E tutto quello che c'è intorno scompare quando i suoi occhi s'incantano dentro i miei.
Quando il suo respiro s'incontra col mio.
Non ho idea di come sia il suo appartamento, chiudo gli occhi al suo bacio... al suo bacio passionale e pieno di desiderio.
Chiude la porta di casa con una pedata e mi prende in braccio, con le gambe dietro la sua schiena continuo a baciarlo, baciarlo con foga.
Mi accarezza la schiena e una volta arrivati in camera si siede e mi toglie la maglia, passa le su mani sui miei seni stringendoli...
Inizio a respirare più affannosa, perdendomi su di lui, i suoi capelli tra le dita, la sua lingua che gioca con la mia, il suo calore sul mio corpo.
La situazione si ribalta, mi stende sul letto e lui si appoggia tra le mie gambe, scende a baciarmi il collo, sposta il reggiseno e la sua lingua calda scorre sui seni, impazzisco.
Scende sulla pancia e mi lascia dei succhiotti, gli alzo la testa e lo riporto a me baciandolo.
Mi sfila i jeans, io lo stesso e l'adesione dei nostri corpi lo fa rabbrividire, si sta eccitando, sta in estasi.
Appoggio una mano sui boxer e li, un leggero sussulto fa capolinea nel mio orecchio...
I: Amami, Marco.
Non se lo fa ripetere due volte, toglie gli ultimi due indumenti che ci separano ed entra in me.
Mi sta amando, ci stiamo amando.
Con dolcezza, con voglia di chi non aspettava altro da quella sera.
Si fa prendere dal movimento e va più veloce, così come i gemiti, così come il suo respiro, così come l'amore che ci scambiamo in questi minuti.
Quando prontamente si toglie, si sdraia di fianco a me e mi stringe forte...
P: Sapevo che eri tu la ragazza di quella sera... Non puoi mentirmi ora.
I: Da cosa lo capisci?
P: Non posso scordarmi il sapore della tua pelle, il tuo odore e il tuo respiro su di me.
I: Sai che sei stupendo?
P: E tu sai che mi dovrai dire la verità?
I: Cosa cambia?
P: Sei tu?
I: Si, ero io la ragazza della festa!
P: è bello che sia così! Lo sospettavo, anzi speravo fossi tu... sei bellissima!
I: Ti sei pentito?
P: Mai! e tu?
I: Per niente al mondo, Marco!
P: Voglio che tu faccia parte della mia vita, Stacy...
I: La mia ultima relazione non è sta-
P: Io ti renderò la donna più felice del mondo. Sarai la mia stella più bella!
I: Sei dolce...
P: Tu lo sei! Stacy, io mi sto innamorando di te...
I: Marco!
P: è la verità...
I: Ti adoro.
P: Ora mi sa che prima di andare....voglio un altro assaggino della mia stellina bella!
I: Ahahahaha no dai! andiamo!
Nulla, inizia a farmi il solletico, non resisto...
Prende il sopravvento su di me e li, di nuovo a baciarci con dolcezza.
Marco.
L'uomo che mi farà perdere la testa.
L'ho già persa?
Si!
Direi proprio di si!
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Gnappete okok ho postato tardissimo, pardon
Un pò corto ma spero vi piaccia!
Commenti solito posto!!!!!!!!!!!!!!!
Sono ormai le due di notte. Non riesco a chiudere occhio. Non riesco a non pensare a lui. A quelle parole che avrei voluto non uscissero mai dalla mia bocca. “Siamo solo amici”. Amici. È quello che siamo. È quello che saremo. Forse per giorni. Forse per mesi. Forse per l’eternità. Chiudo gli occhi. Vorrei solo averlo qui di fianco a me. Vorrei solo poterlo assaporare. La vibrazione del cellulare me li fa riaprire dopo pochi secondi.
“Piccola, disturbo?” Apro e chiudo gli occhi non so quante volte in una manciata di secondi. Non ci credo o forse non voglio crederci. Quante volte ho sperato di essere la piccola di qualcuno? Quante volte avrei voluto esserla per lui? Forse troppe, forse infinite.
“Non mi disturbi affatto. Sono contenta che tu mi abbia scritto.” Gli rispondo immediatamente. Non riesco e non voglio far passare minuti preziosi tra un messaggio e l’altro.
“Ho bisogno di parlarti. Ho bisogno di dirti ciò che mi tengo dentro da troppo tempo.” Parlarmi. Vorrà sfogarsi. Alla fine siamo solo amici.
“E’ successo qualcosa con Carla?” Sicuramente il problema è lei.
“Riesci per una volta a mettere da parte Carla e pensare a noi due? Domani voglio che tu venga qui. Domani voglio vederti. Buona notte piccola. Sogni d’oro.” Vuole vedermi. Desidera vedermi.
Le otto del mattino arrivarono lente. Mi preparo e alle nove sono già li davanti alla sua porta. Entro. Non voglio e non riesco ad aspettare un minuto di più. Desidero vederlo. Desidero sapere cosa vuole dirmi. Ma soprattutto desidero riabbracciarlo. Non dico niente. Lui non dice niente. Ci guardiamo. Amo guardalo. Amo percepire ogni particolare di quel volto. Mi sorride. Il gesto più semplice e più bello per salutarmi. Ricambio mentre afferro la sedia e la appoggio vicino a lui. Mi avvicino al suo volto accarezzandogli quel ciuffo ribelle che lo rende unico. Nessuna parola esce dalla sua bocca. Solo sguardi. Solo mani che si intrecciano. Solo brividi. Si avvicina. Lo fa e continua a farlo. Io non mi sposto. Io non mi allontano. Non voglio farlo. Labbra contro labbra.
“Non ne sono capace. Non voglio deluderti non voglio..” Il suo dito sulle mie labbra mi fa segno di non parlare più. Ogni parola, ogni altra piccola cosa sarebbe risultata superflua. Gli sorrido. Non so che fare. Non so come fare. So solamente che sarà lui a guidarmi.
“Ehi amore.” Mi allontano immediatamente. Carla. Entra senza nemmeno bussare. Solita arrogante. Solita guastafeste. Lo guardo. Gli stringo ancora per un’ultima volta la mano per poi alzarmi. Forse non è destino. Forse siamo destinati a rimanere amici.
“Io vado ti lascio con lei. Torno domani se riesco.” Lacrima. Una stupida lacrima riga il mio volto. Non voglio farmi vedere così. Non voglio farmi vedere così da lui. Mi alzo di scatto. Vado verso la porta. La guardo. Mi guarda. So cosa sta pensando. È suo. Non potrò mai averlo. Chiudo la porta alle mie spalle. Mi precipito in macchina e sfreccio verso casa di Pedro. So di trovare li Stacy. So che sfogarmi con lei mi aiuterà a farcela.
Non so perchè...
Nè quale forza me l'abbia portato a farlo.
Ma... Ho invitato Martina a cena fuori... Questa sera.
Io e lei.
Soli.
Forse come non accadeva da tempo.
Lei entusiasta ha accettata subito.
So che è ancora innamorata di me.
So che io la desidero come la prima volta.
E so che tutto sarebbe complicato.
Eppure, la mia bocca...il mio cuore ha fatto uscire quelle parole senza badare al cervello che continuava a dire "No... Carmine fai poco il deficiente... non puoi ricascarci... Non puoi amarla... Tu non sai amare!"
C*glione!
M'infilo la giacca ed esco di casa, dritto verso la mia auto.
Metto la chiave nel cruscotto e... non riesco a girarla!
Le mani mi tremano, gli occhi hanno un luccichio strano... è tutto così confuso.
Poi penso a lei, a vedere i suoi occhi guardarmi e il suo dolce mordersi il labbro inferiore imbarazzata.
Allora giro la chiave e parto, parto per arrivare davanti quella porta che non varco da mesi... troppi mesi.
Non è cambiato nulla, il giardino e i suoi fiori, la sua auto parcheggiata davanti al marciapiede e ... lei... lei con le sue bellissime gambe e i suoi capelli ondulati ripiegati verso destra.
Mi sorride, entra in auto e mi sfiora la guancia con un bacio.
Come sempre ha un profumo magnetico.
Come sempre ha quel mistero quando abbassa gli occhi e si guarda le mani.
Vestito nero, tacchi bianchi.
Rossetto rosso, matita sotto gli occhi.
Smalto nero, bracciale coi ciondoli bianchi.
Lei è così! Perfetta in ogni cosa! Anche in un semplice accessorio.
Si rende stupenda...ma lo è già senza accorgersene!
Riparto, non distogliendo lo sguardo dalla strada... Effettivamente dò un'occhiata alle sue gambe scoperte.
Perdo proprio l respiro.
Una principessa cadutami davanti come nelle favole.
Lei è una favola.
Arrivati al ristorante, scendiamo dall'auto ed entriamo.
Sorride.
é il ristorante dove di solito venivamo a mangiare quando...quando...quando eravamo una coppia!
Prendiamo posto al tavolo.
Mangiamo parlando tantissimo. Sembra impossibile.
Sembra impossibile quando in mezzo ad un discorso mi esce...
K: Ti ricordi la prima volta che siamo venuti qua?
Un tonfo al cuore durante quelle parole.
Perchè si finirà a parlare di quanto ci amavamo.
Di quanto, c*zzo ci amiamo ancora.
E allora perchè siamo così?
Perchè non viene vicino, mi mette delicatamente le sue mani dietro la nuca e mi bacia come solo lei sa fare?
Perchè non mi stringe le sue dita intersecate nelle mie e mi dice "ti amo" come solo lei sa dirmi?
La sua risp non tarda a venire, sorridendo mi guarda e .................
*Martina
“Non ho mai potuto dimenticare la prima volta che mi hai portato qui. Ricordo ancora ogni particolare di quella serata. Ricordo ancora quanto ci siamo divertiti. Ricordo ancora il nostro primo bacio davanti a casa mia. Ricordo ogni cosa come se fosse ieri.” Gli rispondo immediatamente senza nemmeno aver bisogno di qualche minuto per pensare. Non posso dimenticare quel giorno. Non voglio dimenticare quelle preziose ore assieme a lui. Assieme alla persona che amo ancora nonostante tutto. Assieme alla persona che questa sera, non so per quale motivo e forse non voglio nemmeno saperlo, mi ha portata qui nello stesso posto di esattamente un anno fa. Vorrei amarlo. Vorrei essere amata da lui. Vorrei essere la sua donna, la sua amica, la sua compagnia. Vorrei ma la realtà me lo impedisce. La sua risposta a ciò che ho detto? Un sorriso. Un sorriso sincero. Un sorriso contagioso. Un sorriso della quale non vorrei mai fare a meno. Un sorriso che mi riempiva e mi riempie di gioia. Quella gioia incontenibile. Quella gioia che mi porterebbe ad alzarmi e sedermi sulle sue gambe. Quella gioia che mi porterebbe a far combaciare le sue labbra con le mie. Quella stessa gioia che solo con un suo sguardo mi da. Ceniamo. Parliamo. Scherziamo. Rido forse come non avevo più fatto. Lo guardo. Lo osservo. La sua voce mi tranquillizza. La sua voce è qualcosa che nessuno sa ciò che mi provoca.
“Mi ami ancora?” Rimango con la forchetta in mano. Torno a guardalo. I suoi occhi mi guardano. La risposta dentro di me è ovvia. Vorrei prendergli quella mano, intrecciarla con la mia e sussurrargli che lo amo. Lo amo dal primo giorno che l’ho visto. Lo amo dalla prima volta che i nostri occhi, i nostri sguardi si sono incrociati. Lo amo e non smetterò mai di amarlo. Nonostante lui non mi voglia. Nonostante lui si rifaccia una vita. Io sarò sua per sempre.
“Io…”
“Ecco a lei il conto signore.” Non ce l’ho fatta. Forse è meglio così. Forse sarebbe stato meglio dirglielo. Forse non è destino che lui lo sappia. Si alza e si avvicina al bancone. Lo vedo pagare e poco dopo farmi un cenno di alzarmi e raggiungerlo. In silenzio arriviamo alla macchina. In silenzio raggiungiamo casa mia. Non ha più detto una parola. Non sentire più la sua voce, la sua risata mi fa male.
“Beh allora grazie mille per la serata. Mi sono divertita.” Non ricevo nessuna sua risposta. Lo guardo ancora per un ultima volta. Il suo sguardo fissa la strada davanti a se. Piove e non credo abbia intenzione di smettere. Apro la portiera e inizio a correre verso la porta di casa. Quando a metà strada sento la portiera della macchina aprirsi e un mano afferrarmi il braccio.
“Non mi hai ancora risposta. Voglio sapere se mi ami. Voglio saperlo ora, adesso.” Mi alza il viso con la mano. I suoi occhi sono dentro i miei. Le sue mani mi cingono la vita. Siamo sotto la pioggia. Ma non mi importa nulla. E so, sento, che anche per lui è la stessa cosa.
“Si ti amo. Ti amo ancora Carmine. Ma non capisco perché tu voglia saperlo. Tu non mi ami.” Le mie lacrime si confondono con la pioggia. Ho bisogno di lui. Ho bisogno di quest’uomo per sentirmi bene. Non mi risponde. Mi accarezza il volto ormai bagnato. Si avvicina a me. E senza dire nient’altro mi bacia con voglia, con amore.
Intanto a casa di Pedro si sta organizzando un weekend tutti insieme in montagna, visto che proprio domani dimetteranno Dani.
Week end in montagna.
Ci voleva proprio sano divertimento e tanta bella neve.
Io adoro la neve!
Soffice, bianca, freeeeedda e mi piace fare a pallottole di neve con Ludovica... Vinco sempre!
Quest'anno abbiamo la comitiva allargata, ormai la coppia Ka e Martina, il mio cucciolo Pedro, Ivan e una sua amica Lucilla, Dani e il fratello Federico e io e la Ludo!
Armate di slittino che francamente non abbiamo mai usato e IO non intendo usarlo, saliamo in macchina di Ka pronte per questa settimana indimenticabile!
Una chiacchiera tira l'altra e noi ragazze diventiamo ottime compagne con Lucilla... occhi azzurri, capelli lunghissimi neri e un fisico da sbavo! Però...Ebbravo Ivan!!!
Stop. Per questa settimana ogni rancore, ogni dubbio viene lasciato a casa... al nostro ritorno si decideranno le sorti. E poi, Dani e Ludo credo si siano dati una tregua...al cuore.
Arrivati fin sopra la cima della montagna di cui il nome me ne strafotte una pippa ( ) , scendiamo dalla macchina e andiamo verso questa villetta fantastica affittata dai ragazzi.
è tutta in legno e mi dà l'aria di una cosa costosa!
Entriamo dentro e lo è per davvero!
Sapete i film? Ecco identica e precisa! Camino acceso e bello grande, divani bianchi lunghissimi, tappeti di pelo e la cucina con mangiare in quantità in frigorifero!
Le stanze dalle pareti rosa confetto sono calde e accoglienti, piumoni azzurri e luci soffuse.
Dio, il paradiso!
Svuotiamo un pò le valigie e scendiamo giù nel grande soggiorno.
Non abituata al caminetto, fa strano mettersi vicino e farsi riscaldare dalla fiamme color arancio... la legna che scoppietta di tanto in tanto. Ka e Dani prendono dei panini e mangiamo velocemente, il viaggio è stato lungo meglio andare a farsi una dormita prima.
Arrivata in camera mi affaccio alla finestra...
La tipica villetta isolata dal mondo.
Panorama vasto e una distesa allucinante di manto bianco.
P: Ehi...
I: Marco! Ma qui è tutto magnifico!
P: Ti piace eh? Venivo spesso con i miei quando ero piccolo da ste parti.
I: Che begli inverni che hai passato!
P: Ancora devono venire quelli bellissimi, ovviamente con te!
I: Come sei carino! Amore, ci andiamo ad accoccolare sul lettone?!
P: Certo piccola!
Marco.
Marco è il mio cucciolo.
Da quando gli ho detto che ero io alla festa il rapporto migliora di giorno in giorno, è dolce, mi dà tante attenzione e si, lo amo da matti.
Non è una cotta adolescenziale. No, non lo è.
è amore, punto.
E poi, mi piace fare l'amore con lui!
Mi piace baciarlo e sentire il suo calore.
Per li credo sia lo stesso... se penso che prima a stento ci salutavamo mi viene da ridere.
Il destino!
Il destino è davvero buffo.
Ma ti rende la persona più felice al mondo.
Dopo una breve ma intensa dormita, ci prepariamo per andare... ehm... per andare a sciare.
Ludo e Dani hanno deciso di......................
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Ciao piccole anime
Scusate per il ritardo...spero che il capitolo vi piaccia e mi faccia perdonare!
Benvenuta a Mey tra le lettrici, commentatrici
Pandina a teeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee
Commenti solito posto ja!
P.s. Ohhhhhhhhhhhhhhhh, ma si vede che so felice?!
So benissimo perché ho accettato di passare il pomeriggio solamente con lui. So benissimo perché alla sua richiesta di andarci a prendere una cioccolata non ho rifiutato, anche se per la cioccolata non impazzisco. So benissimo perché l’ho fatto. So benissimo perché non sono voluta andare a sciare. So benissimo perché. Ma fa male ammetterlo. Fa male ammettere di amare una persona follemente. Fa male ammettere che lui ama un’altra. Fa male ammettere di non poterlo avere mio. Fa male ammettere di non poter condividere con lui il mio primo bacio. Sa che lo sto guardando. Sa che ho perso la testa per lui. Sa quanto il mio cuore batte anche solo per un suo sguardo. Ma lui ama Carla. Lui vuole lei ed io devo accettarlo.
“Ti vedo pensierosa. Sicura che va tutto bene?” La sua voce. Mi piacerebbe registrarla per averla sempre accanto. Mi piacerebbe averla tutta per me.
“Ok va bene. Lo ammetto. Non mi piace la cioccolata.” Sto pensando a te, a noi. Ma non posso dirtelo. Non puoi essere mio. Non vuoi essere mio.
“Sapevo avessi qualcosa. Potevi dirmelo avremmo ordinato un the.” Mi sorride. Continua a farlo Dani. Continua. Tante emozioni solo per quell’unico e incantevole sorriso.
“Nemmeno il the mi piace.” Ammetto arrossendo.
“Allora dimmi un po’ cosa ti piace.” Sorride di nuovo. Sorrido anche io. Mi piaci tu Dani. Mi piace il tuo sorriso. Mi piace la tua semplicità. Mi piace il tuo ciuffo ribelle. Mi piaci e basta. Vorrei gridarlo al mondo intero ma non posso. Vorrei prenderti la mano e dirti solamente due parole. Mi basterebbero solamente due parole per dirti quello che sento. Abbasso lo sguardo per nascondere il mio rossore. Li rialzo. Osservo solo per un secondo la porta del bar aprirsi. Osservo quella donna entrare. Ed il mio sorriso anche lui, in un secondo, svanisce.
“Carla ma che ci fai qui?” La sua voce è sorpresa. Sorride intanto. Sorride come non aveva mai fatto.
“Sorpresa amore mio. Non potevo stare senza di te per una settimana intera. Allora ho pensato perché non andare dal mio ragazzo? Ed eccomi qui.” Le si avvicina sedendosi sulle sue gambe. Non riesco a guardarli. Non voglio guardarli.
“Beh perché non le offri qualcosa Dani. Prendi pure il mio posto. Tanto io stavo andando.”
“Ma grazie cara. Sei gentilissima.” La guardo sedersi. Lo guardo per l’ultima volta. Non sorride più a me. Non guarda più me. I suoi occhi sono su di lei. Afferro la borsa e mi precipito a casa. Sbatto la porta e salgo le scale. Sono stufa di essere buona. Sono stufa di aspettare lui. Apro l’armadio. Prendo il primo vestito. Nero lungo fino alle ginocchia. Con l’aiuto delle forbici lo accorcio. Lascio cadere per terra il pezzo di stoffa appena tagliato. Tacchi alti, trucco pesante. Sono solo le otto. Andrò in paese a mangiare qualche cosa. Non voglio più essere la stessa. Non voglio più pensare a lui.
“Ehi Ludo ma dove vai vestita così?” Stacy. Ti prego non fermarmi. Ti prego non dirmi che sto sbagliando. Ti prego lasciami andare.
“Tornerò tardi. Non aspettatemi per cena. Ci vediamo domani mattina.” Non le lascio il tempo di rispondere. So già che verrà a cercarmi. So già che verrà fermarmi. So già che me ne voglio andare.
Mai più scarpe con in tacchi per camminare in strade di montagna. Mi fermo pochi secondi per togliermi le scarpe. Camminerò sicuramente meglio. Quando vedo una macchina costeggiare.
“Ehi vuoi un passaggio?”Lo riconosco. È l’istruttore di scii. Mi sorride aprendomi la portiera. Non me lo faccio ripetere due volte. Salgo. Direzione pub.
Ecco a voi un nuovo fresco capitolo
Lascio tutto nelle tue mani pandina cara
Grazie siete splendide tutte quante
é che a me di Carla non me ne frega un emerito c*zzo...
è che Ludovica non mi lascia il tempo di parlare, trae le sue conclusioni quando vorrei solo baciarla, stringerla a me e dire che per me è importantissima.
E come sempre scappa via... forse mi lascio distrarre da Carla che si posiziona davanti a me in cerca di un bacio, di un drink...
D: Senti, che facciamo? Usciamo?
C: Si, ho voglia di ballare...
D: Come sempre... Allora andiamo a casa che mi cambio, tu sei pronta?
Bè, la guardo, lei indossa sempre i tacchi...
Non so come faccia su quei trampoli dalla mattina.
Ha un vestitino troppo corto e forse troppo estivo.
Chissenefrega.
Arrivati al pub, la gente addirittura ci pesta i piedi da quanto ce n'è!
Tutti già brilli.
Tutti già accoppiati.
In pista poche persone a ballare e ....
e....
D: Ludovica!
C: Che cosa hai detto?
Nulla, c'è troppo la musica alta, questa papera nemmeno mi sente.
Ludovica che balla con l'istruttore in piena pista...
Gambe in evidenza, pelle bianchissima, seno troppo in fuori e sguardo divertito.
Ho voglia di spaccare tutto!
Lui le tocca un fianco, io vado su di giri, ho voglia di rompergli il naso.
Allora prendo per mano Carla e ho solo una cosa da fare, scatenare la gelosia.
Le farò del male ma non m'importa, sta facendo del male più a me ora.
I nostri occhi s'incontrano.
Mezzo sorriso.
Poi posa gli occhi su Carla che si avventa a me troppo pericolosamente e ... mi bacia.
Odio nei suoi occhi.
Posa improvvisamente le mani sul collo di Mauro e si fa più stretta a lui.
è un gioco sporco!
Improvvisamente le luci si spengono. La voce del dj continua a diffondersi per tutto il locale. La musica rinizia a farsi sentire e le luci pian piano a muoversi lentamente. I miei occhi puntano il centro della pista. Li guardo e non smetto di farlo. Lo stringe forte a se. Non sa resistergli come non so resistergli nemmeno io. È bello ******amente bello.
“Sei bellissima stasera. Sei diversa da come ti ho conosciuta. Non avrei mai immaginato potessi essere così.” La voce di Mauro mi ricorda che non sono sola. Mi ricorda quello che sto facendo. Mi ricorda che ho deciso di cambiare vita. Dani non esiste più. Dani per me è solo un ricordo.
“Io sono così. Non pensare più alla ragazza che hai conosciuto questa mattina. Non pensare più alla ragazza ingenua e fragile. Quella ragazza non esiste più.” Gli sorrido e mi avvicino ancora a lui. Le nostre labbra sono a pochi centimetri di distanza. So che mi sta guardando. Ma non mi importa. Lui ha Carla. Lui ed io siamo due cose diverse.
“Non mi dispiacevi nemmeno prima. Ma così sei qualcosa di meraviglioso. Tutti vorrebbero essere al mio posto.” Si forse ha ragione. Forse la maggior parte degli uomini che continua a guardarmi vorrebbe essere al posto di Mauro. Ma non tutti. Non il ragazzo che voglio. Non il ragazzo per la quale batte il mio cuore. Gli sorrido. Non so più cosa rispondergli. Mi accarezza la guancia scendendo sul collo. Avvicina le sue labbra alla mie. Ed io mi lascio andare. Il mio primo bacio dato ad uno sconosciuto. Forse prima mi avrebbe dato fastidio. Ma adesso, in questo preciso istante non me ne importa nulla. Lo sento. Vuole di più. Vuole avermi adesso, in questo preciso momento. Mi prende per mano. Mi sorride e mi fa segno di seguirlo. Mentre cammino guardo in basso. Non voglio più incrociare il suo sguardo. Non voglio più incrociare quegli occhi che amo. Ma qualcuno mi ferma. E quel qualcuno è proprio lui.
*Pedro
La sento. Sta parlando al telefono. Chissà con chi. Chissà chi è questa persona che la fa tanto ridere. Chissà cosa si stanno dicendo. Chissà se quando verrà qui mi racconterà ogni cosa di quella telefonata. Sono sicuro di non resistere. Sono sicuro di non riuscire a non chiederle niente. Sono sicuro che le chiederò almeno con chi era. Forse per pura curiosità. Forse per semplice gelosia.
“Come sta andando la preparazione della cena?” La sua dolce voce. La stessa voce che mi manca ogni singolo minuto se non la sento. Quella stessa voce per la quale impazzisco al solo sentirla. Finalmente è mia. Finalmente risuona in questa stanza.
“Direi che sono un perfetto cuoco. Vedrai che prelibatezza. Chi era al telefono?” Non so aspettare. Forse non voglio farlo. Voglio sapere chi c’era dall’altra parte di quella telefonata.
“Una mia amica. Mi ha chiamato per ricordarmi che questo venerdì abbiamo un cena.” Sento il suo tono di voce cambiare. Il suo sguardo si incupisce.
“Una cena? Non mi avevi detto nulla. Chi ci sarebbe?” Sento che c’è qualcosa di strano in lei. Sento che non vuole dirmi tutta la verità.
“Degli amici.. e poi..” Rimane in silenzio, respirando profondamente. Alza lo sguardo verso il mio. Ha gli occhi tristi. Ha occhi che non avrei mai voluto vedere sul suo volto. “Ci sarà il mio ex..” Parole che trafiggono. Parole che non vorresti mai sentire. Parole che fanno solo male.
“Tu non vai a quella cena. Tu non ci andrai.” Rabbia. Rabbia che sale. Rabbia che ti rende incapace di pensare. Rabbia dalla quale vorresti solo scappare.
“Adesso mi dici perché non dovrei andare a quella cena.”Si sta arrabbiando. Lo sento dal suo tono. Lo vedo dal suo sguardo. Lo vedo dai suoi occhi.
“Mi chiedi anche perché? Non ti basta la parola ex? Non ti basta come motivazione? Hai voglia di rivedere quell’uomo ti rendi conto? Hai voglia di rivedere quell’uomo che ti ha fatto solo soffrire! Per la quale esattamente un anno fa avevi perso completamente il controllo! Io non voglio che tu vada. Io non voglio che tu lo veda.” Mi fermo. Sento che sto esagerando. Sento di volere solamente una risposta. “Rispondimi. Lo vuoi rivedere?”
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