Ciao a tutti, mi chiamo Martina e questa è la prima ff che scrivo
E’ da un po’ che è lì nel cassetto e adesso ho deciso di postarla
Se passate lasciate tanti commenti
spero che vi piaccia
buona lettura!!!
p.s. siccome non sono molto pratica, qualcuno potrebbe aprirmi il link dei commenti.
grazie mille =)
L’AMORE FA UN GIRO IMMENSO E POI RITORNA
PROLOGO
“Quando ti trovi davanti ad una scelta, lancia in aria una moneta. Non perchè farà la scelta giusta per te, ma perché nell’esatto momento in cui cadrà saprai esattamente cosa desideri di più”
Ed eccomi qui, piena di dubbi a dover scegliere tra due persone e anche se il mio cuore sa benissimo chi è la persona giusta, ho deciso di affidarmi alla sorte. Così prendo una moneta la lancio in aria e…..
1 CAPITOLO
4 anni prima
Inizio di marzo
Mi chiamo Martina ho 21 e sono appena tornata da 3 anni meravigliosi a New York, pronta per tornare al paese dove sono nata, Busto Arsizio. Ero partita per studiare fotografia, il mio sogno, mi è sempre piaciuta l’idea di catturare un istante per sempre. Lì ho conosciuto un sacco di gente nuova, fatto tante amicizie e una marea di esperienze e adesso che la scuola era finita, e nonostante mi trovassi da dio, era arrivato il momento di tornare a casa dalla mia famiglia. L’aereo sta atterrando a Malpensa e io sono da una parte felice perché finalmente potrò riabbracciare la mia famiglia, a proposito loro non sanno niente, voglio fargli una sorpresa. E poi finalmente rivedrò la mia “polla”, questi 3 anni senza di lei sono stati difficili ma abbiamo continuato a sentirci tutti i giorni e quando poteva mi veniva a trovare, solo lei sa che oggi sarai tornata. Dall’altra parte ho un po’ paura perché dopo tutti questi anni via da casa non so così mi aspetterà.
Non ho fatto in tempo a mettere piede a terra che subito mi suona il cellulare, e chi poteva essere se non lei. Leggo il messaggio “stasera si esce, ti passo a prendere alle 22.30” gli rispondo “se non ti dispiace sarei un pochino stanca =)” invio. Mentre aspetto la risposta vado a recuperare i miei bagagli ed ecco che il cellulare suona un’altra volta “non si discute, stasera si mia, è troppo tempo che non ci vediamo . Fatti una doccia, riposati e stasera ti passo a prendere” .
Rassegnata rispondo “ok, discutere con te è inutile alla fine vinceresti sempre tu . A stasera”.
Una volta recuperati i bagagli prendo un taxi e torno a casa. Sono davanti a casa mia, scendo, prendo le mie cose e mi avvio verso la porta di casa. Apro e visto che nessuno sapeva del mio arrivo, me li ritrovo ognuno a fare le proprie cose. Appena si accorgono di me mi saltano tutti addosso, sono felici di vedermi nessuno si spettava il mio ritorno. Dopo gli abbracci iniziali, tutti insieme iniziano a riempirmi di domande e io non capendo più niente urlo “uno alla volta”.
Inizia mamma: “amore perché non ci hai detto che saresti tornata?”
“perché volevo farvi una sorpresa” rispondo io.
“ma se ci avresti avvertito saremmo venuti a prenderti” dice mio padre
“fa niente, ho preso un taxi, e vedere le vostre facce quando sono entrate in casa mi ha ripagato di tutta la stanchezza”
“come è andato il viaggio? Tutto bene? Tu stai bene?” chiede mi mamma
“si tutto bene, il viaggio stressante ma ora sono felice di essere a casa. Mamma, papà vi voglio bene ma adesso vado a farmi una doccia rilassante”.
“ok amore” rispondo insieme.
Salgo le scale, e mi viene in mente che stasera devo uscire così urlo “ mamma stasera io esco”, “tesoro non avevamo nessun dubbio” risponde in tono sarcastico mia madre.
Arrivo in camera e trovo mia sorella, si chiama Alessandra e ha 25 anni, sdraiata con le cuffie nelle orecchie, per questo non si era accorta del mio arrivo. Decido di saltargli addosso e appena si accorge che sono io mi abbracci fino a farmi mancare il respiro, mi è mancata una sacco. Non abbiamo bisogno di parole, l’ho sentita tutti i giorni in questi anni e sa tutto quello che ho vissuto. Una volta liberata dal suo abbraccio finalmente posso andare a farmi un bel bagno caldo e rilassarmi, pronta per vivere questa serata insieme alla mia “polla”.
Sto dormendo, quando sento suonare il cellulare, la mia “polla” mi ha mandato un mex “15 minuti e sono da te” guardo l’orologio e mi accorgo dell’ora le 22.15. solo un quarto d’ora per preparami, neanche la vita frenetiche di New York è riuscita a cambiarmi, sarò sempre una ritardataria cronica. Tutta di corsa mi alzo dal letto e mi preparo il più velocemente possibile. Stiro i capelli, cerco qualcosa da mettermi e dopo aver buttato in aria tutta la valigia, sono riuscita a trovare qualcosa di decente alla fine ho optato per un vestitino nero corto con le spalline e decolté bianche mi trucco e velocemente scendo le scale saluto i miei e esco di corsa. In un nano secondo salgo in macchina della mia “Polla” che ha un’espressione come per dire “era ora”.
Io neanche ci faccio caso l’abbraccio e dico “mon amour quanto tempo non sei cambiata per niente, mi sei mancata”. “Anche tu non sei cambiata per niente, sono contente di notare che sarai sempre una ritardataria cronica” risponde mentre parte per una destinazione a me ancora sconosciuta, a proposito lei si chiama Silvia a 20 anni a la conosco praticamente da tutta la vita, siamo cresciute insieme con lei ho pianto, riso e anche discusso ma alla fine ci siamo sempre ritrovate. “Sai com’è il jet lag, la stanchezza, il fuso orario” dico io mentre lei sta ridendo, “non centra niente il jet lag, anche senza quello saresti stata sempre in ritardo”.
“Ok ok, hai ragione tu, tralasciando questo particolare non ti sono mancata neanche un pochino?” dico con una faccia da bambina. “Certo che mi sei mancata mon amour e finalmente ora che sei a casa possiamo tornare a divertirci insieme!!!!” urla. “Certo, tutto di nuovo come prima, a proposito stasera dove si va?” chiedo, “stasera andiamo a Milano in una nuova discoteca che hanno appena aperto, e noi dobbiamo inaugurarla =)” risponde con un sorrisetto stampato in faccia. “Noto con piacere che neanche tu non sei cambiata per niente in questi anni, comunque sono prontissima per divertirmi, questa sarà la prima di tante serate così” ci guardiamo in faccia e scoppiamo a ridere. Sono contenta che tra noi, nonostante la lontananza non è cambiato nulla.
Dopo mezz’ora siamo finalmente arrivate al locale, entriamo e subito ci fiondiamo al bancone del bar, ordiniamo due birre e ci sediamo hai tavolini. “allora cosa mi racconti? Com’è stato vivere a New York?” mi chiede lei mentre beve un sorso di birra. “Stupendo, passeggiare per quello vie, in mezzo a dei palazzi immensi è stata una sensazione meravigliosa. E poi i pomeriggi passati a Washington Square Park immersa nella lettura, una sensazione unica. Poi c’è stata la scuola, dura e volta anche pallosa ma mi è piaciuta” dico serenamente “e tu? Cosa mi racconti?” chiedo. “La mia vita da comune mortale è proseguita bene, scuola, amici e divertimento. Sai non tutti possono andare a Washington Square Park” dice sarcasticamente. “Ahahahahah, dai andiamo a ballare, in pista” le allungo la mano e insieme ci dirigiamo in pista, iniziamo a ballare, a scatenarci sento la musica nel corpo annullo completamente la gente intorno a me e non mi accorgo neanche che la mia amica non c’è più. La rivedo qualche minuto dopo che sta flirtando con un ragazzo con il capelli ricci castani “sempre la solita” penso. Decido di rimanere lì, in pista hanno abbassato le luci, vedo poco e niente ma a me non interessava in quel momento mi sentivo libera. Mentre ballavo qualcuno mi vene addosso
“***** guarda dove vai”
“vaf*******” mi dice
“******o” rispondo e riprendo a ballare
Poi, mentre stavo ballando è successo qualcosa, o provato una strana sensazione, brividi in tutto il corpo, uno sguardo quasi magnetico mi ha trafitto l’anima ma subito l’ho perso facendomi anche dubitare di averlo visto veramente. Invece quello sguardo io l’avevo visto.
Era il “suo” sguardo.
ros, è ancora presto ma tra un pò scoprirai di chi sono quegli occhi
3 CAPITOLO
Mi giro e quello sguardo e proprio davanti a me, ha due occhi color ghiaccio quasi impenetrabili. La musica si fa sempre più lenta e la pista più buia,non riesco neanche a vederlo in faccia ma in quel momento non mi interessava. Iniziamo a ballare, i nostri corpi si muovevano insieme, eravamo talmente vicini da sentire i nostri respiri. Poi come se nulla fosse mi prende il viso tra le mani e mi bacia, un bacio lungo e profondo, facendomi provare delle sensazioni mai provate fino ad ora. Finita la musica era sparito anche lui senza che me ne rendessi conto, rimasi come una scema in mezzo alla pista. Mi riprendo soltanto qualche minuto dopo quando la mia amica mi scuote per un braccio e mi chiede qualcosa che per me in quel momento era incomprensibile. Mi riaccompagna ai tavolini faccio un respiro profondo e mi riprendo, bevo un sorso di birra e tutto torna come prima. Dopo un po’ qualche minuto Silvia mi chiede “Marty cosa è successo?”
“non lo so, si è avvicinato un ragazzo abbiamo ballato insieme, poi lui mi ha baciato però finita la canzone è sparito” rispondo.
“E come è stato il bacio?” chiede
“stupendo, mi sembrava di stare in paradiso, non mi sono neanche accorta che se ne era andato e se non fosse stato che la canzone era finita ora sarei ancora là in mezzo alla pista imbambolata” dico io sorridendo.
“ti ha già portata in paradiso, neanche un giorno che sei a casa e hai già fatto colpo” dice con un sorriso malizioso.
“Ho fatto talmente colpo che non si è neanche presentato, non l’ho visto in faccia e per quanto ne so potrebbe essere chiunque de presenti in questa sala” dico.
“Fidati di me, un giorno vi rincontrerete, vi innamorerete e avrete tanti figli ahahahahahah” dice lei ridendo a crepapelle
“ahahahahahahah molto divertente. Parliamo di te, chi era quel ragazzo con cui parlavi? Chiedo mentre bevo la mia birra. Lei cerca di fare finta di niente sorseggiando la sua birra.
“su su racconta, abbiamo tutto il viaggio di ritorno se non me lo dici adesso me lo dici dopo, lo sai che non mollo” dico. Lei per tutta risposta mi fa la linguaccia e dice”dai andiamo in pista a ballare”
“per ora sei salva Ma dopo mi racconti tutto” dico io mentre andiamo a ballare. Alle 4 decidiamo di avviarci verso casa e lei mi racconta tutto.
“Allora si chiama marco e ha 25 anni, suona in un gruppo ma non ho capito il nome con tutto quel casino, e vive con tre suoi amici, c’erano anche loro stasera voleva presentarmeli ma erano in giro a fare conquiste da quanto mi ha detto lui”.
“Bene bene, tre amici, vi rivedrete ancora?” chiedo
“Certo, ci siamo scambiati i numeri di cellulare, ma perche ti interessa così tanto?
“niente, era così solo per sapere, sai com’è potrei avere tre amici tra cui scegliere? Dico sarcasticamente.
“non ci pensare nemmeno tu hai già trovato il tuo amore, dimentichi?” dice ridendo “ si come no, non so neanche se lo rivedrò mai più in vita mia, cosa devo fare aspettarlo tutta la vita, non ci penso nemmeno e poi magari sono carini i suoi amici” ci guardiamo in faccia e scoppiamo a ridere. Durante il viaggio di ritorno ci fermiamo da un paninaro a farci un panino. L’ho sempre detto che i paninari sono dei grandi. Poi passiamo tutto il tempo a ridere e scherzare prendendoci in giro a vicenda. Una volta arrivata a casa ci salutiamo e ci diamo appuntamento al giorno dopo, shopping e cena insieme.
Entro in casa salgo in camera cercando di non svegliare mie sorella e non faccio nemmeno i tempo a spogliarmi e struccarmi che mi butto sul letto e cado in un sonno profondo ma con ancora dentro di me tutte le sensazioni vissute quella sera.
Ore 13.00
I miei mi buttano giù dal letto letteralmente. Io ho un occhio chiuso uno aperto e penso “come si stava bene in America senza nessuno che rompeva”. Oramai sono sveglia e non riesco più a dormire quindi decido di alzarmi prendo il cel e noto che ci sono 5 messaggi e 20 chiamate tutte della mia polla. Tutti che mi dicono che alle 14.00 sarebbe passata a prendermi, fisso l’orologio e capisco che ho solo 45 minuti per prepararmi. Mi butto velocemente sotto la doccia, avrei dovuto fare una doccia veloce ma mi stavo talmente rilassando che non mi sono accorta che i minuti passavano. Esco dal bagno e trovo Silvia seduta sul letto che mi aspetta con le braccia conserte.
“Cinque minuti e sono pronta” ovviamente non era vero ma in situazioni del genere cos’altro si può dire.
“si come no, cinque minuti che diventeranno mezz’ora” dice dopo un po’ rilassandosi e ridendo. Più veloce della luna cerco di asciugarmi i capelli vestirmi con le prime cose che trovo e truccarmi e una volta finito finalmente usciamo di casa.
“lancia le chiavi, guido io” gli dico. Quanto mi mancava guidare, a New York prendevo praticamente sempre il taxi. Metto in moto e parto mezz’ora e siamo a Milano ci giriamo tutti i negozi possibili eravamo piene di borse e mi ero rifatta il guardaroba intero. Ci voleva proprio =)
“Allora stasera dove andiamo a mangiare?” chiedo
“so che dovevamo andare a mangiare insieme ma marco mi ha mandato un mex e mi ha detto se lo raggiungevo in studio, sta provando con i suoi amici, mi ha detto di portate anche un amica” mi risponde Silvia.
“Perfetto, non vedo l’ora di conoscere i suoi amici. Certo che però potevi portare anche qualcun altro, io sola per tre mi sembra un po’ poco ahahahahaha, non che mi lamenti però ” dico ridendo.
“ahahahah sempre la solita sei, dai metti in moto e andiamo”.
Così partiamo e dopo poco arriviamo davanti a un palazzo entriamo e ci facciamo indicare la strada per trovare il loro studio. Bussiamo e ci apre la porta Marco che subito saluta la mia amica, ci fa entrare i ci presenta i suoi amici, solo due perché il terzo non era ancora arrivato.
“piacere io sono marco ma chiamami pure Pedro” dice quello ricciolino con i capelli
“loro sono Danilo e Stefano” dice Marco
“piacere io sono Silvia”
“e io sono Martina” diciamo
“piacere mio, chiamami Dani” dice quello biondo con i capelli più lunghi
“Piacere mio, chiamami Ste” dice l’altro con i capelli corti neri.
“il chitarrista del gruppo purtroppo è sempre in ritardo e neanche oggi si è smentito” dice Ste.
“Marty avete già qualcosa in comune” dice Silvia
“allora suonate in un gruppo, siete famosi?” chiedo io cambiando discorso
Tutti e tre si mettono a ridere e io non capisco perché
“si diciamo che siamo un po’ famosi” dice Dani
“davvero? E come vi chiamate? Chiedo
“finley” rispondono insieme. Cerco di recuperare nel mio cervello qualcosa che li colleghi a loro ma niente non ho idea di che siano. Loro vedono la mia espressione e capiscono che non ho mai sentito parlare di loro.
“Niente, non ho idea di chi siate” dico un po’ imbarazzata.
“non pretendiamo che ci conoscano tutti però almeno qualcosa dovevi aver sentito di noi, dove hai vissuto fino a adesso? Sulla luna?” chiede pedro.
“no sulla luna no, ho vissuto a New York, sono tornata proprio ieri” dico.
“Bè allora sei perdonata” risponde ste.
“certo, New York è meglio della luna ” dice dani euforico
Restiamo lì a parlare ancora fino a quando il loro amico non ci degna della sua presenza. Una volta arrivato si presenta a Silvia io ero girata a parlare con Dani e non mi ero accorta della sua presenza quando con una mano mi picchietta sulla spalla e dice con il suo modo arrogante “sai quando non si ci conosce sarebbe opportuno presentarsi” io sono già pronta a girarmi per rispondergli a tono pensando che se io e lui iniziamo così non andremo mai d’accordo quando girandomi incontro quello sguardo.
Ero quasi sicura che fosse lo stesso sguardo della notte prima ma non avevo nessuna certezza quindi decisi di rispondergli a tono
“e tu dovresti arrivare in orario” gli dico con aria di sfida.
“e tu quando la gente entra dovresti smettere di fare quello che stavi facendo e presentarti” dice in modo sempre più arrogante,
“probabilmente non eri così importante da accorgermi della tua presenza” dico sempre più arrabbiata. Credo che se fossimo soli probabilmente saremmo già sul punto di litigare furiosamente. Io e lui non andremo mai d’accordo.
“Bene bene qua volano già scintille” dice ste
“direi fuoco e fiamme e neanche vi conoscete” gli fa eco dani
Tutti hanno sorrisetto stampato in faccia l’aria si sta facendo un po’ pesante quando pedro prende la parlo e ci presenta
“lui è carmine e lei e Martina” dice indicandoci.
“piacere, tutti mi chiamano Ka ma tu se è possibile non chiamarmi proprio” dice con fare spavaldo
“piacere solo tuo mio no, tu dimenticati proprio il mio nome se è possibile” gli rispondo sempre con la mia aria da sfida.
“scommettiamo che si mettono insieme” dice Ste
“gli do un mese e saranno pazzi l’uno dell’altro” risponde dani
“io gli do anche meno, poi non dimentichiamoci chi è ka” dice Pedro
Io e ka che avevamo sentito tutto rispondiamo insieme “mai e poi mai”
“Io con un uomo del genere non mi ci metterò mai e sottolineo mai. Piuttosto mi faccio suora” dico io
“dolcezza dillo che ti piacerebbe stare con uno come me, peccato che non voglia io” dice con aria spavalda,
“continua a sognare e torna e sonare la tua chitarra che è meglio” rispondo acida ci manca poco che mi esca il fumo dal cervello.
“dai ragazzi iniziamo le prove” dice pedro così ognuno prende il suo posto e cominciano.
Suonano un sacco di canzoni ma io sono concentrata su un unico suono, quello di una chitarra che proprio lui sta suonando. Posso pensare tutto quello che voglio di lui ma con quella chitarra è veramente bravo, mi fa venire i brividi in tutto il corpo. Ogni tanto mentre provano mi lancia delle occhiatacce e io gli rispondo allo stesso modo. Tutti intorno a noi non riescono a smettere di ridere.
Silvia è completamente immersa ad ascoltare e flirtare con Pedro che non si accorge neanche di me. Io che sto pensando alla sera prima e a quegli occhi. Non so se sia veramente lui, so solo che quando lì ho rivisti oggi ho riprovato le stesse emozioni, ogni volta che incrocio il suo sguardo provo delle sensazioni magnifiche. Ho una tale confusione dentro di me, è evidente che noi due non potremmo mai andare d’accordo ma quegli occhi… sono talmente presa dai mie pensieri che non mi accorgo neanche che hanno finito e che sono tutti pronti per andare.
“Principessa noi abbiamo finito, quindi se si vuole alzare e dirigersi verso la porta ci farebbe un grande piacere” dice Ka con la sua solita aria.
“Guarda starei qui seduta solo per fare un dispetto a te, peccato che si è fatto tardi e noi dobbiamo tornare a casa” dico indicando Silvia.
Così usciamo e tutti ci dirigiamo verso le nostre macchine.
“ci vediamo” dice ka rivolto a tutti
“ loro tre sicuramente, a te spero di vederti il meno possibile” dico in modo acido
Non gli do tempo di rispondere che ho messo in moto e sono già partita lasciandolo lì impassibile.
eccomi con un altro capitolo, spero che vi piaccia =)
6 CAPITOLO
Casa dei ragazzi
“ahahahah carmine ha trovato pane per i suoi denti” dice ste entrando in casa
“è molto duro come pane, ha trovato la donna della sua vita” dice dani
“potrà passarsi tutte quelle che vuole ma presto cadrà tra le sue braccia” dice pedro
“si sposeranno e faranno tanti bambini” dice ste ridendo
“nooooo tanti bambini come ka, è la fine del mondo aiuto!!!” dice dani nascondendosi dietro il divano
Ka che fino ad ora era stato zitto interviene
“tutto quello che avete detto non succederà mai”
“e perché?” chiede dani
“siete perfetti l’uno per l’altro” lo incalza pedro
“primo: non mi piace, è spavalda, piena di se arrogante e vuole sempre avere ragione, secondo: non mi metterò mai con lei e terzo: avete finito di prendermi per il culo?” dice ka andando a sedersi sul divano.
“no non abbiamo finito, anzi siamo solamente all’inizio” risponde ste
“ poi è troppo divertente ” dice dani
“già prenderti per il culo è la cosa migliore del mondo” gli fa eco pedro
E tutti scoppiano a ridere continuando a prenderlo per il culo
“lo so sai che hai appena descritto te al femminile?” chiede pedro
“io non sono così” risponde ka
“oh si…tu sei esattamente così” rispondo insieme pedro, dani e ste
“spavaldo” dice dani
“pieno di sé” dice ste
“ e soprattutto vuoi sempre avere ragione anche quando a torto marcio” gli fa eco pedro
“ok avete finito, non reggo un’altra discussione oggi… facciamo una bella partita alla play e non voglio più sentir parlare di lei” dice ka
“si papà” risponde sarcasticamente ste
Ka lo guarda male mentre si prepara a giocare, gli altri sono già seduti sul divano pronti per iniziare. Ka e ste contro pedro e dani. Juve e Milan. Naturalmente vince il Milan 3-0.
È passata una settimana dal mio ritorno. È stata una settimana frenetica, ho dovuto riorganizzare la mia vita qua, ma nonostante questo sono riuscita ad uscire anche con i ragazzi. Fortunatamente lui non c’era mai, ogni sera doveva uscire con una ragazza diversa, meglio per me. Forse quello mi sono sbagliata, quello sguardo non era veramente il suo.
Ho cercato informazioni su di loro come gruppo e ho scoperto che sono esplosi nel 2006 con “tutto è possibile” e nel 2007 hanno pubblicato il loro secondo album “adrenalina” e ora sono in studio per registrare il loro terzo album. Decido così di andare al centro commerciale a comprare entrambi i cd, non vedevo l’ora di ascoltare di nuovo il suono di quella chitarra. Una volta comprati torno casa, inserisco il cd nello stereo, mi sdraio sul letto e mi lascio cullare da quella musica. Stupenda. Devo dire che sono molto bravi, mi sono piaciute tutte le canzoni ma due mi hanno colpito particolarmente “sole di settembre” e “il tempo di un minuto”. Sono molte le cose su di loro e ora che sono a casa devo recuperare tutto il tempo perso.
Sabato mattina, esco con silvia e poi si va allo studio a trovare i ragazzi, stasera si esce insieme. Purtroppo oggi dovrò vederlo. Non poteva evaporare anche oggi. Che ne so, schioccare le dita e lui puff non c’è più. No sfortunatamente no, o forse fortunatamente?!?
Silvia è già arrivata, fortunatamente oggi ho poco ritardo.
“Hai visto che brava oggi, solo 5 minuti di ritardo” dico mentre scendo le scale
“Che ne dici di migliorare ancora di più e diventare puntuale?” risponde
“non ti prometto nulla” dico ridendo“ok sono pronta andiamo”.
Usciamo e ci dirigiamo verso il centro di Milano, oggi massaggi e nuovo look. Alle 13.00 usciamo che siamo completamente rilassate e dopo questa settimana frenetica ci voleva proprio, e un look nuovo di zecca. Vista l’ora decidiamo di andare in un bar a mangiare, ordiniamo e mentre aspettiamo parliamo.
“Allora, con pedro come va’? hai fatto colpo?” chiedo
“Bè lo sai che questa settimana ci siamo visto spesso, ci siamo conosciuti meglio ci siamo divertiti un sacco” dice lei mentre io ho un sguardo come per dire “ti muovi ad arrivare al sodo”.
Lei continua a parlare e parlare fino a quando non si decide
“ok ok, ci siamo baciati!!!” dice con sorrisetto stampato in faccia.
“finalmente, è una settimana che vi sopporto sempre appiccicati. Cmq come è stato?” chiedo
“bellissimo, il mondo intorno a me si era fermato” risponde con aria sognante.
Gli do un pizzicotto ma lei niente
“terra chiama Silvia” dico ridendo “torna tra noi comuni mortali”.
“e tu invece, come va con il tuo amico?” dice cambiano discorso
“benissimo, l’ho visto pochissime volte, ci siamo scambiati si e no mezza parola e soprattutto meno le vedo e meglio sto” dico decisa
“ricordati quello che sto per dirti, tu ti innamorerai di questa persona e da quel poco che lo conosco ti farà anche soffrire molto” dice
“impossibile, perché non succederà mai niente” credo che in quel momento stavo mentendo più a me stessa che a lei.
“Dai adesso mangiamo e poi via verso lo studio dei ragazzi” dico
Dopo pochi minuti arrivano le nostre ordinazioni, mangiamo, paghiamo e ci dirigiamo verso lo studio. Entriamo senza bussare, cosa che avremmo fatto meglio a fare, infatti stavano provando e noi li abbiamo interrotti.
“E chi poteva essere se non la principessa” dice ka arrabbiato perché li abbiamo interrotti
“e chi poteva essere se non tu a lamentarti sempre” rispondo io andando a sedermi sul divano
“ragazzi sono solo le 3, tenetevi le cartucce migliori per dopo” dice ste
“si infatti, non sparatele subito altrimenti dopo non ce ne sono più” dice dani sarcastico
“fidati sarebbero capaci di litigare anche per un granello di polvere” interviene pedro
Credo che anche i ragazzi si siano rassegnati a sentirci litigare ogni volta e mentre io mi vado a sedere sul divanetto silvia va ad abbracciare e sbaciucchiarsi pedro.
“ragazzi noi dovremmo provare” dice ka tamburellando con le dita sulla chitarra
“dai silvia, lascia il tuo amore i vieni a sederti qui. Prima che la scimmia si arrabbia ancora di più” dico lanciando una frecciatina a ka che se potrebbe in questo momento mi farebbe fuori volentieri.
Dopo un ultimo bacio si stacca e viene a sedersi di fianco a me mentre i ragazzi riprendono a provare. Nel mentre io mi concentro sul suono di quella chitarra e penso al perché non riusciamo proprio a trovare un punto di incontro noi due. Forse siamo troppo simili ma stiamo diventando come due calamite che si attraggono, un’attrazione che cresce ogni giorno di più. Sono sicura che anche per lui è così.
Sono talmente immersa nei mie pensieri che non mi accorgo neanche che si era fatta l’ora di andare.
“ragazze noi abbiamo finito per oggi” dice pedro
“ci vediamo stasera fuori dal locale” dice ste
“facciamo per le 22.30” gli fa eco dani
“per tua sfortuna io non ci sarò” dice ka rivolta a me
“direi per mia fortuna” gli rispondo io
“no no per tua sfortuna” dice
Lo guardo senza capire cosa intendesse. Ma in fondo meglio così.
Detto questo ci salutiamo e ci dirigiamo alle nostre case per prepararci a vivere una serata di divertimento insieme.
ok oggi mi sono alzata con le galline =) quindo ho deciso di postare un nuovo capitolo. commentate!!!!
8 CAPITOLO
Ci troviamo tutti davanti al nuovo locale, entriamo prendiamo una birra e ci dirigiamo a ballare. Musica a tutto volume che ti entra nel corpo, pedro e silvia non si sono staccati un attimo da quando siamo arrivati dani e ste sono spariti non li vedo più saranno andati a cuccare mentre io sono qua in mezzo alla pista che mi muovo a ritmo di musica, un pochino sbronza visto le 4 birre che mi sono bevuta, quando improvvisamente provo una strana sensazione la stessa di quella sera.
Provo a fare finta di niente, ma ho come l’impressione che qualcuno si stia avvicinando ed infatti proprio quando mi giro mi ritrovo davanti quegli occhi color ghiaccio. Ormai tutti intono a me è annullato ci siamo solo io e lui, mette le mani sui miei fianchi e iniziamo a ballare, i nostri corpi si muovono all’unisono. Anche se non sono molto lucida so che non sto sognando, so che tutto questo è vero. Finita la canzone mi prende per mano e in mezzo a tutto quel buio mi trascina fuori, ma perché in questi locali non si vede mai niente.
Una volta fuori si accende una sigaretta, è girato di spalle quindi non riesco a vederlo in faccia quando si gira mi ritrovo davanti lui.
“tu?” dico io
“si io” risponde lui
“era tu anche l’altra sera?”
“si, quando ti ho visto per la prima volta non so cosa mi è successo, mi sentivo attratto da te come una calamita così mi sono avvicinato abbiamo ballato e alla fine ti ho baciato. Ma avevo paura così quando è finita la musica sono sparito anch’io” dice ka sincero
Sono confusa, non so cosa dire, ora sono lucida più che mai sono sicurissima di quello che hanno sentito le mie orecchie.
“la prima volta che ci siamo visti allo studio, tu mi avevi riconosciuto. Perché hai fatto finta di niente? Perché mi tratti sempre in quel modo?” chiedo
Vedo che lui si agita, fuma quella sigaretta nervosamente come impaurito dalla risposta
“perché sei una calamita per me e in quel modo è più facile tenerti lontano. Fidati, mi conosco e ti farei solo soffrire” dice
“ma perché tutti pensano che devo soffrire” dico ad abbassa voce per fortuna lui non mi ha sentito
“ora non voglio niente da te, è meglio così, volevo solo farti sapere che mi piaci” butta la sigaretta si avvicina mi prende il viso tra le mani e mi bacia un’altra volta. Un bacio lungo e profondo, mi sembra quasi che il tempo si sia fermato. Poi improvvisamente mi lascia andare, prende e se ne va lasciandomi lì da sola. Prima che scompaia definitivamente gli grido
“è così che finisce tutto, ancora prima di cominciare, con te che scappi perché hai paura di vivere i tuoi sentimenti?”
Lui torna indietro si avvicina e con una mano mi accarezza il viso
“si è così che finisce. È vero ho paura di tutto questo, dei miei sentimenti ma preferisco che finisca così. Lo so sono uno ******o” dice poi si avvicina a me e mi da una bacio sulla guancia. Un bacio dolce, e infine se ne va definitivamente.
Lo guardo andare via, scappare da tutto questo, per la sua stupida paura di poter essere felice.
Poi dentro di me penso
“perché tutti vogliono decidere per me?”
È passato un mese da quel giorno ho provato più volte a parlare con ka, ma lui niente non ne voleva sapere aveva messo un muro tra di noi e ogni volta finivamo per litigare.. Una volta avevamo alzato talmente i toni che ste dovette urlare più di noi per farsi sentire
“ragazzi adesso basta, sembrate due bambini, allontanatevi”
Ci andammo a posizionare il più lontano possibile tutti e due ancora pieni di rabbia.
“che ne dite di prendervi una bella camomilla” disse pedro sarcasticamente.
Io e ka lo fulminammo con lo sguardo quando intervenne dani e ci chiese
“ma si può sapere cosa è successo? Sono due mesi che andate avanti così”.
“niente di che. Solo che il vostro amico è un cretino. Pensa di sapere cosa si meglio per me quando invece non sa un *****” dico piena di rabbia
Sta per rispondermi quando pedro si intromette
“basta così, silvia porta la tua amica a tranquillizzarsi e tu fermo lì non muoverti e rilassati”
Uscii sbattendo la porta con silvia che mi rincorreva
“Marty fermati e spiegami cosa è successo”
Mi fermo e intanto una lacrima mi scende sul viso
“perché piangi?” mi chiede
“perché è un cretino, due mesi fà quella sera fuori dal locale mi ha detto che gli piacevo che quella sera in cui mi ha baciato era lui. Ha detto che mi trattava così perché per lui era più semplice tenermi lontana. Non contento mi ha baciata un’altra volta e poi mi ha detto che non vuole niente da me, voleva solo farmi sapere che gli piacevo. Ho provato più volte a parlargli ma niente, ha messo un muro tra di noi” dico io mentre sono un fiume in piena.
“mi dispiace, dai adesso sfogati piangi e poi l’unica cosa sarà fare l’indifferente, se sarete nella stessa stanza non calcolarlo proprio.” Dice silvia mentre mi offre la sua spalla come ha fatto tante altre volte.
Piango, le lacrime scorrono come un fiume in piena e lei e li che mi consola come solo una vera amica sa fare. Dopo un po’, quando mi sono calmata, mi fa una domanda che mi spiazza
“lo ami?”
“no” rispondo imbarazzata
“ lo ami?” mi ripete
“ti ho detto di no”
Ma siccome lei mi conosce troppo bene me lo richiede un’altra volta
“per l’ultima volta lo ami?”
“si si si e si” rispondo questa volta non potendo più mentire e ricominciando a piangere
“dai tranquilla si sistemerà tutto” dice offrendomi di nuovo la sua spalla
In studio dai ragazzi
“adesso ci dici cosa è successo” dice pedro
“immediatamente, prima di combinare qualche guaio” gli fa eco dani
“vi ricordate quando vi ho raccontato che avevo baciato una ragazza in mezzo alla pista da ballo?”
Tutti fanno cenno di si con la testa.
“Bene era lei, un mese fa gli ho raccontato tutto, che mi piaceva che la trattavo male per tenerla lontana poi lo baciata di nuovo dicendogli che però non volevo niente da lei e alla fine me ne sono andato lasciandola lì. Da quel giorno ho alzato un muro tra di noi” racconta ka
“lo sai che sei scemo?” dice pedro
“si lo so”
“ma se ti piace così tanto perché la tratti così?” chiede dani
“perché ho paura di innamorarmi, mi conoscete sapete che non andrebbe a finire bene” dice ka con tono sconsolato
“tu non hai paura di innamorarti, tu lo sei già” dice pedro
“ma non dire ******ate”
“la ami?” chiede dani
“no” risponde diretto lui
“si che la ami, non mentire a noi” dice pedro
Rimane li a pensarci un po’, poi capisce che i suoi amici hanno ragione
“si la amo. Ma ho combinato un sacco di casini”
“dai adesso non pensarci le cose si sistemeranno, ora riprendiamo a suonare, quando sei arrabbiato dai il meglio di te” dice ste cercando di strappargli un sorriso.
Così riprendono le prove e per tutto il giorno ka cerca di dimenticare.
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