Bello il primo capitolo.![]()
Pronte ragazze per accompagnarci in questa nuova avventura?
Noi siamo prontissime. Io e Stacy cercheremo di farvi sognare o almeno ci proviamo :P
Vi ringraziamo in anticipo per tutte le emozioni che ci regalerete con i vostri commenti.
Ma ora basta con le parole, via con il primo capitolo.
SE NON PUOI AMARMI, ODIAMI.
Capitolo 1
“Ballo in maschera organizzato dalla scuola? Non ti sembra un sogno? Prevedo già una serata da sballo.” Stacy. Solo in un messaggio, solo con poche parole sa esprimere tutto ciò che le bolle per la testa. Le basta poco per sorridere. Le basta poco per avere ciò che vuole. Determinata, decisa, e pazza alla stato puro. L’amica perfetta conosciuta il primo anno di liceo. È bastato un misero saluto da parte mia per sfoderare in lei tutto ciò che è, tutto ciò che la distingue dalla folla. È bastato un mio sorriso per averla vicino sempre. È bastato un pomeriggio di compiti, se così si può dire, per sapere che di lei potevo fidarmi. È bastato starle vicino un minuto per sapere che con lei avrei condiviso ogni cosa.
“Mi raccomando. Non voglio aspettare troppo. Non ritardare come al solito. Ma so che tanto lo farai. Ti voglio bene Stacy. ” L’unico suo difetto? Una ritardataria doc. Ma le voglio bene nonostante tutto. Le voglio bene nonostante le ore ad aspettarla. Le voglio bene nonostante qualche incomprensione. Le voglio bene ed è ciò che mi importa. Apro l’armadio. Afferro quattro vestiti. Nero, blu, rosso, bianco. Li appoggio sul letto con la speranza, in pochi minuti, di saperne scegliere uno. Attacco la piastra. Preparo il trucco e via in meno di mezz’ora sono pronta. Tacco da 15, vestito nero e maschera. Guardo l’ora. Stacy non sarà sicuramente pronta. Decido comunque di raggiungere casa sua. Magari con la mia presenza si velocizzerà un po’. Prendo le chiavi, scendo, e con la mia panda sfreccio per le vie di Milano.
“Stacy sono io aprimi.” Dall’altra parte del citofono nessuna risposta. Sento solamente il rumore del cancelletto aprirsi. Lo apro e salgo. Primo piano dell’appartamento. La porta di casa è aperta. Tutto il corridoio è in silenzio. L’unica voce che si sente è la sua.
“Scarpe dove siete??????” Lei a gattoni sotto il tavolo, ancora in pigiama, che cerca disperatamente le sue scarpe. Ecco ciò che mi trovo davanti appena varco la soglia di casa. Scoppio a ridere. I suoi capelli sono la perfetta rappresentazione del suo stato d’animo.
“Ok Stacy tu vai a lavarti e vestiti. Alle scarpe ci penso io.” Il mio sguardo è minaccioso. Il mio sguardo la dice lunga. Lei scoppia a ridere. Sa perfettamente che non sono capace di arrabbiarmi. Sa benissimo che forse una più dolce e difficile da far arrabbiare al mondo non esiste. Sa benissimo che il broncio dopo pochi minuti è trasformato in sorriso. Sa benissimo che deve ascoltarmi oppure al ballo in maschera ci arriveremo quando ormai sarà già finito. “Grazie grazie grazie. Prometto di fare in fretta prometto.” Capisco solo questo di tutto ciò che mi dice. Corre di qua e di la per le stanze afferrando prima l’accappatoio, poi il vestito e infine i trucchi.
Sono ormai le 9.30 e Stacy finalmente compare davanti a me, pronta. Io le porgo le scarpe sorridendo. Sapevo che ce l’avrebbe fatta. Chiude il suo appartamento e senza dire nient’altro, con la voglia di divertirci addosso ci affrettiamo a raggiungere il ballo, ormai iniziato.
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Bello il primo capitolo.![]()
2 Capitolo.
Dove c'è festa, c'è casa!
Mi arriva un messaggio dalla comitiva che stasera ci sarà una festa in maschera organizzata a scuola.
No, va bè cose in grande! Tipo come gli americani, tanto bere, tanta musica e puro divertimento.
Mando un messaggio a Ludo, la mia amica del cuore che senza di lei non mi smuovo nemmeno per andare in bagno.
La schizzata per eccellenza ma anche tanto dolce, la mia panda :') .
Non sono mai brava a fare le cose in orario, so già che stasera saremo le ultime! Rimango in pigiama tutto il giorno anche se non è una buona idea, mi appallottolo sul divano mangiando schifezze e guardando un film... oggi è domenica e non voglio smuovere nemmeno un dito in questo appartamento!
Le campane suonano all'impazzata, ma che c*zzo è?!
Spalanco gli occhi in preda al panico e cado letteralmente dal divano, mi guardo intontita attorno per poi fissare l'orologio... le 8 e 30.
M*rda! Sono le 8 e 30!
I: Porca Tr*iaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!
Mi alzo velocemente e mi metto a cercare le scarpe, nulla... non ci sono. Mi metto a gattoni per tutta la casa alla loro ricerca, nel mentre Ludo è già arrivata, mi ammazza di certo!
é li sulla soglia di casa che non sa se ridere o venirmi a picchiare...
L: Ok Stacy tu vai a lavarti e vestiti. Alle scarpe ci penso io.
Il suo sguardo è minaccioso. Ma scoppio a ridere ugualmente, figurati se si arrabbia!
Metto in croce tre frasi, quattromila 'grazie' e corro a prepararmi.
Opto per un vestito alla marinara, mi fa ricordare sailor moon, maschera blu, poco trucco ma ben evidente e sono pronta.
Metto le scarpe e alle 9 e 30 inoltrate andiamo a questo benedetto ballo.
La musica si sente già a qualche isolato prima, alcuni ragazzi stanno arrivando ora come noi, ci dirigiamo verso la palestra e li, li c'è una marea di gente che balla, ride e si diverte.
Ci buttiamo in pista e balliamo insieme agli altri.
Non è facile riconoscerli alcuni, una specie di 007 mi si affianca sorridendomi
x: Vuoi bere qualcosa con me, marinaretta?!
I: Volentieri!
Sorrido a Ludo che continua a ballare e raggiungo il james bond dei poveri alquanto misterioso quanto sexy.
Capelli castani, ricci, occhi nocciola e sorriso incantevole.
Forse sarà qualcuno dell'ultimo anno o magari qualcuno imbucato...si, forse lo è.
Non parliamo molto, mi porge il bicchiere di vetro con il mix di alcol e beviamo, mi scruta dalla testa ai piedi... posa i suoi occhi sulle mie gambe e ammicca un sorriso
I: Che c'è?
x: Niente, hai delle belle gambe!
I: Grazie!
x: Senti, che ne dici se troviamo un posto tranquillo, da soli...per...per parlare.
I: Possiamo salire nelle classi, vieni.
Lo prendo per mano e usciamo dalla palestra.
Pazza? Si, ma questo ragazzo mi attira particolarmente e poi, domani chi lo vede più.
Entriamo nella 3F , la classe forse più grande dell'istituto e ci chiudiamo dentro.
Mi guarda fisso negli occhi, mi avvicina a lui tirandomi per la schiena, unisce le sue labbra alle mie in pochi secondi, il bacio diventa subito foga, voglia, eccitazione.
Mi alza per il sedere sopra la cattedra e si mette tra le mie gambe... mette le mani ovunque continuandomi e baciare il collo facendomi impazzire, sento il suo respiro affannoso, gli tolgo la giacca e gli sbottono la camicia rimanendolo a petto nudo.
Lo bacio abbassandogli i pantaloni...è preso, è eccitato a tal punto che fa le cose veloci; senza neanche togliermi il vestito, sposta le mutandine ed entra in me con padronanza.
Inarco la schiena e mi ci perdo, continua a spingere per poi uscire al momento giusto.
Mi guarda, mi sfiora di nuovo le labbra per poi rivestirsi.
Mi sorride...
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Ciauuuuuuu![]()
Sono come il prezzemolo, mi ritrovate pure qua! Sietecontente?! Ditesiditesi!![]()
Non vi preoccupate ho la testa piena di idee non abbandonerò nessuna FF!
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Ciao Fratella![]()
Capitolo 3
Finalmente Stacy è pronta. Quel vestito blu le sta d’incanto. Eravamo andate a comprarlo assieme. Ricordo che quel pomeriggio le avevo fatto provare un sacco di vestiti. Alla fine fui rapita da questo. Mi ricordava un po’ Sailor Moon. Amavo quel cartone e le avrei fatto prendere quel vestito a tutti i costi. La vedo prendere le chiavi, le porgo le scarpe mentre lei si affretta a chiudere casa. Saliamo in macchina velocemente. Siamo in ritardo ma ciò che poteva sembrare strano era il non esserlo per una sera. Entriamo dopo una fila interminabile. La musica alta risuona in tutta la palestra. Ci invoglia ad immergerci nella folla. Ci invoglia a scatenarci, a lasciarci muovere dalla sua melodia. Balliamo, ridiamo guardandoci intorno. Ogni persona intorno a noi è irriconoscibile. Le maschere. Oggetti perfetti per nascondersi. Oggetti perfetti per fare pazzie. Oggetti perfetti per fare cose per le quali nella realtà non avresti coraggio. Stacy. Pochi minuti e la vedo allontanarsi. Mi sorride. Si siede di fianco ad un ragazzo. Forse della scuola, forse un imbucato. Ma poco importa. Le offre un drink. Qualche parola, qualche occhiata di troppo e la vedo allontanarsi ancora, stavolta seguita da lui. Chiudo gli occhi e cerco di non arrabbiarmi. Chiudo gli occhi e cerco di non pensarci. So perché lo sta facendo. Ha voglia di divertirsi. Ha voglia di lasciarsi andare. Ha voglia di riniziare dopo Gianluca. Già proprio lui. Lasciata senza nessuna spiegazione. Lasciata senza nessun chiarimento. Lasciata dopo la loro prima notte. Riapro gli occhi e non la vedo più. Non voglio rovinarle la serata. Non voglio dirle nulla. È vaccinata e maggiorenne. Ha cervello e io mi fido di lei. Mentre penso a tutto ciò mi sento osservata. Occhi. Occhi che mi guardano, osservano ogni mio movimento. Mi guardo intorno e lo vedo. Alto, castano chiaro. È seduto proprio di fronte a me. La sua maschera lo rende impossibile da riconoscere. Non so chi sia. Non so il motivo per il quale continua a fissarmi. Gli sorrido. Non avrei mai avuto il coraggio di farlo nella realtà. Non so che cosa mi sia preso. Forse è la situazione. Forse è il luogo. O forse è la sicurezza di non essere riconosciuta. Mi avvicino al bancone. Non amo ballare da sola.
“Posso sedermi? È occupato?” Mi volto di scatto e lo vedo di fianco a me. Mi ha raggiunta. Guardo i suoi occhi. Occhi Marroni. Occhi sorridenti. Occhi che desiderano qualcosa.
“E’ libero. Puoi sederti.” Riesco solamente a dire questo. La mia timidezza sta tornando a farsi sentire. La mia timidezza è ciò che mi caratterizza nella realtà. Senza di lei non sarei me stessa. Il barista si avvicina a noi immediatamente.
“Un drink per favore. Ed uno anche per la ragazza.” Chiede subito senza dire nient’altro. In pochi minuti li prepara e ce li appoggia sul bancone.
“Ti ringrazio per il drink. Non dovevi.” Alzo il mio sguardo e incrocio il suo. Sorride. Mi soffermo sulle sue labbra. Così carnose. Così perfette.
Rimaniamo in silenzio per pochi minuti. Percepisco ancora i suoi occhi puntati sul mio corpo. Percepisco ancora i suoi occhi osservare ogni mio minimo particolare. Sorrido afferrando il mio drink. Mi sento in imbarazzo. Non so che cosa dirgli. Non so che cosa chiedergli. Alzo lo sguardo e vedo appoggiare la sua mano sulla mia.
“So che ti sei appena seduta ma ti andrebbe di ballare con me?” Non distoglie il suo sguardo dal mio. Non distoglie i suoi occhi dai miei.
Non gli rispondo a parole. Mi basta un sorriso. Mi basta un sorriso come risposta. Mi basta un sorriso come si. Mi basta un sorriso per mostrare il mio desiderio di ballare con lui. Mi prende per mano e ci inoltriamo nella folla. Cingo le mie braccia attorno al suo collo e inizio a muovermi. Le sue mani accarezzano i miei fianchi. Il suo respiro lo sento sempre più vicino. I nostri sguardi si cercando. I nostri occhi chiedono qualcosa. Le sue labbra si avvicinano al mio collo. Mi sposta la ciocca dei capelli dietro l’orecchio. Lo bacia, lasciandomi come effetto brividi che percorrono tutto il corpo. Brividi che non sono in grado di controllare. Mi avvicina a se ancora di più. I nostri corpi combaciano. Ci muoviamo senza distoglierci lo sguardo. Sento il suo desiderio crescere. Le nostre labbra sono ormai a pochi centimetri di distanza. In quello stesso istante non so che mi succede. Non so cosa mi prende. Mi sento attratta da lui. Ma non so nemmeno chi sia. Non so nemmeno il suo nome. So solamente che se avessi fatto un altro passo mi sarei legata a lui più del dovuto. So solamente che decido di allontanarmi.
Ed eccoci qui ragazze dopo il capitolo di stacy
sapete cosa fare donne
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ciao dolce panda![]()
4. CAPITOLO
Coma profondo del lunedì mattina.
Ma io a scuola non voglio andarci che palle.
Mi alzo dal letto ancora scombussolata, individuo per bene la porta del bagno e mi ci infilo dentro, doccia calda e veloce e mi vesto... jeans e maglietta, niente di più semplice...velo di trucco, un pò di schiuma ai capelli e sono pronta.
Mi preparo un caffè, anzi, due e scendo giù dove mi aspetta Ludo ancora più rinco di me!
I: Buongiorno!
L: Giorno?! Quale giorno?! Voglio un letto e quattromila cuscini! Adesso! Ora! Immediatamente!
I: Bloccati sorella!
L: Abbiamo tre ore di matematica, come faccio a calmarmi?
I: Ok, andiamo al bar va!
L: Ohhh siiiiii!
L'abbraccio e ci dirigiamo al nostro bar preferito.
Ludo la mattina nemmeno le bombe atomiche riescono a svegliarla del tutto!
Dopo il caffè arriviamo davanti al cancello della scuola colma di ragazzi tutto assonnati, la festa di domenica non era proprio l'ideale e per di più, dopo l'ultima festa siamo costretti a venire il giorno dopo per evitare richiami dal preside e far abolire tutto.
Stupide leggi.
Stupido ciccione pelato.
5 F . La nostra classe, tutti perfettini del c*zzo con cui io non riesco ad andare per niente d'accordo.
Ludovica più ci parla, ha un carattere diverso, non è taciturno.
Io odio la troppa confidenza che si prendono.
Ieri poi, alla festa erano ben riconoscibili, dato il lusso addosso.
Affianco la nostra classe c'è la 5 B. Ok, non ha senso ma per problemi di "soggetti" poco tranquilli in 5 E li hanno diciamo isolati dall'istituto.
In quella classe ecco, ci sono ragazzi anche abbastanza carini.
Un pò suonati di cervello eh, tre di loro sono fissati con il rock e la musica...
Io amo la musica, però loro sono proprio in fissa.
Il cantante della band, Marco, è un tipo carino! Dolce direi! Ha un viso bellissimo e una risata fantastica.
Non ho mai avuto modi di parlarci, m'imbarazza quasi.
Si gira.
Ci guardiamo per un attimo.
è come una scossa dentro di me, mi fa uno strano effetto i suoi occhi addosso.
Mi sorride e si avvicina.
No, aspetta un attimo, si sta avvicinando davvero!
P: Ciao!
I:Ciao!
P: Sai se manca italiano oggi?
I: Si, dovrebbero dividerci che io sappia!
P: Meno male! Grazie Stacy!
I: P-Prego!
Ok, sa il mio nome, perfetto.
Crisi adolescenziale in corso, stai tranquilla.
L: Oh, sei rossa in faccia! Mi sono persa qualcosa?
I: Del tipo Marco del 5 B è venuto a parlarmi e sa il mio nome? Nah, non è successo nulla!
L: Ma te sei fuori con quello li! Cioè, vogliamo parlare di ieri sera? Cioè, chi era quello?!
I: Ahahahahahahha Ma nessuno, non l'ho riconosciuto mica!
L: Appunto! Stacy vacci piano. Lo dico per te.
I: Lo so tesoro, non preoccuparti, è tutto ok.
Ludo è protettiva con me perchè dopo la storia lunghissima con Gianluca sono ancora un pò scossa.
Mi ha tradito con un'altra e me l'ha nascosto per sei mesi, non so come ma l'ha fatto.
Ed io, io mi sono sentita una m*rda dopo.
Ma come si dice, tutto deve passare! E piano piano passerà.
Entriamo in classe, il prof. è arrivato.
E incominciamo questa assurda mattina va.
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Boom.
Ciauuuuuuuuuuuuuu bellezzegrazie per gli immensi commenti
dolci come sempre!
A te il turno Ludo, pandosa![]()
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Capitolo 5
“Buongiorno a tutti ragazzi. Oggi, come avrete sicuramente saputo, la professoressa di Italiano è assente per problemi di salute. E proprio per questo motivo dovremo dividervi nelle altre classi.” Riesco solo a percepire a mala pena queste parole. La voce del professore di inglese mi ha sempre portato una certa sonnolenza. Ma guardandomi intorno, noto che non solamente a me fa questo effetto. Stacy è appoggiata sul banco con gli occhi semi aperti. Rido guardandola e le tiro una gomitata. Sarebbe mancato davvero poco al suo sonnellino.
“Ma che fai? Stavo facendo un sogno davvero bellissimo. Antipatica.” La sua linguaccia è pronta. Sapevo me l’avrebbe fatta. Ormai la conosco troppo bene.
“E che sogno avresti fatto scusa?” Chiedo incuriosita dalle sue parole.
“Ero quasi riuscita a far togliere la maschera al ragazzo misterioso di ieri sera. E per colpa tua ora rimarrò di nuovo piena di curiosità.” Non riesco a trattenermi dalla risata. La sua faccia è così buffa. Vuole imitare l’espressione di un panda.
“Silenzio li in fondo.” Ecco la voce del professore che mi richiama. Forse la mia risata si è sentita troppo. Il mio viso diventa di tutti i colori. “Direi che i primi 5 dell’alfabeto e gli ultimi andranno nell’aula 5 B. Il resto andrà nella 5 A. Forza raccogliete le vostre cose e ognuno si diriga nell’aula assegnata. Buona giornata.” Prende il suo registro di classe, la sua cartelletta ed esce salutandoci nuovamente. Stacy ed io incrociamo i nostri sguardi. Lei fa un mezzo sorriso. So benissimo a cosa sta pensando. 5 B. Marco. Il ragazzo che le ha appena rivolto la parola. Il ragazzo che, senza sapere il motivo, conosce il suo nome. Il ragazzo che non era mai passato inosservato soprattutto sotto i suoi occhi. Afferro la mia borsa e insieme ad Stacy ci dirigiamo nella classe di fianco. Entriamo e andiamo a sederci esattamente davanti a Marco e immagino uno dei suoi più cari amici. I nostri sguardi si incrociano per pochi secondi. Brividi. Gli stessi brividi di ieri sera. Li sento percorrere la schiena. Li sento arrivare al cuore.
La prima ora di matematica passa lentissima. Riesco a capire solo la metà di quello che vedo scritto sul mio quaderno e la faccia di Stacy mi fa capire che lei non è da meno. La campanella dell’intervallo ci salva in cronaca dall’esercizio alla lavagna. Odio essere al centro dell’attenzione.
“Guarda, Carla non perde tempo.” Gli occhi di Stacy cadono subito su ciò che vede davanti a lei. Carla, la nostra compagna di classe, odiosa al punto giusto, chiacchierare amabilmente con Marco e i suoi tre amici.
“Anche da voi ci sono soggetti così vedo. Allora mi consolo. Non solo in questa classe.” Una ragazza alta mora si avvicina a noi rivolgendoci la parola.
“Finalmente qualcuno che la pensa come noi. Piacere io sono Stacy, lei Ludovica.” Le sorridiamo e lei ricambia. È semplice, è solare e ciò lo si vede immediatamente senza nemmeno il bisogno di doverla conoscere di più.
“Piacere mio ragazze. Sono Martina.” Le stringiamo la mano. Un segno iniziale di una futura forte amicizia.
“Ma guardatela cos’è odiosa. Non ha ancora capito che quel ragazzo castano chiaro la sta bellamente ignorando.” Sottolineo guardando la scena. Lei che le parla della festa in maschera, lui che annuisce guardando verso di noi. Seguo i suoi occhi color ghiaccio, quasi elettrici. Puntano su Martina.
“Ka non è un tipo che si fa abbindolare così facilmente.” Afferma lei voltandosi subito verso di noi. È come se volesse evitarlo. È come se volesse evitare quello sguardo di ghiaccio.
“Lo conosci molto bene. Siete molto amici?” Le chiedo notando ancora gli occhi di lui puntare lei, il suo corpo.
“Si siamo solamente amici. C’è stato qualcosa di più. Ma è finita poco tempo fa.” I suoi occhi incrociano per pochi minuti i suoi. La campanella ci richiama alla realtà di un’altra ora di matematica. Ci risiediamo e dopo altre due ore finalmente usciamo. Scendendo le scale noto qualcuno di fronte a noi. Il mio sguardo diviene cupo. Quello di Stacy sorpreso ma allo stesso tempo spaventato.
Sorpresaaaaaaaa u.u Eccoci nuovo capitolo
Panda bella ora tocca a te
Grazie ad ognuna di voi
commenti: http://forum.teamworld.it/forum1743/...mi-odiami.html
6 CAPITOLO
No.
Io quello che ho davanti agli occhi non voglio vederlo.
Gianluca, con un mazzo di rose sulle scale della scuola.
Lo guardo schifata, lui invece mi sorride...
Ludovica prontamente gli si avvicina
L: Che c*zzo vuoi Gianlù?
G: Voglio parlare con Stacy, non t'impicciare...
I: Io non voglio parlare con te... Vattene.
G: Sono venuto per portarti questi...
L: Puoi metterteli nel c*lo i tuoi fiori di m*rda!
G: Ludovica fatti i c*zzi tuoi!
I: Ludo tranquilla, ascolta vattene, non fare figure di m*rda davanti a tutti prima che ti mollo un ceffone e ti giro la testa dall'altra parte...
G: Non puoi trattarmi così...
I: Ah no? è perchè? Forse tu mi hai trattato meglio? Forse tu sei nella posizione adatta di dirmi quello che devo fare? Sei una m*rda Gianluca...
L: Porta il tuo c*lo peloso fuori da qui...
I: Ludo smettila, andiamo.
Stiamo per andare quando mi tira per un braccia piazzandosi in piena faccia...
Mi fa male, ho il polso dolorante.
I: Gianluca mi fai male, lasciami...
G: Tu...Tu stai molto attenta, perchè non finisce qui...è chiaro? Stai bene in guardia quando esci da sola perchè....
P: Perchè cosa?
Si avvicina Marco con aria cupa e dura...
P: Cosa le fai se la trovi per strada da sola? Prova solo a sfiorarla che sei morto.
G: E tu chi c*zzo sei?
Preside: Ehi Ehi, cosa sta succedendo qui? Non voglio casini...
P: Ci scusi preside...
Marco mi prende per mano e scendiamo le scale, Ludo con gli occhi sbarrati ci segue vedendo la scena.
L: é una m*rda Stacy...lo odio da morire, gli tirerei un calcio in faccia!
I: Non aveva mai fatto così... Marco, grazie
P: Chi era?
I: Il mio ex...
P: Capito... ma ti ha mai messo le mani addosso?
I: No...non è mai stato violento...
D: Ehi Pedro ma chi era quel tipo. -si gira verso Ludo e la sorride.
L: C-ciao...
K: Oh ma che faccia del cavolo che ha! Ahahahahha il preside l'ha cacciato a pedate.
P: Meglio così...
I: Grazie ancora... Comunque piacere ragazzi, lei è Ludo e io sono...
P: Stacy già!
I: Poi me lo spieghi come sai il mio nome!
P: Ma io so tutto!
K: Io sono Carmine!
D: Io Danilo piacere!
L: Piacere nostro!
Marco mi prende di nuovo per mano e mi porta da parte.
Mi guarda negli occhi, ancora strana sensazione... occhi già visti...mani già toccate...
P: Stai bene?
I: Si, solo un pò scossa...
P: Scusami se mi sono intromesso ma...non so perchè...dovevo farlo.
I: Non dirlo nemmeno... grazie... ti devo un favore...
P: Si?
Si avvicina a me pericolosamente...
Mi sorride, avvicina il viso arriva quasi alla bocca per poi girare e darmi un bacio sulla guancia destra.
Con l'indice mi pizzicca il naso in giù, lo sorrido imbarazzata.
P: Hai qualcosa di strano... Mi fai uno strano effetto... Cos'è?
Mi sussurra lentamente, facendomi rabbrividire.
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Poooooostatooooooooooo![]()
Ohoh avete scoperto chi è!
Marco non perde mai tempo!
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Baci![]()
Capitolo 7
Lo vedo. È li davanti a noi. Sono una ragazza difficile da far arrabbiare. Sono una ragazza calma, tranquilla. Ma la sua faccia, quello che ha fatto alla mia amica, quel suo viso da strafottente non lo posso sopportare. Non posso è davvero più forte di me. Lui non sa niente di lei. Lui non sa quanto Stacy ha sofferto. Lui non sa amare. Lui semplicemente non ha un cuore.
“Che c*zzo vuoi Gianlù?” Sbotto tutto d’un tratto. Non arrivo nemmeno alla fine delle scale. La rabbia sale.
“Voglio parlare con Stacy, non t'impicciare...” Chiudo gli occhi. Un sorriso pieno di rabbia inonda il mio viso. Come può pensare che io non mi impicci?
“Io non voglio parlare con te... Vattene.” La sua voce. È piena di rabbia. È piena di ricordi che riaffiorano nella mente.
“Sono venuto per portarti questi...” Porge la mano. Delle rose.
“Puoi metterteli nel c*lo i tuoi fiori di m*rda!” Non ci vedo più.
“Ludovica fatti i c*zzi tuoi!” Lui che dice a me quello che devo fare? Non ci siamo per niente capiti.
“Ludo tranquilla, ascolta vattene, non fare figure di m*rda davanti a tutti prima che ti mollo un ceffone e ti giro la testa dall'altra parte...”
“Non puoi trattarmi così...” Non riesco a crederci. Sa fare la vittima anche quando non lo è.
“Ah no? è perchè? Forse tu mi hai trattato meglio? Forse tu sei nella posizione adatta di dirmi quello che devo fare? Sei una m*rda Gianluca...” Lei è forte. Sa che sta facendo la cosa giusta.
“Porta il tuo c*lo peloso fuori da qui...” Non riesco più a stare zitta.
“Ludo smettila, andiamo.”
Stiamo per andare quando la tira per un braccia piazzandosi in piena faccia. Quella minaccia. Quella voce di Marco. Lui buttato fuori dal preside. Ho uno sguardo tra il sorpreso e il soddisfatto. Quest’ultimo la prende per mano. La porta lontano. Nessuno li può vedere. Nessuno può sapere ciò che stanno facendo. Siamo rimasti io e Danilo. Vedo Carla da lontano salutarlo. Lui educatamente ricambia. Il suo saluto però è forzato, è diverso. Rimango in silenzio a guardarlo. Non so che dire. Non so che fare. La mia agitazione, la mia timidezza stanno entrando in gioco. Per un secondo soltanto si volta verso di me. I nostri sguardi si incrociano. Quegli occhi. Quegli stessi occhi del ragazzo misterioso. Quelle labbra. Quelle stesse labbra di quel ragazzo misterioso. No non è possibile. Non può essere lui.
“E’ tutto a posto? Ti vedo ancora un po’ scossa.” Ritorno a guardare i suoi occhi.
“Si adesso va meglio.” Rispondo immediatamente diventando paonazza. Forse la maglietta è meno rossa delle mie guance.
“Sei ancora più bella quando diventi rossa.” Sorrido alle sue parole. Si avvicina a me forse troppo. Forse troppo poco.
“Grazie. Odio diventare rossa.” Ammetto subito. Le sue mani mi accarezzano i fianchi. Abbasso lo sguardo più imbarazzata di prima. Brividi che mi percorrono la schiena. La voglia di chiedere se lui e quel ragazzo sono la stessa persona è forte. Ma non ne ho il coraggio. Si avvicina sempre di più. Percepisco la sua voglia di baciarmi. Percepisco il suo respiro affannoso. Ma io ho paura. Paura di dare il mio primo bacio. Paura di rimanerci male. Solamente Stacy sa la mia situazione. Solamente lei sa che nonostante la mia età, ancora non avessi dato il mio primo bacio. Solamente lei sa quanto ci tengo a questo piccolo gesto.
“Scusami ma devo andare.”Mi stacco immediatamente da lui. Mi attrae da matti. Mi ha sempre attratto da quando l’ho visto scendere da quelle scale una mattina. Ma non sono capace di lasciarmi andare. Vado verso Martina. Ci sta aspettando come le avevamo chiesto. È li seduta sul muretto. Seguo il suo sguardo anche questa volta.
“Sei sicura che è veramente finita? Non voglio farmi gli affari tuoi ma si vede che lo vuoi ancora.” Affermo mentre mi siedo accanto a lei sul muretto.
“E’ finita. Lui ha preso questa decisione ed io la rispetto.”Mi fa un sorriso forzato. A lei piace. A lei piace ancora. Forse troppo. Forse non abbastanza per far tornate le cose come prima. Vediamo Carmine e Danilo avvicinarsi. Nonostante l’abbia lasciato li senza nessuna spiegazione mi sorride e si siede di fianco a me.
“Abbiamo pensato di fare una mega pizzata domani sera. Cogliamo l’occasione per suonare qualcosa. Ci sarà poca gente ma ci teniamo che venga anche tu Martina, magari con le tue nuove amiche. Sarebbe grandioso.” Carmine. Lo osservo. Il suo sguardo non ha mai puntato nessun’altra quella mattina. L’ha guardata e non ha mai smesso di farlo.
“Se loro vengono io ci sarò.” Gli risponde guardandomi. Le sorrido.
“Sarà fatto ci saremo. Credo che Stacy sarà contentissima di ascoltare un po’ di musica dal vivo.” Rispondo immediatamente riprendendo mano a mano il mio colore naturale. Continuo a sentire il suo sguardo addosso. Continuo a sentire il suo respiro così vicino, quando da lontano vedo Stacy con un sorriso che spiega ogni cosa, seguita da Marco.
Ecco a voi un nuovissimo capitolo
Grazie davvero a tutte
Gnappete tocca a te
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8 Capitolo
*Pedro
Ho una sensazione strana quando la guardo negli occhi.
Ho i brividi su tutta la schiena e il formicolio alle labbra, non so ancora come faccio a parlarle e ad avere quel sorriso da latin lover.
Mi sto a fare nelle mutande.
Quale duro e duro; sono un imbranato del c*zzo con le ragazze.
Ma con lei, con lei sembra che tutto sia diverso.
Quella mani, quel sorriso mozzato dai denti che tirano il labbro inferiore in dentro, quello sguardo magnetico che ha.
è una calamita ed io sono il pezzo di metallo che gli vuole per forza stare appiccicato.
Sento che l'ho già sfiorata.
No, non può essere lei la ragazza del ballo in maschera.
Lei punta più in alto... cioè, quel tizio, quel Gianluca... io non sono nemmeno una sua unghia! Palestrato, alto, occhi di ghiaccio... Io sono solo uno con un microfono in mano che ha tanti sogni, forse troppi e non sa nemmeno se ce la farà... però, la speranza è sempre l'ultima a morire.
Occhi castano chiaro puntati su di me, quel pizzico di verde mi fa ricordare il mare... Dio, che attrazione verso di lei.
Dio, come vorrei capire di più.
Mi sorride beffarda, forse si aspettava che io la baciassi... ma ho solo fatto finta...ed io quegli occhi chiudersi li ho visti, ho visto quella voglia di quel bacio.
Perchè ho girato verso la guancia? Cosa avevo da perdere?
Sento i ragazzi parlare di una pizzata... Oh, idea che cade a fagiolo!
E senza stare li tanto a pensarci, l'attesa serata arriva... non so nemmeno come conciarmi stasera, da perfetto pinguino o...da perfetto idiota!
Massì, che mi frega! Jeans e camicia e v*ffanc*lo!
Vedo Dani peggio di me...
Anche lui immerso nei suoi pensieri.
Ka...non ne parliamo proprio... da quando si è mollato con Martina non fa altro che stare sc*zzato. Il motivo per cui si sono mollati? Non l'ho capito nemmeno io... fatto sta che lui, delle altre donne, se ne sbatte i c*glioni... e non ho capito perchè!
Ivan sta parlando al telefono, con la sua morosa...è già pronto.
Ok, aspettano solo me.
P: Sisi sono pronto!
D: Dai, andiamo che come al solito arriviamo a locale pieno e la gente sbuffa ad aspettare...
K: E ci credo, mettono un deficiente a suonare l'armonica...se ne scendono le palle!
Iv: In effetti, tipo ninna nanna!
D: Oh, sempre a lamentarvi! Se arrivassimo prima, il deficiente non lo metterebbero! Pedro, alza il c*lo!
P: Ok, ok! Guida Ka!
K: Oh, signor sissignore!
P:![]()
Entriamo in macchina, gli strumenti sono già al locale... meno fatica!
C'è già una marea di gente... diciamo che per ora i pomodori sono rimasti nelle cassette per la verdura!
Non facciamo poi così schifo.
Anche se a volte sento di avere la voce come una papera incinta...
Le ragazze sono già al bancone, aspettano ansiose.
Incrocio i suoi occhi. Sorrido e le strizzo l'occhio.
Contraccambia.
Iniziamo a suonare, due canzoni da repertorio più una cover.
Dopo i vari applausi, scendiamo dal palchetto e ci dirigiamo al tavolo dove le ragazze ci attendono sorridenti.
D: Piaciuti?
L: Tantissimo, siete bravissimi.
M: Come sempre spaccate!
K: Come sempre, sei bellissima.
M: Grazie
Mi avvicino a lei. Si vede che aspetta questo.
P: Ti sei divertita?
I: Siete bravi dai! Non è molto il mio genere ma...posso fare uno strappo!
P: Oh, colpito e affondato! Che genere ti piace ascoltare?
I: Bè, per ora ascolto molto rap...mi ci trovo con il mio stato d'animo.
P: Ancora problemi con quello?
I: No! Ricordi tutto qui. Ci sediamo?
P: certo.
Raggiungiamo gli altri che nel mentre si sono già seduti.
Ordiniamo e chiacchieriamo tranquillamente.
Le ragazze sono davvero splendide.
Dani è decisamente nella mia stessa situazione... con la differenza che Ludovica mi sembra un pò...distaccata... forse timidezza. forse non le interessa.
Dopo la pizza, usciamo fuori dal locale e .......................
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Gnappete![]()
Bene bene beeeeeene, escono fuori dal locale e .... ?!
Ludo continua te![]()
Commenti solito posto, http://forum.teamworld.it/forum1743/...mi-odiami.html
Buonanotte!![]()
Capitolo 9
*Dani
Lei. Semplicemente ogni cosa di lei mi fa impazzire. Semplicemente ogni cosa di lei mi rende diverso. Semplicemente ogni cosa di lei è come un fiore a primavera. Bello, appena sbocciato e ancora pieno di vita. Quel suo sorriso, quelle sue mani, quel suo profumo sono una droga per me. Una droga che non posso fare a meno di volere. Una droga per la quale daresti la tua vita pur di averla tra le tue mani. Una droga che ti rigenera, che ti fa battere il cuore, che ti inonda di brividi. Una droga per la quale non posso starle lontano troppo. Un secondo, un minuto, un solo attimo lontano da lei sembra un’eternità. Voglio vederla. Voglio scoprire ogni cosa di lei. Voglio essere tutto ciò che conta nella sua vita. Voglio essere la sua metà di mela perfetta. Adoro quando sorride. Adoro ogni suo movimento. Anche il più semplice. Ma non riesco a capirla. Ho provato a baciarla. Ho provato a voler assaporare quelle sue labbra. Labbra morbide, semplice, perfette. Ho provato a volermi lasciar andare con lei. Ma basta un solo passo in più e le sua guance diventano rosse, il suo corpo tende a scappare. Ho mille perché nelle mente. Mille perché e nessuna risposta.
“Ehi Dani allora tu che ne dici? Andiamo a ballare? È l’unica idea che il nostro caro Pedretti ha avuto.” Vengo riportato nella realtà dalla voce di Ka. Siamo appena usciti dal locale e stiamo pensando a cosa poter fare. Io vorrei solo prendere Ludovica e portarla lontano. Parlarci, baciarla, poterla stringere.
“Per me non ci sono problemi. Voi donne volete andare a ballare?” Mi trattengo nel prenderle la mano e trascinarla via in un posto tranquillo e magari farlo diventare il nostro posto.
“Sarebbe bello anche andare a casa di qualcuno a vedere un film.” La sua voce è un dolce suono. La sua voce l’ascolterei ore e ore senza mai annoiarmi. La sua voce è ciò che la rende unica diversa da tutte le altre.
“Mica male come idea donna sai. Io appoggio la sua fantastica idea non più quella del Pedretti.” Esclama subito Stacy sorridendo a Marco. Tutti annuiscono alle sue parole. Lui le fa una linguaccia e con le braccia conserte e con il viso da angelo offeso aspetta una sua reazione.
“Povero piccolo si è offeso. Forze miei prodi tutti a casa mia. Stasera sono buona.” Riprende Stacy scoppiando a ridere, andando verso di lui e abbracciandolo. In macchina non smetto di osservarla. Guarda fuori dal finestrino, in silenzio. Si sente osservata e questo lo percepisco. Le sue guance sono rosse, color fiamma. Amo anche questa piccola timidezza. Amo ogni cosa che la compone. Saliamo in casa, un piccolo appartamento vicino al centro. L’arredamento mi piace. Semplice, sul moderno. Mi siedo immediatamente sul divano con gli altri, mentre Martina, Stacy e Ludovica sono andate in cucina. La osservo tornare in sala con in mano due pacchetti di patatine. Desidero stare anche solo un minuto con lei. Ho bisogno di vederla arrossire per causa mia. Ho bisogno di vedere i suoi occhi sui miei. Ho bisogno di sentire la sua voce solo per me. Ho un bisogno estremo di sentire brividi sul mio corpo. Gli stessi brividi di quella magnifica sera. Quella ragazza. Quel ballo. Quel bacio mancato. E se fosse lei quella ragazza? E se fosse lei quella donna? No non è possibile. Non può essere lei.
“Un bel film horror e due belle ciotole di patatine cosa volete di più?” Esclama Martina sedendosi di fianco a Marco. Continuo a non capirla. Continuo a non capire Carmine. Lasciarla per aver paura dei propri sentimenti. Lasciarla per non capire cosa sta succedendo al proprio cuore. Lasciarla rinunciando alla propria felicità.
“Magari due birre sarebbero gradite.” Esclamo e vedo pronta Ludovica alzarsi e dirigersi verso la cucina. La raggiungo senza dire nient’altro lasciando in sala gli altri discutere su quale film scegliere per la serata. La osservo. Osservo ogni suo gesto. Sto attento a non perderne nemmeno uno. Poi si ferma di fianco a me. mi sorride. E mi porge una birra senza dire nulla. La seguo in sala e mi siedo vicino a lei. Deve essere mia.
Durante il film….
Gnappete![]()
Nuovo capitolo tutto per voi
Ed ora che succederà? Lascio tutto nelle mani della mia pandina
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