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  1. #31
    V.I.P


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    Predefinito Re: L'amore fa un giro immenso e poi ritorna

    29 CAPITOLO

    Quel giorno io, silvia e pedro dovevamo andare in centro a milano a fare un giro quando pedro si ricordò di aver dimenticato qualcosa a casa.
    "marty ti dispiace se torniamo indietro, ho domenticato il cellulare a casa" mi chiese
    "no no, non ti preoccupare, torna pure" risposi
    Ma dentro di me avevo una fifa paurosa.
    Da quando mi aveva lasciata non avevo più messo piede in quella casa, ero stata bene attenta e tenermene alla larga e adesso avrei duvuto combattere i miei demoni. Una delle tante paure che avevo accumulato in quel periodo.
    Arrivammo davanti a casa, scesi dalla macchina ma quando arrivai davanti alla porta ero come immobilizzata, non riuscivo a muovere un passo
    "forza entra, lui non c'è" disse pedro
    Facendomi coraggio varcai la soglia di quella casa e ul suo profumo mi colse alla sprovvista. Potevo sentirlo in ogni angolo.
    Doveva assersene messo tutta la boccetta perchè si sentiva a km di distanza.
    "marty, vieni con me, devo farti vedere una cosa"mi disse silvia mentre mi conduceva in camera di pedro
    Mentre percorrevo il corridoio, passai davanti alla sua camera e una miriade di ricordi mi inondò
    Mi fermai per qualche minuto davanti alla porta della sua camera. Quante giornate avevamo passato dentro quelle 4 mura, ridendo e scherzando come dei bambini, come se al mondo esistessimo solo noi due.
    Arrivata in camera di pedro, silvia tirò fuori dalla borsa una busta
    "cos'è quella?" chiesi
    "è per te, apri" rispose porgendomi la busta
    "se è quello che penso non lo voglio"
    "tesoro, è arrivato il momento di scoprire la verità" mi disse sedendosi vicino a me
    "ho paura"
    "lo so, ma io sarò qui con te in qualsiasi caso. E anche pedro ti starà vicino" disse abbracciandomi
    Raggruppai tutto il mio coraggio, presi il test con le mani tremanti e andai verso il bagno.
    "buona fortuna!!!" mi disse silvia
    "speriamo bene" pensai io
    Dopo averlo fatto aspettai, ma i minuti sembravano non passare mai.
    "allora?" chiesi a silvia
    "marty calmati, non è ancora ora" mi disse
    "si è semplice per te, non sei tu quella che potrebbe essere incinta" dissi agitata
    "hai ragione, ma ora siediti e respira"
    Il momento era arrivato, lei guardò e dalla sua faccia capii tutto.
    Presi il test dalle sue mani e lo fissai per diversi minuti.
    Ero incinta.
    Feci il test alre volte, ma il risultato era sempre quello. Positivo.
    "e adesso che faccio?"
    intanto qualcuno bussò alla porta. Era pedro
    "vieni entra" dissi io
    "allora, come è andata?" chiese
    alzai la testa e quando mi vide gli bastò per capire quello che era successo.
    Sia lui che silvia mi abbracciarono
    "devi dirlo a ka" mi disse pedro
    "no, è fuori discussione" dissi decisa
    "hai il diritto di sapere" mi disse silvia
    "non ha più il diritto di niente lui" dissi arrabbiata
    "ok, ma prima o poi glielo dovrai dire"
    Rimasero lì con me per molto tempo aiutandomi a capire cosa volevo fare.
    Ma io sapevo già cosa avrei fatto, quel bambino lo avrei tenuto, costasse quel che costasse. Era già una parte di me.
    Dopo avergli fatto promettere di non dire niente a nessuno, sopratutto a ka, me ne tornai a casa.
    Purtroppo il mio stupido orgoglio mi impediva di dirgielo, se solo fossi lo fossi stata meno.... a volte mi maledivo per essere così orgogliosa.
    E poi se glielo avessi detto, sarebbe tornato con me perche mi amava o perchè doveva?!? era un rischio che non ero prnta a correre.
    Ma adesso sapevo esattamente cosa avrei fatto.

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  2. #32
    V.I.P


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    Predefinito Re: L'amore fa un giro immenso e poi ritorna

    Ragazze, tranquille, i giorni felici torneranno. Più in là, ma torneranno

    30 CAPITOLO

    Dopo aver scoperto di essere incinta presi l'unica decisione possibile. Tornare a New York.
    Ora dovevo solamente comunicarla alla mia famiglia, così una sera lì radunai tutti
    "mamma, papà vi devo parlare" esordii
    "dicci amore" disse mia mamma sedendosi sul divano
    "torno a New York"
    Vidi che tutti erano a bocca aperta. non si sarebbero mai aspettati una scelta del genere
    "come mai?" mi chiese mio padre
    "perchè non posso più rimanere" risposi
    Loro mi abbracciarono e anche se erano dispiaciuti, accettarono la mia scelta.
    Informai anche pedro e silvia e se sulle prime non riuscivano a comprendere il perchè di questa scelta, poi mi appoggiarono e mi aiutarono ad organizzare tutto quanto.

    Era tutto pronto per la mia partenza,avevo avvertito daniel del mio arrivo e lui era contento di ospitarmi di nuovo. Sarei andata a vivere di nuovo con lui.
    Ora mancava una sola cosa d a fare, dirlo ai ragazzi e a lui.
    Così, il giorno prima della partenza mi recai al loro studio, bussai ed entrai, erano tutti lì.
    "ragazzi, devo dirvi una cosa importante" dissi mentre mi sedevo sul divano
    Silvia e pedro sapevano già cosa avevo da dire, dopotutto mi avevano aiutato loro ad organizzare ogni cosa.
    "ok, spara" disse ste
    "beh domani parto" dissi
    "cosa?!?" disse dani che per poco non cadde dalla sedia
    "perchè?!?" gli fece eco ste
    "qui per me ormai non c'è più niente" dissi abbassando lo sguardo
    "ma ci siamo noi, i tuoi amici" disse dani
    "lo so, vi voglio bene, ma non posso restare qui"
    "e dove vai?" chiese ste
    "torno a New york"
    Vidi ka che salto sulla sedia al suono di quelle parole
    "ci dispiace, non ci conosciamo da molto, ma in poco tempo sei riuscita ad entrare nel cuore di tutti noi" disse ste
    "già....e ricordati se ma dovessi tornare noi saremo qui per te, sempre. Ti vogliamo bene" disse dani
    Erano riusciti a farmi commuovere.
    Una lacrima mi stava scendendo in viso.
    "grazie ragazzi, è bello sapere di avere degli amici come voi" dissi asciugandomi le lacrime
    Poi mi alzai e andai ad abbracciarli. Ka, che nel frattempo si era seduto il più lontano possibile da me, stava guardando fuori dalla finestra.
    Aveva ascoltato ogni singola parola ma non riuscivo a capire cosa procasse in quel momento. Era immobile, fermo come una statua.
    Avevo ancora il suo braccialetto al polso, non l'avevo mai tolto neppure quando mi aveva lasciato, mi aveva aiutato a superare momenti difficili, ma adesso era arrivato il momento di ridarglielo, così mi avvicinai a lui
    "tieni questo è tuo" dissi togliendomelo e allungando una mano per darglielo
    Lui non si girò neanche così presa da uno scatto d'ira glielo tirai addosso e poi me ne andai.
    "domani veniamo a salutarti" disse silvia
    "non ce nè bisogno" risposi io
    "noi vogliamo venire" disse pedro
    "ok, allora ci vediamo domani"
    Tornai a casa e mi misi subito a letto e il sonno prese il sopravvento su di me.


    Tranquille ragazze, presto tornerò!!
    Commentateeeeee
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  3. #33
    V.I.P


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    Predefinito Re: L'amore fa un giro immenso e poi ritorna

    31 CAPITOLO

    Il giorno della partenza era arrivato. I miei mi accompagnarono all'aeroporto, feci il chekin e poi prima di imbarcarmi li sautai
    "ciao mamma, ci vediamo presto" dissi io
    "contaci, io e papà verremmo spesso a trovarti" mi rispose
    "non vedo l'ora"
    Pi salutai papà e mi sorella entrambi avevano gli occhi lucidi
    Nel frattempo erano arrivati anche i ragazzi, con loro c'era ka, ma credo che sia venuto non per sua volontà, infatti stava in disparte.
    "ci mancherai tanto" disse ste abbracciandomi
    "già, fatti viva qualche volta" disse dani e abbracciai anche lui
    "lo farò" risposi
    Poi passai a pedro
    "sai sono contenta che silvia abbia trovato proprio te, sei una brava persona e un'ottimo amico, e poi sono sicura che lei è in buone mani con te" dissi io
    "grazie marty, anche tu sei un'ottima amica" disse lui abbracciandomi
    Era arrivato il turno di silvia, salutare lei era più difficile, lei era un pezzo della mia vita, siamo cresciute insieme e mi mancherà molto non poter vivere la quotidianità con lei
    "mon amour, quando vuoi vieni a trovarmi, io ci sarò sempre per te. E poi avrò bisogno del tuo aiuto" gli dissi
    Lei stava già piangendo
    "verrò sicuramente. E ricordati che ti voglio un mondo di bene" mi disse abbracciandomi
    "il tuo nipotino ti aspetta" gli sussurrai senza farmi sentire dagli altri e poi mi staccai da lei
    Ero pronta, mancava solo una persona da salutare, lui.
    Mi avvicinai e iniziai a parlare
    "nonostante tutto non rinnego niente di quello che c'è stato tra di noi. Tu mi hai fatto crescere nel bene e nel male"
    Me ne stavo per andare quando lui mi prese per mano e mi abbracciò, non me lo aspettavo dopo che lo avevo visto freddo come il ghiaccio per tutti quei giorni.
    "non te ne andare" mi sussurrò
    "ka non chiedermi questo" gli risposi
    "ti prego resta. Io ti voglio bene"
    "lo so, ma il tuo bene nn mi è mai bastato. Io ti amo" gli dissi
    Poi con le lacrime agli occhi mi staccai da lui e me ne andai.
    Salutai di nuovo tutti quanti e piangendo mi imbarcai senza più girarmi. Non avrei mai voluto andarmene ma restare lì mi faceva stare male e non vedo altra via d'uscita.
    Dopo più di 9 ore di aereo finalmente ero arrivata. Ero stanca morta e la nausea si era fatta sentire per tutto il viaggio.
    Appena scesa dall'aereo mi precipitai subito in bagno a vomitare dopo andai a recuperare la mie valige e all'uscita c'era Daniel che mi aspettava. Corse verso di me e mi abbracciò
    "bentornata a New york"mi disse
    Già peccato che io non avrei mai voluto tornarci.


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  4. #34
    V.I.P


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    Predefinito Re: L'amore fa un giro immenso e poi ritorna

    32 CAPITOLO

    Le cose a New York stavano andando meglio del previsto. Ci avevo messo un pò prima di ambientarmi di nuovo ma ora finalmente stavo bene.
    Dopo poche settimane dal mio ritorno la passione tra me e daniel è riscoppiata.
    Certo nel mio cuore c'era sempre ka, e non avrei mai amato nessuno come lui, ma era arrivato il momento di andare avanti con la mia vita.
    D'altronde lui stava ancora con eleonora e da quello che mi aveva raccontato silvia stavano facendo grandi progetti.
    Raccontai tutta la verità e daniel, di ka, del bambino e di perchè ero tornata.
    Ormai ero di otto mesi e mezzo, mancava poco al termine, praticamente ero una palla, mangiavo come un bue, avevo le caviglie gonfie e dovevo andare sempre in bagno.
    Per fortuna quella settimana era venuta silvia a trovarmi così potevamo passare un pò di tempo insieme.
    "allora, come mai pedro non è venuto?" chiesi mentre peparavo la cena
    "era impegnato con la band" rispose sedendosi su una sedia
    "digli che lo saluto e che mi mancheranno le sue scemenze"
    Eggià, pedro le prime volte che veniva a trovarmi si inventava di tutto per farmi ridere e adesso era rimasto come tradizione.
    "credimi mancheranno anche a lui" rispose
    poi ci guardammo in faccia e scoppiammo a ridere.
    Veniva molto spesso a trovarmi ma ogni volt che se ne andava mi mancava sempre di più.
    "hai deciso come lo chiamerai?" mi chiese
    "avrei una mezza idea" risposi
    "dai dimmi, sono tutta orecchie"
    "a me piace tanto joel"
    "ma allora è un maschietto?"
    si...non te lo avevo ancora detto?" chiesi facendo la finta tonta
    "no mi sa che ti sei dimenticata" mi disse ironica
    "si mi sa di si ahahahah"
    E giù a ridere un'altra volta. Era inutile, quando eravamo insieme non riuscivamo proprio a fare le serie.
    "perchè non me lo hai detto subito?" mi chiese
    "volevo farti una sorpresa" dissi
    "è stata una sorpresa bellissima" e mi abbracciò
    Ricambiai il suo abbraccio.
    "telefono a pedro. Mi ha detto di avvertirlo quando avrei scoperto se era un maschietto o una femminuccia =). A proposito il nome mi piace un sacco" disse mentre prendeva il cellulare
    "salutamelo e digli che lo aspetto per quando sarà nato" gli dissi
    Mentre lei telofonava io preparavo la tavola. Quando tornò era passato molto tempo, ci mettemmo a mangiare e una volta finito iniziai a sistemare la cucina.
    "ehi fermati un attimo se non vuoi farlo qui sul pavimento il tuo bambino. Vai a sdraiarti, finisco io" mi disse come un caporale
    Vederla così mi fece tornare in mente la giornata di gardaland e tanti ricordi riaffiorarono. Allora era tutto diverso.
    "mi sa che hai ragione, vado a dormire" dissi dandogli lo straccio per pulire
    "deduco che stasera non si esce allora " mi disse con ironia
    "ahahahahahah hai dedotto bene. Beh camera tua sai dov'è quindi io ora vado. ci vediamo domani, buonanotte"
    "buonanotte anche a te"
    E mentre lei finiva di mettere a posto io andai in camera, Daniel stava già dormendo così mi misi a letto anch'io e subito mi addormentai.

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  5. #35
    V.I.P


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    Predefinito Re: L'amore fa un giro immenso e poi ritorna

    33 CAPITOLO

    Passai tutta la notte ad agitarmi nel letto. Avevo dei dolori assurdi. Quando mi alzai e mi guardai allo specchio ero bianca come un lenzuolo.
    Andai in cucina e preparai la colazione, nel frattempo arrivò anche silvia
    "ehi, buongiorno" mi disse sbadigliando e ancora in pigiama
    "buongiorno anche a te" risposi
    "ma stai male?" mi chiese
    "insomma, ho dormito male, avevo dei dolori alla pancia" risposi
    "secondo me oggi è il grande giorno"
    "ma va, non è ancora arrivato iol termine"
    "e allora, i bambini mica lo sanno quando è il termine, quando hanno voglia di uscire escono" disse bevendo il suo caffè
    "ahahahahah, cmq non sarà oggi. Devo fare alcune cose"
    "una di queste sarà andare in ospedale" disse ridendo
    Finito di fare colazione andai a farmi una doccia e a mettere a posto le ultime cosa che mi mancaavano per il bambino.
    Silvia nel frattempo era in salotto a guardare la tv.
    Io una volta finito scesi e mi sedetti sul divano con lei. Passammo la giornata a parlare del più e del meno, di come andavano le cose in Italia, di come stava lui, nonostante tutto non riuscivo a dimenticarlo. Da quello che mi raccontò capii che sicuramente se la stava passando meglio di me.
    Poi mi alzai e andai verso le scale, ma mentre le stavo salendo sentii qualcosa
    "silvia abbiamo un problema" gridai tenendomi alla ringhiera
    "cosa succede?" disse mentre si mangiava un cornetto
    "niente di che...mi si sono solo rotte le acque" dissi
    Il cornetto che stava mangiando gli cadde di mano
    "ma... adesso?"
    "si proprio ora, chiama qualcuno" dissi dolorante
    "ok, chiamo subito il 911"
    Chiamò e nel giro di pochi minuti arrivarono e mi portarono in ospedale.
    Silvia era in sala parto con me.
    Gli stavo stritolando una mano per il dolore.
    Vedevo che gli facevo male ma era niente in confronto a quello che provavo io.
    "signorina spinga" mi disse un'infermiera
    "fa male" gridai
    "lo so, ma dobbiamo farlo uscire" rispose lei
    Non ce la facevo più, ero tutta sudata e dolarante
    "VOGLIO KA" gridai ad un tratto
    "tesoro ka non c'è" mi rispose silvia
    "fallo venire, subito" gridai aggrappandomi alla sua mano
    "tesoro, ka sta dallaltra parte del mondo, non può venire"mi disse dolcemente
    "ti prego, ho bisogno di lui, mi manca"
    "lo so, ma non posso chiamarlo, ricordati che lui non sa niente"
    Io ero sempre più agitata, la frequenza cardiaca stava salendo
    "signorina si rilassi ho dovremmo farle un cesario" mi disse la genecologa
    "no il cesario no" gridai
    "amore, rilassati, pensa a tutti i bei momenti che tu e ka avete passato insieme" disse silvia
    E mentre le mi raccontava tutto quanto io inizia a rilassarmi
    "ok, ora spinga più forte che può"
    Feci come mi disse e dopo altre spinte finalmente il mio piccolino era nato.
    Dopo il controllo di routine me lo misero in braccio e in quel momento ero al settimo cielo, tutto il dolore e la paura era passata.
    Non potevo fare a meno di guardarlo, era bellissimo e naturalmente era uguale identico a ka.
    Stesso sguardo, stessi occhi e stessi lineamenti.
    Mi riportarono in camera e dopo un pò riportarono anche il mio bambino. Lo guardavo dormire e non potevo fare a meno di pensare che ora avevo qualcuno che mi avrebbe tenuto legata a ka per sempre.
    "ti fa gli auguri pedro e ha detto che verrà a trovare il suo nipotino molto presto" mi disse silvia quando tornò da me
    "non vedo l'ora che venga" risposi
    "hai visto che è andata come dicevo, questo bel bambino ha dato retta alla sua zia" disse silvia accarezzandolo
    "si, diciamo che avevi ragione. A proposito, scusa per quello che ho detto in sala parto. Ero un pò fuori di testa in quel momento" dissi
    "non ti preoccupare, non dev'essere facile per te"
    Abbassai lo sguardo e lei capì subito come mi sentivo, si avviccinò e mi abbracciò.
    Nel frattempo era arrivato anche daniel che rimase con me fino alla fine dell'orario delle visite, poi tornò a casa.
    Io non potevo smettere di fissare il mio piccolino, era come una calamita, Lo guardavo e vedevo ka e capii che ogni giorno che passava mi manca sempre di più, un giorno gli avrei detto tutta la verità.
    Mi stavo godendo al massimo quei momenti di silenzio perchè sapevo che appena tornata a casa non sarebbero durati molto a lungo. E così vicino a mio figlio mi addormentai serenamente.


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  6. #36
    V.I.P


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    Predefinito Re: L'amore fa un giro immenso e poi ritorna

    34 CAPITOLO

    Da quel giorno era passato parecchio tempo. Joel era cresciuto molto, ormai aveva due anni.
    Più cresceva e più la somiglianza con ka era notevole e poi era una vera peste. Non riuscivo a tenerlo fermo neanche un minuto. Con lui non mi serviva neanche tenermi in forma visto che mi faceva correre dalla mattina alla sera.
    Daniel lo amava come fosse suo figlio ma io volevo che joel sapesse la verità quindi gli raccontai che daniel non era il suo papà ma che doveva volergli bene ugualmente, di non dire niente e a nessuno ma sopratutto che un giorno il suo vero papà glielo avrei fatto conoscere. era un bambino magnifico, aveva capito subito al volo.
    I miei genitori sono venuti spesso a trovarmi sopratutto nel primo periodo per aiutarmi con joel, ma anche a loro non ho detto la verità. Gli unici che la conoscevano erano silvia e pedro.
    A proposito di silvia e pedro, proprio in quel momento ero in aeroporto ad aspettarli insieme a joel. sarebbero stati da me per due settimane.
    "mammaquando arrivano?" mi chiese joel che era in braccio a me
    "tra pochi minuti amore" risposi
    Joel appoggiò la testa sulla mia spalla, si stava per addormentare quando gli sussurrai all'orecchio
    "tesoro svegliati, sono arrivati"
    Quando sentì quelle parole si svegliò subito e appena li vide si divincolò da me per gettarsi tra le braccia di pedro e silvia. Li salutò con molto affetto.
    Non so come ma quel bambino riusciva a fare breccia nel cuore di tutti.
    "ehi piccolino, come va?" chiese pedro mentro lo abbracciava
    "bene" rispose lui tutto felice
    "e la tua mamma come se la passa?"
    Nonostante fossero passati 3 anni pedro continuava a preoccuparsi per me.
    "oh la mia mamma sta benissimo, mi fa giocare tantissimo"
    "beh ora ci sono qua io a farti giocare. Pronto per volare per tutto l'aeroporto?"
    "si, che bello" rispose joel bttendo le manine
    Così pedro se lo mise sulle spalle e iniziò a fare tutti i versi possibile per farlo divertire. Rimasi lì alcuni minuti ad asservarli immaginando la scena se al posto do pedro ci fosse stato ka.
    Poi andai a salutare silvia
    "mon amour, da quanto tempo" dissi abbracciandola
    "guarda che è passato solo un mese dall'ultima volta" mi rispose contraccambiando il mio abbraccio
    "a me è sembrata una vita"
    "beh ci credo, con quella peste" disse indicando joel
    Poi recuperammo i bagagli e rangiuggemmo pedro e joel che stavano facendo molto casino
    "più li guardo e più non capisco chi sia il bambino" mi disse silvia
    "secondo me il bambino è pedro ahahahahahah" dissi ridendo
    "mi sa che hai ragione" mi rispose dopo aver visto pedro sbattere contro delle persone
    "daia andiamo a salvarli primi che la situazione peggiori" dissi io
    Una volta recuperati ci avviammo al mio appartamento, daniel non c'era, era al lavoro.
    Durante il viaggio di ritorno joel si addormentò in braccio a pedro, non so perchè ma dal primo momento quel bambino era impazzito per lui, tanto che quando c'è io quasi non esisto.
    Entrati in casi dissi a pedro di portarlo nella sua cameretta e di metterlo a letto. Poi tornò da noi.
    "allora avete fame?" chiesi
    "veramente no" rispose silvia
    "vorremmo soltanto andare a letto, siamo troppo stanchi" gli fece eco pedro
    "Beh la camera sapete dov'è. Vi chiedo soltanto di non fare troppo rumore se dovete fare...." dissi ridendo
    "ahahahahah, ora come ora non mi reggo neanche in piedi, figuriamoci fare qualcosa" rispose silvia
    "idem, volgio solo dormire" disse pedro
    "ok, allora buonanotte"
    Stavano per andare in camera quando li fermai
    "lui come sta?" chiesi senza guardarli in faccia
    "sta bene" rispose silvia
    "ha detto di salutarti..e che gli manchi" mi disse pedro un pò titubante, con il timore se dirmelo o no
    Poi se ne andarono e un sorriso affiorò sulle mie labbra.


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  7. #37
    V.I.P


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    Predefinito Re: L'amore fa un giro immenso e poi ritorna

    35 CAPITOLO

    Durante quelle due settimane pedro e silvia cercarono in tutti i modi di convincermi a tornare a casa ma non ci fu verso ero irremovibile. Così anche loro si arresero. Coccolarono joel tantissimo e lo viziavano di più. In quelle due settimane insieme ci siamo divertiti tantissimo, siamo andati in giro per la città e abbiamo fatto tanto shopping con pedro e joel che si lamentavano ogni due minuti. Poi arrivò per pedro e silvia il momento di tornare a casa e quando li accompagnai all'aeroporto silvia mi diede un foto di me e ka in cui guardandoci negli occhi sorridavamo dicendomi siltanto "ricordati". Li salutai e quando il loro aereo partì tornai a casa con joel.

    Ed ora eccomi qui, con joel che ormai aveva tre anni, su un aereo destinazione Italia. Ora voi vi starete chiedendo che ci faccio su un'aereo? Beh in quell'anno parecchie cose erano cambiate, Daniel mi aveva chiesto di sposarlo e io avevo accettato, anche joel era contento però io volevo che al mio matrimonio fossse in Italia con tutta la mia famiglia e i miei amici proprio per questo in quel momento mi trovavo su quell'aereo. A new York non sarebbe stato la stessa cosa.
    Quando l'aereo atterrò, recuperammo i bagagli e andammo verso l'uscita dove ad aspettarci c'erano i miei genitori.
    Li salutai, misi in macchina le valigie e mio papà guidò fino a casa.
    Una volta arrivati, portai nella mia camera solo le valigia mia e di joel perchè per tre era troppo piccola, così daniel dormiva in quella degli ospiti.
    Ero stanca morta, così misi joel a letto, salutai daniel e andai a farmi un bel bagno rilassante.
    Riempii la vasca e mi ci immersi completamente rimanendo lì per parecchio tempo e pensare. La mia mente vagava su tutto.
    Ero contenta di essere tornata a casa, In fondo al mio cuore sapevo che un giorno sarebbe successo, ma l'idea di doverlo rincontrare mi metteva l'ansia. Per tutto quello che era successo tra noi, per il modo in cui ci eravamo lasciati. Ma la cosa che mi faceva stare più male era che non sapevo come dirgli che aveva un figlio.
    E sopratutto come l'avrebbe presa?!?
    Cercai di scacciare tutti quei pensieri e di godermi quel bel bagno caldo. Per un poi ci riuscii poi mi arresi così uscii dalla vasca e mi misi il pigiama.
    Tornai in camera mia e trovai mia mamma seduta sul letto che mi aspettava.
    "mamma, mi hai spaventato" dissi
    "vieni qui a sederti" disse indicando il posto accanto a lei
    Feci come mi disse
    "di chi è figlio joel?" mi chiese
    "ma che domande sono, è di daniel" dissi non guardandola negli occhi e con nervosismo
    "non mentirmi, quel bambino è identico a ka"
    Non risposi, le lacrime iniziarono a rigarmi il viso.
    "è suo vero?"
    "si" risposi semplicemente
    Lei mi abbracciò e io appoggiai la testa sulla sua spalla
    "mi dispiace mamma, volevo dirti la verità ma non ci sono mai riuscita" dissi tra i singhiozzi
    "shhhhh, non importa, adesso calmati, ma devi dirglielo"
    "lo so, ho intenzione di dirglielo, ma ho paura"
    "non avere paura, vedrai che capirà"
    Con la testa feci cenno di no,.
    Poi joel iniziò a piangere così lei si staccò da me e mi lasciò andare.
    Prima di andarsene mi disse una cosa sola
    "diglielo, prima che sia troppo tardi"
    Annuii semplicemente, poi chiuse la porta.
    Io mi alzai presi in braccio joel e iniziai a cullarlo proprio come aveva fatto mia mamma con me pochi minuti prima.

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  8. #38
    V.I.P


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    Predefinito Re: L'amore fa un giro immenso e poi ritorna

    36 CAPITOLO

    Il giorno era arrivato.
    Oggi, con tutto il coraggio che avevo, sarei andata allo studio dei ragazzi per informarli del mio ritorno e del matrimonio. Infatti nessuno sapeva che io ero a casa tranne i miei genitori, e quel giorno sarebbe stato il primo confrontro tra me e ka dopo tanti anni.
    Così di buon ora mi alzai, mi feci la doccia e mi vestii.
    Poi sveglia joel, lo feci mangiare, lo vestii e poi via, direzione studio.
    Mentre guidavo ero piena di ansie e paure, la mani mi tremavano, facevo persino fatica a cambiare le marce. Fortuna che joel era sul sedile posteriore che giocava con la sua macchinina.
    Dopo tutti quegli anni mi ricordavo ancora la strada, avrei potuta farla ad occhi chiusi.
    Una volta arrivati, parcheggi feci scendere joel e mi avviai al loro studio. Dopo tanti anni non mi sembrava il caso di entrare senza permesso così bussai e venne ad aprirmi l'unica persona che non avrebbe mai dovuto. Ka.
    Quando mi vide i suoi occhi da allegri e felici divennero di ghiaccio quasi impenetrabili, mi scrutò da cima a fondo e il suo sguardo andò a posarsi su joel che nel frattempo si era nascosto dietro la mia gamba.
    "entra" mi disse freddamente, senza nessuna emozione.
    Lui si girò e ando a sedersi lontano da me, tenendo le braccia incrociatee il suo sguardo fisso su di me e joel.
    Io entrai e quando mi videro tutti rimasero a bocca aperta, i ragazzi, silvia e notai che c'era anche eleonora e due ragazze che non conoscevo.
    Joel che fino ad allora non si era mai staccato da me, vide due faccie famigliari e si getto tra le loro braccia.
    "zio, zia" disse e si lanciò tra le braccia di pedro e silvia
    "ehi, piccolino" dissero pedro e silvia mentre lo abbracciavano
    "marty, come mai sei qui?" mi chiese dani una volta ripreso dallo schok
    "infatti, ti credavamo dall'altra parte dell'oceano" gli fece eco ste
    "ho deciso di tornare" risposi
    Poi andai ad abbrcciarli e loro ricambiarono il mio gesto con molto affetto.
    "a proposito, lei è alice, la mia fidanzata, e lei è giulia, la fidanzata di ste" disse dani
    "piacere martina" dissi stringendo la mano ad entrambe
    Poi andai vicino a silvia e la salutai, più tardi avremmo parlato. Intanto ka continuava a fissarmi con i suoi occhi gelidi.
    "allora, come mai sei tornata?" mi chiese dani sedendosi dietro la sua batteria e facendo roteare una bacchetta in mano
    "tra pochi mesi mi sposo e volevo farlo qua con tutta la mia famiglia e i miei amici"
    "e con chi ti sposi?" chiese ste
    Silvia e pedro abbassarono la testa e continuarono a giocare con joel. Anche sed non li avevo informati sapevano perfettamente con chi mi sarei sposata.
    "con daniel" dissi
    Silenzio di tomba.
    "siete tornati insieme?" chiese dani una volta ritrovate le parole
    "mi sembrava una conversazione solo tra noi tre. Silvia e pedro giocavano con joel, ka non apriva bocca e le tre ragazze si facevano i fatti loro.
    "si dopo che sono tornata in america la passione tra noi è riscoppiata e adesso eccoci qua" risposi con lo sguardo fisso a terra
    "e quel bambino chi è?" chiese ste
    "beh..lui è mio figlio"
    "tuo figlio?!?" disse dani che per poco non si strozzava con l'acqua
    "si chiama joel e ha tre anni"
    Vedevo che stavano facendo i conti, joel aveva tre anni, io mancavo da quasi quattro anni. Poi si misero a fissarlo notando la somiglinza con ka così misi fine ai loro dubbi.
    "e di daniel" dissi
    Sapevo che come bugia non poteva durare ancora a lungo, infatti silvia mi lanciò un'occhiatta che diceva tutto.
    Avevo deciso, avrei detto la verità a ka, ma quello non mi sembrava nè il luogo nè il momento adatto.
    E poi per oggi avevo già scanciato troppo bombe.
    Vedevo che ka era nervoso, si agitava sulla sedia e capii che stava per esplodere e se non l'aveva ancora fatto era solo per joel.
    "amore della mamma, che ne dici se silvia ti porta a fare un giro per il palazzo?" dissi
    "siiiiiii, che bello" rispose lui felice
    Così silvia lo prese per mano e lo portò fuori.
    Poi mi misi comoda e aspettai la sua esplosione.
    Ora ero pronta.
    Pronta per la tempesta che da lì a pochi minuti si sarebbe abbattuta su di me.

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  9. #39
    V.I.P


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    Predefinito Re: L'amore fa un giro immenso e poi ritorna

    Mi sono protetta ora sono pronta per l'esplosione
    Buona lettura!!!

    37 CAPITOLO

    Una volta che joel era lontano e non avrebbe potuto sentire niente, ero pronta per la tempesta.
    Così mi misi comoda. Tutti eravamo in attesa di una sua reazione, reazione che non tardò ad arrivare e si scagliò prepotentemente su di me.
    "sei una ******a" gridò
    Si alzò e si diresse velocemente da me, i ragazzi stavano per intervenire per bloccarlo ma io li fermai facendogli capire che andava tutto bene.
    "perchè sei tornata?!? perchè non sei rimasta dov'eri, là in america lontano da tutto e tutti sopratutto da me. Ti sei divertita in questi anni, mai una chiamata, una lettera, qualcosa per farmi capire cosa provavi, come stavi o cosa stava succedendo. MAI. Sei sparita così dal giorno alla notte. Ti ho chiesto di rimanere e tu te ne sei andata lo stesso. Dicevi di amrmi e dopo neanche un giorno ti sei fatta mettere incinta da un altro. Se questo è amore... E adesso torni Per dire a tutti che ti sposi, vuoi farci vedere quanto sei felice?!? vuoi che ci congratuliamo con te?!? Beh auguri e figli maschi, ah no, dimenticavo, quello c'è già. Sei proprio una ******a!!!" gridò tutto d'un fiato liberandosi da 4 anni di rancore
    Lo lasciai sfogare, ma presto sarebbe arrivato il mio turno. E tutta la rabbia accumolata in quegli anni sarebbe esplosa
    I ragazzi erano ammutoliti, ka andava su e giù per la stanza, poi mi alzai in piedi e mi misi di fronte a lui che nel frattempo si era riseduto.
    "molto tempo fa ho promesso a me stessa che non mi sarei più fatta ferire da te. Quindi ora stai zitto. Tu ti sei sfogato ma adesso tocca a me" dissi
    Lui incrociò le gambe e le braccia e alzò la testa pronto per ascoltarmi.
    "prima di tutto sono tornata perchè non volevo sposarmi senza la mia famiglia e i miei amici, non ti preoccupare, tu non sei invitato. E secondo non sono certo tornata per te. E' vero non ti ho mai chiamato nè mandato una lettera, ma non mi sembra che tu abbia fatto qualcosa per riaccangiare i rapporti. Avrò sbagliato, ma hai sbagliato anche tu, la strada è a due sensi. MI avevi lasciata per uno stupido bacio che non contava niente e poi mi chiedi di rimanere perchè tu mi volevi bene. Beh del tuo bene non me ne sono mai fatta niente. E poi non giudicare la mia vita quando ormai non sai più niente di me. ma soprattutto ******a lo sarà la tua fidanzata. Non chiamarmi mai più così" dissi gridando un pò troppo forte e puntandogli un dito sul petto
    Poi mi allontanai e cercai di calmarmi
    "wow, ragazzi" disse pedro
    "sono senza parole" disse dani
    "possiamo notare che le fiamme non mancano mai tra di voi" disse pedro
    "come dissi molto tempo fà: fuoco e fiamme" fece eco ste
    Andavo su e giù per la stanza quando, dietro la porta notai due occhietti tristi e un musino dispiaciuto. Joel era lì, aveva visto e sentito tutto e ora stava piangendo. Corsi da lui lo presi in braccio e inizia a coccolarlo.
    "piccolino, perchè piangi?" gli chiesi
    "perchè tu e quello gridavate così tanto?" mi chiese e intanto si rigirava tra le dita una mia ciocca di capelli
    "beh vedi, avevamo delle cosa da chiarire, ma adesso è tutto finito" dissi abbracciandolo di più e lui iniziò a calmarsi
    Vidi silvia rientrare di corsa
    "mi dispiace, mi è scappato. Credo abbia sentito tutto" mi disse
    "non ti preoccupare" risposi
    Mentre tenevo in braccio joel, i ragazzi parlavano tra di loro così come le ragazze e joel stava giocando con i miei capelli.
    "mamma, perchè io e quell'uomo ci assomigliamo così tanto?" mi chiese joel ingenuamente
    E adesso cosa gli avrei risposto?!?

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  10. #40
    V.I.P


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    Predefinito Re: L'amore fa un giro immenso e poi ritorna

    38 CAPITOLO

    "mamma, perchè io e quell'uomo ci assomigliamo?" chiese lui con la sua aria innocente
    Tutti gli occhi erano fissi su di me, in attesa di una mia risposta.
    "beh...vedi...insomma...tu e lui..."
    Cavolo non sapevo cosa inventarmi e tutti quegli occhi addosso non mi facilitavano le cose. Forse era arrivato il momento della verità.
    "vedi piccolino, tutti noi, al mondo abbia un sosia e lui è il tuo" disse silvia salvandomi
    Silvia aveva un'abilità fuori dal comune per salvarmi da situazioni spiacevoli.
    "davverò mamma?!?" mi chiese
    "si tesoro" risposi
    Lui mi abbracciò e rimase con la sua testolina appoggiato alla mia spalla per un pò.
    Intanto tutti quanti mi stavano fissando, spevo che nessuno di loro aveva creduto a quella storia, d'altronde non avevano tre anni come joel, maprima di rispondere alle loro domande dovevo dire la verità a ka.
    "mamma, posso avvicinarmi a lui?" mi chiese joel con i suoi occhioni dolci
    Guardai ka e vidi che mi fece un cenno affermativo con la testa.
    "certo amore" risposi
    Lui scese dalle mie gambe e si avvicinò a ka che lo prese in braccio. All'inizio era un pò impaurito ma poi gli mise le braccia al collo e lo abbracciò sorprendendo tutti quanti.
    "tu sei il mio sosia allora?" chiese joel a ka
    "certo. Sarai contento di sapere che da grande sarai bellissimo e attirerai molte ragazze" disse facendo il figo
    "ihihihihi, lo sai che sei proprio buffo" disse joel felice
    "ahahahah grande joel" disse dani
    "hai un ego smisurato ka" disse pedro
    "fate i bravi voi" rispose ka
    Joel intanto stava fissando la chitarra di ka e lui se ne accorse
    "vuoi provare a tenerla in mano?" chiese ka a joel
    "mamma posso?"
    Mi guardò con i suoi occhioni a cui non potevo restire
    "certo piccolino" risposi
    Così ka lo prese sulle sue gambe e lo aiutò a tenere in mano la chitarra. Erano buffi da guardare, la chitarra era più grande di joel.
    Mentre li osservavo silvia sia avvicinò a me
    "quando hai intenzione di dirglielo" mi chiese
    "presto" risposi
    "fallo, prima che sia tardi"
    "ma perchè tutti me lo continuate a ripetere?"
    "perchè abbiamo ragione e tu lo sai. E poi se lo scoprirà da solo sarà peggio. disse poi si allontanò
    Io rimasi lì a fissare joel e ka e intuii che era riuscito a fare breccia anche nel cuore di ka.
    Ma sopratutto potevo capire perchè joel è stato attirato proprio da quello strumento, lo stesso strumento che tanto tempo prima aveva fatto breccia nel mio cuore. Vedendolo capii che se ne era innamorato subito dal primo sguardo.
    Rimanemmo lì tutto il giorno e quando iniziò a fare buio, io e joel ce ne andammo.
    Stavo mettendo joel in macchina quando mi sentii chiamare
    "marty aspetta" gridò ka così lo raggiunsi
    "cosa c'è?" chiesi
    "voglio sapere se è mio figlio"
    abbassai la testa senza rispondergli
    "lo è vero?"
    "devo andare adesso"
    "scoprirò se lo è e non potrai più tenerci separati" disse poi se ne andò
    Con le lacrime che mi rigavano il volto andai verso la macchina e misi in moto.
    Avevo avuto l'opportunità di dirgli la verità e l'avevo sprecata un'altra volta.


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