Dopo aver cenato, il mio cellulare inizia a squillare. Senza pensarci due volte rispondo e con mia sorpresa, sento la voce del mio migliore amico, Marco.
M: “Ehi donna! Come stai?”
I: “Man!! Che bello sentirti! Bene, grazie! Mi son sistemata, e sto imparando un po’ a conoscere la zona! Oggi ho conosciuto un’amica di Raffy, è stato bello, sai?”
M: “Si? Son contento per te!”
I: “Sicuro?”
M: “Si, sicuro. Ovvio, sono dispiaciuto per il fatto che sei lontana da me, ma so che è una cosa giusta. La migliore per te. Non può che farti bene respirare un po’ di libertà!”
I: “Oh, ma che carino!! Domani voglio andare a caccia di cd..”
M: “Fammi indovinare…Foo Fighters o Taking Back Sunday?”
I: “Se fosse per me, si! Chiaramente un occhiata in quel reparto la darò

, ma vorrei prendere l’ultimo dei Red Hot Chilli Peppers per Andrea. Sai, lui è impazzito per questa band da poco!”
M: “Con una sorella come te, non poteva che ascoltare questo genere!”
I: “Rock n’ roll fratello!”
M: “Dai, allora ci sentiamo presto donna. Eh, un’altra cosa: scusami. Scusami se non ti ho salutata come avrei voluto, e come avresti meritato.”
I: “Cosa ti sei fumato?! È stato giusto così. Veramente, non ti devi preoccupare, so che non vado molto a genio alla tua ragazza. Non è un problema, o almeno, non più! Marco, premi off sul pulsante dei pensieri e sorridi. Sii felice, con lei e poi anche per questa pazza con cui stai parlando! Ti voglio bene Amico!”
M: “Grazie, tu mi capisci anche se non parlo! Ti voglio bene, Amica. Bacioni!!”
Dopo questa inaspettata chiacchierata, vado in camera mia. Ho bisogno di pensare. Raffy lo ha capito, e non fa nulla per farmi parlare: quando sarò pronta, lo farò. Marco.
Che dire, lui è importante, fondamentale nella mia vita. Lasciarlo, è stata veramente dura per me. Ci sono persone che conosci per caso, ma ti restano nel cuore.
Ecco, lui è una di quelle. Sempre presente, ma mai invadente. L’amico perfetto, finchè non si è fidanzato.
Buon per lui, dovrei dire, invece non ci riesco. Non è gelosia, ma realtà: la sua ragazza lo sfrutta, e lui si è semplicemente piegato alla volontà della consorte. Se è felice, non lo so, ma glielo auguro. Avevo bisogno di prendere un po’ le distanze per evitare delle inutili tensioni che lo avrebbero solo fatto soffrire. Ho sacrificato in parte la nostra amicizia, per il suo bene. Un giorno, lo capirà. Non potevo pretendere che si interessasse a me con la stessa frequenza di quando era single, sarebbe stato un incubo per tutti.
Quindi, mi metto un po’ di lato e lo lascio vivere la sua storia al meglio, tanto quando lo sento mi aggiorna sempre.
Prendo il mio Ipod, ho bisogno di sentire un po’ di musica, perché lei sa sempre colmare i miei silenzi con dolci parole. Mi addormento con le cuffie nelle orecchie.
Il giorno dopo faccio colazione al volo, e metto al corrente dei miei piani Raffy. Mi spiega almeno in tre modi diversi come raggiungere il negozio di dischi più fornito della città: questa si che è chiarezza. Rischio di percorrere tre strade, senza raggiungere la metà. Va bè, potrei prendere la macchina, ma ho voglia di fare quattro passi. Il viso verso il sole, nessuna nuvola, che bello!!
Dopo il mio vagare tra le vie, arrivo al negozio. Finalmente!
Entro, e faccio un giro veloce tra gli scaffali. Niente da fare, il mio occhio casca proprio lì. The Calling. Per chi non li conoscesse, sono il gruppo di Wherever you will go. In assoluto, una delle mie canzoni preferite. La canzone jolly, quella che ascolti sempre e non ti stanca mai. Quanti ricordi legati a quelle note, senza pensarci troppo, noto anche il disco dei RHCP per mio fratello.
Lo prendo e mi giro di scatto. BOOOOM.

Prendo a sportellate qualcuno, che dolore!
I: “Oh cavolo! Scusa, scusa scusa. Colpa mia!” farfuglio abbassandomi a raccogliere i RHCP che fan compagnia alle piastrelle.
X: “No, ma figurati. Non è nulla!” dice chinandosi contemporaneamente a me. BOOOM di nuovo.
I: “Ahio!! Che capocciata!” ribadisco scoppiando a ridere “uno pari, ok?”
X: “Veramente, adesso, colpa mia! Scusami, ti sei fatta male?” e mi porge la mano per aiutarmi a rialzarmi, la afferro e lo guardo.
Forse un po’ troppo, ma quel viso non mi è nuovo.
I: “Grazie mille! Cioè, non per la testata eh..

”
X: “Oh, di nulla. Tutto ok? Ah, che maleducato, piacere Marco.”
I: “Si si, tutto ok. Tranquillo, piacere Ilaria.

”
Ci stringiamo la mano, come si fa di solito, e sento i suoi occhi su di me. Mi mettono a disagio, cavolo. Spero di non trasformarmi in Heidi proprio adesso.
M: “Red hot chili peppers, eh? Ottima scelta!”
I: “Ehm, già. Regalo per mio fratello, li adora. Adesso, scusa, ma devo proprio andare.”
M: “Oh, tranquilla. Magari ci rivediamo in giro, senza ammazzarci a vicenda!”
I: “Si, può essere. Non viviamo in una metropoli! Ciao!
M: “Ciao Ilaria!”
Vado alla cassa, pago e fuggo letteralmente via. Questo incontro scontro con quel tipo, mi ha scossa non poco. In genere non sbatto contro la gente per conoscerla, ma quegli occhi avevano qualcosa di meraviglioso. Spero di non rivederlo, non mi piace l’effetto disturbatore che ha avuto sul mio sistema nervoso.
Me*rda! In tutto ciò mi son scordata di osservare l’area Foo Fighters, mannaggia a quel Marco-occhi-nutella.
Arrivo a casa, e trovo all’ingresso Alice.
I: “Oh chi si vede, Frangetta!”
A: “Lo sai che potrei chiamarti nello stesso modo, vero?

”
I: “I know, Darling. Doh, che inglese fluente ho tirato fuori. Sali?”
A: “Yes, baby!” e ridiamo entrambe.
Feeling immediato con questa ragazza. Incredibile. Mi sembra di conoscerla ben più di quanto in realtà non sia, e mi piace!
I: “Sono tornataaaaa!”
R: “Oh, ciao fanciulle!”
A, I: “ciaoooo!”
I: “Ehm, non per fare la mucca..ma avrei voglia di cioccolata. Voi?”
R: “Ma che domande sono?”
A: “Domanda retorica. Certo che la vogliamo!!!”
I: “Yep. Vado, e torno. Panna?” mi guardano di traverso e capisco
I: “Ok, altra domanda retorica. Scusate! Panna per tutte!

”
Davanti alla cioccolata fumante, racconto del mio “scontro” al negozio di cd. Loro se la ridono un sacco.
A: “No, ma prima gli tiri una gomitata, e poi ci sbatti una craniata contro?”
R: “Un genio. Un vero genio la mia sister!”
I: “Ma che vi ridete! Mi fa un male *****, domani avrò un grattacielo sulla testa.

”
A, R: “ahahahahahahahah scusa scusa”
I: “Niente, non siete credibili. u.u”
R: “Scema che non sono altro. Domani pomeriggio, mie care, propongo shopping compulsivo in vista dell’uscita di venerdì. Che ne dite?”
I: “Ali, permetti?”
A: “Certo Frangetta mia!”
I: “DOMANDA RETORICA!!!!!!!!!”
R: “Ok, ok. L’importante è esser chiare. Perfetto, ora siamo pari!”
A: “Ci sentiamo per domani, io scappo a casa. O mi daranno per dispersa! Ah, Ila, gradirei avere il tuo numero!!!”
I: “Eh, hai ragione cavolo!” prendo il suo cellulare e mi memorizzo come Frangetta.
Alice lo vede, e scoppia in una fragorosa risata.
A: “Bene. A domani, girls!

”
R, I: “A domani!”
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