Il giorno della risposta era arrivato. Quel giorno il cielo era grigio e non prometteva niente di buono. Mi preparai e andai in ospedale con Pedro, avevo bisogno dell'appoggio morale e fisico di mio fratello. Mi consegnarono la busta; non avevo il coraggio di aprirla tanto meno in quel momento.
P:coraggio, aprila, ci sono io con te.
La aprì, cercai il risultato.
POSITIVO.
la busta mi scivolò via dalla mani e cadde per terra, in quello stesso momento un tuono fragoroso annunciò l'arrivo della pioggia che cominciò a battere forte sull'asfalto. Aspettavo un bambino ed era figlio di Ste. Era inutile fingere o disperarsi. L'unica cosa che potevo fare era di abbracciare Pedro e abbandonarmi a un pianto di crisi. Tornammo a casa. Il temporale aumentava sempre di più. Appena entrai in casa, Omar era sulla soglia delle scale, impaziente di sapere novità
io: sono incinta.
A quelle parole non aspettò alcun secondo, si precipitò giù dalle scale e corse ad abbracciarmi.
O: tranquilla, ci siamo noi e poi non sei costretta a tenerlo per forza.
io: lo sò, ma è brutto porre fine ad una vita è sempre mio figlio.
P: hai sentito Ste?
io: no, ora non ne ho assolutamente voglia.
P: è giusto che sappia.
Pedro lo chiamò dicendogli la verità tanto che lo fece precipitare a casa mia.
P: io e Omar usciamo, vi lasciamo soli. Cercate di non ammazzarvi.
Le cose tra me e Ste non procedevano benissimo dopo la notizia del bambino.
Lo vedevo cupo e lontano. Non tardò ad arrivare. Gli aprì la porta ed entrò tutto bagnato.
io: ma un ombrello no eh?
S: avevo fretta, volevo vederti.
io: potevi vedermi anche domani, non c'era bisogno di tutta questa fretta. Comunque sono incinta. é figlio tuo.
Mi abbracciò delicatamente facendomi sentire il calore del suo corpo.
S: lo sò.
io: comunque lo voglio tenere, però volevo sentire anche il tuo parere visto che tu sei il padre. Potrebbe essere di impiccio per la band.
S: no, tranquilla non sarà di impiccio. Comunque lo voglio tenere anche io anche se sono preoccupato perchè tu quest'anno hai l'esame di maturità
io: ce la posso fare, basta che tu mi stai accanto.
S: non ti lascio cheriè.
io: mi sei mancato tanto in questi giorni, mi sono sentita debole ed indifesa.
S: lo sò sono un *******e, non dirmelo lo sò
io: ecco sei un *******e
S: dobbiamo pensare al nome però
io: aspetta ma non sò neanche se è maschio o femmina.
S: già è vero. Bè preferisco che sia maschio così diventa un bassista come il papà
io: pff. Lo sapevo che avresti detto così
Ci baciammo, era la prova del nostro amore. Anche quest'ostacolo non ci avrebbe indeboliti, anzi ci avrebbe resi più forti e responsabili. Stavo attraversando una fase difficile della mia vita e avevo bisogno che lui mi stesse accanto. Vedevo lo stresso la tristezza nei suo occhi. Capivo che questo bambino era arrivato nel momento sbagliato, ma lui mi amava e avrebbe fatto qualsiasi cosa per rendermi felice anche se non lo desiderava adesso un figlio.
S: ti prometto che andrà tutto bene! ti amo!
io: anche io ti amo.
Era passato qualche giorno. Ero più sicura di me stessa. Tutto proseguiva in modo egregio. A scuola nessuno sapeva niente della mia gravidanza. Le uniche persone erano Bea e Giuli. I miei non l'avevano presa molto bene ma mi avrebbero appoggiata comunque. Potevo capire la loro insicurezza, avevo solo 18 anni ed ero all'ultimo anno delle superiori. Era metà gennaio e faceva davvero freddo. Ero di fretta dovevo raggiungere lo studio dei ragazzi. Attraversai la strada, il semaforo era già verde ma in quel momento un bastardo, si lo chiamerei così passo di fretta senza dare importanza al semaforo e mi investì in pieno. Non ricordo niente, solo un grande fitta alla pancia e la gente che urlava e chiamava l'ambulanza. Ero sicura: avevo perso il mio bambino.
Non sentivo più nulla, mi abbandonai in un sonno profondo sentendo solo le sirene dell'ambulanza che si avvicinava sempre di più. E poi il buio. Mi risvegliai in una stanza d'ospedale, avevo dei tubicini attaccati. La testa pesante, mi sentivo vuota, evidentemente avevo perso molto sangue, infatti il colpo era stato potente.
Mamma: tesoro.
Mia mamma si precipitò nella stanza seguita da mio padre.
io: cos'è successo?
Mamma: una macchina ti ha travolta in pieno mentre attraversavi col verde. Ma Pedro ha subito esposto denuncia amore, tranquilla. Come ti senti?
io: il bambino!!!!!!!!!
mamma: purtroppo l'hai perso tesoro e hai perso molto sangue quindi dovrai rimanere a riposo qualche giorno poi potrai ritornare a scuola e a casa.
Papà: ora devi solo riposare.
Avevo perso mio figlio, il mio primo bambino, non riuscivo ad esprimere quello che provavo, la rabbia stava arrivando e aumentava sempre di più. Era arrivato nel momento sbagliato ma era mio figlio e di Ste.
io: dov'è Ste? dove sono gli altri?
mamma: Gli altri sono tornati a casa, Ste ha passato tutta la notte qui non è neanche ritornato a casa per riposarsi.
io: lo voglio vedere ,ti prego.
I dottori entrarono subito.
Dottore: bene vedo che si è ripresa. Adesso dobbiamo fare qualche ultimo esame se poi tutto è in regola ritornerà presto a casa sua. Mi dispiace per il bambino ma lui non ce l'ha fatta. é stata fortunata che la gravidanza era agli inizi altrimenti sarebbe stato un problema piuttosto grave. Devo chiedere ai suoi genitori di uscire.
io: aspetti, vorrei vedere il mio ragazzo, è possibile?
Dottore: un'ultima visita poi necessita riposo assoluto.
Lo vidi entrare cauto aveva le lacrime agli occhi.
Mi alzai in piedi a malapena e lo abbracciai. Sentivo le lacrime bagnarmi la maglietta, ma non mi importava.
S: non posso credere che tutto questo sia successo a noi. Sono un *******e perchè ti ho messa incinta e perchè sono dovuto scappare in saletta quel giorno facendoti venire poi da sola e poi quel bastardo che ha ucciso NOSTRO FIGLIO, la ragione nostra. Io lo ammazzo. Pezzo di ****a.
io: Ste, amore basta adesso io stò bene. Forse il destino ci ha mandato questo segnale perchè non era il momento per avere un bambino.
Ma più avanti quando lo vorremmo lui ritornerà e noi lo riaccoglieremo.
S: voglio un altro figlio da te!
io: anche io, ma non possiamo adesso!
S: lo sò più avanti.
Appoggiai la mia fronte alla sua e rimanemmo così per qualche minuti. Riassaporai le sue labbra mentre sentivo la sua lingua intrufolarsi nella mia bocca alla ricerca della mia. Fummo interrotti dall'infermiera che lo pregò di uscire. Lo vidi allontanarsi da me mentre le lacrime ci bagnavano reciprocamente gli occhi e involontariamente mi toccai la pancia sapendo che un giorno avrei potuto riavere un altro figlio mio.
Nel pomeriggio tardi ricevetti le visite di tutti gli altri miei amici.
P: ti sei risvegliata!
io: ma quanto avevo dormito
O: un giorno intero più o meno
io: oddio.
Erano stati tutti carini mi avevano portato un sacco di regali.
K: eh no questi brutti scherzi non si fanno a zio Ka, mi hai fatto prendere un infarto
Io: ahhahahahaha! ma dai.
D: non possiamo lasciarvi soli che tu e Ste procreate subito.
Lo guardarno tutti male.
D: ehm scusate, non volevo
io: tranquillo Danito, il bambino l'ho perso, ma forse è meglio se è andata così, non eravamo ancora psicologicamente pronti. La cosa più bella è che questo figlio ci ha uniti e rafforzati ancora di più e sono sicura che più avanti ne arriverà un altro. é con Ste che voglio che accada ancora.
E: che cosa romantica!
K: ehm Pedro e Omar preparatevi perchè tra qualche anno ritorna un altro bebè e questo per davvero!
P: ormai mi sono rassegnato ne sono successe di tutti i colori da quando è con Ste.
O: un nipotino con cui giocare, ma ci pensi Pedro?
P: si ci penso, scontroso come il padre poi!
io: cos'hai contro il mio ragazzo? oltretutto è il tuo migliore amico.
Ridemmo tutti insieme. Volevo bene ai miei amici. Erano tutti lì con me. Pedro, ka, dani, Eli, Kelly, Chiara, Omar, Bea e Giuli.
B: riprenditi presto bella donna, siamo preoccupate.
G: già. Ci manchi tanto le giornate a scuola sono pallose senza di te.
io: lo sò socie, lo sò
Verso sera se ne andarono tutti, Mi stavo addormentando ma con sorpresa entrò qualcun'altro dalla porta.
S: ehi, sono tornato a farti compagnia, non riesco a dormire pensandoti qui.
io: hahahaha! amore! vieni a dormire con me allora!
S: se me lo dici con questo tono, non sai che ti faccio.
io: eh sorry, siamo in ospedale non si fanno cose sconcie.
S: eh chi te lo dice!
io: sono ancora in convalescenza, niente sesso per qualche giorno
S: ma io lo faccio in modo attento.
io: eccome, si è visto
Si sdraiò accanto a me e mi baciò all'incavo del collo.
Passammo il resto della nottata a coccolarci e a baciarci. Sentivo il battito del suo cuore accellerare sempre di più. Fu in quel momento che mi guardò intensamente negli occhi come non aveva mai fatto prima d'ora.
S: TI AMO più di me stesso, non ho mai amato così tanto nessuno nella mia vita. Mi sono sentito morire quando ho saputo dell'incidente. Omar è piombato nella sala prove. Non ci ho più visto dalla rabbia.
io: ora sono qui viva e vegeta, non ci pensare più. Abbiamo tutta la vita davanti.
Ci addormentammo insieme su quel letto d'ospedale, che però spargeva amore, ma amore vero.
Rieccomi! scusate se sono stata assente in questi giorni ma ero in montagna e purtroppo là non prende il segnale della chiavetta e quindi non potevo connettermi! Ora posto però.
cap 32 You and I
Gente che ti guarda dalla testa ai piedi in modo spregiudicato e tu ti senti debole e spoglia come gli alberi in inverno. Era stato così il ritorno a scuola, persone che ti guardano in modo strano anche se non ti conoscono. Evidentemente la notizia della gravidanza si era diffusa. Avevo perso il mio bambino e questo mi aveva resa più forte per andare avanti e ignorare i pregiudizi della gente. Andai in classe. La mattinata fu piuttosto noiosa ma riuscì a recuperare quello che avevo perso negli ultimi giorni. La mia mente mi riportò alla notte passata nel letto d'ospedale con Ste. Il nostro rapporto era cambiato molto ultimamente. Si era solidificato. Credevo molto in lui tanto che gli avevo aperto le porte del mio cuore affidando la mia felicità nelle sue mani. Ultimamente era strano, stanco e lavorava poco con la band. Si concentrava molto su di me e su un altro lavoretto che svolgeva per aiutare suo padre. Lo avevo rimproverato di pensare di più alla band in vista dell'uscita del nuovo cd. Era assente e la questione mi preoccupava, inoltre erano cominciate le liti, sopratutto tra lui e ka. Fa maledettamente male vederli litigare in modo così arduo e assiduo. Spero solo che sia un periodo passeggero ma in realtà non ne ero nemmeno sicura io. Fu la voce di Bea a distogliermi dai pensieri.
B: ehi tutto ok? sei molto pensierosa oggi
io: si tranquilla, stavo solo ripensando a quanto sia strano Ste ultimamente
B: ma è normale, stava anche per diventare padre, cerca di essere comprensiva.
io: già, forse hai ragione te, ma devo andare a fondo in questa storia, non mi convince. Litiga anche troppo con ka e non è più partecipe come prima alle prove, sembra che l'uscita del cd non lo tocchi più di quel tanto.
B: ma no, dagli tempo è un periodo particolare e stressante, si riprenderà presto.
io: stasera usciamo io e lui, quindi ne parleremo
B: ok, ma parla in modo cauto, non aggredirlo
io: no altrimenti finiremo col litigare e non ne ho certo voglia.
Ritornai a casa solo dopo scuola, Ste non era potuto passare a prendermi, doveva aiutare suo padre. Come al solito ero in casa da sola, i miei erano a lavoro e Pedro e Omar in Emi.
La fame era poca quindi mi recai in camera e cominciai a sfogliare le vecchie foto ricordo di quando eravamo bambini, c'erano un sacco di foto anche con Ste. Ero sempre sorridente nonostante una lama mi trafiggeva il cuore quando lo vedevo con un'altra ragazza. Mi ricordo durante il compleanno di ka due anni fa. Mi ero vestita stra carina e tutto perchè lui si accorgesse di me anche se sapevo che i tentativi erano inutili. Mi aveva guardato con occhi da amico dicendomi che ero veramente bella, ma poi si era fatto una miriade di ragazza di cui una era finita nel suo letto quella stessa sera. Chiusi quell'album, c'erano troppi ricordi. Facevano male. La paura di perderlo era molto grande, sentivo l'angoscia dentro di me. Si stava allontanando troppo anche dai ragazzi. Decisi di fare una doccia, dovevo liberare la mente da certi pensieri inutili.
Dovevo prepararmi, optai per un vestitino corto molto carino e un paio di stivali, faceva molto freddo fuori. Andai ad aprire la porta ed era lì con un mazzo di rose in mano e con quel suo sorriso malizioso.
S: ma ciao bella ragazza!
io: ciao cattivo ragazzo! ma sono per me quelle rose rosse?
S: bè direi di si, non vedo nessun'altra ragazza nei paraggi.
Gli piantai un buffetto sulla spalla prendendo le rose per poi dargli un dolce bacio sulle labbra. Sentivo il suo profumo così intenso da stordirmi del tutto. Tutte le volte che lo vedevo mi faceva questo effetto come se fosse sempre la prima volta.
Ci avviammo alla macchina. Quella sera saremmo andati al dolce vita un locale di Milano molto in voga, Ste conosceva alcuni amici che lavoravano lì.
Il locale era pieno di gente ma riuscimmo ad entrare sorpassando la fila. Il locale era immenso e la musica era veramente alta. Ste fu subito accolto da alcuni suoi amici, mi presentò poi ci accomodammo ad un tavolo che Ste aveva riservato. La gente cominciava ad arrivare.
io: è davvero bello qui, ci sono stata solo una volta, ma non lo ricordavo così
S: io ci venivo spesso ma erano serate particolari
io: si quando tu e ka dovevate trovare delle prede per le vostre serate da letto
S: già, ma i tempi sono cambiati, ora ho te e le cose sono diverse.
Ero diventata tipo rosso pomodoro, bevvi il mio drink affinchè non se ne accorgesse.
S: è incredibile come diventi rossa quando ti faccio i complimenti.
Ecco ora arrivano davvero le vampate di calore. Grosso errore, cominciai a scoprirmi, faceva davvero caldo.
S: hai caldo?
io: un pò. Sarà colpa di questo drink. Cominciò a barciarmi il collo facendo scorrere la sua lingua lungo il mio collo, avevo i brividi.
io: ehm ok, Ste, non mi sembra il posto più adatto adesso.
S: bè potremmo farlo nei bagni.
io: per poi farci beccare, no è meglio di no! devo parlarti di una cosa.
S: dimmi
io: ultimamente ti vedo lontano dagli altri, intendo dal gruppo e poi litighi sempre con ka, che cosa stà succedendo?
S: niente tranquilla, alcuni piccoli litigi, sono normali tra amici sopratutto in questo periodo che siamo tutti stressati per l'uscita del nuovo cd, ma ti assicuro che tutto procede alla grande anche tra di noi.
io: ok, scusa ma ero un pò preoccupata
S: alcune volte sono anche impegnato ad aiutare mio papà in azienda, ma è tutto ok amore.
Decisi di lasciare cadere l'argomento, ci avviammo verso la pista per ballare insieme, più che ballare eravamo impegnati a farci effusioni amorose tutto il tempo, eravamo inseparabili.
S: sei la cosa più importante che mi sia mai capitata nella mia vita fino a questo momento.
Dire che i miei occhi brillavano era poco. Lo avrei baciato in eterno, avevo bisogno delle sue labbra, erano come droga per me, ma di quelle che non ti facevano male, ti stordivano solo e ne avevi ancora più bisogno di prima. Era una delle serate più romantiche passate insieme.
io: ti amo anche io. Nonostante tutte le difficoltà passate e che incontreremo in futuro andremo avanti, promettimi che ci sarai sempre.
S: SEMPRE.
Furono quelle parole a darmi la sicurezza e tutta la forza che mi era mancata in corpo nell'ultimo periodo.
Passammo la notte nel modo più dolce e possbile facendo l'amore in quel letto che ci aveva ospitato tante volte. Quella sera l'atmosfera era diversa, persino la luna era più luminosa e bella.
Febbraio, il mese forse più atteso. Avrei compiuto diciannove anni e sapevo già che mio fratello stava architettando qualcosa di nascosto insieme agli altri, anche Ste faceva il misterioso e non mi diceva niente. Ci vedevamo poco in questo periodo, causa impegni vari per finire di sistemare il cd che sarebbe uscito il mese prossimo, infatti gli impegni con la casa discografica erano infiniti e quindi il tempo per vedersi era molto limitato. Ci saremmo ritrovati tutti in centro a Milano per la sera poi ci saremmo diretti verso un locale del centro.
B: mi sembra che questo locale sia nuovo, io non l'ho mai sentito!
io: nemmeno io, bè possiamo provare e vedere com'è.
G: già, io non mi farei tanti problemi
B:visto che manca poco al tuo compleanno, direi che stasera ci stà una sbronza per iniziare bene il mese.
io: ma siete matte!
B: eh dai, non fare la santarellina. Anche se c'è Ste, non succede niente
io: non vorrei fare dei casini, se poi bevo non riesco a controllarmi
G: tranquilla, ci siamo noi.
Il resto della mattinata fu piuttosto palloso. Alla ricreazione mi squillò il cellulare, era Ste.
S: ehi, come procede la giornata!?
io: una palla atomica. Ma non sei alle prove?!
S: si, ma abbiamo fatto una pausa e quindi ho pensato di chiamarti visto che siete in pausa anche voi.
io: comunque non sono riuscita a sapere niente di questo nuovo locale.
S: bè non ti fidi di noi?! non vi portiamo mica in un posto proibitivo.
io: lo sò, ma almeno sapevo come vestirmi!
S: tranquilla, a quello ci ho pensato io
io: cosa intendi?!
S: ti ho comprato un nuovo vestitino, dopo lo vedrai, non che quelli che hai non siano adatti, ma questo è una bomba, non ho resistito pensandoti con questo addosso. Poi è anche facile da sfilare
io: sei il solito, lo sapevo c'era anche il secondo fine, va bè non è detto che me lo metta, ci vediamo stasera man e vedi di lavorare.
S: tranquilla io si che lavoro mica come te baci
Che scemo.....
Ritornando a casa nel tardo pomeriggio, trovai una busta sul letto accompagnata da un bigliettino con scritto: aprimi
Lo aprì, era bellissimo! bianco con qualche decoro sul petto e direi un pò troppo corto. Lo avrei abbinato con le decoltè nere. fantastico.
Non tardai a prepararmi, stava una meraviglia addosso. In quel momento Pedro passò davanti alla mia camera e si fermò.
P: no scusa ma dove pensi di andare con quel vestito?!
io: al nuovo locale di stasera me l'ha regalato Ste, non è fantastico?!
p: è anche troppo corto poi!
io: ma no dai.
P: non lamentarti poi se ti stanno tutti addosso e poi litigate, non ne voglio sapere.
io:
Eravamo davanti al locale per le 11:30. Faceva un freddo polare. Entrammo subito. Devo dire che per essere l'apertura è proprio pieno di gente.
Ci posizionammo tutti al tavolo che i ragazzi avevano riservato. Ora capisco perchè Ste mi ha regalato quel vestito, qui si vestono tutti eleganti.
In poco tempo ci separammo tutti avevo perso di vista anche Ste e la cosa non mi piaceva per niente.
Ci buttammo sull'alcool, devo dire scelta davvero pessima! ero già brilla dopo due drink e barcollavo un pò. Girai a vuoto la discoteca con Bea ma non trovammo gli altri. L'alcool mi dava alla testa e i nervi salivano. Mi ritrovai da sola per la discoteca, mi sentì tirare per un braccio, mi girai, la vista era annebbiata ma il ragazzo davanti a me sembrava Ste, anzi ne ero convinta. Lo abbracciai senza pudore e lo baciai. Sentivo la sua lingua giocare con la mia. Quel bacio era diverso, non era il solito. Mi accorsi di aver sbagliato, mi staccai immediatamente da quello sconosciuto e aprì finalmente gli occhi. Ste era lì davanti che fissava con occhi spalancati la scena. Aveva due drink in mano e gli caddero entrambi dalle mani. Vedevo la rabbia e la delusione nei suoi occhi, se avesse potuto ci avrebbe uccisi entrambi. Lo rincorsi subito facendomi strada tra la folla, ma lui era più veloce di me. Arrivai all'uscita senza fiato e lo trovai appoggiato alla ringhiera, mentre fumava nervosamente.
S: cos'è hai già finito di limonarti quello?!
io: Ste ascolta, ero ubriaca e ti ho scambiato per lui
S: bello, la propria ragazza ti scambia con un altro. Sono davvero sorpreso.
Provai ad afferrargli il braccio, ma si spostò
S: basta, io me ne vado.
io: come?!
S: è stato un colpo duro, non sò come potrei reagire, è meglio se ritorno a casa. Fatti riaccompagnare dalle tue amiche.
io: no! non te ne vai finchè non abbiamo chiarito.
S: non ti reggi in piedi per potere chiarire.
Lo fermai prima che aprisse la portiera della macchina, mi aggrappai a lui e mi misi a piangere, non volevo che finisse così. Mi diede un bacio sulla fronte e poi partì con la macchina per ritornare a casa.
Mi sentivo una perfetta idiota! avevo rovinato tutto!
Avevo imparato bene che bere tanto portava poi ad un mal di testa allucinante. Non avevo chiuso occhio tutta la notte e per di più era una domenica fredda e nebbiosa, fantastico. Tirai fuori il diario dallo zaino per controllare i compiti, per fortuna c'era poco da fare, la mia testa non avrebbe retto troppi sforzi. Umore della giornata, pari a zero!. Mi alzai con malavoglia dal letto strusciando i piedi sul pavimento. Erano le due del pomeriggio, non avevo mai dormito così tanto. Pedro non mi aveva neanche alzata. Presi i compiti e mi misi al lavoro , più tardi sarei forse andata da Ste a cercarlo ma con che cavolo di faccia mi sarei presentata davanti a lui?! sono un'imbecille, ecco cosa sono! abbandonai lo studio per le cinque del pomeriggio. Avevo fatto anche troppo. Mi preparai una camomilla rilassante e uscì fuori di casa senza giubbotto nonostante il freddo gelido, volevo provare la sensazione del freddo che ti penetra nella pelle e nelle ossa, volevo soffrire e provare dolore come quello che lui aveva provato ieri sera. Ma questo purtroppo non è paragonabile. Cominciò anche a nevicare. Entrai in casa e presi il giubbotto e mi avviai per le strade. Tutto deserto, ero l'unica beota che camminava senza ombrello berretto sotto la neve. Volevo bagnarmi provare quel senso di freschezza. Avrei preso un accidente ma non me ne importava niente. Camminai fino a raggiungere casa sua, non sapevo nemmeno se fosse in casa. Il cancelletto era aperto. Entrai e mi fermai davanti alla porta di ingresso immobile, non era in casa. L'automobile non c'era. Mi rannicchiai davanti alla porta per ripararmi e rimasi lì ad aspettarlo, avrei aspettato ore e ore pur di rivederlo e chiarire la situazione. Lo vidi ritornare che correva sotto la neve, si era bagnato pure lui, mi veniva da ridere anche se non era il momento più appropriato. Rimase lì fermo sulla soglia della porta vedendomi lì seduta. Mi rialzai a fatica, il freddo mi aveva intorpidito i muscoli.
S: cosa ci fai qui?
io: ero venuta a chiederti scusa e a parlarti.
il freddo gelido contrastava le mie parole che sembravano un sussurro
S: non c'è niente da dire ormai.
io: c...ome?
S: quello che è fatto è fatto no?
io: ma come puoi dire una cosa simile?
S: scusa non ho voglia di parlare.
Aprì la porta ed entrò lasciandomi lì fuori a freddo. Le lacrime cominciarono a bagnarmi il volto, scappai da quella casa correndomi come una pazza e raggiungnedo in poco tempo la mia. Entrai e mi chiusi la porta alle spalle.
Vaf*******ooooooooooo! urlai con tutta la forza che avevo in gola! il dolore era troppo forte! mi sentivo spezzata in due. Mi tolsi i vestiti di dosso e mi gettai sotto la doccia bollente. Il dolore era troppo forte le lacrime non servivano a sfogare tutto quello che sentivo.Era finita per davvero.
*****
Buio su buio, era come se mi avessero privato dell'energia per andare avanti, era da giorni che non sentivo Ste, nessuna traccia. Ormai avevo imparato a mentire e a nascondere il mio dolore, nessuno mi chiedeva niente riguardo a me e a Ste, era un argomento seppellito, ma c'era qualcosa che mi tenevano nascosto. Mancavano due settimane al mio compleanno, 19 anni, bel compleanno, davvero! quel pomeriggio andai in Emi, dovevo avere delle certezze. I ragazzi stavano ultimando alcune registrazione dei pezzi per poi passare alla produzione propria del cd. Entrai in saletta, erano tutti lì. Eli mi accolse con un gran sorriso ma alquanto preoccupato, cercava di nascondermi qualcosa. Oltre a lei nella stanza c'era anche un'altra ragazza che non avevo mai visto. Non feci in tempo a muovermi che questa si precipitò sul palco abbracciando e Ste e baciandolo. Mi avevano appena ficcato una lama nel petto. Chi ***** era quella ******a?! si era consolato in fretta!
E: non volevo che vedessi questo?!
io: dai tu questi fogli a Pedro, non riesco a rimanere qui. Scappai fuori dalla stanza e corsi in bagno. Mi abbandonai a un pianto disperato. Avrei voluto spaccare tutto! Mi sciaquai il viso cercando di risistemare il trucco. Uscendo dal bagno incrociai Pedro.
P: ehi ma dove eri sparita?! hai visto tutto vero?
io: preferirei non aver visto niente.
P: l'hai combinata grossa questa volta e lui non ha tutti i torti e te la sta facendo pagare ma non nel modo giusto. Gli ho parlato ma è testone e orgoglioso. Si risolverà tutto, tranquilla.
io: non credo.
Lo seguì in sala di registrazione. Salutai tutti fingendo un sorriso felice e allegro. La ragazza si avvicinò a me con fare molto snob.
x: ciao io sono Valentina, la ragazza di Ste
io: piacere, io sono Chiara
Colpita e affondata. Lui era lì che mi guardava in modo impassibile. Non lo degnai neanche di uno sguardo. Le registrazioni furono brevi. Optarono tutti per andare a mangiare una pizza in compagnia. Mi esclusi subito dal gruppo inventandomi un scusa ma poi fui costretta dall'Eli che non voleva rimanere da sola con quella vipera. Resoconto di quella cena: uno schifo assurdo, vedere loro due che continuavano a limonare sotto i miei occhi mi procurava solo nausea. Mi alzai e andai in bagno. Qualcuno mi aveva seguita. Era lui...
Era lì davanti a me, fermo immobile.
io: cosa ci fai qui? hai già finito di fare il cascamorto con quella?!
non parlava, si avvicinò e mi baciò. Mi erano mancate terrbilmente le sue labbra, si incastravano benissimo con le mie formando un puzzle al quale non mancava nessun pezzo mancante. Mi sollevò per poi appoggiarmi al lavandino, ci baciammo con più foga, non riuscivo a fermarlo. La sua mano scorreva sulle mie gambe avvicinandosi alla cerniera dei jeans. Avevo capito le sue intenzioni.
S: fermami adesso o non mai più
Oddio ecco siamo arrivati al momento cruciale, cosa faccio, sarei una scema a respingerlo, forse questa è la prova cruciale, vuole vedere se lo desidero ancora. Alla fine è sempre il cuore che vince e la mente va a passeggio. Mi lasciai completamente andare tra le sue braccia. Fu breve ma intenso, sentivo tutta la sua rabbia i nostri sospiri per non fare rumore, se ci avessero scoperti sarebbe stata la fine.
S: ti amo ancora.
a quelle parole cominciai a piangere sul suo petto.
io: e allora perchè siamo arrivati a ridurci a fare l'amore di nascosto in un bagno di una pizzeria, me lo spieghi!
Fece uno dei suoi soliti sorrisi sghembi.
S: ma perchè pensi che io sarei rimasto con quella lì a lungo?! l'avrei mollata nel giro di pochi giorni, era solo un divertimento a letto. Ma mi sono stufato, la mollo subito. Ho bisogno di te come l'ossigeno.
io: mi dispiace per quella sera.
S: lo sò, ma ho rimosso, scusa sono stato un egoista avrei dovuto capire che non l'avevi fatto intenzionalmente. Lo sai che TI AMO!
Ci baciammo ancora.
io: usciamo da questo bagno please
S: aspetta mica posso uscire in mutande
Alla fine uscimmo mano nella mano.
P: allora, ma dove siete stati?
K: in bagno a sco......!
D: ahhahahahahahahahahahhahaha!
O: la tua falsa morosina se ne è andata non vedendoti arrivare e noi le abbiamo dato il ben servito.
io: no, ma aspettate, era tutto organizzato tra di voi per farci rimettere insieme!
K: ma brava scricciolo, anche Ste lo sapeva.
io: siete degli ******i!
Cominciammo a rincorrerci per tutta la pizzeria come dei bambini sotto gli occhi delle persone che ridevano.
S: ora mi sento meglio, comunque ka, si s.... bene in bagno, dovresti provare.
io: Steeeeeeeee!
D: hahahahahah che scandalo! vergognatevi!
P:
Tra scherzi e sorrisi ritornammo tutti a casa.
Il giorno del mio compleanno era arrivato! Mi alzai cauta dal letto con tranquillità e sgattaiolai in bagno senza fare troppo rumore. Dormivano ancora tutti e io non ero riusciuta a chiudere occhio per tutta la nottata. Ero nervosa, non sapevo ancora niente, mio fratello e gli altri volevano farmi una sorpresa e non mi avevano detto neanche niente sul locale e sulla festa, fantastico! feci colazione con calma e mi preparai, uscì di casa presto, l'aria fresca mi avrebbe rinfrescato la mente, questa mattina niente autobus, avrei fatto la strada a piedi. Accesi il cellulare c'erano già un sacco di messaggi di auguri ma uno attirò la mia attenzione.
Ste: auguri amore mio! che sia il giorno più bello della tua vita, ci vediamo più tardi. Ti amo.!
Questo era decisamente il migliore di tutti. Arrivai davanti a scuola con passo deciso.
B: auguri!!!!!!!!!!!!!!!!!
Bea mi saltò letteralmente in braccio stritolandomi
G: ehi! auguriiiiiiiii!
ci abbracciammo insieme, che fantastiche amiche che ho!
Entrammo in classe dove ricevetti altri auguri di compleanno dai miei compagni di classe.
B:stasera si festeggia con grande stile giusto?
io: già, ma quei cattivoni non mi hanno voluto dire dove hanno organizzato la festa.
G: quindi è una festa di compleanno a sorpresa, che cosa ****!
io: già.
B: e dopo passerai una notte di fuoco con il tuo ragazzo.
io: già era sottointeso ormai. Ho già pensato anche a cosa mi metterò, andrà su di giri quando mi vedrà vestita così
B: veramente va già su di giri quando ti vede normalmente.
io: ahhahhahaah!
Tornai a casa il più veloce possibile. Entrando trovai una lettera da parte dei miei genitori, e sul divano era posizionato il loro regalo. Lo aprì subito, mi avevano regalato il bracciale di Tiffany, quello che desideravo tanto, lo indossai subito. Spostandomi notai che c'erano delle rose per terra, che tracciavano un sentiero che scendeva le scale fino alla taverna. Sorrisi, pensai che fosse opera di Ste. Seguì la scia e mi ritrovai davanti alla taverna, aprì la porta e Ste era lì davanti a me, con il basso tra le mani. Gli sorrisi di rimando e corsi a baciarlo. Suonò un paio di canzoni per me compresa scegli me.
Io: che bel concertino!
S: era il minimo per augurare buon compleanno alla mia ragazzo. Congiunsi le mie labbra con le sue prima che potesse dire qualcos'altro.
S:meglio che mi fermi
io: siete tutti misteriosi, ma dove mi portate stasera?
S:non posso dirtelo amore, lo scoprirai dopo, ora vado alle prove con i ragazzi, ti passo a prendere stasera per le dieci e mezza, fatti trovare pronta.
Mah sono tutti misteriosi! bah
Impiegai tutti il pomeriggio per organizzare bene il mio look e pensare anche all'acconciatura.
P: sei già in fase di preparazione?
io: ciao fratellone, bè si stò valutando alcune cosette
P: secondo me sarai bellissima con quel vestito lì
io: non dirmi che sei geloso!
P: si, sono geloso di qualsiasi ragazzo ti guardi pure di Ste
io: davvero?
P: te lo giuro, infondo sei la mia sorellina ed è come se fossi ancora una bambina ma ormai non lo sei più, stai diventando una donna e oggi compi 19 anni.
Avevo le lacrime agli occhi, lo abbracciai il più forte possibile per fargli sentire che io c'ero
io: non ti lascerò mai fratellone, ci sarò sempre per qualsiasi cosa
P: tranquilla!
Ripresi con i preparativi, cominciai con una bella doccia. In seguiti preparai sul letto il vestito e le scarpe. Mi sarei fatta qualche boccolo, era l'ideale.
Cominciai a vestirmi, poi passai al trucco e ai capelli, finito di fare tutto mi guardai allo specchio.
P: avevo ragione sei uno schianto o forse di più
io: ma dai smettila
Suonò il campanello, doveva essere Ste.
P: mi raccomando, ci vediamo dopo.!
Uscì dalla porta e vidi Ste appoggiato alla sua mercedes tutto sorridente. Era bellissimo.
S: ma come siamo belle stasera.
Il vestito che avevo messo bianco, scollato e molto corto, lo avevo abbinato con paio di scarpe tacco 10
Mi bendò gli occhi.
io: ehi aspetta, ma... oddio!
S: tranquilla fa parte della sorpresa
Arrivammo al locale, entrammo subito e poco dopo sentì un silenzio di tomba. Mi tolsi la benda ed era tutto buio, quando poi improvvisamente si accensero le luci ed erano tutti lì intorno ad un tavolo pieno di cibo e regali. Avevano noleggiato un intero locale per il mio compleanno, c'era persino il dj.
Mi staccai momentaneamente da Ste per andare a salutare tutti.
io: ma è fantastico!
K: auguri bella donna!
D: auguriiiiiiiii!
io: grazie ragazzi! andai dalla Eli
E: auguri tesoro, sei troppo sexy stasera, scelta azzeccata
io: grazie carissima.
Salutai anche Kelly, avrebbe suonato lei stasera.
io: grazie per tutto fratellone
P: di niente
O: eh a me non ringrazi'
io: omar!!!!!!!!!!!!! ma dove ti eri cacciato? non ti ho visto per tutto il giorno?
O: dovevo sistemare alcune cosuccie per la tua festa!
io: che fratelli fighi che ho!
La festà iniziò subito con un brindisi, come immaginavo non si erano risparmiati l'alcool, anzi ce n'era anche troppo. Già prevedevo che molti sarebbero stati in basa.
Cominciai a girare per il locale con Ste a salutare i vari invitati. Erano davvero tantissimi, cavolo non mi ricordavo di avere invitato così tante gente. Mi accorsi di avere perso Ste, era rimasto indietro e stava parlando con una paio di ragazze a me sconosciute, probabilmente imbucate. Non mi piaceva il modo con cui gli parlavano e gli stavano appiccicate, erano tutte vestite in modo disinibito. Ste le lasciò subito e mi raggiunse.
io: chi erano quelle?
S: alcune amiche di ka,,, niente di che.
io: si ma non sono invitate alla mia festa
S: eh dai stai tranquilla, sono solo passate perchè dovevano parlare con lui, tutto qui.
La serata proseguì tra alcool e musica, avevo perso di vista molta gente, evidentemente molti si erano imbucati con la propria fiamma da qualche parte.
Arrivò il momento della torta e magicamente riapparvero tutti. Decisi di esprimere un desiderio pregando che questo non potesse finire mai. La torta era davvero buona. Poi passai ai regali, erano tantissimi. Pedro e Omar mi avevano regalato una piccola borsetta di Kelvin Klein. Eli e le altre ragazze invece alcuni biglietti omaggi per le terme così io e le altre ragazze saremmo potute andare a rilassarci nei momenti più stressanti. La Bea e la Giuli invece una maglietta di Marc Jacobs. Scartai un sacco di regali finchè non arrivai a quello di Ste, aveva voluto che fosse l'ultimo di tutti. Lo aprì con calma, avevo il cuore che batteva a mille. Aprì delicatamente la scatola e trovai un ciondolo con incise le nostre iniziali, era stupendo. Lo indossai subito, ci baciammo lì davanti a tutti. Era il più bel ragalo che potesse farmi. Quella sera avevo indossato anche il nostro anello, non poteva mancare. A metà serata Ste mi prese per mano, avevamo deciso di appartarci un pò per conto nostro, quindi uscimmo nel retro del locale dove c'era il giardino.
S: se non ci fosse freddo ti giuro che farei l'amore con te su questo prato!
io: peccato che si geli ancora essendo a febbraio.
Sfiorai le sue labbra fredde per riscaldarle disegnandone i contorni con la lingua. Ci unimmo in un bacio appassionato, sentivo la sua lingua desiderosa mentre cercava la mia e mentre le sue mani si facevano spazio sotto il vestito. Fummo interrotti da Ka.
K: scusate piccioncini ma vi reclamano in sala.
io: arriviamo subito.
Rientrammo per un altro brindisi. Ballai tutta la sera con gli invitati sotto le note della musica remixata da Kelly. Devo dire che a fine serata ero un pò brilla. Erano le tre e fummo costretti a sgomberare il locale. Non mi reggevo molto in piedi mi aggrappai a Ste che mi sollevò di peso prendendomi in braccio.
S: ragazzi buona notte, ci penso io stasera alla signorina qui presente
K: non sciuparla troppo mi raccomando.
Salutai tutti gli invitati e salì in macchina con Ste.
Non fece in tempo ad entrare in casa che mi buttai completamente su di lui. Raggiungemmo la camera da letto che ci aveva fatto compagnia per tante notti....
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