30 CAPITOLO
" ... Ma adesso dai tuoi occhi sta piovendo, una nuvola che non si sfoga resta nera tutto passa in fretta come una nuvola passeggera
E stasera, cuore in gola, odi quelle lenzuola fredde come la stagnola perchè dormi sola ...
*Martina
E il trovarsi al mattino sul pavimento, sudata da far schifo e con il trucco sfondato... no, non è una cosa che fa bene.
Fa male da cani.
Fa male perchè quella stanza da quando l'hai chiusa a chiave per non far entrare nessuno, è diventata troppo piccola e, ogni cosa sa di lui... persino queste stupide piastrelle marroncine.
Mi alzo col busto e mi strofino gli occhi, troppo neri, troppo gonfi.
Dolore lancinante allo stomaco... segno di un attacco d'ansia spacca muscoli.
Di nuovo.
Di nuovo a rovellarmi il cervello e a dirmi 'Martina stai calma, tutto passa' o 'oh, non sei mica una str*nza che non puoi essere felice' o peggio ancora 'sei poco adatta Martina, non fai per niente e per nessuno' .
Già, non sono fatta per la felicità; la felicità non è per i deboli di cuore.
Per quelle che dalla vita hanno ottenuto un c*zzo di niente...
Persino il sole è andata a fanc*lo oggi, piove a dirotto e fa freddo. No, tanto farà freddo anche con 50gradi senza di lui.
Mi sento per l'ennesima volta la stupida della situazione, la stupida scartata perché c'è sempre di meglio.
Ma quand'è che sarò il meglio e la perfezione per qualcuno? Quand'è che tutto sarà magicamente perfetto senza nessun intoppo?
Oh, Martina... le favole non esistono più! Le favole sono per chi ha un magico abito azzurro e una coroncina sulla propria chioma bionda.
Io di azzurro qui, non vedo nemmeno il cielo.
E non vedrò nemmeno un f*ttuto cavallo bianco sotto casa che aspetta me, solo me.
Credo che oggi rimarrò in questa stanza.
Credo che il vedere nessuno mi farà bene. Credo.
Mi sollevo lentamente e mi butto sul letto, morbido più del pavimento sicuro.
Mi infilo sotto le calde coperte e guardo un attimo spaesata il soffitto. Sa di amaro anch'esso. Sa di malinconia persino il libro sul comodino...
Forse nessuno oggi si domanderà che fine ho fatto, forse nessuno noterà che manco a quel tavolo. A parte lei, Stacy. Ha tipo bussato mille volte ieri sera e per poco non sfondava la porta.
Lei è la mia unica ragione di vita.
Lei saprebbe difendermi anche da mille chimere a tre teste.
Saprebbe lottare contro il perfido drago anche a costo di combattere contro il fuoco.
Il mio punto di riferimento più bello e vero e eterno che ci sia!
Tutti i miei pensieri vengono interrotti dal bussare sulla mia porta.
Non rispondo, magari se pensano che dormo se ne andranno e mi lasceranno in pace.
Niente, di nuovo un colpo, più forte però.
K: Lo so che non mi vuoi aprire, ma ti prego fallo.
La sua voce.
La sua voce fa capolinea nel mio cuore come un tornado arrivato all'improvviso.
Il cuore si accelera.
Agonizzo un respiro.
K: Martina, Ti Amo.
Sento che potrei morire dal un momento all'altro.
Sento che tutto quello che ho fatto non è servito a nulla.
Penso che il rimanere chiusa in questa stanza non mi salverà da quelle due parole.
Apro la porta e lui è li, incredulo del mio gesto.
Mi osserva...
K: Cristo, hai gli occhi gonfissimi. Io mi odio.
Allunga la mano verso il mio viso ma prontamente mi scanso. Non voglio contatti con lui. Non può.
M: L'hai detto per farti aprire?
K: No...l'ho detto perchè lo sento.
M: Ma non serve! Non serve a un c*zzo amarmi! Perchè non puoi più farlo!
Silenzio.
Forse il silenzio più lungo che ci potesse essere.
Di la, hanno persino spento la televisione.
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Tàààààààààààtàààààààààààààtàààààààààààààààààà
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