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Discussione: Lo senti questo silenzio che pesa?

  1. #1
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    Predefinito Lo senti questo silenzio che pesa?

    Ciao a tutti quanti
    Io e Chiara siamo pronte per farvi immergere in una nuova lettura e anche perchè no emozionarvi con questa nostra storia. Siamo pronte a qualsiasi commento bello o brutto, siamo pronte per questa nuova avventura
    Via al primo capitolo

    Capitolo 1

    Avete presente quel giorno dove tutto non va per il verso giusto? Per esempio proprio il giorno di un esame importante, forse quello più importante della tua vita, dove hai speso mesi per prepararlo, e ti ritrovi ad avere nel libretto un misero 20? E magari mentre stai cercando di scaricare la tensione davanti ad una macchinetta del caffè, quest’ultima ti prepara gentilmente quello che hai chiesto non ridandoti il resto? E perché non dopo pochi secondo per colpa di un ragazzo che distrattamente ti è venuto addosso ti ritrovi il tuo caffè sulla gonna preferita? Immaginate tutto questo. Immaginate la mia faccia appena uscita da quell’odiosa università. Non sto nemmeno a descrivervela.
    “Beh come è andato quest’esame? Forza dimmi tutto.” La sua voce. La voce di un’amica. Forse la migliore che esista sulla faccia della terra. Forse quella per cui daresti la vita anche adesso senza farti troppi problemi. Quella stessa amica che c’è sempre. Nonostante abbia mille cose da fare lei c’è.
    “Non voglio proprio esprimermi. Ti dico solamente questo: un 20 solamente un 20 per mesi e mesi di studio.” La stringo forte a me. Sa quanto è importante per me questo esame. Sa che forse senza di lei in questo momento mi sentirei perduta. Ma sa che non mi darò per vinta.
    “Adesso tu ti rilassi, fai un respiro profondo e mi raggiungi al bar all’angolo. Vedrai che andrà meglio ne sono sicura.” Mi fa l’occhiolino e come solo lei sa fare si dirige verso la porta. Chiara. La persona su cui posso contare. La persona semplice, affidabile. La persona che non cambierei per nulla al mondo.
    Prendo le mie ultime cose e la raggiungo. Il bar è pieno di gente. L’atmosfera ormai è natalizia. Mancano esattamente due settimane a natale. Mi guardo intorno e sorrido. Ogni cosa sembra perfetta. Poi quello sguardo. Quello sguardo che vorresti non aver incrociato. Quello sguardo che ti porta solo a sentirti piccola e perché no anche inutile. Danilo. Danilo Calvio per l’esattezza. Si esattamente quella persona per la quale ho perso la testa. Esattamente quella persona per la quale non conto nulla. Forse quella birra che ha davanti a se conta più di qualunque mio gesto. Mi guarda, mi saluta e nient’altro esce dalla sua bocca. Se non altro che disprezzo, se non altro che battute. Battute che feriscono. Battute che non vorresti proprio sentire pronunciare. Battute che da quel ragazzo non ti aspetteresti per nessun motivo al mondo.
    “Gaia non è con te?” Lo saluto con un cenno della mano, per poi rivolgermi a Chiara. Gaia è sua figlia. Una figlia nata per caso. Una figlia forse voluta dal destino. Una figlia che non era prevista. Una figlia nata in una sola notte d’amore. Si una notte d’amore. Ma non per lui. Carmine. Un uomo orgoglioso. Un uomo che quella sera ha voluto solo divertirsi. Una figlia che il padre forse non saprà mai di avere avuto. Carmine non sa niente di Gaia. Carmine non sa nemmeno che questa piccola bambina di soli 2 mesi esiste.
    “L’ho lasciata da mia madre. Non voglio che la veda. Lui non deve sapere nulla. Mi direbbe che sono una bugiarda. Mi direbbe che non è sua figlia. Sono stufa delle sue provocazioni.” Afferra la borsetta tirando fuori un pacchetto di sigarette. “Ti va di farmi compagnia?” Annuisco con il volto senza dirle nient’altro. Ci alziamo lasciando dentro le nostre borse. Allontanandomi sento due sedie spostarsi. Scommetto che sono loro. So già che tra pochi minuti saranno qui davanti a noi sotto questi luci splendide a dirci qualcosa che farà male. Ci guardiamo entrambe vedendoli arrivare. Sorridiamo. Siamo pronte a qualsiasi cosa. Siamo pronte ad affrontarli.

    Ora che vorranno dirci? u.u
    Qui i commenti: http://forum.teamworld.it/forum1743/...ml#post8321378
    Chia tocca a te
    *Ila*, nenniKa and @ale like this.

  2. #2
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    Predefinito Re: Lo senti questo silenzio che pesa?

    Macccciaaaaao
    qui c'è il mio capitolo,spero vi piaccia ecc ecc ecc
    commentateeee



    Mi manda fuori rotta la voglia che ho di te,
    è una crudele tentazione.




    Che poi se mi chiedessero perché con uno così io ci ho fatto una figlia,non saprei proprio cosa rispondere.
    Chissà come mi è venuto in mente,quella notte,di rimanere da lui,di andarci a letto,di donargli l’anima,il corpo,il ventre:chissà come ho fatto a pensare che magari io l’avrei fatto innamorare,che saremmo stati insieme tutta la vita.
    L’ho capito subito il mattino dopo,quando mi ha cacciato via dal suo letto,come un cucciolo di cane indifeso a cui non si ha voglia di dare da mangiare,mi è bastato quello per capire che io a lui non dovevo dare più niente,che non mi sarei mai più lasciata toccare da lui,mai più.
    Si avvicinano a me e a Ludovica e io le stringo forte la mano,mentre divoro la sigaretta tra le labbra e poi la torturo con le dita.

    -Avete una sigaretta?- Penso a Gaia quando lo vedo sorridere,e automaticamente ricambio,prima di ricordarmi che lui è Carmine,non mia figlia,e che il suo sorriso è malizioso,non ingenuo.
    -No,guarda mi dispiace tanto,ma erano le ultime due,ciao ciao.-

    Trascino via Ludovica che è rimasta imbambolata,con un mezzo sorriso sulla faccia e gli occhi persi sul viso di Danilo,che guarda l’asfalto con sguardo molto interessato. La abbraccio forte cercando di darle un po’ di forza che in realtà non ho nemmeno io:ma a lei glielo devo,devo essere forte per lei,devo sorridere per lei,devo andare avanti per lei.

    Sento strattonarmi e poi un braccio si posa sulla mia spalla costringendomi a girarmi e a trovarmi di fronte dei fari verdi:non sono gli occhi che fanno innamorare,non è il colore né la forma,è l’espressione. E io mi sento spogliata,scavata e improvvisamente sono felice e viaggio su una nuvoletta,solo perché lui è me che ha toccato,me che ha chiamato ed è il mio che nome che ha pronunciato,è con me che sta parlando.
    -Lo so che mi vuoi,Chiara.-
    Io distolgo lo sguardo da tutto quel verde che mi ha fatto perdere per un attimo l’orientamento e ritorno in me stessa,grazie anche alla gomitata che Ludovica mi ha scagliato nella pancia prima di borbottare qualcosa ed allontanarsi.
    -A sì? E da cosa lo capisci,Mr Genio?-
    -Mi hai guardato per un sacco di tempo,prima al bar.-

    Non gli posso dire che se l’ho guardato non è solo perché è bello,ma perché i suoi occhi,le rughette attorno alla bocca,le orecchie,le spalle,la nuca,i piedi sono quelli di Gaia: sono così simili che a volte mi chiedo se c’ero anche io quella sera,se l’ho fatta anche io quella bambina. Sono arrivata a pensare che non mi assomiglia perché io in quella notte non ci ho messo il corpo,ma l’anima,ed è questo che ho donato a mia figlia,l’anima. Lui il corpo.

    -Guardo un sacco di persone. Questo non vuol dire che voglio parlare con loro.-

    Mi giro di scatto,e inizio a camminare veloce verso Ludovica,tirando fuori dalla borsa l’accendino e le sigarette.
    -Non avevi detto che non ne avevi più?-
    Mi giro e gli faccio un sorriso storto,e salutandolo con la mano.
    -Ciao Carmine.-
    -Ciao,Chiara.-




    E ora Ludo,tocca a teee
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  3. #3
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    Predefinito Re: Lo senti questo silenzio che pesa?

    Capitolo 3

    *Ka
    Carmine. Si sono io, esattamente io. Esattamente quel ragazzo che si è fatto scappare forse la cosa più bella della sua vita. Quello stesso ragazzo che ora se tornasse indietro la stringerebbe tra le braccia e le direbbe tutto d’un fiato quanto la ama, per paura di vederla scappare via. Chiara. Lei. Quella notte. Non pensavo di riuscire mai ad innamorarmi. Ho sempre creduto di non poterlo fare. Ho sempre creduto che l’amore fosse adatto agli altri e non a me. Ho sempre creduto che fosse qualcosa di sbagliato, qualcosa che porta a lungo termine a soffrire. Poi è arrivata lei. Il suo sguardo. Il suo corpo. Le sue labbra. Le sue gambe. La sua schiena. I suoi occhi. Ogni cosa di lei è perfetta. Ogni cosa di lei è ciò che voglio. Ogni cosa di lei è riuscita a farmi innamorare. Si mi sono innamorato. Ma non voglio ammetterlo. Non voglio far vedere a nessuno che il Carmine che conoscono tutti come l’orgoglioso, come il menefreghista possa essersi innamorato. Alzo lo sguardo dal libro che distrattamente sto leggendo. Eccola è davanti a me. E’ perfetta come ogni mattina. Ho bisogno di averla mia come quella notte. Quella notte che non ho mai scordato. Quella notte che ho ancora davanti ai miei occhi. Vorrei alzarmi, stringerla a me e far combaciare quelle labbra con le mie. Vorrei essere io il suo uomo, vorrei essere io la persona sulla quale può contare. E invece siamo qui. Ci guardiamo, ci salutiamo a malapena e se riesco ad scambiare con lei qualche parola in più va a finire che le dico cosa che non penso, cose che non avrei mai voluto dire.
    “Vai da lei e con una scusa parlale.” La voce di Dani mi fa voltare di scatto. Mi ricorda che non sono solo. Mi ricorda che non sono l’unico a vivere questa situazione. Mi ricorda che non sono l’unico ad essermi innamorato.
    “E cosa le dico? La scusa della sigaretta l’ho già usata ed hai visto come è andata.” Parlo mentre continua a guardarla. Voglio incrociare il suo sguardo. Voglio vedere la sua reazione nel vedermi. Voglio vedere i suoi occhi castani.
    “Non lo so inventati qualcosa. Tu sei un genio in questo. Forza vai.” Mi afferra un braccio. Mi fa alzare e con una piccola spinta eccomi andare addosso a lei. Si volta di scatto. Rimane a guardarmi. Guarda i miei occhi, guarda le mie labbra, guarda ogni cosa che mi compone. Poi sorride. Sorride come se avesse gia visto su qualcun altro queste stesse mie caratteristiche. Sorride ed io mi ci perdo dentro questo sorriso.
    “Beh sentiamo il motivo per cui mi sei venuto addosso.” Sento già dal suo tono di voce che è tesa. Sento già che andremo a discutere per l’ennesima volta.
    “Beh mi sembra ovvio il motivo. Voglio due sigarette. Una per oggi e una per ieri.” Il mio tono è scontroso. Ma non vorrebbe essere così. Ma non posso comportarmi diversamente. Non posso e non voglio farle vedere di essermi innamorato.
    “Te le scordi decisamente.” Poi abbassa lo sguardo, si sposta la manica del maglione e guarda l’orologio. “Abbiamo ancora 10 minuti prima dell’inizio delle lezioni e c’è proprio un tabacchino qui all’angolo. Trai tu la conclusione.” Mi sorride per l’ultima volta. Si allontana di qualche passo. Starà sicuramente aspettando Ludovica. Già la ragazza per la quale il mio amico ha perso la testa ed il motivo per il quale non ha smesso per un solo secondo di fissare quella porta dell’università.

    Grazie grazie grazie le visite aumentano
    Il prossimo capitolo è tutto tuo Chia
    commenti: http://forum.teamworld.it/forum1743/...ml#post8321378
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  4. #4
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    Predefinito Re: Lo senti questo silenzio che pesa?

    Ehilaaaa
    questo è il nuovo capitolo,ora tocca a Ludo


    Non le so tenere certe cose vanno come devono andare,che sia un giorno,un mese,un anno,non importa comunque il danno è' fatto,fino a diventar matto cerchi e speri in un contatto tratto da un romanzo con stile,sempre tu a non voler capire.
    Nesli.



    Dani.
    La vedo entrare muovendosi in mezzo alla folla di universitari che la scontrano con le loro borse,e vedo i suoi occhi cercare tra tutte quelle facce,scrutarle una ad una e scovare l’unica,la sola che le interessa.
    La sua amica Chiara,da cui non si stacca mai:sembra una calamita quella ragazza.Ludovica,Carmine,sembrano tutti innamorati di lei.

    Io invece non la guardo proprio quella ragazza dai capelli rossicci,l’ho squadrata solo una volta obbligato da Ka che voleva un parere. Non è di lei che mi interessa,ma di Ludovica.
    E’ lei che voglio avere con me,abbracciarla forte quando fa freddo e anche quando fa caldo,vederla affaccendarsi tra i fornelli e dirle che quello che ha cucinato è buonissimo anche se in realtà è immangiabile,guardarla ridere,osservare ogni sfumatura che i suoi occhi assumono,vederla arrabbiata e sentirle dire parolacce. Sono disposta anche a vedere il suo sguardo di odio quando mi guarda,ma almeno quello sguardo,deve essere per me.

    Vedo il suo volto illuminarsi e diventare,se possibile,più bello:seguo il suo sguardo e noto che si sta dirigendo verso Chiara,ma non appena vede che sta parlando con Carmine,cambia direzione.
    Vorrei seguirla,vorrei andare da lei e parlarci,vorrei sentire che tono assume la sua voce quando si rivolge a me,vorrei guardare le sue mani da vicino,osservare i suoi palmi,le sue unghie. Vorrei avere anche solo il coraggio di guardarla apertamente,e non in segreto come faccio ogni giorno.
    Entra in aula,e io d’istinto mi alzo e la seguo. Quando sono ormai vicinissimo a lei,una ragazza in volata mi sorpassa correndo e si siede pesantemente vicino a lei,attaccando a parlare senza più smettere. Ludovica l’ascolta,sorride,la guarda con una dolcezza e tenerezza mai viste,e io vorrei dare uno spintone a Chiara,buttarla giù dalla sedia e mettermi io al suo posto,facendo tutto velocissimo,in modo che così,per una minima frazione di secondo,lei guarderebbe me con lo stesso sguardo,prima di accorgersi di quello che è successo.

    -Mi odia.-
    La voce del mio amico mi risveglia dai miei pensieri diabolici. Mi giro e vedo Carmine che fissa lo stesso punto sul quale mi ero incantato io poco prima,con uno sguardo a metà tra l’irritato e il triste.Non è abituato ad essere rifiutato,e sembra che la sola ragazza che riesca a fargli perdere la testa non ne voglia sapere proprio niente di lui.

    -Almeno Chiara sa che esisti.-
    Ci guardiamo un po’ negli occhi,riconoscendo l’uno nell’altro lo stato d’animo che entrambi abbiamo: poi andiamo a sederci,esattamente nelle due sedie poste dietro a quelle delle due ragazze che però,non si accorgono neanche della nostra presenza.
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  5. #5
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    Predefinito Re: Lo senti questo silenzio che pesa?

    Capitolo 5

    *Ka
    Eccola. È qui davanti a me. La osservo. Il suo sguardo è fisso sul professore. Cerca di appuntarsi qualche parola, qualche concetto incomprensibile, mentre una morbida ciocca le cade dolcemente davanti agli occhi. L’istinto di spostarla è forte. L’istinto di poterla sfiorare di fare mio il suo corpo ancora una volta è inarrestabile. Se la sposta come se niente fosse. Prende la penna e rinizia a scrivere. Piccoli gesti. Piccoli gesti che ogni donna presente in quest’aula fa ogni minuto. Piccoli gesti che fatti da lei sembrano qualcosa di unico.
    “Se continui a fissarla e a non agire la consumerai guardandola.” Dani. L’unico che capisci ogni mio gesto, ogni mio sguardo, ogni mio pensiero. L’unico che sa, l’unico che può capirmi.
    “Non è facile. Con lei è diverso.” Già con lei io non sono me stesso. Sono sempre stato l’orgoglioso del gruppo. Sono sempre stato capace di avere ogni situazione in pugno. Nulla era capace di sfuggirmi. Ed ora? Ora ho semplicemente paura di guardarmi allo specchio. Paura di vedere un’altra persona. Paura di non riconoscermi più.
    “Dobbiamo fare una scommessa. Stasera al pub. Se riesci a baciare Chiara sarò io a pagarti una birra. Se invece bacerò io per prima Ludovica sarai tu a pagarmela.” Lo guardo perplesso. Vuole fare una scommessa? Non ho nemmeno il tempo di chiedere spiegazione quando da solo riprende a parlarmi. “Ok ci ho pensato e ripensato a lungo. Ma è l’unica soluzione che ho trovato per darci una vera mossa. Solo così potremo aprirci con loro. Solo così potremo avere una speranza. Tu non vuoi vero che qualcun altro la possa toccare. Quindi dobbiamo darci una mossa e alla svelta.” Non riesco a dire nulla. Annuisco. Forse ha ragione. Forse non è il metodo migliore per averle accanto. Ma io la voglio. Io ho bisogno di lei. Ho bisogno di sentire il suo calore, il suo corpo, il suo profumo vicini a me. Ho bisogno di perdermi nei suoi occhi. Ho bisogno semplicemente di averla mia per l’eternità.
    Riprendo la penna che avevo appoggiato di fianco al quaderno degli appunti. Nemmeno il tempo di scrivere qualche altra parola e sento la campanella suonare. Guardo Dani. Ci basta uno sguardo per capirci. Ci basta uno sguardo per leggere i pensieri di entrambi. Mi alzo di scatto afferrandola da un braccio per fermarla. Ci guardiamo per un istante o forse due. So che sta per chiedermi qualcosa. So che la lascerò parlare. Il desiderio di sentire la sua voce è più forte di ogni altra cosa.
    “Sentiamo che hai da dirmi stavolta. La sigaretta te la puoi scordare.” Il tono cambia quando si rivolge con me. E’ come se volesse proteggersi da qualcosa. E’ come se non volesse riaprire una ferita ancora non chiusa.
    “Niente sigaretta. Ho ascoltato il tuo consiglio.” Gli sorrido cercando di rilassarla. Le mostro le sigarette che ho in tasca. È tesa. Ma io la amo da morire anche così. Torno a parlare guardandola negli occhi. “Stasera ci sarete vero? Abbiamo sentito gli altri ed è tutto confermato.”
    “Si ci hanno già avvisato. Purtroppo vi rivedremo stasera. Non immagini che gioia.” Le risponde sorridendogli e senza darmi il tempo di dirle ancora qualcosa se ne va.

    Chia lascio tutto nelle tua mani
    Grazie per le visite e Grazie a te Ele tesoro che commenti e ci sostieni sempre
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  6. #6
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    Predefinito Re: Lo senti questo silenzio che pesa?

    Ecco qua il nuovo capitolo
    commentate e ascoltatevi questa bella canzone :
    Nesli - Parole da Dedicarmi (ufficiale) - Alcatraz #1 - YouTube




    Io e Ludo camminiamo una vicino all’altra,le nostre gambe e i movimenti di entrambi i nostri corpi sincronizzati,senza neanche che noi ce ne rendiamo conto. Siamo silenziose,ed entrambe sappiamo il motivo:le nostre menti stanno ancora una volta immaginando i loro volti,decorarli con sorrisi che nella nostra immaginazione sono rivolti solo a noi,e non sono i soliti sorrisi che mi rivolge Carmine,irritanti e fastidiosi,ma sono dolci e pieni d’amore.
    So bene che se non ci fosse Gaia,se non avessi una figlia,io non farei così la sostenuta con Carmine,anzi,probabilmente mi farei trattare come un tappetino e andrei a casa sua ogni sera,se fosse quello che lui desidera.Ma per fortuna c’è quello scricciolo tutto occhi che mi ricorda che sono una madre,e che devo difendere la mia bambina da tutto e da tutti,anche se il peggiore nemico è proprio suo padre. Non voglio che lui sappia quanto io l’ho desiderata Gaia,quanto ho sperato che avesse i suoi occhi,le sue caviglie,i suoi piedi,l’attaccatura dei capelli sulla nuca,quanto ho sperato che fosse uguale a lui e non a me. Non voglio che sappia che a volte ho paura di amare così spropositatamente Gaia solo perché mi ricorda lui.

    -Ehi,ti ha invitata stasera,vero?-

    Nella voce della mia amica c’è un tenerezza che solo lei ha e il suo sguardo è comprensivo e dolce:con lei è inutile stare zitti o cercare di nascondere qualcosa.Per lei sono come la sua canzone preferita,di cui conosce ogni singola parola e che ormai non è più in grado di sorprenderla.

    -Già,anche Dani?-
    Il suo piccolo corpo sobbalza al suono di quel nome,ed io sorrido tra me e me.
    Lei annuisce e dopo di che riprendiamo a camminare l’una accanto all’altra. Stasera sarà un bel casino per entrambe e abbiamo bisogno di pensare: almeno c’è lei,che starà attenta a me e con il suo sguardo mi ricorderà della promessa che mi sono fatta:”Mai più cedere davanti a Carmine Ruggiero.” E così sarà,non mi lascerò mai più prendere in giro dalla sua camminata,dalle sue mani e dai suoi occhi.

    -Chiara,io stasera gli dico tutto.-
    Ludovica si ferma di botto,con gli occhi strabuzzati e la faccia tutta rossa,come se sentisse improvvisamente addosso il peso di un sentimento così grande che,se messo su una bilancia,peserebbe tonnellate. Io mi fermo con lei e rimango per un po’ a guardarla,divertendomi ad osservare le mille espressioni che si susseguono sul suo visoaura,determinazione,terrore,amore. Se solo quello scemo tutto capelli vedesse quello che vedo io!Sembra quasi che abbia dei prosciutti sugli occhi,quasi quanto il suo amico Carmine.

    -Ok tesoro,come vuoi.-
    I suoi occhi si fanno sempre più grandi,mi fissa stupita.
    -Come scusa?-
    -Fai come vuoi.-
    -Scusa,non eri te che dicevi che devo essere forte e non devo farmi fregare,che mi farà solo soffrire,che mi tratt..-

    -Cazzate.Sono solo cazzate,e anche belle grosse. Sono stata una stupida ed un’egoista. Solo perché io sono innamorata di un *******e che mi ha scopata e poi cacciata via,e mi è venuta anche la geniale idea di farci una figlia,non vuol dire né che Danilo sia ******o come Carmine né che tu sia stupida quanto me. Sono sicura che lui sarà perfetto e dolcissimo e se non lo sarà tu saprai difenderti. Quindi stasera digli tutto e nel caso sappi che io sarò in un angolino lì ad aspettare te,la mia spalla ci sarà sempre per piangerci sopra e la mia bocca ci sarà sempre per ridere con te,qualsiasi cosa accada.-
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  7. #7
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    Predefinito Re: Lo senti questo silenzio che pesa?

    Capitolo 7

    Apro la porta del pub. Sono già tutti li che ci aspettano. Lo vedo da lontano. Bello come sempre. I nostri sguardi si incrociano. Dal suo volto appare un sorriso. Un sorriso che non mi aveva mai rivolto. Un sorriso che non avevo mai sperato di ricevere. Un sorriso che stasera mi da un motivo in più per dirgli tutto. Dirgli che mi appartiene dal primo giorno che l’ho visto. Dirgli che sono pronta ad essere sua qui, adesso, per l’eternità. Sono stufa di aspettare. Sono stufa di non poterlo avere mio. Mio non solo per una notte. Mio per tutta la vita che verrà. Ci sediamo di fronte a loro. Rimango a fissarlo. Rimango ad immergermi nei suoi occhi.
    “Che ne dici di un ballo?” Voce sconosciuta. Voce fredda. Voce di un uomo qualunque. Mi volto verso il luogo dalla quale proviene. Biondo. Occhi azzurri. Sorriso perfetto.
    “Veramente lei deve ballare con me.” Non ho nemmeno il tempo di rispondere al ragazzo. Non ho nemmeno il tempo di rendermi conto della sua voce. Lui è qui. Ha appena preso la mia mano portandomi via con lui. Sensazioni. Brividi. Emozioni. Sono tra le sue braccia. Sono dove volevo essere da troppo tempo. Rimaniamo a guardarci. Nessuna parola esce dalla nostra bocca. Ogni cosa è detta con gli occhi. Ogni cosa è detta dai nostri sorrisi.
    “Dani. Io ho bisogno di..” Il suo dito sulla mia bocca. Mi fa segno di rimanere in silenzio. Mi stringe a se ancora più forte. Mi bacia il collo. Sale fino ad unire la sua bocca alla mia. Labbra contro labbra.
    “Ti prego dopo vieni da me.” Parole sussurrate. Parole dolci. Parole che vogliono dire ogni cosa. Parole che mi bastano per essere sua in qualsiasi momento. Mi da un altro piccolo bacio sulla fronte. Sorride. Sorridi ancora Dani. Non smettere.
    “Verrò te lo prometto.” Non voglio lasciarmelo scappare. Non voglio mandare ogni cosa all’aria. Io voglio lui. Lui vuole me. Non posso chiedere di meglio.
    Sono passati esattamente 10 minuti. 10 minuti seduta su questa sedia. 10 minuti che racconto a Chiara ogni mia sensazione, ogni mio pensiero, ogni mio desiderio. 10 minuti che lui è li fuori con Ka. Guardo Chiara. Annuisce con la testa. Sa a cosa sto pensando. Sa ciò che desidero fare in questo momento. Mi alzo mettendo la giaccia.
    “Non sarò troppo appiccicosa? Saranno 10 minuti che sono usciti.” 10 minuti che per me sono stati eterni. 10 minuti nella quale mi è mancato da morire. 10 minuti senza di lui non voglio più viverli.
    “Non ti dico nulla. Muoviti o ti porto fuori io.” Rido solo immaginandomi la scena. Le mimo un grazie con le labbra e mi precipito fuori fermandomi a pochi centimetri da loro. Non mi hanno vista. Meglio così. Voglio osservarlo ancora una volta. Voglio far diventare mio ogni particolare che lo rende diverso. Li sento parlare. Sento la sua risata, la sua voce. Poi piccoli minuti di silenzio e Dani prende la parola.
    “Ho vinto la scommessa. L’ho baciata. Dovrai pagarmi una birra Carmine mi dispiace.” Rimango incredula. Una scommessa. Era solo una stupida scommessa. Quei sorrisi che non c’erano mai stati prima. Quegli sguardi che non c’erano mai stati prima. Tutta una finzione. Tutta una bugia per vincere una stupida scommessa. Abbasso lo sguardo a terra. Delusa. Triste. Arrabbiata. Ecco come mi sento. Occhi gonfi. Occhi pieni di lacrime che non sono più capace di trattenere. Lo guardo per l’ultima volta mentre torna a ridere. Indietreggio fino alla porta. Incrocio lo sguardo di Chiara. Mi raggiunge senza che io le dica nulla.

    Nuovo capitolo
    Grazie grazie per le visite
    tocca a te cicciaaaaaaaaaaaaaaa
    commenti solito posto u.u
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  8. #8
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    Predefinito Re: Lo senti questo silenzio che pesa?

    Ciao bellezze,qua c'è il nuovo capitolo,spero vi piaccia
    ascoltatevi un po' questa meraviglia Emma-Bella Senz'Anima-{iTunes} - YouTube

    Un bacio



    -Sono una cretina,*****.Dillo che sono una cretina.-

    Siamo in macchina dirette verso casa di Ludovica,che da quando è entrata in macchina non ha mai smesso di ricoprirsi di insulti,neanche troppo gentili,a dir la verità.Io sto zitta e la lascio fare,aspettando in silenzio che si finisca di sfogare. Finalmente sembra aver esaurito tutti gli insulti da lei conosciuti e mi fissa:le lancio una rapida occhiata per poi rigirare lo sguardo sulla strada,prima di fare un incidente.

    -Tesoro posso dire una cosa?- Mi continua a guardare ed annuisce,così continuo.-Lo so che in questo momento vorresti solo che io mi unissi a te nella tua gara di insulti,e magari che insultassi anche Danilo,ma io ti voglio fare una domanda. Se era solo una scommessa,e se questa scommessa consisteva nel baciarti,come mai ti ha chiesto di andare anche da lui?-
    -Ma che cavolo ne so!Magari se riusciva pure a portarmi a letto Carmine gli pagava due birre al posto di una,che ne so io!E non fare quel sorrisetto demente a sentire il nome di Carmine,sembri stupida.-

    Rido insieme a lei,contenta di averle fatto tornare il sorriso sulle labbra,anche se involontariamente.

    -Comunque,secondo me non eri solo una scommessa per lui.Pensaci,ok?-

    Non dice niente anche se rimane silenziosa per il resto del viaggio:forse sta seriamente riflettendo su quello che le ho detto. Saliamo in casa sua ed io inizio a frugare come un’indemoniata nel suo frigo e poi tra tutti i suoi cassetti e sportelli.
    Alla fine riemergo dalla cucina vittoriosa.

    -Ecco!Vedrai che con un po’ di cioccolata passa tutt..-
    La mia voce viene coperta dal suono del citofono,a cui va a rispondere Ludovica,che torna poco dopo sbiancata.
    -E’ Dani.-
    -Bene,perfetto. E’ come dicevo io,se no non sarebbe venuto qui.-Dico,rimettendomi la giacca e le scarpe.
    -Dove vai?- Mi giro verso Ludovica che mi fissa terrorizzata.
    -Vado a casa mia,Ludo.Stai tranquilla amore,aspetto una tua chiamata/messaggio.-
    Le do un bacio sulla guancia ed apro la porta per uscire proprio nel momento in cui Dani suona il campanello.

    -Ciao Dani,fai il bravo.-
    Gli sorrido e mi allontano.
    -Giù c’è Carmine!- Mi grida dietro,ed io spero con tutto il cuore che non noti il balzo che ho fatto non appena ho sentito quel nome.
    -Wow,che culo!- Ride e poi sento la porta chiudersi alle sue spalle
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    Predefinito Re: Lo senti questo silenzio che pesa?

    Capitolo 9

    Rimaniamo a fissarci. Io non dico nulla. Lui non dice nulla. Lo vedo chiudere la porta. Si toglie la giaccia appoggiandola sul divano. Si avvicina a me. La sua mano è vicina al mio viso. Vuole sfiorarmi la guancia. Io mi allontano. Indietreggio. La rabbia che con Chiara stava placandosi, torna più furiosa di prima.
    “Mi sono preoccupato sai? Non ti ho più vista. Ti ho cercata dappertutto. Ti ho cercata ovunque.”
    “Preoccupato tu? Dai non farmi ridere.”
    “Mi dici semplicemente che ti prende? Pensavo fosse tutto perfetto. Finalmente eravamo io, te, noi.”
    “Vediamo da dove posso cominciare. Per esempio che ti ho raggiunta fuori dove tu parlavi e ridevi bellamente con Carmine di una stupida scommessa? Ma non mi importa di parlarne. Potevi stare benissimo dov’eri. Ho tratto già le mie conclusioni. Quel bacio è stata una scommessa per te. Quel bacio è stato insignificante per me.”
    “Quella scommessa è stato l’unico modo per potermi avvicinare a te. E non ti credo quando dici che è stato insignificante quel bacio. Non ti credo quando cerchi di negare il trasporto, il sentimento che non solo io ho sentito.” Il suo tono cambia. Non è più tranquillo. Non è più pacato.
    “Non ti ho mai negato di starmi accanto. Io non ti ho mai voluto lontano da me. Anzi ho sempre desiderato averti vicino. Ho sempre desiderato poter condividere me stessa, quella che sono, con te. Ti credevo diverso. Ti credevo più uomo. Ora con questa scommessa non mi hai dimostrato di esserlo. Non riesco a crederti.” Gli occhi tornano a bruciarmi. Gli occhi tornano ad aver voglia di sfogarsi.
    “Ti chiedo solo una cosa. Dopo di che me ne andrò se necessario.” La sua mano si avvicina alla mia. La prende e la stringe a sé. “Io sono pronto a dimostrarti che quel bacio per me è stato qualcosa che ho voluto darti. Indipendentemente dalla scommessa. Tu sei disposta ad ascoltarmi, a tornare a fidarti di me?”
    “No in questo momento no Dani. Non so se riuscirò a fidarmi di te.” Parole che fanno male. Parole che esprimono ogni cosa. Parole che non avrei voluto dire. Ci guardiamo per l’ultima volta. Riprende la giacca senza dire nient’altro. Apre la porta e scompare.

    *Ka
    Sono qui fuori. Il freddo ormai è entrato a far parte di me. Non sento più nulla del mio corpo. Ogni parte è congelata. Ma non mi importa. Starei anche altri 10 minuti qui sotto la neve, che inizia a scendere dal cielo, pur di vederla. Pur di aspettarla. Pur di poterle parlare. Sento un rumore. La porta del palazzo si apre. Eccola. Finalmente la vedo uscire. L’unica cosa del mio corpo che torna a scaldarsi è il mio cuore. Il mio cuore che batte senza fermarsi. Il mio cuore che le appartiene. Quello stesso cuore, che fino a pochi mesi prima, non credeva di essere capace di amare.
    “Dici che riusciranno quei due a chiarire?” E’ la prima cosa che mi viene in mente di chiederle. È la prima cosa che mi salta per la testa di dirle. Ho bisogno di sentire la sua voce. Ho bisogno di vedere la sua bocca muoversi.
    “La vedo dura. La mia amica è molto arrabbiata.” Mi sorride. Uno di quei sorriso che non vedevo da quella magnifica sera. Uno di quei sorrisi che vorrei vedere sempre sul suo volto. Incrocia le braccia ed inizia a strofinare le mani sul giaccone.
    “Senti freddo? Tieni metti questo.” Mi tolgo il giubbotto e lo appoggio sulle sue spalle prima che lei dica qualcosa. Torna a sorridermi. Torna a scaldarmi ogni cosa che mi compone. Mi apre le braccia. Sta aspettando un mio gesto. Non me lo faccio ripetere. Non voglio sprecare quest’occasione.
    “Non potevo lasciarti congelare. Però devo ammettere che questa neve è magnifica non trovi?” Seguo i suoi occhi che tornano a fissare il cielo. Piccoli puntini bianchi che cadono uno dietro l’altro. Uno dei tanti spettacoli. Ma il primo è qui davanti a me. Come ho fatto a stargli lontano per così tanto tempo? Come ho fatto a negare ciò che provo per lei? Non riesco a rispondere alle mille domande che ora vedendola mi frullano per la testa. O forse voglio solo godermi la meraviglia che ho di fronte a me.
    “Posso assicurarti che c’è qualcosa di più magnifico.” Ho bisogno di dirle ogni cosa. Ho bisogno di farle capire quanto la desidero ancora come quella notte. Ma forse stasera non è il momento adatto. Senti di nuovo la porta dell’appartamento aprirsi. È Dani.

    Nuovo capitolo ragazze
    Grazie per le visite grazie grazie
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