allora ci sono un paio di cose che devo dirvi u.u
punto 1: Grazie Mille a Chiara e Kia per i commenti *-* ragazze siete fantastiche 
punto 2: questa ff sarà un pò un casino xD... d'altronde cosa poteva mai uscire da una mente contorta ed incasinata come la mia? u.u
punto 3: sappiate che sto finendo di scrivere il capitolo 3 e 4 u.u
punto 4: vi avverto questo capitolo sarà un pò mieloso 
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Capitolo 1.
Questo capitolo lo dedico ai miei genitori,colonna portante della mia vita.
Orfanotrofio Santa Rita.
I Sottoscritti qui presenti dichiarano di aver preso visione delle pratiche per l’avvio dell’ adozione della qui presente bambina nata il 1 Luglio 1992, impegnandosi a mantenere gli accordi prestabiliti.
Napoli,Il 15 Agosto 1992.
20 Anni Dopo.
Ore 13.00.. Stazione Centrale di Napoli.
<< Il treno IC 727 con destinazione Milano stazione centrale è in partenza dal binario 3>> la voce metallica dello speaker interruppe i miei pensieri, mi diressi verso il binario e aspettai.
Era una fresca mattinata di Settembre, ma si respirava ancora l’aria estiva appena conclusa,alla banchina con me c’era un gruppo di ragazzi che magari come me , era in partenza per vacanze, anche se le mie non erano vere e proprie vacanze, stavo per trasferirmi a Milano da Alessia, una ragazza che avevo conosciuto durante la stagione estiva, lavoravamo entrambe nello stesso villaggio turistico ed essendo le due ragazze più piccole, anche se avevamo entrambe 20 anni, avevamo creato un bel rapporto d’amicizia, nonostante le coccole ricevute dal resto dei colleghi.
Il giorno della partenza ci promettemmo che un giorno ci saremmo ritrovate, ed infatti ebbi solo il tempo di ritornare a casa, disfare i bagagli, che ricevetti una sua chiamata, aveva trovato un bilocale nel centro di Milano ad un prezzo bassissimo e mi chiese di trasferirmi da lei, ed io non ci pensai su due volte,rifeci le valigie ,spiegai ai miei la situazione e stranamente mi lasciarono partire senza alcun problema,anche se abituati alle mie continue partenze, so che soffrono molto e che si preoccupano in continuazione ma devo ringraziarli perché non me l’hanno mai fatto pesare.
Mi hanno lasciato sempre una grande libertà di scelta, soprattutto se riguarda il mio futuro.
Sono qui di fronte a me, e quasi mi viene da piangere , per come sono belli,mamma con una delle camicie che ricade perfettamente sul quel corpo da cinquantenne tenuto in grandissima forma, l’ho sempre invidiata per questa cosa,lei è come mia sorella, possano mangiare dolci per giorni, ma non metterebbero su nemmeno un Kilogrammo, avendo sempre un fisico perfetto e tonico,io invece solo sentendone il profumo metterei su Kili, e devo fare diete su diete per mantenere quel poco di peso-forma che sono riuscita a conquistare negli anni.
Mio padre,al contrario ha il solito bermuda e la solita canotta, con quel pancione che da come ricordo ha sempre avuto, e che a Natale si trasformava in un ottimo Babbo Natale, ho sempre avuto una grande stima di lui, anche se non gliel'ho mai dimostrato.
Inoltre amo la sua grande passione per la musica, amo la sua chitarra acustica che custodisce gelosamente e che nessuno può toccare, e amo quando il pomeriggio lo passa suonandola, trasmettendo una grande armonia in casa, quante volte sono rimasta li incantata a guardarlo per ore,la cosa di cui mi pento e che non gli ho mai chiesto di darmi delle lezioni, a causa della mia timidezza.
Il solo pensiero che tutto questo non ci sarà più una volta arrivata a Milano mi fa rabbrividire.
Rimango intenerita per come fissano in continuazione quel tabellone che riporta i minuti di ritardo del treno, di come li vedo sospirare quando vedono quei minuti aumentare, come se volessero temermi con loro il più a lungo possibile, come se volessero che quel treno non arrivasse mai.
<<Vale, Il treno sta arrivando >> mi avverte mia madre, facendomi riemergere dai mille pensieri, All'arrivo salì e presi posto nella mia cabina,abbassai il finestrone e comunicai alla mia famiglia che era tutto apposto e che come promesso li avrei chiamati appena sarei arrivata, poco a poco il vagone si riempì e mi trovai con i ragazzi che vidi sulla banchina,almeno avrei passato il viaggio in buona compagnia.
Poco dopo il treno partì e lasciai alle spalle la mia Napoli, che poi tanto mia non l’avevo mai sentita, avevo sempre avuto il desiderio di andrai via, ed adesso che ne avevo la possibilità, non mi sembrava vero.
Presi l’Ipod dalla borsa misi le cuffie e mi lasciai andare alla musica,nemmeno a farlo apposta la prima traccia fu Il Meglio Deve Ancora Venire di Luciano Ligabue.
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