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Discussione: Non scegli chi amare, sono gli occhi che scelgono per te.

  1. #21
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    Predefinito Re: Non scegli chi amare, sono gli occhi che scelgono per te.

    17.


    'Tu sei il palazzo stabile che mi ripara dall'acquazzone improvviso, quando non ho l'ombrello.
    Tu sei il mio pezzo di vita migliore.'



    Io l'autunno lo paragono sempre al mare, e questo paesaggio qua davanti un po' me lo conferma. Il cielo è grigio e l'alta marea sembra quasi volerti travolgere, stravolgere e poi riportarti alla situazione iniziale, dopo il fulmine. Lo guardo e mi sembra di vedere il cielo azzurro senza più nuvoloni carichi di pioggia, pronti ad abbatterti. E' un effetto strano e, a volte, fin troppo metaforico, l'amore. Ti sforzi di trovare parole giuste, che descrivino alla perfezione l'anima che ti porti addosso, ma poi ti accorgi che, a volte, due mani che si intrecciano potrebbero rendere tutto meglio e dar risposte, ai dolori. Si avvicina a me con cautela, anche con un po' di paura, forse. Osservo i suoi capelli non ricci come al solito e li scruto, attentamente, per paura di non ricordarli più. Ho sempre paura di perdermi i suoi gesti, di non incamerarli, di lasciarmeli sfuggire. I suoi occhi scuri, oggi, sono più chiari, non si abbinano al cielo cupo.
    Piccole gocce di pioggia cadono sul finestrino della nostra auto e io vorrei proporgli di partire e andare a Pechino e confonderci tra la folla, schifati da una cucina che non ci piace, ridendo per le strade, senza avere quasi più voce, per parlare. Chiuderci in un albergo e fare l'amore per tutta la notte, urlando il piacere e tutte le volte in cui abbiamo dovuto soffocarlo, e chiudermi in lui, perdermi, buttare via ogni chiave cosicché io non possa più uscire. Andiamocene dove ti pare, dove io possa baciarti senza vergogna in mezzo alla gente, darti la mano senza aver paura di esser vista, laddove i sogni si vivono e non si lasciano chiusi per troppo tempo in quei cassetti costretti a scoppiare, perché riempiti fino all'orlo. Tu sei un sogno che voglio vivere, uno di quelli che mi sveglio e ti trovo lì, accanto a me, che dormi arruffato sul tuo cuscino e con i capelli che ti coprono gli occhi. Io un giorno, giuro, ti segnalo come patrimonio culturale del mondo, tu sei la cosa più bella che sia stata mai creata. Sei la primavera dopo un lungo inverno estenuante, sei quando i fiori sbocciano e abbeliscono un prato lasciando mezzo morto dalla neve, tu sei quando respiro e, quindi, posso vivere. Tu sei il mio respiro e, come tale, non andar via, prendi tutto di me, Marco. Fammi tua quando ti pare ma con dolcezza, perseveranza, cura, attenzione.
    Il vento muove gli alberi, l'odore del mare entra dal finestrino, mi avvicino io, ora, a lui.
    Mi guarda intensamente, come se volesse salvarmi.
    E io ricambio quello sguardo con una dolcezza che, se qualcun altro potesse vedere, ne rimarrebbe meravigliato.
    Lo guardo così perché quando mi spiegarono che un giorno mi sarei dovuta innamorare non pensavo che sarei potuta crollare, rialzarmi, piangere, ridere, dare tutta me stessa, nello stesso momento, ad una stessa persona. Non sapevo che l'amore avesse i suoi capelli, quelle sue strane smorfie e quel suo strano accento. Io pensavo che amare fosse una cosa per dilettanti, una cosa fatta tanto per dire: 'sì, ho amato'. Invece più lo guardo, più vorrei amare, crollare, rialzarmi, piangere, ridere e dare tutta me stessa, nello stesso momento. E darei tutto a lui, i miei giorni felici e quelli spenti, il camino acceso quando fuori si gela, il mio abbraccio quando pensa di morire dentro, i miei brutti vizi, le mie virtù.
    << Girati, amore. Ti devo far vedere una cosa. >> mi dice.
    E io tremo, tremo d'amore.
    Tolgo il piumone, lo poggio sulle sue gambe e mi giro.
    << Cosa? >>
    Avvicina le sue mani calde alla mia schiena, inizia a baciarla delicatamente, mi stringe la mano, ma con amore. Non è dolcezza, è amore. Quando ti scalpita nelle vene l'amore, lo senti, non lo puoi confondere.
    << Volevo farti sentire cos'ho dentro. Mi parte da quì, proprio nella schiena, sono brividi che salgono, si spostano, si dividono, scorrono,salgono, scendono e poi arrivano al cuore. E so di essere innamorato, lo so per certo. >>
    Mi traccia una piccola linea sulla spina dorsale con attenzione e delicatezza, mi indica il percorso che fanno i suoi brividi e, alla fine, mette la sua calda mano sul mio cuore, mi tocca il cuore, come se non ci fossero strati di vestiti o pelle sopra.
    Ora i brividi li sento io, gemo.
    Mi toglie delicatamente la maglia, mi giro e lo bacio con passione, con desiderio, con voglia, con tutto ciò che possa completarlo, voglio che sia completo e che mi appartenga, voglio incidergli qualcosa dentro, in modo che nessuno possa più esplorarlo.
    Io so navigarci dentro, in maniera estramemente personale e gentile.
    Sento le sue labbra inumidirsi e una voglia più forte mi assale, perché il bisogno che ho di lui va oltre ogni strana mania, oltre ogni lasso di tempo, oltre questa distesa immensa che è il mare.
    Tira indietro il sedile e mi tira su di sé. Le nostra labbra non sono mai separate ma unite, incollate ad un amore troppo bello da lasciar andar via, perché al mondo mai ne vorrei un altro che non portasse questo nome. A volte mi spezza le ossa, ma lo necessito.
    << Amore, va bene così? Non stai stretta, vero? >> si guarda intorno cercando un altro tipo di posizione che non mi arrechi impedimento.
    Non gli rispondo e continuo a baciarlo, perché anche su un letto di spine riuscirei a fare l'amore con lui senza lamentarmi.
    Cerca le mie mani, come sempre, e le trova subito, senza bisogno di aspettare, senza tanti perché.
    E' un bisogno che nasce dall'interno il nostro e so che vorrebbe fermarsi per dimostrarmi che non siamo solo questo ma non ci riesce, perché abbiamo bisogno anche di questo.
    I respiri si fanno più forti, le mani iniziano a stringere di più, riapro gli occhi e vedo che mi sta osservando, in quel suo modo che vuole quasi dirmi: 'Non smettere mai.'
    << Non smettere mai. >>
    Mi arrendo all'evidenza perché lo dice, lo ripete più volte, nei sospiri, nei respiri. Lo sento respirare sotto di me e sento che non sbaglio, che è sempre la volta buona.
    Lo spoglio delicatamente, cerco di appropriarmi di ogni suo pezzo interno ed esterno e ci riesco. Lo osservo nudo e mi sembra di vedere il mare che è fuori, tutto il mondo che è fuori da questa auto.
    Glielo dico, non resisto più.
    Mi stacco dal bacio respirando piano, lo guardo.
    << Sei bello, da fare male. >>
    << Tu sei bella, da non farmi quasi respirare. Io non ti faccio male, non te ne faccio più, amore mio. >>
    Mi bacia via le paure.
    Iniziamo a fare l'amore in modo forte e nello stesso tempo protettivo, è un piacere continuo che si unisce e fa perdere il respiro, continua a guardarmi perché, forse, nel mio piacere riconosce anche il suo.
    I suoi sospiri sono la cosa più bella mai udita e, ogni volta, mi sembrano più belli, più miei.
    Facciamo l'amore forte, ancora. Guardo i suoi capelli sudati, ascolto il suono delle sua mani in ricerca continua del mio corpo, sento che lo trovano, che lo fanno suo. Sento i suoi battiti e i suoi gemiti, i miei con i suoi e tutte le volte in cui vorrei trovarmi così, con lui dentro di me, con tutto l'universo dentro, lui che è l'universo.
    Resto lì, a guardare i suoi capelli, mentre mi fa sentire viva più che mai, il piacere mi trapassa lo stomaco, le arterie, la schiena, la testa.
    Mi abbasso su di lui e iniziamo a baciarci di nuovo, spinti dal vento e dalla brezza leggera del mare.
    Scende a baciare il mio braccio, dolcemente poggiale sue labbra sulla mia pelle.
    << La tua pelle è musica. >> sussurra parole, sempre parole che mi si insinuano sotto pelle e scuotono.
    Gli sorrido.
    Ci stendiamo sul sedile coperti da quel piumone strabordante di profumo di pelle, di animi, di amore. Mi copre di più e mi stringe forte a sé dandomi un piccolo bacio sulla fronte.
    Il mare si è calmato e una pioggerellina cade dal cielo.
    Cadi pure pioggia, tanto qua non ci arrivi mai.
    Continua ad osservarmi sorridendo solo, come un ebete, e lo seguo a ruota. Mi stringe la mano, mi difende, mi protegge, mi sposta i capelli lungo la schiena e mi guarda, con un'importante insistenza.
    Guarda il mare un attimo e riflette. Si gira verso di me e sussurra piano, vicino alla mia bocca:
    << Sei ancora più bella del mare, non so se te ne rendi conto. >>
    Gliele bacio piano quelle labbra, hanno il sapore dell'amore.



    http://forum.teamworld.it/forum1743/...i-amare-9.html
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  2. #22
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    Predefinito Re: Non scegli chi amare, sono gli occhi che scelgono per te.

    18.


    'Scappiamo in Messico e, male che vada, apriamo un bar sulla spiaggia.'



    Le giornate al tepore mi riscaldano sempre. Non la pelle, non l'anima, non le mani ma proprio la vita. Sto bene perché mi sta dedicando i suoi respiri e può anche sembrar poco a qualcuno, ma per me è un principio di primavera, un salto da uno scoglio, una giornata in centro a Milano.
    Solleva la schiena e mi guarda, preso da non so quale pensiero.
    << Che ore sono? >> gli chiedo un po' preoccupata.
    << L'una e qualcosa, perché me lo chiedi così? Cosa devi fare? >>
    << Ho un appuntamento con un ragazzo. >>
    Scuote il viso e sbianca.
    Inizio a ridere sguaiatamente.
    << Metti in moto dai, torniamo a casa. Elena vorrà sapere dove sei, hai anche chiuso il cellulare. >>
    Se n'era totalmente dimenticato. Lo riapre, sbuffa.
    Non chiedo nemmeno quanti messaggi possono esserci o quante chiamate, non ho voglia di rovinare la serata appena trascorsa.
    << Io ho fame, comunque. >> glielo dico in tono seccato, il tono di chi ha appena conosciuto una stella in cielo e ora sta ricadendo giù senza il materasso ad attutire il colpo.
    Mi sorride e il materasso mi compare davanti, improvvisamente.
    << Andiamo a mangiare, allora. Uno di quei fast food schifosi ma buoni aperti all'una di notte. >>
    Mi da un bacio veloce, mi rivesto in fretta.
    Lo osservo mentre cerca, disperatamente, di rimettere addosso i vestiti in quello spazio limitato. Rido, perché mi pare impossibile dover nascondere cosa provo quando lo guardo.
    Chi si ama lo urla. A volte è giusto tenerlo per sé e farne tesoro, a volte è giusto andare contro alla vita, alle regole, agli schemi e dirlo. Dire che si ama è il modo migliore per piangere e poi guarire. Dire che si ama è il modo migliore per perdersi e poi ritrovarsi in mezzo alle tante cose e sapere di non essersene mai andati.
    Dire che si ama è un po' come dire: 'io ti prendo e non me ne frega un c*zzo se la vita non vuole. Io ti scelgo e ti rendo le cose facili.'
    Dire che si ama ad uno come lui significa morire quando ti tocca, spettinarlo e pensare che è maledettamente sexy, baciarlo con passione quando nessuno ci vede, mangiare schifezze all'una di notte, indossare le sue maglie larghe, prenderlo in giro per il suo accento.
    Dire ad uno come lui che si ama significa correre e non fermarsi più.
    Significa guardarlo in faccia e capire che, quando inizi, non finisci mai.
    Mi bacia ripetutamente ridendo. Cerco di staccarlo e rido, perché sono felice. Fra pochi minuti morirò di nuovo, ma ora sono felice. Accende lo stereo dell'auto e parte 'Wonderwall' degli Oasis.
    Abbassiamo il finestrino con gesto istintivo, contemporaneamente.
    Ce ne accorgiamo ma non diciamo nulla. A volte è obbligatorio arrendersi all'evidenza, farsi male e rimanere in bilico non sono due cose poi così tanto diverse.
    Siamo due esseri sospesi, malandati, insicuri.
    E a volte è meglio tacere.
    Respiro l'aria fresca della notte, dopo una pioggia durata una giornata intera. Lo guardo. Mi guarda. Sorride. Riprende a guidare.
    Amo i suoi capelli scompigliati dal vento, il suo braccio poggiato sul finestrino. Potrei andarmene anche stasera, senza valige, ricambi.
    Potrei andarmene perché voglio scappare con lui e ricominciare.
    << AND AFTEEEER ALL, YOU'RE MY WONDERWAAALL>>
    Inizia a cantare guardandomi negli occhi.
    Dopo tutto, chi ti porta a vincere le paure è chi ti porta a vincere il dolore, Marco. Ama, incondizionatamente. Scegli.
    Non cos'è giusto o cosa ti viene detto di scegliere. Scegli chi ti guarda e ha capito già quanti battiti sta producendo il tuo cuore.
    Scegli chi ti tocca e lo fa con dolcezza, per paura di sciuparti.
    Scegli chi fa l'amore, e non l'abitudine.
    Scegli chi ti ama, senza il pentimento e l'angoscia che possa finire.
    Scegli chi ti sceglie, nonostante si faccia del male.
    Scegli me, perché lo dicesti anche tu. E' il mio cuore che te lo sta chiedendo.
    Non ti pentirai, dicesti anche. Mai, nemmeno un attimo.
    Andiamo via, e sorprendimi. Dimostrami che possiamo farcela.



    http://forum.teamworld.it/forum986/2...ml#post8266546
    @ale and robi... :* like this.

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