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Risultati da 21 a 30 di 66
  1. #21
    V.I.P


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    Predefinito Re: »ti chiedo scusa ma, io non ti chiamo amoяe!

    'Sera mie donzelle <3
    Dato che avere la Anna come lettrice è stancante, posto, prima che mi assilli v.v

    Eeee ora che ci stavo pensando, tipo qualche tempo fà, ho scritto una schifosissima roba: http://forum.teamworld.it/forum2358/...exception.html Se volete passate a leggere

    Detto questo: Buona Lettura

    15.
    Altra nottata in bianco.
    Altra giornata da vivere.
    Altra ora passata ad aspettare che Carmine si faccia sentire.
    <<Ah, ma non mene frega niente. O si fa sentire lui, o ciao.>> Spiego alle ragazze.
    Dato che sono tutte e cinque, qui.
    Sì, esatto. Ci sono anche Giulia e Federica.
    <<E allora lascialo perdere.>> Dice Giulia.
    <<Sì, così tu potrai avere campo libero, no?>> L’aggredisce Loredana.
    <<Ma che diamine ti salta in testa? Potrei mai fare una cosa del genere alla mia migliore amica?!>> Sbotta lei.
    Alice mi viene vicino e mi sussurra <<Intervieni o Loredana la fa nera.>>
    <<Lo so mia piccola ribelle. Solo che devono sbrigarsela da sole, no?>>
    <<Beh, in effetti, sì.>> La convinco.
    Loro due continuano a darsi a dosso.
    <<Certo, però voltarle le spalle si poteva fare!>> Le urla Lori.
    Giulia mi guarda <<Ok, senti. Vieni.>>
    Si sta per alzare Federica <<Dove andate?>>
    <<A farla finita Federica.>> Le rispondo diretta.
    Ci chiudiamo nella mia stanza e Giulia inizia a dire <<Certo no! Non intervenire! Stai sempre a difendere ‘sta qua! A te in realtà non te ne frega un c*zzo di noi. Loredana qui, Loredana là. Alice, Elisa. E noi? Non ci hai MAI provato a ricominciare sul serio! E credo che ‘sta volta quella che ha sbagliato sei tu!>>
    Sta per raggiungere la porta, ma la fermo <<E tu la sai una cosa? Che la piccola differenza tra voi e loro, è che loro nonostante tutto sono ancora qui. E voi ve ne siete andate da un pezzo. Hai ragione. Io ho sbagliato fin dall’inizio. Ho sbagliato a battermi per te, per Federica e per la nostra amicizia. Ho sbagliato a fidarmi di voi. E ho sbagliato a darvi un’altra possibilità. Ho sbagliato, lo riconosco. Anche perché in cambio cosa ho ricevuto? Le vostre bugie e la vostra falsità.>>
    Mi guarda male <<Bene. Hai finito?>>
    <<No. Mi auguro che nessuno possa mai incontrarvi Ciao, ciao. La porta è quella.>> Gliela indico e mi giro, per tornare dalle altre, ma lei mi dice <<E tu v*ffanc*lo.>>
    <<No, rischierei di incontrarti. E fidati, ne ho abbastanza.>>
    Esce sbattendo la porta, mentre Federica rimane a guardarmi.
    <<Ti prego. Per una dannata volta. Fai quello che pensi sia giusto. Non seguirla.>> Quasi, la supplico.
    <<Mi dispiace…>> Dice in un sussurro impercettibile, prima di raggiungerla.
    La porta si richiude. Lasciando fuori altri ricordi.
    Chiudo gli occhi.
    Luce.
    Sorrido e li riapro.
    Era quello che volevo fin dal principio.
    Odio dare ragione a Loredana. Ma è stato un altro spreco di tempo.
    Beh, almeno mi ha fatto capire tante cose.
    Torno velocemente in salone dalle altre, ma è tutto buio.
    <<Ok. Loredana sei una str*nza. Lo sai che odio il buio.>>
    <<Nah. Lo so io che lo odi.>>
    Cerco di rimanere composta al suono di quella voce che mi è mancata così tanto.
    Ma il cuore non vuole sentire ragioni.
    <<Oh. Vedo che sei ritornato nel mondo dei vivi. Lo spegnere della luce è per un effetto scenico?>> Domando sarcastica.
    <<No, più che altro per questo.>> Lo sento muoversi nella stanza e per ogni suo passo, una candela si accende.
    <<Beh, che dire: Wow.>>
    <<Non sf*ttere piccola donna.>>
    <<Di un’altra volta che sono piccola e ti uccido.>>
    Intravedo il suo sorriso.
    Un altro battito perso.
    C*zzo, c*zzo, c*zzo.
    <<E senti, dov’è che saresti stato?>> Domando, mentre sono decisa a rimanergli lontana.
    <<Nel mondo che non c’è. Dovevo pensare.>> Si avvicina, sorridendomi beffardo <<Ti sono mancato?>>
    <<Se, te piacerebbe!>>
    Si mette a ridere <<Rimani incollata al muro?>>
    <<Sì. Devo fare l’inc*zzata con te finché non mi dai buone motivazioni per non esserlo.>>
    Ride. <<Lo sai che è impossibile, vero? Facciamo pace ora, litighiamo due minuti dopo.>>
    <<Due minuti? Oh, come siamo ottimisti. Direi che si tratta di secondi.>>
    Ormai siamo ad un palmo di distanza.
    Involontariamente mi sono avvicinata anche io.
    La vocina nella mia testa urla: trattasi di attrazione.
    Ma cerco di reprimerla con tutte le mie forze.
    Fa il suo sorriso sghembo e alza il mio viso quanto basta per incatenare i nostri sguardi.
    <<Sei scorretto.>> Lo rimprovero con un sorriso.
    Sa benissimo che con il suo sguardo può ottenere tutto.
    <<Se permetti, me ne approfitto.>> Sento le sue labbra scorrere sul mio collo.
    <<Lasciami essere cosciente per soli due minuti ancora. Dimmi, a che conclusioni sei arrivato?>>
    Le sue labbra si aprono in un sorriso e risponde <<Che in effetti, non so stare più di tanto senza di te. È bello averti tra le palle. E vorrei continuasse ad essere così.>>
    <<Sì. Il problema è che io non lo voglio.>> Faccio la sostenuta.
    Si mette a ridere <<Credo che cambierai idea.>> Dichiara deciso.
    <<Ah sì?>> Domando, ormai persa nei suoi occhi.
    <<Ormai ti ho in pugno. E poi dobbiamo festeggiare la fine della settimana della pace. Gli impegni sono impegni…> Sorride e aderisce le sue labbra alle mie.
    È come in un puzzle: adesso ogni cosa è ritornata al suo posto.
    Ed io non vedevo l’ora che fosse così.



    No. Questo non è un terremoto. È la vibrazione del mio c*zzo di telefono.
    Mi tolgo Carmine di dosso e rispondo brusca, mentre lui mugugna un qualcosa di incomprensibile.
    <<Pronto?>>
    <<Calma, eh. E buongiorno anche a te.>> Mi saluta mamma.
    <<Ciao Mà. Perché mi svegli presto?>>
    <<Presto?! –tuona lei- Ma se è mezzogiorno!>>
    <<Oh, vabbè. È uguale. Cosa c’è?>>
    <<Quanto sei str*nza quando fai così.>>
    Scoppio a ridere <<Dai mamma, ho solo sonno. Tutto ok?>>
    <<Sì, sì. Dimmi cos’è successo con Giulia e Federica, però.>>
    Respiro profondo e le racconto tutto.
    <<Quindi è per questo che sene sono andate stamattina presto…>> Trova la sua motivazione mia madre.
    <<Esatto. Anche voi vene andate?>> Le domando in tono scherzoso.
    Al contrario di lei, che mi risponde seriamente <<Purtroppo sì. Un cliente di papà ha bisogno di lui, quindi ritorniamo a Roma. Mi dispiace per Carmine. Volevo conoscerlo!>>
    <<Mamma, non iniziare a lamentarti. Poi non è tempo di fare la conoscenza dei genitori. Mica ci sposiamo. Quando verrò a Roma, lui ci sarà…>> La butto lì, tanto per tranquillizzarla.
    <<No, no. Tra poco sono sotto casa tua. Vedi quello che puoi fare.>>
    <<La interpreto come una minaccia, vero?>>
    <<Esatto! A tra poco!>>
    Rido <<Ok!>>
    Attacco e dopo aver posto il telefono sul comodino, poggio nuovamente la testa sul cuscino.
    Sento il suo braccio avvolgermi la vita e avvicinarmi a lui.
    Accosta il suo viso al mio, sfiorandomi le labbra, le quali si aprono in un sorriso.
    <<Quand’è che si va a Roma?>> Mi chiede baciandomi la spalla.
    <<Era per placare mia madre. A Roma non ci vieni.>> Chiarisco subito.
    <<E se io volessi venirci?>>
    <<Beh. Se GLI IMPEGNI SONO IMPEGNI.>> Gli dico acida, riferendomi a ieri sera.
    Sbuffa <<Ma non ti va bene proprio niente, eh! Però abbiamo resistito dodici ore senza litigare.>> Dice ridendo.
    <<Sì, sai com’è. Eravamo leggermente impegnati per pensare a litigare. Non credi?>> Gli faccio presente ironicamente.
    Si mette a ridere <<Quindi, direi che è molto bello non litigare, no?>> Mi bacia l’incavo del collo.
    <<Ma che c*zzo ti riderai? Perché non prendi niente sul serio? Madre, ti menerei!>> Sbotto scendendo dal letto, ma lui mi trattiene per la vita.
    <<Ma ti dai una calmata?!>>
    <<E tu provi a fare un discorso serio, santo cielo?!>>
    Mi guarda negli occhi e mi fa sedere accanto a lui <<Se non mene fosse fregato niente di te, a quest’ora non sarei qui. Fidati. E per la cronaca, complimenti. Hai scombussolato le mie giornate.>>
    Sorrido <<Felice di esserti d’aiuto.>>
    <<Bene, tocca a te.>>
    <<Hai completamente scombussolato me stessa. E questa cosa NON MI PIACE.>> Sottolineo l’ultima parte della frase.
    Fa una fragorosa risata <<A me piace, e tanto anche!>>
    Mi lascia un morsetto sulla guancia.
    <<C*zzo, le botte che ce prendi ‘ngiorno de questi!>> Gli arriva una pizza sulla spalla. <<E, per la cronaca, mia madre sta arrivando sotto casa mia.>> Sorrido dolcemente.
    <<Ahio. Colpo basso! Dopo ti dovrai far perdonare.>> Dice malizioso.
    <<Sì, credo che saluterò mio padre dicendo: ‘’Scusa, vado a farmi PERDONARE da Ka.’’>>
    Il suo viso sbianca <<Ok, per oggi può bastare.>>
    <<Vedi che quando vuoi, puoi? Dai, tesoro, su su!>> Lo sf*tto.
    Sbadigliando si alza, piantandosi di fronte a me <<Sto ancora aspettando il mio bacio del buongiorno.>>
    <<Oh, eddai Ka!>>
    Mi alzo sulle punte dei piedi e gli lascio un bacio sulle labbra.
    <<Grazie Miss Acidità.>> Mi sorride.
    <<Prego Scimmione.>>
    Mi chiudo in bagno e dopo essermi fatta una doccia veloce ed essermi cambiata, raggiungo Ka in cucina.
    <<Oh ma quanto ci metti per infilarti una c*zzo di maglietta?>>
    <<Devo finire di bermi il caffè. E poi ammettilo, è un bello spettacolo vedermi a torso nudo.>>
    <<Tesoro, prima che io ammetta una cosa del genere, ne passerà di tempo. Fidati. E tu, ammettilo di non aver compreso che i miei genitori sono qui sotto.>>
    Mi lancia un’occhiataccia <<Non è bello che tu debba ricordarmelo.>>
    <<È mio compito ricordarti le cose spiacevoli >>
    <<Str*nza.>>
    <<È per questo che mi vuoi bene!>> Rido, andando ad aprire la porta a chi ha suonato.
    <<M*rda!>> Corre in camera, ritornando con indosso la sua maglietta.
    <<Così stai meglio.>> Gli dico ridendo.
    <<Lo penso anche io >>
    Apro e faccio accomodare i miei.
    <<Ma salve lavoratori!>>
    <<Ciao tata!>> Mamma mi bacia la guancia, mentre Papà rimane un attimo confuso dalla presenza di Carmine.
    <<Papà, lui è…>>
    Sto per presentarli, ma lui mi interrompe sbottandogli contro <<Uno str*nzo!>>


    Ditelo che vi mancavano i miei finali ansiosi! AHAHAHAH





    http://forum.teamworld.it/forum1743/...ml#post7772635

  2. #22
    V.I.P


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    Predefinito Re: »ti chiedo scusa ma, io non ti chiamo amoяe!

    Salve bellezze
    So che mi amate, non nascondetelo! v.v

    Bonne Lecture

    16.
    <<Papà… Ma che diamine stai dicendo?!>> Poi mi volto verso di Ka <<Che diamine sta dicendo?!>>
    Lui si gratta la nuca <<Ecco…>>
    Macchecc*zzo! Questa è SFIGA.
    <<M*rda Carmine.>>
    <<ERICA!>> Mi ammonisce mia madre.
    Oh già.
    Acciderbolina, ho detto la parola con la M! -.-
    <<Mamma.>> Alzo gli occhi al cielo, poi vedo mio padre partire in quarta <<Carmine, eh?>>
    Lui annuisce <<Esatto signore.>>
    Mi sto trattenendo dal non sbottargli a ridere in faccia: ‘Sìssignore. Nossignore.’
    <<Bene, Carmine. –prosegue mio padre- Azzardati a far entrare MIA figlia nella tua auto e sono affari tuoi. Capito?>>
    <<Certo signore.>> Acconsente all’istante.
    Con un colpo di tosse nascondo una risata, ricevendo occhiatacce da ogni parte: sia da Carmine, sia da mio padre ed infine anche da mamma.
    La raggiungo, facendole un sorriso innocente.
    <<Sei un caso perso!>> Mi accoglie ridendo fra le sue braccia.
    <<Lo so, Mother. Comunque, conoscete già Ka?!>> Le domando turbata.
    <<Beh, io no… O almeno credevo fosse così. È quello che ci ha sorpassato ad una velocità impressionante che per poco lo prendevamo in pieno… E sai com’è fatto tuo padre…>>
    <<Diciamo… Identico a me?!>> Dico ridendo.
    <<Esatto! –mi bacia la fronte- Direi che te ne sei trovato uno figo.>>
    Le guance si colorano leggermente di rosso <<Mamma!>>
    <<Ahio, ahio. Siamo cotte!>> Mi stuzzica ridendo.
    <<No. Non sei divertente.>> La guardo di traverso.
    Mi fa la linguaccia <<Permalosa!>>
    Sto per ribattere, ma la voce di papà risuona dall’ingresso.
    Magari è la volta buona che non mi ritrovo più Ka tra le palle.
    <<Moglie dobbiamo andare! –poi mi prende in disparte- Figlia, parlami di questo qui.>>
    Esatto: da oggi in poi Carmine sarà ‘questo qui’.
    Nonostante le str*nzate alla film della serie ‘il padre geloso della sua bambina’, questo è un aspetto dei genitori che non può essere cambiato.
    <<Pà che domande mi fai? Ho scoperto ora che gli piace andare veloce, non lo sopporto e ha degli occhi meravigliosi.>>
    Fa un sorrisetto <<Sa tenerti testa?>>
    <<Ovvio che no!>> Mento.
    Non lo ammetterò MAI. Neanche sotto tortura!
    Alza le sopracciglia <<Va bene. Farò finta di crederti!>>
    Gli faccio una smorfia, poi gli bacio la guancia <<Ciao Papà, fate buon viaggio!>>
    <<Ciao mostriciattolo!>>
    Mi saluta anche la mamma e vanno via.
    Chiusa la porta, non posso perdere un’occasione del genere: sf*tterò Ka fino alla fine dei tempi!
    <<Vuoi che ti presto il mio fondotinta? Almeno riprendi colore!>> Scoppio a ridere.
    <<AH. AH. AH. Come siamo divertenti.>> Mi guarda male.
    <<SISSIGNORE!>>
    <<Piantala di sf*ttere o mi inc*zzo.>>
    <<Se vuoi mio padre è ancora qui sotto. Vuoi fare due chiacchiere con lui?>> Continuo imperterrita.
    <<Va bene. L’hai voluto tu.>> Mi rincorre per tutta casa, fino a che non mi prende.
    <<Vabbè, mi hai preso. Bravo il mio bambino. Ora mettimi giù.>>
    <<Non senti caldo?>> Domanda senza nessun nesso logico.
    <<Che m*nchia di domanda è?! Se sto un altro po’ appiccicata a te, sì!>>
    <<Risolviamo subito il problema alla signorina.>> Apre la porta del bagno con un calcio e mi pianta l’acqua ghiacciata addosso.
    <<CARMINE.>> Il mio tono è furioso.
    <<Dimmi amore.>> Si trattiene dal ridere.
    <<V*ffancl*lo.>> Mi inc*zzo e cerco di levargli il tubo della doccia dalle mani, ma lui con una braccio mi tiene ferma e con l’altro continua a bagnarmi.
    <<Ora basta!>> Raggiungo con il piede il rubinetto e spengo l’acqua. <<C*glione, str*nzo. Ora sono c*zzi tuoi. CAPITO?!>> Esco dalla doccia seminando acqua ovunque e andando di fronte allo specchio, vedendo come il mascara mi colava sul viso ed i capelli gocciolavano senza sosta.
    <<Sei davvero così, così… Sexy!>> Mi canzona lui.
    <<E tu sei così… Così… Aspetta non trovo le parole amore, dammi un minuto.>> Sorrido dolcemente.
    <<Tutto il tempo che vuoi zuccherino.>> Mi fa l’occhiolino.
    Picchio una mano sulla fronte <<Ah sì. Tu sei così… Segnato. Sì, questa è la parola giusta. Il tuo destino lo è di sicuro: la tua vita finirà per via delle mie mani. O meglio…>> Mi levo la maglietta e gliela lancio a dosso <<Morirai lapidato dai miei vestiti.>>
    La prende in mano e la butta via <<Originale, davvero.>>
    <<Tesoro, come dici sempre tu: Il meglio deve ancora venire.>>
    Lui mi guarda divertito ed io mi abbasso, slacciandomi le scarpe.
    <<Ehi, ehi. Che c*zzo stai facendo?>> Assume un’espressione preoccupata.
    <<Ora mi sto levando le scarpe. Il passo successivo sarà di lanciartele in piena faccia e se ti giri per scappare, tra una costola e l’altra.>> Gli spiego in modo molto dolce.
    <<No, le scarpe no!>> Inizia ad obiettare.
    <<Amore telo ha mai detto nessuno che a ME non frega un c*zzo di quello che vuoi TU?>> Prendo in mano la scarpa e miro… Beh, ovvio che miro lì.
    Per lo meno il dolore non lo farà parlare per un bel po’.
    Per sua grande fortuna, lo manco.
    <<M*rda!>> Sbuffo infastidita, preparandomi ad afferrare l’altra scarpa.
    <<Guarda che serve anche a te, quindi c*zzo ti lanci là!>>
    <<Oh ma sta zitto!>>
    Quando mi chino per slacciarla, lui riesce a sgusciare via, rifugiandosi dietro il divano.
    <<Se becchi il divano, Lori ti ammazza.>> Sorride sicuro della sua salvezza.
    Povero illuso.
    <<Ti sei dimenticato che io e Lori siamo alleate contro di…Oddio sai di chi? Già! Proprio DI TE!>> Scaglio la scarpa contro di lui e questa volta gli sfioro il braccio.
    No. Non mi ritengo affatto soddisfatta.
    <<Che mira al c*lo che ho.>> Sussurro scocciata.
    Ride. <<Dai tesoro, sarà per una prossima volta.>>
    <<Ma f*ttiti.>> Mi sto per dirigere in camera a cambiarmi, ma la sua mano afferra il mio braccio.
    <<Che vuoi Carmine, che vuoi?!>> Sbotto innervosita.
    Sorride malizioso <<Già che sei senza maglietta…>>
    <<Già che sei senza cervello.>> Gli tolgo le mani dalla chiusura dei miei jeans e corro a cambiarmi, accompagnata dalla sua risata.
    Mi asciugo i capelli e mi piastro la frangetta, dato che non voleva rimanere giù.
    Mi infilo i miei pantaloni grigi e sento la suoneria del mio telefono avvicinarsi.
    Mi catapulto alla porta e la apro, ritrovandomi Carmine di fronte, che mi porge il cellulare <<Sta suonando…>>
    <<Maddai.>> Lo prendo e rispondo alla mia coinquilina <<Amò?>>
    Vedo Ka mimare il verso. Si becca un pugno sulla spalla.
    <<Ma vedo che sei viva! Posso ritornare a casa mia?! Sto barboneggiando a casa della Ali da vent’anni. Mi manchi Sosia!>>
    <<Il mio ammmmore! Vediamoci tra poco, non reggo più tuo fratello!>>
    Lui ride, lo stesso la sorella.
    <<Dai Pètite, ci vediamo dopo. Ora mi sto provando tutte le scarpe di Aliceeee!>>
    <<Oddio mio. Buona fortuna Ciao baldracca!>>
    <<Ciao befana!>>
    Attacco e lancio il telefonino sul letto.
    Ka mi guarda.
    <<Odio qualcuno che mi fissa senza motivo. Ma credo di avertelo già ripetuto molte altre volte.>>
    <<Sei tu che mi tenti, però.>> Indica il mio abbigliamento.
    <<Oh e t’accolli amore mio! Mo me metto la maglietta.>> Vado ad aprire l’armadio, aspettandomi una risposta del tipo ‘Puoi anche non metterla’ e invece ricevo un <<Muoviti, Birba ci aspetta a casa.>>
    <<Agli ordini!>> Metto a soqquadro mezzo armadio, fino a trovare la mia felpa di Super Man.
    Spazzolata veloce ai capelli e raggiungo Ka alla porta.
    Sorrido <<Bella la tua maglietta di Bat Man.>>
    <<Quale parte della frase di ‘Birba ci aspetta a casa’ non hai compreso?>>
    <<Oh mio amore, l’acidità riempie il tuo essere.>> Prendo ed esco di casa, con lui al mio seguito.
    Entra in macchina, mentre io rimango fuori, sapendo benissimo a cosa sto andando in contro, ma è d’obbligo fare questa scenetta.
    <<Ti vuoi muovere, c*zzo?>>
    <<No, papà non melo ha permesso.>> Rispondo divertita dalla sua faccia inc*zzata.
    È bello farlo innervosire.
    <<Bene, allora v*ffanc*lo. Chiudi la portiera che parto.>>
    Rimango immobile <<Perché ti girano?>>
    Cambi d’umore peggio di una donna con le sue cose.
    <<Cos’è? Tu puoi rispondermi male ed io no?!>> Sbotta adirato.
    Ah. Capisco. Ho esagerato. Beh, come sempre poi.
    <<Capito. Scusa. –salgo in auto- Andiamo da Birba.>>
    La sua espressione è ancora dura e passiamo nel silenzio più totale, tutto il viaggio.
    Appena entriamo in casa, Birba si fionda su di me, mentre lui esce in balcone per fumarsi una sigaretta.
    Bah. Me ne sono beccato uno con il rodimento di c*lo facile.
    Oddio, aspettate.
    Mi ricorda tanto qualcuno… Giusto è vero!
    Me stessa.
    Rimango a farmi mangiucchiare le scarpe e a farmi sbavare ovunque da Birba, poi lo raggiungo nella sua stanza.
    <<Che cerchi?>> Lo vado ad abbracciare.
    <<Il collare di Birba… Ma dove c*zzo l’ho messo?!>> Toglie le mie mani dai suoi fianchi ed inizia a trafficare fra cassetti e il casino sulla scrivania.
    In contemporanea, punto la poltrona e cercando fra le sue pieghe, lo trovo.
    <<Amore, l’ho trovato.>> Mi preparo a lanciarglielo, ma lui si volta meccanicamente guardandomi con un’espressione tra lo spaventato e lo stupito <<Come mi hai chiamato?>>
    Faccio mente locale, poi sgrano gli occhi. <<O c*zzo. Ti ho sul serio chiamato ‘Amore’?!>>
    Quando qualcuno è inc*zzato con me ed io non so la motivazione, tendo ad addolcirmi paurosamente.
    Finalmente sul suo volto appare un sorriso.
    Dovuto al fatto di aver capito come fregarmi probabilmente.
    <<Sarà la prima e l’ultima volta, Carmine. Non sentirtela matta.>> Puntualizzo all’istante.
    Scoppia a ridere <<Non devo sentirmela matta?! Ma come parli?!>>
    <<Portiamo Birba al parco, và.>>
    Chiudo lì il discorso, raggiungendo il mobiletto accanto alla porta, dove c’è poggiato il guinzaglio.


    Ok, giuro che i prossimi capitoli che farò saranno di 15 righe massimo!
    Che urto quando mi dice che il testo è troppo lungo!
    UFFFF.

  3. #23
    V.I.P


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    Predefinito Re: »ti chiedo scusa ma, io non ti chiamo amoяe!

    Usciamo di casa ed entriamo nel parco di fronte casa sua.
    Slacciamo Birba e mentre lei scorazza liberamente per il prato, noi ci andiamo a sedere su una panchina.
    <<Non scappa, vero?!>> Chiedo preoccupata.
    Ride <<Ovvio che no. Come farebbe senza di me, poi?!>>
    <<Starebbe meglio, molto meglio. Al contrario di me, che ormai ti odio sempre più.>> Rispondo inacidita.
    Continua a sorridere <<Abbiamo scambiato i ruoli?>>
    <<Se tu fai il c*glione.>>
    <<Dovresti saperlo come sono fatto.>> Ribatte serio.
    <<Oh giusto. Per cui, sai che ti dico? Puoi continuare ad inc*zzarti senza motivo, mi sono già rotta i c*glioni di starti a presso.>> Gli riferisco.
    <<Ah, capisco. Sei la ragazza poco paziente. Buona giornata allora.>>
    Spegne la sua sigaretta e raccoglie un legnetto per terra, andandolo a lanciare a Birba.
    <<Ho per caso detto di aver finito di prenderti a parolacce?!>> Gli sbotto contro.
    Si ferma e si volta <<No. Ho messo fine a tutto io.>>
    <<Bene. Ricordatene.>>
    Di sicuro non sarò io a chiedere scusa sta volta.
    Mi rivolge un’ultima occhiata e ritorna sui suoi passi…


    ***

    E se non fossimo destinati a stare insieme?
    No, non lo siamo. Siamo troppo uguali.
    È stato inutile provarci fin dall’inizio.
    Già. Un inutile spreco di tempo.
    E figuriamoci se io ho tempo da perdere con una così.
    L’unica cosa che non riesco a spiegarmi è perché continuo a voltarmi verso di lei.
    Oh, ma v*ffanc*lo.
    Io e le mie stupide giustificazioni del c*zzo.
    È solo maledettamente troppo tardi.
    Dovevo pensarci prima: Ormai ci sono dentro fino al collo.

    ***


    Vorrei tanto avere la forza di correre lontano da lui.
    Invece sono pietrificata qui.
    Continuo a guardarlo mentre si diverte a fare i dispetti a Birba e come giocano insieme.
    E a come vorrei essere lì, vicino a lui.
    Eliminando la parte del nostro ultimo dialogo.
    Inizia a scendere qualche goccia di pioggia.
    Mi sbrigo a correre sotto un albero e mi siedo, rimanendo a guardarla scendere.
    Adoro la pioggia, il rumore che fa appena tocca terra, il suo odore.
    Un’altra cosa che adoro? Rifugiarmi tra una nota e l’altra.
    Alla fine è lei quella che non ti lascia mai.
    C’è sempre: quando sei inc*zzata nera, quando sei felice, quando sei nella disperazione più totale.
    Ti fa urlare, ti fa ridere, ti fa sfogare.
    Quindi, sì.
    Ho bisogno di te.
    Cuffiette alle orecchie e I-pod alla mano.
    Muse a palla: Time is running out.
    Cos’è? Un segno del destino?
    Solo che sta volta non ho voglia di correre via.
    C’è in ballo qualcosa di troppo grande.
    Alzo lo sguardo e melo ritrovo a due alberi di distanza: sta sfuriando contro Birba, puntandogli contro l’ombrello, metà masticato.
    Scoppio a ridere nel vedere la scena.
    Chiudo gli occhi per un minuto.



    Già, capitolo a rate.
    Pare che sto pagando un televisore -.-'

  4. #24
    V.I.P


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    Predefinito Re: »ti chiedo scusa ma, io non ti chiamo amoяe!

    Poi mi alzo e faccio una corsa sotto la pioggia, piantandomi di fronte a lui.
    La canzone cambia ed inizio a cantargliela, mentre nel cielo si fa spazio un arcobaleno.
    <<He's as damned as he seems, and more heaven than a heart could hold and if I try to save him, my whole world would cave in […] But he's so beautiful he's such a beautiful disaster…>>
    Sorrido e lo invito a ballare sotto la pioggia con me.
    Le sue braccia che mi circondano, il suo sorriso, i suoi occhi che si riflettono nei miei.
    Ed ora, le sue labbra che si uniscono alle mie.
    Il tutto provoca sempre la stessa dannata, meravigliosa e piacevole sensazione.
    Le sue labbra scivolano accanto al mio orecchio <<I'm sorry I can't be perfect.>>
    Lo stringo più forte a me, poi lo guardo negli occhi <<Pensavi sul serio quello che hai detto prima?>> Gli domando in un sussurro, con il timore della risposta.

    Al forte suono di un tuono, apro di colpo gli occhi.
    Come in un brutto sogno.
    Ritrovandomi sotto la pioggia, nel bel mezzo del parco.
    Accompagnata soltanto dal termine della canzone dei Muse.
    Sognare anche da svegli è la cosa che tiene vivo l’essere umano più di ogni altra cosa al mondo.
    In questo caso, a me sembra più un suicidio.



    (Sì, finalmente è FINITO.)


    Comunque: BUUUM. Colpo di scena
    Ma sono sicura che velo aspettavate tutte v.v





    http://forum.teamworld.it/forum1743/...ml#post7772635

  5. #25
    V.I.P


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    Predefinito Re: »ti chiedo scusa ma, io non ti chiamo amoяe!

    Bella gente, buona lettura

    17.
    Rientro a casa, sotto lo sguardo assassino di Loredana <<Stai bagnando tutta casa!>>
    Tocco i miei vestiti, realizzando solo adesso di essere completamente bagnata.
    <<Oh scusa.>>
    <<Scusa? No. Tu non ti scusi.>>
    Già.
    Io non mi scuso.
    E non rimango di fronte a guardare chi mi ha lasciato.
    Io mene frego e continuo per la mia strada.
    Soltanto che nell’arco del percorso, ho perso qualcosa.
    Qualcosa che possiede lui.
    E mi odio: Perché mi ha fregato. Perché ci sono cascata di nuovo.
    Perché adesso il vuoto si fa sentire sempre di più.
    Sento qualcosa di caldo scivolarmi lungo le guance.
    <<Che cosa è successo?!>> Mi scuote Lori. <<Erica, parla!>>
    <<Ma lasciami perdere, c*zzo!>>
    Mi rinchiudo nella mia camera e mi passo una mano sul viso per asciugare quelle poche ed ultime lacrime.
    O almeno, spero sia così.


    Quel bussare alla porta è come un trapano nel cervello.
    <<Chi c*zzo è che rompe i c*glioni?>> Chiedo, con la mia estrema finezza.
    <<Almeno parli. Vediamo sono tipo le 9 di sera.>> Mi informa Loredana.
    <<E quindi che c’è di strano? Posso dormire quanto mi pare e piace. Ora sparisci.>>
    Ritorno con la testa sotto le coperte.
    <<Che sono le 9 di sera, niente. Quello che preoccupa è che sono del giorno dopo.>>
    Salto su <<Ho dormito da ieri pomeriggio alle sei fino alle nove di sera… Di oggi?!>>
    Lei annuisce <<La pizza, io, Alice ed Elisa ti aspettiamo di là. Ed io pretendo di sapere cosa succede sia a te e sia a mio fratello, per cui muoviti.>>
    Il suo tono di voce non ammette repliche, per cui mi alzo barcollante e raggiungo l’armadio, infilandomi le prime cose che trovo.
    <<Mmmh. Tutona viola, maglietta verde e coda alta. Mai visto niente di più meraviglioso.>> Scoppia in una risata Alice, seguita da Elisa e Loredana.
    <<O mio Dio. Sto morendo dal ridere Alice.>> La guardo di traverso.
    <<Oh, sei radioattiva tesoro.>> Mi risponde lei.
    <<Il fatto è che quando lui è inc*zzato tutti sugli attenti, bisogna scapicollarsi per capire cosa ha, cosa vuole e che devi fare, perché inevitabilmente la colpa è tua, mica sua. Poi quando si tratta di me, ma sti c*zzi! Deve cavarsela da sola e nel frattempo facciamole girare i c*glioni un altro po’, tanto non è un problema mio! E mi pare ovvio. C*glione.>> Sfurio.
    Faccio un respiro profondo <<Grazie per lo sfogo.>>
    Finalmente faccio un sorriso, destinato alle tre anime pie che mi sopportano.
    <<Quando vuoi scimmia Ora ubriacati –mi porge un bicchiere Lori- Da ubriaca sei bellissima!>> Ride, trascinando anche me e le altre due.
    <<Ma a me fa schifo.>> Replico facendo una smorfia, solo a sentire l’odore fortissimo.
    <<Oh, ma che ti frega! Tappati il naso e manda giù!>> Insiste lei.
    Sospiro <<Vabbè. L’importante è che mi fermate se mi viene in mente di volare saltando dal balcone.>>
    Porto il bicchiere alla bocca e butto giù tutto d’un fiato.
    Caccio un urlo <<C*zzo, la gola, la golaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa! BRUCIA!>>
    <<L’acqua non puoi berla!>> Mi blocca subito Lori.
    <<Brutta str*nza. Io VOGLIO l’acqua. E tu, mela dai!>> Le ordino.
    <<No, che non tela do! Se mela chiedi così poi! Prima dovremmo conoscerci meglio, non credi?>> Fa finta di essere dispiaciuta.
    La guardo corrugando la fronte, procurando una risata generale.
    Poi realizzo.
    <<Quanto sei idiota.>> Mela scrollo di dosso e raggiungo la cucina, cercando l’acqua in frigo.
    Poi lancio un’occhiata al di fuori dal balcone, riconoscendo la sagoma familiare di qualcuno.
    C*zzo.
    Non un qualcuno qualsiasi.
    Sta cingendo le spalle di una ragazza, più o meno poco più grande di lui.
    Esco fuori in balcone e gli urlo <<Ma v*ffanc*lo!>>
    Si fermano e lui porta lo sguardo direttamente verso di me, mentre la ragazza si guarda intorno.
    Lei gli dice qualcosa, ma lui le apre la portiera dell’auto e la fa sedere.
    E prima di accomodarsi al posto di guida, mi riserva un ultimo sguardo.
    Quando parte, Loredana si affaccia alla porta <<Quanto sei permalosa. E ridi ogni tanto!>>
    <<Sì, lo farò. Stavo fumando e mi è sembrato di vedere la macchina di Ka… Ma credo che melo sia inventato. Lui non è mai stato qui…>> La butto lì, per scoprire qualcosa.
    Lei si mette a ridere <<Mentre non eri cosciente si! Abbiamo parlato pochissimo, era passato giusto per un saluto, poi doveva tornare con una sorpresa, ma io non l’ho più visto. Vabbè. Vuoi rimanere qui a fare la solitaria?>>
    <<No. Prepara un altro bicchierino.>>


    Sapete già che i prossimi capitoli saranno di due righe vero?

  6. #26
    V.I.P


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    Predefinito Re: »ti chiedo scusa ma, io non ti chiamo amoяe!

    Preferivo mentre dormivo. Ora che mi sono svegliata sento la testa che mi scoppia.
    Sono sdraiata ai piedi del divano, dove dal guanciale ciondola la mano di Lori, che mi solletica la testa.
    Cerco di alzarmi, ma la metà del corpo di Alice che è poggiato su di me, melo impedisce.
    Poi c’è Eli che ha la testa poggiata sulla sua pancia.
    Ma che c*zzo è?! Un accampamento nomade?
    Il dolore che mi attanaglia la testa, mi atterra.
    Mi ricordo soltanto dell’ultima f*ttuta frase che mi ha conciato così.
    Io e i miei c*zzo di bicchierini. E pure Loredana!
    E pure quello str*nzo che ha portato chissà dove quella là.
    Dio mio, se lo becco in giro lo ammazzo.
    E poi ammazzo anche lei.
    Magari insieme.
    Così potranno dire di essere stati uniti fino alla morte.
    La cattiveria mi sta avvelenando l’anima.
    E la testa chiede pietà.
    Cautamente sposto Alice e in punta di piedi, raggiungo il bagno per farmi una sana doccia ghiacciata.
    Tanto per ritornare ad essere capace di intendere e di volere.
    Mi avvolgo nella morbidezza dell’asciugamano e dopo essermi asciugata i capelli, mi vesto e ritorno in salone, dove c’è la desolazione più totale.
    Tre corpi inermi, che all’apparenza sembrano morti, se non fosse per il movimento impercettibile della pancia quando respiri.
    L’unica che preoccupa è Alice. È completamente immobile.
    Bah. Magari è la volta buona che mi libero anche di lei.
    No. I commenti sanguinari meli devo risparmiare per le p*ttanelle di Carmine.
    Mi dirigo in cucina.
    Sento un trascinamento di piedi alle mie spalle e poi qualcuno che affonda la testa nella mia schiena.
    <<M*nchia che mal di testa.>> Mugugna la mia coinquilina.
    <<Ah beh. Colpa tua. Sei tu che hai voluto bere, bere e bere!>> Le ricordo, con un velo di arrabbiatura.
    <<Shh. Non urlare!>> Si tappa le orecchie.
    Se, ciao core!
    Inizio a sussurrare <<Vuoi un caffè? Così almeno ti svegli. Mi hai capito?>>
    <<Ho un mal di testa da post sbornia, non sono idiota. E comunque sì, lo voglio.>>
    <<Bene. Vattelo a fare >> Le sorrido ed esco dalla cucina, sentendo il suo <<Str*nza.>>
    Rido e Alice mi sbraita contro <<La pianti di fare casino?!>>
    <<Io sto facendo casino?! Ma voi state tutte esaurite oggi. Ma che è?!>> La mia testa comincia a pulsare nuovamente.
    <<Fantastico. È tornato anche a me.>> Borbotto scocciata.
    <<Me lo dai un bacino del buongiorno?>> Mi fa gli occhi dolci Elisa.
    <<Pure io, pure io!>> Si aggiunge ridendo Alice.
    Indico Alice <<Tu, non telo meriti. Lei sì.>> Vado ad abbracciare Eli e le bacio la guancia.
    <<Battona.>> Mi insulta mettendo il broncio Alice.
    Rido <<Ma fai silenzio! Io che volevo darti un bacio e tu mi dici ‘ste cattiverie. Cià, cià.>>
    Mi sto per allontanare, ma lei mi prende per un braccio e io le schiocco un bacio sulla guancia.
    <<’Giorno bella mora.>> La saluto con un sorriso.
    <<’Giorno bella bambola.>>
    <<E ‘ste scene diabetiche?>> Ci guarda preoccupata Loredana.
    Ridiamo ed io dico <<Siamo dolci, vero?>>
    <<Gnè gnè. Mi pare che a me non è arrivato nessun bacio!>> Si lamenta lei.
    Alzo gli occhi al cielo e chiedo aiuto alla Eli <<Salvami tu!>>
    Lei ride e Lori mi guarda male <<Bene! Mela lego al dito questa!>> Fa la finta offesa e sparisce in cucina.
    L’odore di caffè vaga per tutta la casa.
    <<Caffè.>> Alice annusa l’aria, correndo a seguire Lori.
    <<Sì, ce ne vuole proprio una bella tazza.>> Elisa mi prende sotto braccio seguiamo il resto della truppa.
    Lei affonda la mano nel pacco gigante delle gocciole e Loredana parte a distribuire le tazze di caffè, saltandomi.
    <<Oh. Grazie. Ma che bel caffè caldo che mi ritrovo davanti.>> Commento ironica.
    Lei si volta e con finta espressione di sorpresa mi chiede <<Volevi del caffè anche tu? Beh, vattelo a fare.>>
    Sorrido <<No, grazie.>>
    Le smonto la vendetta ma cerca di nasconderlo.
    Dopo poco, si presenta con un ghigno disegnato in faccia <<Tieni.>> Mi porge la tazza.
    Sì, come se non sapessi che ci avrà ficcato chissà cosa dentro.
    Faccio finta di berlo, infilando soltanto la punta della lingua.
    Oddio che schifo. Ma che c’ha messo?!
    Parto con la commedia <<Mazza che buono! Quanto zucchero c’hai messo?>>
    Ride <<Un cucchiaio. Già, già.>>
    <<No, dico davvero. È buonissimo. È dolcissimo anche. Sicura che tu non mi abbia dato un’altra marca oppure ci hai aggiunto più zucchero…?>>
    Inizia a dubitare <<Ma che blateri? Dammi qua.>> Le tendo la tazza e ne beve un sorso.
    Si porta una mano davanti la bocca, correndo verso il lavandino.
    <<EH NO!>> L’allontano <<Ora ingoia.>>
    Scuote la testa cercando di liberarsi dalla mia presa.
    Scoppio a ridere <<La prossima volta, impari! Che c’hai messo?! Ingoia e parla!>>
    Lei sputa ed io corro immediatamente a sciacquarmi la mano.
    <<Lò sei terribile!>> Le dice ridendo Elisa.
    <<Che schifo Sosia! Dimmi almeno che c’hai messo ora!>> Prendo il canovaccio per asciugarmi, poi glielo passo.
    <<Sale testa di zucchina, sale.>> Mi risponde lei.
    <<Testa di zucchina a chi?!>> Sto per continuare con una miriade di insulti, se non fosse per quel dannato campanello che suonando, ci fracassa i timpani.
    <<Chi c*zzo è a quest’ora?!>> Domanda disperata Alice.
    <<Tesoro, questa è un’ora normale. Sei tu quella storta che si è svegliata all’una.>> Le dico.
    <<Non ho la forza di controbattere.>> Alice si accascia sulla sedia, poggiando la testa sulla spalla di Eli.
    Loredana raggiunge spedita la porta ed io poco dopo la seguo, ritrovandomi faccia a faccia con Carmine e l’ospite di ieri sera, che si è rivelata una castana sul biondino.
    È la sfumatura sul biondino che la f*tte alla grande.
    Io l’ho detto che mi stanno sul c*zzo le bionde.
    <<Ehi tesoro mio!>> L’abbraccia Lori.
    COSA, COSA, COSA?
    Cerco di controllare la mia espressione sbalordita.
    <<Sorella –le bacia la guancia- Piaciuta la sorpresa?>>
    <<Sì, un casino!>> Abbraccia anche il fratello e alle mie spalle arrivano anche Elisa ed Alice.
    <<Who is she?>> Domanda Ali.
    <<E a sapello.>> Rispondo infuocando con lo sguardo la biondina.
    <<Dovevi rispondere in inglese non in romano.>> Ride Alice.
    <<Mene ricorderò.>> La liquido andando accanto a Lori.
    <<Ma buongiorno! Che ne dite di fare le presentazioni?>>
    Porgo la mano alla nuova arrivata <<Piacere, Erica.>>


    Iniziate a pensare a chi sarà 'sta qua



    http://forum.teamworld.it/forum1743/...ml#post7772635

  7. #27
    V.I.P


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    Predefinito Re: »ti chiedo scusa ma, io non ti chiamo amoяe!

    Sì, sono viva.
    Forse a metà, dato che ieri mi sono sorbita 40 minuti di una Tesi di chimica D:
    Per provare a ridire tutti quei nomi di molecole e c*zzi vari me s'entracciava la lingua! :S
    Mettendo da parte la mia dislessia, buona sera e buona lettura


    18.
    Nel minuto in cui mi stringe la mano, ho pensato alle mille torture a cui sottoporla.
    Ti svuoto una tanica di benzina addosso, ti do fuoco e una volta carbonizzata, ti…
    <<Piacere, sono Beatrice.>> Mi sorride lei.
    <<La cugina dei fratelli Ruggiero!>> Puntualizza con un sorriso Lori.
    ‘Ti’, un c*zzo.
    CUGINA?
    <<Ah ecco perché… -mi schiarisco la voce, vedendo con la coda dell’occhio come Ka se la sta ridendo- Comunque sì, benvenuta. Io sono la coinquilina e…>> Sto andando nel pallone.
    Loredana mi salva <<E loro sono le nostre due amiche: Alice ed Elisa.>>
    Presentazioni e stretta di mano.
    <<Vieni andiamo a sederci, così ci racconti un po’…>> La invita Lori, mentre io corro in bagno per sciacquarmi la faccia e ritornare in me.
    Lui ha detto che è finita.
    E così è. Fine.
    Di certo non andrò a chiedere pietà a nessuno.
    La porta del bagno si schiude e il cuore inizia a battermi forte.
    La speranza che sia lui è salita alle stelle.
    <<Ehi sei qui!>> Alice entra nel bagno e chiude la porta a chiave.
    Ma fanc*lo.
    No, no, no.
    Così non va bene. Non va bene affatto!
    <<Un giorno mi farai venire le palpitazioni!>>
    <<Eh no, eh. Anche te no! Già ne ho abbastanza col Calvio.>> Mi studia un attimo <<Ma che c’hai?>>
    <<Le palpitazioni!>> Apro nuovamente il lavandino e faccio scorrere l’acqua, iniziando a spargermela anche su per il collo.
    <<Comunque è andato via, brutta scimmia.>> Mi riferisce.
    È andato via? Str*nzo.
    <<Perché non la piantate?>> Sbuffa Alice <<Siete così infantili.>>
    <<Grazie per aver dato il tuo parere senza essere interpellata.>> Le rispondo acida.
    Lei svolta gli occhi all’aria <<Due orgogliosi.>>
    Apre la porta ed esce, seguita a ruota da me.
    Ritorniamo in salone, ed io sono pienamente convinta che Beatrice sia andata con Ka, ma invece mela ritrovo davanti.
    <<Ehi.>> Mi dice, leggermente imbarazzata.
    <<Ehi Non sei andata con Ka?>> Le chiedo turbata.
    <<No… Lori ha detto che posso rimanere qui… Avrei dormito nella stanza degli ospiti. Io ho paura dei cani…>> Arrossisce un po’.
    Problema numero uno: stanza degli ospiti. La MIA stanza.
    Improvviso un sorriso <<Ma non preoccuparti. Spero ti troverai bene.>>
    <<Grazie.>> E sparisce in bagno.
    Problema numero due: Chi c*zzo va a dormire da Ka?!
    Ma direi che è un problema già risolto in partenza: IO, di sicuro, NON ci andrò.
    <<Amore della mia vita, dove sei?>> Chiamo con tono smielato Loredana.
    <<Ok. O hai battuto la testa, o hai saputo qualcosa di spiacevole. Ma non è colpa mia!>> Si affretta a dire.
    <<Oh sì che lo è! A parte che la tua adorata cuginetta dorme nella mia stanza, chi diamine va da Ka?!>> Le espongo la domanda con la voce che mi sale di un tono.
    Sintomo di quando la situazione non è sotto il mio controllo.
    <<Sosia, placati. Poi non è nostra cugina. Tel’avevo solo detto per evitare la sua esecuzione, anche perché, da piccoli lei era completamente cotta di Ka.>> Mi dice tranquilla, mentre lava l’ultima tazza usata per la colazione.
    <<Perfetto. TU. Andrai a dormire da Ka. Io controllerò che la biondina slavata non uscirà da qui.>> Socchiudo gli occhi.
    <<Ah non vuoi andarci te? Almeno controlli meglio la situazione.>> Mi propone.
    C’è puzza di bruciato.
    Sorrido <<No Lò. Ci vai tu e basta.>>
    Lei fa una risata nervosa <<Ok. È quello che stavo per dirti.>> Va in camera ed inizia a preparare il suo trolley.
    Bene. Ora ho tempo per pensare a qualche piano malefico.
    <<Tessssoro, vado da mio fratello. Ci sentiamo stasera, caput?>> Mi dice Lori sulla soglia della porta, insieme ad Ali ed Eli.
    <<Ok! Ciao bellezze!>> Gli mando un bacio con la mano e sento di aver bisogno di sostegno morale: corro a prendere i Beatles e li infilo a palla nello stereo.
    Che c*zzo però. Andate via due arpie, ne ritorna un’altra!
    DEVONO ESSERE STERMINATE!
    La cuginetta-chenonècuginetta entra in salone con le orecchie tappate ed urla <<Puoi abbassare ‘sta roba?!>>
    Fermi tutti: ha chiamato i Beatles ‘sta roba?
    OMMIODDIO. Stiamo messe male, moooooooooolto male.
    <<Oh ma certo.>> Mi alzo e abbasso di mezzo tono <<Questo è il massimo che posso farti. Questa è musica che non può essere sentita bassa.>> Le sorrido.
    <<Quindi staremo io e te.>> Si siede accanto a me.
    <<Già.>>
    E sono c*zzi tuoi.
    <<Che peccato. Volevo anche andarci da Ka. Solo che c’è Bi…Ba… com’è che si chiama?!>>
    VOLEVO. È il verbo giusto, tesoro.
    <<Birba.>>
    Omettiamo la parte che anche io mi c*gavo sotto e che quella cagnolina è adorabile.
    Dopo magari la convinco a provare ad andarci.
    <<Sbaglio o hai qualche problema con me?>> Domanda timidamente.
    <<Forse piccolino. Ma cel’ho.>>
    <<Bene. Risolvitelo.>>
    Timide che cercano di fare le str*nze per sembrare f*ghe.
    Patetiche.
    <<Bella per risolverlo devo cacciarti da questa casa. E tu vorresti dormire fuori sullo zerbino? No, perché per me non c’è problema. Una in meno >>
    <<Sai non ti sopporto. Ed era meglio se rimaneva Loredana. È mia cugina e mi conosce di più.>>
    <<Ancora co ‘sta farsa? Lo so che non sei sua cugina!>> Inizio a scaldarmi.
    <<Come non lo sono?! Sì che lo sono! Non so chi cavolo tel’abbia detto ma io sono la figlia della sorella del padre di Lori!>>
    Partendo dal presupposto che mi sono persa a: figlia della sorella, perché Loredana mi avrebbe mentito?!
    Oh, oh, oh.
    Voleva che io andassi da Ka e mi ha detto tutta ‘sta m*nchiata.
    Ma è possibile?
    Mo pure delle more non devo fidarmi -.-
    Quando realizzo il piano ideato da lei, riferisco a Beatrice <<Credo ci sia stato un malinteso.>>
    <<Lo credo anche io.>> Risponde stizzita.
    Rido. Ora mi sento più sollevata.
    <<Cos’è che ti diverte?!>> Domanda seccata.
    <<La faccia che hai fatto prima! –le porgo la mano- Dai, sotterriamo la scia di guerra. È magnifico sapere che sei soltanto la cugina.>>
    Mela stringe esitante <<Ok… Tutto questo teatrino riguardava… Ka?>>
    <<Ogni volta che c’è un casino, c’è sempre lui in mezzo. Non puoi sbagliarti >>
    Ride <<Sì, ne so qualcosa!>>
    Da lì inizia a raccontarmi le cretinate che ha fatto fin da piccolo, e che continua a fare, vorrei aggiungere e tutte quelle che combinavano insieme.
    Tra una risata e l’altra arriva l’ora di cena.
    Wow. La prima biondina nella storia che non mi sta sulle p*lle.
    Bisogna festeggiare!
    E quando stiamo per sederci a tavola, suonano alla porta.
    Mi alzo e vado ad aprire <<Lò?! Che ci fai qui?!>> Domando corrugando la fronte.
    <<Ospite inaspettato a casa Ruggiero. E mio fratello dice di non aver avuto tempo di dirmelo per telefono. Dio santo, lo ammazzerei!>> Scocciata entra in casa e si siede con noi.
    <<Comunque, so tutto.>> La informo con un sorriso e accomodandomi sulla sedia.
    <<Sì immaginavo. Tu scopri tutto su tutti in mezzo secondo.>> Sbuffa, riempiendosi il bicchiere d’acqua.
    Sorrido soddisfatta.
    Lei mi lancia un’occhiataccia <<Levati quel sorriso beota dalla faccia!>>
    Mi metto a ridere, seguita da Beatrice.
    <<Cugina, te ne sei beccata una perfida!>> La prende in giro.
    <<Eh lo so Bea.>> Poi mi sorride e mi da un bacio <<Ma noi ci amiamo follemente!>>
    Rido <<Giusto mio dolce amore.>>
    <<E io sono finita con due pazze!>>
    <<Esatto!>> Le diciamo all’unisono io e Lori.
    Finiamo di mangiare e mentre sparecchio le chiedo <<Chi c’era a casa di Carmine?>>
    <<Ah boh. Suppongo sia stata una donna. Dal profumo che c’era per casa. Però era preoccupante la spazzola delle Winx che c’era… Cioè, sicuramente di mio fratello non era.>> Commenta lei.
    <<Beh a meno che non ci nasconde qualcosa!>> Scoppiamo a ridere entrambe.
    Poi domando leggermente agitata <<Spazzola delle Winx?!>>
    Odio le mie piccole teorie. Ma hanno sempre maledettamente ragione.
    <<Già… Perché sai, uno si pettina.>> Mi fa notare ironica.
    <<C’era un laccetto nero aggrovigliato all’impugnatura della spazzola?>>
    <<Ora che ci penso sì… Perché non riuscivo a credere che spazzola fosse quindi mi sono avvicinata per vedere meglio… Cosa sta elaborando la tua mente maligna?>> Mi chiede curiosa, lasciando perdere quello che stava facendo.
    <<I capelli sulla spazzola, di che colore erano?>>
    <<Ma non ne ho idea… Erano chiari, però. –sbuffa- Ora mi dici che sta succedendo?>>
    <<Non posso crederci.>> Mi metto a ridere.
    Dovevo aspettarmelo!
    <<Erica ora ti ammazzo se non mi dici che c*zzo ti prende.>> Dice spazientita Lori.
    <<Dobbiamo prepararci per lo scontro finale.>> Penso ad alta voce.
    Lei svolta gli occhi all’aria <<Santo cielo, SPIEGATI.>>
    <<Vediamo, come ti posso spiegare meglio il concetto… Oh sì. Tuo fratello ha deciso di sc*parsi Giulia. O credo lo abbia già fatto.>> Le spiego tranquillamente. <<Solo che, perché proprio lei?!>>

  8. #28
    V.I.P


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    Predefinito Re: »ti chiedo scusa ma, io non ti chiamo amoяe!

    Lori scoppia a ridere <<Ancora non l’hai capito? Sa perfettamente che tu sei gelosa.>>
    <<Non sono gelosa Loredana.>> Le dico calma, mentendo pienamente.
    Già. La mia fine.
    E devo dire che ha beccato la ragazza giusta per farmi inc*zzare.
    Lei ride sotto i baffi <<Va bene. Quindi, non c’è nessun problema se lui sta con Giulia, no?>>
    <<Non siamo sicure che sia lei.>> Le ricordo.
    <<Non hai risposto alla domanda.>> Sorride compiaciuta.
    <<Senti, per quanto mi riguarda lui può farsi tutte quelle che vuole.>> Il tono rabbioso si è fatto prevalere.
    Mi costringe a guardarla negli occhi <<È inutile girarci intorno. Lo sai lui, lo sai te. E lo so io. Dio mio, ma se sei gelosa, ci sarà un motivo no?! Perché non la finite tutti e due?!>> Sbotta lei.
    <<Non ne ho idea.>> Faccio un’alzata di spalle.
    Oh invece sì che cel’ho.
    Purtroppo l’orgoglio non mi permette di fare niente.
    Ed è frustrante.
    <<Questo è masochismo.>> Dice infine, guardandomi sconcertata.
    <<Lo so.>> Ammetto riluttante.
    Mi abbraccia <<Ricorda che non potete mettere da parte quello che provate l’uno per l’altra.>>
    Giusto.
    Credo sia arrivata l’ora di reagire.
    <<Beh. È ovvio che tuo fratello casca ai miei piedi!>> Con gesto teatrale mi sposto i capelli.
    Lei sorride <<Beh. Potrei dire lo stesso di te.>>
    <<Non serve che lo ricordi, b*starda.>> La accuso con un’occhiataccia.
    Lei ride <<Oh sì! Bene, Dobbiamo prepararci alla battaglia, vero?>>
    <<Esatto. Questa è la volta buona che l’ammazzo. La faccio diventare roscia! E poi faccio il c*lo anche a tuo fratello.>> Sfurio.
    <<Oh amo quando sei infuriata!>> Ride e mi abbraccia.
    <<Chi ammazza chi con cosa?>> Domanda interdetta Beatrice, che si è affacciata alla porta della cucina.
    Loredana ed io ridiamo.
    <<Ora le narriamo tutto, dolce fanciulla.>> La prendo sottobraccio e ci stendiamo comode, comode sul divano.


    <<Quindi, lui ha capito che tu pensavi che io fossi una delle sue tante ragazze e ha deciso di invitare ‘sta qua per farti ingelosire.>> Riassume il tutto la cugina di Loredana.
    Annuisco <<E brava la bionda!>> Le batto il cinque.
    <<E quindi che si fa?!>> Domanda Lori.
    <<Per ora non lo so. Potrebbe anche non essere Giulia. Però, molto probabilmente è lei, perché tuo fratello ha fatto in modo che tu andassi da lui in modo tale da venirmi a dire che c’era la strega bionda da lui.>> Elaboro una teoria molto arzigogolata. (Per Miri: questo può essere il termine del giorno AHAHAH)
    <<Nah. Troppo complicato: Secondo me aspettava che ci andassi tu.>> Dice Beatrice, con l’acconsentimento di Lori.
    <<No. Perché lui sapeva benissimo che non sarei andata.>>
    <<Vero.>> Dice Loredana.
    <<Ok. Dato che è mezzanotte inoltrata e non voglio avere incubi con tuo fratello, vado a dormire. E domani chiamiamo le altre due sgrinfie.>>
    <<Good. ‘Notte tacchina.>> Mi bacia Lori.
    <<’Notte babbuina.>> Ricambio il bacio e dopo aver dato la buona notte anche a Bea, vado a letto.


    Scusate per il capitolo di m*rda.
    Comunque, tenetevi pronte: La bomba sta per scoppiare.



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  9. #29
    V.I.P


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    Predefinito Re: »ti chiedo scusa ma, io non ti chiamo amoяe!

    M*nchia sono davvero 3 f*ttuti giorni che non posto?!
    I'm so sorry beuatiful girls <3
    Capitolo molto lungo, diabetico che soddisfa la sete di vendetta

    Buona lettura

    19.
    Come se io avessi dormito.
    Mi sembra di soffocare.
    Apro la finestra nella mia stanza e mi accendo una sigaretta.
    L’amicizia e l’amore sono valori inestimabili e meravigliosi.
    Ma anche pericolosi.
    In quelle due parole sono racchiuse le emozioni più belle di tutta una vita.
    Così belle da far male.
    Sì, perché come ti salvano, ti distruggono anche.
    Ti leghi a loro creando un legame indissolubile, interdipendente.
    Sono il sole che illumina e riscalda le tue giornate, ma come tramonta lui, tramonti anche tu.
    Abbandonandoti a giornate buie e fredde, soffrendo la mancanza di non avere più quei raggi di sole che ti accarezzano la pelle.
    Spegno quel che rimane della sigaretta ed esco dalla stanza, seguendo delle voci provenienti dal salone.
    <<Chi fa inc*zzare la mia coinquilina a quest’ora di…>> La voce si affievolisce e la rabbia inizia a fluire nelle vene.
    <<Brutta putt*na, che c*zzo ci fai qui?>> Ringhio contro Giulia.
    Lei sorride amorevolmente.
    Dio mio, la gonfierei di botte.
    <<Passo a trovare la sorella del mio ragazzo.>> Il sorriso rimane ancora lì.
    Magari con un *****tto ti faccio volare via tutti i denti. Poi voglio vedere come c*zzo ridi.
    <<Ah sì? Anche io avrei voglia di menarti. Ma non lo faccio.>> Mi anticipa Loredana, poi sottolinea <<Mio fratello NON è il tuo ragazzo. Capito z*ccola?!>>
    Mi metto a ridere.
    Loredana mi guarda inc*zzata nera, non sapendo cosa mi salta in mente, mentre Giulia mi dice tranquillamente <<Sono felice che hai preso bene la notizia di me e Carmine.>>
    Rido ancora di più <<Tu stai male, tesoro. Molto male. Pensi davvero che Carmine ti ami?>>
    Potrà anche non amare me, ma se le ha detto di amarla è soltanto uno dei suoi giochetti.
    <<Sennò perché mi avrebbe presentato i suoi genitori e ieri sera siamo usciti insieme a Marco, Danilo e le loro ragazze?>>
    Ok, solo perché ha detto Danilo ho capito che per ‘Marco’ intendeva Pedro.
    <<Per farti fare una figura di m*rda.>> Le rispondo, mascherando l’enorme sorpresa per il loro fidanzamento ‘ufficiale’.
    <<Secondo me, no. Comunque meglio che vada. O faccio tardi per andare in ospedale.>> Lei si avvia verso la porta.
    <<Sì, sospettavo che tu avessi problemi mentali.>> Le rispondo, seguita da Loredana <<Su questo non c’erano dubbi. L’istituto di igiene mentale non è a Milano, però.>>
    Giulia fa la sua sonora risata <<Oh, ma non preoccupatevi. È solo un’ecografia.>> Ci fa l’occhiolino ed esce di casa.
    Il respiro mi si blocca in gola.
    <<Loredana.>> Biascico il suo nome.
    <<O mio dio.>> Farfuglia lei, nel mio stesso stato.
    <<No, non ci credo.>> Corro alla porta e intravedo la sua figura che sta per entrare in macchina.
    <<Esci dall’auto.>> Tuono, afferrandola per un braccio. <<Vai a fare un’ecografia, eh?>>
    Lei annuisce, cercando di nascondere l’agitazione.
    <<Qualche problema? Ho distrutto i tuoi piani?>> Ride nervosamente.
    <<No. I tuoi.>> Gli tiro uno schiaffo in piena faccia.
    Rimane immobile, con la testa abbassata e quando sto per allontanarmi, mela ritrovo alle spalle.
    <<Non telo ha spiegato nessuno che questo è scorretto?!>>
    <<Ma tra noi non vale nessuna regola, no?>> Sento le sue unghie pungermi la pelle e la sua mano tirare con forza i miei capelli.
    <<No, i capelli proprio no, bella!>> Le prendo le mani e con una spinta la spedisco per terra sul marciapiede.
    <<Tanto sei abituata alla vita per la strada, no?>> Le faccio l’occhiolino.
    <<Mai quanto te. Ora che ti sei lasciata con Ka, batti più di prima no?>> Ribatte lei, rialzandosi.
    << Beh diciamo che a confronto tuo non sto sempre a gambe aperte, ma basta parlare del tuo lavoro. Di chi è il bimbo? Un incrocio tra lo sc*patore della Domenica e del Lunedì?>>
    <<Ma f*ttiti b*starda. L’invidia è proprio brutta, devo dire. Ora se permetti, ritorno dal mio ragazzo.>> Si dirige verso l’auto.
    <<Giusto. Lui che ti ama davvero. Solo un’ultima cosa.>> Le poggio una mano sulla spalla, facendola voltare e le stampo un’altra cinquina sulla guancia.
    <<Lo sai qual è un altro proverbio? Il lupo perde il pelo non il vizio. Ed io non perderei mai il vizio di schiaffeggiare la tua faccia da c*zzo.>>
    Mi da una spinta, mandandomi a sbattere contro qualcuno e sale spedita in auto, partendo ad una velocità impressionante.
    <<Che c*zzo…>> Cerco di liberarmi dalla presa di chi mi tiene.
    <<Aspetterò che l’arpia bionda svolti l’angolo, poi ti lascerò.>> Risponde la voce di un uomo.
    Vediamo.
    Dalle mani direi Dani.
    La presa si allenta ed io mi volto <<Batteriologo! Perché mi tenevi in ostaggio?>> Gli domando, mentre gli bacio una guancia per salutarlo.
    <<Sono arrivato alla fine del primo round. E per evitare che tu la mettevi K.O. ti tenevo stretta. Certo che se c’era Ka, sai le risate che si faceva!>> Ridacchia, poi nel vedere la mia faccia, si schiarisce la voce <<Cioè, nel senso che lui… Vediamo… Non che non vi avrebbe diviso, ovviamente lo avrebbe fatto, però… Io intendevo… V*ffanc*lo.>> Termina infine con un sospiro.
    Scoppio a ridere e lo abbraccio <<Calvio, sei magnifico! Vuoi esserci anche tu durante il secondo round?>>
    Sgrana gli occhi <<Perché cene sarà un secondo?!>>
    <<Esatto Palpitazione.>>
    Fa il finto offeso <<Non sei divertente!>>
    <<Dai, che gioco!>> Gli do un pugno amichevole sulla spalla.
    Ride <<Lo so, lo so!>> Mi cinge le spalle con un braccio e saliamo in casa.
    <<Il mio uomo mi ha dovuto fermare, sennò giuro che la finivo!>> Mi viene incontro Alice.
    Rido <<Gli stavo giusto chiedendo dove aveva lasciato la sua dolce metà!>> Le bacia la guancia. <<Daje che l’ho fatta nera!>> Batto il cinque sia a lei che a Lori.
    <<Non ne dubitavo guerriera >> Mi da un bacio Loredana.
    <<Beh, anche gli schiaffi sono potenti!>> Dice ridendo Dani.
    <<Anche se un bel destro non ci stava male.>> Osserva Lori.
    <<Condivido e sottoscrivo gemella >> poi chiedo al Calvio e compagna <<Qual buon vento vi porta?>>
    <<Devo dirti una cosa che ti lascerà a bocca aperta!>> Esulta Alice.
    <<Ieri sera sei andata a cena con Ka e l’arpia bionda.>> Concludo io.
    Le smonto l’entusiasmo <<Ma sei una str*nza!>>
    Mi metto a ridere <<Scusa chèrie.>> Le do un bacio e proseguo << Comunque, non so quanto Carmine stia facendo finta... L’ha portata dai genitori!>>
    <<Ragazze, purtroppo è vero. In questo periodo si è anche un po’ allontanato da noi. Con me non fa una bella chiacchierata da un po’.>> Ci riferisce Dani.
    <<Potrebbe anche essere positivo…>> Penso ad alta voce, poi mi arriva una botta sul braccio da Lori <<Positivo un c*zzo!>>
    Mi risveglio <<Eh?! No, no. Intendo dire che non parla con Dani perché sennò lui scoprirebbe che mente.>> Ricambio la botta <<AHIA.>> Le lancio un’occhiataccia.
    <<Potrebbe anche darsi… -Alice guarda Dani – Non pensi amore? Perché in effetti, tu capiresti che lui nasconde qualcosa.>>
    Lui annuisce <<Vero. Non ci avevo pensato. Quindi, dite che è tutta una c*zzata la storia con Giulia?>>
    <<Probabile. L’unica cosa che non torna è perché la fa conoscere ai genitori! Non vorrà prendere per il c*lo anche loro, spero!>> Replico io.
    <<Santo cielo, tutto perché è innamorato di te!>> Sbotta Lori.
    <<Sì come no. L’unico futile dettaglio è che non sembra, adesso come adesso.>> Le rispondo ironica.
    <<E allora vagli a fare il cazziatone per piacere. Perché io mi sono letteralmente rotta i c*glioni.>> Mi sprona lei.
    <<Ci stavo pensando anche io, sai? –sorrido e l’abbraccio, sussurrandole- Il bello di te
    è che viaggi sempre sulle mie frequenze.>>
    <<Ruffiana!>> Mi stritola nell’abbraccio e una volta averlo sciolto, mi congedo <<Vado a fare il c*lo al chitarrista. Ci becchiamo dopo.>>
    <<Povero Mimmo…>> Mormora Dani.
    Sorrido ed esco, raggiungendo con molta calma casa sua.

  10. #30
    V.I.P


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    Predefinito Re: »ti chiedo scusa ma, io non ti chiamo amoяe!

    Citofono.
    <<Giulia?>> Domanda lui.
    <<No. Però se la vedi dille che avrei voglia di darle un’altra sberla.>>
    <<Ti aspettavo sai? Sali.>>
    Ma vaffanc*lo, và!
    Salgo e appena mi apre la porta, una cinquina se la becca anche lui.
    Si massaggia la guancia <<’Giorno anche a te.>>
    Sto per preparare nuovamente la mano, ma mi ferma <<Ok, ok. Entra.>>
    <<No. Non voglio essere infettata. Comunque, come va la tua passionale storia d’amore con l’arpia bionda?>> Domando gentile.
    <<A gonfie vele. Sai per caso dov’è?>>
    Sorrido.
    L’ora della vendetta è arrivata.
    <<A fare un’ecografia. Benvenuto Papà Ruggiero.>>
    Rimane pietrificato per cinque minuti buoni.
    Sto per andare, ma mi blocca per un polso <<Se è uno scherzo, non fa ridere.>>
    <<Se te la trombi senza precauzioni sarebbe colpa mia?>>
    Infondo è questo che Giulia mi ha detto.
    L’unica differenza è che io so che è una c*zzata e Carmine no.
    E adesso tocca a me vendicarmi.
    <<Quindi è per questo che l’hai presa a schiaffi? Perché tu non sei lei?>>
    Rido <<Ringrazio Dio ogni giorno per non essere come lei, tesoro. Poi volevo chiederti, come va con i tuoi amici? Li senti ogni tanto?>>
    <<Vaffanc*lo.>> Rientra e mi chiude la porta in faccia.
    <<Bene.>> Sussurro a me stessa.
    Ritorno sui miei passi.
    Punto della situazione? Nessuno.
    Sapere cosa si deve fare? Zero spaccato.
    Sbattere la testa contro un muro? Si potrebbe fare.
    Se lui vuole continuare a giocare, sono c*zzi suoi.
    Rientro a casa, dove vengo investita dalle mille domande di Lori, Eli ed Ali.
    Mi metto al centro della stanza <<STOOOOP!>>
    Si zittiscono ed io comincio a parlare <<Il tutto è iniziato…>>
    <<E già è qualcosa.>> Mi interrompe ridendo Alice.
    <<AH. AH. AH Simpatica. –proseguo- Ed è finito con un ‘V*ffanc*lo’. E poi mi ha chiuso la porta in faccia.>>
    <<Perfetto. Nasconde qualcosa, quindi.>> Conclude infine Elisa.
    <<Esatto. E quando gli va di parlare, sarò qui. Fine.>> Chiarisco.
    Poi sbadiglio <<C’ho sonno. Non voglio sentire obiezioni: stanotte non ho dormito e ho sprecato energie. I love you beautiful girls.>>
    Le bacio e mi tuffo nel letto.
    Appena la testa tocca il cuscino, sono già nel mondo dei sogni.


    Sento le sue labbra sulla mia guancia e il suo profumo travolgermi.
    <<Ok. È un sogno anche questo.>> Mormoro riemergendo da sotto le coperte e ritrovandomi faccia a faccia con lui e le sue dita che arpeggiano le corde di una chitarra.
    Alle note di ‘Perfect’ dei Simple Plan, le mie labbra si distendono in un sorriso.
    Inizia a cantare ed io rimango a bocca aperta nel sentire di nuovo il suono della sua voce roca accompagnata dalla sua bravura nel suonare il suo strumento.
    Al termine della canzone si sdraia accanto a me <<Voglio ringraziarti per avermi fatto perdere 10 anni di vita per la storia dell’ecografia e per essere venuta a prendermi a parolacce ieri.>>
    <<Quando serve, serve. Ora voglio sapere se con Giulia hai fatto sul serio.>> Mi schiarisco la voce, che un po’ mi trema.
    <<No. Tutta una str*nzata. Ma lo sapevi già da tempo. E tu sai perché Giulia è passata qui?!>>
    Scrollo le spalle <<E io che c*zzo ne so. Probabilmente per precisare il fatto che tu eri la sua nuova fiamma. Dio mio, gli avrei spaccato la faccia.>>
    Lui ride <<Sfruttare la tua gelosia è stato furbo.>>
    <<No. È stato un colpo basso.>> Controbatto inc*zzata.
    <<Mi dispiace.>> Mi guarda negli occhi ed io non posso fare altro che crederci.
    Loro non mentono.
    <<Lo so.>>
    Gli prendo il viso tra le mani e unisco le mie labbra alle sue.
    Le sue braccia mi avvolgo e non esiste cosa più bella.
    Mi stacco lentamente, quasi ad aver paura di essere in un sogno.
    Apro gli occhi e vedo subito il suo bellissimo sorriso.
    <<Vestiti che ti porto da una parte.>>
    <<Dove?>> Chiedo curiosa.
    Lui alza gli occhi al cielo <<Dio mio, se non era una sorpresa, telo avrei già detto che dici?!>>
    Rido e corro a vestirmi.
    <<Va bene come abbigliamento per il luogo misterioso?>> Domando uscita dal bagno.
    Lui mi studia per un po’, poi fa un’alzata di spalle <<Poi tanto, teli levo i vestiti.>>
    Lo guardo di traverso <<Giuro che per un attimo pensavo stessi dicendo qualcosa di intelligente.>>
    Ka scoppia a ridere <<Dovresti saperlo ormai che non è da me dire cose intelligenti.>>
    <<Purtroppo la speranza è l’ultima a morire. Un giorno crescerai, no?>>
    <<No.>> Mi risponde con un sorriso divertito.
    <<Immaginavo.>>
    Poi noto il silenzio della casa.
    <<A che ora mi hai svegliato Svizzero?>>
    <<Bah… Ora sono le sette…>> Svaga.
    <<Tu mi hai svegliato alle 6 e mezza?!>> Sibilo.
    E ce credo che Lori ancora dorme!
    Sto scimmione all’alba mi sveglia!
    <<Lo so che mi adori, uguale. Ora muovi il c*lo che facciamo tardi, sennò!>>
    <<Ma che te tardi! Il sole è appena sorto -.->>
    Lui ride, mi prende per mano ed usciamo, stando attenti a non far rumore, dato che Lori dorme ancora beatamente.
    A confronto mio, che adesso mi trovo in macchina con i Foo Fighters sparati a palla nelle orecchie e alle 7 del mattino vorrei sottolineare.
    Giuro che lui non cela fa ad arrivare ai 26 anni. Gli do fuoco prima.

    La macchina si ferma e sento qualcuno che inizia a ticchettare con il dito.
    <<Se non ti fermi io ti spezzo la mano e non suoni più la tua chitarra. Comprendi?>> Lo minaccio, con ancora gli occhi chiusi.
    <<Sempre carinissima, ovviamente.>> Ride Carmine.
    <<Solo per te amore.>> Gli dico con tono smielato.
    Scendo dall’auto e riconosco il posto in cui mi ha portato.
    Sorrido.
    Siamo a Bracciano, il posto in cui ho passato l’infanzia.
    Mi poggio alla ringhiera che delimita la fine della stradina e l’inizio della spiaggia.
    La quiete a quell’ora del giorno, il venticello leggero che ti accarezza il viso, le anatre che si muovo nell’acqua, le sue labbra che sfiorano la mia nuca.
    <<Posto azzeccato Man. Sai che…>> Inizio a dire, ma lui prosegue <<Ci hai vissuto per 10 anni.>
    Faccio un sorriso <<Già. Come fai a saperlo?>>
    <<Se te lo dico ti rovino la giornata. E non voglio sopportarti con il rodimento di c*lo.>>
    <<Dimmelo.>>
    <<No.>> Mantiene la sua decisione in modo ferreo.
    <<Eddai.>> Inizio a baciarlo lungo il collo, per poi sfiorargli le labbra e mordicchiandogli il lobo dell’orecchio.
    <<Scorretta, sei scorretta.>> Sorride sulle mie labbra, prima di baciarle delicatamente.
    <<È stata Giulia.>> Si arrende infine.
    Rimango a guardarlo negli occhi per un minuto interminabile.
    Poi sorrido.
    <<Ti ho già detto che i tuoi occhi fanno miracoli?>>
    <<La finisci di farmi prendere colpi, c*zzo?! Mi stavo preparando ad uno scontro corpo a corpo e tu mi sorridi!>>
    Rido <<Il sorriso è l’arma migliore. Poi, chi ha detto che non ci sia uno scontro corpo a corpo?>> Dico maliziosa.
    Non ci pensa due volte: mi prende in braccio e corre in spiaggia, fermandosi ad un passo dalla riva.
    <<Più grave è il mio atto, più lungo sarà lo scontro?>> Mi domanda ridendo.
    <<Finché non mi arriva la sabbia nei capelli, niente è grave.>> Lo avverto.
    <<Bene. Un punto a mio favore!>>
    E in un secondo mi ritrovo tra l’acqua gelida del lago.
    Ritorno in superficie <<Ti sei salvato, perché l’I-phone è rimasto in auto.>>
    <<Guarda è la prima cosa che ho controllato! Sennò mi avresti affogato, considerando che qui non ci sono neanche testimoni!>> Ammette ridendo.
    Si avvicina e mi circonda i fianchi con le braccia <<Che lo scontro, abbia inizio!>>
    <<Giusto!>>
    Sguscio via dalla sua presa ed inizio a nuotare lontano da lui.
    <<Sapevo che c’era qualcosa sotto!>> Lo sento urlare, prima di inseguirmi.
    Ad un certo punto mi blocco e lui sorride <<Mo che fai?>>
    Sorrido <<Ti schizzo!>>
    Parto a battere i piedi di fronte a lui, che viene investito in piena faccia, da una grande quantità d’acqua.
    Quando mi fermo per riposare le gambe è scomparso.
    <<Oh m*rda!>>
    Il tempo di realizzare che è andato sotto l’acqua, che mi ritrovo sotto con lui.
    Risalgo tossendo <<Ti affogo quando meno telo aspetti!>>
    <<Se ti rimane tempo.>> Sorride beffardo.
    <<Fanc*lo. Ho tutta la giornata!>>
    Lui ride e mi fa poggiare sulle sue gambe, premendo le sue labbra alle mie.


    Yeah. Nessuna ansia. Contente?



    Ps. Perdono ancora per i giorni di attesa!
    http://forum.teamworld.it/forum1743/...ml#post7772635

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