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Risultati da 1 a 10 di 64

Discussione: Someone like you

  1. #1
    V.I.P


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    Mar 2007
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    Post Someone like you

    Ciao a tutti, questa è la mia primissima fan fiction.
    Non sono molto brava con le parole, ma spero che in qualche modo possa piacervi!!!
    A voi, la sentenza...

    Capitolo 1


    Eccomi qui, o meglio: eccoci qui. Mi presento, sono Ilaria ed ho 21 anni e studio a tempo perso psicologia.
    Questo è il mio ultimo giorno a casa. Sono un po’ malinconica, come sempre d’altronde.
    Domani, inizia un nuovo capitolo della mia vita, e ovviamente non potevo che scriverlo con la mia best Raffaella.
    È un anno ormai che lei studia architettura a Milano, e in questi mesi di lontananza ho sentito un sacco la sua mancanza.
    È stato difficile, ma ce l’abbiamo fatta.
    Finalmente la raggiungerò avendo ottenuto il trasferimento dalla mia facoltà.

    Non ho sonno.
    I miei occhi si rifiutano di chiudersi, la mia mente non mi dà tregua. Troppi pensieri l’affollano!
    Ho una brillante idea: camomilla!! Già la parola preannuncia l'effetto rilassante. Quando sono tesa, ne prendo sempre una, anche se credo sia piuttosto un placebo per la mia mente bacata.
    Come al solito, una volta pronta, la assaggio per capire quanto zucchero devo aggiungere...e mi scotto.
    Maledizione, la mia povera lingua!!!!
    Corro in camera, e mi abbandono sul mio letto.
    La notte prima della partenza, tante immagini mi passano davanti agli occhi come polaroid: la mia famiglia, mio fratello (che mi mancherà, anche se qui lo dico e qui lo nego!!! ), la mia nonna sprint, il mio migliore amico Marco e tutta la compagnia.
    Mi rigiro nel letto, guardo la finestra, faccio un respiro profondo per sciogliere quel nodo alla gola che si è formato all’improvviso.
    Prendo il cellulare, e scrivo un sms a Raffy, lei saprà cosa dirmi, come farmi tornare il sorriso.
    Tra noi funziona così, come in qualunque Amicizia: esserci a qualsiasi costo per l'altra.
    Non a caso, ci chiamiamo affettuosamente "sister", perchè ci siamo scelte a vicenda legando le nostre vite indissolubilmente.
    Chiaro, non è tutto rose e fiori, le spine ci sono, ma al massimo ci pungiamo insieme.
    In maniera assoluta Raffy è la persona che mi conosce meglio, in ogni sfumatura, e che ahimè a volte risulta essere terribilmente pratica nel dirmi le cose come stanno.
    Meglio così.

    “Hey donna, indovina? Non riesco a dormireeee!! Ho sempre detto di volermene andare da qui, provare a camminare con le mie gambe..ed ora che mancano poche ora a questo grande salto nel vuoto, me la faccio sotto?!?Ma è mai possibile??
    Ti voglio bene"


    Tempo due minuti e la vibrazione mi avverte dell’arrivo della sua risposta.

    R:“Oh, tranquilla!! Lo so, la paura ti stringe lo stomaco..ma qui, saremo io e te. Le due matte che decidono di convivere, finalmente!
    Domani, sarà un nuovo inizio. Insieme…e poi ti devo assolutamente far conoscere i miei nuovi amici, ti piaceranno cara!!”


    I:“Oh, non vedo l’ora! -.- la mia timidezza sta facendo i salti di gioia! Yeeee. Ok, finisco di fare la st****a, ascolto musica e vedo di rilassarmi. A domani sister...sarò pronta per vivere nel nostro manicomio!!”

    Me*da.
    Nuovi amici.
    Ovvio, in quest’anno avrà conosciuto gente, mica se n’è rimasta in clausura la ragazza!
    Ma si, com’era? Nuova vita.
    Ergo, cara me stessa datti una chance, e maschera quella diavolo di timidezza.
    Armati, e parti!

    Detto ciò, prendo il mio compagno di viaggi, il mio Ipod e seleziono riproduzione casuale.
    Partono le note di Irene Grandi e sembrano descrivere le mie preoccupazioni.

    “Prima di partire per un lungo viaggio, porta con te la voglia di non tornare più”.

    Sono già più calma, sicura e pronta per l’avventura...e sicuramente il merito non è di quella ca**o di una camomilla ustionante.

    Ora, ti prego Morfeo accoglimi tra le tue braccia, altrimenti domani ci sarà un pericolo pubblico sulle strade!!



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    Ultima modifica di *Ila*; 14-10-2011 alle 19:55

  2. #2
    V.I.P


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    Predefinito Re: Someone like you

    Buongiorno randa!!! Posto il secondo capitolo al volo, perchè ho problemi con la connessione!
    Besos a todos

    Capitolo 2


    “Buongiorno mondo!” è la prima cosa che penso quando mi sveglio.
    Realizzo subito che oggi è il giorno dell’arrivederci, perché appena scendo dal letto, il primo contatto con la realtà avviene tra la mia caviglia e la valigia.
    I: “Me*da! Che doloreeee”
    Pensare che devo accusare solamente me stessa, l’ho posizionata io lì. Che palle!! Corro in bagno, mi lavo, mi rendo un minimo presentabile e vado a fare colazione. In casa, c’è silenzio. Un silenzio strano, carico di parole che vorrebbero diventare suoni, ma che non riescono ad uscire.
    Mi sento osservata e anche se si tratta dei miei genitori, mi sento in imbarazzo. Sempre lei, la mia timidezza a farmi compagnia. Quando sento che degli occhi si posano per troppo tempo su di me, mi sento a disagio e spesso arrossisco. Stile Heidi.

    I: “Bene, direi che salgo per chiudere le valigie…e poi, via!”
    Mamma: “Serve una mano? Ti aiuto volentieri, a star qui a guardarti fare, mi sento un’idiota!”
    I: ”Oook madre!”

    Entriamo in stanza, sistemiamo le ultime cose, mi rifaccio il letto mentre mamma mi osserva.

    M: “Non avrei mai pensato che l’avresti fatto sul serio. Partire, intendo.”
    I: “Perché mai?”
    M: “Sarà che mi son abituata ad averti a casa o come autista. Insomma, quello che intendo dire è che son orgogliosa di te e della motivazione che hai nel voler provare a superare le tue paure, da sola. Sarei una bugiarda se dicessi che farò salti di gioia appena partirai, figlia mia.”
    I: “Grazie, mamma. Queste parole mi riempiono il cuore di gioia. Eh, si. Dopo farò anche lo sforzo di abbracciarti e darti dei baci, fanne il pieno perché per un bel po’ non ne avrai!”

    Si, sono piuttosto freddina nelle manifestazioni d’affetto. I miei abbracci si contano sulle dita della mano. Corro il rischio di passare per superficiale, anche se non lo sono affatto. Anzi, l’esatto opposto. La mia mente mi dice “abbracciala”, ma il mio corpo se ne sta fermo, oppure si muove quando ormai l’attimo giusto è volato via.
    Prima di tornare dalla famiglia per i saluti, voglio restare da sola nella mia camera, e guardarla per bene. Sono sentimentale, qui, ci lascio una parte del mio cuore diviso tra peluches, libri, foto e oggetti che per ovvi motivi non potevo trascinarmi dietro. Ma soprattutto, lascio ricordi stupendi mescolati ad altri meno belli.
    Un ultimo saluto anche a quel pazzo del mio coniglio che ahimè ha il vizio di mangiarmi i jeans. Si, un coniglio modaiolo ho per casa. L’ho sempre trattato con distacco, ma oggi mi spiace persino lasciarlo! Ok, basta sentimentalismi, è ora di partire.
    Eccola lì, la mia allegra famigliola schierata accanto alla mia Punto. Mamma, papà e Andrea.

    I: “Ehm, che dire. Ciao famiglia, lo so vi mancheranno molto le mie pazzie, le mie frasi a metà, le mie battute senza senso che non vi facevano ridere, i miei insulti della domenica durante le partite, i miei commenti davanti alla tv, le mie domande da bambina curiosa…e si, mi mancherete!”

    Momento di silenzio.

    A: “Ehm, cioè, tiriamocela di meno sorella!”
    I: “…prego? Ciccio, dovresti esser fiero di poter affermare di esser imparentato con la sottoscritta.”
    A: “ Certo! È divertente dire di esser fratello di una persona che riesce in un litigio a dirmi “oh, cretina lo dici a tua sorella, chiaro?!” per poi rendersi conto di essersi offesa da sola…”
    I: “Oh ma che palle. Però, non puoi negare che con me la risata ti scappa sempre. Va bè, fratello, mi mancherà litigare con te. Dovrò trovare qualcun altro con cui punzecchiarmi!”
    A: “Eh, già. Mancherai anche tu. No, cavolo, l’ho detto a voce alta???”

    Detto ciò, lo abbraccio e gli tiro uno schiaffetto sulla nuca. Certe cose, tra noi non cambieranno mai.

    P: “Vedi di andare piano, soprattutto fai attenzione in autostrada con i sorpassi e i tutor. Telefonaci quando arrivi, e non maledire troppo il navigatore quando sbaglierai strada, perché lo farai conoscendoti. Sei figlia di tua madre…”
    I: “Grazie, eh papi!! Non ti preoccupare, Schumacher non scenderà in pista e vedrò di arrivare a destinazione sana e salva. Tu, piuttosto, vedi di non prenderti un infarto per colpa di quella squadra a strisce blu e nere per cui tifi, chiaro??”
    P: “L’inter *_*”
    I: “Ehm, si quella. u.u”

    Saluto mamma, di nuovo. E poi, do un abbraccio collettivo. Mi mancheranno, o forse, non poi così tanto!
    Salgo in macchina, giù il finestrino, Ipod collegato con la radio, e via.
    Si parte!!!!!!!!!!!!!!!!!

    Dopo due orette di viaggio, il navigatore mi segnala l’arrivo. In mezzo a dei campi.
    I: “Fantastico, ci mancavi solo tu a fare le bizze proprio oggi. Ma che palle!”
    Con santa pazienza armeggio un po’, lo imposto nuovamente e riparto. Nel mentre, nei pressi di Legnano, telefono alla mia donna per avvertirla della mia imminente invasione.

    I: “Bella, Raffy! Sono arrivata, o almeno, credo. Il navigatore ha rotto le scatole come al solito!”
    R: ”Ohhh signore! Dai, scendo di sotto e ti vengo ad accogliere a braccia aperte!”
    I: “Perfetto!! Dai, ci sono quasi, ultima rotatoria e vedrai la mia macchina all’orizzonte...a dopo!”
    R: “Ooook!!”

    Infatti, eccola là. La mia sister, sul marciapiede che si sbraccia per attirare l’attenzione. Accosto, scendo e non ho manco il tempo di dire “ciao!” che già me la trovo in braccio!!

    R: “Che bello, che bello, che bello averti qui!!!!!”
    I: “Non dirlo a me!! Pronta, prontissima a fare tesoro di questa esperienza!!!”
    R:” Dai, su, scarichiamo la tua roba, così ti mostro la nostra nuova dimora.”

    Entriamo in casa, e già mi piace. Non è enorme, ma nemmeno piccola. Un salotto con divano a penisola, la cucina, due camere da letto, il bagno e una specie di sgabuzzino tuttofare.

    I: “Home, sweet home! Era una vita che sognavo di dirlo!” allargando le braccia con fare teatrale, facendo ridere di gusto Raffy.
    Perfetto, sono a casa. Nella mia nuova stanza, mentre sistemo le ultime cose sento la mia sister che mi chiama dalla cucina.

    R: “We, tipo che mangiamo stasera? Ordino due pizze consistenti, e festeggiamo il tuo arrivo tra noi, ti va?”
    I: “Mi va eccome!! C’ho un certo languorino in effetti…
    R: “Serata tra noi, ma venerdì ti presento agli altri, chiaro? Ti piaceranno, ne sono certa!!!”
    I: “Ohhhh figataaaa. Ok, son poco credibile. Lo so, ma farò lo sforzo di esser espansiva, va bene???”
    R: “Sarà meglio, o ti spezzo le gambette!!”
    I: “Dolce lei...”

    Arrivano le pizze, mangiamo, parliamo e via a nanna.


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  3. #3
    V.I.P


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    Predefinito Re: Someone like you

    Dopo una giornata pessima, posto.
    La mia Juve ha pareggiato...ma sempre là davanti sta!
    Aspetto commentiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii iii


    Capitolo 3

    Maledetto raggio di sole che filtri dalla finestra e ti posi direttamente sui miei occhi, impedendomi di dormire ancora…si, ehm, buongiorno!!
    Mi alzo e volo in cucina, necessito di caffeina o non connetto. Apro le ante, la credenza alla ricerca della caffettiera, facendo parecchio rumore. Tempo due secondi e sento una presenza che mi lancia occhiatacce…

    R: “No, ma dico, fai pure. Tanto chi aveva ancora sonno?”
    I: “Ma buongiorno anche a te cara! Scusa, non volevo generare il caos, ma qui ancora non so dove stanno le cose, mi son messa alla ricerca!”
    R: “In effetti, questo discorso a stomaco vuoto non s’ha da fare. Cibooooo!”
    I: “Miseria!! Il caffè è quasi pronto, comunque!”
    R: “Brava donna, tu si che ne sai! Dammi una tazzina!” ci pensa un attimo e poi “Anzi no, faccio da me, preservo i miei timpani!”
    I: “Spiritosa…”
    Dopo aver preso il caffè, i nostri neuroni prendono ufficialmente servizio.

    I: “Domanda: oggi che si fa?”
    R: “Questa mattina potremmo fare un paio di spese per la casa…mentre oggi pomeriggio passa di qui Alice, una ragazza del mio gruppetto, per un confronto estremamente importante sugli smalti..”
    I: “SMALTI?? *_* già mi sta simpatica la ragazza!”
    R: “Ne ero certa, guarda!”
    I: “Bene, allora all’opera sister. Facciamo un elenco, e svaligiamo il supermercato! Yeah!”

    Apro il frigo, e trovandolo praticamente vuoto, caccio un urlo per sentire se effettivamente c’è l’eco all’interno…

    R: “A te, l’aria milanese fa male, moooolto male.” Mi sento dire, da una Raffy piegata in due dal ridere.
    I: “Che ci vuoi fare, io porto follia e allegria!

    Ci laviamo, vestiamo, trucchiamo e siamo on the road. Carrello alla mano, compriamo di tutto, porcherie varie comprese. Soddisfatte dei nostri acquisti, ritorniamo a casa. Nel tragitto Raffy si cimenta nel ruolo di guida turistica cercando di rispondere alle mie domande su negozi vari e locali. Ovviamente, capisco ben poco. Mi parla anche del locale in cui andremo venerdì, in cui spesso e volentieri c’è musica dal vivo di band emergenti. La cosa mi incuriosisce non poco, vorrei saperne di più, ma temo di dover attendere ancora un pochino.
    Giunte nella nostra dimora, svuotiamo le buste e mettiamo tutto in ordine. Ordine, che durerà poco conoscendoci!
    Decido di preparare io il pranzo, così per rendermi utile alla comunità. Mangiamo e ci piazziamo davanti alla tv, nell’attesa dell’arrivo di Alice.
    Passa un’oretta e suonano al campanello. Ad aprire ovviamente, corre Raffy. Poco dopo torna con accanto una ragazza dai lunghi capelli scuri, frangia netta, occhi profondi e splendido sorriso, che allunga una mano verso di me presentandosi.

    A: “Ciao! Piacere io sono Alice!”
    I: “Piacere mio, sono Ilaria!”
    A: “Oh, si. Non vedevo l’ora di conoscerti dal vivo. Raffy mi ha parlato molto di te quest’anno!”
    I: “Spero bene, altrimenti, la picchio! u.u”
    A: “Venerdì sarai dei nostri, vero? Ci manca una donna, siamo perennemente in minoranza!”
    I: “Ehhh mi sa proprio di si! Girl power, yeah! Ok, basta cazzate, donne volete da bere?”
    A, R: “Siiiiiii!”
    I: “Sedetevi, o meglio stravaccatevi pure, ci penso io!”
    Fuggo in cucina, e prendo da bere, ritorno e iniziamo a raccontarci di noi. Ovviamente, il tema amoroso salta fuori, con mia gran gioia -.-‘

    A: “Ila, suvvia, dicci: single o fidanzata?”
    I: “Vade retro o uomo! Scherzi a parte, sono felicemente single e seriamente intenzionata a non prendere altre cantonate. Cioè, non prendermi per scema, ma io credo che non esista sulla faccia della terra un ragazzo che possa perdere la testa per la sottoscritta.
    A, R: “Pessimista!”
    I: “Naa, direi più realista! Nell’amore ci credo..ma per gli altri. Dunque, passo la palla a voi: vita, morte e miracoli, grazie!”
    A: “Inizio io?” dice rivolgendosi a Raffy.
    R: “Si si!”
    A: “Bhe, che dire, io son fidanzata da un paio d’anni ormai con Danilo.”
    I: “Wow! Buon per te cara! Mentre tu, donna?
    R: “Io? Ehm, niente. Ho solo amici, come ben sai.”
    I: “Sei diventata tutta rossa. Niente un corno!”
    A: “Diciamo che..potrebbe esserci qualcuno all’orizzonte. Mooolto all’orizzonte.”
    I: “All’orizzonte, eh? Questo mister Qualcuno, lo conosco?”
    R: “Ehhh, lo conoscerai venerdì. Ti spiegherò poi.”
    I: “Inizio già ad odiarlo questo venerdì!!” affermo facendo ridere tutte e due.
    A: “Ah, ragazzuole, io me ne devo andare. Devo accompagnare Dani in un paio di negozi! Grazie per il pomeriggio! Ila, sei anche meglio di come immaginavo!!”
    I: “Dolce lei, sappi che casa nostra è sempre aperta per passare orette in tua compagnia! Adesso, smettila di farmi complimenti, che arrosisco cavolo!!!!

    Alice se ne va. Rimaniamo sole: Raffy si alza dal divano e va in camera sua. Le corro dietro, la blocco: non mi scappa!

    I: “Scusa tanto, ma io devo venire a sapere che hai una tresca amorosa in questo modo??”
    R: “Hai ragione, scusa. Solo che è una cosa recente, e come dire a senso unico. Il ragazzo che lavora al locale dove andremo venerdì, si è invaghito di me, ci prova in modo piuttosto esplicito…ma io non ricambio. Fine della tresca amorosa, come dici tu. Capito?”
    I: “Tutto qui?! Ok, mi fido. Ora, pappa?”


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  4. #4
    V.I.P


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    Predefinito Re: Someone like you

    Scusate l'assenza, ma l'università mi reclama. Mannaggia a lei!


    Capitolo 4


    Dopo aver cenato, il mio cellulare inizia a squillare. Senza pensarci due volte rispondo e con mia sorpresa, sento la voce del mio migliore amico, Marco.

    M: “Ehi donna! Come stai?”
    I: “Man!! Che bello sentirti! Bene, grazie! Mi son sistemata, e sto imparando un po’ a conoscere la zona! Oggi ho conosciuto un’amica di Raffy, è stato bello, sai?”
    M: “Si? Son contento per te!”
    I: “Sicuro?”
    M: “Si, sicuro. Ovvio, sono dispiaciuto per il fatto che sei lontana da me, ma so che è una cosa giusta. La migliore per te. Non può che farti bene respirare un po’ di libertà!”
    I: “Oh, ma che carino!! Domani voglio andare a caccia di cd..”
    M: “Fammi indovinare…Foo Fighters o Taking Back Sunday?”
    I: “Se fosse per me, si! Chiaramente un occhiata in quel reparto la darò , ma vorrei prendere l’ultimo dei Red Hot Chilli Peppers per Andrea. Sai, lui è impazzito per questa band da poco!”
    M: “Con una sorella come te, non poteva che ascoltare questo genere!”
    I: “Rock n’ roll fratello!”
    M: “Dai, allora ci sentiamo presto donna. Eh, un’altra cosa: scusami. Scusami se non ti ho salutata come avrei voluto, e come avresti meritato.”
    I: “Cosa ti sei fumato?! È stato giusto così. Veramente, non ti devi preoccupare, so che non vado molto a genio alla tua ragazza. Non è un problema, o almeno, non più! Marco, premi off sul pulsante dei pensieri e sorridi. Sii felice, con lei e poi anche per questa pazza con cui stai parlando! Ti voglio bene Amico!”
    M: “Grazie, tu mi capisci anche se non parlo! Ti voglio bene, Amica. Bacioni!!”

    Dopo questa inaspettata chiacchierata, vado in camera mia. Ho bisogno di pensare. Raffy lo ha capito, e non fa nulla per farmi parlare: quando sarò pronta, lo farò. Marco.
    Che dire, lui è importante, fondamentale nella mia vita. Lasciarlo, è stata veramente dura per me. Ci sono persone che conosci per caso, ma ti restano nel cuore.
    Ecco, lui è una di quelle. Sempre presente, ma mai invadente. L’amico perfetto, finchè non si è fidanzato.
    Buon per lui, dovrei dire, invece non ci riesco. Non è gelosia, ma realtà: la sua ragazza lo sfrutta, e lui si è semplicemente piegato alla volontà della consorte. Se è felice, non lo so, ma glielo auguro. Avevo bisogno di prendere un po’ le distanze per evitare delle inutili tensioni che lo avrebbero solo fatto soffrire. Ho sacrificato in parte la nostra amicizia, per il suo bene. Un giorno, lo capirà. Non potevo pretendere che si interessasse a me con la stessa frequenza di quando era single, sarebbe stato un incubo per tutti.
    Quindi, mi metto un po’ di lato e lo lascio vivere la sua storia al meglio, tanto quando lo sento mi aggiorna sempre.

    Prendo il mio Ipod, ho bisogno di sentire un po’ di musica, perché lei sa sempre colmare i miei silenzi con dolci parole. Mi addormento con le cuffie nelle orecchie.

    Il giorno dopo faccio colazione al volo, e metto al corrente dei miei piani Raffy. Mi spiega almeno in tre modi diversi come raggiungere il negozio di dischi più fornito della città: questa si che è chiarezza. Rischio di percorrere tre strade, senza raggiungere la metà. Va bè, potrei prendere la macchina, ma ho voglia di fare quattro passi. Il viso verso il sole, nessuna nuvola, che bello!!
    Dopo il mio vagare tra le vie, arrivo al negozio. Finalmente!
    Entro, e faccio un giro veloce tra gli scaffali. Niente da fare, il mio occhio casca proprio lì. The Calling. Per chi non li conoscesse, sono il gruppo di Wherever you will go. In assoluto, una delle mie canzoni preferite. La canzone jolly, quella che ascolti sempre e non ti stanca mai. Quanti ricordi legati a quelle note, senza pensarci troppo, noto anche il disco dei RHCP per mio fratello.
    Lo prendo e mi giro di scatto. BOOOOM.
    Prendo a sportellate qualcuno, che dolore!

    I: “Oh cavolo! Scusa, scusa scusa. Colpa mia!” farfuglio abbassandomi a raccogliere i RHCP che fan compagnia alle piastrelle.
    X: “No, ma figurati. Non è nulla!” dice chinandosi contemporaneamente a me. BOOOM di nuovo.
    I: “Ahio!! Che capocciata!” ribadisco scoppiando a ridere “uno pari, ok?”
    X: “Veramente, adesso, colpa mia! Scusami, ti sei fatta male?” e mi porge la mano per aiutarmi a rialzarmi, la afferro e lo guardo.
    Forse un po’ troppo, ma quel viso non mi è nuovo.
    I: “Grazie mille! Cioè, non per la testata eh..
    X: “Oh, di nulla. Tutto ok? Ah, che maleducato, piacere Marco.”
    I: “Si si, tutto ok. Tranquillo, piacere Ilaria.
    Ci stringiamo la mano, come si fa di solito, e sento i suoi occhi su di me. Mi mettono a disagio, cavolo. Spero di non trasformarmi in Heidi proprio adesso.
    M: “Red hot chili peppers, eh? Ottima scelta!”
    I: “Ehm, già. Regalo per mio fratello, li adora. Adesso, scusa, ma devo proprio andare.”
    M: “Oh, tranquilla. Magari ci rivediamo in giro, senza ammazzarci a vicenda!”
    I: “Si, può essere. Non viviamo in una metropoli! Ciao!
    M: “Ciao Ilaria!”

    Vado alla cassa, pago e fuggo letteralmente via. Questo incontro scontro con quel tipo, mi ha scossa non poco. In genere non sbatto contro la gente per conoscerla, ma quegli occhi avevano qualcosa di meraviglioso. Spero di non rivederlo, non mi piace l’effetto disturbatore che ha avuto sul mio sistema nervoso.
    Me*rda! In tutto ciò mi son scordata di osservare l’area Foo Fighters, mannaggia a quel Marco-occhi-nutella.
    Arrivo a casa, e trovo all’ingresso Alice.

    I: “Oh chi si vede, Frangetta!”
    A: “Lo sai che potrei chiamarti nello stesso modo, vero?
    I: “I know, Darling. Doh, che inglese fluente ho tirato fuori. Sali?”
    A: “Yes, baby!” e ridiamo entrambe.
    Feeling immediato con questa ragazza. Incredibile. Mi sembra di conoscerla ben più di quanto in realtà non sia, e mi piace!

    I: “Sono tornataaaaa!”
    R: “Oh, ciao fanciulle!”
    A, I: “ciaoooo!”
    I: “Ehm, non per fare la mucca..ma avrei voglia di cioccolata. Voi?”
    R: “Ma che domande sono?”
    A: “Domanda retorica. Certo che la vogliamo!!!”
    I: “Yep. Vado, e torno. Panna?” mi guardano di traverso e capisco
    I: “Ok, altra domanda retorica. Scusate! Panna per tutte!

    Davanti alla cioccolata fumante, racconto del mio “scontro” al negozio di cd. Loro se la ridono un sacco.
    A: “No, ma prima gli tiri una gomitata, e poi ci sbatti una craniata contro?”
    R: “Un genio. Un vero genio la mia sister!”
    I: “Ma che vi ridete! Mi fa un male *****, domani avrò un grattacielo sulla testa.
    A, R: “ahahahahahahahah scusa scusa”
    I: “Niente, non siete credibili. u.u”
    R: “Scema che non sono altro. Domani pomeriggio, mie care, propongo shopping compulsivo in vista dell’uscita di venerdì. Che ne dite?”
    I: “Ali, permetti?”
    A: “Certo Frangetta mia!”
    I: “DOMANDA RETORICA!!!!!!!!!”
    R: “Ok, ok. L’importante è esser chiare. Perfetto, ora siamo pari!”
    A: “Ci sentiamo per domani, io scappo a casa. O mi daranno per dispersa! Ah, Ila, gradirei avere il tuo numero!!!”
    I: “Eh, hai ragione cavolo!” prendo il suo cellulare e mi memorizzo come Frangetta.
    Alice lo vede, e scoppia in una fragorosa risata.
    A: “Bene. A domani, girls!
    R, I: “A domani!”

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  5. #5
    V.I.P


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    Predefinito Re: Someone like you

    Rieccomi...mi spiace non leggere commenti!! Confido nella vostra potenza, e ringrazio di cuore chi legge le mie cavolate!


    Capitolo 5

    Da quando sono qui, non ho ancora acceso il pc. Grave. Gravissimo segno! Se mi collego ad internet, perdo letteralmente la cognizione del tempo.
    Stasera però, ho voglia di curiosare e di farmi beatamente i cavoli altrui. Facebook: arrivo!
    Entro con il mio profilo, e rimango piacevolmente colpita dalla miriade di notifiche presenti. Manco a qualcuno? A quanto pare si.
    Uhhh richieste di amicizia in corso, clicco e guardo.
    Alice.
    Eh, chi se non la mia frangetta? Accetto al volo. La becco pure online.

    I: “Frangetta mia adorata, è troppo, troppo tempo che non ti vedo!”
    A: “Eh, in effetti ero già in astinenza dalle tue cavolate! Stavo per andare in crisi!”
    I: “Tutta invidia u.u”
    A: “Certo dolcezza!
    I: “Che ci vuoi fare, sono nata strana e crescendo son peggiorata…
    A: “ahahahahah lo sospettavo. Scherzo! Sai, a me piace così, voglio dire…sei spontanea. Naturale, non fingi di esser ciò che non sei. È una cosa molto bella!”
    I: “Ma quello di far complimenti, è un vizio allora! Grazie, queste parole mi riempiono di gioia. Strano, è bello!”
    A: “Scemaaa...domani ti concio per le feste va!”
    I: “Aiuto. Mi darò per malata. Anzi, sento già qualche linea di febbre in effetti…”
    A: “Sarà per la botta in testa..”
    I: “Esatto! La Torre di Pisa, mi fa un baffo. u.u”
    A: “Ahahahahah ti saluto Frangetta, vado a stravaccarmi sul divano!”
    I: “Ti prego, non fare troppo. Non disperarti in mia assenza. A domani!”
    A: “Notteeee”
    I: “Notteeee”

    Mi scollego e decido di copiare spudoratamente Alice. Divano e tv e Raffy.

    I: “Divano e tv. Che serate droga sesso e rock ‘n roll, donna!”
    R: “Ma, strano, abbiam mangiato le stesse cose. Com’è che ste idee malsane escono solo a te?
    I: “Anni, anni di allenamento. Mi sembra logico! Ti sfido alla Wii..ci stai?”
    R: “Mario Kart, yeah!”

    Dopo una decina di sfide, risate e divertimento, il letto ci chiama.
    Vado a dormire, un bel riposino per rinfrescarmi le idee non può che farmi bene. Domani, potrei affrontare l’argomento “migliore amico” con più calma e mente lucida, bernoccolo permettendo.

    Al mattino, sento il letto tremare.

    I: “terremotoooooo!” mi metto a strillare
    R: “Ma che terremoto, idiota! Sono io! Buongiorno anche a te, eh.”
    I: “Cretina. Vuoi farmi fuori? Ci stavi riuscendo.” ribatto lanciandole una cuscinata addosso.
    R: “Sono solo curiosa, tutto qui! Ieri hai ricevuto quella chiamata da Marco, e il tuo umore è cambiato. Ne vuoi parlare?”
    I: “Caffeina. Prima la caffeina, dopo la confessione. Ok?”
    R: “Ok, ok.”

    Dopo aver fatto un’abbondante scorta di caffè, sono pronta.

    I: “Hai ragione, quella telefonata mi ha un po’ smorzato il sorriso. Sai quanto bene gli voglio, sai la mia opinione riguardo l’amicizia…”
    R: “Eccome se la so. Tu sei la ragazza che sulla scala di valori, al vertice mette l’amicizia, e al secondo se non al terzo posto l’amore. Che è successo?”
    I: “Oh mio dio, si vero. La graduatoria non è cambiata al momento, dunque, io non voglio un amico part time. Voglio un amico che possa starmi accanto, tenermi la mano, abbracciarmi, sostenermi, sopportarmi ecc…lui, non lo può più fare. Ecco perché ho deciso di allontanarmi gradualmente da Marco. Lasciarlo libero di fare le sue esperienze, anche senza di me. Lo sai, alla sua ragazza non sono mai piaciuta, mi vede come una minaccia e la cosa lo fa soffrire. Quindi, mi sono detta: perché farlo star male inutilmente? La “minaccia” toglie il disturbo!”
    R: “Mi dispiace tanto. So che per te non è facile, ma hai un cuore così grande. Hai lottato tanto per lui, vi siete migliorati a vicenda. Anteponi il suo bene al tuo. Sono fortunata ad avere un’amica come te!”
    I: “*_* grazie sister! Momento smielato, fine. Dobbiamo cambiarci, e io devo prepararmi psicologicamente per uscire con voi due!”
    R: “Vero! Ti conceremo per le feste!”
    I: “Ma, anche no!”

    Ci vestiamo al volo, un filo di matita e via. Saltiamo in macchina, mentre mando un sms ad Ali per avvisarla del nostro arrivo. Carichiamo la nostra compagna d’avventura e andiamo a Milano.
    Credo di non aver mai visto così tante vetrine in una volta sola. Un incubo, che alla fine si è trasformato in un pomeriggio alquanto divertente!
    Entriamo in un negozio e ne facciamo di tutti i colori. Sfilate con accostamenti improbabili, comprese.
    Il bello, è che non compriamo nulla!!!!
    Altro store, altra storia. Ho visto un abito blu notte, leggermente a palloncino, letteralmente adorabile. Inutile dire, che tempo cinque minuti, l’avevo addosso.

    I: “Ehm, donne, che ve ne pare?”
    A: “Sei una figherrima!”
    R: “Stai una favola! Peccato che non ci sia un maschietto per cui indossarlo..”
    I: “Raffy” sorrido “Vaff*****o!

    Non lo volevo comprare. Non lo avrei indossato, sono un maschiaccio, non mi sarei sentita a mio agio. Proprio per queste motivazione, le due donne mi hanno costretta all’acquisto.

    R: “Nuova vita, ricordi?”
    I: “Ricattatrice! u.u”
    R: “Anch’io ti voglio bene!

    Giriamo ancora un po’, ed il nostro bottino di guerra si fa consistente! Tra maglie, jeans e (ahimè) pure gonne il nostro guardaroba si è enormemente ingrandito! Proviamo delle scarpe, da abbinare ai nostri abiti super fashion

    A: “Scarpeeee *_*”
    I: “Ali, chiudi la bocca! Stai sbavando davanti ad una vetrina! Entriamo?”
    A: “All’attacco!!!”
    I: “..e fu così che perdemmo Alice.”
    R: “Dai, diamoci da fare!”

    Ok, lo ammetto. Quelle scarpe erano favolose. Raso blu, fiocco sulla punta, e sottospecie di pietre incastrate nel tacco.

    I: “Voi siete MIE!!!!
    A: “Dici a me, e poi parli con un paio di scarpe…
    I: “ahahahahahahah sorry, hai ragione!”

    Terminati gli acquisti, carichiamo la macchina, riportiamo Alice a casa promettendo di sentirci il giorno seguente per le ultime dritte sulla serata. Manco dovessi fare il debutto in società!
    Dopo aver cenato, e collocato al loro posto le new entry nell’armadio, mi rendo conto di non aver spedito il cd a mio fratello. Poco male, ci penserò domani!


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  6. #6
    V.I.P


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    Predefinito Re: Someone like you

    Buongiorno randa.
    Oggi per me è il "Day after". Nessuna parola è sufficiente per esprimere il dolore che ci unisce nel ricordare con affetto Marco Simoncelli.
    Era uno di noi, un giovane pieno di speranze. Morto vivendo fino all'ultimo il suo sogno. Mi mancheranno i suoi riccioli ribelli (che ho sempre invidiato ), il suo sorriso contagioso e la sua parlata disarmante.
    La Moto gp, per chi la segue come me, non sarà più la stessa.
    Abbiamo perso un futuro campione del mondo.
    Ok, adesso posto.


    Capitolo 6


    Il giorno da me tanto temuto è inesorabilmente arrivato. Non che io non sia socievole, tutt’altro. Sono come quei dolci al cioccolato con fuori il pan di spagna, e dentro il cioccolato fuso. Apparentemente fredda e distaccata, in realtà estremamente timida. Fortuna che esistono i corsi di teatro collegati alla scuola, altrimenti ora come ora sarei messa anche peggio .
    Sento già dei movimenti in cucina, così mi decido ad alzarmi dal mio letto caldo.

    I: “Buondì!”
    R: “Buongiorno a te! Dormito bene?”
    I: “Si, credo di aver sognato dei vestiti stanotte. Esiste un’indigestione da shopping?”
    R: “Solo tu puoi avere certi malanni!!!”
    I: “In effetti…programmi della tua giornata?”
    R: “Oh, oggi son tranquilla. Pulizie e poi ti descrivo un po’ la serata e le nuove conoscenze che farai! Ok?”
    I: “Ehm, il buongiorno si vede dal mattino! Ok, va bene. Devo solo correre in posta per mandare il cd a mio fratello. Chi lo sente altrimenti?!”
    R: “Ah già, è vero!!!”

    Faccio colazione al volo, mi vesto, prendo l’Ipod e mi incammino verso l’ufficio postale. Fortuna che è presto, così non becco coda agli sportelli e me la sbrigo rapidamente. Spedisco il tutto, e mi faccio i complimenti da sola per essere una brava sorella, nonostante tutto! Torno a casa dalla mia sister e la becco al telefono con Alice.

    I: “Salutami Frangetta, va.”
    R: “Ah, Ali è tornata Ila, dice di salutarti…” si volta verso di me “Ricambia!”

    Mi destreggio tra le pentole in cucina, perché conoscendo la lingua di Raffy e Ali ne avranno per un’oretta al telefono per decidere il look della serata. Preparo un buon pranzetto, e dopo aver sistemato tutto, inizia la fase di preparazione psicologica. Mia. Siamo faccia a faccia.

    R: “Stasera sarà una cosa tranquilla, come mi ha confermato prima Ali. Saremo in 6.”
    I: “Ok, ci sarà anche il tizio che ti fa una corte serrata?”
    R: “Non me lo ricordareeeee! In ogni caso, credo di sì. Lavora lì, non lo potrò evitare.”
    I: “Bene, son curiosa di vedere chi è!”
    R: “Ila, non ti preoccupare. Andrà tutto bene. Sii te stessa, a rompere il ghiaccio ci penserò io. Ok?”
    I: “Grazie tesoro!! Al tuo segnale, scateniamo l’inferno!!!” e ridiamo insieme.
    Come sempre. Come solo NOI riusciamo. Due specchi quasi sovrapposti.
    R: “Ora, passiamo alla parte pratica. Doccia, vestiti, trucco. Pronta?!
    I: “Oh yeah!”

    La mia natura da maschiaccio mi impedisce di prendere l’abitino blu comprato ieri. È più forte di me. Così opto per una mise semplice semplice. Pantaloni neri attillati con su una maglietta con lo scollo a barca blu notte. Indecisa tra converse e decolté. Ma una voce alle mie spalle urla

    R: “Non ci pensare nemmeno ad infilarti le converse. Tacchi, ragazza!”

    Infilo le decolté nere (esultando per ogni passo in avanti compiuto senza perdere l’equilibrio), mi passo leggermente la piastra sulla frangia, un velo di matita e son pronta.
    Saliamo in macchina e ci dirigiamo davanti al locale prescelto. Ok, sono un po’ agitata. Un po’ tanto. Mi volto e sento lo sguardo dolce di Raffy su di me. Lo ha capito, e mi sta rassicurando.

    I: “Non sono certa di esser pronta. Ma per fare un passo avanti, bisogna perdere per un attimo l’equilibrio. Ecco, solo così posso superare la mia timidezza. Stammi vicina. Eh, andiamo porca paletta!!!”
    R: “Brava, tira fuori gli attributi donna! Dai, Alice è là fuori che ci aspetta. I ragazzi saranno dentro a prendere il tavolo!”

    Scendiamo e abbracciamo una per una Alice, che ci invita a seguirla. Entriamo nel locale, e devo ammettere che è molto carino. C’è pure un palco da un lato, indice di serate a tema con musica dal vivo. Nonostante l’ora, è già piuttosto pieno. Ci avviciniamo ad un tavolo dietro cui vedo tre figure sedute. Non riesco a distinguerle bene a causa di un faretto che ha deciso di accecarmi nel tragitto. Solita sfigata.
    Il faretto si muove, e li vedo.
    Me*rda.
    La sfiga mi ama. Davanti a me c’è il ragazzo del negozio di dischi, quel Marco insieme con due ragazzi. Istintivamente mi irrigidisco, mi sento osservata. Cerco di essere il più disinvolta possibile e mi presento al primo di loro, un tipo dai capelli spettinati e sguardo fiero.

    I: “Piacere, Ilaria.” e allungo la mano verso di lui
    X: “Piacere mio. Sono Carmine, ma chiamami pure Ka. È più figo!” mentre mi stringe la mano con forza.
    I: “Va bene, Ka sia!”
    X: “Io invece sono Danilo, ma va benissimo Dani.”
    I: “Uhh, ma tu sei il ragazzo della mia frangetta allora!!!”
    D: “Frangetta?!
    A, I: “ahahahahah si, ci chiamiamo così!” generando la risata collettiva.
    M: “Ehm, va be. Mi presento di nuovo, io sono Marco, ma preferisco Pedro.” Afferma stringendomi la mano e guardandomi fisso negli occhi.
    I: “Ah, ok. Pedro. Io sono sempre Ilaria.
    R: “Pedro, perché hai detto mi presento di nuovo?”
    P: “Perché Ilaria ed io, abbiamo già avuto un incontro in precedenza…”
    I: “Più che incontro, direi scontro. Ragazze, lui è quello che ho preso a gomitate al negozio di cd.”
    R, A: “Ahahahahaha quello del bernoccolo!”
    I: “Esatto!!”
    Così ci sediamo, ovviamente ci fanno raccontare la nostra disavventura e il ghiaccio si scioglie. Parliamo del più e del meno. Ka mi spiega che loro tre hanno una band e che la musica è uno dei collanti della loro amicizia. La domanda mi sorge spontanea, dato che le loro facce non mi sono nuove…

    I: “Come vi chiamate?”
    K: “Finley”

    Quando sento quel nome, mi va quasi di traverso la birra . Oh, diamine. Ho pure i loro dischi, bella figura!!

    I: “Ah, ecco dove avevo già visto i vostri visi. Ho praticamente tutti i vostri dischi a casa. Bella fan, eh?!”
    K: “Ahahahahah tranquilla. È che dal vivo siamo così belli che hai faticato a riconoscerci!”
    I: “Ehm. Lo dici tu ” stavolta la birra va di traverso a lui, facendo ridere tutta la compagnia…
    D: “Grande Ila! Lo hai zittito, già mi piaci!”
    I: “Uhh, per così poco! Stima per te, oh uomo della mia frangetta!”
    D: “Mi ci devo abituare a questi vostri appellativi!”
    A: “Eh, ma è off limits. Frangetta siamo solo noi, tesoro.”
    I: “Abbiam messo il copyright. u.u”
    D: “Mah…donne…”

    Mentre parlo con loro, mi sento a mio agio. Tranquilla e a poco a poco persino rilassata. Le risate dilagano ogni momento, complici pure le birre che abbiamo di fronte. Mi viene in mente lo spasimante della mia sister, così le tiro una gomitata per attirare la sua attenzione.

    I: “We, dov’è il tuo tipo?”
    R: “ahahah scema! In ogni caso è quello dal bancone, biondo. Camicia viola.”
    I: “Ok, ok l’ho visto. Non è male come pensavo!”
    R: “Non ho detto che era un cesso. Ho solo detto che non ricambiavo le sue attenzioni…”

    La nostra conversazione viene captata da Ka e Pedro, che con un certo interesse ascoltano i nostri commenti evitando di farsi scoprire.
    Tentativo fallito.
    Dani propone di scendere in pista per un paio di balli. Così entriamo in quella moltitudine di corpi che si muovono a tempo, e ci scateniamo. Credo di non essermi mai sentita così leggera come stasera.
    Ad un tratto, parte il momento revival, e vedo Ka venirmi incontro…

    A voi le tastiere.

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  7. #7
    V.I.P


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    Predefinito Re: Someone like you

    Buon pomeriggio!
    Oggi i miei pensieri vanno ancora a lui, al Sic nazionale.

    "Sai Sic, a chi come me ama la moto e il motoGp, succede che seguendovi sempre voi piloti iniziate pian piano a far parte della nostra famiglia. credimi, io sto ancora aspettando la voce di Guido Meda che dice "Ragazzi, gran botta per il Sic, ma sta bene!" e te che un pò ammaccato dai box con un sorriso dici <Diobò raga, che botta! Quest'anno non gira proprio, ma mi rifaccio a Valencia, tranquilli!!>"

    Ora posto.


    Capitolo 7

    Si fa largo tra la gente e si avvicina a me. Incolla i suoi occhi ai miei, fa un mezzo sorriso mentre con un cenno della testa mi chiede di ballare con lui. Ovviamente, accetto senza esitazioni.
    Parte la musica ed immediatamente scoppiamo in una fragorosa risata.

    I: “Oh mio dio. Non ci credo. Il ballo del qua qua .Questa canzone la ballavo all’asilo a carnevale! “
    K: “Divertente, molto divertente!!!!”

    Mentre commentiamo la scelta del dj, sento la sua mano scivolare sul mio fianco, afferrarmi e tirarmi a sé dolcemente. Alzo gli occhi e noto il suo sguardo divertito, come se non mi ritenesse capace di “abbassarmi” a ballare con lui come fanno i bambini. Istintivamente, ci prendiamo sotto braccio e iniziamo a saltellare come matti in mezzo alla pista, cantando a turno.

    K: “Prendi sotto bracciooo, laaa felicitàààààà”
    I: “Basta aver coraggioooo, all’arrembaggio col qua qua quaaa”

    La cosa continua per qualche minuto. Finchè la musica finisce ed entrambi molliamo la presa, per tornare insieme al tavolo.

    I: “Cavolo, è stato divertente fare la pi*la con te!”
    K: “Potrei dire la stessa cosa. Donna, sei prenotata per il prossimo revival!”
    I: “Evviva!!!” affermo mentre alzo la mano per battergli il cinque.

    Tornati al tavolo, notiamo le facce divertite degli altri.
    K: “Oh, che avete?!”
    P: “Bella esibizione, Ruggiero.”
    K: “Pedretti invidioso…”
    P: “Ma dai! Potremmo darvi i voti sulla performance…ma vi risparmiamo!”
    I: “Si, confermo. Pedretti invidioso!”
    P: “Pure tu ti ci metti?!”
    I: “Ahahahah non posso esser da meno. Il mio compare qui, mi ha gentilmente concesso un tuffo nei ricordi, in qualche modo dovevo pur sdebitarmi , o no?”
    K: “Grazie grazie, troppo buona.”
    I: “Ma chi ha detto che parlavo di te?!”
    K: “E di chi sennò?”
    I: “Ma ovviamente del dj!”
    K: “
    I: “Era una battuta, Ka. Uh, con quell’espressione sembri troppo una scimmia! Ti prego, tira su il labbro!!!!”
    K: “No, ma i complimenti si sprecano stasera vedo.
    I: “Povero, scimmiotto indifeso.” e gli faccio una smorfia.
    P, D: “Scimmiotto! Ahahahah”
    I: “Ma Ali, dov’è finita Raffy?!”
    A: “Ore 10. Camicia viola in avvicinamento.”
    I: “Uhhh prevedo un tentativo di abbordaggio!”
    A: “Già. L’ennesimo!”
    K: “Ennesimo, perché?”
    A: “Come perché?! Gli interessa come amico, niente più...cerca di essere carina per evitare di ferirlo più del dovuto.”
    I: “Tipico suo. Dai, vado a soccorrerla, mi spiace vederla in difficoltà!”

    Detto ciò, mi alzo e mi avvio in direzione del bancone del bar. Raffy si illumina vedendomi arrivare.

    I: “Ehm, scusate il disturbo ma dovrei parlare con Raffaella. È piuttosto urgente.”
    X: “Oh, capisco. Va bè, ciao Raffa. Spero di vederti presto” si volta verso di me, sorride “Comunque, io sono Simone”
    I: “Piacere, Ilaria. Ora scusa, ma la devo proprio sequestrare!” detto ciò, se ne va.
    R: “Cosa devi dirmi di così urgente?” facendo la finta offesa
    I: “Oh bella riconoscenza, mi immolo per salvarti e tu mi tratti così?! Comunque, mi accompagni in bagno? L’ho detto che era una cosa urgente!!!”
    R: “Ahahahahaah ma tu sei fuori donna! Grazie, veramente. Simone è un bravo ragazzo, ma non fa per me. Spero lo capisca al più presto..”

    Andiamo in bagno, e poi raggiungiamo gli altri al tavolo. Guardo l’ora. Son le tre, sti cavoli il tempo è volato.
    Chiacchieriamo ancora un po’, per poi giungere alla conclusione di andare tutti a casa.
    Uscendo ci avviamo alle nostre macchine, scoprendo di averle parcheggiate vicine.

    R: “Che dirvi ragazzi, grazie per la bella serata!”
    D: “Grazie a voi!!”
    I: “È stato un vero piacere conoscervi! Buona notte a tutti…”
    K: “Piacere nostro! Notte fanciulle!”

    Saliamo in macchina, e torniamo alla nostra casetta. Mi strucco e mi metto il pigiamo. Ho ancora l’adrenalina addosso, non riuscirò facilmente a prendere sonno. Così provo ad andare dalla mia sister, magari commentiamo un po’ la serata appena terminata. Mi son sempre piaciuti i nostri scambi di opinione a caldo.

    I: “We, hai sonno o possiamo commentare?”
    R: “No, vieni vieni. Sono curiosa di sapere cosa ne pensi!”
    I: “Mi son divertita, dico sul serio. Mi son trovata bene da subito, anche se ammetto che trovarmi lì Pedro mi ha stupita non poco. Così come sapere che sono un gruppo di musicisti famosi. A parte ciò, son orgogliosa di me stessa: ho superato in parte la mia timidezza, mascherandola dietro una battuta o un sorriso.”
    R: “Son fiera di te! Ho visto che ti sei ambientata..vedi il ballo con Ka!”
    I: “Oh mio dio. Guarda, indescrivibile. Mi ha chiesto di ballare ed è partito il ballo del qua qua. Troppo comica come scena!!”
    R: “L’importante è che ti sia divertita!”
    I: “Giusto. Anche se una cosa mi è spiaciuta un po’. Ho chiacchierato molto con Dani e Ka, ma con Pedro quasi nulla.”
    R: “Avrà avuto altri pensieri stasera. Tranquilla..”
    I: “Si, hai ragione. Sarà sicuramente così!”
    R: “Ah, hanno detto qualcosa di Simone?”
    I: “Non in particolare, diciamo che l’unico che si è mostrato interessato all’argomento era Ka. Ma giusto due parole..”
    R: “Capisco. È solo che mi vergogno un po’…sembra che voglia fare la difficile, ma giuro che non è così!”
    I: “Nessuno lo pensa, cara. Stanne certa!”
    R: “Che ne dici, dormiamo?”
    I: “Mmmm quasi quasi…” la abbraccio “vado nel mio lettino, buona notte!”
    R: “Notte a te!”

    Vado nella mia stanza, riflettendo sul discorso di Raffy. Qui la cosa non mi convince, cos’è tutto sto interessamento verso l’opinione di Ka?! Mah. Mi conviene parlarne con Frangetta.
    Mi corico, e sento una vibrazione familiare. Il cellulare. Lo afferro e vedo che mi è arrivato un sms.
    Apro.

    “Grazie per questa serata all’insegna del sorriso. Ah, benvenuta nel gruppo! K.”

    Oh, che sorpresa. Sono nel gruppo.
    In un gruppo.
    Nel loro, di gruppo.
    Che fig*ta. Gli rispondo al volo, ho troppo sonno.

    “Grazie a te, amico papero! Mi sono veramente divertita…Buona notte!”

    Invio.
    Chiudo gli occhi. Mi addormento.

    -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
    Cosa vorrà dire il comportamento di Ka?

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  8. #8
    V.I.P


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    Predefinito Re: Someone like you

    Hola!! Rieccomi, ho avuto problemi con il login nei giorni scorsi, quindi con immenso ritardo pubblico il capitoletto!!
    Grazie a Danipedrina per i commenti, BENVENUTA!!!

    PS: GO ***** GO!!!! Ahahahahahahah


    Capitolo 8


    Bzzz.
    Bzzz.

    Il cellulare. Vibra. Mi sveglia, maledetto lui!
    Apro gli occhi a fatica, come se le palpebre pesassero tonnellate. Chiunque mi stia rompendo l’anima a quest’ora del mattino, verrà collocato in cima alla mia personale black list. Allungo il braccio e stritolo il mio telefono tra le mani.

    I: “Frangetta, stai rischiando la vita. Ti ho avvisata.”
    A: “Ma buongiorno! Il sole è già alto nel cielo, perché non approfittarne?!”
    I: “Spiegati bene. Sono mezza rin******ta, comprendimi.”
    A: “Alzati, prendi un caffè, svegliati e vieni a casa mia. Porta anche Raffy!”
    I: “Di grazia, per quale motivo?”
    A: “Dovete aiutarmi. La settimana prossima è il mio compleanno. Bisogna festeggiare, no?”
    I: “Certo. Vado a buttare giù dal letto l’altra donna. Faccio più presto possibile. A dopo!”
    A: “Visto? Con le buone maniere si ottiene tutto…”
    I: “Ehm, non tirare troppo la corda, tesoro.

    Attacco e mi fiondo nella camera di fronte la mia. Apro, e non trovo la mia sister nel letto. Cavolo, mi hanno fregata quelle due. Sento odore di caffè, cammino in trance seguendo quell’aroma che mi risveglia.

    R: “Vedo che hai conosciuto il metodo di Alice…”
    I: “Vedo che TU sei già al corrente del programma della giornata…”
    R: “Eh, già. La differenza è che mentre tu riposavi, io ero già bella pimpante!!!”
    I: “Ecco, appunto. Andiamo va, prima che Ali chiami Chi l’ha visto.”

    Arrivate da Alice, ci mettiamo comode sul divano.

    R: “Spara! Son curiosa di sapere la tua idea! Di nuovo una festa in maschera?”
    A: “No. O meglio, non esattamente. Avevo pensato di fare una serata a tema.”
    I: “Sarebbe?”
    A: “Sarebbe che non so quale tema usare! Per questo ho bisogno di voi!”
    I: “Wow! Tipo anni 50, 60…robe così? Oppure temi ripresi da film?
    A: “Direi più questi ultimi. Sai, i temi sugli anni passati sono già stati usati un sacco di volte. Vorrei qualcosa di originale!”
    R: “Bene. Già è qualcosa. Dunque, hai un film preferito? Un attore o un regista particolare?”
    Attimo di silenzio. Alice ci pensa su un secondo, poi il suo sguardo si accende. Scatta in piedi e grida
    A: “Quentin Tarantino, ma è complicato!!!”
    I: “Siediti, ti prego, mi fai venire il torcicollo!”
    A: “Perfetto!! Ora dobbiamo passare alla pratica: vestiti, cibo, bevande, ambientazione. Direi che potremmo dividerci i compiti, che ne dite?”
    R: “Ok, ma sui vestiti decidiamo insieme. Chiaro?”
    A: “Ovviamente! Potremmo farci aiutare anche dai ragazzi, sapete, sul mangiare e bere sono dei guru!
    R, I: “ahahahah ok!”

    Parliamo, decidiamo, modifichiamo ancora le direttiva della festeggiata. Intanto il tempo passa, pranziamo da lei e attendiamo l’arrivo di Dani per esporre il nostro piano d’azione.
    Poco dopo sentiamo il campanello suonare. Era lui, e non era solo.

    D: “Ciao ragazze…quanto tempo! Ero in giro con Ka, quindi scusatemi, ma l’ho dovuto portare.”
    A: “Ehm, lascia stare guarda, le ho praticamente buttate giù dal letto stamattina. Soprattutto Ila, era molto entusiasta!”
    K: “Batteriologo, fo***ti. Piacere di rivedervi fanciulle.” ribatte mentre si stravacca accanto a me sul divano per poi biascicarmi “Risveglio traumatico allora!
    I: “Si, ma che ci vuoi fare. È partita in quarta per il suo compleanno, comprensibile..”
    A: “Ho, anzi, abbiamo deciso il tema: Tarantino.”

    Bla bla bla. Di nuovo tutta la spiegazione.
    Arriva il momento di dividersi i compiti.

    R: “Dunque, se vi va mi occupo io del cibo da prendere…meglio che non mi occupi delle bevande!!”
    I: “Anche il cibo sarà a tema?”
    A: “Oh sarebbe una gran fi*ata. Ma direi di evitare di complicarci la vita più di tanto…le solite porcherie andranno bene!”
    I: “Idea!!! Facciamo cocktails e diamo loro nomi a tema. Questo si può fare tranquillamente…”
    K: “Si, mi piace!!”
    A: “Te ne occupi tu Ila?”
    I: “Volentieri! Al massimo vi avveleno tutti
    K: “Ecco, per evitarlo, potrebbe esserti utile avere la consulenza mia o di Pedro…”
    I: “Come volete! Qualcuno però dia una mano a Raffy!”
    D: “Vero! Io e Ali ci occuperemo dell’ambientazione. Ok?”
    I: “Bene, le squadre sono composte.”
    K: “Si, tanto noi quattro saremo gli addetti agli approvvigionamenti…ci mettiamo d’accordo e siamo a posto.”
    R: “Ottimo!!” poi rivolgendosi a me “che ne dici, andiamo?”
    A: “Non se ne parla proprio. Pizza per tutti?”
    I: “Non oso contraddirla…pizzaaaaa!”

    I ragazzi chiamano Pedro per invitarlo a cena, mentre Raffy sentendo il proprio telefono suonare, decide semplicemente di non rispondere.

    I: “Era Simone?” le sussurro
    R: “Proprio così. Non ne posso più, non capisce un corno.”
    I: “Eh, è un uomo. Limitato per natura, che pretendi?!”
    R: “Riesci sempre a strapparmi un sorriso tu..

    Arriva Pedro, il quale viene prontamente messo al corrente della riunione del pomeriggio e del piano di guerra da eseguire. È contento, ma come già al bar, è sfuggente nei miei confronti. Fuggo in cucina per prendere altri tovaglioli, e mi metto a parlare da sola.

    I: “Ok, l’ho colpito, ma non l’ho fatto apposta e non mi sembra il caso di avere un atteggiamento simile per una cavolata.” mi giro e vedo Raffy dietro di me “Grazie per lo sfogo, ora torno di là come se nulla fosse. Tu, non hai sentito niente. Chiaro?”
    R: “Ma, ce l’hai con Pedro?”
    I: “No, con un Barbapapà.”
    R: “Sarà solo stressato, tutto qui. E poi, perché te la prendi tanto?”
    I: “Io, non me la prendo. Dico solo che esser considerata tanto quanto Casper il fantasmino, non mi piace. Mi mette tremendamente a disagio. Passo, e chiudo.”

    Torno a tavola, dove finalmente mangiamo.
    Prendiamo posto, e mi trovo tra Ka e Pedro.
    Doh, la fortuna.


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  9. #9
    V.I.P


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    Predefinito Re: Someone like you

    Seera...giornata positiva, la Juve ne ha fatti 3 oggi!!! Yeah!
    Detto ciò do il mio benvenuto a Giovy'93 e come promesso ecco il prossimo capitolo!!

    Capitolo 9

    La cena prosegue tranquilla, tra una cavolata e l’altra.
    Alice propone di fare una mega sfida a Mario Kart: maschi contro femmine.
    Gli ometti ovviamente non se lo fanno ripetere due volte. Mentre Dani installa la Wii, approfitto per finire di sparecchiare la tavolata.
    Piatti e posate, a me! Arrivo in cucina e poso il tutto accanto al lavandino.

    I: “Ali, dov’è la lavastoviglieeee?” mi metto ad urlare per farmi sentire. Non ottengo risposta. Fantastico, non mi ha sentita. Mi volto per tornare in sala, ma prima di sfiorare la maniglia sento la porta aprirsi con dietro Pedro.

    P: “Ehm, ho visto che eri carica! Vuoi una mano, così facciamo prima? Ah, la lavastoviglie è lì” e mi indica un’anta che proprio non avevo calcolato.
    I: “Va bene, grazie!! Tu passami la roba, io la sistemo…a casa, ero l’addetta a questo. Mia madre perdeva sempre la pazienza tra un piatto e una pentola!”
    P: “Ma dai?! Ahahah”
    I: “Si, credo fosse più per pigrizia che per altro. Adesso schiavizzerà mio fratello…”
    P: “Fratello? Ah, giusto, quello dei Red Hot!!”
    I: “Proprio così. Ho mandato il pacco l’altro giorno, spero gli giunga integro! Ci teneva un sacco…”
    P: “Quanti anni ha?”
    I: “Sulla carta d’identità 17, nella pratica 3. Poco importa, essendo qui, è più semplice essere la sorella modello!”
    P: “Ma povero!! Capisco, i rapporti tra fratelli sono sempre litigarelli…”
    I: “Oddio. Mi fai venire in mente i fratelli Gallagher, quelli si che son fratelli coltelli!”
    P: “ahahahahahah” se la ride passandomi l’ultimo piatto
    I: “Bene, il nostro sporco lavoro direi che lo abbiamo fatto. Ora, che inizi la sfida!”
    P: “Tanto siete femmine, perderete.”
    I: “Convinto tu. Tzè. ”

    Prendo e me ne torno in salotto. Mi lascio andare sul divano con molta poca delicatezza.

    A: “Scusa bufalo, dov’è la mia amica Ilaria? La rivorrei indietro per favore!!”
    I: “Oh, va caga*e!!” ribatto facendole una linguaccia “non ti faccio più amica”
    A: “Nemmeno io. Tiè.”
    K: “Suvvia bambine, fate la pace, altrimenti oltre a vincere…vi umiliamo!
    I, A: “Nei tuoi sogni!!!!” e scoppiamo a ridere.

    Primo round.
    Dani vs Raffy.

    D: “Tre, due, uno…e va a vincere!!!”
    R: “Ehm, vuoi vincere facile? Gioca contro di me!”
    I: “Ragazzi, noi siamo diesel. Ci stiamo solo riscaldando…” affermo tutta convinta, generando la risata dei ragazzi.
    K: “ahahah dai, vieni qua, ti sfido io!”

    Secondo round.
    Ka vs Ilaria

    I: “Vai, vai, vaaaaaai.”
    K: “Nooooooo
    I: “La sottoscritta va a guadagnare il gradino più alto del podio, al fotofinish. Meglio di così, non si può!
    K: “Se se, fortuna.”
    I: “Fortuna? No, puro talento!!!” tanto per tirarmela un po’. Quando mi ricapita l’occasione sennò?!

    Terzo round.
    Pedro vs Alice

    R: “Io, non guardo. Non c’ho il coraggio!”
    Silenzio.
    P: “Non…ci….credo.
    A: “Manco io.” silenzio “Anzi, siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii”

    Si alza e si mette a saltellare sul divano. Sia Raffy che io la imitiamo a ruota. Abbiamo vinto. Noi, le ragazze impedite!
    Ci abbracciamo, ridendo soprattutto delle facce desolate dei perdenti.

    I: “One, two, three…”
    A, R, I: “GIRL POWER!!!!
    A: “Bene, direi che essendo vincitrici abbiamo diritto ad un premio. Giusto?”
    D: “Zitta tu, non infierire…”
    K: “Il batteriologo ha ragione. Il premio è aiutarti con la festa…va bene?”
    A: “Ragazzi non vi casca un’ernia eh?!”
    P: “Ok, andiamo sul classico. Paghiamo da bere alla prossima uscita!”
    A: “Oh, uno che ragiona. Ottimo!”
    R: “Ahahah dai un giorno avrete la vostra rivincita ragazzi!” poi rivolgendosi a me “Adesso, mia cara, possiamo anche andare…”
    I: “Concordo.”

    Mi alzo, saluto tutti, ma prima di uscire mi piacerebbe rigirare il coltello nella piaga…

    I: “- Siete stati pesati, siete stati misurati e siete stati trovati mancanti - Scusate, ma proprio non ho resistito alla citazione cinematografica!! Ora tolgo definitivamente il disturbo…”
    P: “Il destino di un cavaliere…
    I: “Proprio lui! Bravo!” rispondo colpita e me ne vado con la mia sister.

    Tornate a casa, chiacchieriamo ancora prima di andare a letto.

    R: “Mi sono stra divertita, oggi”
    I: “Pure io!”
    R: “Pedro ti ha rivolto la parola, ho notato…” e mi da una leggera gomitata
    I: “Direi che era anche ora, voglio dire, non gli ho fatto nulla…è semplicemente educazione. Mi ha solo aiutata a sistemare le stoviglie ed abbiamo scambiato un paio di battute sui Red Hot..”
    R: “Dai, meglio così! Da cosa nasce cosa…”
    I: “…prego?”
    R: “No, niente, era per dire.”
    I: “Allora, per aprire la bocca a vanvera, sta muta va! Ahahahah”
    R: “Questa sarà una settimana impegnativa. Dobbiamo pensare alla festa, ma soprattutto: vestiti e regalo per Ali!!!”
    I: “Giusta riflessione. Per i vestiti qualcosa troveremo, ci aiuterà anche la festeggiata.”
    R: “Per il regalo, sant’arrangiati!”
    I: “Nessuna idea? Potremmo chiedere consiglio a Dani, ma come ultima spiaggia!”
    R: “Scema che non sono altro, non ci avevo pensato! Bene, bene. Ce la faremo.”
    I: “Certo!! Dai, ci penseremo insieme, ma soprattutto: domani. Mi cala la palpebra, fammi andare a nanna. Notte!” le do un bacino sulla guancia e corro in camera mia.
    R: “Eh, buonanotte!”

    Questa notte, voglio dormire. Cascasse il mondo: spengo il cellulare!!!!

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  10. #10
    V.I.P


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    Predefinito Re: Someone like you

    Wow. 520 visite. Che dirvi?? GRAZIEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE.
    Bando alle ciance, posto.

    Capitolo 10

    Al mattino, mi alzo bella pimpante, cosa degna di nota. Mi preparo la colazione, consapevole di avere tutto il tempo a mia disposizione per fare le cose per bene. Da brava coinquilina, metto su il caffè anche per Raffy che probabilmente è ancora nel mondo dei sogni.
    Beata lei.
    Sento dei passi nel corridoio, e la vedo comparire sbadigliando.

    I: “Buongiorno a fauci spalancate!”
    R: “Ops, scusa! Non ho avuto voglia di alzare il braccio e coprirmi la bocca!”
    I: “Tranquilla, le tue tonsille sono a posto

    Dopo aver mangiato, mi infilo una tuta: tenuta casalinga. Mi appioppo dal computer e lo accendo.
    Facebook e le sue novità mi stanno attendendo. Nella home trovo due richieste di amicizia: Danilo Calvio e Carmine Ruggiero.
    Accetto al volo, e curioso i loro profili.
    Ka ha pubblicato Wheels dei Foo Fighters, una canzone che mi piace molto. Commento con uno stralcio della canzone:

    -Well I wanted something better, man I wished for something new and I wanted something beautiful and wished for something true-

    Tempo un minuto, noto una risposta:

    -Been lookin’ for a reason man, something to lose-

    Decido così di scrivergli in chat, ma vengo anticipata!

    K: “Vedo che conosci i Foo..brava!”
    I: “Buongiorno Ka! Si, onestamente questa canzone l’ho messa in rotazione per un periodo di tempo. Mi piace un sacco…”
    K: “Si? La domanda è d’obbligo: quale canzone preferisci?”
    I: “Mi metti in difficoltà, maledetto!!”
    K: “ spara!”
    I: “Everlong. Non perché sia la migliore o altro, ma ci sono parecchio legata.”
    K: “Come mai? Se posso sapere, ovviamente…”
    I: “Non è un segreto di stato, tranquillo! È la prima canzone che ho ascoltato, mi è entrata dentro. In più li ho conosciuti grazie al mio migliore amico, quindi i ricordi sono incatenati alla nostra amicizia. Tutto qui.”
    K: “Migliore amico?”
    I: “Eh, si. Ti racconterò, un giorno.”
    K: “Oppure, oggi pomeriggio. Se vi va, io e Pedro pensavamo di trovarci per discutere della festa.”
    I: “Ah, ok. Caccio un urlo e sento i programmi di Raffy...”
    K: “Incivile, svegli il vicinato!
    I: “Alle 11 del mattino?!?”

    Urlo la proposta appena giunta a Raffy, la quale prontamente urla di rimando.

    R: “Va benissimo! Dove e quando?”
    I: “Da Ka, alle tre!”
    R: “Ok, perfetto!

    Prima o poi, mi dovrà spiegare sto buonumore che spunta ogni volta che si ha a che fare con quei due. Mah.
    Dopo aver salutato Ka, noto che Mister Pedretti non mi ha mandato l’amicizia.

    I: “See bello, aspetta e spera che sia io ad inviartela!

    Quando mi girano, parlo ad alta voce. Il che è drammatico, perché se nei paraggi c’è il diretto o la diretta interessata, la figura di me*da è servita!! L’ho imparato a mie spese, ormai.
    Spengo il pc e insieme alla sister pranziamo al volo, ripromettendoci di passare al supermercato per approvvigionamenti.
    Saltiamo in macchina e dopo 10 minuti ci troviamo davanti all’ingresso di casa Ruggiero. Suoniamo il campanello, e due secondi dopo la porta si apre, con dietro un Ka visibilmente divertito.

    I: “Ma, che hai da ridere?”
    K: “No, nulla. Cioè…ahahah” soffoca malamente le risate.

    Entriamo. Accanto a lui sbuca dal nulla Pedro.

    P: “Ma ben arrivate ragazze!”
    R: “Pè non cercare di salvare il tuo compare. Avanti Ka!”
    K: “Dico solo: donna al volante, uomini sulle piante!”
    R: “Cos’hai contro la mia guida?!”

    Pedro mi si avvicina, mi prende per il braccio e mi sussurra piano

    P: “Oh, almeno c’ho provato! In ogni caso, vieni di là, loro tra poco smetteranno di punzecchiarsi…”
    I: “Ehm, se lo dici tu.

    Lo seguo in salotto, dove ci sediamo sul divano. O meglio, affondiamo.

    I: “Oddio. Se sto così ancora pochi minuti, mi addormento!”
    P: “A chi lo dici, troppo comodo!”
    I: “Bene, buonanotte allora. Ci sveglieranno gli altri due appena finiranno di scannarsi.”
    P: “Ahahahah buona questa.” entrano Raffy e Ka
    I: “Doh, parli del diavolo…”
    P: “Milan *_*”
    I: “NOOOOOOO. Dovevi dire: spuntano le corna!!! Milanista, o signur!”
    P: “Che hai contro il Milan?”
    I: “Sono fidanzata della Juventus. u.u”
    P: “Oh povera te.”
    K: “Fatemi capire, finiamo noi e iniziate voi? No, grazie.”
    I, P: “Scusate!
    K: “In ogni caso, Ila, hai acquistato punti. Juve *_*”
    I: “Qualcuno che mi capisce! Grazie..
    R: “Adesso, che ne dite di parlare della festa? Cibo? Bevande?”
    K: “Direi che per il bere ci pensiamo noi uomini.”
    P: “Ma anche il cibo!”
    I: “Si, e noi che facciamo? Le porta borse?!”
    P: “Brava, ottima idea!”
    R: “No, dividiamoci a coppie!” evvai, brava Raffy, separiamo uomini e donne.
    K: “Ottimo, io e Ila ci occuperemo delle bevande. Tu e Pedro del cibo. Ok?”
    R: “Ah. Ok.”

    La guardo male, ma mi accorgo che è dispiaciuta già di suo.
    Meglio non infierire ulteriormente.
    Definiamo le ultime cose e chiacchieriamo ancora un po’, mentre Pedro riceve una telefonata.
    Guarda il cellulare e scocciato risponde, andando in un’altra stanza.



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