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  1. #1
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    Predefinito ~ Don't go away, I need your rays

    Ehi salve a tutti!
    Era un po' di tempo che non facevo una FF, ne sentivo parecchio la mancanza. Quindi ecco qua la mia nuova storia!

    N.B. E' triste, quindi armatevi di fazzoletti.
    Detto questo buona lettura!

    Don't go away, I need your rays


    CAPITOLO UNO

    Era il migliore dei sogni diventato realta': io ero alla festa della riunione dei compagni del liceo con la persona piu' importante della mia vita. Ad un certo punto, mentre ballo, lui mi prende per mano...
    "Vieni andiamo fuori che qui c'e' troppa confusione."
    "Hai ragione."
    Usciamo fuori, ci sdraiamo tra i fiori del giardino.
    "Wow, che bella serata."
    "Tu la rendi perfetta."
    "Non esageriamo... tu la rendi stupenda"
    Ci scambiamo un piccolo bacio.
    "Ho dimenticato una cosa dentro, mi aspetti qui?"
    "Certo!"
    Lui si alza e corre dentro, quando torna ha un fischietto tra le mani.
    "Guarda di fronte a te!"
    Mi volto e guardo il vuoto, lui fischia. Poco dopo compare una scritta, tutta colorata. Diceva Ti amo.
    Lo abbraccio.
    "Amore, non c'era bisogno della scritta per dirmi che mi ami, anche io ti amo, tanto, troppo"
    Inizio a piangere, lui mi asciuga le lacrime.
    "Non piangere. Ora si che la serata e' favolosa."
    "Da quando sei cosi' romantico?"
    "E' la prima volta che mi capita... Tu hai risvegliato il romanticismo in me. Ma ho paura..."
    "Di cosa?"
    "Ogni volta che mi capita qualcosa di bello ho sempre paura che finisca..."
    "Non succedera'. Potra' cambiare il vento ma noi no..."


  2. #2
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    Predefinito Re: ~ Don't go away, I need your rays

    CAPITOLO DUE

    Dopo un po' di tempo, il vento comincio' a cambiare.
    Io ero sempre piu' presa dal mio lavoro di giornalista nel giornale piu' famoso d'Italia, lui era sempre in tour con il suo gruppo musicale.
    Fino al giorno in cui tutto cambio', drasticamente.
    "Vuoi lasciare la band? Ma che ti sei fumato?"
    "Non sento piu' la stessa grinta che mi spingeva all'inizio, anzi ora lo sento come un dovere imposto dal pubblico, dalle fan, dalla casa discografica... Ho solo bisogno di un momento di pausa, tutto qui."
    "Pausa... Quindi tornerai?"
    "Si'. Ma sei preoccupata?"
    "Beh, sai com'e', e' vedendoti su quel palco, mentre suonavi il tuo basso e facevi quello che piu' ami che mi sono innamorata di te..."
    "Questa decisione non cambiera' assolutamente quello che provo per te. O sei tu che hai paura di non provare piu' niente per me solo perche' non mi vedrai piu' su quel palco?"
    "Io ti amero' sempre qualunque cosa tu faccia sappilo."
    Un bacio fugace poi lui corre verso la casa discografica per avvisare gli altri della sua decisione.
    Quel breve viaggio sconvolgera' le loro vite, per sempre.


  3. #3
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    Predefinito Re: ~ Don't go away, I need your rays

    CAPITOLO TRE

    "Hanno capito, lo sapevo. Certo sono rimasti sorpresi all'inizio, come lei, ma loro sono miei amici e non perdero' mai la loro amicizia, ne sono certo.
    Sono in ritardo e quest'auto non si muove...
    Bene, sorpasso, mi sono rotto di aspettare."
    Un grande boato, auto che si fermano, qualcuno chiama l'ambulanza.

    Poco vicino, un cellulare squilla.
    "Pronto?"
    "Signorina Marty? Qui l'ospedale..."
    "E' successo qualcosa?"
    "E' per il signor Stefano..."
    Solo a sentire il suo nome, non mi serve altro.
    Corro verso l'ospedale sperando con tutto il cuore di fare presto.
    Intanto con un giro di telefonate avviso anche gli altri.
    Arrivo li', chiedo informazioni di lui, ma nessuno vuole dirmi niente.
    Finche' arriva la caposala: "Abbiamo fatto tutto il possibile, mi creda, ma non ce l'ha fatta..."
    Non ci posso credere, non e' possibile.
    "Se veramente avreste fatto tutto il possibile, lui sarebbe ancora vivo!"
    Anche se non sento piu' emozioni, le lacrime segnano il mio viso.
    Gli altri sono scioccati quanto me.
    "Ste con la sua voglia di vivere, se n'e' andato per sempre..."
    "No, ditemi che non e' vero..."
    "Putroppo si', e' la dura verita'."
    Sento delle mani posarsi sulle mie spalle: e' il suo migliore amico.
    "Marty..."
    "Lasciami sola."
    "No. Gli amici non si abbandonano mai..."
    "Allora riportalo da me, voglio solo questo..."
    "Se fosse possibile lo farei subito... Vieni ti porto a casa e ti preparo qualcosa..."
    A malapena sento i miei piedi toccare terra, e' come se fossi in una bolla isolata dal mondo, sola con il mio dolore
    .



  4. #4
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    Predefinito Re: ~ Don't go away, I need your rays

    Weilà tesoro, davvero una gran bella ff! Continua eh!

  5. #5
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    Predefinito Re: ~ Don't go away, I need your rays

    CAPITOLO QUATTRO

    Sono in una stanza d'ospedale.
    Aspetta un momento, ma quello, sul lettino, coperto di sangue, svenuto...
    Sono io?
    No io sono qui. Come mai nessuno mi vede? Non ha senso sta cosa...
    E' un sogno, chiaro...
    Sto sognando...
    Ehi, arriva qualcuno: Marty, la mia Marty.
    E' preoccupata, ansiosa... cos'ha?
    Amore, non stare male, sono qui...
    Sento una frase detta dal caposala.
    "Abbiamo fatto tutto il possibile, ma lui non ce l'ha fatta..."
    Come? Sveglia! Sono qui! Non ci vuole un genio per capirlo...
    Possibile che io sia morto? No, sento tutto come se fossi vivo: l'odore dell'ammoniaca, le voci di tutti... il dolore che sta provando lei adesso...
    Ma ci sono anche gli altri... Ora ha bisogno di amici adesso, veri amici.
    Come sono loro.
    Non voglio che soffra, non voglio che pensi che io sia morto quando sono vivo.


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  6. #6
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    Predefinito Re: ~ Don't go away, I need your rays

    CAPITOLO CINQUE

    Non so quanto tempo e' passato, il tempo per me non ha piu' senso.
    Ormai la ragione della mia vita se n'e' andata e io non posso vivere senza di lui.
    Sono distesa sul letto e dalla radio passa sempre la stessa canzone.
    "Mai mi scordero' di te per sempre tu sarai la stella che lassu' da guida mi fara'..."
    Il cellulare continua a squillare da giorni ma io non rispondo.
    Non voglio parlare con nessuno, perche' nessuno puo' capire come mi sento.
    "Marty..."
    Sono loro, i suoi amici. Da giorni mi vengono a trovare, a cercare di tirarmi su il morale sensa riuscirci.
    "Lui non vorrebbe vederti cosi', lo sai..."
    "Era la mia felicita'. Sparito lui, non ho piu' motivi per essere felice."
    "Non dire cosi'..."
    "E cosa dovrei dire?"
    "Che ti alzi da quel letto e vieni a vederci e a scatenarti un po'."
    "Proposta stupenda... ma no grazie."
    "Perche'?"
    "Perche' vedere sul palco il suo posto vuoto mi farebbe ancora piu' male di quello che gia' fa."
    "Non e' vuoto..."
    Ka dice quella frase con un filo di voce...
    "Come sarebbe a dire che non e' vuoto?"
    "Marty... non potevamo rimanere senza bassista per sempre... Dan era il suo maestro e si e' offerto di aiutarci..."
    "Bene che begli amici. Lui sarebbe fiero di voi..."
    "Senti era solo per questioni legati alla band, no per altri motivi..."
    "Si si... Ora lasciatemi sola per favore..."
    "Marty aspetta..."
    "Dai Pedro, torniamo domani..."
    Ormai tutto il mondo va avanti lo stesso, anche i suoi amici fanno come se non fosse successo niente.
    Perche' solo io sento questa voragine nel cuore?
    Perche' lo amavo, perche' lo amo.
    Neanche la morte potra' cambiare questo.



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  7. #7
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    Predefinito Re: ~ Don't go away, I need your rays

    CAPITOLO SEI

    Non riesco a sopportarlo: lei soffre, soffre come non mai e io non posso fare niente per farle tornare il sorriso, per far tornare a brillare quella piccola stella.
    Non posso stringerla tra le mie braccia, non posso appoggiare le mie labbra sulle sue, non posso piu' donarle tutto il mio amore.
    Basta, devo fare qualcosa: esco dalla nostra casa e inizio a vagare per le vie della citta' senza una meta. Vedo coppie che si stringono e si scambiano attimi di vita e li invidio.
    Dentro di me provo solo rabbia: perche' e' successo a me? Con tutte le persone al mondo che meritano di andarsene, che non hanno nessuno, perche' non a loro?
    Se non ci fosse stata lei, avrei accettato tutto piu' volentieri; la vita mi aveva dato anche di piu' di quello che potevo desiderare: degli amici veri, il successo che con prepotenza era entrato nella mia quotidianita' sconvolgendola, l'affetto di tanti ragazzi che amavano quello che io amavo fare.
    Si', dopo tutto questo, la morte non mi faceva piu' paura, la vedevo come un premio di tutto quello che avevo regalato al mondo; me ne sarei andato convinto che ci fosse qualcuno che si sarebbe ricordato per sempre di me.
    Ma dopo l'arrivo del mio angelo, dopo che mi ha aiutato a mettere a posto tutti i pezzi della mia esistenza, credevo di essere diventato immortale. Il suo amore mi faceva sentire cosi', forte in maniera spaventosa, con la certezza che niente e nessuno ci avrebbe diviso mai.
    “Il destino quando ci si mette e' davvero ******o.”
    “Hai detto bene ragazzo.”
    Una voce sconosciuta interrompe i miei pensieri: mi giro e vedo un uomo di mezz'eta' circa, vestito in modo normale, che mi guarda con uno strano sorriso.
    Io ricambio lo sguardo confuso; se sono morto e sono tipo un fantasma, nessuno mi dovrebbe vedere...
    “Ehi, ma come fai a vedemi? Chi sei?”
    “Sono colui che ti aiutera' a riavere cio' che hai perso.”
    “Si' e chi sei, il genio della lampada? Non ho voglia di sentire cavolate, lasciami solo.”
    “Ok allora lasciamo che il dolore divori Marty e poi ti raggiungera' lei da sola.”
    Un colpo al cuore come una lama che entra dentro e fa male; un flash nella mia mente: il mondo senza di lei, senza la sua risata cristallina, senza la sua forza, senza la luce che regala a tutti...
    “No, il mondo sarebbe un posto peggiore senza di lei. E io voglio che sul suo viso torni quel sorriso.”
    “Allora ascoltami e presto tutto questo sara' stato soltanto un brutto sogno. Sia per te che per lei.”


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  8. #8
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    Predefinito Re: ~ Don't go away, I need your rays

    CAPITOLO SETTE

    “Marty, dai, sono mesi ormai che stai qui dentro. Sai che lui non vorrebbe vederti cosi'.”
    “Pedro, dimmi, cosa vuoi che faccia?”
    “Adesso ti alzi, ti vesti e vieni con me e gli altri. Riprendi in mano la tua vita, non buttarla via cosi'!”
    “Va bene, va bene. Anche se non saro' molto di compagnia...”
    A fatica abbandono il mio letto, gonfio di lacrime e rimpianti e seguo Pedro.
    Lui apre il mio armadio e mi lancia una t-shirt e un paio di jeans.
    “Io ti aspetto fuori. Ti avverto: se non mi raggiungi entro dieci minuti, chiamo gli altri e ti distruggiamo casa. Sai che possiamo farlo.”
    Detto questo mi lascia sola. Senza alcuna voglia mi cambio.
    Appena Pedro mi vede, non si scoraggia guardando il dolore nei miei occhi e mi fa salire in auto.
    “Pedro, senti, non perdere tempo con me... Voi dovete continuare con il vostro lavoro, non potete lasciare tutto...”
    “Per adesso noi dovremmo lavorare al nuovo cd quindi abbiamo tutto il tempo che vuoi. Non ti devi preoccupare per noi.”
    “Solo perche' io sto cosi', voi non dovete mettere me al primo posto..”
    “Ste era un nostro amico. Ormai te sei una di noi e se qualcuno di noi sta male, noi non lo lasciamo solo.”
    Lo abbraccio e lo stringo forte. Dio quanto mi ricordi lui. Quanto mi manca.
    Nella mia mente continui flash: io e lui nelle mille notti passate insieme, i baci, i batticuori, i continui Ti amo tra di noi... Ricordi, che fanno male. Ricordi che scavano dentro quella voragine, facendola bruciare, togliendomi poco a poco la voglia di vivere, di affrontare tutto quello che verra'.
    Una lacrima scende sulla mia guancia, vorrei urlare tutto il mio dolore e la mia rabbia, ma so che non servira' a farlo tornare.
    Quindi faccio un sospiro, cerco di sotterrare dentro di me tutto e raggiungo gli altri.


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  9. #9
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    Predefinito Re: ~ Don't go away, I need your rays

    CAPITOLO OTTO

    “Prima devi spiegarmi per bene chi diavolo sei.”
    “Il tuo angelo custode.”
    “Si', e io ci credo...”
    “Ora capisco perche' hanno deciso di farti questo...”
    Sento una rabbia crescere dentro di me. Lo butto addosso al muro.
    “Ehi!”
    “Che razza di angelo custode sei? Ti rendi conto che io sono morto? Perche' non hai fatto niente?”
    “Se potevo, pensi che non avrei fatto il possibile per evitare tutto questo? Gia' e' tanto se sono qui, ad aiutarti!”
    “Spiegami perche' mi avete fatto questo! Mi avete tolto la cosa piu' preziosa che avevo!”
    “La tua vita?”
    “No, lei. Non mi importava niente se mi succedevano cose brutte, basta che ci fosse lei e il suo amore e io mi sentivo l'uomo piu' fortunato del mondo. Adesso io la vedo soffrire e non posso stringerla, non posso sussurarle che noi due non ci separeremo mai...”
    “E' stata una decisione ingiusta, l'ho notato. Quello che non capisco e' perche' il nostro capo abbia deciso di fare questo. Lo sai quello che si dice, i suoi disegni sono oscuri, purtroppo anche per noi angeli.”
    “Non sono mai stato un tipo che credeva alla religione...”
    “Lo sappiamo, dopotutto ti osserviamo da sempre...”
    “Ma c'e' una possibilita', anche piccola, di riavere la mia vita, di riavere lei?”
    “Non posso dirti niente di preciso... Per adesso puoi solo...”
    “Non chiedermi di cercare di abituarmi a vivere da fantasma, non ce la faccio.”
    “E' l'unica cosa da fare per adesso.”
    Rimango in silenzio mentre sento l'ondata di dolore invadere il mio cuore. Bene anche se sono morto, provo ancora emozioni: il dolore, la sofferenza, l'amore. Gia' perche' il sentimento che provo per lei non ha mai lasciato la mia anima.
    “Ehi, vieni con me.”
    Non ho altre possibilita', se non seguirlo. Percorriamo la via e ci fermiamo davanti un locale.
    Lui mi indica un tavolo: la' ci sono i miei amici e lei. Stanno cercando di non farla pensare, di farle tornare quel sorriso, quel piccolo sole che illuminava la mia vita; ma lei non riesce a combattere il dolore e le lacrime scendono libere sul suo viso.
    Vederla soffrire cosi', in quel modo, e' come passare attraverso il fuoco, sentire mille coltelli che ti fanno a pezzi, sentire scorrere dentro, nel sangue, un veleno che brucia ad ogni respiro.
    “Meglio di niente, giusto?”
    “Tanto morto sono gia' morto... peccato che posso ancora soffrire come un cane.”
    “Scusa, non sono abituato a queste cose da umani.”
    “Doveva essere un bel gesto?”
    “In un certo senso...”
    “Ricordarmi quello che ho perso e che, cosa molto probabile, non riavro' piu'? Oh si' e' molto gentile da parte tua, grazie.”
    “Ehi questo lo conosco, si chiama sarcasmo.”
    “Bravo, almeno questo lo conosci.”


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  10. #10
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    Predefinito Re: ~ Don't go away, I need your rays

    CAPITOLO NOVE

    Intorno a me sento le risate dei ragazzi che cercano di farmi capire che non e' giusto, non devo lasciarmi andare cosi', mentre nella mia testa si ripropongono continui ricordi di noi: il nostro primo incontro, in uno dei concerti improvvisati in un locale della citta', io innamorata piu' che mai, ipnotizzata dalle sue mani che esperte si muovevano su quel basso, innamorata del suo sorriso, del suo sguardo magnetico.
    Aveva la fama di cattivo ragazzo, ma questo non mi ha impedito di avvicinarmi a lui, di scoprire quel ragazzo romantico nascosto sotto la maschera che si era creato per evitare di soffrire ancora. Poi, non lasciandomi il tempo di asciugarmi le lacrime, ecco che mi colpisce il ricordo del nostro primo bacio, il ricordo delle sue labbra sulle mie; un dolore dopo l'altro, passa il tempo ma lui non mi vuole lasciare in pace.
    I ragazzi mi guardano, si scambiano uno sguardo d'intesa. Ordinano quattro boccali di birra.
    “Facciamo un brindisi, a un grande amico.”
    “Che ci manca tanto.”
    “Dovunque tu sia, Ste, questo e' per te.”
    Bicchieri che sbattono, la birra che schizza fuori.
    Un sorso, la sento scendere giu', fresca, quasi un tranquillante che pero' non ha effetti: il dolore resiste, non si arrende, non mi lascia.
    Scende un silenzio sul nostro tavolo: niente risate questa volta, tutti ci immergiamo nei ricordi legati a lui.
    “Vi ricordate quella volta a scuola che, dopo l'ennesimo quattro che ci aveva dato quella carogna del prof di latino, ci siamo ubriacati e gli abbiamo riempito l'auto di carta igenica?”
    “Gia' e chi se lo scorda? Uno dei nostri lavori migliori! Di chi era stato il colpo di genio?”
    “Tutti i nostri lavori migliori nascevano dalla sua mente...”
    “Pensavamo che non si sarebbe mai dato da fare con una storia seria e invece puff! Ci aveva stupito tutti quando ci aveva annunciato il suo fidanzamento...”
    “Sembrava impossessato da un alieno, tanto che era cambiato...”
    “Invece aveva solo conosciuto la felicita' e l'amore vero.”
    Pedro nel pronunciare quella frase mi guarda negl'occhi. Sono ancora in lotta dentro di me per non lasciarmi vincere dalla tristezza, ma penso che sia una battaglia persa in partenza.
    “Ragazzi, io...”
    “No, non dire niente, tranquilla.”
    “No, ve lo devo dire: grazie per tutto quello che state facendo! Siete piu' che degli amici, siete la mia famiglia, dei fratelli che non ho mai avuto...”

    Ascoltando queste parole, Pedro sente un tuffo al cuore: si, per lui Marty era piu' che una sorella; lui l'amava, da sempre, anche quando era la ragazza del suo migliore amico. Ma adesso e' piu' importante che lei stia bene che i sentimenti che lui prova.

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