09.
Entriamo nella macchina e sento un piccolo rumore. Susseguito da un altro.
<<Bene. Siamo solo io e te…>> Nicola prende con forza il mio viso, ma subito cerco di distanziarmi.
<<No, no. VAI VIA!>> Inizio a dimenarmi, tirandogli calci e a ficcandogli le unghie nella pelle.
<<Ora tu sei MIA. Mi pare che mi hai chiamato te.>> Le sue mani mi stringono le braccia.
<<C*zzo fai male!>> Caccio un urlo, sbattendo la testa sul finestrino e la portiera si apre, facendomi cadere all’indietro.
Mi rialzo più veloce che posso e comincio a correre come una dannata, raggiungendo l’entrata del parco, mentre sento i passi di Nicola dietro di me. Sento il suo fiato sul collo.
Con le mani che tremano riesco a prendere il telefono, componendo il numero di Ka.
Ti prego, ti prego, rispondi.
<<Oh. Chi non muore si rivede.>> Mi dice sarcastico.
Inizio ad urlare <<Ka! Aiutami, ti prego! Vienimi a prendere all’uscita di destra del parco!>>
Scoppio in un pianto.
<<Che c*zzo succede?! Arrivo subito!>>
Attacco e nonostante lo abbiamo chiamato, il sollievo non si fa sentire.
Continuo a correre, correre e correre.
Senza fiato e con le lacrime che mi rigano il viso, raggiungo l’entrata opposta del parco.
Due fanali di un’auto mi accecano completamente gli occhi.
No, no, no. Mi ha raggiunto!
Indietreggio, pronta a scappare via, ma due mani mi afferrano.
Riconosco subito il suo profumo.
Mi lascio avvolgere in un abbraccio.
<<Ka!>> Lo stringo più forte.
<<Che c*zzo è successo, melo spieghi?!>>
Sento un’altra voce che mi chiama <<Eriii! Stai bene?!>> Finalmente riesco a distinguere Loredana.
<<Nicola... Ha cercato di... Mi voleva bloccare nella sua auto, portandomi non so dove.>>
Sento Ka irrigidirsi. Con la mano mi accarezza i capelli ed interviene Lori <<Tesoro mio, tranquilla. Siamo qui e sbrighiamoci a tornare a casa. L’importante è che tu sia riuscita a scappare.>>
In mezzo a loro due, camminiamo svelti verso l’auto, e una volta essermi seduta tra le braccia di Loredana, scivolo nel buio più profondo. Nel quale mi ritrovo nel bel mezzo di un incubo.
Le ultime parole che ricordo sono state quelle di Loredana <<Carmine, NO!>>
Sento un urlo fastidioso trapassarmi le orecchie. Subito dopo qualcuno che mi scuote.
<<Erica, svegliati! Sono Ka!>>
Trasalgo e mi rannicchio accanto a lui, che mi fa spazio nel suo abbraccio.
<<Ho voglia di gonfiarlo di botte.>> Affermo decisa.
<<Oh, tu non devi preoccuparti di questo.>> Il suo tono nasconde una minaccia.
<<Ka. Non fare str*nzate, ti prego.>> Lo supplico.
<<Ah, io non devo farle, eh! E tu che vai con i maniaci?! Poi, che c*zzo t’era preso ieri?!>>
<<A me?! E che ne so, dovevi vederti con una delle tue ragazze! Quindi mi sono levata di torno!>>
<<Cosa?! Ma se stavo parlando al telefono con Loredana!>> Sbotta infuriato.
Un’espressione meravigliata si dipinge sul mio volto. Parlava con… Lori?!
Poi un’altra realtà incombe su di me e lui se ne accorge subito.
Ecco che le sue labbra si distendono in un sorriso <<Eri gelosa!>>
<<Cosa? Io?! Pff. Ma stà zitto! E vogliamo parlare della faccia che hai fatto quando ti ho detto che uscivo con Nicola?!>> Lo punzecchio.
Al solo sentire il suo nome, distorce la bocca <<Comunque, non lo rivedrai per un po’. Anche perché se si riavvicina lo faccio fuori. E sul serio.>>
Mi blocco alla prima parte della frase.
<<Che vuol dire che…>>
<<Ieri sera, mentre tu eri in macchina con Lori, l’ho intravisto. Sono sceso e gli ho piantato un destro sul setto nasale. E credo di avergli fracassato qualcos’altro… Dato che ha sbattuto contro un albero.>> Termina il suo racconto e ritorna a guardarmi <<Credo che non vorrà più avvicinarsi. E se lo fa sono c*zzi suoi.>> Dice con fermezza.
Rido <<Sì, sono sicura anche io che non si riavvicinerà! –poi sorrido- Grazie, davvero.>>
Si mette a ridere <<È molto divertente essere in debito con te >>
<<Non so quanto ti convenga!>> Dico ridendo.
Qualcuno bussa <<Non voglio assistere a scene che mi traumatizzeranno. Per cui, sbrigatevi a rivestirvi!>> Dice con una risata Loredana.
<<Che idiota che sei -.- Spicciati ad entrare.>> La prendo ad insulti subito.
Con un sorriso entra <<Chèrie! Ti ho portato il giornale! Guarda un po’!>> Me lo porge ed io la guardo turbata <<Mi hai mai vista leggere un giornale?>>
Sbuffa <<E da oggi inizierai! Daiiiii, vai a pagina 15!>>
Apro la pagina detta da lei e scorro le righe.
<<Chi lo avrebbe mai detto. Un gelataio ladro.>> Mi canzona Carmine.
<<Ha. Ha. Ha.>> Mi inc*zzo <<Possibile che capitano tutte a me?!>>
Loredana puntualizza <<Ovvero di trovare un ragazzo che fa il gelataio e scoprire che aveva saccheggiato l’intera gelateria e che ora si trova dietro le sbarre? Sì, capitano tutte a te.>>
Scoppiamo tutti e tre a ridere.
Poi mi ributto sul letto <<Ho sonno. Potete sparire.>>
<<Dai, ti lasciamo riposare…>> Loredana mi bacia la fronte.
Ka si china e mi sussurra all’orecchio <<Chiama quando ti svegli.>>
Mi bacia la guancia e segue fuori dalla porta la sorella.
Immergo la faccia nel cuscino, nascondendo un enorme sorriso.
Mi addormento, con i suoi occhi e il suo sorriso stampati nella mente.
Nel pomeriggio, mi sveglia l’aria fredda che proviene dalla finestra aperta.
Mi stiracchio e ancora rimbambita dal sonno, vado a chiuderla.
Quante volte mi ripeto di non dormire troppo, ma il mio adorato lettino mi ci fa sempre ricadere!
Tanto per fare qualcosa, vado a vedere il telefono: 5 chiamate senza risposta.
Elisa ed Alice.
Mi sbrigo a mandargli un messaggio a tutte e due, scrivendogli che sto bene e che possono venire tra poco per un veloce resoconto sui fatti.
Vado davanti lo specchio e quasi non mi riconosco.
A parte i capelli arruffati e la faccia mezza addormentata, c’è un piccolo sorriso che spunta e che fa la differenza. Contagiando anche gli occhi, che hanno una luce diversa.
Direi che ci sono parecchi motivi per sorridere oggi: essere riuscita a sfuggire ad un maniaco, che non rivedrò per il resto della vita, quella coinquilina impazzita che mi ritrovo e questa stranissima sensazione del cuore che si gonfia, ogni volta che penso a Carmine.
Prima di perdermi in cose alle quali non voglio pensare, mi fiondo sotto la doccia.
Quando esco, suonano alla porta.
Le persone hanno sempre questo cavolo di tempismo perfetto -.-
Vado ad aprire <<Scusate l’abbigliamento, ma la doccia mi chiamava!>> Dico ridendo ad Elisa ed Alice.
La prima si fionda su di me, abbracciandomi <<Stai bene? Loredana ci ha detto tutto. Ci hai fatto prendere un colpo!>>
<<Non farlo maaaai più, tesoro!>> Mi sorride Alice stringendomi in un abbraccio, appena Eli ha sciolto il suo.
<<Avete la mia parola! –rido- Ora andrò a rendermi presentabile quanto posso e sono da voi!>>
Annuiscono mentre si mettono comode sul divano ed io corro in camera.
Mi vesto e mi do un’asciugata veloce ai capelli.
Metto apposto il phon e raggiungo le ragazze in salone, sedendomi con loro.
<<Dicci, dicci.>> Mi sollecita a parlare Elisa.
Mi metto a gambe incrociate ed inizio a raccontargli tutto.
<<Oh menomale! Almeno marcisce in cella! Che str*nzo!>> Sfuria Alice.
<<Già. Almeno ora sto tranquilla.>> Dico sincera.
<<Poi c’è Ka.>> Mi dice con un sorriso Elisa.
Sorrido involontariamente anche io.
<<Esatto.>>
Loro si buttano su di me ed Alice attacca a parlare <<Questo Kaaa! EHHHHH!>> Mi dice maliziosa.
<<Finiscila insignificante donna!>> Afferro il cuscino e glielo do in testa.
<<E perché questo?! Ora sono affari tuoi!>> Iniziamo a prenderci a cuscinate, mentre Elisa ne rimane tranquillamente fuori.
Poco dopo domanda <<Ma Lori?>>
<<Sarà uscita con Ka.>> Rispondo con un’alzata di spalle.
E parli del diavolo e spuntano le corna.
<<Buonasera a tutteeeeeee!>> Ci saluta lei, baciandoci la guancia.
<<Dove sei stata?>> Le domando sospettosa.
<<A fare da psicologa a mio fratello… -si guarda intorno- Cinese stasera?>>
<<Sì!>> Batto le mani.
<<Aggiudicato!>> Acconsentono sia Eli che Ali.
<<Datemi un secondo però!>> Le avverto dirigendomi in camera.
Traffico tra i miei trucchi, nella speranza di trovare una cacchio di matita, che non c’è.
<<Dove c*zzo l’ho messa?>> Inizio a mugugnare tra me e me.
Mi giunge la voce di Lori <<Te la sarei persa durante la fuga dal Gelataio Impazzito.>>
Si accende la lampadina <<No. Lei mi ha salvato la vita. Ecco perché la portiera dell’auto si era aperta… C’era rimasta incastrata lei!>>
Così si spiega anche quel piccolo rumore.
E poi gli uomini dicono che i trucchi non servono a niente!
<<Wow. E poi gli uomini rompono tanto su ‘sti trucchi!>>
Rido <<Telepatiaaa!>>
Lei ride con me, battendomi il cinque.
Torniamo dalle ragazze.
<<Cosa ci fate a casa mia, comunque?>> Gli domanda turbata Loredana, mentre stiamo uscendo di casa.
<<Le ho invitate per informarle di tutto il casino che è successo.>> Le rispondo.
<<Sì, perché noi dobbiamo impicciarci sempre di tutto!>> Dice ridendo Elisa.
Arriviamo al ristorante e mentre io rimango a fumarmi una sigaretta con Alice, Loredana ed Elisa entrano per prendere il tavolo.
Il mio cellulare trilla: messaggio.
‘E menomale che dovevi chiamarmi. Spero che tu ti sia solo dimenticata. Anche perché dormire 20 ore consecutive è mostruoso. Ti vengo a prendere dopo dal cinese. Sta volta, CHIAMA. Poi volevo dirti una cosa che proprio è fondamentale: Sei stupida!’
<<E questo bellissimo sorriso?>> Domanda curiosa Alice.
<<Dovuto al fatto che il fratello di Loredana è scemo e io gli do pure retta. Questa è la parte preoccupante!>> Mi metto a ridere, seguita da lei.
Gli rispondo: ‘Sei onnisciente o qua c’entra per forza Loredana. Comunque, attento a non confondere i ruoli, tesoro: Lo stupido qui sei tu. Non voglio levarti la parte, capiscimi A dopo.’
Un ultimo tiro alla sigaretta e insieme ad Alice, raggiungiamo le altre due.
<<Ave Cesare! Pensavo aveste finito il pacchetto!>> Ci accoglie Loredana.
<<Oh Lò, non fare la drammatica! –prendo il menù- Che si mangia?>>
<<Ordiniamo qualcosa da fare a metà?>> Propone Eli.
<<Sì, mi piace come idea.>> L’appoggio, sorridendole.
<<Però sbrighiamoci, che qualcuno qui ha da fare…>> Dice Alice.
<<E che devi fare?!>> Domanda con curiosità Elisa, mentre Loredana fa la vaga.
Rido <<Guardala come non mi si fila! L’abbiamo capito tutti che fai l’impiccio con me e Ka! –mi rivolgo ad Eli - Ka mi viene a prendere stasera.>>
Il mio sorriso si allarga.
<<E mi pare che non ti dispiace.>> Mugugna Lori.
Le faccio la linguaccia <<Gne gneeee!>>
<<Puuuah!>>
Ridiamo e ordiniamo.
E poi boh. Carmine mi verrà a prendere.
Oh, accipicchia. Se ne parlerà nel prossimo capitolo
Sì, le sento già le parolacce che mi state tirando AHAHAHAH
Ricordatevi che il capitolo è stato molto lungo. Quindi mi amate profondamente v.v
Love you
Tremate, tremate: è giunto il momento di postare il 10.
Voi direte 'E menomale j'ha fatta' e invece alla fine c'è una bella sopresa
Anche qui, voi direte 'F*gata, c'è una sopresa' e inveceeeeee
...Vabbè leggete e poi saprete
(Scusate: Sclero da POST STUDIO STORIA. 'Na m*rda :S)
10.
Stiamo per finire la cena e Loredana mi chiede <<Ma il telefono cel’hai acceso?>>
La guardo turbata <<Sì… Perché?>>
Risponde con tranquillità <<Perché qui fuori c’è un Carmine Inc*zzato che ti attende.>>
<<’Azzzz, allora mi devo sbrigare.>> Dico ironica, facendo tutto con estrema calma.
<<Sei unica, davvero!>> Si mette a ridere Alice.
<<Lo so, ciccia!>> Decido di infilarmi la giacca e raggiungere Ka <<Ciao bellezze! Ci sentiamo dopo!>> Le saluto con la mano ed esco fuori.
Riconosco subito la sua auto.
Gli vado incontro sorridendo <<Buonasera Chitarrista.>>
<<Esattamente, 30 minuti fa ti ho chiamato. Odio i ritardatari e odio te che mi dici ‘Buonasera Chitarrista’ e non hai mai ascoltato un nostro CD in vita tua!>> Sbotta infuriato.
<<Allora fammelo sentire tu.>> Rispondo calma, con un sorriso.
<<Perché non mi urli contro? Cosa ti è successo?>> Mi domanda preoccupato.
<<Eccolo che m’ha rovinato il buon umore! Che c*glioni.>> Salto in macchina.
Lui sale ridendo <<Che soddisfazione riuscire nei miei intenti maligni.>>
<<Che soddisfazione poterti menare un giorno.>>
Mi ammonisce <<Eh, eh. Settimana della pace.>>
<<Sì certo, mettila in mezzo quando ti pare.>> Protesto scocciata.
Ancora con quel sorriso stampato in faccia, parte ed arriviamo sotto casa sua.
<<Ed io che pensavo fosse un posto lussuoso!>> Inizio a fare la polemica per infastidirlo.
<<Vuoi che ti riporto in quel ristorante che ti è piaciuto tanto?>> Mi stuzzica.
<<No, grazie.>> Rispondo acida e scendo dall’auto, seguita da lui e dal suo braccio che si posa sulle mie spalle.
<<So che sei vecchio, ma non voglio farti da bastone della vecchiaia.>> Dico innervosita.
<<Oh, ma come siamo acide stasera.>> Continua a fare il simpatico.
<<Se vuoi mene vado.>>
<<Sì, come no. Mi pare che mi stai venendo a presso però.>> Mi fa notare, osservando come lo seguivo passo per passo.
Alzo gli occhi al cielo e aspetto che apre la porta di casa.
<<Prego.>> Continua a sf*ttere.
Apre la porta e mi fa passare per prima.
Intravedo la sua chitarra classica posata sul letto.
Mi dirigo subito nella sua stanza, prendendola tra le mani.
Inizio a suonare la Canzone del sole, di Lucio Battisti.
Il tormentone di chi ha iniziato da poco a suonare la chitarra.
<<Non sapevo suonassi.>> Mi dice lui, poggiato sullo stipite della porta.
<<Infatti non suono. L’ultima volta che ho strimpellato una chitarra è stata una decina di anni fa. Perché ho iniziato a suonarla alla scuola media. >> Lo informo.
<<Beh è così che ti fa innamorare di lei.>> Mi sorride. <<Per quanto hai suonato?>>
<<Per tre anni. Poi mi ha stufato.>> Faccio l’ultimo accordo e la ripongo nella custodia.
Lui mi guarda come se venissi da un’altra pianeta.
Direi che la frase ‘mi ha stufato’ l’ha spiazzato completamente.
<<Mi dispiace di averti traumatizzato, ma ci sono persone portate e persone non portate…>>
<<Il problema è degli insegnanti.>> Dichiara deciso.
<<No… Ero io. Non mi andava di fare nulla. I tre anni di medie sono stati i più brutti della mia intera esistenza. Ero una depressa. Non studiavo niente. Rischiavo addirittura di non essere ammessa agli esami.>>
Scoppia a ridere <<Hai ragione. Dovevo sospettarlo che il problema fossi tu! –poi mi dice con stupore- Non studiavi? Rischiavi di essere bocciata? No, non ci credo! Quello ero io!>>
Mi metto a ridere <<Ebbene sì. Ti stupisco ogni volta, eh?!>>
Annuisce ridendo <<Già.>>
Ad un certo punto dietro di lui vedo qualcosa che si muove e spunta un cane.
<<O c*zzooooooooo!>> Urlo spaventata.
<<Che diamine succede?! –si guarda indietro- Birba!>> La accarezza dolcemente e la vedo avanzare verso di me.
<<Ka, o mio dio, non farmela avvicinare!>> Inizio ad indietreggiare, ma vado addosso a qualcosa: il letto.
<<Ma perché?>> Domanda turbato.
<<C*zzo c’ho una fifa paurosa dei cani! PORTALA VIAAAAAA!>> Ormai sono sopra il letto, appiccicata alla parete sul fondo.
<<Ok, va bene, va bene. Prima che vai a trovare i vicini, la porto via.>> La prende in braccio e la porta fuori in balcone.
Inizia ad abbaiare e a piagnucolare.
M*rda. Perché mi devono far sentire in colpa?!
Ka ritorna, sentendosi a disagio, vedendola fuori.
<<Mi dispiace davvero tanto… È che… - sbuffo - Che p*lle. Falla entrare.>>
<<Se hai paura rimane fuori.>>
<<No, che c*zzo se piange! Poi ha freddo fuori… Poverina!>> Scendo dal letto e raggiungo la cucina ad aprire il balcone.
Inizio a parlarle.
Sì, sono pazza. Ma che devo farci?
<<Mi dispiace cucciola. Non è colpa mia se da piccola un cane mi ha morso. Cercherò di non avere paura di te.>>
Giro la maniglia e lei entra scodinzolando, rimanendo ferma.
<<Non ti dirò le solite str*nzate del tipo: ‘Oh, ma è buona’. È lei e basta. Se le piaci, bene. Sennò mi dispiace molto.>> Mi dice con tutta la sua sensibilità Carmine.
<<Ma stai zitto e fammi fare amicizia con lei!>> Mi chino leggermente, passandole delicatamente una mano sulla testa e scendendo sulla schiena.
Mi sale sulle gambe, mostrandomi la lingua che le penzola <<Ciao bellissima. Prometti di fare la brava e non essere antipatica come il tuo padrone?>>
Strofina la sua testa alla mia gamba e raggiunge trotterellando Ka.
Lo prendo come un ‘Sì’.
Mi affaccio al bancone e guardo il cielo.
Nessuna stella. Che tristezza.
Rientro in casa e vedo Birba acciambellata nella sua cuccia, che dorme beata.
Raggiungo Ka nella sua stanza <<Che fai?>>
<<Pensavo.>>
<<Non ti allargare con i termini, chicco.>> Lo sf*tto.
Mi squadra <<’Chicco’?!>>
<<Sì. A Roma si usa di più ‘Bello’ però.>> Scoppio a ridere e proseguo <<Ma a te non si addice >>
Mi guarda scettico e dico <<Sì, lo so che sono stupida. Maaaa la tua meravigliosa Gibson Les Paul, dov’è?>> Chiedo curiosa.
<<In un posto che non troverà mai nessuno a parte il sottoscritto.>>
<<C*zzo, geloso pure della tua chitarra?>>
<<Quando una cosa è MIA, è mia. Punto.>>
<<Possessivo.>>
<<Acida.>>
<<Sei un tormento!>>
<<Sì, lo so.>> Mi dice con un sorriso.
Gli lancio il mio giacchetto addosso.
<<Eh no!>> Prende il cuscino ed inizia a colpirmi.
<<CARMINE RUGGIERO, FERMATI!>>
Raggiungo il letto e prendo l’altro, lanciandoglielo addosso.
Scelta errata: Sono rimasta senza munizioni.
<<E mo che fai?>> Mi blocca per i polsi.
<<E mo so c*zzi!>> Dico ridendo, seguita da lui.
Per un attimo il tempo si ferma: i nostri sguardi si incontrano e lui allenta la presa, facendo scendere la sua mano lungo il mio corpo.
<<Carmine…>> Lo riprendo sorridendo.
<<Non credi sia ora di pagare i tuoi debiti?>> Mi dice malizioso.
Rido <<Mmmh… Forse. Sicuro di volere il pagamento in natura?>> Lo prendo in giro.
<<Per ora mi accontento.>>
Sta per congiungere le nostre labbra, ma…
Ma? Boh. Io non lo so. Voi lo sapete?
Credo che, nell'undicesimo capitolo si accenni a qualcosa... MUAHAHAHAHAHHAHAH
Piaciuta la sorpresa?! AHAHAHAH
Che poi, tanta paura dovrei averne io: dato che ADESSO sono nei casini. Ricordate dunque che io amo voi e voi amate me. E che io sono poverina perchè adesso andrò a ripassare storia. Perchè quella mi interroga D:
Quindi, domanda del giorno: Bacio o non bacio?!
CON AFFETTO (Sì esatto, mi riferisco alla mia omonima v.v)
Papà mi ha regalato il CD dei Nickelback *____________*
(Ergo, dovete ringraziare lui che mi ha messo di buon umore, il quale mi ha pernesso di postare. YEAH.)
11.
Ma io scoppio a ridere. Sentendo qualcosa di morbido che mi solletica i piedi.
Sguscio da sotto di Ka e do il benvenuto a Birba <<Cuccioletta!>>
Lei salta sul letto, iniziando a slinguazzarmi tutta.
<<No, eddai! Il truccoooo!>> Giro la faccia per scansarmi e mi siedo sul letto, continuando ad accarezzarla.
<<Da lei ti fai baciare e da me no?>> Mi domanda Ka, inarcando il sopracciglio.
<<Se vuoi puoi baciarmi ora.>> Gli dico tranquilla, indicando la mia faccia.
Lui ride e si alza dal letto <<Mentre ti spupazzi il mio amore a quattro zampe chiamo Loredana.>>
Annuisco, tornando a giocare con Birba.
<<Ti informo che Lori ti ha dato il permesso di rimanere qui con me.>>
Ritorna da noi, mentre io cerco disperatamente di non farmi mangiare la mia collana da questo mostriciattolo.
<<Sì, ma io non ti ho dato il permesso di dirle che io rimango qui, signorino occhi da favola!>>
Ride <<Un nuovo soprannome, eh?>> Si siede accanto a me, intanto Birba esce dalla stanza e ritorna con una pallina colorata in bocca.
Ka sbuffa <<Oh, per favore! La pallina no!>>
Sorrido <<Ma ci sono io stasera, quindi giochiamo con la pallina colorata!>>
La prendo dalla sua bocca e gliela lancio.
Lui si butta sul letto <<Fantastico. È così che passerai le prossime ore. Forse era meglio quando ne avevi paura…>> Inizia a lamentarsi e nel frattempo io lancio lontano la pallina a Birba e lo interrompo <<C*zzo che c*glioni che sei!>>
Gli prendo il viso tra le mani e premo leggermente le mie labbra sulle sue.
<<M*nchia che schifo. Sai di cane.>> Si passa una mano sulla bocca.
<<Solo per questo l’ho fatto.>>
<<Sì, certo. Mi stai dicendo che non mi baceresti di più?>>
M metto a ridere <<Tu mi stai dicendo che non ci credi?>>
<<Esatto.>> Dice deciso.
<<Bene. –gli allungo la mano- Scommettiamo: A chi resiste di più.>>
La stringe <<Ci sto. Vincerò io, sicuro.>>
<<Oh, se ne sei così tanto sicuro…>>
Mi alzo e mi dirigo al bagno, vedendo Birba venirmi incontro.
<<Ora faccio crollare il tuo padrone. C*zzo se mi urta il sistema nervoso.>>
Mi abbaia contro.
<<Eddai, almeno un pochino stai dalla parte mia, no?!>>
Piega la testa da una parte, guardandomi.
<<Grazie.>>
Le faccio un grattino sotto il collo e lo sento urlarmi <<Inutile che cerchi di mettermi Birba contro!>>
<<Ma stai zitto!>>
<<Vieni a zittirmi, tesoro!>> Mi stuzzica.
<<Sì, con un calcio in bocca. Vedi la fine che fai!>> Lo minaccio subito.
Mi lavo il viso con acqua e sapone e ritorno da lui.
<<Oh la pecora che ritorna all’ovile.>> Mi canzona lui.
<<Mi hai dato della pecora?>> Melo squadro dalla testa ai piedi.
<<Il tuo sguardo mi fa DAVVERO paura.>>
<<Fai il simpatico? Chitarrista da quattro soldi. Tu finirai MOLTO male.>>
Lui ride, bloccandomi sotto di lui <<Finiscila di minacciarmi.>>
<<Ah giusto. Perché ti eccita essere sottomesso!>>
<<Oh sì. E non sai quanto!>> Ride, mordendomi il labbro inferiore.
<<Dammi un altro morso e ti scombino la faccia!>>
Come se non avessi parlato, inizia a mordicchiarmi il lobo dell’orecchio ed infine mi lascia un enorme succhiotto sul collo.
<<CARMINEEEEEEEEEEEEEEEEEE!>> Corro di fronte allo specchio <<Ma no c*zzo! Staccamelo il collo, no?! TANTO NON MI SERVE!>>
Continuo a guardare quell’enorme rossore che spunta, mentre lui se la ride e replica <<In effetti non ti serve. Serve per portare la testa sulle spalle. Ma tu non hai di questi problemi.>>
Alzo gli occhi al cielo <<Perché, perché tu?>>
<<Perché IO, sono IO.>> Risponde modesto.
<<Senti bello, sparane n’altra de c*zzata.>>
Lui mi fa una smorfia, poi viene ad abbracciarmi <<Avrei voglia di darle un bacio.>>
<<No. Perché ora mi hai fatto inc*zzare!>>
<<Ah perché, non lo sto facendo da sempre?>>
Rido <<Giusto. Quindi, niente. Visto? Si aggiungono sempre più motivi per essere incavolata con te. Che demo fa?>>
<<Mah vediamo… -chiude la porta e mi fa stendere sul letto- Io un modo lo conosco per non farti essere più inc*zzata…>>
Mi metto a ridere, stando al gioco <<Ah sì?>>
Annuisce.
Mi lascia piccoli baci sul collo, risalendo fino a poggiare le sue labbra sulle mie.
<<Scommessa vinta…>> Gli sussurro, sorridendo sulle sue labbra.
Il cuore ormai sta volando.
Non sento più niente: nessun rumore, nessun suono.
Solo la sua lingua che si intreccia con la mia, le sue mani che mi stringono a lui, le mie che affondano nei suoi capelli, attirandolo a me.
Semplicemente, solo noi.
Odore di caffè nell’aria, il suo profumo sulla pelle, qualcosa di mordiboso e peloso che si è accoccolato ai miei piedi.
Due braccia che mi circondano.
Sorrido.
<<Buongiorno.>> Bacia la mia spalla, pizzicandomi con la sua barba incolta.
Sospiro, ancora addormentata. <<Nah. Non è questo che voglio sentire.>>
La sua risata mi porta il buon umore. <<Il caffè ti aspetta in cucina.>>
Rido <<Risposta esatta. Sei romantico a metà, però!>>
Gli faccio la linguaccia e dopo essermi infilata una delle sue enormi magliette, scendo dal letto.
Si schiarisce la voce <<Sono ancora qui, comunque.>>
Sbadiglio <<Sì. Ti vedo.>>
<<Nah. Non è questo che voglio sentire.>> Cita le mie stesse parole.
<<Ah, io non ritorno mica indietro per baciarti. Telo scordi. C’è il caffè che mi chiama.>>
Lo saluto con la mano e mi dirigo in cucina.
<<Sappi che mene ricorderò!>> Si alza dal letto e mi raggiunge.
Mentre bevo il mio caffè, mi abbraccia da dietro.
Mi volto ridendo <<Ma che ti prende? Abbracci, baci. Ka, stai bene?>>
<<No, credo di no. Mi sto preoccupando anche io. Credo sia colpa tua.>> Mi accusa baciandomi l’incavo del collo.
<<E certo! Non tu che non riesci a scollarmi le labbra di dosso!>>
<<Va bene lo ammetto!>> Dice ridendo.
Sciolgo l’abbraccio e corro verso il telefono che mi squilla.
Mentre zampettando, arriva Birba, che va salutare il suo padrone.
<<Amore! Come va lì a Milano?>> La voce di mia madre urla dall’altra parte del telefono.
Sì, perché le madri URLANO al telefono.
<<Tutto bene, qui. Tu e papà?>>
Carmine drizza le orecchie e attacca l’orecchio al mio telefono.
<<Si tira avanti. Ci manchi tanto.>>
Perché deve fare così? Pensa che io stia bene lontano da loro e dalla città in cui sono nata?
<<Anche voi, tanto. Solo che mi serviva cambiare aria. Qui sto davvero bene: ho fatto amicizie e ho un tetto sotto cui vivere. E vi verrò a trovare più presto di quanto pensiate.>> La rassicuro.
<<Bene… Ci fidiamo di te. Senti… Hai fatto ‘amicizie’?! Racconta, racconta!>> Mi dice ridendo.
No, non è possibile! Ma come fanno le madri a sapere tutto? Cioè checc*zzo!
Ka se la ride, ritornando a fare le coccole a Birba.
Mi chiudo in camera <<Ho conosciuto un ragazzo, si chiama Carmine… Ma niente di serio per ora. Sua sorella, Loredana, mi ha ospitato a casa sua…>> Le racconto tutto, omettendole di Giulia e Federica.
Mia madre è rimasta a ‘Giu+Eri+Fede=4e Amiche XS’.
Sì, disgustoso.
<<Giulia e Federica come stanno? Sono anche passate qui.>>
Hanno messo piede in casa mia?!
M*rda, bisogna chiamare la disinfestazione!
<<Stanno bene… Ci sentiamo raramente… Comunque tutto ok. Che gli hai detto?>> Chiedo, cercando di controllare l’alterarsi della mia voce.
<<Niente. Che eri a Milano. Ma già lo sapevano. Comunque, dov’è che abita questa Loredana?>> Eccola! Da ora in poi, parte il terzo grado. Manco fosse una poliziotta.
Dopo averle dato indirizzo e numero di casa, termino la chiamata.
Ritorno come una depressa, in cucina da Ka.
<<Dalla tua faccia si potrebbe dire che sei la Felicità in persona!>> Mi dice ironico, ridendo. <<Cos’hai?>> Mi chiede, facendomi cenno di sedermi in braccio a lui.
<<Niente…Brutto presentimento.>> Rispondo pensierosa.
<<Inutile prepararti per l’arrivo dei tuoi. È ovvio che faranno un’improvvisata. Quando meno telo aspetti, sono lì. Sennò, che genitori sarebbero?!>> Ride, addentando un biscotto.
Faccio una risata <<Ovviamente, esperienza personale.>>
<<Sì. Ma tralasciamo i dettagli che è meglio.>>
<<Guarda, non ci tengo a sapere niente se proprio vuoi saperlo!>>
Lui ride, andando in camera a vestirsi.
Improvvisata di genitori, eh?
Beh, ma magari fosse solo quello…
Sì, lo so. Frase ambigua. Ma dovete stare tranquille.
Anche a voi dà fastidio questa sensazione che accadrà qualcosa di brutto, vero?
No perchè, accadrà
(Se volete uccidermi rileggetevi il capitolo Perchè v'ho postato un capitolo che proprio non ammette alcuna obiezione v.v)
12.
Nonostante siano passati due giorni da quella telefonata, questo c*zzo di presentimento è ancora qui. E mi innervosisce alquanto.
<<Ok, adesso basta. Erica, mi dici che c*zzo hai?! Sei intrattabile da giorni!>> Mi riprende Lori.
<<Loredana, senti. Sei tu che melo stai chiedendo da una vita. Ti ho detto che non lo so. Ancora che rompi le p*lle? Ma basta! Devi lasciarmi stare fino a che non passa. Sennò finiamo che ci prendiamo solo a parolacce.>> La informo da subito.
<<E tanto lo stiamo facendo da una settimana, per cui!>> Si inc*zza, uscendo di casa sbattendo la porta.
Mitico.
Ok. Bisogno fisiologico di fumarmi una sigaretta.
La sto per accendere ma suonano alla porta.
E poi dici che non ti inc*zzi!
Vado ad aprire <<Oh. Non dovevi venire dopo?>> Chiedo a Ka.
<<Perché, non posso venire ora?>> Risponde innervosito.
<<Oh e pure te, te ce metti?! Ma che è?! Ti ho fatto solo una domanda, santo cielo!>> Gli sbotto contro.
Sospira infastidito. <<Sì va bene. Dov’è Loredana?>>
<<Non ne ho idea. A spettegolare di quanto io sia impazzita con Alice ed Elisa, forse.>>
<<Sai perfettamente che non è così. –si passa una mano sulla faccia- No ok. Senti io ora mene vado. Quando ti sei calmata fammi un fischio.>> Si dirige verso la porta, ma lo blocco per un braccio.
<<E dove andresti?>> Domando curiosa.
<<Lontano da te e dalla tua acidità.>> Mi fa l’occhiolino e dopo avermi lasciato un bacio sulle labbra, va via.
Ma fanc*lo! Perché devo rinunciare ad una giornata con Carmine?!
Esco di casa ed inizio a rincorrere la sua figura che cammina, ma una voce dietro di me mi fa immobilizzare.
<<Erica?>>
Ed io lo sapevo che sarebbe accaduto qualcosa di brutto!
Guardo incredula, le due ragazze di fronte a me <<Cosa c*zzo ci state a fare qui?>>
Interviene Giulia <<Siamo arrivati con i tuoi, che ora sono andati in albergo a posare le valigie. Noi ti abbiamo raggiunto subito.>>
Sposto lo sguardo su Federica. <<Beh? Tu non parli ovviamente.>>
Inizia a piangere <<Senti a me dispiace moltissimo che tu sia arrabbiata con noi. Ci manchi tanto, sul serio. Ti prego –mi guarda negli occhi- Dacci un’altra possibilità.>>
Ho gli occhi lucidi.
Si aggiunge anche Giulia, prendendomi le mani <<Scusa amore. Ripartiamo da zero.>>
Qualche lacrima mi riga il viso, così loro si avvicinano e mi stringono in un abbraccio.
Le mie braccia rimangono ferme, distese lungo i fianchi.
Mi passo una mano sul viso per asciugarmelo, poi le guardo dritte negli occhi <<La fiducia è quella cosa fondamentale che deve esistere in qualsiasi rapporto. Voi avete completamente distrutto la mia nei vostri confronti. Sarà difficile riconquistarla. MOLTO difficile. Per cui, pensateci bene. Se non siete all’altezza di comportarvi come persone degne della mia fiducia, ditelo subito. Così nessuno spreca tempo. Intesi?>>
Loro annuiscono.
<<Siamo sicure di te e di noi. Ti vogliamo bene.>> Mi sorride Giulia.
<<Sì, tanto!>> Dice anche Federica.
<<Bene. Ora ho un bel po’ di cose da organizzare. Voi dove…>> Sto per domandare, ma Federica continua al mio posto <<Siamo in albergo. La stanza accanto ai tuoi. Non preoccuparti. Restiamo qui per un po’. Ora andiamo a disfare le valige. Ci vediamo stasera?>>
<<Good.>>
Mi spiegano dove si trova l’albergo e ci diamo appuntamento lì davanti, verso l’ora di cena.
Mi incammino verso casa di Alice.
Sono sicura che Loredana è lì.
Nel frattempo prendo il telefono e chiamo Ka.
<<Dimmi.>> Risponde al secondo squillo.
Più o meno mille parole mi vagano per la testa.
Ma scelgo la più diretta <<Scusa.>>
<<Oh Miss Acidità si è ripresa?>>
<<F*ttiti tesoro.>> Rispondo all’istante.
Si mette a ridere <<Perfetto. Ora sono sicuro che tu ti sia ripresa. Dove sei?>>
<<A chiedere perdono a tua sorella. Da Alice.>>
<<Bene. Spero davvero che Loredana ti risparmi. Ricorda che ti ho voluto bene Ti vengo a prendere dopo.>>
Rido e aggiungo con una punta d’allegria <<Va bene, Man. Ho anche delle novità per stasera.>>
<<Ok. Il tuo tono semi-contento mi sta spaventando.>>
<<Cretino -.- A dopo!>>
Attacco e salgo da Alice.
<<Che per caso è una bella ragazza, occhi azzurri, capelli castani?>> Domanda la voce di Alice, da dietro la porta.
<<No. È una stupida ragazza, occhi azzurri, che se li è tinti di blu elettrico. E vorrebbe parlare con quella grande f*ga mora, occhi azzurri, di nome Loredana. Posso?>>
La sento ridere <<Direi che: descrizione azzeccata. Entra bambola.>> Alice mi da un bacio e dopo aver salutato anche Elisa, mi fiondo su Lori.
<<Scusa, scusa, scusa. Ma io ti amo, lo sai.>>
<<Oh, anche io!>> Ricambia l’abbraccio e mi schiocca un bacio sulla guancia.
Mi metto al centro della stanza <<Notizione: Sono venute Giulia e Federica sotto casa nostra.>>
<<Ok, voi le tenete ferme ed io ed Eri le picchiamo!>> Propone combattiva Alice.
<<Ohhhhh, placa la tua ira funesta! Gli ho dato un’altra possibilità.>>
Sgranano gli occhi e dicono all’unisono <<COSA?>>
<<Lo so, lo so. Solo che sono venute fin qua… Vogliono riprovarci davvero a quanto pare.>>
<<Forse.>> Sottolinea Lori. <<Sai che probabilmente è un altro spreco di tempo.>>
<<Lo so, Lò… Però capiscimi. Sono state le mie migliori amiche per anni. Con loro ho condiviso tutto. Un’altra possibilità non nuoce a nessuno, no?>>
Elisa prende la parola e si schiera con me <<Sì, ha ragione. Dai ragazze, un po’ d’appoggio, spirito di squadraaaa! YEEEEEEE!>>
Ci mettiamo a ridere tutte e quattro e ci stritoliamo in un abbraccio di gruppo.
<<Giuro che se fanno un solo passo falso, le gonfio di botte!>> Espone la sua minaccia Loredana.
Rido <<Grazie, chèrie.>>
Sorride <<Prego pètite.>>
<<Parlate italiano, così famo prima?!>> Dice con una risata Ali.
<<La mia milanese romanizzata!>> Le bacio la guancia.
Le informo anche del programma di stasera.
<<Ok.>> Risponde con indifferenza Lori.
<<Puoi anche non venirci. Non sei obbligata>> Le rispondo innervosita dal suo comportamento.
<<Ok, ragazze, ok. Piantatela di litigare per ogni c*zzata!>> Interviene per calmarci Elisa.
<<Pacifista del cavolo!>> Le diciamo all’unisono io e Loredana.
<<Mi fate pure inc*zzare la Eli che è una santa! Ma io boh!>> Ride Alice.
Mi volto verso Lori e le mie labbra si distendono involontariamente in un sorriso.
<<Stupida.>> Mi sorride anche lei.
<<Idiota.>> Controbatto.
<<Cretina.>>
<<Deficiente.>>
<<Ma non è possibile! Avete due anni, per caso?!>> Sbotta disperata Elisa.
Io e la mia coinquilina stiamo ridendo a crepapelle insieme ad Alice, facendo piano, piano trasportare anche Eli con noi.
<<Portiamo anche gli uomini delle caverne stasera?>> Chiede Ali.
<<Ma sì dai. Famole rosicààà!>>
<<Condivido Sosia.>> Mi batte il cinque Lori.
<<Ragssssuole, il mio uomo mi attende. Ci sentiamo sta sera?>>
Loro mi guardano con gli occhi fuori dalle orbite.
Loredana domanda retoricamente <<Ha SUL SERIO detto ‘mio uomo’?>>
Alice prosegue <<Hai definito Ka, TUO UOMO?>>
<<Sei cottaaaaaaaaaaaaaaaa!>> Urla Elisa venendomi ad abbracciare, seguita dalle altre.
Rimango spiazzata da me stessa <<Ho sul serio detto MIO UOMO? OMMIODDDIO.>>
Loro ridono e dopo esserci salutate, insieme a Loredana, saliamo in macchina con Ka.
<<Sera Donne.>> Ci saluta lui.
<<Bonsoir! Dai corri, che dobbiamo prepararci per stasera!>> Mi affretto a dirgli.
<<Sta sera?>> Domanda increspando le sopracciglia.
Gli racconto brevemente tutto.
<<Quindi spicciati! A tra poco, Man!>>
<<A tra poco, piccola Donna.>>
<<Ma tu sei piccolo!>> Replico.
Lo sento ridere, chiudo la portiera ed insieme a Lori saliamo di corsa in casa.
Più vai di fretta, più tutto quello che ti serve, sparisce.
<<C*zzo! La piastra dov’è?!>> Urla Loredana dalla sua stanza.
<<Ed io dovrei saperlo?! Manco la uso! Piuttosto, TU mi hai fregato la MIA camicia!>>
<<Mela voglio mettere io!>> Piagnucola.
Irrompo nella sua stanza <<La MIA camicia, mela metto IO. Capito?!>>
<<No!>< Mi fa la linguaccia e si rinchiude in camera.
<<LOREDANAAAA! –inizio a bussare- Allora dammi qualcosa in cambio!>>
Apre la porta e sbuffa <<Va bene. Che vuoi?>>
<<Mmmh… Vediamo… -corro verso il letto e prendo la mia camicia- LEI!>>
Scappo via, sotto i suoi insulti <<Str*nza! Ed io che mi fido di teeee!>>
Mi metto a ridere e mi preparo.
Una volta pronte, ci piantiamo davanti lo specchio per il trucco.
Quando il mio telefono suona.
<<Ho un brutto presentimento.>> Dichiara lei.
<<Perché? –mi casca lo sguardo sull’orario- Porca p*ttana quello ci fa fuori!>>
<<Ah telo sorbisci te mio fratello!>> Alza subito le mani.
<<E certo, mi pare ovvio -.->> Rispondo alla chiamata, mentre faccio le acrobazie per mettermi il mascara <<Buona sera Ka.>>
<<Buona sera un c*zzo! Muovetevi! Non mi frega: potete essere anche in pigiama, senza trucco, VI VOGLIO QUI. ORA.>> Tuona inc*zzato.
<<Siamo già lì!>> Attacco e prendo Loredana per un braccio <<Andiamoo! Quello ci uccide sul serio, sennò!>>
<<Ma i capelli!>> Protesta in un lamento.
<<Ma fanc*lo!>> La tiro via e ci teletrasportiamo in macchina con Ka.
<<Scusa per il ritardo fratello. Colpa sua!>> Mi punta il dito contro.
<<Loredana, ma f*ttiti! Ah e la sai una cosa? Hai dei capelli orrendi. Peccato che non abbia fatto in tempo a piastrarteli >>
<<Tel’ho già detto che sei una str*nza?>> Mi guarda male lei.
<<Sì, credo di sì. Più o meno, oggi, una decina di volte.>> Le rispondo facendole l’occhiolino.
<<O mio dio. Con due donne in macchina. Mai più, mai, mai più.>> Mormora nella disperazione più totale Ka.
<<E non voglio che tu possa dubitare che all’interno del mio cuore esista quella cosa che ci fa volare! Io che sarei, senza di teeee! Sei tutto quello che hoooooooooo!>> Canto il pezzo di una loro canzone, terminandolo con una risata.
<<Ha davvero cantato un pezzo di ‘Mai più’?>> Domanda stupito Ka, alla sorella.
<<Oh beh, direi proprio di sì. Grande Sosia!>> Mi batte il cinque Lori.
Arriviamo di fronte l’albergo.
Inizio a diventare insicura.
E se tutto finisse, esattamente com’è iniziato?
Se non ne vale per niente la pena di ricominciare con loro?
Sento la mano di Loredana stringere la mia <<Tranquilla chèrie. Andrà tutto bene. Ci sono io. Se succede qualcosa je parto de testaaaa!>>
Rido <<Grazie Ammmore!>>
<<Se avete finito ‘ste scene smielate, possiamo scendere.>> Ci rovina il momento Carmine.
<<Guastafeste.>> Borbotto, prima di scendere dall’auto.
Intravediamo Pedro ed Eli che arrivano.
<<Ppppedrettiiii!>> Lo saluto con un abbraccio, lo stesso Eli.
<<Seeeera! La mia donna ha detto parole sconnesse tra loro riguardanti ex amiche, riappacificazione, cena.>> Riassume il concetto Pedro.
<<Già… -qualcuno mi copre gli occhi con le mani- Alice?!>>
La sento sbuffare <<Ma perché mi scoprono sempre tutti?!>>
<<Ti frega il tuo profumo.>> Sorrido.
<<Mi stai dicendo che dovrei puzzare come te?!>> Mi dice Alice ridendo.
Ka si complimenta con lei <<Sei un genio!>>
Gli lancio un’occhiataccia <<No. Spero che non puzzi come Ka >>
Prendo e ritorno vicino a Lori, mentre Alice da una leggera gomitata a Ka <<Dovevi aspettartelo!>> Ride e poco dopo, arrivano Giulia e Federica.
Le raggiungo, baciandogli le guance.
<<Mamma e papà?>> Chiedo a Giulia.
<<Stanno per cenare. Gli abbiamo detto che oggi uscivamo… In gruppo a quanto vedo.>> Risponde Giulia, facendo quel suo sorriso ambiguo. Che tanto odio.
<<Vado a salutarli allora…>> Corro dentro l’albergo e li vedo subito, che stanno per sedersi a tavola.
<<Mamma!>> L’abbraccio e mela bacio, poi passo a papà <<Sei bellissssssimo!>> Gli dico abbracciandolo forte.
<<Ti vai a divertire, eh?>> Mi dice mamma.
Annuisco <<Tanto noi ci si vede domani! Siete miei!>>
Mamma mi sussurra all’orecchio <<Lo voglio conoscere, poi.>>
Papà ci guarda sospettoso <<Cosa pianificate?>>
Rido <<Oh, niente Pà. Tu sta tranquillo! A domani. Buona serata!>>
Un bacio e ritorno spedita dai ragazzi.
Visione che scatena il mio alterego str*nzo e vendicativo: Giulia che fa l’oca con Ka.
Ok. Ha capito PROPRIO MALE.
Mi dispiace per lei e per la terrificante serata che le farò passare.
Rivelazione del giorno: Ho delle lettrici PESSIME. (E str*nze. Ma già lo sanno.)
No, non è veroooo! Siete bellissime *-*
Ora leggete e non rompete i c*glioni!
13.
<<Ehi ragazzi. Eccomi qui.>> Li raggiungo sorridente, fulminando Giulia con lo sguardo.
<<Cel’abbiamo fatta. Andiamo a farci un aperitivo a base di Jack Daniel’s e poi tutti al ristorante!>> Propone allegra Loredana.
<<Tutta suo fratello.>> Ka sel’avvicina cingendole le spalle con il braccio e le bacia la testa.
<<Scimmione.>> La sorella alza la testa, fino a baciargli la guancia.
<<Teppista!>> Le scompiglia i capelli.
<<Odio quando fai così!>> Gli lancia un’occhiataccia, mentre si sistema i capelli.
Sorrido.
<<Non ridere delle disgrazie altruiiii!>> Mi rimprovera Loredana.
Mi metto a ridere << Va bene, perdono!>>
<<Tesorooo, vieni qui!>> Mi prende sotto braccio Giulia, portandomi dietro a tutti, con al nostro seguito Federica.
<<Allora, dimmi un po’. Quel gran f*go? –indica con un gesto del capo Ka – Che mi dici di lui?>>
Che gli dico di lui?
Che non è il mio ragazzo. E che quindi può spudoratamente provarci.
Strepitoso.
<<Che la mora è sua sorella…?>> La butto lì.
Lei ridacchia <<Ma quello lo sapevamo già! Sai com’è, ci siamo presentati prima.>>
Oh sì, certo. E ho anche visto come ti eri appiccicata a lui.
<<Vero! Che stupida! Vabbè, lo conoscerai. Non so che dirti.>>
A parte di non provarci con lui, sennò ti spezzo le gambe.
Sorride maliziosa <<Giusto. Avrò tutto il tempo.>>
No. Perché io ti investo con la macchina prima che tu possa fare qualcosa!
<<Ehilà belle fanciulle! Muovetevi su!>> Mi distoglie dai miei piani omicidi Alice.
<<Arriviamo! –le risponde Giulia, poi nota Ka con la sigaretta in mano- Vado a fumare con lui.>>
<<Ma tu non hai mai fumato!>> Obietto, ma lei è già lontano.
<<Lo sai com’è fatta… Le piace qualcuno e nessuno la ferma più.>> Mi ricorda Federica.
Sì, credo che la macchina le passerà sopra più volte.
‘Lo sai com’è fatta.’ La sua vocina mi risuona in testa.
Ma f*ttiti! Vorrei prenderti la testa e spiaccicartela sul marciapiede.
Ok. Non credo sia normale.
Arriviamo davanti un Pub, entriamo tutti e quando sto per metterci piede anche io, qualcuno mi tira per un braccio.
<<Ahia, Ka!>> Mi massaggio il braccio e mi allontano di qualche metro con lui. <<Che vuoi?!>>
<<Sono riuscito a scollarmi quella di dosso. Chi diamine era delle due?!>>
<<Giulia. E per chiedermi ‘sta str*nzata hai dovuto staccarmi un braccio?!>>
<<M*nchia, per fortuna che ha raggiunto quell’altra, che almeno è più carina, sennò era il mio di braccio ad essere staccato! No dico, hai notato come mi era avvinghiata?>>
IO? NOTARE COME TI ERA AVVINGHIATA? TSE. FIGURATI!
<<E non è finita qui, tesoro. Questo è solo l’inizio: l’inizio della fine.>> Mi avvio verso l’entrata ed aggiungo minacciosa <<Ma ci penserò io >>
<<Adoro quando sei gelosa.>>
<<Non sono gelosa. Ecchecc*zzo!>>
<<Oh, invece sì.>> Mi sorride divertito, ed entra con me.
Raggiungo le mie alleate.
<<Cos’è quel sorriso che hai in faccia?>> Mi domanda intimorita Eli.
<<Non si prospetta una serata pacifica, vero?>> Si aggiunge anche Alice.
<<Affatto. Che guerra sia.>> Conclude Lori.
<<Ok. Questa è telepatia. Ora, vedete la maglietta che ha addosso Giulia?>> Loro annuiscono <<Bene. Ricordatevela.>>
Loredana si mette a ridere <<Sì, ciao! Chi la ferma?!>>
Rido e raggiungo Giulia e Federica.
<<Cosa prendete?>> Gli domando.
<<Boh. Io non ne ho idea. Tu?>> Mi dice Federica.
<<Ovviamente Jack Daniel’s per tutti. Ed offre Carmine.>> Lui gira la testa verso di me, sentendo il suo nome <<Vero Ka? Offri un Jack Daniel’s a Giulia? Anzi io direi a Federica.>> Sorrido angelica.
<<Come no. Mi accompagni a prenderli?>>
<<Se vuoi vengo io.>> Si offre subito Giulia.
Ma stai zitta, tro*a!
<<No, vado io. Non preoccuparti >>
Mi alzo e lo accompagno.
<<A cosa devo la vendetta?>> Domanda, dopo aver ordinato da bere al barista.
<<Oh, a niente. Dato che mi hai detto che Federica è più carina di Giulia, ho pensato che ti avrebbe fatto piacere offrirle qualcosa.>>
<<Grazie. Davvero gentile. –mi sussurra all’orecchio- E come sempre, ho ragione io.>> Si allontana con i primi bicchieri, mentre io prendo gli altri.
Vedo già Loredana ridere, insieme alle altre tre.
Poggio i bicchieri sul tavolo e… Ops.
Uno cade su Giulia.
<<C*zzo! La mia maglietta preferita!>>
Ma dai! Come se non lo sapessi!
<<M*rda! Mi dispiace Giù! C*zzo! Corri vai in bagno e mettici l’acqua!>>
<<Fa niente, fa niente! Vado subito!>> Chiede velocemente dov’è il bagno e sparisce lì dentro, con Federica al suo seguito.
<<Chissà perché, ma ho il presentimento che non sia stato un incidente.>> Mi guarda divertito Ka.
<<Oh, Carmine! Come puoi pensare una cosa del genere? IO? Che sono così tanto buona e cara!>> Faccio la finta offesa.
<<Ma davvero, Ka! Come puoi aver detto una cosa del genere!>> Lo riprende ironica Alice.
Faccio l’occhiolino a Lori, che mi batte il cinque sotto il tavolo ed Elisa mi alza il pollice.
Le due ritornano.
<<Andata via, tesoro? Mi dispiace così tanto.>> Assumo un tono mortificato.
<<Tranquilla pètite. Tutto apposto. La macchia andrà via presto.>>
Accidenti. Come presto?! Ma che c*zzo sei, la donna tutto-fare?!
<<Menomale.>> Le faccio un sorriso falso e ritorno a chiacchierare con gli altri.
Il telefono mi vibra.
Messaggio: Loredana.
La guardo interrogativa e leggo il messaggio: ‘Ti ha chiamato PÈTITE? Mi sta sul c*zzo. Ma, ti ho già detto anche questo. C*zzo, non sarò troppo ripetitiva?!’
Scuoto la testa ridendo e ripongo il telefono in tasca, mandandole un bacio con la mano.
<<Chi era?>> Mi domanda Federica, muovendo su e giù le sopracciglia.
<<Il mio amante >>
<<Vabbè, ragazzi. Io sto morendo di fame. Non posso sopravvivere ancora con patatine e salatini. Voglio la pizza.>> Brontola Dani.
<<Biondino, mi leggi nel pensiero. Andiamo, và.>>
Ci alziamo per pagare e decidiamo di prendere la pizza a taglio, per mangiarla di fronte al Duomo.
Con noncuranza ci sediamo per terra, in cerchio.
<<Amò, tieni.>> Alice mi porge la birra.
<<Lei non la beve.>> La fredda con lo sguardo Giulia <<Però, ne prendo un goccio io.>>
<<Mi pare di possedere una lingua, comunque.>> Informo con una punta d’acidità Giulia.
Lei mi sorride. Sta per esplodere, lo so.
<<Ka, ne vuoi un goccio?>> Gli chiede gentilmente.
<<Ora che l’hai infettata te, no.>> Le dico con un sorriso, ma lei fa finta di prenderla come una battuta e ride.
Tutti i presenti cercano di non sbottarle a ridere in faccia.
<<Insomma, potevate dirlo che portavate i fidanzati. Almeno ci preparavamo!>> Dice ridendo lei.
Perché, qualcuno ti si fila?
<<Non stavi con Luca?>> Le domando.
<<Ci siamo lasciati.>> Cerca di attirare l’attenzione di Ka, che è completamente immerso in una conversazione con Dani, alquanto interessante direi, vedendo la sua concentrazione.
<<KAAAAA! – lo richiamo a gran voce- Volevo dirti che Giulia si è lasciata.>>
Lui annuisce, fregandosene altamente e ritornando a Dani.
<<Quanto sei scema!>> Ridacchia, dandomi una leggera spinta.
Ricopio la sua risata da oca, prendendola in giro.
Lei mi lancia un’occhiataccia e vedo Alice e Loredana alzarsi.
<<Ma do vanno?!>> Domando ad Elisa, che mi fa segno di dirmelo dopo.
Le vedo allontanarsi e piegarsi in due dal ridere.
Che cretine!
Scoppio a ridere anche io.
<<Cos’è successo?!>> Chiede incuriosita Federica.
<<Non ne ho idea. Mi fanno ridere però!>>
<<Che cretina!>> Ride Federica, assieme a Giulia.
Che imbecilli che siete. HA. HA. HA. GRASSE RISATE!
Finalmente quelle due ritornano, mascherando le lacrime agli occhi, con uno sbadiglio.
Io sbadiglio sul serio <<Regà, c’ho n’sonno che parono due.>>
<<Traduzione?>> Dice sarcastico Dani.
<<Ha sonno.>> Risponde prontamente Federica.
<<Sì e lui non è deficiente.>>
<<Lo so. Non volevo dire quello...>> Federica abbassa lo sguardo, un po’ in imbarazzo.
<<Ehi, non preoccuparti.>> La tranquillizza Dani, lanciandomi un’occhiata di rimprovero.
<<Sì, dai. Scherzavo. Far inc*zzare il biondo è compito mio!>> Le sorrido.
Infondo non devo vendicarmi con lei. È solo sottomessa a Giulia.
Quest’ultima è l’obiettivo principale.
<<Bene. Ti accompagno a casa.>> Ka si alza e mi porge una mano per alzarmi.
<<Grazie Man. Ragazze, noi ci vediamo domani mattina, no? Passo a prendere mamma e papà e sto con loro per tutta la giornata.>>
<<Ok! A domani, Cucciola.>> Giulia mi bacia la guancia e poi mi saluta Federica.
Finisco il giro di saluti, arrivando a Loredana <<Vieni con nooooi?>>
<<Nah. Ci vediamo a casa, ammmmore. Mi accompagna Eli.>>
<<Non potrebbe mai farti rinunciare ad una serata assieme a Ka >> Dice Alice.
<<Stupide.>> Le bacio una ad una e Lori mi urla, mentre mi incammino verso l’auto con Ka <<CIAO CUCCIOLAAA!>>
<<CIAO AMORE MIOOOOOO!>>
<<Voi donne fate paura, sul serio.>> Mi dice Ka.
<<Oh sì, lo so. –gli cingo la vita- Per questo devo far rosicare Giulia un altro po’.>>
<<Bene. Ti aiuterò.>> Si china su di me e mi bacia la guancia.
<<Oh, ci stiamo allargando Mr Ruggiero.>> Lo prendo in giro.
<<Ovvio che sì. –ride- Poi tra poco la settimana della pace finisce. Per cui, meglio approfittarne, no?>>
Non so se esattamente stava scherzando o no.
Saliamo in macchina e si ferma sotto casa mia.
<<Grazie Kapità. Vieni a fare un giro con i miei domani?>> Gli propongo ridendo.
Lo prendo in contropiede <<Cosa? Eh, no. Non posso... Dobbiamo vedere una cosa con i ragazzi.>>
Me lo studio. Suona tanto da scusa. Peccato per mamma. Ne rimarrà fregata
<<Good. Allora ci sentiamo. –mi avvicino, rimanendo nella traiettoria guancia-bocca, in modo da lasciargli libero arbitrio e, con mia grande sorpresa, mi porge la guancia. Gliela bacio e scendo dall’auto- Notte Carmine >>
<<Notte.>>
Aspetta che salgo in casa e parte via.
Boh. Misà che quà c'è qualcosa sotto. Voi che dite? MUAHAHAHAH
IO SONO COLEI CHE HA PRESO 6 AL COMPITO SCRITTO DI LATINO E 7 ALL'ORALE!
C*ZZOOOOOOOOOOO SONO UN MITOOOOO! UOOO!
Buona Lettura Girlzzz
14.
Mi sto girando e rigirando come una dannata nel letto.
Sono le 7 di mattina e sono sveglia.
Come del resto, ho passato l’intera notte.
Inizio a tirare pugni sul materasso e a colpire il cuscino.
Bellissimo sfogo. Approvato.
C’è ancora qualcosa che non va.
Mi metto a gambe incrociate sul letto, guardando fissa la luce che filtra dalle serrande della mia finestra.
Che m*rda di giornata che si prospetta davanti a me.
<<Che palle, che palle, che palle.>> Inizio a sbuffare, parlando tra me e me.
<<Ok, adesso devi farla finita!>> Mi piombano in testa due cuscini di fila.
Mi giro, infuriata. <<LOREDANA.>>
<<C*zzo. La tua faccia non promette niente di buono.>> Deduce schietta lei.
<<Lo penso anche io. Ora, fuori dalla mia camera.>>
<<Non corrodermi il letto con la tua acidità.>> Risponde, mentre si avvia verso la porta.
<<Non ti preoccupare. È già abituato alla tua >>
La sento ridere ed esce, chiudendo la porta.
Miliardesimo sbuffo e decido di scendere dal letto.
Faccio colazione, una doccia veloce, mi vesto e sono pronta per andare dai miei.
<<Ciao Lò!>> La saluto, ma non ricevo alcuna risposta.
Che palle. Odio quando fa l’offesa.
Rientro in casa, andando in camera sua <<Lori?!>>
È vuota.
Qualcuno si butta sulle mie spalle.
Caccio un urlo <<C*zzo Loredanaaaaa! Ma non devi farmi perdere vent’anni di vita! Ma che c*zzo! Io mene torno pure indietro per salutarti!>> Sbuffo infastidita e ritorno verso la porta.
Ma lei mi prende per un braccio e mi abbraccia <<Ti voglio bene, Pètite.>>
Mi sto letteralmente sciogliendo. Mi lascio andare al suo abbraccio.
<<Anche io, Chèrie.>>
<<Ora, -riprende lei- Mi dici cos’hai?>>
Me la guardo leggermente stupita.
Lei alza gli occhi al cielo <<Sì, esatto. Ti chiedo che hai, perché per quanto ti conosco, so che c’è qualcosa che non va.>>
<<Tuo fratello.>>
<<Mio fratello? Ma non ci sei abituata? Lui ha sempre qualcosa che non va!>> Ride, al contrario di me, che rimango seria.
<<Lori, domani sai che giorno è?>> Le faccio questa domanda, che all’apparenza può sembrare senza senso, ma invece ha una relativa importanza.
<<Boh. Il calendario è in cucina…>>
La fermo subito.
<<No. Domani finisce la ‘Settimana della Pace’ E credo che arrivi l’ora che con Carmine si prenda una decisione…>>
<<Ma come decisione?! Ma se vi siete già baciati e hai già dormito con lui! Poi dai c*zzo, ma che str*nzata è?! Ancora che continuate a girarci intorno?! Ma piantatela!>>
<<Non è colpa mia se quello l’ha messa in mezzo di nuovo! Se avesse preso noi, me… Lui… Vabbè –sbotto irritata- Se l’avesse presa alla leggera?! Io questo non lo so. Quindi è sempre meglio mettersi in chiaro le idee. Meglio prevenire che curare diceva il proverbio, no?!>>
<<No, il proverbio dice che siete due imbecilli.>>
<<Se, questo è quello che dice il proverbio di Loredana!>> Obietto con una risata.
<<Esatto. Ed io sono saggia, quindi zitta e ascolta ciò che dico. Ora sparisci per tutta la giornata per piacere.>> Mi bacia la guancia e mi spinge verso la porta. <<Ti concedo anche di usare la mia macchina. Ciao cessaaaa!>>
<<Ciao befanaaaa!>> La saluto ridendo e corro in macchina, partendo spedita dai miei.
Arrivando in orario. Ho questa assurda capacità di arrivare sempre in orario.
Cosa comune con Ka.
Stringo le mani sul volante, quasi potessi frantumarlo.
Non è possibile che ogni cosa la collego a lui.
Credo di dovermi fare una bella chiacchierata con me stessa.
I miei genitori sono già davanti l’albergo ad aspettarmi, con altre due ospiti inaspettate.
No, non posso farcela con loro due.
Loredana dice che non riesco a stare con loro perché ancora non sono riuscita a perdonarle.
E forse ha ragione.
Salgono tutti in macchina.
<<Buongiorno!>> Li accolgo con un sorriso.
<<’Giorno! Dove ci porti?>> Domanda con un sorriso Mamma.
Rido <<Che lo chiedi a fare? Tanto ci guiderai tu!>>
<<Oh, giusto!>> Mi fa l’occhiolino e inizia a spulciare fra le sue mille guide turistiche, cartine…
<<Come stai?>> Mi chiede Giulia.
<<Bene, grazie. Voi?>>
<<A parte l’alzataccia apposto. Fede è ancora in coma!>> Si mette a ridere.
<<Non è vero!>> Controbatte ridendo lei.
LORO hanno fatto un’alzataccia. Beh, almeno hanno dormito!
<<Voglio vedere il Duomo.>> Decide infine Mamma.
Le sorrido <<Chi non vorrebbe vedere il Duomo se viene a Milano?!>>
<<Io. Ci siamo stati ieri sera!>> Interviene Giulia.
Ma chi c*zzo tel’ha chiesto? MadreTeresaDiCalcutta, ma sempre a parlà stai?!
<<Vabbè, mica muori se vedi due volte la stessa cosa.>> Le faccio notare.
<<Allora falla uscire di nuovo con Ka!>> Ride Federica.
Oddio, che risate -.-
DATTI FUOCO.
<<Carmine? Non è il ragazzo con cui ti vedi?>> Domanda innocua mamma.
Fantastico.
Ora sì che la mia giornata è definitivamente rovinata.
<<È il ragazzo con cui TI VEDI?!>> Tuona Giulia dal sedile posteriore.
Sì, CHE NON CI SENTI? Dio mio, pure sorda è!
<<Cosa? No! Ti pare? Ma se ci odiamo! Mamma, avrai capito male.>> Sorrido nervosa.
<<Ma…>> Inizia a controbattere, ma la zittisco <<Secondo me, hai capito male.>>
Annuisce turbata, ritornando con gli occhi sul libro.
Parcheggio vicino al Duomo e scendiamo.
<<Entri con noi?>> Domanda Papà.
<<No, no. Andate. L’avrò visto una cinquantina di volte.>>
<Ok. A tra poco.>>
Segue mamma ed io mi accendo una sigaretta.
<<Ancora con questo brutto vizio?>> Mi viene vicino Giulia, colpendomi la mano e facendomi cadere la sigaretta.
Ok, sei in un posto pubblico Erica. Non puoi ammazzarla. Ti prego, controllati.
<<Ma sei deficiente? Oh, ma vaffac*lo! Mo mela raccogli con la lingua! Testa di m*nchia!>>
Dai, è andata bene.
F*ttuto autocontrollo.
<<Beh, i tuoi polmoni mi ringraziano.>> Mi dice facendomi la linguaccia.
<<No. Perché i miei polmoni NON PARLANO.>> Detto questo, prendo un’altra sigaretta dal mio pacchetto e la accendo.
<<Che permalosa.>> Borbotta lei.
<<Beh, sì. Dovresti saperlo. E nonostante lo sai, continui a fare ciò che mi innervosisce.>>
E poi dici che uno non è idiota!
<<E vabbè, dai! Stai calma, eh. È da ieri che mi tratti male!>>
C*zzo come siamo intuitive oggi!
A parte questo, ha ragione.
Dai, alla fine devo soltanto provarci.
Solo una prova.
Faccio un respiro profondo.
<<Ka è il ragazzo con cui mi vedo.>> Le confesso.
<<E perché non melo hai detto subito?!>>
Vediamo, perché tipo… Sei un po’ tro*a?
<<Perché non ci sto insieme.>> Chiarisco subito.
<<Ma ti piace?>> Mi domanda, dandomi una leggera gomitata.
Rido <<Diciamo.>>
In questa frazione di secondo sembra di essere tornate ai vecchi tempi: quando quel suo sorriso mi dava qualcosa. Quando il suo abbraccio mi confortava sempre. Quando lei C’ERA.
Poi tutto è crollato. Come una costruzione di carte ad un soffio di vento.
La nostra amicizia ha perso valore. Quell’amicizia su cui avrei scommesso anche l’anima.
Per l’appunto, si parla solo di frazione di secondo.
<<Quindi, missione conquistare Ka?!>> Propone ridendo Federica.
<<No, Fede. Nessun tipo di missione. Con lui è leggermente diversa la situazione. Non preoccupatevi.>> Sorrido.
Direi che sta andando bene, no?
<<Vabbè, vabbè! Tienici informate però!>> Mi fa l’occhiolino Federica.
‘Tienici informate.’ Bah.
Mi mancano decisamente le parolacce di Loredana.
Annuisco e dopo poco, i miei ci raggiungono.
Mi fanno girare tutta Milano in sole 12 ore.
Li riaccompagno in albergo <<Ciaoooo! Le mie gambe non vorranno sentirvi per almeno due giorni!>> Gli dico sarcastica.
Loro ridono, mi baciano le guance e prima di scendere dall’auto chiedono a Giulia e Federica <<Venite con noi?>>
<<Un secondo solo! Facciamo qualcosa sta sera?>> Propone allegra Giulia.
<<Stasera? Non mi va…>> Si lamenta Federica.
Rido <<Come ai vecchi tempi, eh! –lei annuisce ridendo- Ci sentiamo domani, va bene? Buona serata ragazze >>
Mi salutano e seguono i miei, fuori dalla macchina.
Il telefono mi suona: Loredana.
No, mi dispiace. Ora ho bisogno di un momento per me stessa. Ti richiamerò poi.
Stranamente fa uno squillo e mezzo.
Ok. Sarà che sono paranoica, sarà che sono pessimista, ma è strano.
Quello squillo è come se fosse stato… Un ripensamento.
E non ho mai visto Loredana ripensare su qualcosa: se è decisa sul farlo, lo fa. Punto.
Prendo ed inverto la rotta, andando verso casa: fanc*lo alla mia confusione mentale.
Mi sto parcheggiando ed intravedo la macchina di Carmine andare via.
Beh, se non mi ha aspettato e non si fa sentire da stamattina, avrà i suoi buoni motivi.
O almeno nella normalità dovrebbe essere così.
Salgo a casa e Loredana mi apre la porta <<Speravo che tu ci avresti ripensato!>>
<<Ripensato?>> Chiedo interdetta.
Sbarra gli occhi e cerca di sviare il discorso <<Sì. Perché Alice è venuta qui, solo che abbiamo litigato e quindi l’ho diciamo mandata a fanc*lo…>>
<<Hai litigato con Alice?!>> Chiedo scettica, non sicura del suo racconto.
Chiude la porta e mi raggiunge sul divano <<Sì! Certe volte sene esce con cose assurde. Comunque niente, l’ho diciamo cacciata e pensavo avesse risuonato… Tutto qui.>>
È in piedi di fronte a me e sposta il peso da una gamba all’altra.
Sintomo di qualcuno che sta mentendo.
Lo so, mi sto immedesimando in una psicologa.
<<Certo. Allora chiamo Alice, così sistemo tutto io.>> Le dico, usando un po’ della mia astuzia.
<<Ma sei matta?! Già sarà inc*zzata come una bestia, poi la chiami pure! No dai, lasciamola sbollire. Poi la so risolvere io la situazione! Che c*zzo! Alice è mia amica da una vita, per cui so come si comporta!>>
Dal calmo all’arrabbiato. Sì, c’è qualcosa sotto. E Carmine, è quel qualcosa.
<<Va bene. Spero riuscirai a chiarire.>> Dico calma.
Sorregge il mio sguardo <<Bene.>> Sentenzia infine.
<<Perfetto.>> Confermo io.
Sta per andare, ma poi ritorna indietro <<Vaffanc*lo. Da quant’è che te ne sei accorta?>>
Rido <<Che stai mentendo? Più o meno, da… Quando sono entrata. L’unica cosa alla quale non so rispondere, è cosa ci faceva Carmine qui.>>
<<Con Alice non ci ho litigato, comunque.>>
Scuoto la testa ridendo <<Sei davvero anti sgamo, Loredana.>> Dico ironica.
<<Mi ha fatto promettere di non dirtelo.>> Prosegue lei.
<<Allora, non dirmelo.>>
Mi alzo, convinta che il discorso fosse finito, ma la sua voce mi ferma <<Ha detto che spariva per tutto domani…>> Mi informa esitante lei.
<<E tanto è da stamattina che non si fa sentire, per cui, che c*zzo mene frega che sparisce anche domani?! Ma certo che tuo fratello, addirittura senza impegnarsi, riesce a stupirmi con la sua stupidità!>>
Prendo ed esco di casa.
Una volta per strada, realizzo di essermi dimenticata le sigarette.
Checc*zzo.
<<Ehi acida dei miei stivali! –Loredana mi raggiunge, porgendomi il pacchetto e l’accendino- Tieni. Sapevo ne avresti avuto bisogno. E per tua informazione, io vengo con te. Lo capisco anche io quando menti.>>
Rido <<Allora siamo una bella coppia.>>
Mi fermo un secondo per accendere la sigaretta e continuiamo a camminare.
<<Oh sì. Siamo la coppia più bella del mondo!>> Canticchia, improvvisando un balletto.
Scoppio a ridere <<Grazie a Dio non hai fatto la ballerina!>>
Mi mostra la lingua e mi prende sottobraccio <<Quindi, Carmine c’è riuscito.>> Sorride.
<<Riuscito?>> Domando non capendo.
<< È riuscito a fare colpo su di te.>> Afferma.
Scuoto il capo ridendo.
Poi, annuisco<<È dura ammetterlo, ma hai ragione.>>
Perfettamente ragione.
Si ferma di colpo <<Cosa?! Io mi aspettavo tipo una tua sfuriata e mi dici che HO RAGIONE?!>>
Rido <<Non è questo che volevi sentirti dire?! –tiro un sospiro- Odio tuo fratello. Non mi sono mai scervellata più di tanto per un ragazzo. Per lui è diverso.>>
<<Non so dove sia andato, te lo giuro. Ha detto che gli serviva tempo per pensare. È testardo. Non so perché non vuole ammettere che…>>
La zittisco <<No. Non dirlo.>>
Mi guarda interrogativa.
Sorrido <<Aspetto che melo dica lui.>>
Lei ride, dandomi una leggera spinta <<Sei unica! Lo sai che canzone rispecchi del loro nuovo CD?>>
<<No che non lo so. Non l’ho mai ascoltato! Sii attiva Loredana >>
<<Non sei divertente -.- Comunque melo confermi ogni secondo di più. Credo che Pedro abbia incontrato te e non sen’è accorto quando l’ha scritta.>>
<<Oh, è stato Mr Sorriso a scriverla?!>>
<<Yeah. E adesso torniamo a casa e tela ascolti. Come il resto del CD.>>
Mi prende per un braccio ed iniziamo a correre, tornando indietro.
<<Oh, comunque com’è andata con le arpie?>> Mi domanda Lori, una volta a casa.
<<Bene. Ho seguito il tuo consiglio… Ci ho provato. Abbiamo parlato... Sa di Ka...>>
Lei scoppia a ridere. <<Ah, perché non sen’è accorta?! Non lo so, hai tentato di ammazzarla!>>
<<Beh, in effetti…>>
<<GELOSIA, PORTAMI VIA!>>
<<E tu f*ttiti. Non SONO GELOSA. Metti ‘sto c*zzo di CD prima che te meno, và!>>
Mi abbraccia ed infila il CD nello stereo <<Ora ‘Fuori!’ a pallaaaaa!>>
Durante la prima canzone scoppio a ridere <<Motivèèèèèèèèèèèèèèèèèèètto!>>
<<Non prendere in giro i milanesi che c’hanno le ‘e’ aperte!>> Fa la finta offesa, poi si affretta a dire <<Ora, c’è la tua canzone.>>
Prendo la copertina <<Un’altra come te.>>
Lei annuisce, ridendo.
La canzone parte.
Sorrido <<Beh, ovvio che un’altra come me la dovrebbero inventare!>>
Lei ridacchia <<Già. Aspetta due minuti… -inizia a cantare assieme al disco- Un’altra str*nza come te io non l’ho mai incontrata!>>
Rido, continuando ad ascoltarla con attenzione <<Daje Pedrettiiiii! Sì, questa è mia!>>
Chiedo perdono, ma non melo mette tutto.
Dio mio, che urto!
Le canzoni si susseguono, poi ne arriva una… Che quasi mi spaventa. Che mi legge dentro.
<<Il tempo di un minuto per capire che…>> Ripeto quest’ultima frase.
Già. Per capire che?
Leggera stretta allo stomaco.
<<Chi l’ha scritta?>> Domando a Loredana.
Lei mi guarda e fa un piccolo sorriso.
<<Lo immaginavo. –poi le dico, con un velo di malinconia- La sai una cosa? Fa male.>>
Poggia la testa sulla mia spalla ed io la mia sulla sua.
<<Il fatto è che non ritornerà mai più come prima. Niente ritorna come prima.>> Le dico con un velo di tristezza.
<<Hai ragione. Per questo te ed io siamo tutto, adesso.>> Lori mi bacia la guancia e il telefono mi trilla.
<<Chi c*zzo è, adesso…>> Mi allungo per prenderlo ed era un messaggio di Giulia.
‘Siamo sotto casa tua. Scendi amore!’
<<Giulia?>> Domanda Loredana.
<<Già. Sono qui sotto. Scendiamo.>> Mi avvio verso la porta, ma lei rimane seduta sul divano.
<<Lò, datti una mossa.>>
<<Leggi bene il messaggio, c’è scritto –fa la vocina- ‘Scendi amore!’>>
Scoppio a ridere <<Dai, che fai qui a casa da sola? Muoviti.>>
Lei sbuffa <<SIAMO obbligate ad uscirci?>>
<<Diavolo tentatore.>> L’accuso, guardandola male.
<<Diamogli buca.>> Sorride maligna.
<<Sì, subito!>> Ridiamo ed io rispondo al messaggio, con una qualsiasi scusa.
<<Ben fatto Gemella!>> Mi batte il cinque Lori.
Sorrido <<YEAH!>>
Giuro che non faccio MAI PIù capitoli lunghi.
AHAHAHAH Ve piacerebbe v.v
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