo stai dicendo? Non ti ho mai visto stare così per una ragazza, ma ora basta, devi reagire non puoi stare qui a deprimerti!- lo rimprovera Pedro alzando leggermente il tono della voce.
    -E che caz.zo dovrei fare, scusa? Ora lei sta con quello, basta. Me ne faccio una ragione!- risponde Ka in difesa, rassegnato.
    -Sai cosa dovresti fare? Portare il tuo culo fuori da questa casa e andartela a prendere. Ecco cosa dovresti fare. Non stanno ancora insieme e fai ancora in tempo a fare ciò che avresti dovuto fare prima.- rispondo questa volta io, indicando la porta di casa. Ka mi guarda sorpreso, ma un attimo dopo scuote la testa.
    -No, non lo posso fare!- mi risponde un attimo dopo, sorseggiando la sua birra. Pedro afferra la bottiglia in cui stava bevendo Carmine e la poggia sul tavolino.
    -Vai a prendertela, potresti pentirtene altrimenti. Alza quel caz.zo di culo che ti ritrovi, e te la vai a prendere, punto.- lo incita Pedro, con una voce quasi arrabbiata che per un attimo ha fatto paura anche me.
    -Ok, avete ragione, vado a prendere ciò che è mio!- risponde Ka, alzandosi dal divano, prende le chiavi dell’auto ed esce. Ora siamo rimasti solo io e Pedro. Ci guardiamo per un attimo soddisfatti.
    -Forse ce l’abbiamo fatta!- dico io felice.
    -Ancora non è detta l’ultima, quando vedremo loro due tornare insieme e felici, vuol dire che sarà così.- risponde Pedro sorridendo, mentre mi cinge i fianchi, avvicinandosi pericolosamente a me. Un attimo dopo risentiamo la porta. E' Ka. Quel ragazzo stasera vuole essere preso a calci in cu.lo. Non si è accorto di noi, ma sta prendendo la sua chitarra e un attimo dopo e di nuovo fuori casa. Ah okay, si è salvato.
    -Ho l’impressione che tu abbia ragione. Se Ka con la chitarra ha intenzione di fare quello che sto pensando, beh allora saremo tutti felici e contenti!- afferma Pedro soffermandosi sulla porta in cui è appena uscito Ka, per poi subito rivolgere l’attenzione a me, sfoderando un sorriso.
    -Sei meraviglioso, amore.- dico io sorridendo. Oddio, ma che cosa ho detto? Ma perché ormai la mia bocca pronuncia parole senza il mio consenso? Abbasso lo sguardo rossa dall’imbarazzo, mentre Pedro mi regala uno dei suoi sorrisi più belli che ha mai fatto. Spero solo che non ha sentito l’ultima parola.
    -Cosa hai detto, scusa?- mi chiede, stuzzicandomi. Ecco appunto.
    -Ho detto che sei meraviglioso.- dico, sentendo il cuore in gola. Ho il cervello in tilt, lo sento.
    -No, questo avevo capito bene, volevo sentire come mi hai chiamato!- risponde lui ridendo, avvicinandosi sempre di più a me.
    -ehm… n-on m-i…- comincio a balbettare, in preda a un attacco di panico. Dai Pedro, hai capito benissimo, non mi fare ripetere le cose. Ti ho chiamato “amore”.
    Pochi secondi dopo mi ritrovo con le spalle al muro avvolta in un suo bacio.
    -Siete uguali tu e Ka, fate fatica ad ammettere le cose!- Mi dice Pedro ridendo, mentre scuote la testa.
    -Hai ragione! Ma il problema è che io davanti a te perdo il controllo dei miei pensieri e li tiro tutti fuori, ti dico troppe cose che solo nella mia testa dovrebbero stare!- rispondo, guardandolo dritto negli occhi.
    -Ho notato, e non è un problema questo, è una cosa bellissima!- mi risponde baciandomi il collo. –Ti amo, lo sai?- aggiunge poi, guardandomi dritto negli occhi, quegli occhi che potrei perdermici. Rimango immobile, quasi paralizzata, senza respirare. L’unico rumore che si sente è quello del battito del mio cuore accelerato. Ha detto veramente che mi ama? Caz.zo Sofia reagisci, dì qualcosa!
    -Anche io ti amo, Marco.- rispondo sorridendo e con gli occhi lucidi. Mi bacia, con più passione del solito. Si stacca, per prendermi per mano e mi porta in camera sua. Mi fa sdraiare sul letto baciandomi, mentre le sue mani scivolano sotto la mia maglietta. Rabbrividisco a ogni contatto delle sue mani con la mia pelle. Fa scorrere le sue mani lungo la mia schiena fino ad arrivare all’altezza del reggiseno per slacciarlo. Il panico comincia a impossessarsi di me, non mi ero mai trovata in una situazione del genere.
    Appena Pedro sente come sono tesa si ferma.
    -Ehi, c’è qualcosa che non va? Se non te la senti dimmelo che mi fermo!- mi dice accarezzandomi i capelli.
    -Ti dovrei dire una cosa, ma mi devi promettere che non ti metterai a ridere.- rispondo timidamente e imbarazzatissima.
    -si, dimmi!- dice facendosi tutto d’un tratto serio. Faccio qualche respiro, e con mille paure che mi passano per la testa comincio a parlare, o meglio a balbettare.
    -Io non ho…… que-sta è la mia prima volta e io ho…- confido io, ma Pedro mi interrompe prima che io possa continuare.
    -Ssshh, non ti devi vergognare per questa cosa, è una cosa bellissima e non sai quanto mi rende felice sapere che sono io la prima e forse chissà, l’ultima persona con cui fai l’amore. Sai non ho mai sopportato l’idea che qualcun altro ti ha fatto sua, o ti farà sua. Tu sei solo mia!- mi dice lui, facendomi sciogliere il cuore. Lo bacio con foga e passione, mentre lui mi sfila la maglietta per poi sfilarsi la sua.
    -Te lo chiedo per l’ultima volta, dopo non credo riuscirò a fermarmi. Sei sicura?- mi chiede con prudenza. Senza nemmeno pensarci due volte annuisco e riprendo a baciarlo. Ormai completamente nudi, diventiamo una cosa sola. In quella stanza buia, l’unica cosa che si poteva vedere era la luce del nostro amore. Ci addormentiamo così, ma sento di essere la ragazza più felice del mondo. Stare tra le sue braccia è il posto, il rifugio, più sicuro che potesse esistere. Dire che ho passato i momenti più belli della mia vita è troppo riduttivo.

    Per i commenti qua: http://forum.teamworld.it/forum1743/...ml#post8426105
    -Faby- and DAVIDE-1997 like this.

  6. #26
    TW superstar


    Data Registrazione
    Jan 2010
    Messaggi
    2,470

    Predefinito Re: Le mie cattive abitudini vengono prima di te.

    Buonaseraaa! E' un evento straordinario che posto due giorni di fila lo so! Eccomi con un altro capitolazzo, buona lettura!

    Capitolo venticinque.
    Fabiana


    Esco di casa, mentre Matteo mi mette una mano tra le spalle. Camminiamo vicini, ma mi sento totalmente in imbarazzo e i miei pensieri in questo momento sono rivolti a Carmine. Chissà cosa sta facendo? Scaccio via quei pensieri, e ritorno a dare l’attenzione a Mattero. In fondo mi piace, sia fisicamente che caratterialmente. Mi ha colpito subito. Matteo è un tipo non troppo alto, occhi azzurri, capelli neri, e beh… un fisico ben scolpito.
    -Dai allora dove vuole che la porto signorina?- mi chiede sfoderando un sorriso. Rido imbarazzata.
    -Dove vuole, capo!- rispondo ricambiando il sorriso.
    -Preferisci una cena romantica a lumi di candela oppure una bella cena genuina dal Mc?- mi chiede. Aaah che domande!
    -Decisamente Mc Donald’s!- rispondo convintissima e sfoderando un sorriso a trentadue denti. Ci rechiamo quindi verso la città di Como alla ricerca di un Mc. Mangiamo insieme in un tavolino, uno di fronte all’altro, raccontandoci aneddoti delle nostre vite vissute. Lui abita a Milano, si trova qua in vacanza con i genitori. Matteo è divertente e mi sta riempendo di attenzioni, ma mi sto accorgendo che nessuno può prendere il posto che ha preso Carmine nel mio cuore. Stasera avrei voluto essere qua con lui. Sorrido a Matteo che mi sta facendo notare che sono già le dieci di sera.
    -Andiamo a fare una passeggiata sotto questo bellissimo cielo stellato?- mi chiede indicando il cielo sopra noi.
    -Si, certo!- rispondo, mettendomi sotto braccio a lui. Rabbrividisco per il leggero freddo che c’è questa sera, ma Matteo mi abbraccia forte, scaldandomi. A farci staccare da quell’abbraccio è il suono del mio cellulare che suona insistentemente. Lo tiro fuori dalla tasca. O caz.zo è Ka.
    -Pronto?- rispondo immediatamente con un tono di voce basso, quasi impaurito.
    -Ciao, dove sei?- mi chiede velocemente, percepisco un po’ di disperazione nella sua voce.
    -Sto in città a Como, stiamo facendo una passeggiata.- rispondo non capendo il motivo della sua chiamata e della sua domanda.
    -No, mi devi dire il posto preciso!- mi dice nervoso. Cammino in cerca di un incrocio, per leggere la via e gliela riferisco. Ancora continuo a non capire. Forse Carmine, insieme agli altri vogliono solo stare più sicuri su dove sono, dato che sono uscita con un ragazzo che non conoscono quasi per niente e giustamente ancora non si fidano.
    -Okay, grazie. Ciao!- risponde e attacca senza nemmeno lasciarmi il tempo di risalutarlo. Che strano. Sarà sicuramente incaz.zato nero. Torno a dare attenzione a Matteo che mi guarda sospetto. Sorrido e gli dico semplicemente che era Ka che voleva sapere dove sono. E’ la verità, in fondo. Continuiamo a camminare in quella via, a passo lento, parliamo del più e del meno per conoscerci meglio. Ci fermiamo sopra un muretto che troviamo da quelle parti, ci sediamo vicini a parlare.
    -Comunque ho dimenticato di dirti che sei bellissima stasera.- mi dice Matteo accarezzandomi il viso. Sorrido, mentre noto che si sta sempre più avvicinando a me per baciarmi. Sono presa da un attacco di panico. La distanza dei nostri visi è ormai quasi azzerata ma a interrompere questo momento è un ragazzo che mi sta chiamando, la voce è molto famigliare. Mi allontano da Matteo e i miei occhi si illuminano O doppio caz.zo è Ka. Il mio cuore si è fermato e ha ripreso a battere un secondo dopo ancora più forte, più del normale.
    -Fabiana, scusami ti devo parlare, è urgente.- mi dice Ka, con una chitarra in mano.
    -Non le puoi parlare dopo, quando te la riporto a casa?- chiede Matteo, scocciato.
    -No le devo parlare adesso, le avrei già dovuto parlare e questa sera non sarebbe dovuta stare qua con te.- risponde Ka, alzando la voce. Noto che Matteo si sta innervosendo e sta per tirare fuori un pugno. Lo fermo immediatamente.
    -Lascia che ci parli, per favore.- gli dico, mettendoli una mano sulla spalla. Raggiungo Carmine che mi fissa sorridendo, mi prende per mano e mi fa sedere sul muretto, un po’ lontani da Matteo. Si siede anche lui vicino a me.
    -Sai che non sono molto bravo a dire ciò che provo a parole, mi riesce meglio con la musica. Ecco un pezzetto di una canzone che sto scrivendo. Questo pezzetto l’ho scritto poco tempo fa, pensando a te.- mi dice. Una lacrima comincia a rigare il mio viso, mai nessuno mi aveva scritto e dedicato un pezzo di canzone. Solo a sentirmi dire che quel pezzo di canzone è stato scritto per me mi sto emozionando, figuriamoci tra un minuto come starò. Carmine mi sorride e posiziona la chitarra tra le sue gambe. Comincia a suonare un lungo pezzo di chitarra, poi comincia a cantare.

    Perché nemmeno io, riesco a credere che un Dio, si sia un po’ distratto perdendo un angelo davanti a me, ma ormai già che sei qui, ma ormai già che è così, non ritornare a casa, o almeno portami con te. Scegli me.

    Un'altra lacrima comincia a rigare il mio viso, poi un’altra ancora e poi un'altra ancora. Sto per cominciare a piangere. Carmine ricomincia con un altro lungo assolo di chitarra. Lo ascolto attentamente. E’ un talento nato quel ragazzo. Riprende dopo un po’ a cantare.

    Ma non volare via, ti prego cambia idea. Non ritornare a casa o almeno portami con te. Scegli me. Tu, dal cielo un angelo, ascolta il mio respiro e scegli me. Mai, nemmeno un attimo ti pentirai se adesso scegli me. Stai sentendo il battito di un cuore che ti chiede scegli me.

    Carmine finisce di suonare, poggia la chitarra accuratamente per terra, ma un attimo dopo si ritrova avvolto in un mio abbraccio.
    -Scelgo te, sceglierei te tra tutti, sceglierei te sempre!- dico posando le mie mani dietro il suo collo, mentre lui avvicina lentamente le sue labbra alle mie, fino a congiungerle perfettamente. Quanto mi mancavano le sue labbra. Non riusciamo più a fermarci, ci stacchiamo qualche secondo dopo.
    -Ora sei la mia ragazza e di nessun altro, quindi levati quello dalle scatole. Altrimenti lo faccio io, e non è un bene. Non mi piace per niente quel tipo.- mi dice, indicando Matteo e imbruttendolo. Acconsento, in fondo ha ragione. Mi avvicino a Matteo.
    -Non serve che mi spieghi, ho già capito tutto, qui sono io che sono di troppo, me ne vado. A mai più- dice lasciandomi lì, spiazzata. Ma non sono sola, con me c’è Ka. E’ lui quello che voglio.
    -Andiamo a casa, si gela!- mi dice Ka, prendendomi per mano. Annuisco. Ci rechiamo verso la sua macchina, mi apre lo sportello, e quando anche lui entra in macchina, schizziamo verso casa.
    Arriviamo in poco tempo e casa è deserta. Ivan e Dani evidentemente non sono ancora tornati. E Pedro e Sofia, evidentemente stanno già dormendo. Seguo Carmine che sta andando in camera sua. Ma appena apre la porta, la richiude di scatto. Non capisco e per un attimo lo guardo male.
    -Quella stanza profuma d’amore!- dice con aria maliziosa. Penso di aver capito a cosa si sta riferendo e scoppio in una piccola risata.
    -Dai, allora dormi con me stasera! Non vorrai mica disturbare!- rispondo io, aprendo la porta della mia stanza. Carmine non se lo fa ripetere due volte. Entra anche lui, e una volta cambiati ci mettiamo sotto lo coperte. Subito Ka mi bacia affettuosamente.
    -Buonanotte piccola!- mi sussurra all’orecchio. Inutile dire che ho il cuore che sembra voglia uscire dal petto.
    -Buonanotte a te!- rispondo stampandoli un bacio sulle labbra. Mi accoccolo fra le sue braccia. Ora sono la ragazza più felice del mondo.

    qua: http://forum.teamworld.it/forum1743/...ml#post8426385
    DAVIDE-1997 likes this.

  7. #27
    TW superstar


    Data Registrazione
    Jan 2010
    Messaggi
    2,470

    Predefinito Re: Le mie cattive abitudini vengono prima di te.

    Buonaseraa! Sto per postare anche oggi. Purtroppo oggi il capitolo è troppo lungo e TW non vuole più di 1000 caratteri, quindi devo dividerlo in due parti, ve le posto qua di seguito.
    Vi ringrazio nuovamente a tutti quanti
    Buona lettura!

    Capitolo ventisei. (parte uno)


    Mi sveglio ancora tra le braccia di Pedro. Lui è già sveglio e tiene gli occhi verso il soffitto, sta pensando. Ancora non si è accorto che sono sveglia anche io, rimango quindi per un po’ a fissarlo. Ha uno sguardo triste e la cosa mi preoccupa, forse questa notte non è stato bene, quanto lo sono stata io. Mi faccio coraggio e lo saluto.
    -Amore…buongiorno!- dico timidamente baciandolo. Non tarda a ricambiare il bacio, accarezzandomi i capelli.
    -Buongiorno!- mi risponde pensierosamente. Stamattina in lui, c’è qualcosa che non va. Me lo sento.
    -Che ti succede? Ti sei per caso pentito di tutto quello che c’è stato tra noi? O questa notte non è stata importante per te, quanto lo è stata per me?- chiedo, impaurita dalla sua risposta. Mi guarda serio per un secondo, che sembra un eternità, per poi scoppiare in una grossa risata. Mi sa che stamattina si è impazzito, è diverso il discoro. Appena finisce di ridere, si posiziona sopra di me, guardandomi divertito.
    -Pensi davvero che io mi sia pentito di tutto quello che abbiamo passato fin’ora? Che questa notte per me non è contato nulla?- mi chiede serio, guardandomi dritto negli occhi. Abbasso lo sguardo senza rispondere.
    -Mi crederai invece se ti dico che non mi sono mai sentito così vivo come in tutti momenti che ho passato con te? Che questa è stata la notte più bella della mia vita?- mi dice tutto di un fiato accarezzandomi. Sorrido, più felice che mai per quello che mi ha detto. Come potevo non amarlo?!
    -Scusami, mi sento una vera stupida. E’ che ho visto un non so che di tristezza nei tuoi occhi e mi sono impaurita. Scusami, scusami, davvero.- dico baciandolo.
    -Ehi, tranquilla non sei stupida, ci hai visto bene! Stavo pensando a quello che succederà a settembre senza te e sai, non sono bei pensieri.- mi risponde abbassando lo sguardo.
    -Questi pensieri tormentano me, da un po’ di tempo, ma la cosa migliore è non pensarci. Non lasciamo che quello che succederà rovini la nostra estate. Quello che succederà vedremo, ma noi saremo sempre uniti, anche con più di mille chilometri di distanza.- rispondo accarezzando i suoi riccioli ribelli, che stamattina erano più incasinati del solito.
    -Ti amo- mi sussurra baciandomi.
    -Anche io- rispondo dolcemente. Decidiamo finalmente, di alzarci dal letto, riprendiamo i nostri vestiti che erano sparsi per la stanza, ci rivestiamo in fretta e raggiungiamo gli altri in cucina.
    Con qualche commento malizioso da parte di Ka su quanto successo ieri notte, facciamo colazione tutti insieme e una volta risistemata casa e rimesso le nostre valige in macchina, partiamo in direzione di Legnano. Arriviamo in poche ore e stanchi morti, ognuno ritorna nella propria casa a dormire.
    I giorni qui a Legnano passano velocemente e io mi sto troppo, ma troppo affezionando. Stiamo già al mese di agosto e io vorrei tante avere una di quelle macchine che fermano il tempo. Ho ricominciato anche a parlare con mio padre, ci siamo chiariti su ogni cosa. Per di più un giorno lui ha voluto per forza conoscere Pedro, e quindi l’ho portato a casa, anche se teoricamente si conoscevano già da quella mattina in cui è venuto a casa mia per portarmi a fare una passeggiata. Quel giorno che forse è stato l’inizio di tutto. Anche mio padre mi ha detto di non farmi scappare un ragazzo come Pedro, anche a lui è piaciuto.
    DAVIDE-1997 likes this.

  8. #28
    TW superstar


    Data Registrazione
    Jan 2010
    Messaggi
    2,470

    Predefinito Re: Le mie cattive abitudini vengono prima di te.

    parte due


    Come ormai quasi tutti pomeriggi, anche oggi sono uscita con Pedro. Anche se non facciamo niente di particolare, stiamo approfittando di ogni momento possibile che possiamo passare insieme. Siamo ormai a metà agosto e settembre è ormai alle porte. Proprio mentre camminiamo mano nella mano per le strade di Legnano, vediamo una faccia da entrambi conosciute che non vediamo ormai da molto tempo. Jessica. Si ferma a salutarci. Con quale faccia questa tro.ia ci viene a salutare dopo tutto quello che ha fatto?
    -Ah, non aspettavo altro che incontrarti!- dice Pedro, mettendosi a braccia conserte. Per un attimo lo guardo male. Ma come non aspettava che incontrarla? Gli è andato di volta il cervello.
    -Oh, sapevo che non sai stare senza di me! Sgombra bambina, ha scelto me. Non hai sentito?- risponde Jessica con una voce da gallina. Mi salgono i nervi alla testa, sto per lanciarle uno schiaffone. Così a me non si rivolge. Pedro mi ferma, imbruttisco anche lui. Ma anche lui che cavolo sta facendo?
    -Put.tana!- le urlo contro, mentre lei si fa una grossa risata.
    -No, forse non hai capito. Aspettavo di incontrarti per dirti che devi sparire dalla mia vita. Non devi più interferire nella mia vita e nemmeno in quella di Sofia. Come hai ben visto non è una storiella inventata su due piedi come quella che tu hai fatto a dividerci. Quindi la devi smettere di comparire nelle nostre vite. Rassegnati al fatto che è finita tra noi, e sai bene che la colpa è solo tua.- risponde Pedro, puntandoli un dito contro.
    -Si, ma io ora ho capito i miei errori, giuro che non lo farò più. Io ti amo, Marco!- gli risponde lei.
    -Questa frase l’ho già sentita almeno cinque volte. Giuro che non ti tradirò più Marco, amo solo te e io sempre come una testa di caz.zo ci sono ricascato, basta. Sparisci dalla mia vita!- gli risponde Pedro, imitando la sua voce da oca, per poi tornare serio. Lei presa dalla rabbia mi prende per un braccio e mi strattona vicino a lei. Ma che cacchio vuole fare?
    -Caz.zo Marco, ma ci vedi? Guardala! Cosa caz.zo ci trovi di così speciale in lei? Io ho molto di più rispetto a questa. Sono alta, a differenza sua. Ho un bel fisico, quando invece il suo è normale. Ho 22 anni, come te, quando invece lei è una bambina di appena 17 anni e soprattutto abito qua vicino a te. Non ci saranno problemi di distanza!- urla come una disperata Jessica che non sembra mollare la presa. Sto per rispondere agli insulti che mi ha appena lanciato, ma noto che c’è Pedro che ha già la risposta pronta, rimango in silenzio.
    -Lei ha tanto di speciale. Ciò che lei ha di speciale tu non ce l’hai e non puoi neanche capire, non avendolo. Avrai anche un corpo perfetto, non lo nego, ma io di questo non me ne faccio niente se poi vai a darla a tutta Legnano. Della distanza me ne frego altamente, il nostro amore vince su tutto. E ultima cosa, non ti permetto di parlare di lei in quel modo. Non sarà grande ma è sicuramente più matura di te che fai questi ragionamenti da ragazzina. Sai? Dovresti capire che avere un bel corpo o essere alte, non è la cosa fondamentale in una persona. Vuoi sapere cosa ha lei di speciale che tu non hai? Un cuore. Ecco cosa. Tu invece hai solo una cosa, e con quella cosa ci vuoi fare la put.tana. Allora prego vai a darla anche a tutta Milano, ma lasciaci in pace!- risponde arrabbiato nero Marco, riprendendomi per mano. Così arrabbiato non lo avevo mai visto. E’ diventato una furia. Lei rimane zitta, ha abbozzato e incassato il colpo. Rido sotto ai baffi per l’ultima frase a effetto che le ha detto. Ce ne andiamo mano per la mano, lasciandola là, in mezzo alla strada sola e spiazzata. Ha avuto quel che si merita. Ora non penso che tornerà a interferire nelle nostre vite.
    Camminiamo in silenzio, senza parlare. Pedro è ancora avvelenato e lo posso capire perfettamente. Mi porta direttamente in macchina. Rimaniamo lì, fermi. Comincio a preoccuparmi, Pedro ama chiacchierare di qualsiasi cosa, anche di cose senza senso, ma ora è zitto. Caz.zo dì qualcosa! Sento un groppo in gola, sento che una lacrima sta per rigare il mio viso. Mi giro di scatto verso il finestrino per non farmi vedere e con una mano tampono la lacrima che mi è scesa. Non so nemmeno io perché sto piangendo. Finalmente Marco si gira verso di me.
    -Scusami, davvero. Non avresti dovuto assistere a una scena del genere. Scusa. Spero non te la sei presa per quello che ha detto, lo sai che non è vero. Tu sei meravigliosa!- mi dice lui abbracciandomi. Ah è tornato il Pedro che conoscevo. Mi sento un attimo sollevata, ma non per quale motivo scoppio a piangere a dirotto tra le sue braccia. Mi abbraccia forte, mentre mi accarezza la schiena tranquillizzandomi.
    -Ehi, perché piangi? Mi fai preoccupare, dimmi che cosa ti prende!- mi chiede preoccupato. La mia risposta tarda ad arrivare, ma una volta che ho smesso di piangere, mi asciugo le lacrime con la mano e lo guardo.
    -Ho paura di perderti.- dico tutto di un fiato, abbassando lo sguardo.
    -Non succederà, credimi. Non provo davvero più niente per Jessica.- mi risponde rassicurandomi.
    -No, il problema non è Jessica, lo so perfettamente che per Jessica non provi più niente, me lo hai dimostrato ora. Il problema sono i chilometri che ci separano e le persone che ci gireranno intorno. E se troverai una ragazza migliore di me?- rispondo chiedendo cercando di non pensarci nemmeno, ci starei malissimo.
    -Non succederà, ti amo sia per i tuoi difetti che pregi. E sono proprio i difetti e pregi a rendere una persona unica, e tu a me stai bene così, non voglio un’altra persona. Voglio te e basta. E poi la stessa cosa potrei temere io per te.- risponde sicuro di se Pedro.
    -No, non succederà. Ne sono più che sicura. Tu sei perfetto per me. E mi devi credere quando dico che non riesco a immaginare il mio futuro con un’altra persona che non sei te.- rispondo a tono, abbracciandolo.
    -Ecco, allora ora mi devi promettere, che fino alla fine di questa vacanza non devi più piangere e devi tenere solo il sorriso, lo stesso che mi ha fatto innamorare di te, promettimelo.- mi dice, prendendomi il viso.
    -Promesso.- dico baciandolo. Era perfetto per me ed era la persona che amavo più in questo mondo. Si è ormai fatta ora di cena e Pedro mi riporta velocemente a casa in macchina. Oggi ci sarebbero stati, come ormai spesso succede, Loredana insieme a Carmine. Chiedo a Marco se voleva restare anche lui, che acconsente subito. Entriamo entrambi dentro casa, dentro ci sono già Ka e Loredana.
    -Hey amico, ma tu stai sempre in mezzo alle scatole!- ci saluta Ka ridendo.
    -Che caz.zo vuoi. Mi ha invitato la mia ragazza!- risponde Pedro ridendo, facendoli una linguaccia.
    -Ciao Sofi, Ciao Pedro, rimani anche tu a cena?- ci saluta mio padre rivolgendosi poi a Pedro.
    -Sì pà, rimane anche lui!- rispondo al posto suo sorridendo. Nel frattempo Marco saluta anche Loredana, i due non hanno bisogno di presentazioni, si conoscono ormai da una vita. E mentre Loredana e mio padre sono in cucina a cucinare, io, Pedro e Ka ce ne andiamo nella mia stanza per raccontare a Carmine quanto è successo oggi con Jessica.

    Commenti qua: http://forum.teamworld.it/forum1743/...ml#post8426608
    DAVIDE-1997 likes this.

  9. #29
    TW superstar


    Data Registrazione
    Jan 2010
    Messaggi
    2,470

    Predefinito Re: Le mie cattive abitudini vengono prima di te.

    Buonasera a tutti! Vi lascio un altro capitolo!
    Ormai mancano veramente pochi capitoli alla fine, grazie mille a tutti per le numerose visite e commenti.
    Buona lettura

    Capitolo ventisette.


    Siamo arrivati ormai all’ultimo giorno per me, qua a Legnano. Mi sono svegliata presto. Stamattina io e Fabiana saremmo andate a Milano a fare un po’ di spudorato shopping, mentre poi oggi pomeriggio ci saremmo visti tutti insieme, mentre stasera sarei stata solo con Pedro. Questo era il programma per il mio ultimo giorno a Legnano: passare il più tempo possibile con tutte le persone speciali che ho conosciuto. Alle nove del mattino io e Fabiana siamo già in autobus, per arrivare a Milano.
    -Mi spieghi come farò io, senza di te? Quando tornerai?- mi chiede lei con aria triste.
    -Non lo so, non so nemmeno come farò io, senza tutti voi. Tornerò presto, lo prometto.- dico sorridendo.
    -Già mi manchi!- mi risponde lei. L’abbraccio forte, più forte che posso.
    -Tesoro, per oggi non voglio sentire discorsi tristi da parte di nessuno, voglio solo divertirmi e passare queste ultime ore allegramente con voi.- rispondo regalandole un sorriso.
    -Allora da dove cominciamo da H&M, Bershka, Alcott, Zara o Hollister?- chiedo io ridendo. –Devo svuotarli!- aggiungo poi con aria sognante.
    -Direi di cominciare da Alcott!- mi risponde Fabiana ridendo.
    Passiamo l’intera mattina, a svuotare negozi nel vero senso della parola. Mi sono comprata un paio di jeans da Bershka, una maglietta da Zara, un’altra da Hollister e una canottiera da H&M. Anche Fabiana ha fatto ottimi acquisti. Si è comprata anche lei una maglietta da Hollister, una da Alcott e un paio di jeans da Zara.
    Sfinite e piene di buste andiamo a pranzare dal McDonald’s, Mangiamo in fretta e corriamo a casa a posare le buste per poi raggiungere i ragazzi che ci aspettano al centro di Legnano.
    Salutiamo tutti, nessuno sembra essere particolarmente felice oggi, c’è chi riesce a mascherare più la tristezza e chi meno, e solo a vedere tutte e cinque le facce tristi, mi viene da piangere. Ma non posso piangere, avevo promesso a Pedro che non avrei pianto fino alla fine di questa vacanza e questa non è ancora finita.
    -Ragazzi, vi prego. Non fate quelle facce e facciamo qualcosa! Divertiamoci!- chiedo, guardandoli uno a uno.
    -Hai ragione, scusaci. Non dovremmo rovinare questi ultimi momenti insieme!- parla Dani, sorridendo.
    -Andiamo a un Luna Park? Montagne russe a tutto spiano!- propone Ka come se fosse illuminato da un segno divino, ricevendo il consenso di tutti. Ci incamminiamo verso il parco che si trova lì, proprio a Legnano e appena arrivati la prima cosa che tutti facciamo insieme sono le montagne russe, appunto. Io e Fabiana guardiamo a bocca spalancata un attimo quella giostra che in confronto a noi ha un’altezza gigantesca.
    -Dai non mi dite che avete paura di quella cosa?- chiede Ka ridendo, indicando la grande giostra, facendo scatenare la risata tutti gli altri ragazzi.
    -Ora la paura te la facciamo venire noi! Andiamo su!- rispondo io, mettendomi sotto braccio a Pedro, mentre Fabiana sotto braccio a Carmine. Facciamo la fila e finalmente arriva il nostro turno. I vagoni sono da due, ma ci sono tre file, che formulano esattamente il numero di sei posti, esattamente quanti siamo noi. Dani e Ivan si mettono nei primi due posti, Pedro e Io nei secondi due posti, mentre Ka e Fabiana negli ultimi due. Prima che la giostra partisse, afferro la mano di Marco, stringendola forte. Ricambia lui con un sorriso rassicurante. Non ho mai avuto paura delle montagne russe, anzi mi piacciono anche, ma pur piacendomi quando si sta là seduti, l’ansia sale sempre. Dopo aver urlato tutti come matti finiamo il giro, sfiniti. Scendiamo di corsa da quei vagoni, andando a cercare qualcosa di più tranquillo. Iniziare con qualcosa di così spericolato non è stata un’ottima idea. Ci andiamo a mettere nelle macchinette scontro, sempre le solite coppie. Pedro al volante con me vicino, Ka al volante con Fabiana vicino e Dani al volante con Ivan vicino. Inutile dire che ci siamo tutti ammazzati a vicenda a forza di scontrarci, ma ci siamo ammazzati dalle risate. Ora abbiamo deciso di rifare le macchinette scontro però invertendo i ruoli. Questa volta al volante ci sono io, nell’altra macchinetta Fabiana e nell’altra Ivan con i nostri rispettivi compagni. L’unica cosa che posso dire è poveri Pedro e Ka. Pur non essendo vere macchine, non avendo mai guidato, io e Fabiana sembriamo due impedite. Pedro più volte cerca di spiegarmi cosa devo fare, ma con scarso risultato perché un secondo dopo si finisce sempre a ridere come disperati o perché Ivan e Dani ci vengono contro, sbattendo la loro macchinetta contro la nostra, o perché anche Fabiana, come me, va a sbattere da un muro all’altro, con vicino Ka esaurito che non sa più cosa fare, o perché sono io ad andare a sbattere contro muri e ogni cosa che non è un’altra macchinetta. Anche Pedro sembra esaurirsi.
    Scendiamo dalle macchinette ancora ridendo.
    -Io lo dico sempre: donna al volante, pericolo costante!- afferma Pedro ridendo.
    -Ragazze voi due la patente ve la scordate, guai a voi se vi iscrivete in qualche scuola guida, vi lincio!- ci minaccia Ka anche lui ridendo e fingendo di avere un mal di testa.
    -Come siete crudeli, mamma mia!- risponde in nostra difesa Ivan.
    -Oooh grazie Ivaan, sei il migliore guarda!- risponde Fabiana, battendoli il cinque.
    -Andiamo a mangiare un gelato?- propone Dani, acconsentiamo tutti.
    -Sofia deve ancora imparare a mangiare il gelato!- informa Pedro, scatenando una risata collettiva tranne che la mia che in questo momento lo sto guardando malissimo. Gli do una botta sul braccio, rivolgendoli il muso.
    -Dai amore, stavo scherzando!- dice divertito. Gli sorrido anche io e lo prendo per mano. Ci incamminiamo verso la gelateria tutti insieme. Mangiamo i nostri gelati e una volta finiti andiamo a fare qualche altra giostra non troppo spericolata visto che abbiamo appena mangiato. Il sole ormai sta già calando purtroppo e la giornata sta finendo. La tristezza comincia a impossessarsi di me, ma Pedro mi prende per mano, guardandomi profondamente e ricordandomi la promessa. Non dovevo piangere fino alla fine di questa vacanza, ma trattenere le lacrime a volte è impossibile.
    Ka, Fabiana, Dani e Ivan devono andare, li saluto, abbracciandoli e trattenendo le lacrime. Ma per fortuna, mi hanno promesso che domani si sarebbero fatti trovare alla stazione prima che io partissi, quindi avrei avuto modo di rivederli ancora e salutarli nuovamente.
    -Non fate danni voi due da soli!- dice Ka per spezzare l’atmosfera triste che si era creata. Scoppiamo tutti a ridere, rassicurandolo che non avremmo fatto nessun danno.
    Rimasti ormai solo io e Pedro, ce ne andiamo tristemente nella sua macchina per andare a casa sua, ad Arconate.
    -Ehi, la vacanza non è ancora finita, abbiamo una serata davanti e io non voglio vedere quella faccia!- mi dice accarezzandomi il viso. Sorrido, lasciandoli un bacio sulle labbra. Come avrei fatto a stare senza di lui? In questo momento non ci voglio pensare. Passiamo al McDrive a prendere la nostra cena per portarcela a casa.

    Per i commenti qua: http://forum.teamworld.it/forum1743/...ml#post8427414
    DAVIDE-1997 likes this.

  10. #30
    TW superstar


    Data Registrazione
    Jan 2010
    Messaggi
    2,470

    Predefinito Re: Le mie cattive abitudini vengono prima di te.

    Buonasera! Ecco un nuovo capitolazzo.
    Buona lettura!

    Capitolo ventotto.


    Arriviamo a casa di Pedro con le buste del Mc. Insieme ci mettiamo ad apparecchiare in cucina, disponendoci uno di fronte all’altro e ci tuffiamo nel cibo come se non avessimo mangiato per giorni. Finiamo di mangiare, infatti, in poco tempo. Buttiamo tutte le cartacce al secchio e infine avviso mio padre che non sarei tornata stanotte, ma che ci saremmo visti direttamente domani in stazione per salutarci. Ci spaparanziamo poi, vicini sul divano. Di vedere un film non ne abbiamo voglia. Nessun film sarebbe riuscito a tirarci su di morale. Rimaniamo così abbracciati, senza parlare. Forse in certi momenti l’abbraccio vale più di qualsiasi altra parola. Mi addormento tra le sue braccia, ma dopo non so quanto tempo mi sveglio e mi ritrovo sdraiata sul suo letto. Mi giro, ma lui non c’è. Lo vedo entrare in camera qualche secondo dopo a torso nudo.
    -Scusami!- dico io dispiaciuta. Pedro mi guarda interdetto.
    -Per cosa?- mi chiede avvicinandosi e sdraiandosi vicino a me, guardandomi senza capirne il motivo.
    -E’ l’ultima sera nostra e io mi sono addormentata così subito, scusami davvero!- dico, baciandoli la guancia.
    -Scherzi? Non devi scusarti. Anche se stai dormendo quello che importa che stai qua vicino a me, che posso stringerti tra le mie braccia. Mi basta questo.- mi risponde lui accarezzandomi.
    -Allora stringimi, stringimi più forte che puoi!- rispondo poggiandomi al suo petto. Finiamo per fare l’amore, per l’ultima volta e alla fine mi addormento stretta tra le sue braccia.
    Ci svegliamo il giorno dopo presto, tra qualche ora il mio treno sarebbe partito. Come avrei desiderato perderlo e rimanere qua. Questa mattina l’aria è ancora più triste di ieri sera. Facciamo colazione insieme in silenzio, mentre ogni tanto Pedro mi accarezza i capelli e mi stampa baci sulla fronte. Dopo ci laviamo in fretta, ci vestiamo ed eccoci fuori casa, in direzione di Milano Centrale. Ancora non riesco a credere che sia tutto finito. Arriviamo in mezz’ora alla stazione. Ci sono già tutti ad aspettarmi: mio padre e Loredana, Fabiana che tiene per mano Carmine, Danilo e Ivan. Sono tutti lì e sono tutti meravigliosi. Li abbraccio uno ad uno e restiamo a parlare gli ultimi minuti.
    No, la mia ora è ormai arrivata e devo cominciare a salutarli tutti. Sto per scoppiare a piangere, ma trattengo le lacrime. Comincio da Ivan che mi augura un in bocca al lupo, rassicurandomi che andrà tutto bene. Lo abbraccio forte e lui mi stringe forte a se. Poi saluto Dani che mi accoglie con un caloroso abbraccio.
    -Stai tranquilla che Pedro te lo teniamo d’occhio noi!- dice facendomi l’occhiolino. Scoppio a ridere e lo riabbraccio forte.
    Passo a salutare Loredana che mi abbraccia forte e sorridente augurandomi anche lei tanta fortuna.
    Ora devo salutare mio padre, corro tra le sue braccia rimanendo lì per un bel po’.
    -Perdonami papà, perdonami se il primo mese di questa vacanza sono stata sempre così dura con te, perdonami. Non sai quanto rimpiango ora quei momenti. Scusami!- dico stampandoli un bacio sulla guancia.
    -Piccola, non c’è problema. Non ti devi scusare di niente. E’ tutto apposto!- mi risponde dolcemente, scompigliandomi i capelli.
    -Grazie di tutto, papà!- rispondo abbozzando un sorriso.
    Arrivo poi davanti a Ka.
    -Stro.nza fatti abbracciare!- mi dice Carmine stringendomi in un caloroso abbraccio. Rimango tra le sue braccia per un po’, mentre lui dolcemente mi lascia dei baci tra i capelli.
    -Guai a te se non ci vieni più a trovare!- mi dice sorridendo.
    -Tranquillo, su questo non c’è problema. Verrò il prima possibile!- rispondo.
    Arrivo ora davanti a Fabiana che ha gli occhi lucidi.
    -Non piangere tesoro, ti prego.- le chiedo abbracciandola forte.
    -Come farò io? Non sopporto tutta questa distanza!- si lamenta piangendo lei. Non le potevo darle torto e le sorrido accarezzandoli il viso.
    -Ricordati che anche se a dividerci saranno tanti chilometri, noi staremo vicine con i nostri cuori e, questo conta molto di più. Ti voglio bene, tesoro!- dico, stupendomi anche io di quello che ho detto. Lei mi abbraccia forte.
    -Stron.za, mi fai piangere!- dice dandomi un piccolo pugno sulla spalla. –Ti voglio bene anche io!- aggiunge poi. Ci stacchiamo da quell’abbraccio e lei si va a rifugiare tra le braccia di Ka. Infine mi ritrovo davanti Pedro. Ora e’ inutile cercare di fare le persone forti e trattenere le lacrime, scoppio a piangere a dirotto. Marco mi abbraccia forte, accarezzandomi la schiena. Noto che gli altri si stanno un po’ allontanando per lasciarci soli.
    -Ehi, non piangere. Me lo avevi promesso che non avresti pianto, ricordi?- mi chiede, asciugando con i suoi pollici le lacrime nel mio viso. –Ti devo dare una cosa.- aggiunge poi, mettendo le mani nella tasca dei jeans. Estrae fuori una scatolina quadrata piccola.
    -Tu non dovevi fare una cosa del genere!- dico io sorridendoli.
    -Zitta e apri!- mi risponde lui sorridendomi. Apro la scatolina e dentro c’è una collana con un ciondolo in argento. La sua iniziale, la P. Con gli occhi lucidi lo abbraccio forte.
    -Grazie, grazie mille amore. E’ bellissima!- dico, quasi urlando.
    -Lascia che ti aiuti a metterla!- mi esorta lui. Mi giro scostando i miei lunghi capelli da un lato. Me la mette, allacciandomela. Mi rigiro per baciarlo.
    Il treno in direzione RomaTermini partirà tra cinque dal binario uno. Invitiamo i passeggeri a salire a bordo. L’autoparlante richiama l’attenzione di tutti.
    -Ci tenevo anche a darti questa!- mi dice Pedro dandomi un pezzo di carta piegato in due. –Però, leggilo mentre sei in treno.- mi dice sorridente mentre mi porge il foglio.
    -Ti amo, ti amo, ti amo. Non scordartelo!- dico lasciandoli l’ultimo nostro bacio. Un bacio lungo e dolce, con tanto desiderio di rivedersi presto. Ci stacchiamo, mi accarezza il viso, sorridendomi.
    -Non piangere, ti prego!- mi dice per l’ultima volta. Gli sorrido e mi allontano. Saluto con la mano tutti ed entro dentro il treno. Quando ormai il treno sta per partire i loro corpi diventano sempre più piccoli a mano a mano che mi allontano. Ormai questa vacanza è finita e io dovrò abituarmi all’idea di abitare lontana chilometri dalle persone che amo. Come chiesto da Pedro, apro il pezzo di carta che mi ha dato e comincio a leggere. Già solo alle prime tra parole, le lacrime, una dietro l’altra, cominciano a rigare il mio viso.

    Ciao amore mio,
    purtroppo siamo arrivati alla fine di questa tua vacanza che per entrambi ha significato tanto. Questa è la nostra ultima notte insieme, e sono qui disteso sul letto, mentre tu stai beatamente dormendo appoggiata a me. Questa notte il sonno non si degna di arrivare per cui sono qua a scriverti. Voglio che tu sappia che la nostra storia non finirà qui, e se fino a oggi siamo stati così forti da affrontare tutto, da domani, dal momento in cui arriverai a Roma lo saremo ancora di più. Non saranno 477 chilometri a dividerci. E anche se tu riprenderai la tua vita all’interno della tua scuola, dove so per certo che gente potresti trovare, gente che ci metterà forse bastoni sulle ruote, io so che noi ce la faremo, io mi fido di te, ciecamente, e spero che anche tu lo farai. Lo sai che nella mia testa ci sei solo tu e nessun’altra.
    Ricordi quando ti ho detto che tu sei il mio raggio di sole? In tal proposito ti ho scritto una canzone, proprio in questo momento. Mi è venuta di getto, cominciando a immaginare come starei senza te vicino a me. Mi manca tutto senza te, anche l’aria. Ma appunto perché tu sei il mio raggio di sole, ogni mattina quando un raggio sfiorerà il mio viso, svegliandomi, allora sorriderò e sarò felice perché penserò che quel raggio di sole sei tu. Sei tu che mi stai dando il buongiorno. Ti riporto qua sotto il testo della tua canzone che un giorno, chissà, potresti sentirla passare in radio o vederla girare nei canali di musica. Io ci spero tanto.
    Ti amo tanto, mio raggio di luce.
    A presto. E’ una promessa.

    Sole di Settebre
    Un’altra notte d’illusioni, gente immersa nell’ipocrisia, manca ossigeno nell’aria senza te. Come il sole di settembre, quando ormai l’estate se ne va, sei tu l’ultima speranza, unica per me, unica per me. Vivo solo di te, di ogni gesto che fai, di quei attimi che tu soltanto mi dai. Ogni giorno di più sai convincermi che nulla avrebbe senso se non fossi qui con me. Mi hai insegnato che un sorriso illumina ogni istante grigio della nostra età, non un’ora, un giorno, ma un’eternità. Ti vorrei con me, ti vorrei con me. Vivo solo di te di ogni gesto che fai di quei attimi che tu soltanto mi dai. Ogni giorno di più sai convinvermi che nulla avrebbe senso se non fossi qui. Io non so che mi fai, io per te morirei. Spettri di quei giorni bui spariscono. Col tuo sguardo stringimi e resta qui, qui con me. Vivo solo di te, del calore che dai, la tua luce per me non si spegnerà mai, ogni giorno di più sai convincermi che nulla avrebbe senso se non fossi qui. Non posso restare senza di te. Un raggio di luce tu sei per me.

    Ripiego il foglio, scoppiando a piangere. Mi manca già tutto. Gli mando un messaggio velocemente.

    Mi hai fatto piangere, giuro. Sei un angelo! Però voglio che tu tieni a mente che se ti sveglierai in una giornata di pioggia e non ci sarà il tuo raggio di sole a svegliarti sono lo stesso lì vicino a te per darti il buongiorno, vorrà dire solo che quel giorno sarò un po’ più triste del solito. Ti amo.

    Mi arriva poco dopo la sua risposta.

    Non piangere, mi piange il cuore anche a me, altrimenti. E in quei giorni allora starò ancora più vicino a te, torturandoti di chiamate. Ti amo anche io.

    Voglio scendere da questo treno e tornare a Milano, ora. Mi addormento con il foglio in mano e gli occhi gonfi di lacrime.

    http://forum.teamworld.it/forum1743/...ml#post8427887
    DAVIDE-1997 likes this.

Pagina 3 di 4 PrimaPrima 1234 UltimaUltima

Segnalibri

Segnalibri

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •