Salve a tutti
Bene,dopo svariati ripensamenti,ho deciso di postare la mia Fan Fiction.
I capitoli di tanto in tanto sono un pò lunghi...spero comunque che vi piaccia
Che altro dire...bhe,leggete e commentate *_*
Buona Lettura <3
»ѕєι ℓ'αяια ρєя мє~
CAPITOLO 1
Cambiare vita! Era questo che avevo sempre desiderato,cambiare città,amici,tutto…
Si tutto…ma non così,non perdendo il mio punto di riferimento,non perdendo una delle persone più importanti della mia vita,ma era così,lei ormai non c’era più,lei era volata via e adesso era lassù,tra gli angeli!
“Serena sappi che la mamma sarà sempre accanto a te,lei non ti abbandonerà mai,lei ti voleva bene,eri la sua unica ragione di vita”
Mia zia cercava di consolarmi un po’,di farmi forza,ance perché solo due anni fa mio padre era venuto a mancare,e adesso anche lei,anche lei mi aveva abbandonata,la mia mamma…E tutto per colpa di quella stupida malattia.
Ormai ero sola,non avevo più una famiglia,non avevo più nessuno!
“Lo sai Sere,io non posso stabilirmi qui a Roma,quindi dovresti trasferirti tu a Milano,Alice sarà felice che tu venga a vivere con noi,e io ho fatto una promessa,ho promesso a tua madre che mi sarei presa cura di te”
“Si zia,è logico che verrò a stare da te,ormai non c’è più niente che mi leghi a questo posto” le parole quasi non riuscivano a venir fuori,ero sconvolta,e anche se mia zia era così premurosa e dolce io continuavo a sentirmi sola.
“Tua madre ha pensato a tutto prima di andarsene,mi ha messo da parte tutti i tuoi documenti,tutti i numeri utili,tutto,e poi…Poi ti ha lasciato questa”
La zia stringeva tra le mani una lettera,molto voluminosa,sembravano 4 o 5 fogli ripiegati che quasi facevano scoppiare quella busta.
Il solo guardarla mi faceva scendere le lacrime,l’unica cosa che mi passava per la testa era: perché? Perché se n’è andata lasciandomi sola? Non riuscivo a spiegarmelo!
“Tieni,prendi,ti lascio un po’ sola così potrai leggerla con calma”
La zia mi porge la busta ed esce dalla camera.
Ho quasi paura di aprirla,di leggere il contenuto di quei fogli,di scoprire qualcosa che forse neanche voglio sapere,ma mi faccio forza e dopo aver aperto la busta comincio a leggere.
Le lacrime scendono quasi subito,la mamma riusciva sempre a trovare le parole giuste per colpire giusto al cuore,mi scriveva di quanto mi voleva bene,di quanto credeva in me,e del fatto che era convita che avrei superato anche questo.
La mamma aveva scritto questa lettera con l’intento di farmela consegnare dopo la sua morte.
Alla fine mi aveva scritto che non voleva che fossi stata un peso per gli zii,ma non voleva neanche che mi mancasse qualcosa,ed era per questo che mi aveva lasciato una carta di credito dove erano accumulati i risparmi di una vita,ma in quel momento i soldi erano il mio ultimo pensiero,ma giustamente neanche io volevo essere un peso per i miei zii.
La mamma mi aveva chiesto di essere forte,mi aveva scritto che me ne sarei dovuta fare una ragione e che non mi dovevo abbattere,ma dovevo riuscire a costruire una nuova vita,e che lei non mi avrebbe mai abbondata,avrebbe vegliato su di me sempre,e mi sarebbe stata vicino quando ne avrei avuto bisogno. “Ricorda che io ti sarò sempre accanto” Questa era la frase con cui la mamma aveva chiuso la lettera.
Ok,dovevo essere forte,forse in quel momento mi sembrava impossibile,ma la mamma odiava vedermi triste,odiava quando piangevo,quindi decisi di farmi forza,lei non mi aveva abbandonata,lei era lì con me,lei avrebbe sempre vegliato su di me…Sempre!
Come promesso...Ecco a voi il secondo capitolo
Buona Lettura
CAPITOLO 2
Cominciai a fare le valige,ma ad ogni foto,ogni nostra foto,mi veniva da piangere,ma non potevo,avevo promesso di essere forte,e io le promesse le mantengo.
In un paio di ore avevo chiuso negli scatoloni tutte le mie cose,tutti i miei ricordi,tutte le mie emozioni,ed ero pronta ad andare via,ad abbandonare questa vecchia vita e a ricostruirmene una nuova.
Avrei provato a sorridere sempre,fingendo di stare bene,anche se io sapevo che non era così,ma l’importante era non dare preoccupazioni a chi mi circondava.
“Hai preso tutto Cara?”
La voce dello zio era piena di compassione.
Allora mi sforzai,sfoggiai un sorrisino e guardandolo negli occhi gli dissi “Certo…Tutto!”
Lui mi guardò un po’ stranito,non sapeva cosa pensare,ma fece finta di niente e salì in macchina.
Il viaggio da Roma a Milano non era per niente breve,e reggere il silenzio non era semplice,così provai ad addormentarmi,o almeno finsi di farlo così nessuno mi avrebbe fatto domande del tipo: Come stai? Ti Sei ripresa?
Domande del genere mi sembravano così sciocche e le domande altrettanto idiote,come potevo stare bene? Avevo perso la persona più importante della mia vita,non potevo stare bene.
Sentivo perfettamente tutto ciò che dicevano i miei zii,tutti i loro discorsi,erano conviti che stessi dormendo,ma non era così,io li stavo ascoltando,stavo ascoltando i loro commenti e capivo che provavano per me tanta compassione.
Volevano aiutarmi,volevano starmi vicina,volevano aiutarmi a non soffrire,sapevano che ormai non avevo più niente e pensavano fosse davvero troppo per una ragazza di 17 anni.
“La iscriveremo a scuola con Alice,chiederemo al preside di metterle in classe insieme,almeno così non si sentirà sola” La zia voleva fare di tutto per non farmi isolare.
“Certamente,lascia che ci parli io col preside,è un mio vecchio amico,sono sicuro che farà tutto il necessario per aiutarci”
Tutti si facevano in quattro per me,e io mi sentivo un po’ in colpa,non volevo essere un peso,non volevo che si preoccupassero per me,ma sembrava così inevitabile.
Dopo parecchie ore di viaggio finalmente arriviamo,la zia mi sveglia e io faccio finta di essere ancora leggermente assonnata,appena apro gli occhi vedo la strada dove c’era casa dei miei zii.
Alice ci stava aspettando seduta sui gradini fuori casa,aveva un’aria angosciata,sicuramente non sapeva come si sarebbe dovuta comportare,ma io non volevo che si sentisse a disagio,non volevo che anche lei si preoccupasse per me.
anke se i commenti sono stati pokissimiiiiii...posto comunque il 3 cappy!
Buona Lettura ^_^
CAPITOLO 3
Scendo dall’auto,Alice mi guarda,non sa che dire,prova a dare fiato alla bocca,ma le parole sembrano non volergli uscire,così l’abbraccio,certe volte un gesto vale molto di più di qualsiasi parola.
Cominciamo a scaricare l’auto,e Alice mi mostra la mia camera,avevano preparato una camera tutta per me,le pareti erano una sfumatura continua di azzurro e blu ( il mio colore preferito) tutto era come piaceva a me,colorato,allegro,spensierato…
“Spero ti piaccia,tua madre progettò questa stanza qualche mese fa,voleva che tu stessi in un posto in cui ti sentissi a tuo agio,e così papà l’ha fatta proprio come disse tua mamma”
Alice mi spiegò che la mamma già sapeva da tempo che non avrebbe avuto ancora tanto tempo,e quindi aveva speso i suoi ultimi momenti per rendermi la vita perfetta,per farmi continuare a vivere in modo spensierato,per far sì che non mi mancasse nulla.
Ma sarebbe bastato tutto questo per farmi stare meglio? A me mancava lei,non un posto in cui stare o dei soldi da spendere,ma la cosa che mi rendeva felice era il fatto che lei fino alla fine mi ha pensata,ha pensato solo a me.
“E’ tutto stupendo…La Mamma ha pensato proprio a tutto”
A:“Se vuoi ti do una mano a scartare le tue cose”
“Grazie! Mi faresti un gran favore”
Cominciamo ad aprire gli scatoloni e a sistemare tutto sugli scaffali,nell’armadio,sulla scrivania.
E i miei pensieri per un po’ si liberarono,per un po’ quel peso sul cuore si sollevò e capii che dovevo reagire sul serio.
A: “Domani c’è scuola,è meglio che vado a letto,tu magari cominci fra un po’,devi prima riprenderti”
“No! Voglio venire anche io a scuola domani,dirò a zio di parlare col preside per farmi cominciare domani stesso,il miglior modo per star meglio è stare in mezzo agli altri per liberare la mente da tutti gli altri pensieri,non pensi?”
A: “ Certo…come vuoi tu. Se te la senti,va bene! Andiamo a parlare con papà”
Scendiamo le scale ad una velocità assurda,anche perché la zia ci aveva chiamate per cena.
Mentre ceniamo chiedo allo zio di parlare col preside domani stesso,perché non voglio perdermi giorni di scuola.
Lo zio è contento della mia decisione,e mi assicura che il giorno dopo avrei cominciato la scuola.
Ero felice in un certo senso,non volevo restare a casa a pensare e ripensare,volevo stare in mezzo agli altri,volevo vivere,perché solo così la mia mamma sarebbe stata fiera di me.
Dopo cena io e Alice saliamo in camera sua,e chiacchieriamo un po’ prima di andare a letto.
A: “Sai,io sono contenta che tu stai superando bene la cosa,ma sei sicura di stare davvero bene? O è solo una maschera? Sere con me puoi parlare,dimmi la verità”
Alice aveva capito tutto,aveva capito che in realtà fingevo.
“ Bhè,dire che sto bene sarebbe da ipocriti,è normale che mi manca qualcosa dentro,o meglio,qualcuno. Ma ho promesso a mia madre che avrei reagito,che non avrei mai perso il sorriso,gli ho promesso che sarei stata forte,e io le promesse le mantengo”
A: “ Bene! Preferisco sapere la verità,lo sai che con me puoi parlare”
“ Ma certo scema eheh…Grazie!”
A: “ Non c’è assolutamente bisogno di ringraziare”
Dopo la bella chiacchierata decidiamo di andare a letto,ormai era tardi e la mattina dopo saremmo dovute andare a scuola.
I commenti sono sempre pochissimi...ç___ç
comunque io sono buona e posto un capitolo alla sera!
Buona Lettura <3
CAPITOLO 4
La mattina dopo,mi sveglio con un sorriso stampato in faccia,avevo sognato la mia mamma,mi aveva detto che era fiera di me,che era contenta del modo in cui stavo reagendo,e che ogni giorno sarebbe dovuta andare sempre meglio.
Ero contenta,sapevo che quello non era solo un sogno,sapevo che era davvero la mia mamma che voleva farmi capire che mi stava vicino.
Così mi alzo e vado a farmi una doccia,mi sentivo rinata,l’acqua calda fa miracoli ^.^
Ecco il grande dilemma,ferma davanti all’armadio non sapevo cosa mettere.
Cosa si mette di solito per il primo giorno di scuola? Certo,dovevo fare una bella impressione,ma con tutte le centinaia di vestiti che avevo non riuscivo a trovare niente di adatto,alla fine dopo aver visto che si stava facendo decisamente tardi optai per un jeans stretto,una maglietta semplice,ma anche molto femminile e le immancabili converse.
Mi vestii in fretta e furia,e mi truccai nel modo più semplice possibile,e poi di corsa scesi a fare colazione.
A: “ Wow,pronta per fare strage di cuori?”
“ Ahah che spiritosa,ho messo le prime cose che ho trovato”
A: “ aaah per questo hai fatto tardi xD “
“ Ok basta,muoviamoci se no facciamo tardi davvero”
Lo zio entra di fretta dalla porta,chissà dov’era andato di primo mattino
A: “Papà ma dove sei stato?”
Z: “sono andato a parlare col preside,tutto ok,puoi cominciare oggi,sei in classe con Alice”
A: “fantasticooooo ”
“Ok adesso andiamo,non vorrei fare tardi il primo giorno di scuola”
A: “ non sia mai che perdi la nominata di ragazza modello”
“ -.-’’ Ok smettila subito”
Prendiamo le borse e andiamo a prendere l’autobus,tutti mi guardavano,ero così strana? Ero così diversa da loro?
Eppure bho non sembrava che ci fossero così tante differenze,avevo un’espressione tra l’incredula e scioccata,non sapevo dove guardare,che dire,che fare.
A: “non ci pensare,sei nuova,e sono curiosi di sapere chi sei”
“ Sarà,ma mi guardano come se fossi un extraterrestre”
Finalmente arriviamo a scuola,ma la situazione non migliora per niente,anzi semmai peggiora,qui le persone che mi guardavano erano molte di più,certo ero nuova,ma cosa avevo che incuriosiva tanto le persone?
Mi sentivo in imbarazzo,non ero abituata ad avere centinaia di sguardi indagatori su di me.
Continuavo a pensare “SMETTETELA DI FISSARMI” ma naturalmente loro non potevano sentire cosa pensavo,e non so se in questo momento sia un bene o un male.
A: “ Papà ha detto che prima devi passare in presidenza,perché il preside vuole parlarti,ma se vuoi ti accompagno”
“Parlarmi? Ok,allora andiamo,ma facciamo presto,odio avere tutti questi sguardi puntati addosso”
A: “ahahahahahah,però è divertente”
“Per te forse,per me è imbarazzante e fastidioso”
Arrivate nell’ufficio del preside,lui ci guarda in modo dolce e gentilmente ci propone di accomodarci.
Pres: “ Bene,sono contento che ti sei trasferita in questa scuola,sarà un piacere averti come studentessa qui,anche perché ho visto i voti che avevi nella scuola precedente e non erano niente male”
“bhe diciamo che me la cavavo xD”
Pres: “A me risulta che eri tra le più brave dell’istituto,nonché prima della classe”
“eh,diciamo che non posso lamentarmi”
Pres: “naturalmente so anche della grave perdita che hai subito,quindi non ti preoccupare,parlerò con i tuoi insegnanti e chiederò di non farti troppa pressione”
“ No grazie,non voglio essere privilegiata,voglio che mi considerino come tutti gli altri,non si preoccupi”
Pres: “ Come desideri,Bene adesso andate pure in classe”
A&Me “Ok,Arrivederci”
Uscite dalla presidenza io e Alice ci dirigiamo in classe.
Quella non sembrava proprio una classe,o per lo meno non era una delle classi alle quali ero abituata.
Era un po’ diversa,c’era più confusone del solito,o forse ero io che ero meno allegra del solito.
I banchi erano misti,un ragazzo e una ragazza,i professori avevano deciso così… dove mi sarei seduta? E soprattutto,vicino a ki???
La prof entra ed io ero l’unica rimasta in piedi,avevo un’aria spaesata e mi sentivo osservata.
Prof: “Tu devi essere Serena Paoletti,la ragazza nuova”
“si,buongiorno”
“bene,puoi sederti vicino al signor Pedretti” mi indica un ragazzo al terzo banco,coi capelli abbastanza lunghi e mori,gli occhi scuri da cucciolo e un sorriso enorme ^__^
“va bene”
Vado a sedermi,Alice era al banco davanti a me,quello seduto vicino a lei doveva essere il fidanzato,sembrava proprio il ragazzo di cui mi aveva parlato xD
Appena mi siedo lei si gira dietro.
A: “ah bene proprio dietro di me,così mi passi i compiti”
“solo per fatti tuoi sei felice -.-’’
“ ma nooo dai xD… cmq lui è il mio ragazzo Dani e quello vicino a te è Marco,ma noi lo kiamiamo Pedro”
“ah bene,piacere xD io sono Serena”
P “piacere mio”
D “ piacere,Alice mi ha parlato tanto di te e mi ha anke detto di tua…”
Alice lo fermò prima ke potesse finire la frase,sapeva ke io volevo ke non si sapesse niente riguardo mia madre.
A “ della tua decisione di venire qui xD”
D “ehm…si certo”
Pedro era totalmente confuso non capiva cosa stava succedendo,ma non chiese nulla.
La prof ci rikiamò all’ordine e la lezione cominciò…la prof stava spiegando un argomento ke avevo già studiato la settimana prima di trasferirmi,quindi non seguii troppo la lezione,erano cose che già sapevo fare e poi non avevo troppa voglia di fare matematica.
La prima ora finisce,ma le ore di matematica erano ben 2 xD la prof stava ancora spiegando quando bussano alla porta, la porta si apre ed entra un ragazzo alto con gli okki azzurri e un’aria da strafottente xD
X “ prof ho fatto tardi,ecco il permesso”
Prof: “ come al solito Ruggiero,ci concederà mai l’onore di averla con noi alla prima ora?”
X “prof il giorno del suo compleanno le faccio un regalo,mi presento alla prima ora”
Prof: “vatti a sedere Ruggiero ke è meglio”
Viene a sedersi proprio dietro di noi,e appena si siede comincia a kiamare Pedro…
X: “ Pè…Pè…”
P: “ke c’è???”
Pedro parla a voce molto bassa per non farsi sentire dalla prof,e l’altro parla a voce ancora più bassa xD
Con un filo di voce dice “ki è questo splendore al tuo fianco?” credendo ke io non potessi sentirlo.
Pedro stava per scoppiare a ridere “sei sempre lo stesso,appena vedi una bella ragazza non conta più niente xD…è nuova si kiama Serena…aspè”
Pedro si gira di nuovo avanti e mi da un colpetto al braccio credendo ke io non avevo sentito niente,così con l’aria di ki davvero non aveva sentito,mi giro e lo guardo,lui mi sorride e mi dice “ ehy Sere,lui è Ka”
Io mi giro dietro,lo fisso x 3 secondi,ha degli occhi meravigliosi,poi sorrido leggermente “Piacere Serena”
Lui mi fa un sorrisetto un po’ malizioso, e con l’aria da grande uomo si presenta
“piacere io sono Carmine,per gli amici Ka,ma tu puoi kiamarmi come vuoi”
La mia espressione è scioccata e divertita allo stesso tempo,Pedro scoppia in una risata interminabile ke mi contagia e anke Ali e Dani e avevano sentito cominciano a ridere.
La prof si gira e rimane scioccata da quella scena pazzesca e dopo aver urlato come una gallina continua la sua lezione.
Le 5 ore passano così,tra una risata e l’altra…finalmente mi sentivo di nuovo viva,stavo ridendo sinceramente e non forzatamente ed ero sicura ke da lassù la mia mamma mi stava guardando e stava ridendo anke lei.
Ed eccovi anche stasera un nuovo capitolo
Buona Lettura
CAPITOLO 6
All’uscita di scuola avevo perso di vista Alice,così mi siedo sul muretto fuori scuola ad aspettarla,metto le mie cuffie e ascoltando un po’ di musica l’aspetto xD
Mi sento dare un colpetto alla spalla,e ancora prima di girarmi a vedere ki era cominciai a parlare:
“finalmente ti sei staccata da Dani e ti sei ricordata ke ci sono anke io”
Ma appena mi giro vedo subito ke non era Alice,era Pedro con quel suo enorme sorriso.
P: “Alice mi ha detto di dirti di non aspettarla xkè torna a casa con Dani”
“ah ok,poteva dirmelo prima,almeno non l’avrei aspettata tutto questo tempo”
P: “facciamo la strada insieme? Ke ne dici?”
Arrosisco leggermente,mi sentivo in imbarazzo,lo conoscevo così poco,ma sorrisi ed annuii.
P:“come mai ti sei trasferita? Se posso kiederlo”
Sul mio volto si nota subito la tristezza e i miei occhi cominciano a diventare lucidi
P: “scusa scusa non volevo farti piangere”
“no,non è colpa tua…vieni”
Entriamo nel parco,a quell’ora era vuoto,così ci sediamo sulle altalene.
Comincio a raccontargli tutto e lui mi ascolta senza fare domande,alla fine mi guarda con quella sua aria da cucciolo e mi dice: “non volevo farti diventare triste,mi dispiace,non sapevo niente di tutto ciò,ma comunque non devi essere triste,tua madre è sempre vicino a te” e mi fa uno di quei sorrisoni enormi
Io gli sorrido “non devi preoccuparti,io sto meglio,oggi mi avete fatto stare bene,siete tutti così simpatici e poi comunque io non volevo ke si sapesse in giro,non volevo fare pena a nessuno e non volevo trattamenti speciali dai prof”
P: “io non dirò niente,di me ti puoi fidare”
“grazie =)”
Pedro aveva un’aria dolcissima,sembrava uno di quei bravi ragazzi che ormai è difficile trovare,eppure era lì davanti a me e mi sorrideva. Eppure non riuscivo a provare niente per lui,nel senso che,si,lo trovavo carino e lo ritenevo uno dei ragazzi più dolci che avessi mai incontrato,ma non mi faceva realmente battere il cuore,eppure avrei voluto che invece fosse stato capace di farmi sentire le farfalle nello stomaco,ma non era così. Continuiamo a chiacchierare ancora per un po’,mi parla della sua passione per la musica,e mi dice ke ha un gruppo del quale fanno parte Dani,Ka e Ste,mi spiega ke Ste frequenta un’altra scuola ma che si conoscono sin da quando erano bambini. Mi racconta tantissimi cose,ormai sapevo tutto di lui. Io mi sbilancia di meno,c’erano cose che non sapeva nessuno e che ancora non avevo voglia di raccontare. Lui non sembrava deluso,anche se capì che gli avevo tenuto nascosto qualcosa fece finta di niente,capì che volevo tenerle per me e non tentò di insistere.
Si erano fatte le 14:30 e ancora non avevamo pranzato. Così decidiamo di andare a mangiare in un fast-food passiamo tutto il pomeriggio in giro per Milano e lui mi mostra un sacco di posti che forse non avrei mai notato,ma il modo in cui ne parlava li rendeva speciali. Erano le 18 e decidiamo di ritornare a casa. Eravamo quasi arrivati,durante tutto il tragitto Pedro parlò poco,ormai aveva esaurito tutti gli argomenti,o forse era impegnato a fare altro. Camminavo al suo fianco ma non mi giravo spesso a guardarlo,mi imbarazzava il suo sguardo,mi guardava in un modo strano,e quindi evitavo di incrociare il suo sguardo. Mi girai per un attimo e vidi che mi fissava,appena nota che lo sto guardando mi sorride.
P: “prima di tornare a casa devo farti vedere una cosa”
“cosa?”
P: “un posto…un posto speciale”
Ero confusa,non capivo cosa intendesse per posto speciale,io non avevo mai avuto un posto speciale,ogni posto era uguale.
P: “ devi chiudere gli occhi”
“No! Non voglio”
Pedro sorride dolcemente “devi,se no non potrai rimanere sorpresa”
“ mmm…Ok,ma se mi combini qualche scherzo ti ammazzo xD”
Pedro si mette a ridere di gusto “non ti preoccupare,non ti farò nessuno scherzo”
Mi poggia leggermente le mani davanti agli occhi e mi guida fino al suo “posto speciale”
P: “eccoci qua…questo è il mio posto speciale…che ne pensi?”
Pedro mi toglie le ,mani dagli occhi,davanti a me vedo una specie di piazzola,con degli archi fatti di pietra e alcune pietre che fungevano da sgabelli,qui e lì c’erano dei fiori… margheritine bianche…stupende. Quel posto era così semplice,eppure emanava una strana aura,una sorta di felicità,di calma,era una sensazione bellissima.
P: “vengo qui per rilassarmi,per pensare,per scrivere… quando vengo qui mi sento meglio,sembra che tutti i problemi e le preoccupazioni che mi girano per la testa spariscano. Non so perché ma questo posto mi trasmette tranquillità”
“ anche io ho avuto questa sensazione di tranquillità appena l’ho visto ^_^”
P: “bene,se vuoi può diventare anche il tuo posto speciale,sarà il nostro posto speciale”
Pedro sottolineò in modo particolare la parola NOSTRO… forse gli avevo dato false speranze,ma non era mia intenzione,lo ritengo solo un amico,un ottimo amico,ma niente di più. Non sapevo come dirglielo,non volevo ferirlo,ma forse erano solo delle mie paranoie,chi mi conferma che io per lui non sia solo un’amica? Sicuramente è così,mi conosce appena,non posso piacergli. Dopo essermi convinta del fatto di non potergli piacere,gli sorrido.
“è un bel posto,ottimo per riflettere. Lo condivideresti con me quindi?”
P: “certamente”
“bene,allora da oggi è anche il mio posto speciale ^_^”
Pedro sorride e poi mi riaccompagna a casa.
CAPITOLO 7
Eravamo arrivati fuori casa,eravamo io e lui,e lui mi continuava a fissare in quel modo imbarazzante.
P: “ Sere,volevo chiederti…non è ke…si cioè,siamo stati un pomeriggio insieme,ci conosciamo abbastanza,non è che potresti,si hai capito no? Oddio no come fai a capire se non te lo dico,che stupido…”
“Pedro…prendi fiato xD cosa vuoi chiedermi? Guarda che non mordo mica,puoi parlare tranquillamente xD”
P: “si scusa,sono uno stupido,volevo chiederti,bhe si,se tu…potevi…si cioè,se potevi darmi il tuo numero”
“ahahahahahahahahah”comincio a ridere,e non riesco più a smettere.
P: “perché ridi? Cos’ho detto di male?”
“ahahah xD e tu hai fatto tutto quel casino solo per chiedermi il numero? Ahahahaha scusa ma è la prima volta che un ragazzo ci gira tanto intorno prima di chiedermelo ahahahah”
Pedro diventa tutto rosso,era evidentemente in imbarazzo,ma io non riuscivo a smettere di ridere.
P: “lo so,sono uno stupido,ma non sono così estroverso con le ragazze”
-Smetto di ridere- “no,scusa tu,non dovevo ridere così,ma ti giuro,tutti i ragazzi che ho conosciuto sono sempre stati molto diretti,e vederti così in imbarazzo mi ha fatto ridere,ma a pensarci bene è una cosa molto dolce ^_^ davvero”
Pedro arrossisce di nuovo “ah,grazie”
Mi faccio dare il suo cellulare e gli segno il mio numero mentre lui mi segna il suo,poi lo saluto e entro in casa.
Appena varco l’uscio di casa,vedo Alice con una faccia super-incazzata che mi fissa.
“che è successo? Hai litigato con Dani?”
A: “mi prendi in giro? Dove sei stata? Mi hai fatta preoccupare”
“ Ehm…scusa,Pedro mi ha riaccompagnata e ci siamo fermati a chiacchierare e a mangiare qualcosa”
La faccia di Alice cambia,da arrabbiata diventa maliziosa.
“ è inutile che mi guardi così,abbiamo solo parlato -.-”
A: “parlato eh? E che vi siete detti?”
“niente di speciale”
A: “ e questo niente di speciale è durato un intero pomeriggio?”
“Si!”
A: “daiiii raccontaaaa…sono curiosaaaaaaaa”
“non c’è niente da dire,abbiamo mangiato,abbiamo parlato,abbiamo passeggiato,mi ha riportata a casa,fine”
A: “voglio i particolari”
“non ci sono particolari, e comunque la prossima volta che decidi di andare via con Dani,dimmelo prima,almeno non sto fuori scuola mezz’ora ad aspettarti”
A: “non mi sembra che sia stato un danno aspettarmi,ti ha dato l’opportunità di conoscere meglio Pedro”
“ è inutile che parli con quel tono malizioso,per me è solo un amico”
A: “perché lui ci ha provato?”
“ ma nooooo,che vai a pensare…certo che no,è solo che…”
A: “cosa?”
“è molto timido,e ci ha messo 10 minuti per chiedermi il numero ahahah”
A: “che dolceee…gli piaci *__*”
“ ma no,è solo timido”
A: “gli piaci”
“ok basta,me ne vado in camera”
A: “gli piaci”
Fingo di non sentire Alice,salgo in camera e prendo dei vestiti puliti per andare a fare la doccia.
Vado in bagno e mi faccio una doccia bella rilassante,vedo tutta la giornata che mi passa davanti agli occhi,Pedro,i suoi sorrisi,i suoi sguardi,ma non sento niente,neanche un brivido,e questo mi fa rattristire.
Esco dalla doccia mi vesto mi asciugo i capelli e poi torno in camera,guardo il cellulare, “un messaggio…chi sarà?” apro il messaggio e comincio a leggere,
“Ho passato un bel pomeriggio con te,sono stato davvero bene,sei una ragazza stupenda.Grazie per aver condiviso con me i tuoi segreti e i tuoi pensieri,grazie per aver sopportato la mia chiacchiera per tutto il pomeriggio. Ti voglio bene,Pedro.”
Rimasi senza parole,avevo gli occhi spalancati e continuavo a leggere quel messaggio,sei una ragazza stupenda,non sapevo come interpretarlo,avevo paura di averlo illuso,di avergli fatto credere che provavo qualcosa che in realtà non provo,mi sentivo in colpa,ma dovevo rispondergli,non potevo non rispondere,ci sarebbe rimasto malissimo,ma non volevo illuderlo,avevo paura di scrivergli qualcosa di sbagliato,rimango per circa 5 minuti a guardare quella pagina bianca del messaggio,pensavo a qualcosa da scrivere,qualcosa di gentile e distaccato allo stesso tempo,qualcosa che gli facesse capire che per me è solo un amico,ma non riuscivo a trovare niente. Prendo un bel respiro e comincio a scrivere.
“Anche io ho passato un bel pomeriggio,sei stato davvero un amico,non mi hai fatta sentire in imbarazzo,mi hai fatta sentire a mio agio. Ti voglio bene,Serena.”
Sei stato davvero un amico …avrei voluto poter sottolineare questa frase,ma penso che sia già abbastanza chiaro,chissà come l’ha presa,chissà se ci è rimasto male.
In quel momento mille pensieri mi attraversavamo la mente con una velocità assurda,avrei voluto vedere la faccia di Pedro in quel momento,avrei voluto vedere se ci era rimasto male,oppure se era rimasto un po’ stranito del fatto che io abbia voluto sottolineare una cosa ovvia.
A: “ Sereeeeeeee…a cenaaaaaaaaaaaaaaaa”
“scendooooo”
Smetto di pensare a Pedro e scendo a cenare.
Ci sediamo tutti a tavola e parliamo delle nostre giornate,vedo gli zii felici di sentire che la mia giornata è andata bene,che ho fatto subito amicizia e che non avevo avuto nessun problema ad integrarmi.
Forse mi ero integrata sin troppo velocemente xD. Mentre mangiavo avevo la testa tra le nuvole,continuavo a pensare a ciò che avevo detto a Pedro,in così poco tempo mi sono affezionata così tanto a lui,ma è solo un amico,un grande amico,l’amico migliore che io abbia mai avuto. Avrei tanto voluto che rimanesse tale,ma perché allora continuavo a pensare di piacergli? Quel messaggio,quell’imbarazzo,ogni suo gesto mi faceva pensare che gli piacevo,ma avrei tanto voluto sbagliarmi,speravo con tutto il cuore di sbagliarmi,ci tenevo troppo a lui,non volevo perderlo solo perché non ricambiavo ciò che provavo per lui.
Zio: “Sere…Sere che ne pensi?”
“eh,si…no cioè…di cosa?”
Zia: “se io e tuo zio andiamo via per il week-end”
Zio: “si,vi dispiace rimanere da sole?”
“no,assolutamente no,andate pure ^_^”
Zia: “abbiamo ancora delle cose da prendere dalla tua vecchia casa Sere,e qualche documento da firmare”
“ok,andate pure,non vi preoccupate per noi,sappiamo benissimo cavarcela da sole. Vero Alice?”
A: “certo,non vi preoccupate,staremo benissimo”
Zio: “ok allora è deciso,dopodomani io e la zia partiamo”
Finita la cena io e Alice saliamo in camera e ci mettiamo a parlare.
“ho paura Alice,ho paura di aver detto qualcosa di sbagliato che gli abbia fatto capire qualcosa di sbagliato”
Raccontai ad Alice tutto ciò che io e Pedro ci eravamo detti durante il pomeriggio passato assieme,avevo bisogno di un consiglio,avevo bisogno di capire.
A: “Sere,Pedro è un ragazzo così dolce,mi dispiace che tu non provi niente per lui,ma forse è solo perché non lo conosci abbastanza,perché non provi a frequentarlo un po’ di più? Magari conoscendolo meglio scopri che ti piace. Da quello che mi hai raccontato,tu a Pedro piaci,è sicuro. Adesso devi solo capire cosa provi tu per lui”
“è questo il problema Alice,io per lui non provo niente,si, è molto dolce,è simpatico,mi fa sentire a mio agio. Ma io lo vedo solo come un amico. Un amico e basta. Come devo fare per farglielo capire? Non voglio ferire i suoi sentimenti,non voglio perderlo”
A: “ bhe allora aspetta un po’,non dirglielo subito,frequentatevi un po’,e tu comportati nel modo più semplice possibile,faglielo capire che lui per te è solo un amico. Pedro non è stupido,capirà subito,e così tu non glielo dirai in modo schietto,glielo farai solo capire”
“ok,proverò a fare come hai detto tu. Adesso vado a dormire. Notte Alice,Grazie!”
A: “ok,Notte Sere. Di nulla!”
Ultima modifica di EmY_LoVeS_MuSiC; 01-10-2010 alle 19:58
CAPITOLO 8
Il giorno dopo mi sveglio con le idee un po’ più chiare,la dormita mi aveva fatto bene. Avrei seguito il consiglio di Alice,avrei continuato a frequentare Pedro facendogli capire che per me è solo un amico.
A: “buongiorno,tutto ok? Dormito bene?”
“Buongiorno,sisi dormito benissimo. Tu?”
A: “anch’io ho dormito bene,su andiamo a fare colazione”
Facciamo colazione,poi doccia e poi prendiamo gli zaini per andare a scuola.
La situazione oggi era più calma,non mi fissavano come ieri,forse c’era qualche altra novità che mi aveva fatto diventare storia vecchia xD.
Scendiamo dall’autobus e facciamo un piccolo tratto di strada per raggiungere scuola.
X: “Aliceeee,Serena”
Il viso di Alice si illumina,si ferma e si gira,sapeva già chi era,io l’avevo capito solo dopo aver visto la faccia di Alice.
A: “buongiorno amore”
D: “buongiorno amore mio” e la bacia. “buongiorno Sere”
“buongiorno Dani”
A: “O Mio Dio o.O non credo ai miei occhi”
“che succede?” mi guardo intorno ma non vedo nulla di strano
D: “ O cavoli,tra poco si mette a piovere”
“ma c’è questo sole,come fai a dire che pioverà?”
A: “pioverà per colpa sua”
Alice indica qualcuno col dito,allora mi giro a guardare nella direzione in cui è puntato il dito,ed è in quel momento che vedo lui,Ka,ebbene si,il ritardatario cronico era arrivato puntuale oggi,chissà come mai,strano.
D: “ehi,vuoi far piangere la prof?”
K : “buongiorno eh,almeno saluta prima di fare domande”
A: “buongiorno Ka,caduto dal letto?”
K: “Buongiorno Alice,nono,mi sono svegliato di mia spontanea volontà,avevo voglia di venire a scuola oggi “mentre finisce la frase si gira verso di me e mi sorride K:“Buongiorno Serena”
A quel punto arrossisco,ero io il motivo per cui gli era venuta voglia di scuola? Lo guardo imbarazzata,accenno un sorrisetto e poi lo saluto “Buongiorno Ka”
A: “sei sempre il solito Ka,quanto vedi una ragazza carina vai fuori di testa,ma guarda caro che lei è mia cugina,quindi comportati bene,e poi comunque mi sa che qualcuno ci sta provando da prima di te”
Alice finisce la frase e indica Pedro che stava arrivando col suo solito sorrisone.
Arriva e subito mi stringe e mi da un bacio sulla guancia
P: “buongiorno Sere,tutto bene?Buongiorno a tutti xD Ka cos‘è hai deciso di rovinarti la carriera di ritardatario? A cosa dobbiamo questa puntualità?”
Io divento completamente rossa,mentre Ka guarda Pedro con uno sguardo al dir poco da Killer,ma anche in quel modo i suoi occhi erano stupendi.
“ Buongiorno Pedro,tutto bene grazie,te?”
P: “va tutto da Dio”
K: “bene sono contento per te,goditi questo momento,perché non so per quanto ancora durerà”
P: “cosa? In che senso?”
K: “ki vivrà,vedrà. Sere entriamo?”
“ehm…ok”
P: “guarda che entriamo anche noi”
K: “ok xD”
Ka mi guarda dolcemente,i suoi occhi mi rapiscono completamente,non potevo fare a meno di fissarli,ma dovevo distogliere lo sguardo,non volevo che se ne accorgesse,a meno che non se ne fosse già accorto,e poi c’era Pedro dietro di noi che ci fissava,e non volevo ferirlo,non in questo modo,non con il suo migliore amico.
K: “a che pensi?”
“a niente,cioè,a niente di importante”
K: “sei carina anche quando pensi,lo sai?”
“fai così con tutte? Cioè cerchi di conquistarle riempiendole di complimenti?”
K: “ahahahah,ma no dai,per chi mi hai preso? Per un dongiovanni?”
A: “attenta Sere,fa così con tutte,non credergli quando dice che non è vero…lui ci prova con tutte quelle carine”
K: “non è vero,ma guarda un po’ questa,non è vero che ci provo con tutte,sono loro che ci provano con me”
“ahahahahahah,e tu naturalmente cogli al volo l’occasione”
K: “bhe finchè non c’è nessuna di veramente importante nella mia vita,mi diverto.”
P: “nella tua vita non c’è mai nessuna di importante,a te con le donne piace giocare,dì la verità” Pedro usa un tono decisamente geloso,come se volesse provare a mettere Ka in cattiva luce solo per farmi allontanare da lui.
K: “ti sbagli amico,anche io mi innamoro,non così facilmente come te,ma anche io mi innamoro,ho solo bisogno della ragazza giusta” Ka mi fissa mentre lo dice,e risponde a Pedro a tono,come a fargli capire che è inutile che prova a ,metterlo in cattiva luce,lui sa uscirsene benissimo.
Pedro a quel punto ha un aria sconfitta ma appena entriamo in classe si riprende subito,siccome era lui quello che stava seduto vicino a me,e non Ka.
La prof vede entrare Ka e non perde l’occasione per fare un commento sarcastico.
Prof: “o mamma mia,allora i miracoli esistono,allora è vero che tutto è possibile”
K: “prof che è successo? Ha trovato marito?”
-La classe scoppia a ridere-
Prof: “faccia poco lo spiritoso Ruggiero,guardi che mi riferivo a te,è la prima volta che ci concedi l’onore di presentarti alla prima ora”
K: “e si prof,il cane mi ha buttato giù dal letto,ha detto che nella cuccia stava scomodo”
Prof: “già mi pento di averti chiesto di venire alla prima ora almeno una volta,adesso dovremmo sopportare per ben due ore il tuo sarcasmo”
K: “prof anche io per due ore devo sopportare la vostra spiegazione,siamo pari”
Prof: “siccome non sopporti la mia spiegazione,sai cosa facciamo oggi? interroghiamo,e sai chi verrà all’interrogazione? Tu,mio caro Ruggiero”
K: “prof, ma io stavo scherzando,adoro quando spiega”
Prof: “mi dispiace per te Ruggiero oggi ho voglia di interrogare,ho voglia di interrogare te,alla lavagna,subito! Vediamo un po’ a che punto sei col programma”
Ka si alza e và alla lavagna,aveva proprio l’aria di chi non sapeva niente.
Prof: “allora,vediamo un po’,che mi dici di Pascoli?”
K: “ eh bhe prof è un po’ che non lo vedo,spero che stia bene”
-la classe ride-
Prof: “fai il serio Carmine,questa è un’interrogazione,non stiamo mica giocando!?! Forza parlami di Pascoli”
K: “bhe,Pascoli,ehm…”
Vedo Ka in assoluta difficoltà,così provo a suggerirgli qualcosa.
“ Nasce a San Mauro di Romagna il 31 dicembre 1855” -sottovoce-
Ka mi sente e subito ripete ciò che gli ho suggerito
K: “Nasce a San Mauro di Romagna il 31 dicembre 1855”
Purtroppo anche la prof aveva sentito,non ero mai stata brava a suggerire.
Prof: “ Paoletti vuoi venire anche tu all’interrogazione? Su,accomodati alla cattedra”
Con l’aria di chi era stata beccata con le mani nella marmellata,mi alzo e mi siedo vicino a Ka,lui allora mi sussurra “Scusa” ma io gli dico di non preoccuparsi perché ero preparata.
Prof: “bene,parlami di Pascoli”
“ certo, Pascoli Nasce a San Mauro di Romagna il 31 dicembre 1855,Dai principi letterari del poeta, esposti nel suo Fanciullino, emerge una concezione essenzialmente socialista della società, un socialismo umanitario e utopico che misconosce ogni lotta di classe affidando alla poesia la missione di diffondere amore e fratellanza…”
La prof rimane sbalordita,non si aspettava di trovarmi preparata,e ci rimane quasi male quando mi segna l’8 sul registro.
Prof: “ bene Paoletti,a quanto vedo non si lascia trovare impreparata,questo va a suo favore,in quanto a te Ruggiero,devo metterti l’ennesimo 2”
K: “come al solito”
Prof: “infatti,come al solito non studi mai”
Le due ore passano in fretta,e ci concedono i nostri 10 minuti di ricreazione.
Ka era arrabbiato per l’interrogazione,il padre avrebbe ricominciato di nuovo con la ramanzina appena glielo avrebbe detto,e a lui tutto questo scocciava,ma scocciava ancora di più il fatto di dover aprire i libri e studiare,o almeno così dicevano Pedro e Dani.
“ke ne dici se ti aiuto a studiare?”
Ka era completamente assorto nei suoi pensieri,mi guarda con un’aria confusa e poi mi sorride.
K: “perché no,potremmo provarci”
“quando dico studiare,intendo studiare per davvero. Non puoi prendere continuamente 2”
Il sorrisino gli scompare subito,e viene sostituito da un’aria scocciata e rassegnata allo stesso tempo.
K: “hai ragione,mi sa che mi devo impegnare un po’”
“bene,allora vengo io a casa tua?”
K: “a casa mia? Ehm…non sarebbe meglio da te? Non mi va di stare a casa,i miei rompono”
“ok,allora facciamo domani,che gli zii partono,così stiamo tranquilli”
-Gli ricompare l’aria maliziosa-
K: “quindi siamo soli?”
“nono,c’è anche Alice”
K: “Alice il pomeriggio studia a casa di Dani”
“bhe potremmo chiedere a Pedro se vuole aggregarsi”
P: “aggregarmi a cosa?”
K: “a niente”
“ahahah,a me e Ka,domani studiamo insieme”
P: “domani? Non possiamo fare oggi?”
“eh no,oggi non posso,devo aiutare in casa prima che gli zii partano”
P: “io domani ho da fare,ma forse riesco a liberarmi”
K: “ma guarda che non c’è problema,anche se non viene ce ne faremo una ragione xD”
“ ahahahahah,ma daii xD”
P: “vedrò di liberarmi”
“ok,allora domani alle 15:30”
KeP: “ok”
Le altre ore passano in fretta,e finalmente possiamo tornare a casa.
Esco dalla classe da sola,alice torna a casa con Dani,quindi io posso andare via tranquillamente senza aspettare nessuno.
P: “ehy Sere,facciamo la strada insieme?”
“ok ^_^”
Ka era già andato via,aveva la moto e quindi non aveva il problema di dover tornare a piedi per non aspettare il pullman.
P: “senti Sere,ma a te,Ka,si cioè,ti piace?”
“cosa? XD bhe è molto carino,è simpatico,e ha degli occhi stupendi,ma lo conosco poco per poter dire che mi piace”
P: “ho capito…e di me? Cosa pensi di me?”
Mi blocco,non riuscivo più a camminare,né a parlare,né a fare qualsiasi altra cosa. Era arrivato il momento di dire a Pedro che lui per me era solo un amico. Così presto? Dovevo già dirglielo? Come l’avrebbe presa? Nella mia testa rimbombavano un milione di domande,non sapevo che fare,o che dire.
P: “ehy? Che hai? Ho detto qualcosa di sbagliato?”
“No…sediamoci.”
P: “ok,ti senti bene?”
“si,però devo dirti una cosa”
P: “parla,non farmi preoccupare”
“Pedro,tu sei un ragazzo stupendo,sei dolcissimo,mi fai sentire a mio agio,sei simpatico…”
P: “ma non ti piaccio”
Abbasso lo sguardo,aveva capito tutto ormai.
P: “l’avevo capito sai,già dal messaggio di ieri sera,la parola “amico” sembrava sottolineata circa un milione di volte,ma non preoccuparti,so accettare un No,anche se non mi arrendo così facilmente,nel senso che,se lo vuoi tutto è possibile,quindi fino a che non ti metti con Ka,cosa che penso accadrà a breve,io continuo a sperarci”
“mi dispiace,non volevo dirtelo così. Pedro tu per me sei importante,se la persona migliore che abbia mai incontrato in vita mia,ma riesco a vederti solo come un amico,e a dire il vero un po’ mi dispiace,ma è così,non posso farci niente”
P: “ma non è assolutamente colpa tua. Comunque è meglio che io domani non venga a casa tua a studiare,voglio che anche Ka abbia l’opportunità di dirti ciò che prova per te,forse è la volta buona che si innamora,ma d’altronde,è così facile innamorarsi di te”
Non avevo più parole,così l’unica cosa che mi viene da fare è abbracciarlo,che in un momento del genere mi sembrava in assoluto la cosa più giusta da fare.
Ci alzammo e continuammo a camminare,ridendo e scherzando come se nulla fosse accaduto,come se fossimo amici da una vita,e come se lui in realtà non provasse niente per me. Era così tenero il modo in cui cercava di nascondermi i suoi sentimenti,anche quando mi guardava cerava di non farmi capire quanto in realtà mi amasse. Mi dispiaceva così tanto farlo soffrire,ma non potevo farci niente,io non lo amavo,non potevo fingere,non con lui.
Arriviamo fuori casa mia,lui mi mette un braccio intorno al fianco,mi stringe a lui e mi da un dolcissimo bacio sulla guancia. Divento tutta rossa,Pedro riusciva ad essere così passionale anche se mi baciava semplicemente sulla guancia.
P: “ciao,ci vediamo domani a scuola.”
“ok a domani,ciao”
P: “ti voglio bene piccola”
“ ti voglio bene anche io Pè”
P: “non nel modo in cui te ne voglio io,ma mi basta”
“mi dispiace”
P: “non preoccuparti. Ciao”
“ciao”
Rientro in casa con un’aria decisamente dispiaciuta,sapevo che Pedro stava soffrendo,anche se non lo dava a vedere,ma si comportava così solo perché non voleva che mi allontanassi da lui. Cosa dovevo fare? Come dovevo fare per non farlo soffrire? Perché non lo amavo così come lui amava me? Che confusione,che casino,non so più cosa fare.
A: “Sere,stai bene?”
“si,sto bene. È solo che io e Pedro abbiamo parlato,e gli ho detto che per me è solo un amico,lui all’apparenza sembra che non l’ha presa poi così male,ma lo so che soffre,lo capisco dal modo in cui mi guarda,in cui mi bacia sulla guancia. Come devo fare?”
A: “non puoi farci niente cara,se non lo ami non puoi fartene una colpa,gli passerà prima o poi,e poi mi sa che Pedro non entra nel tuo cuore perché il tuo cuore è già occupato,vero?”
“cosa? No,e da chi poi?”
A: “da un certo Carmine Ruggiero,ho visto come lo guardavi stamattina,l’abbiamo visto tutti”
“oddio davvero? No cioè,in che modo lo guardavo?”
A: “come se fossi annegata nei suoi dolcissimi occhi”
“ o cavolo,e tu dici che se né accorto?”
A: “bhe penso di si,a meno che non sia stupido,cosa molto probabile xD.”
“non provare a parlare così di lui”
A: “vedi che ti piace? E comunque anche tu piaci a lui,e parecchio. Forse è la volta buona che si innamora”
“ Pedro ha detto la stessa cosa”
A: “appunto,se ne sono accorti tutti che Ka ti piace e che tu piaci a Ka,e gli piaci non solo nel senso che ti vuole portare a letto,ma proprio nel senso che sarebbe capace di tutto per te”
“addirittura? Non penso proprio”
A: “io dico di si,ma comunque tra poco lo scopriremo. Sbaglio o domani viene a studiare qui?”
“si,ma dobbiamo studiare nel vero senso della parola”
A: “bhe ogni tanto dovrete pure concedervi qualche break”
“non è tra le priorità”
A: “forse non è tra le tue priorità,ma è sicuramente tra le sue xD”
“andiamo a dare una mano a tua madre adesso,che ne ha più bisogno”
A: “sisi,cambia argomento tu”
“hihihihi xD si lo so sono brava in questo”
A: “si è visto”
“ma tu domani sei a casa?”
A: -con tono malizioso- “non ti preoccupare,vi lascio da soli. Ma mi raccomando non mi fate diventare zia subito,sono ancora giovane”
“ma che sei matta? Ti ho detto che dobbiamo studiare! Ma cosa pensi che dobbiamo fare? Studiare,studiare e studiare…fine!”
A: “sisi,certo,studiare come no xD”
“ok,argomento chiuso! Andiamo ad aiutare tua madre.”
Saliamo nella camera degli zii,e aiutiamo la zia a preparare la valigia e i documenti che le servivano. Sarebbero tornati in quella casa. Quella casa dove avevo trascorso 17 anni della mia vita,quella casa in cui avevo sofferto per la perdita delle due persone più importanti della mia vita. Ma dovevo andare avanti,e la mia mamma mi sarebbe sempre stata accanto.
Dopo aver finito di preparare i bagagli,andiamo tutti a cena,siccome non aveva avuto tempo di preparare la cena,la zia aveva ordinato la pizza. Ci mettemmo tutti a tavola,e in Alice sotto voce mi disse : “adesso partono tutte le raccomandazioni,è una lista infinita di cose da non fare,tutte cose che io faccio lo stesso xD”. Ho sempre pensato che Alice esagerasse quando diceva che suo padre si preoccupava troppo,ma dovetti rimangiarmi tutto appena lo zio cominciò ad elencare le cose che non dovevamo fare.
Zio: “allora ragazze,adesso vi elenco tutte le cose che non dovete fare,e voglio che rispettiate l’elenco,se no vi metto in punizione per un mese. Allora cominciamo,niente fumo,niente alcool,niente ragazzi in casa,niente feste,nessun rientro dopo la mezzanotte,nessun contatto con estranei,niente assenze a scuola,niente musica a tutto volume,niente pc fino a tardi,nessun pranzo a base di schifezze e niente telefonate che durino più di 15 minuti. Ecco penso di aver finito,se poi avessi dimenticato qualcosa vi aggiornerò.”
Stavo pensando a quella fila interminabile di cose da non fare,e stavo pensando al fatto che l’indomani avrei già infranto una delle regole (niente ragazzi in casa). Domani Ka sarebbe venuto a studiare,e poco mi importava delle regole,non avrei mai e poi mai annullato l’invito!
Dopo la cena a base di lista completa di cose da non fare in assenza degli zii,io e Alice andiamo a dormire.
WoW!!!!!!!!!!!!
La tua FF è Fantastica...
Nn vedo l'ora di leggere il prossimo capitolo...
Povero Pedro...C'è rimasto male
Certo che lo zio è proprio Premuroso
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