Diritto al tetto
Ciao! Questa è la mia seconda FF … il titolo è preso da una canzone dei Ministri … beh cosa posso aggiungere di più? Buona Lettura
Capitolo 1_
Le lancette di quel orologio appeso sopra la lavagna sembrano muoversi più lente del solito. La prof continua spiegare Italiano, è una bellissima lingua ma non credo che mi possa mai servire. Là in Italia incomincerà già a fare caldo, invece qui incomincia solo ad sciogliersi un po di neve. Chissà se un giorno potrò mai visitare quel famoso Duomo di Milano oppure il Colosseo di Roma di cui la prof ci continua spiegare. *Drinnn* è suonata la campanella, metto nel mio zaino i libri e mi dirigo verso l'uscita ma la prof mi ferma.
Prof: Nemo ti attende in direzione il preside
Avevo in mente di ritornare nella mia camera a studiare con Eva, la ragazza con cui divido la stanza, ma va beh vado dal preside. Mah chissà cosa mi vorrà dire, non ho combinato nessun guaio in questo mese quindi è stano che mi convoca. Busso ed entro. L'ufficio del preside lo conosco a memoria visto che ci finisco spesso a causa del mio comportamento. Sono testarda, voglio avere sempre ragione quindi le litigate con le mie coetanee sono molto spesse anche per delle piccole ******ate. Tipo l'ultima volta Annette dopo un discorso in classe sulla musica sosteneva che i musicisti della nostra età non avranno mai un futuro quindi è inutile continuare a suonare. Invece secondo me è totalmente il contrario, noi giovani musicisti dobbiamo continuare a suonare non per avere un futuro ma per esprimerci, divertirci, sfogarci e tanti altri motivi che servono per l' adesso perchè bisogna viverre al meglio questa ***** di vita al meglio. Lei voleva aver ragione quindi incominciai ad alzare la voce per poi finire ad alzare le mani quindi la prof risolvette tutto mandando sempre solo me dal preside.
Ormai siamo amici, è abituato a parlare con me, a farmi prediche sul comportamento che finiscono tutte in una lunga discussione su molti argomenti ed una volta addirittura pure sul calcio.
Lo saluto con un cenno di testa e mi siedo sulla sedia davanti alla sua scrivania dove dietro siede lui.
Io: non ho combinato niente io! Non è colpa mia!
Preside: tranquilla, non ti ho convocato per questo
Io: fiùùùù
Preside: perchè ne hai combinata una delle tue?
Io: no! Almeno credo...
Preside: va beh, allora … leggi questo foglio
Mi tende un foglio, uno di quelli che assomiglia ad una circolare e ti da l'aria che ci sono scritte delle pallose regole anche senza leggerlo.
Io: “oggetto: orfanotrofio finlandese, bla bla bla bla” , sì ho capito è il nostro
Preside: vai avanti...
Io: ma è troppo lungo! Non ho voglia...
Preside: va bene te lo riassumo io. Sai cos'è un orfanotrofio?
Io: sì ci vivo da 15 anni
Preside: ecco quindi sai che questa è una struttura che ospita orfani, bambini senza genitori, li cresce fin quando non trovano una FAMIGLIA a cui affidarli
Io: non credo di sapere il vero significato di famiglia...
Preside: è proprio per questo che ho deciso di darti l'opportunità di averne una..
Io: ah... non me lo aspettavo, c'è sì lo sapevo che prima o poi doveva succedere ma non me lo aspettavo proprio adesso
Preside: lo so non si può mai decidere quando e dove si va via da qui
Io: ecco... io sono un po sconvolta da questa notizia perchè io vivo giorno per giorno e non ci penso molto al futuro. Ma c'è da dire che qui era l'abitudine, l'abitudine sembra noiosa ma è rassicurante, non so se sono pronta a rompere questa abitudine, o forse sì... però mi incuriosisce...
Preside: capisco... beh andare in una famiglia significa rompere questa abitudine e crearne un altra, no è facile però mi hai detto che ti incuriosisce...
Io: ok dai si sto! Voglio rompere questa abitudine che iniziava ad essere noiosa... di che paese è la famiglia in cui dovrò andare?
Preside: dovrai romperle l'abitudine, spezzarla del tutto... perchè la famiglia di cui farai parte è italiana e quindi vivrai in Italia
Io: Italia? Io?
Preside: si si , anche là ci sono buone scuole di musica e anche belle squadre di calcio, opere d'arte, molte specialità gastronomiche … è bella l'Italia
Io: sì lo so, l'ho studiata ma … beh ok mi metto in gioco, spezzo questa ***** di abitudine!
Preside: lo sapevo che l'avresti presa così... comunque fra una settimana finisce la scuola e da quel giorno andrai in Italia
Io: bene, allora incomincio a preparare la valigia... però aspetti, perchè proprio me? Ci sono molti ragazzi, perchè io? Mi voleva sbarazzare?
Preside: hahaha no è proprio perchè ti voglio bene ho deciso di proporti a questa famiglia, gli sei piaciuta, hai una bella personalità, tranne certe volte, però ti meriti un bel futuro
Io: davvero? Mah... sarà...va beh vado a studiare
Preside: va bene!
Esco dalla porta, salgo le scale che portano alla mia camera in fretta come mi era d'abitudine quando ero felice... sono felice? Si si mi incuriosisce molto la famiglia Italiana!
Entro nella camera e vedo Eva sul suo letto con il mano il libro di scienze.
Eva: we dove sei stata fino adesso?
Io: in presidenza
Eva: cosa hai combinato? Perché hai quel sorriso?
Io: me ne vado!
Eva: verrai adottata?
Io: si si! Indovina dove vivrò?
Eva: a Helsinki ?
Io: no! In Italia!
Eva: chè? Wow! Che culo! Però adesso studiamo
Io: va bene, poi vado a preparare le valigie visto che parto la prossima settimana
Qui è un altra persona che parla...provate a indovinare voi chi è
Capitolo 2_
Suona insistente la sveglia, la spengo e mi dirigo in bagno. Mi devo far la barba, ma sì dai me la faccio domani, oggi non ho voglia. Vado in cucina a prendere il mio solito caffè mattutino. Sul frigo c'è attaccata la nostra foto. Che bello ricordare qui bei momenti passati insieme, la nostra vita passata insieme. Loro i miei migliori amici da una vita. Ci siamo conosciuti tra i banchi di scuola e adesso è bellissimo lavorare con loro. Già dal 2002 abbiamo incominciato a condividere la nostra passione per la musica. Prima lo facevamo per divertimento ma poi abbiamo avuto l'opportunità di girare un video low-buget della nostra prima canzone che abbiamo scritto a cui è piaciuto molto a Claudio Cecchetto che ci ha contattati per darci un futuro, infatti ci ha lanciati con il nostro primo album. Non credevo che un una persona potesse darci un futuro così bello, abbiamo girato tutta Italia a far concerti, ormai è diventato un lavoro e devo ringraziare sia lui e tutti quelli che nonostante le difficoltà ci continuano a sostenere. Ora siamo in fase elaborativa del quarto album. Approposito, è ora, devo andare in saletta prove da loro per provare i pezzi che stiamo scrivendo. Prendo la mia Mini Rossa e parto con a palla il cd dei Muse. Appena arrivato salgo le scale ed entro nella nostra saletta. Sono già tutti li, mi danno del ritardatario. Proviamo qualche canzone vecchie e poi proviamo ad arrangiare qualche nuova. Insieme a loro passa velocemente la mattina, però ora devo scappare a casa ad aiutare papà ad imbiancare la cameretta della nuova arrivata. Arriverà settimana prossima, sarà una nuova sorella...chissà com'è...
Capitolo 3_
Domani mattina ho il volo per l'Italia. Le valigie sono già pronte vicino alla porta. In questa settimana ho letto tanti libri italiani e studiato meglio i verbi per migliorare anche la mia pronuncia. Non so come vestirmi domani, sto sul classico:mini gonna in tulle nera con i pantacollant a righe rosse e nere, corpetto nero con i laccetti rossi e una felpa Rock in caso facesse freddo ma ne dubito dato che è giugno. Va beh ora mi tocca andare a letto se no domani mi ritrovo in uno stato comatoso.
7.30 suona la sveglia. Vado in bagno mi vesto e mi trucco. Eva sta ancora dormendo, mi dispiace svegliarla quindi gli scrivo un bigliettino: “buona fortuna per il tuo futuro, chissà se un giorno ci rincontreremo. Baci. Nemo”. Prendo le valigie e vado nell'ingresso dove mi aspetta un accompagnatrice. Mi aiuta a mettere le valigie sulla sua macchina per poi andare in aeroporto.
Guardando fuori dal finestrino vedo le case che se ne vanno via. Chissà se i colori delle case italiane saranno gli stessi di questo paese. Magari è tutto colorato e il bianco tulle che ricopre questo paese non c'è. Magari è grigia, scura... chissà.
Chissà se il mio rosso dei capelli splenderà anche li. Sono rossa per scelta (tinta), di mattina sembrano catturare i primi raggi del sole, sono lisci e lungi; per gli altri sono troppo lunghi invece secondo me sono troppo corti per tagliarli, ma sono miei quindi decido io.
Eccoci arrivati in aeroporto. Non ho mai volato ma non ho molta paura. Sull'aereo la mia accompagnatrice mi da dei fogli scritti in italiano però non ho molte difficoltà a leggerlo dopo aver passato una settimana a leggere molti libri italiani. Questo foglio contiene tutte le informazioni della famiglia a cui sarò affidata.
Cognome: Calvio
Componenti della famiglia: Tonia e Mattia (genitori) , Federico e Danilo (figli)
Paese: Legnano (provincia di Milano)
Allora mi chiamerò: Nemo Calvio … Chissà che persone saranno i miei genitori, mi lasceranno continuare a suonare la chitarra? Anche se non vogliono io inseguirò il mio sogno per sempre, l'ho giurato: non mi arrenderò mai.
Siamo atterrati, c'è un cartello grandissimo con scritto: Aeroporto di Malpensa. Che figata leggere le parole italiane, chissà se imparerò in fretta anche le parolacce.
É molto affollato, sono tutti molto agitati, mi sento un pesce fuor d'acqua. C'è un casino assurdo, quasi perdo di vista la mia accompagnatrice. Riusciamo ad uscire dalla folla. Ci diriggiamo verso un taxi bianco dove saliamo.
Sono inspiegabilmente agitata, tutta quella gente di fretta mi ha resa nervosa.
Fuori dal finestrino vedo solo auto, mi sa che siamo in autostrada, è grigia e neanche il colore delle auto la rallegra. Un cartello autostradale verde segna l'uscita per Legnano. Siamo entrati nel paese ed è già un po meno grigio. Delle case i colori predominanti sono: il giallo spento, il grigio chiaro/bianco e il rosa salmone non brillante... non mi trasmettono nulla.
L'autista parcheggia davanti ad una villetta. Siamo arrivati.
Capitolo 4_
è passata una settimana , oggi arriva la mia nuova sorella. Mi alzo, vado in cucina e faccio colazione con Fede. A lui piacciono molto quei cereali, li vuole sempre, ma non ho mai capito se li vuole per collezionare i regalini che trova dentro o perchè gli piacciono. Fatto sta che a me fanno schifo e non li mangerò mai, meglio il mio caffè.
Mamma è agitata e si arrabbia con Fede perchè lascia in giro tutto. Sta rendendo la nostra casa perfetta sistemando ogni cosa al suo posto. Ci ha pure ordinato di vestirci elegante ma non credo che lo faremo, non siamo la famiglia perfetta delle pubblicità quindi è inutile metterci una maschera. Papà oggi sembra molto felice e pensare che sta sera non c'è neanche il derby. Anche io sono curioso di sapere come sarà questa ragazza, spero solo che non sia come fede un rompi*******i.
Finito il mio caffè mi metto sul divano a guardare la televisione. Vedo mamma che mi sta guardando con sguardo assassino, tolgo subito i piedi dal tavolino. Che palle, non c'è nulla in televisione, vado in camera mia.
Accendo il cellulare, neanche un suo messaggio, non riesco dimenticarla. Ogni giorno spero in un suo messaggio. Eravamo fidanzati da quattro anni ma un giorno sparì, se ne andò senza avvisarmi, senza darmi spiegazioni. Solo tre settimane fa mi ha mandato una lettera con scritto che è incinta. Perché è scappata? Io la amo, non l'abbandonerei mai. La rivoglio tra le mie braccia. Forse quella notte avevamo bevuto troppo e qualcosa deve essere andato storto ma io so che ci amiamo veramente e sarei pronto ad affrontare qualsiasi difficoltà. È la millesima volta che prendo in mano la sua lettera. Ci sono delle macchie di lacrime, non sta vivendo bene, voglio stargli vicino, voglio farla sorridere. Perché mi ha rifiutato? Perché ha paura di me? Sto diventando pazzo. Nella lettera non ha messo il suo indirizzo, non so come dirgli quello che penso quindi ho deciso di scrivergli una canzone. Mentre la scrivevo mi sono scese delle lacrime. Non posso più vivere così. Ho bisogno di sfogarmi un po, vado in garage a suonare la mia ragione di vita che non mi deluderà mai: la batteria. Dopo un po mamma bussa la porta del garage ed entra.
Mamma: dai tesoro vieni che ora arriva
Io: arrivo subito, metto prima apposto qui
Per fortuna mamma non ha sistemato il garage, è il mio rifugio insonorizzato dove posso fare quello che mi pare, dimenticarmi del mondo esterno ed ho solo io le chiavi di esso.
Vado sul divano e mi siedo tra papà e Fede.
Capitolo 5_
Scendo dal taxi e metto a tracolla la mia borsa Rock. L'accompagnatrice mi aiuta con le valigie.
È una villetta bianca con attorno un giardino non molto grande e neanche molto curato.
Ho il cuore a mille, che faccio? Come mi comporto? Cosa gli dico? Come saranno? Forse è meglio essere se stessi...
L'accompagnatrice suona il campanello e ci aprono. Sono agitatissima, vorrei ritornare indietro, vorrei saltare questo passaggio, è imbarazzante. Ecco che si apre la porta ed esce una signora con i capelli sul biondo/castano che ci invita ad entrare mentre mi sorride. Sembra molto felice di vedermi, ricambio il sorriso anche se sono molto imbarazzata.
Entriamo nella casa, credo che sia il soggiorno. All'interno è totalmente diversa dall'esterno, è molto più vitalizzante. Le pareti sono di un giallino chiaro tamponato. Sulla destra c'è un lungo mobile dove è posizionata una grande televisione e difronte ad esso c'è un lungo divano color panna su cui son sedute tre presone. Il primo a destra è un ragazzo che di sicuro avrà uno o due anni in più di me ma non di più, con una cresta bionda e indossa una maglietta stra **** di Batman. Accanto a lui c'è un signore con gli occhi chiari ed anche esso molto sorridente come la signora. Invece a sinistra c'è un ragazzo molto più grande del primo, biondo anche lui ma i capelli abbastanza lunghi con un ciuffo laterale che gli copre parzialmente un occhio. Indossa una canottiera bianca e sulla spalla ha tatuato una chiave di Sol colorata con alcune decorazioni intorno, invece nell'altro braccio ha tatuata un scritta e un cassetta musicale in bianconero.
La signora mi dice di accomodarmi sul divano quindi mi siedo vicino al ragazzo con la cresta e lei si siede accanto a me intanto che l'accompagnatrice se ne va. Ok basta, non posso più tornare indietro, è questo il mio presente e il mio futuro.
Incomincia a parlare la signora continuando a sorridermi.
Signora: Ciao! Io sono Tonia ma mi puoi chiamare Mamma
Io: Ciao... piacere Nemo
Signore: piacere Mattia o papà
Ragazzo con la cresta: piacere Federico
Ragazzo tatuato: piacere Danilo
Mamma: com'è stato il viaggio? Sei stanca?
Io: abbastanza...
Mamma: dai vieni che ti mostro la tua cameretta almeno ti puoi un po riposare...Dani aiutala con le valigie
Io: grazie
Perché lo ha chiamato Dani? Mica si chiamava Danilo? Mah sarà un soprannome o un diminutivo. Il ragazzo si alza dal divano e mi aiuta a portare la valigia su per la scala a chiocciola. In cima alla scala c'è un corridoio dove ci sono molte porte. Mamma apre l'ultima a destra e entriamo.
Le pareti sono arancioni, uno dei miei colori preferiti. C'è un grande armadio bianco e difronte un letto con le lenzuola con le decorazioni gotiche rosse proprio come ce le avevo all'orfanotrofio , mi sa che qualcuno gli ha avvisati delle cose che mi piacciono, meglio.
Mamma: hai già mangiato? Hai fame?
Io: no non ho fame grazie
Mamma: se hai fame oppure hai bisogno di una mano per sistemare le cose chiedimi pure, io sono giù... ah domani dovrebbero arrivare le altre tue valigie
Io: ah ok
Mamma: vado, ti lascio riposare … ciao a dopo
Ed esce dalla cameretta con quel Danilo o Dani boh va beh.
Mi sembra una bella famiglia chissà se riuscirò ad integrarmi presto.Cavolo come è imbarazzante, non so come comportarmi, chissà quando diventerà abitudine, chissà se mi abituerò mai...chissà.
Ho bisogno di suonare un po... no che palle la chitarra è tra i bagagli che mi arrivano domani. Mi sdraio sul mio letto a pensare però riesco a crollane nel sonno.
Capitolo 6_
Mamma: Dani fammi un favore grandissimo, vai su da Nemo e digli di scendere che è pronta la cena
Salgo le scale, la porta della sua cameretta è chiusa. Provo a bussare ma non mi risponde quindi provo ad aprire la porta delicatamente. É sdraiata sul suo letto con gli occhi chiusi. Che angioletto. Da come si veste e come si trucca sembra una ragazza cattiva ma poi prima quando si è presentata mi ha dato l'aria di una ragazza timida e molto educata. Esco dalla cameretta senza far rumore e ritorno in cucina da mamma.
Io: sta dormendo, non me la sentivo di svegliarla
Mamma: va bene... sta sera devi uscire?
Io: si vado con Ka in un pub
Mamma: ok però non ritornare a casa tardissimo
Io: non ti assicuro niente
Ci mettiamo a tavola a mangiare dopo di che mi arriva un messaggio di Ka.
Io: io vado ciaooo!
Prendo la mia mini e vado al pub dove mi aspetta Ka. Ka è uno dei miei migliori amici, uno di quelli che sa farmi sorridere sempre facendo il cretino. Ma oggi non so se riesco ad essere felice, continuo a pensare a lei. Chissà ora dove si trova chissà se mi sta pensando.
Entro nel pub, eccolo seduto al tavolino.
Ka: bella Dani!!!
Io: weee Ka! Tutto bene?
Ka: sì sì , tu?
Io: sì...diciamo...
Ka: lo so... ti manca.... ascolta Dani non puoi reagire così
Io: lo so... la voglio cercare!
Ka: è inutile...non riusciresti a trovarla! L'unica alternativa è la canzone che hai scritto
Io: sì ma il cd esce a settembre e io ho bisogno di dirglielo adesso!
Ka: capisco... hai bisogno di uno strappo alle regole.... domani la registriamo in acustica! Mando un messaggio a Pedro
Io: sì buon idea! Ma quando la facciamo uscire?
Ka: ummh sabato siamo invitati a Mtv Summer Song e invece di portare una canzone vecchia portiamo questa
Io: ma sei un genio!
Ka: hahaha modestamente
Io: mò non tirartela eh! Hahahaha
La serata passa abbastanza normale tra bicchieri di birra e cazzate. Ritorno a casa. Vedo scendere le scale Nemo.
Io: ciao!
Nemo: ciao!
Io: fame?
Nemo: un po...
Io: vuoi qualcosa di sano o qualche schifezza?
Nemo: qualche schifezza
Io: pane e nutella con la panna?
Nemo: oh siii !
Preparo due pane e nutella e sopra ci metto la panna spray e uno glie lo tendo a lei.
Capitolo 7_
Apro gli occhi. Oh ***** non mi trovo nella mia stanza, ah già sono a Legnano. Ho una fame assurda, va beh scendo a farmi un giretto. Metto le mie pantofole a forma di leoncino e scendo dalla scala a chiocciola buia che un po mi terrorizza. A metà scala vedo un ombra, è Danilo/Dani.
Dani: ciao!
Io: ciao!
Dani: fame?
Io: un po...
Dani: vuoi qualcosa di sano o qualche schifezza?
Io: qualche schifezza
Dani: pane e nutella con la panna?
Io: oh siii !
Prepara due pane e nutella e sopra ci mette la panna spray e uno me lo tende sorridendomi.
Gnam! Buonissimo, mi ci vuole proprio per soddisfare il mio stomaco viziato.
Dani: dai parlami un po di te...poi ti parlo un po di me
Io: ehmm... sono una ragazza che segue il suo sogno...
Dani: fai bene! ...io a furia di seguirlo l'ho raggiunto
Io: davvero?
Dani: sì ed è bellissimo!
Io: ci credo... e qual è il tuo sogno? Se lo posso sapere...
Dani: la musica! Il tuo?
Io: dai non ci credo! È pure il mio! Ora non dirmi che suoni il mio stesso strumento...
Dani: wau una musicista pure tu! Io suono la batteria, tu?
Io: chitarra!
Dani: bella! Avevi un gruppo?
Io: ehmm.. in realtà andavo pure di nascosto alle lezioni...tu?
Dani: beh...non ci crederai ma è vero... suono in un gruppo famoso... non hai mai sentito parlare dei “Finley” ?
Io: ehmm... no... ma quanto famoso?
Dani: hahahahah boh non so definirlo....
Io: cerco su internet! Hahahahha
Dani: hahhahaha... dai se vuoi puoi venire a sentirci in sala registrazione che dobbiamo registrare un acustica
Io: figata!
Dani: oh ***** sono le due e mezza...è meglio se andiamo a dormire... notte!
Io: notte!
Saliamo le scale e ognuno va in camera sua.
Sono curiosa, voglio sapere che band è “Finley” quindi accendo il mio computer e cerco su Google la parola “Finley”
Cavolo fa parte di una band conosciutissima in tutta Italia... eccolo: Danilo Calvio detto “Dani” (ah ora capisco perchè lo chiamava Dani), batterista. Altri componenti: Pedro (cantante) , Ka (chitarrista) , Ste (ex bassista) e Dan (attuale bassista). Fanno genere “hard-pop”... ma non esiste! Boooh... Metto le cuffie e faccio play su una loro canzone intitolata: “Gruppo Randa”. Bella! É molto energica... che bravo che è Dani!
Va beh è già tardissimo, spengo tutto e vado a dormire.
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