Lo so,rompo le scatole con tutte ste storie che posto.
Ma questa mi piace e credo sia pronta per essere postata.Bè,che dire,godetevela =D
A tutte le persone che mi stanno accanto,
che ascoltano le mie caz.zate.
Soprattutto a Sharon,che per me
è come una sorella maggiore,e che,
nonostante 232 Km,
ha sempre tempo per me.
Faremo così,come fossimo solo io e te.
1.
Charlotte
<<Papà,ci sei?>>Buttai la borsa di piscina sul pavimento del salone.<<Sono tornata.>>
Nessuna risposta.Niente di strano,in effetti.Mio padre lavorava sempre fino a tardi e solo poche volte riusciva a tornare a casa prima di cena.
Andai in cucina e trovai il solito biglietto sul tavolo.
“Amore,sono tornato,ma sono dovuto tornare al lavoro.
Divertiti al cinema!
Papà.”
Sbuffai,aprendo il frigorifero alla ricerca di un po’ di affettato,per farmi un toast,ma prima avrei dovuto farmi una bella doccia per togliere il profumo di cloro dai capelli.Ma il mio stomaco diceva il contrario,poiché non si era accontentato della bottiglia di tè al limone,bevuta dopo la piscina.
Feci il mio bel toast,ma,proprio mentre il tostapane mi ridava le due fette di pane ben tostate,la corrente saltò.In un secondo mi trovai immersa nel buio.
-Mer.da!-pensai.
Avevo sempre avuto paura del blackout,ma ogni volta che era successo ero in compagnia.In quel momento ero sola,con lo stomaco che chiedeva,ancora cortesemente,un qualcosa che non fosse liquido.E un’ora dopo Sharon mi sarebbe passata a prendere,per andare insieme al Mc e poi al cinema.
Era una situazione troppo perfetta -.-
Ricordai che papà teneva delle candele,in uno dei cassetti della cucina,così aiutata dalla flebile luce del mio samsung,cominciai la ricerca di queste.Le trovai,poco dopo,insieme ad un accendino.
Dopo un secondo,la cucina era ancora oscura,ma decisamente andava un po’ meglio.Mi avvicinai al tostapane,presi le due fette di pane,infilai in mezzo due fette di prosciutto,ma prima che potessi assaggiarlo,qualcuno suonò alla porta.
Un po’ infastidita,poggia il toast sul tavolo,presi la candela ed andai ad aprire.
Trovai davanti a me un ragazzo,o almeno dalla voce,che io stranamente riconobbi,nonostante non appartenesse a persone di mia conoscenza,appena disse ‘Ciao’,sembrava un maschio.Lo feci entrare,vergognandomi ovviamente.
<<Scusa il disturbo,ma mi sono appena trasferito e…ed è saltata la corrente.Avresti candele in più?>>Domandò,sorridendo.Almeno anche lui si vergognava.
<<Certo,aspetta che te le prendo.>>
<<Grazie mille.>>Stette un attimo in silenzio,poi parlò di nuovo.<<Questo blackout non ci voleva!Mi stavo preparando,per uscire con gli amici!Arriverò tardi di sicuro.>>
<<Non sei il solo,sai?>>
Presi le candele e tornai da lui.
Mi fissò per un interminabile secondo,poi sempre sorridendo prese le candele.
<<Bei capelli!>>Disse.
<<Gra…grazie.>>Come aveva fatto a vederli?E soprattutto erano bagnati,puzzavano di cloro!
<<Comunque sono troppe,davvero.>>Le spezzò.<<Tieni,così non resti senza.>>
Appena mi diede le metà delle candele,la corrente tornò.Ed io potei vedere finalmente il ragazzo che avevo ospitato in casa.Era alto,più di me,occhi castani,capelli ricci castani.Ed era il cantante del mio gruppo preferito,i Finley.
<<Tieni le candele,non si sa mai.>>Dissi,quando lui mi porse le candele.
<<Grazie mille.>>Sorrise,poi mi tese la mano.<<Mi chiamo...>>
<<Pedro,lo so.Cioè…sono una fan dei Finley…>>Arrossii.<<Io sono Charlotte.>>Dissi,stringendo la sua mano.
Per un istante,fissai i suoi occhi marroni.Ed immaginai cosa potesse pensare di me con quei capelli finti ricci pasticciati puzzanti di cloro.
Lasciò la mia mano e si diresse verso la porta:l’aprì e poi si voltò di nuovo verso di me.
<<Ci vediamo.>>
Sorrisi come un’ebete,anche quando lui richiuse la porta alle sue spalle.Tornai alla realtà,grazie alla suoneria del cellulare.Accettai la chiamata.
“Scema,dove sei?”
“Ciao,Sharon.Sono a casa.”
“Pronta?”
“Veramente…devo ancora fare tutto!”
“Sono da te fra mezz’ora,se non ti fai trovare pronta,ti meno.”
“Ok,ciao scema!”
Riattaccai e corsi in bagno,dimenticandomi del toast e del mio stomaco,che ordinava di mangiare.In dieci minuti,avevo fatto la doccia e mi ero vestita.I miei capelli erano rimasti ricci,per fortuna,quindi non dovetti perdere tempo.
Sharon fu puntuale,e,quando le aprii la porta,avevo ancora addosso il mio sorriso da ebete.
<<Shà,devo dirti una cosa incredibile.>>
Ok,magari non era così incredibile,perché Pedro,Ka e Dani,i tre Finley,dopo che Ste aveva deciso di prendere un’altra strada,erano persone normali,e,ovviamente,abitavano in appartamenti come comuni mortali.Era incredibile perché,con tutta la sfiga che mi aveva perseguitato da quando ero bambina,uno dei Finley abitava accanto a me.
<<Me la dici in macchina.Andiamo,che il film inizia fra un’ora e noi dobbiamo mangiare e prendere i biglietti.>>
Presi un giacchetto,le chiavi di casa ed uscimmo.Salimmo in macchina e Sharon mise in moto.Lei era la mia migliore amica,la conoscevo praticamente da una vita.Per me era come una sorella maggiore;aveva un anno in più,eppure avevamo legato subito come fossimo,appunto,due sorelle.Era la persona di cui mi fidavo di più,apparte mio padre,ovviamente.
Sharon era parte integrante della mia famiglia.
Arrivammo al centro commerciale in anticipo,che Sharon non si arrabbiò quando trovammo fila al Mc Donald’s.
<<Non ci credo.Vorresti dirmi che Pedro abita accanto a te?>>Domandò,dopo che le ebbi detto la cosa incredibile.
<<Esatto.>>
La mia idea era la stessa di Sharon.Avere il cantante del proprio gruppo preferito vicino casa era incredibile,ma non ci avrei mai dato tanta importanza.L’avrei salutato,se si fosse ricordato,ma basta.
<<Comunque,dobbiamo decidere il Film!>>Mi ricordò Sharon,che,notai,si era quasi scordata della notizia.
<<Decidi tu.>>
Prendemmo la nostra ordinazione e ci sedemmo ad un tavolino,aspettando che una delle due decidesse un film da guardare.
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