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Discussione: L'universo di colori è dentro di te.

  1. #1
    Roadie


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    Predefinito L'universo di colori è dentro di te.

    CAPITOLO 1
    Guardo la pioggia attraverso il finestrino del treno. Le gocce scivolano lentamente sul vetro.
    Ho in mano un libro aperto, cerco di studiare. Ma a chi voglio darla a bere?
    Non mi interessa proprio niente dello studio in questo momento, ho solo paura di come sarà la mia nuova vita a Legnano.
    Io che ammetto di avere paura, questa è bella. Proprio io che sono quella dal carattere forte, la determinata e la perfetta della famiglia. Invece me la sto facendo nettamente sotto per una cosa stupida e banale come questa.
    Chissà come sarà cambiato Marco, mio fratello. L'ultima volta che ci siamo visti io avevo cinque anni e lui undici. Ora di anni ne ho ventuno.
    Mi sono trasferita in Calabria con mia madre quando lei e papà hanno divorziato. Marco è rimasto a Legnano con papà e da allora ho perso tutti i contatti con lui.
    Mia madre mi ha strappato da loro, mi ha portato via da quella che era la mia casa, la mia terra. Col tempo ho accettato la cosa, ho ricominciato da capo la mia vita. In tutt'altro ambiente, con altri amici, con persone totalmente diverse da quelle che conoscevo. Ma dopo tanti anni che manco da Legnano, è la Calabria quella che considero la mia terra. Anche perchè in Calabria c'è la mia vita, c'è Chiara. La mia migliore amica. Stamattina non volevo partire, avevo cambiato idea. Ma ormai era già tutto organizzato e avevo già avvisato papà e Marco. Chiara mi verrà a trovare per le vacanze di Natale, peccato che siamo solamente a ottobre. Due lunghi mesi senza di lei non passeranno mai.
    Perchè sto tornando a Milano?! Semplice. Mia madre si è innamorata perdutamente di un regista americano e lo ha seguito in Canada e io in Calabria da sola non riuscivo a mantenermi gli studi senza un lavoro.
    Quindi sono diretta a casa di mio fratello che vive con un suo amico. Mi ospiterà fino a quando non troverò un lavoro che mi permetta di mantenere me, l'università e un affitto!
    Mentre sono assorta nei miei pensieri, noto che il treno si sta fermando alla stazione di Milano Centrale. Prendo le mie due grandi valigie rosa maialino e scendo a fatica dal treno, trascinandomele dietro.
    E ora chi sarà Marco? Mi guardo intorno con aria disperata. Aspetta! Ho una sua foto in tasca. La tiro fuori, è mezza sgualcita e lui aveva sedici anni in meno. Ok, non lo troverò mai.
    “Sei Giovanna?” - sento una voce alle mie spalle, mi giro e mi trovo davanti un ragazzo davvero niente male. Capelli ricci scuri, occhi scuri. Insomma, la mia fotocopia al maschile! E' lui, è Marco!
    “Ciao, si sono io. Marco giusto?” - cerco di accennargli un sorriso. Forzato, ma pur sempre un sorriso.
    “Per fortuna ti ho trovata al primo colpo!” - lui, al contrario di me, mi regala un mega sorriso a trentadue denti.
    Prende le mie due valigie e insieme ci dirigiamo verso la macchina, una mini cooper rossa. Mentre siamo diretti verso casa, la sensazione di smarrimento è enorme.
    Sono seduta in parte a mio fratello ed è come essere in macchina con uno sconosciuto. D'altronde è così, è uno sconosciuto. I miei ricordi d'infanzia con lui sono sbiaditi, molto sbiaditi.
    “Stai pensando anche tu a quanto sia strano rivedersi dopo tanto tempo?” - mi sorride ancora. Troppo per i miei gusti, ma meglio così. Mi fa sentire a mio agio.
    “Già, la mamma dopo che ci siamo trasferiti non mi permetteva mai di chiamarvi” - ho un velo di tristezza negli occhi e Marco se ne accorge, così cerca di cambiare discorso.
    “Allora cosa fai nella vita? Mamma ha detto velocemente a papà per telefono che studi. Cosa?” - Mamma. Come può ancora chiamarla così dopo tutto quello che ci ha fatto passare? Comunque decido di fare la brava, rispondendo alla sua domanda e cercando di conoscerlo meglio.
    “Si, studio medicina. Sono al secondo anno. Dovrei essere al terzo, ma dopo il liceo mi sono presa un anno sabbatico. Invece tu cosa fai?”
    “Io? Io canto!” - ha mescolato il sorriso di poco fa, con un sorriso più ampio. Un sorriso pieno d'orgoglio. Ricambio il sorriso per l'ennesima volta, lui mi guarda e poi alza la radio al massimo sulle note di Summer Paradise dei Simple Plan.
    E finalmente la macchina si ferma. Si ferma davanti a una bella casetta. È una villetta a schiera giallo canarino, con delle tende e un balcone. In Calabria in casa della mamma non c'erano ne tende ne tanto meno un balcone.
    Scendo dalla portiera, Marco prende i miei bagagli e ci dirigiamo dentro..

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  2. #2
    Roadie


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    Predefinito Re: L'universo di colori è dentro di te.

    CAPITOLO 2
    La casa è spaziosa, c'è un grande salotto con un divano ad angolo a sei posti e due poltrone.
    “Vieni ti faccio vedere la tua camera” - senza dire una parola seguo Marco al piano di sopra.
    “Ecco. Scusa, non è il massimo ma prima questa stanza era una specie di magazzino”
    “No, anzi! Mi aspettavo di peggio! Davvero, mi piace un sacco!” - gli sorrido guardandolo dritto negli occhi. Forse il primo sorriso vero della giornata.
    Un letto, una scrivania e un armadio gigante. Lo osservo sbalordita.
    “Ho pensato che essendo una donna avrai molti vestiti e ti serve spazio” - ok, mio fratello è il migliore del mondo!
    “Mi è sembrato di aver capito dalla telefonata di papà che abiti con un tuo amico”
    “Si, Carmine. Sarà uscito con gli altri della band”
    “Ah, già è vero! Mi hai detto che canti giusto?”
    “Si, i Finley. Ne hai mai sentito parlare?”
    Ah già, in tutta quella confusione non ci avevo neanche fatto caso. In realtà non lì ho mai ascoltati, ma Chiara è una loro ammiratrice!
    “Si, scusami. È che in mezzo a tutta questa confusione” - arrossisco. Purtroppo il mio più grande difetto. Arrossire per qualsiasi cosa.
    “Figurati, ti capisco” - un attimo di silenzio.
    “Se vuoi puoi uscire per raggiungere i tuoi amici”
    “No, penso che andrò a dormire. Sono piuttosto stanco. Comunque questa è anche casa tua d'ora in poi. Quindi sentiti libera di fare tutto ciò che vuoi” - mi abbraccia. Un abbraccio inaspettato. Un abbraccio familiare. Mi piace! Gli do un leggero bacio sulla guancia e gli auguro la buona notte.
    Mi distendo un attimo sul letto, accendo l'mp3 e mando un sms a Chiara.
    “Arrivata! Il fratello è simpatico e gentile. L'altro coinquilino non l'ho ancora conosciuto. Ci sentiamo domani. Ciao vita mia!” - non gli dico che mio fratello è il cantante dei Finley, potrei provocarle un infarto. Sarà una sorpresa per quando verrà a trovarmi!
    Pochi minuti dopo ecco la sua risposta.
    “Curiosa di conoscerli entrambi. Buona notte tesoro. PS. Manchi già”
    E con il cellulare acceso sul suo sms mi addormento con ancora i vestiti addosso, sopra le coperte e con la luce accesa.
    Dopo qualche ora, apro lentamente gli occhi. Mi tiro un cuscino sul viso, odio la troppa luce appena sveglia. Il cuscino profuma di pulito, profuma di mio fratello. Sorrido.
    Guardo l'ora e mi accorgo che sono solamente le tre. E ormai so di essere ******a. Non riuscirò più a riaddormentarmi.
    “Ok, necessito di una doccia”
    Apro la valigia, prendo pigiama rosa con gli orsacchiotti (quello che uso nei momenti di depressione), biancheria pulita e vado alla ricerca del bagno.
    Stranamente lo trovo subito, è di fianco alla mia camera. Che comodità! Il MIO bagno! Cioè non è mio, però se in casa ci sono due bagni Pedro e il suo amico potrebbero usare l'altro e io questo. Glie lo proporrò! Ho sempre sognato avere un bagno tutto mio!
    Chiudo la porta a chiave e apro l'acqua della doccia. Entro e tutti i pensieri rimangono fuori! Solo io e l'acqua bollente che mi scalda e mi penetra nella pelle.
    Quando esco mi asciugo velocemente e mi infilo il pigiama. Mi avvolgo un asciugamano sui capelli a turbante ed esco dal bagno. Non avendo sonno inizio a perlustrare la casa. Sopra ci sono tre camere da letto e un bagno. Adesso dovrei iniziare a perlustrare anche il piano di sotto.
    Scendo. Salotto, cucina e neanche un bagno! Che tristezza!
    Apro una “porta segreta” a soffietto e trovo le scale che scendono ancora. Ci sarà una taverna. Cerco il pulsante della luce, la accendo e mi trovo davanti un tavolo e un grandissimo camino. Lì potrei farci le calda arroste quando sarà il periodo. Già amo questa casa. Apro un'altra porta, accendo la luce e gli occhi mi brillano! Rimango per un attimo a fissare lo splendido spettacolo davanti a me, colta dall'emozione.
    Ho sempre sognato imparare a suonare la chitarra e ora ecco davanti a me l'impero delle chitarre!
    “E tu chi sei?” - una voce calda e sensuale mi distoglie dai miei pensieri, mi volto e..

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  3. #3
    Roadie


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    Predefinito Re: L'universo di colori è dentro di te.

    CAPITOLO 3
    “E tu chi sei?” - una voce calda e sensuale mi distoglie dai miei pensieri, mi volto e davanti a me, uno spettacolo ancora più bello di tutte le chitarre del mondo messe insieme.
    “Sei muta? Ah, tu devi essere la sorella di Pedro!” - Pedro?! Ah già, il nomignolo di mio fratello.
    “Ciao, si sono io. Piacere!” - gli porgo una mano mentre gli sorrido. Questo è sicuramente il momento migliore della giornata.
    “Carmine piacere, ma mi puoi chiamare Ka. Come fanno tutti! Suoni anche tu?”
    “No, ma mi piacerebbe molto imparare!” - soprattutto se in giro c'è un maestro come te!
    “Bhe, se vuoi qualcosa posso insegnarti io” - non aspetto altro caro! Ma fingo di contenere il mio entusiasmo!
    “Si, non sarebbe male!” - gli sorrido e lui ricambia. Ok, mi sto sciogliendo. Neanche avessi quindici anni.
    “Adesso vado a dormire, a quanto pare ci vedremo molto spesso nei prossimi giorni” - mi regala un altro dei suoi fantastici sorrisi e se ne va.
    Spengo le luci e me ne torno in camera, lancio un'occhiata veloce allo specchio e solo ora mi accorgo che ho conosciuto il Ka figo con indosso un turbante e un pigiamino rosa. Che imbarazzo! Mi rifarò domani!
    Mi infilo sotto il piumone e buonanotte mondo!

    “Sorellina sei sveglia?” - qualcuno bussa alla mia porta, faccio uno strano verso e mi giro dall'altra parte del letto. La porta si apre e la luce si accende. Butto la testa sotto il piumone. Non voglio alzarmi, è ancora presto!
    “Scusa se ti ho svegliata, volevo avvertirti che la colazione è pronta” - tiro fuori la testa dal piumone e mi trovo lo sguardo incuriosito di mio fratello che mi guarda.
    “Mmm, mi vesto e scendo” - anche se voglia di alzarmi zero!
    Quando scendo in cucina trovo Pedro che mi sta facendo scaldare il latte e la tavola piena di cibo. Lo guardo quasi inorridita. Io a colazione è già tanto se mi bevo un latte e caffè!
    “Marco non c'è bisogno di tutto questo ben di dio. Mi accontentavo anche di un latte caldo!”
    “La colazione è importante!” - mi sorride con fare da papà. Mi fa tenerezza. Quindi lo accontento e mi siedo al tavolo. Prendo il mio latte, un succo d'arancia e fette biscottate e marmellata. Anche se lui ancora non sembra contento!
    “Cosa c'è adesso? Sto mangiando!”
    “Si, lo vedo! Ma sei a posto così?”
    “Si, sono a posto così!” - gli sorrido, magari mi lascia anche il tempo di respirare.
    “Pedro ma cosa succede? È arrivato il Babbo Natale del cibo?” - Carmine con gli occhi luccicanti dalla gioia prende posto accanto a me e inizia a buttare nella sua fogna qualsiasi cosa gli capiti davanti.
    “Oggi hai in programma qualcosa?” - mi chiede Pedro. Effettivamente adesso che io sono qui in questa città cosa farò per passare le mie giornate?
    “In mattinata dovrei andare in uni a vedere gli orari dei corsi, poi libera!”
    “Stavo pensando che potresti venire in studio con noi, così ti facciamo conoscere il resto della ciurma!” - mi sorride.
    “Mi sembra un'ottima idea!” - Ka esclama a bocca piena. Ingordo!
    “Va bene, allora vado a mettermi gli stivali!” - mi alzo con in bocca ancora un pezzo di fetta biscottata e mi dirigo in camera.
    “Certo che tua sorella non è niente male eh?!” - esclama Ka guardandomi il fondo schiena.
    “Appunto Ka, ti ricordo che è mia sorella!”
    “Era un complimento. Dovresti essere fiero di avere una sorella così!”
    “Prova a toccarla anche solo con un dito e...”
    Appena entro in salotto Marco stava puntando il dito addosso a Ka, ma non riesco a capirne il motivo.
    “Allora, chi mi accompagna in università? Non so neanche che strada prendere!”
    “Se vuoi ti posso portare io e poi andiamo insieme in studio dagli altri. Tanto a te non fa niente se arrivo tra un'oretta in studio no Pè?” - Ka si rivolge a Pedro entusiasta e lui lo fulmina con lo sguardo.
    Così io e Ka usciamo di casa, direzione: università!

  4. #4
    Roadie


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    Predefinito Re: L'universo di colori è dentro di te.

    CAPITOLO 4
    “Ok, io vado dentro a vedere gli orari dei corsi. Mi aspetti qui?” - chiedo io, mentre vedo che Ka è distratto da ben altri problemi (tipo le studentesse universitarie!).
    “Cosa hai detto?” - mi chiede subito dopo.
    “Va bhe, lascia perdere!” - mi giro e mi dirigo verso l'entrata un po' scocciata e lui mi segue.
    “Dove corri? Non posso lasciarti sola se ti perdo chi lo sente Pedro!” - mi dice divertito.
    “Ah, quindi lo fai solo per Pedro?”
    “No, ovviamente no” - non lo ascolto neanche e chiedo in segreteria il calendario dei corsi.
    “Bene, inizio già da domani mattina!”
    “Peccato, pensavo di portarti in un posto domani”
    “E le prove?”
    “Domani non proviamo!” - si rattrista.
    “Al pomeriggio sarei libera”
    “Perfetto!” - torna sorridente come sempre, mi mette un braccio intorno al collo e ci dirigiamo verso la macchina per andare in studio “dagli altri”.
    “Che tipo di musica ti piace?” - mi chiede senza distogliere lo sguardo dalla strada.
    “Non ho un genere preferito, ascolto tutto!” - gli sorrido, lui si gira per un secondo e ricambia.
    “Hai un bel sorriso, lo sai?” - arrossisco e guardo fuori dal finestrino e mentre c'è il semaforo rosso vedo con la coda dell'occhio che mi sta fissando. Ti prego, distogli subito i tuoi splendidi occhi da me o non risponderò più delle mie azioni.
    “Grazie” - cerco di dire, balbettando senza guardarlo negli occhi e arrossisco ancora di più.
    “Siamo arrivati!” - Oh, grazie al cielo!
    Entriamo in studio, dove c'è già un bassista che sta provando, il batterista che armeggia con la batteria e Pedro che gioca col cellulare sdraiato sul divanetto.
    “Oh, guarda chi c'è!” - esclama il ragazzo che poco prima era seduto allo sgabello dietro la batteria. Pedro si gira e si alza di colpo.
    “Dov'eravate finiti? Stai bene?” - mi chiede toccandomi come se mi fossi rotta qualcosa.
    “Marco siamo stati via quaranta minuti!”
    “Marco?” - esclama il ragazzo con in mano il basso.
    “Si, scusami non ho ancora avuto occasione di parlarti riguardo al mio nome. Tutti mi chiamano Pedro, ma se a te non piace puoi continuare a chiamarmi Marco”
    “Pedro non è male” - mentre finisco la frase, il bassista prende sotto braccio Pedro.
    “Allora non ci presenti questa bella ragazza?”
    “Si, scusatemi. Allora lui è Ivan, il bassista e lui è Danilo, il batterista” - gli do a tutti la mano e mi presento.
    “Allora io direi di iniziare, che dite?” - domanda Ka scocciato di tutte queste presentazioni.
    Iniziano con una canzone, mi dicono che è una canzone vecchia. Adrenalina.

    Cerco un alternativa che dia una scossa alla mia normalità
    l'abitudine mi soffoca non ce la faccio più.
    Mai nessuno capirà, questa è un'emergenza
    ho bisogno di una scarica 9000 volt.
    E va, la mia testa se ne va.
    Io non riesco a capire quello che mi succede
    sento il cuore che batte,
    soffro di dipendenza da una strana sostanza
    io non posso star senza
    la mia dose di adrenalina.

    Si, questa l'ho già sentita. Mentre lì guardo incuriosita penso che sono fortunata ad avere un fratello così. La canzone è energica e al secondo ritornello inizio a canticchiarla anche io. Sono bravi! E io che ho sempre preso in giro Chiara per come cantavano senza averli mai ascoltati veramente.
    Le prove durano fino al tardo pomeriggio, hanno fatto una pausa per l'ora di pranzo e poi hanno ripreso a lavorare duramente.
    “Che dite, stasera possiamo organizzare una cena a casa vostra in onore di tua sorella!” - prende la parola Ivan
    “Si, penso sia un'ottima idea” - continua Dani
    “A te va una pizza?” - Pedro si rivolge a me
    “Si dai, ho voglia di conoscere questi pazzi”
    E così tutti insieme ci dirigiamo verso casa mia. Cioè casa nostra, mia, di Pedro e di Ka.

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  5. #5
    Roadie


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    Predefinito Re: L'universo di colori è dentro di te.

    CAPITOLO 5
    “Intanto che arrivano le pizze vado a farmi una doccia super veloce!” - non lascio neanche a Pedro il tempo di rispondere che mi chiudo alle spalle la porta del bagno e accendo l'acqua di lena, per paura che qualcuno venga su, butti giù la porta per impossessarsi di quello che in questo momento è il mio bagno!
    “Ma è così difficile vivere con una donna?” - chiede Pedro disorientato.
    “E non è ancora niente!”
    “Di cosa stai parlando Dani?” - chiede Pedro sbalordito.
    “Te ne accorgerai quando lei avrà il ciclo mestruale. Sarà sicuramente più sclerotica di adesso. Per non parlare del fatto che la vedrai girare nuda per casa e così facendo farà imbarazzare tutti i tuoi amici..” - conclude il discorso Dani.
    “Be, io non mi imbarazzo se dovessi vederla girare nuda per casa!” - esclama Ka facendo un sorriso malizioso.
    “Te lo dico per l'ultima volta. GIU' LE MANI DA MIA SORELLA!” - detto da Pedro a modo di minaccia, fa solo che ridere. Infatti si mettono tutti a ridere e quando esco dal bagno sento solo un gran baccano provenire dal piano inferiore. Mi affaccio alla ringhiera delle scale e vedo che tutti stanno deridendo Pedro, meno che una persona che sta guardando nella mia direzione. Poso il mio sguardo altrove, mi giro e me ne vado nella mia camera a vestirmi.

    KA
    Busso alla porta.
    “Avanti” - la sua voce dolcissima mi incita ad entrare. Apro la porta ed è lì con i capelli ancora umidi, con una maglietta che gli sta larghissima, fuseux e calzettoni. È bellissima anche così. Gli salterei addosso in questo momento. Mi sorride e io per l'ennesima volta rimango distratto da lei.
    “Ciao, volevo solo sapere se oggi ti sei trovata bene in studio con noi” - è la prima cosa che mi esce dalla bocca, nonché la più stupida.
    “Si, molto. Siete simpatici e soprattutto siete una bella squadra!” - sorride di nuovo. Piccola, se continuerai a sorridermi in quel modo non riuscirò a resisterti ancora per molto.
    “Ti serve altro?” - mi chiede continuando a disfare la sua valigia.
    “No, cioè..ti serve una mano con la valigia?” - ma che cosa sto dicendo? Una mano con la valigia?
    “Si, grazie! Non si disfa da sola e ho davvero un sacco di cose da sistemare. Magari tu mi passi i vestiti e io lì sistemo nell'armadio” - ha accettato la mia proposta. Evvai!
    “Perfetto” - sorrido e mi metto a frugare nella sua valigia. Ha già quasi finito di disfare questa. Poi ne dovrebbe avere un'altra ancora da disfare. Mancano pochi vestiti e tutto il resto penso sia biancheria.
    Le passo un vestito di pizzo bianco, ha una profonda scollatura sulla schiena e sembrerebbe anche davanti.
    “Carino” - le sussurro
    “Grazie! Ma sbaglio o Ka dei Finley sta arrossendo?”
    “Chi io? Nooo! È solo che qui dentro fa caldo!” - beccato! Mi tolgo la felpa per fingere l'attacco di scalmana che mi è venuto addosso, anche se in realtà fa piuttosto freddino qui dentro.
    “Ah, ceeerto!” - lei non se l'è bevuta la storia del caldo. Con disinvoltura vado avanti a passargli la sua roba. Carino questo, perizoma verde acqua di pizzo. Me lo immagino addosso a lei, deve stargli da dio. Mi sta osservando e arrossisce di brutto!
    “1 a 1 per me!” - esclamo io, divertito dalla scena. Me lo ruba dalle mani e lo ripone nel cassetto!
    “Ragazzi le pizze sono arrivate!” - Pedro irrompe nella sua camera, forse non nel momento migliore dato che io ho in mano il suo reggiseno e Pedro si starà chiedendo il perchè.
    “Cosa stava succedendo qua?” - chiede lui, rivolgendosi a me
    “Niente Pedro! Ka mi stava dando una mano con la valigia, è stato carino da parte sua” - beata innocenza!
    “Si, gli stavo solo dando una mano con la valigia. Giuro!” - Pedro esce dalla camera infuriato e io lo seguo a ruota e dietro di me c'è lei.
    Ci sediamo a tavola. Lei prende posto subito di fianco a Pedro e mentre sto per andare a sedermi accanto a lei Ivan mi ruba il posto! Sro*zo!
    La guardo mentre parla e scherza con Ivan e un brivido di gelosia scorre lungo la mia schiena..

    L'universo di colori è dentro di te.
    Ultima modifica di Giovy '93; 05-11-2012 alle 23:28
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    Roadie


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    Predefinito Re: L'universo di colori è dentro di te.

    CAPITOLO 6

    KA
    E' esattamente da un'ora e trentacinque minuti che scherzano e si sussurrano parole di cui non riesco a capire il significato. Ok, è definitivo: stasera pesto Ivan!
    Lei lo abbraccia e un nodo mi stringe lo stomaco, io non lo reggo più me ne vado in cucina.
    “Torno subito, vado a prendere altra birra!” - uso una scusa poco fattibile, visto che ci sono ancora tre lattine di birra sulla tavola, ma nessuno se ne accorge. L'ho scampata!
    “Che cosa ti prende?” - la sua voce alle mie spalle mi fa vibrare le corde dell'anima. Che dolce melodia.
    “Niente” - sono girato di spalle e sento i suoi passi avvicinarsi a me.
    “Torna di là” - riesco a sussurrare quando ormai è vicinissima a me, forse troppo. Mi mette le mani sui fianchi e si stringe forte a me, poggiandomi la sua testa sulla mia spalla. La voce dentro di me mi dice di non girarmi, di non ricambiare quell'abbraccio. Ma è più forte di me, mi giro e la prendo tra le mie braccia. La stringo più forte che posso a me. Non voglio lasciarla andare mai più.

    GIO
    Mi sento così bene qui tra le sue forti braccia. Mi stringe e un brivido percorre il mio ventre. No, ma a cosa sto pensando? Cerco di scacciare via quei pensieri che ormai mi offuscano la mente da giorni, ma non se ne vogliono proprio andare.
    Sento le sue labbra che ormai sono appoggiate delicatamente al mio collo.
    Forse è meglio staccarmi, prima che sia troppo tardi.
    Non riesco a fare un passo indietro che lui mi riprende tra le sue braccia.
    “Non te ne andare. O meglio, non ancora..” - ma quanto è sorprendentemente dolce quest'uomo? Non me lo faccio ripetere due volte e lo abbraccio più forte di prima.
    “Che cos'hai?” - alzo il mio viso dalla sua spalla e lo guardo dritto negli occhi. Ha uno sguardo diverso, più intenso del solito e me ne accorgo subito!
    “Mi piace averti tra le mie braccia. Ti proteggo dal mondo esterno” - lo guardo attentamente negli occhi, senza distogliere mai lo sguardo.
    “Da cosa dovresti proteggermi Ka?” - la domanda mi esce spontanea, anche se non avrei mai voluto rovinare quel fantastico momento.
    “Certo che ci metti parecchio tempo a portare di là quattro lattine di birra, eh?” - mi volto e vedo Marco che ci sta fissando non so da quanto tempo e tiene entrambe le mani sui fianchi con fare minaccioso.
    “Ohi, fratello! Lo stavo solo aiutando” - cerco di trovare una scusa plausibile, ma vedo che non funziona, così me la svigno in salotto dagli altri lasciando che sia il mio uomo dalle braccia forti a gestire la situazione.
    Quando Pedro torna in salotto, Carmine non c'è. Vorrei chiedergli spiegazioni, ma so perfettamente che si innervosirebbe e quindi lascio perdere.
    La serata finisce così, se ne vanno tutti a casa mentre io penso e ripenso a quel fantastico momento passato tra le braccia di Ka.
    Quando rimaniamo soli io e Pedro a sistemare la cucina mi faccio avanti..
    “Dov'è Ka?”
    “Di sopra, era stanco ed è andato a dormire” - mi risponde seccato, anche se non è capace di interpretare quel ruolo. Lui è il fratello dolce, punto!
    “Avete discusso per colpa mia?” - in fondo so che è così, anche se Pedro non lo ammetterebbe mai.
    “No, stai tranquilla tesoro. È solo che Ka non è la persona giusta per te..” - mi guarda dolcemente.
    “Pedro, ma tra me e Ka non c'è nulla. Siamo solo amici” - almeno per il momento!
    “Lo so, ed è meglio che rimanete solo amici. Credimi non andare oltre, ci soffrirai” - ma perchè? Perchè ci dovrei soffrire? Poi sono adulta e vaccinata sarò libera di decidere con la mia testa di chi innamorarmi? Che poi io non sono innamorata, però non nego che ci sia dell'attrazione tra me e Ka. Almeno da parte mia.
    Do la buona notte a Pedro e mi dirigo in camera, ma non nella mia camera.
    Busso. Attendo risposta, ma niente. Busso una seconda volta e ancora nessuna risposta. Così entro. È sdraiato sul letto con gli auricolari, sta acoltando i Nickelback. La musica è talmente alta che non mi ha neanche sentito entrare. Mi siedo sul suo letto e gli sfilo un auricolare. Appena mi vede, balza in piedi e spegne l'mp4.
    “Che ci fai qui? Sai che se lo scopre Pedro mi butta fuori di casa?” - mi chiede nervoso.
    “Non vedo cosa possa interessare a Pedro, ho deciso io di venire da te e mi assumo tutte le responsabilità!” - lui mi sorride, è visibilmente più sollevato.
    “Senti, però non mi va di parlare” - Ka.
    “Ok, allora fammi posto accanto a te che ascoltiamo un po' di musica”
    Mi sdraio accanto a lui e con un auricolare per uno ci addormentiamo, senza parole, senza baci, senza abbracci. Semplicemente lì, su un letto che già sa di noi..


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    Roadie


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    Predefinito Re: L'universo di colori è dentro di te.

    CAPITOLO 7

    KA
    “Adesso tu mi spieghi cosa ci fa mia sorella nella tua camera e sul tuo letto!” - Pedro
    “Te l'ho detto, ci siamo addormentati. Non è successo nulla..” - Ka
    “Si, ma perchè dormiva con te e non nella sua camera?” - Pedro
    “Pedro, è venuta da me per ascoltare un po' di musica e ci siamo addormentati” - stranamente riesco a mantenere la calma. Odio sentirmi sotto pressione, ma pensando a lei e alla splendida notte che abbiamo passato insieme non riesco proprio ad innervosirmi. “Splendida notte”. Che poi non abbiamo fatto nulla ed è la prima volta che passo una notte splendida con una ragazza senza farci nulla.
    Pedro mi fa tornare alla realtà.
    “Ka, mi stai ascoltando?” - mi chiede, agitando la sua mano destra davanti al mio viso
    “Sisi, Pè ti ascolto! Adesso scusa, ma vado a farmi una doccia!” - salgo le scale e mi dirigo in camera mia dove lei sta ancora dormendo. Le accarezzo il viso pianissimo, per paura di svegliarla e dopo pochi secondi infatti, i suoi occhi iniziano a rivedere la luce! Ha il trucco sbavato e ha una faccia buffa appena sveglia, ma è bella anche così.
    “Scusa non volevo svegliarti” - gli sussurro io, chinandomi per stamparle un bacio sulla guancia.
    “Oh.. non ti preoccupare!” - arrossisce. Mi fa impazzire quando arrossisce. Infatti è meglio che tolgo subito il disturbo. Al mattino sono un po' troppo vulnerabile.
    “Vado in doccia, ci vediamo di sotto per la colazione”

    GIO
    “Vado in doccia, ci vediamo di sotto per la colazione” - si alza e se ne va, così, dal nulla. Ancora mezza addormentata mi faccio strada nella mia camera per vestirmi e struccarmi e ritruccarmi. Odio essere una donna in questi momenti. Non vorrei preoccuparmi di nulla.: dei vestiti che indosserò, del trucco che sbadatamente mi dimentico di togliere ogni santa sera, di come dovrò truccarmi, del colore dello smalto che fa pandan con i vestiti del giorno..
    Invece come ogni mattina mi ritrovo davanti a un armadio pieno di vestiti e nulla da mettermi e dopo svariati minuti passati seduta sul letto a fissare il vuoto nel mio armadio opto per un vestitino di lana blu elettrico e calze e stivali neri.
    Corro di sotto e trovo Ka che è già uscito dalla doccia, è già vestito e “pettinato” e sta facendo colazione con Pedro.
    “Com'è che tu sei venuto pronto prima di me??” - gli scocco un bacio sulla guancia e faccio lo stesso con Pedro che mi fulmina con lo sguardo.
    “Semplice: io sono uomo!” - ah ecco, giusto quello a cui stavo pensando poco fa.
    “Ah, dimenticavo. Stamattina mentre tu e Ka eravate impegnati a fare altro, ha chiamato una certa Chiara con accento pronunciato del profondo Sud. Ha provato a chiamarti sul cellulare ma lo avevi spento e mi ha detto che le avevi lasciato il numero fisso per le emergenze” - Pedro
    “Oh, *****! La Chia!! Che ti ha detto??”
    “Nulla di cui preoccuparsi tranquilla. Solo che domani mattina arriva in stazione a Milano alle 10:35 e devi andare a prenderla!”
    “Nulla di cui preoccuparsi?? AAAAAAAAAAAAAAH! Arriva la Chiaaaaa!” - corro saltellando per tutta la cucina, come se fossi una bambina a cui è appena stato comprato il giocattolo preferito.
    “Cioè, ma vi rendete conto? Avrò qualcuno con cui condividere le mie grigie giornate!” - ho gli occhi luccicanti dalla felicità!
    “Ah, grazie!” - dice Pedro seccato
    “Quindi vorresti dire che noi siamo due palle?! Gentile da parte tua!” - continua Carmine.
    “Ma noo, che dite! È solo che voi avete la vostra vita e non posso stare sempre appresso a voi e poi lo sapete che siete i miei due uomini preferiti!” - frase detta per farmi perdonare, gli butto le braccia al collo a entrambi e formiamo “un abbraccio a tre”.
    “Si, però preferirei che fossi solo io il tuo uomo preferito!” - Pedro
    “E non fare il geloso!” - esclama Ka con le braccia ancora attorno alla mia vita, mentre Pedro (che si è già staccato da un bel pezzo dal nostro abbraccio), ci guarda insospettito. Gli sorrido e gli faccio capire che è tutto a posto e che finalmente sono felice, finalmente ho una vera famiglia. Perchè anche se sono qui da poco tempo, anche se questi due ragazzi non lì conosco per nulla..sono diventati la mia famiglia. La mia splendida famiglia!



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    Predefinito Re: L'universo di colori è dentro di te.

    CAPITOLO 8

    Ed ecco che alle 10:35 in pacca sono qua in stazione ad aspettare Chiara. Agitazione a mille, non vedo l'ora di fargli conoscere “la mia famiglia” e soprattutto non vedo l'ora di spettegolare un po' con lei su Ka.
    Il treno si ferma davanti a me, è puntuale. Meno male!
    Cerco di scrutare attentamente ogni persona che scende dal treno, ma c'è talmente tanta gente che non riesco a vederla e dopo pochi secondi, che sembrano minuti interminabili, eccola lì!
    “CHIAAA!” - mi metto a urlare per la stazione per farmi sentire, corre verso di me e quasi mi butta per terra.
    “Io e te non dobbiamo più stare separate per così tanto. Capito? - Chiara
    “Promesso. Mai più!” - la riabbraccio a ci dirigiamo verso la fermata del pullman col suo ingombrante trolley.
    “Allora?” - mi domanda lei.
    “Allora che? Mio fratello è meraviglioso e te ne accorgerai appena te lo farò conoscere” - le faccio l'occhiolino. Non vedo l'ora di presentargli Pedro.
    “Dai che hai capito cosa intendo. Di tuo fratello non mi interessa una cippa. Voglio sapere dell'amico di tuo fratello!” - so perfettamente a cosa si riferisce. Le ho raccontato velocemente di Carmine e a quanto pare ha già captato che mi piace parecchio.
    “L'altra notte abbiamo dormito insieme” - ho ancora gli occhi sognanti mentre lo dico.
    “Certo che potevi aspettare almeno di conoscerlo meglio, eh?” - mi dice lei scocciata.
    “Ma che hai capitoo! Non abbiamo fatto nulla, neanche un bacetto. Ci siamo addormentati ascoltando musica. E poi con mio fratello in giro per casa è impossibile combinare qualcosa!” - stupido Pedro iper protettivo!
    “A tuo fratello ci penso io appena arrivo. Te lo distraggo in qualche modo così hai il campo libero!” - e così tra chiacchiere e risate, arriviamo a casa.
    La faccio entrare, ma a quest'ora i ragazzi saranno a provare in studio. Intanto la faccio accomodare e prepariamo il divano letto, va in bagno a darsi una sistemata e tra una cosa e l'altra è già ora di cena. Mentre parliamo sedute sul letto mi squilla il telefono..
    “E' Ka” - sussurro con un filo di voce, mentre il mio viso si colora di un rosso acceso.
    “Guardala come si agita solo se la chiama!” - faccio finta di non sentire Chiara e rispondo.
    “Pronto” - Gio
    “Ehi, ciao. Con la tua amica tutto a posto?” - Ka
    “Sisi, l'ho fatta sistemare e stavo per preparare la cena. Voi a che punto siete?” - Gio
    “Noi mezzoretta e siamo a casa. Mi dispiace non averti accompagnato in stazione stamattina, ma eravamo davvero incasinati” - Ka
    “Non ti preoccupare” - Rimaniamo un minuto in silenzio ad ascoltare l'uno i respiri dell'altro.
    “Allora ci vediamo dopo, un bacio” - Ka
    “Ciao, a dopo” - chiudo la chiamata con uno strano sorriso da ebete stampato in faccia.
    “Certo che questo ragazzo ha proprio fatto colpo. Non vedo l'ora di conoscerlo. Voglio proprio sapere cos'ha di speciale!” - eh cara Chiara, lo capirai molto presto cos'ha di speciale.
    Dopo mezzora esatta sento il motore della macchina di Carmine che si spegne. Sono arrivati e sono curiosa di vedere la faccia di Chiara appena scoprirà di Marco..



    Scusate per il capitolo cortissimo, nel prossimo mi rifarò. Prometto!

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    Ultima modifica di Giovy '93; 25-11-2012 alle 22:09
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    Predefinito Re: L'universo di colori è dentro di te.

    CAPITOLO 9
    “Chia, chiudi gli occhi? Ti prego, voglio farti una sorpresa!” - saltello per tutto il soggiorno dalla gioia, davvero non sto più nella pelle.
    “Ma che siamo bambine di cinque anni?! Però se 'sta cosa ti rende felice chiuderò gli occhi!”
    “Grazie! ** Vieni su!” - gli metto il mio foulard di seta beige sugli occhi e la posiziono davanti alla porta, che subito dopo si apre ed ecco entrare i miei uomini. Cioè veramente di mio in Ka non c'è ancora nulla, ma staremo a vedere.
    “Oh, una donna bendata. Stavate facendo giochetti porno? Posso venire anche io?” - Ka
    “Tu non ti smentisci mai, eh?” - dico fulminando Ka con lo sguardo. Se proprio i giochini porno lì devi fare con me, E BASTA! Mentre Pedro si mette a ridere, vedo la faccia di Chiara che cambia espressione.
    “Non ci credo, no, non è proprio possibile” - continua a pronunciare queste parole all'infinito, quasi sussurrandole. Inizio a toglierle la benda piano, mentre Pedro si posiziona con un mega sorrisone davanti a lei.
    La benda scivola a terra e dalla bocca di Chiara non esce neanche una parola, neanche un sussulto. Il nulla. Rimane ad osservarlo in mobile e lo stesso vale per Pedro, che finalmente rompe quel silenzio imbarazzante presentandosi.
    “Piacere, io sono Marco”
    “Il piacere è tutto mio, veramente. Sono Chiara” - si danno la mano e sento provenire dentro di me una scossa. Perfino io ho sentito quella scossa tanto attesa da Chiara, perchè finalmente è riuscita a realizzare uno dei suoi più grandi sogni.
    “Si, piacere io Sono Carmine e tu sei Chiara. Ma quando si mangia?”
    “Ogni volta rimango sempre più basita da te!” - dico io, trascinandolo dolcemente in cucina.
    “Noi andiamo di là, quando volete la cena è servita!” - rivolgo un sorriso a entrambi e vado in cucina con Ka che mi aiuta a mettere in tavola la pasta e il resto della cena.

    Intanto in salotto..
    “Vedo che sei rimasta scioccata” - Pedro rivolge un tenero sorriso a Chiara
    “Si, ma in senso buono naturalmente” - Chiara ricambia il sorriso, anche se visibilmente imbarazzata.
    “Mia sorella mi ha detto che siamo i tuoi idoli. So che non ti aveva detto nulla di noi, è stata una sorpresa per te, ma anche una bellissima sorpresa per me”
    Chiara per l'ennesima volta rimane senza parole davanti a quell'affermazione.
    “Voi siete molto di più di semplici idoli per me” - appena riesce a riprendere fiato, pronuncia quelle poche parole ma dal significato intenso. Ha parlato al plurale. Voi siete. In realtà avrebbe voluto dire “tu sei”.
    “Forse adesso è meglio che andiamo di là o la pasta si fredda” - Chiara ha voluto interrompere quel fantastico momento di imbarazzo, ma c'è tempo per conoscersi meglio e per perdersi in altri minuti di imbarazzo.

    In cucina intanto io e Ka abbiamo quasi finito di mangiare il nostro piatto di pasta.
    “Ma che fai??” - Ka ha appena rubato una forchettata di spaghetti dal piatto di Pedro.
    “Io lì ho quasi finiti, ma ho ancora fame!”
    “Sei incredibile!”
    “Bhe, ma ti piaccio così no?” - a quella domanda mi va di traverso uno spaghetto e quasi mi esce dal naso. Ka si mette a ridere e in quel momento arrivano Chiara e Marco.
    “Interrompiamo qualcosa?” - chiede Chiara prendendo posto accanto a me.
    “Solo la morte della tua migliore amica” - dice Carmine continuando a ridere come uno scemo. Gli tiro una pacca e appena finisco di morire mi metto a ridere con lui. Non so esattamente il perchè, ma mi fa ridere. Mi sta rendendo felice con il niente.
    La prima serata di Chiara a casa Pedretti passa così, tra risate e battute da scemi. E siamo tutti felici e come tutte le sere non ho sonno e mentre saliamo le scale per andare a dormire il solito pensiero di passare a dare la buonanotte a Ka mi tormenta.
    “Se vuoi vai da lui, tanto io sono stanchissima non avrei neanche il coraggio di parlare” - la voce di Chiara mi fa tornare alla realtà
    “Come scusa?”
    “Niente va. Io me ne vado a dormire, ciao Gio” - mi da un bacio sulla guancia e io mi dirigo verso la camera di Carmine. La porta è socchiusa e ha ancora la luce accesa. Sta parlando al telefono e so che non dovrei farlo ma mi soffermo fuori dalla porta a origliare..
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  10. #10
    Roadie


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    Predefinito Re: L'universo di colori è dentro di te.

    CAPITOLO 10
    “Isa, per piacere te l'ho già detto perchè è finita e non voglio più tornare sull'argomento..” - capisco subito che si tratta sicuramente di un ex ragazza.
    “Va bene, a domani allora. Ciao!” - chiude la chiamata e sento i suoi passi venire verso la porta, rimango immobile e me lo ritrovo davanti.
    “Ehi, non ti aspettavo” - mi dice lui visibilmente imbarazzato. Carmine imbarazzato? Ma non prendiamoci in giro, lui non è mai imbarazzato.
    “Scusa, ero passata a darti la buonanotte” - veramente è una scusa, avevo solo voglia di vedere il tuo bel visino.
    “Vieni entra. È da tanto che sei lì che origli?” - non stavo origliano!
    “No, cioè veramente ero appena arrivata. Stavo per bussare ma ho sentito che eri al telefono, ma non ho sentito nulla eh!”
    “Tranquilla!” - mi sorride e si rimette a sedere al computer e fa partire una canzone dei Goo Goo Dolls.
    “Carina questa..”
    “Un giorno se vuoi te la suono, la faccio quasi uguale!” - mi sorride. Quel sorriso che ogni volta è come un colpo al cuore per me.
    “Sarò lieta di ascoltarti” - cerco di ricambiare il sorriso e stavolta quella imbarazzata sono io.
    “Prima durante la cena, quando ti ho fatto quell'affermazione ridendo. Non stavo scherzando” - perchè arriva sempre subito al sodo?
    “Quale affermazione?” - faccio la finta tonta.
    “Hai capito dai. Ti piaccio?” - in questo momento credimi, quasi ti odio per quello che mi hai appena chiesto. Che ti devo rispondere secondo te?
    “Perchè tu mi piaci. So che non possiamo frequentarci perchè abitiamo nella stessa casa e perchè tu sei la sorella di Pedro. Però volevo fartelo sapere..” - non mi guarda negli occhi, il suo sguardo è perso da qualche parte sul pavimento. E io guardo ogni ruga, ogni espressione che le si forma sul viso. Non so con quale forza, riesco ad avvicinarmi a lui. Gli accarezzo una guancia e lui alza lo sguardo. I suoi occhi sono persi nei miei. Gli sorrido.
    “Mi piaci” - è tutto quello che le mie labbra riescono a pronunciare perchè subito vengono tappate dalla sua lingua. Ci perdiamo in un bacio appassionato. Un bacio che non avevo mai dato prima d'ora. Almeno, non provando questi sentimenti. Questi brividi. Non so per quanto tempo rimaniamo in quella posizione a baciarci, so solo che qualche istante dopo riesco a riprendere il controllo e a tornare alla realtà. Mi stacco controvoglia.
    “Pedro potrebbe entrare da un momento all'altro, sai?” - gli dico seria.
    “In questo momento Pedro è il mio ultimo pensiero, sai?” - mi sorride e mi riabbraccia sorridendomi.
    “Però hai ragione, forse è meglio andare da un'altra parte” - Carmine
    “Domani pomeriggio sei libero?” - Gio
    “Nel pomeriggio devo vedermi con un amico. Però possiamo fare domani sera..”
    “Perfetto!” - gli do un ultimo bacio veloce ed esco dalla sua camera chiudendomi la porta alle spalle. Rimango qualche minuto appoggiata alla porta, passandomi l'indice sulle labbra umide che sanno ancora di lui.


    Scusate, è un po' corto! Ma è intenso!
    Qui i commenti.
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