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  1. #21
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    Predefinito Re: Prendimi per mano e scaldami il cuore...

    Capitolo 20

    Sono ormai le 7. La spiaggia si è svuotata, ci siamo solo io e lui che torniamo dall’ennesimo bagno, mano nella mano con dietro il tramonto. Pagherei oro perché qualcuno ci facesse una foto in questo istante.
    Prendo un asciugamano e comincio a frizionarmi i capelli. Nel frattempo lui mi abbraccia da dietro, lasciando piccoli baci sulla mia spalla.
    “Ti va di venire da me a cena? E’ già tardi, preparo qualcosa di veloce poi ti riporto a casa…”
    Accetto senza esitare. In fin dei conti chi avrebbe voglia di tornare a casa e prepararsi da mangiare, adesso, dopo una giornata così stancante? Anzi. Dopo una giornatina così perfetta con lui, chi avrebbe voglia di separarsene? Ecco, questo è già più sensato.
    Ci prepariamo e con calma raggiungiamo casa sua. E’ il mega attico pieno di vetrate all’ultimo piano del palazzone che ospita il bar dove lavoro.
    Parcheggia la macchina nel primo posto che gli si presenta libero e insieme entriamo nel portone, prendendo l’ascensore.
    “Ma sei sicuro di vivere solo? Mi sembra un po’ troppo grande, no?”
    Si mette a ridere e abbassa lo sguardo, lasciando cadere il suo zaino all’ingresso.
    “Il punto è che…fino a 3 mesi fa convivevo con una ragazza.”
    “Ah. E…Si beh…Cioè…bene!”
    “Ohi, stai tranquilla, è finita, davvero! Non ti troverai nessuna rivolta delle ex, calma! E’ partita per l’America e…non tornerà più. Spero!”
    No ok, ci sono rimasta male! Voglio dire…fino a 3 mesi fa conviveva. E immagino fosse innamorato della sua ragazza, no? E adesso si sta già consolando con me. Bella cosa, eh!
    E io che sto cominciando ad amarlo veramente…
    “Adesso mi sto rendendo conto di non averla mai amata veramente…Ehy che è quel visino? Mi fai un sorriso?”
    Cerco di accontentarlo e subito gli salto al collo abbracciandolo.
    “Sono gelosa, Ka! Stiamo insieme da nemmeno un giorno e sono già gelosa persa di te e della tua vita passata!”
    Mi tiene stretta a sé, accarezzandomi la testa.
    “Anche io, e non sai quanto…Dai, non pensiamoci, per il momento! Anzi, ti faccio vedere il bagno, così magari intanto che preparo ti fai una doccia…”
    Intrappola la mia mano tra la sua e le mie labbra tra le sue. E mi sento morire, di nuovo. Basta un minuscolo gesto, un innocuo bacetto e io rischio di lasciarci le penne ogni volta.
    Ci riprendiamo entrambi dal bacio capogiro e mi porta in bagno.
    “Allora, qui ci sono gli asciugamani, lì trovi bagnoschiuma e shampoo…e scusa se non uso prodotti dei Gormiti! Se ti serve il mio accappatoio, lo trovi lì appeso. E tranquilla, non entrerò a spiare!”
    “Peccato, volevo fare la doccia con te!”
    “Ah si?!”
    Si avvicina e mi fa arretrare fino a farmi sentire il muro dietro la mia schiena. Mi prende per i fianchi e comincia a morsicarmi le guance, socchiudendo gli occhi.
    “Mmh…no, stavo scherzando!”
    Si mette a ridere e mi bacia un’altra volta.
    “Mi sembrava strano! Il bagno insieme al lago sì, e la doccia no? Lì c’è l’idromassaggio, non so se l’hai notato…”
    E’ un po’ difficile non notarla, eh!
    “Carmine Ruggiero, ti dispiacerebbe calmare i bollenti spiriti? Mi sembra di essere entrata nella tana dell’allupato!”
    Si mette a ridere e dopo l’ennesimo bacio mi lascia da sola, chiudendo la porta.
    Mi soffermo un attimo davanti allo specchio. Posso dire che mi piaccio? Sì, mi piaccio! Mi piace quel sorriso, quell’espressione, quegli occhi luccicanti e anche quel segno rosso dell’abbronzatura.
    Comincio a spogliarmi e rimango in costume. Ammetto di piacermi anche fisicamente. Oddio, non proprio così tanto, però…però ho una voglia matta di farmi sta doccia e di tornare di là da lui, ecco cosa!
    Apro lo sportello della doccia e metto un piede dentro. Sento Ka bussare alla porta.
    “Entra pure!”
    Tanto sono ancora in costume.
    “Ma…ma ti fai vedere nuda? Da me?!”
    “Entra, cretino!!”
    La porta si apre lentamente ed entra lui a dorso nudo, con una mano al lato del viso per coprirsi la visuale, ma intanto guarda lo scenario riflesso nello specchio.
    Devo ammettere che quel ragazzo è un genio! Un po’ antisgamo, ma è un genio!
    “Ah ma sei in costume! Dillo prima, no? Stavo già cominciando ad eccitarmi! No aspetta, in realtà è da stamattina che mi ecciti…”
    Come se non me ne fossi accorta.
    “Senti Ka, mettiamo le cose in chiaro, eh! Stasera niente. Conosci il significato del ‘niente’?”
    Deglutisce un attimo e annuisce.
    “In realtà volevo chiederti se ti andava di rimanere addirittura a dormire. Giuro che non farò niente, parola di lupetto!”
    Si mette sull’attenti con tanto di gesto della mano.
    Come faccio a rifiutare, come faccio!! E’ impossibile.
    Annuisco e gli sorrido.
    “Uoooo mi stai rendendo felice, lo sai?”
    “Sisi ok, ma ora via che ho una doccia da fare!”
    Si mette a ridere ed esce dal bagno. Intanto entro nella doccia e comincio ad aprire l’acqua.
    Lo sento bussare nuovamente.
    “Entra! Sei esasperante, lo sai?”
    “Ma uffi! Volevo solamente un innocente bacio!”
    Apro lo sportello della doccia e mi trovo davanti il suo sguardo da tiraculo e non posso fare altro che baciarlo.
    “Ora mi prometti che non entrerai più e che mi farai fare una doccia rilassante senza che tu mi piombi dentro ogni 3 minuti? E se ti vien voglia di un bacio, aspetta un attimo che tra un po’ ti darò tutti quelli che vorrai…”
    Mi ruba un altro bacio e se ne va, lasciandomi finalmente alla mia doccia.

    Qui i commentiii!

  2. #22
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    Predefinito Re: Prendimi per mano e scaldami il cuore...

    Capitolo 21

    Avere la propria ragazza nella propria doccia e non approfittarne. Questa è classe, gente!
    Okok, ammetto di averci pensato un bel po’ su, ma…ma niente, non voglio fare cagate. Ho capito che tipo di ragazza è, e ho capito che un solo passo falso la potrebbe farla allontanare da me. E non voglio, assolutamente!
    Sento il campanello del forno, questo vuol dire che la pasta è cotta. Mi alzo svogliatamente dal divano e vado a scolarla, per poi metterla nei due piatti che ho già preparato.
    Improvvisamente sento la porta del bagno chiudersi e mi giro, aspettando che compaia davanti ai miei occhi.
    Dopo pochissimo tempo (reso però eternità dall’attesa), sbuca dalla porta della cucina e io sono ancora lì con la pentola della pasta in mano.
    Ha indosso il mio accappatoio che le sta talmente grande da arrivarle infondo ai piedi.
    “Guarda che capelli schifosi, senza balsamo!”
    Si passa una mano tra i capelli e se li guarda disgustata.
    Ma solo io me ne frego se i capelli fanno schifo? Cioè, non è che me ne frego…Non ci faccio proprio caso! Una volta che sono puliti, poi chi se ne frega!
    Prometto solennemente che la prima cosa che farò domani mattina, appena svegliati, sarà quella di andare in un supermercato e comprarmene uno. Lo giuro.
    “Ecco cosa dovevo regalarti al compleanno…”
    Più la guardo più penso di essermi innamorato perso di lei.
    Nonostante mi stia insultando come uno schifo, io sono attratto da lei. Sono attratto dai suoi gesti, dalle sue espressioni, dalla sua voce, dalle sue labbra…
    Mi piace e non posso farci assolutamente niente.
    Finisco di fare quello che stavo facendo e vado verso di lei e la stritolo in un abbraccio, poi le mordo un orecchio.
    “Questo per avermi detto che i miei capelli fanno schifo. E questo per esserti appropriata del mio accappatoio.”
    Mi guarda incredula e si stacca da me.
    “Ehy, ma sei stato tu a dirmi che potevo usarlo!”
    La riprendo tra le mie braccia e ripeto il gesto di poco prima.
    “E questo perché il mio accappatoio sta meglio a te che a me…”
    E’ rossa per via dell’abbronzatura, ma sono pronta a scommettere che sia arrossita per questa frase.
    “Oh beh, non credo proprio! Con il fisico che ti ritrovi…”
    Abbassa lo sguardo imbarazzata. Mi vien voglia di baciarla a non finire quando fa così!
    “Piuttosto, Andiamo a tavola che la pasta è pronta!”
    “Ok, aspetta un attimo che vado a vestirmi.”
    Per me potresti rimanere anche nuda, sia chiaro. NO!! Spiriti porno, calmatevi. Non stasera.
    Con calma si dirige nuovamente verso il bagno e intanto metto in tavola i piatti, bicchieri, acqua e coca cola. Sono un perfetto casalingo, ammettetelo!
    Arriva e si siede di fronte a me. Verso l’acqua nel suo bicchiere e la coca cola nel mio. So che non le piace la coca cola, è inutile che le chieda.
    Mi ringrazia, poi comincia a guardarsi intorno spaesata, mentre gioca arrotolandosi una ciocca di capelli su un dito.
    Appoggio il mio bicchiere dopo aver bevuto e comincio a mangiare. Cazz°, le posate!!
    La guardo e scoppiamo a ridere.
    “Non sei un uomo da sposare, decisamente! Piuttosto, dimmi dove tieni le posate che vado a prenderle…”
    Le sorrido e le indico il primo cassetto a destra.
    Con una grazia inaudita si alza e si dirige verso la cucina. Ha indosso la stessa canottiera e gli stessi pantaloncini che indossava stamattina quando siamo partiti. Cavolo, ma ha la schiena rossissima!
    Povera cucciola, cosa ho combinato! L’ho fatta strinare!
    “Tesoro, hai la schiena bruciata!”
    “Pensi che non me ne sia accorta? Quasi mi metto a piangere dal male a fare la doccia! No dai, scherzo…però brucia!”
    “Chiedermi di metterti il doposole era troppo difficile, vero?”
    Abbassa lo sguardo, imbarazzata ancora una volta.
    “Beh, non volevo disturbare…”
    La maledico in tutte le lingue del mondo per la frase appena detta, poi cominciamo finalmente a mangiare. Ma disturbare cosa! Sono il suo ragazzo, non deve temere di disturbare un bel niente.
    Finito, sparecchio la tavola, invitandola a sdraiarsi sul divano. Butto i piatti in lavastoviglie e in 2 minuti sono già sul divano da lei.
    E’ stanchissima, si sta per addormentare. E’ rannicchiata in un angolo del divano e tiene le mani sotto la testa.
    Mi avvicino per darle un bacio, poi vado in camera a cercare il doposole.
    “Dai, togli la canottiera che ti metto il doposole…”
    Annuisce imbarazzata e con un gesto timido se la toglie e abbassa le spalline del reggiseno bianco.
    La faccio stendere a pancia in giù e comincio a spalmarle delicatamente la crema. E lei tira un sospiro di sollievo.
    Passerei ore a massaggiarla, non sto scherzando. Questo non rilassa solo lei, ma anche me, non so come.
    Finisco il mio massaggio baciandole la testa.
    “Tesoro, cerca un film lì in quell’armadietto, io intanto vado a farmi una doccia…”
    Risponde solo con un cenno della testa. Sicuramente quando tornerò, lei starà già dormendo.

    Commenti (:

  3. #23
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    Predefinito Re: Prendimi per mano e scaldami il cuore...

    Capitolo 22

    Ok, devo alzarmi e cercare un film. Ancora un minuto e lo faccio, lo giuro!
    Improvvisamente sento due braccia prendermi su dal divano.
    Figata! Nel giro di 5 minuti sono caduta prima tra le braccia di Morfeo, poi nelle braccia di Ka. Sono la ragazza più fortunata di questo mondo!
    Gli metto subito le mie braccia intorno al collo e metto la mia testa tra l’incavo creato dalla spalla e dal collo e comincio a giocare con i suoi capelli ancora bagnati. E’ un vizio che ho sempre avuto, quello di toccare i capelli di chiunque, prima di addormentarmi!
    “Ka, scusa non ho cercato il film…”
    Mi schiocca un bacio sulla guancia e lo sento sorridere. Gli occhi non hanno la forza di rimanere aperti, in questo momento.
    “Ehy, non ti preoccupare! Sono stanco morto anche io, andiamo a dormire…”
    Sorrido e mi lascio trasportare fino in camera sua. Mi fa stendere sul suo letto, immagino.
    Sento che si sdraia pure lui e poi copre entrambi con il lenzuolo.
    Ormai sono sveglia; ho un sonno boia, ma mi sono svegliata. Apro gli occhi e mi trovo i suoi, verdi e belli come il peccato davanti ai miei che mi scrutano ogni centimetro del mio viso. Cazz°, smettila che mi sta venendo un brufolo sul mento!!
    Mi sorride e mi avvolge nuovamente tra le sue braccia, avvicinandosi ancora di più a me.
    Siamo sdraiati in un letto matrimoniale, ma noi siamo rannicchiati in 10 cm quadrati. Sia chiaro, non lo voglio più lontano di così.
    “Un giorno mi dovrai spiegare come hai fatto a stregarmi così…”
    “E tu un giorno dovrai spiegarmi cosa ho di speciale per averti stregato così!”
    Ride. Penso che una delle cose più piacevoli di questi due giorni, al di là dei baci e degli abbracci, sia la sua risata cristallina. Amo sentirlo ridere per delle cavolate, amo vedere quelle labbra che si rivolgono all’insù, amo…lui?
    Mi bacia e continua ad accarezzarmi i capelli mettendomeli dietro l’orecchio.
    “Sai che hai gli occhi che ti luccicano?”
    Mongolo, è colpa tua! Mi stai rimbambendo, mi stai facendo uscire di testa! E’ come se tu ti stia impossessando della mia testa. Tu decidi cosa devo fare, tu decidi come mi devo comportare, decidi perfino cosa devo provare…
    “Bo, sarà la stanchezza!”
    “Mmh…io dico di no!”
    Un altro bacio. Sia chiaro Ruggiero, ormai le mie labbra sono tue ogni volta che lo vuoi, non serve nemmeno che io ti dia il permesso. Ma sappi che per avere l’accesso ai miei pensieri, serve il mio permesso e devi sapere che questo permesso, fino ad oggi, non l’ha mai avuto nessuno e tu non sarai di certo il primo.
    “Mi racconti qualcosa?”
    “Qualcosa cosa?”
    “Non lo so, qualcosa che sta dentro la tua testa…”
    Ah bene, mi legge nel pensiero! Ma sono così tanto prevedibile? Mi faccio schifo.
    “Mmh…vediamo…Non ti dà fastidio stare insieme ad una ragazzina di 19 anni?”
    Alza gli occhi al cielo sorridendo.
    “Sapevo che prima o poi me lo avresti chiesto. Per te è un problema stare con un ragazzo che ha 6 anni in più di te?”
    “Non rispondere con una domanda!”
    Si mette a ridere di nuovo.
    “Se per te non è un problema, allora non lo è nemmeno per me. Non è l’età anagrafica che fa la testa di una persona…Sono le esperienze. E l’intelligenza. Sicuramente tu, a 19 anni, sei molto più intelligente di certe ragazze di 23-24 anni!”
    Aspetta aspetta. Dormivo fino a 5 minuti fa, non può farmi questi discorsi filosofici e di vita vissuta in questo momento!
    Gli faccio una carezza e poi torno a concentrarmi sui suoi occhi. Giuro che provo in tutti i modi a non fissarli così, ma mi è impossibile!
    “Sai cos’è? Ho paura di non essere all’altezza.”
    “All’altezza per cosa, Sherry? Sono un ragazzo normalissimo!”
    “Si, sei un ragazzo normalissimo finchè non sei in giro per l’Italia a fare concerti. Ho paura di non riuscire a sopportare la distanza e il non poterti vedere quando voglio. E soprattutto penso che non sopporterò il fatto che incontrerai un sacco di ragazzine…”
    Mi pizzica un fianco e cominciamo a ridere entrambi.
    “Ma sono tutte bambinette, Sherry! Non devi aver paura di quello, te lo giuro…”
    Cazzata, cazzata! Non sono tutte bambinette.
    “Ma non è vero! Ce ne sono un sacco della mia età, per esempio. Mi stai per caso dando della bambinetta?”
    Questa volta sono io a pizzicargli un fianco. Sì, è una specie di minaccia!
    “No! Cioè…nel senso…è solo che…!”
    “Cucciolo lui che si arrampica sugli specchi!! Tranquillo, credo di aver capito lo stesso..”
    Oooh, per la prima volta Carmine Ruggiero è diventato rosso!!
    “Grazie per avermi tolto dall’imbarazzo!”
    Sbadiglia e, si sa, lo sbadiglio è contagioso.
    Nel momento esatto in cui penso a tutto quel sonno che ho, sento gli occhi chiudersi e di nuovo non ho la minima voglia di riaprirli.
    “Si tesoro, dormiamo che è meglio…”
    Mi dà un bacio sulle labbra, ma sono talmente stanca che non ho nemmeno la voglia di ricambiarlo. E se non si ha voglia di ricambiare uno di quei baci, vuol dire che la stanchezza deve essere arrivata proprio al limite, eh!
    “Stai proprio dormendo?”
    Dormendo no, ma sono in quel punto di non ritorno del dormiveglia. Ergo: sento, capisco, ma non reagisco.
    “Non mi rispondi, quindi sì…stai dormendo!”
    Il volume della sua voce si abbassa di circa 20 toni e diventa un caldissimo sussurro.
    Ricomincia ad accarezzarmi il viso e i capelli.
    “Volevo dirti che…Ok, alla fine è meglio che tu stia dormendo e che non mi stia sentendo: non so come potresti reagire. Volevo dirti che penso di amarti. Cioè, togli il ‘penso’: ti amo. E non me ne frega se è presto, questo è quello che sento. Buona notte amore…”
    ‘Ti amo…amore…’ No, no, no, NO!!
    Apro gli occhi di scatto e lo guardo. Ha chiuso anche lui gli occhi ed ha un sorriso strano sul viso.
    Accumulo un po’ di quelle forze che mi servono per parlare.
    “E’ troppo presto, Ka…Non lo dire…”
    Ed è nel dire quella frase che mi rendo conto di quanto, in realtà, lo ami anche io.
    “Non è mai troppo presto per provare sentimenti, Sherry…”
    Per provarli no, ma per ammetterli si…
    “Il punto è che…ho paura che tu ti possa ricredere su quello che hai appena detto…tra pochissimo tempo. Magari è solo una cotta, non puoi saperlo…”
    Di certo non lo è per me.
    “Ssh, non pensarci a quello che sarà.”
    Mi accarezza di nuovo la guancia e mi lascia un delicatissimo bacio sulle labbra, manco avesse paura di farmi del male.
    “So tell me when it’s time to say ‘I love you’…”
    Ed è con la frase di questa canzone che mi addormento, accoccolata dalle sue braccia e dal suo respiro…e dal suo amore.

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  4. #24
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    Predefinito Re: Prendimi per mano e scaldami il cuore...

    Capitolo 23

    Sono ormai le 10 di mattina e sono circa 3 ore che io sono sveglio e la fisso.
    E sapete la cosa migliore? Queste 3 ore sono passate più veloci di quanto possano passare 3 secondi.
    Comincio ad accarezzarle il viso e i capelli, ho deciso di svegliarla. Mugugna qualcosa di incomprensibile, poi stira le braccia verso di me e quasi centra il mio naso con una mano. Manesca la ragazza! Dovrò ricordarmelo…
    “Buongiorno tesoro…”
    Mi sorride e avvicina le sue labbra alle mie.
    “Buongiorno pure a te!”
    Restiamo accoccolati un po’ nel letto. Ammetto, sono dipendente dalle coccole appena sveglio. Mi sento un biiimbo!
    Mi alzo e vado a preparare la colazione, lasciandole il tempo per vestirsi.
    Sono impegnato a dosare bene l’acqua nella macchinetta del caffè, quando sento le sue braccia che mi avvolgono.
    “Sai che sei sexy quando giri per casa in boxer, con i capelli tutti arruffati?”
    “So di essere il sogno erotico di ogni ragazza, ma addirittura in questo stato?!”
    Annuisce e mi sorride. Morirei per un suo sorriso mancato, lo giuro.
    “Soprattutto in questo stato! Approposito…Ho visto che la cornicetta l’hai appesa davvero…”
    Mi gratto la nuca imbarazzato. Non so perché, ma mi sto imbarazzando.
    “Era il minimo che potessi fare, amor…”
    Finto colpo di tosse. Inutile.
    “…tesoro mio!”
    Nel frattempo si è seduta sul piano della cucina e gioca con lo zucchero. Mi metto tra le sue gambe per poterla abbracciare per bene, poi la bacio.
    “Mi fa piacere che il mio regalo ti sia piaciuto…”
    Mi sorride nuovamente, poi scende dal piano e va in salotto.
    “Ka! Dove ho lasciato la borsa ieri sera?”
    Sorrido tra me e me. E’ dolcissima anche quando mi urla da una stanza all’altra, si può?!
    “L’hai lasciata sul divano! La testa ce l’hai sul collo?”
    Compare dalla porta facendomi una linguaccia.
    “Mi sembri mio nonno, str°nzo! Comunque…la borsa mi guardava e io non la vedevo!”
    Faccio scaldare i cornetti alla crema, preparo le tazzine con lo zucchero e metto tutto sul tavolo. Faccio il romantico: esco sul poggiolo e stacco un fiore per metterlo poi in parte al suo cucchiaino. Se fossi donna, mi vorrei sposare da solo!
    Mi siedo al tavolo e chiamo anche lei, intanto aspetto che il caffè salga.
    Ha un visino triste e la cosa non mi piace per niente. Ha visto fiore, lo fa girare tra le dita ma non mi ha dato nessuna soddisfazione e sinceramente non è da lei.
    Mi metto accanto a lei.
    “Piccola, che c’è?”
    Scuote la testa abbassando lo sguardo, come se non ne volesse parlare. Un ciuffo di capelli le ricade sugli occhi e io, da gentiluomo innamorato quale ormai ho capito di essere, glieli sposto dietro l’orecchio e cerco un bacio che però non arriva.
    Torno al mio posto di fronte a lei e appoggio i gomiti sul tavolo fissandola. Mi fa male vederla così, veramente tanto.
    A interrompere i miei pensieri è il umore della moka. Mi alzo e verso il caffè nelle due tazze.
    Comincio a sorseggiare il mio caffè. Non so come comportarmi, proprio non ho la minima idea.
    “Ho fatto qualcosa di sbagliato? Dimmelo, per favore… ”
    Non mi permette di guardare i suoi occhi.
    “Tu sei perfetto, Ka. Sono io quella sbagliata.”
    Sbagliata? Non ha capito niente, lei…
    “Cioè, non sbagliata…Nel senso, non ne faccio mai una giusta, ecco.”
    Si passa l’indice sotto gli occhi per asciugare quelle due lacrimucce che probabilmente le sono cadute.
    Sembrava la ragazza più felice del mondo appena sveglia, adesso…
    Mi passa il suo cellulare con un messaggio aperto.
    >‘Ok snobbarci una sera per un ragazzo, ma non rispondere né alle chiamate né ai messaggi, mollarci il sabato pomeriggio e soprattutto la sera senza dirci nulla, è un po’ esagerato. Scegli. Buona domenica! Ale.’
    Non ci credo. Le sue amiche sono già gelose di me! Mi lascio scappare una risata isterica, più che altro.
    “Perché non hai detto niente a loro, della nostra giornata?”
    Sbuffa e alza il viso per la prima volta da quando questo teatrino è cominciato.
    “Anche tu?! Sei piombato in casa mia così, di punto in bianco. Non ho avuto il tempo di capire niente, figuriamoci se ho pensato al dover far sapere a loro quello che stavo facendo. Il cellulare non l’ho nemmeno sentito, l’ho preso in mano 5 minuti fa per la prima volta da ieri mattina! Ka, davvero, non l’ho fatto apposta…Stavo bene con te e me ne sono fregata di tutto.”
    Mi siedo in parte a lei e la faccio accomodare sulle mie gambe, accarezzandole la schiena mentre parte il pianto disperato che si stava tenendo dentro.
    Le ragazze sono troppo sensibili e permalose, cazz°! Anche io avevo promesso a Pedro che sarei uscito con lui ieri sera, ma ho trovato di meglio da fare e me ne sono fregato. Appunto…me ne sono fregato perché ho trovato di meglio. Lei non se ne frega perché probabilmente non ha trovato il meglio nella nostra giornata.
    “Seriamente. Ka, sei entrato nella mia vita così, senza chiedere il permesso e te ne sei appropriato senza chiedere nulla. Non sto dicendo che io non sia felice di questo, anzi. Solo che…forse abbiamo corso un po’ troppo.”
    “Mi stai mollando solo dopo un giorno?”
    “No, scemo! Sto solo dicendo che forse non dovevamo accelerare così tanto i tempi. E sappi che mi pesa dire questa cosa, perché anche io ti…ti…”
    Torna ad abbassare lo sguardo. Con il mio pollice sotto il suo mento glielo faccio rialzare: voglio quel nocciola intenso nei miei. Ho capito che con questo metodo riuscirei a farle confessare qualsiasi delitto, anche falso.
    “…perché anche tu mi…?”
    “Ti amo. Ecco l’ho detto, quindi fai poche storie e accetta la cosa così come te l’ho posta, non posso farci…”
    “La smetti di parlare?”
    Ride e mi bacia.
    “Chiarisci, dai. Non mi piace averti fatto litigare con loro. Scusami.”
    Mette una mano dietro la mia testa e ricomincia a baciarmi.
    Diiio se la amo! Risolve tutto con un bacio. E’ decisamente la mia perfetta metà.

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  5. #25
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    Predefinito Re: Prendimi per mano e scaldami il cuore...

    Nonostante penso che qui non ci sia più nessuno che abbia voglia di leggere sta cosa, a me è venuta la voglia di postare e l'ho fatto (:
    Have fun !!



    Capitolo 24

    Entro nel suo bar, come sempre.
    Appena mi vede molla lì il succo che stava preparando e si fionda tra le mie braccia baciandomi.
    Ormai è passato più di un mese; tra tre giorni, tra l’altro, è il suo compleanno.
    So che con le ragazze non ha neancora chiarito. Ma SuperKa risolverà tutto!!
    “Ciao tesoro! Mi sei mancato tanto, sai?”
    “Ma se non ci vediamo da ieri sera!”
    “Appunto, stanotte mi sei mancato…”
    Che amore. Guardo per un po’ i suoi occhi che paiono a cuoricino, poi mi riapproprio delle sue labbra.
    Ci stacchiamo, entrambi a malincuore e lei torna alle colazioni.
    Mi porta il caffè e la brioche al mio tavolo e ne approfitta per sedersi e stare un po’ con me.
    Le prendo la mano tra la mia, mentre sorridiamo entrambi.
    “Sai che sei bellissima stamattina?”
    Alza gli occhi al cielo e si lascia scappare un sorriso.
    “Me lo dici tutte le mattina, Ka!”
    “Vabè, vuol dire che ogni giorno diventi sempre più bella!”
    “Sarà l’amore…!”
    Eccolo quel colorito che mi fa impazzire. Può sembrare assurdo, ma vederla che si imbarazza per un qualcosa che le dico io, mi fa sentire importante per lei. Ormai so di esserlo.
    Continuiamo la mattinata così, tra baci, carezze, sguardi, caffè, aperitivi…
    Prima di andare in Emi con gli altri per una riunione con i capi supremi, la chiamo da me e la intrappolo tra le mie braccia per qualche secondo. So che fino a domani mattina non la vedrò e questo un po’ mi spaventa.
    “Tesoro, io ho una proposta. Cosa fai domani?”
    “Niente, perché? Lavoro fino alle 2 come sempre, poi ho tutto il giorno per cazzeggiare!”
    “Ecco, chiedi al tuo capo due giorni di ferie. Abbiamo un’ospitata a Padova e ti voglio là con me.”
    Sgrana gli occhi e rivolge le labbra all’insù, in un sorriso a 5mila denti. Felice della mia proposta, per caso?
    “Però, se non hai voglia…non ti preoccupare, eh…!”
    Faccio il vago e tra una parola e l’altra le rubo un bacio. Non rifiuterà mai.
    “Scherzi? L’unica cosa è che…come faccio a chiedere due giorni di ferie, Ka!”
    La prendo per mano e la porto al bancone dove c’è Federico, il titolare del bar, mio vecchio amico.
    “Ohi Fede, non è che me la lasceresti per due giorni? Tanto è luglio, c’è poca gente in giro…”
    “Te la lascio solo perché da quanto sta con te lavora più serenamente e rompe di meno le balle.”
    Mi stringe la mano infuriata e diventa rossa dalla rabbia. Manca poco che le esca anche il fumo dalle orecchie!
    “Ma Fede, non è vero, che str°nzo!”
    Federico si mette a ridere e si scusa. Intanto io ho ottenuto ciò che desideravo. Ho in serbo una sorpresa per lei, per noi.
    “Comunque tranquilla, saremo a casa per la tarda mattinata del giorno del tuo compleanno, così potrai festeggiare come si deve con le tue amiche.”
    Sospira e abbassa lo sguardo, triste.
    “Amiche. Avessi ancora delle amiche, magari…”
    La riprendo per bene tra le mie braccia e le accarezzo la schiena.
    “Mi prometti che farai pace al più presto? Chiamale oggi pomeriggio e andate a fare un giro insieme.”
    “Non accetteranno mai, Ka. Sono troppo incazzate con me.”
    “Sai qual è il punto? Tu hai paura.”
    “Paura? E di cosa, scusa! Smettila Ka, per favore.”
    Si stacca da me e torna dietro il bancone a spostare dei bicchieri. Non avendo niente da fare, fa cose a caso pur di tenersi occupata e non continuare la conversazione con me.
    “Sherry, perché non lo vuoi capire? Siete amiche da una vita. La vostra amicizia non può essere rovinata dal primo ragazzo che arriva!”
    “Tu non sei solo il primo ragazzo che arriva, Ka. Tu sei molto di più per me. Sono disposta a perdere loro per te.”
    Ok, la amo. La amo, non posso farci assolutamente niente.
    Ha appena detto di voler lasciar perdere le sue amiche per il mio amore e io so quanto le costi questa cosa. So che tipo di rapporto aveva prima di conoscere me e so che è un peccato bruciarlo così. Anzi, è da deficienti proprio!
    La faccio scendere dal bancone e la riprendo tra le mie braccia, pizzicandole i fianchi per farla ridere un pochetto.
    “Vorrei dirti che ti amo, ma ci siamo promessi di non dircelo così gratuitamente.”
    Sorride e abbassa lo sguardo imbarazzata. E’ vero, dire ‘Ti Amo’ è una cosa importantissima e anche se il sentimento è vero, è una cazzata continuare a dirselo. Sappiamo di amarci, ormai, e continuare a ricordarselo fa perdere tutto il magico significato di quelle due parole. Quasi mi pento di come gliel’ho detto la prima volta; non che non me lo sentissi, anzi, solo che la situazione non rendeva al massimo.
    “Le chiamerai?”
    Mi abbraccia e mette il viso tra la mia spalla e il mio collo. Intanto le accarezzo i capelli.

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  6. #26
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    Predefinito Re: Prendimi per mano e scaldami il cuore...

    La depressione mi fa venire voglia di postare. Bella roba! ._.



    Capitolo 25

    Avete presente quando siete le persone più felici del mondo, ma sentite che qualcosa vi manca?
    E quel qualcosa non è, che ne so, una carta di credito un po’ più piena, ma delle amiche.
    Ho cercato di tenermi occupata per non pensarci e sapere che la persona che mi sta aiutando in quest’impresa è proprio quella che in un certo senso ha causato quella perdita, mi fa sentire male.
    A 19 anni mi sono trovata di fronte ad un bivio per niente facile: amicizia o amore. E io ho scelto l’amore.
    Non sono nemmeno sicura di aver fatto la scelta giusta.
    Mi sento una scema, cavolo!
    Intanto prendo il cellulare in mano e decido di mandare un messaggio a Vale, forse la più ragionevole delle tre.
    Insicurezza. Paura di un rifiuto.
    >‘So che può sembrare stupido e insensato, ma ho una voglia pazza di vedervi e di raccontarvi ogni minimo particolare. All’1 al Duomo per il pranzo al Mc?’
    La sua risposta non tarda ad arrivare.
    >‘Vorrei dirti di no per fartela pagare, ma mi manchi troppo tanto!’
    Ok si, sono felice. Per l’ennesima volta Ka aveva ragione. Ma sappiate che a lui non dirò mai questa frase, potrebbe montarsi troppo e tirarsela!
    Per fortuna Federico mi fa finire il turno per mezzogiorno e mezza: è vero, Milano è vuota e non c’è in giro un cavolo di nessuno.
    Mi fiondo immediatamente in Duomo, poco dopo le vedo arrivare. Nemmeno un sorriso.
    “Che posso fare per scusarmi?”
    “L’hai fatta grossa questa volta, sai?”
    Alis è delusa, tanto. E le altre due non sono da meno.
    “Sherry, hai presente che non ti fai sentire da un mese?”
    Abbasso lo sguardo alle parole di Ale. Ha ragione, non posso inventare scuse.
    “Avete ragione, scusate. Non avrei mai dovuto chiamarvi oggi. Ormai il danno l’ho fatto e mi rendo conto che sia irreparabile.”
    Giro i tacchi e me ne vado, scendendo dalla metropolitana, lasciandomi scappare qualche lacrima.
    Sono una me*da di amica, hanno ragione.
    Mi sento prendere il braccio e mi giro: è Vale.
    “Sherry, non puoi negare che abbiano ragione e tu lo sai. Però anche loro non si stanno comportando come dovrebbero. Asciugati quelle lacrime e torna indietro, ti prego…”
    Mi sorride e decido di fare ciò che mi sta dicendo.
    Ci avviamo al Mc Donald’s senza dire una parola. Non sono per niente a mio agio.
    Ci sediamo attorno ad un tavolo e sento tre paia di occhi fissi su di me.
    “Ragazze lo so che ho sbagliato, ma mi state facendo sentire un mostro, per favore!”
    Cerco di sorridere per rompere quel ghiaccio che si è creato, ma sembra non avere risultati. Guardo Vale con fare disperato.
    “Ragazze, ha ragione. Abbiamo accettato di venire qui e stare di nuovo tutte insieme, pur essendo tutte a conoscenza del fatto. Ora non potete guardarla così. Altrimenti quella è la porta, noi tre possiamo vederci anche più tardi.”
    Alis e Ale si guardano e contemporaneamente si girano verso di noi annuendo abbastanza convinte.
    “Ricominciamo da capo? Piacere, io sono Sharon! Ho 19 anni, vivo da sola in un appartamento in centro, faccio la barista e sono fidanzata da poco più di un mese con un ragazzo fantastico.”
    Mi sorridono tutte e tre, il peggio è passato. Quanto meno, adesso si degnano di ascoltare le mie parole messe in fila senza un senso compiuto.
    Mi chiedono di raccontare tutto per filo e per segno e sono ben felice di farlo.
    “E che avete fatto per il mesiversario?”
    Alis è più che interessata. Sembra che sia entrata nella storia. Ragazze calme, mi state facendo sentire una specie di principessa che racconta la sua favola!
    “Beh, niente di che. Non vogliamo cadere nella rete degli innamorati che festeggiano tutti i mesi per poi dimenticarsi nell’arco degli anni…Anni…sempre se si potrà mai parlare di anni, eh!”
    Ale mi dà un pugno sulla spalla ridendo, come per farmi capire che la nostra storia durerà. E io ci spero.
    “Comunque mi ha portato a cena in un comunissimo ristorante e poi ho passato la notte da lui…”
    “E chissà cosa avete fatto quella notte da lui…!”
    “Vale, togliti dalla testa certi pensieri.”
    Mi guardano tutte sconvolte, di più Alis.
    “E vorresti dire che non avete neancora…”
    “Beh…no. Gli ho detto che…che non mi sento neancora pronta, ecco.”
    Abbasso lo sguardo e comincio a giocare con la cannuccia del mio thè al limone. Sento di essere diventata bordeaux, ma non so che farci, mi imbarazza questa cosa! Ho 19 anni, eppure sono ancora la verginella che ha paura.
    “Tu stai insieme ad un ragazzo magnifico da più di un mese, siete innamorati persi, dormi spesso a casa sua, lui dorme spasso da te e non avete neancora fatto sesso?!”
    “Ale si, ma se abbassi la voce, magari la gente al Mc può finire tranquilla il proprio Mc Chicken senza che si scandalizzi di questa cosa, eh!”
    Alza le spalle in segno di menefreghismo. Ale non sa cosa sia il pudore e questo me l’ha confermato per l’ennesima volta!
    “Comunque stamattina mi ha chiesto di andare con loro a Padova domani, perché hanno una specie di concerto, poi torniamo a casa sabato in tarda mattinata per…per…si, lui vuole che io festeggi il mio compleanno con voi e anche io lo voglio, ma se voi non siete d’accordo, tranquille me ne starò a casa…”
    “Stai scherzando, vero? Io mi stavo disperando perché non sapevo come fare a farti gli auguri! Certo che lo passiamo insieme!”
    Ale e Vale annuiscono convinte alla proposta di Alis.
    “Anzi. Sai che facciamo? Organizziamo una festa in qualche locale e fai venire anche lui.”
    “Ma ragazze, non c’è bisogno! Posso vivere senza di lui, eh! Cioè…per una sera si!”
    Si mettono a ridere e insieme cominciamo a organizzare la mia festa di compleanno.
    Ed eccoci di nuovo qui, tutte e quattro insieme sedute ad un tavolo del Mc in Galleria, con un thè in mano e delle patatine da rubarci da un vassoio all’altro.
    Mi siete mancate ragazze, e non poco.

    Qui i commenti.

  7. #27
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    Predefinito Re: Prendimi per mano e scaldami il cuore...

    Ogni tanto mi ricordo dell'esistenza di sta cosa!!
    Vi lascio il capitolo 26, sperando che ci sia ancora qualcuno che abbia voglia di leggere e commentare!


    Capitolo 26

    “Tesoro, 10 minuti e siamo lì. Siamo già in ritardo abbastanza per colpa di Pedro, quindi vedi di farti trovare pronta almeno tu, per favore!”
    La sento ridere al di là del cellulare. Io sono in crisi di disperazione, mi vien voglia di buttare il mio migliore amico, nonché cantante del mio gruppo, fuori dal finestrino e lei si prende gioco di me!
    “Cazz° ridi, str°nza!”
    “Sono già sotto casa con lo zaino, p*rla!”
    Tiro un sospiro di sollievo e inconsapevolmente sorrido.
    “Brava tesoro. A tra 10 minuti!”
    Chiude la chiamata ridendo.
    “Miiinchia se sei innamorato perso, Ka!”
    “Pedro, qualcuno ha chiesto il tuo parere?”
    Mi manda gentilmente a fanc*lo. Dico gentilmente perché almeno sorride; sì, uno di quei sorrisi che dovrebbero far innamorare un miliardo di ragazze al giorno, sembra. Ma non diteglielo, che poi si monta la testa!
    “Oh Ka, ha ragione, dai! Guardati, c’hai un sorriso da cretino!”
    Sta volta sono io a mandare a quel paese Dani. Ma un bel pacco di fatti vostri, mai?
    Mi tiro il cappellino sulla faccia per far sì che quel sorriso da cretino rimanga solo per me.
    In poco tempo siamo sotto casa sua ed effettivamente è già là.
    Appena vede la macchina comincia a battere il piede e segnare l’orologio con il dito, scherzando.
    Scendo di fretta, mi faccio aprire il baule da Omar, le rubo lo zaino, lo caccio dentro, la prendo per il polso e la faccio sedere al centro, entro e chiudo la portiera, il tutto nel giro di 5 secondo. Record!
    “Buongiorno Omar, buongiorno Dani, buongiorno Pedro!”
    Parte un ‘Buongiorno’ da parte di tutti e tre. Io la guardo stupito.
    “No ma tranquilla, saluta prima i tuoi amici e poi il tuo ragazzo, mi raccomando!”
    Si gira verso di me, sollevandosi i grandi occhiali da sole e mettendoseli sulla testa.
    “Ka, hai poco da farle la predica! L’hai praticamente buttata in macchina!”
    Guardo male Omar dallo specchietto retrovisore.
    “Capito, penso a guidare.”
    Ammetto, lo facevo più stupido!
    “Omar, cambia la canzone per favore, che questa non mi piace!”
    Comunicano anche loro attraverso lo specchietto. Io intanto rimango con la bocca aperta a vedere la mia fidanzata che parla con tutti meno che con me.
    “Non ti piace ‘Quando mi vieni a prende’?”
    “In realtà mi fa proprio cagare! Se metti la prossima, quella mi piace!”
    “Quindi devo cambiare la canzone?”
    Sbuffa sorridendo. E io sempre come un c°glione a guardarli.
    “Omar, se hai voglia si, sennò lascia stare!”
    Dani che è seduto davanti, cambia canzone e parte ‘Il meglio deve ancora venire’. La nostra canzone, che tenera!!
    Lei si gira e mi sorride. Appoggia la testa sulla mia spalla e me la canticchia nell’orecchio.
    Porto le braccia al petto e fingo di fregarmene di quello che sta facendo. Anzi, mi sto proprio impegnando!
    La canzone finisce e lei si avvinghia al mio braccio a mo’ di koala, mi toglie il cappellino e passa la mano tra i miei capelli, continuamente, giocando anche con il mio pearcing.
    “E’ inutile che fai così, sai di essere in torto marcio!”
    Comincia a baciarmi il collo. Ok, non ce la faccio più.
    “Hai presente che non riesco a tenerti il muso nemmeno scherzando?”
    “Lo so, sono irresistibile!”
    Si sposta i capelli altezzosamente e si stacca da me, tornando comoda nel suo posto.
    Le prendo la testa con la mano e la faccio girare per baciarla.
    “Buongiorno amore…”
    Sgrana gli occhi, poi partecipa al bacio.
    “Hey, piano con le parole! Buongiorno anche a te…”
    Vero, devo smetterla di chiamarla ‘amore’ per il niente. Oh, non è colpa mia se la amo…al massimo la colpa è sua.
    Le metto un braccio dietro le spalle e l’avvicino a me, coccolandola.
    Improvvisamente si alza e mi toglie gli occhiali sempre con quel sorriso che amo.
    “Ma che hai oggi! Il cappellino no, non va bene. Gli occhiali nemmeno…”
    Si mette a ridere e mi dà un bacio a stampo, mentre io le metto il mio cappellino in testa.
    “Ok, gli occhiali fanno schifo, ti offendi se te lo dico?”
    “Ormai me l’hai detto, sai com’è! Tanto ci sono abituato alla tua schiettezza, non preoccuparti…”
    “Comunque mi mancavano i tuoi occhi, tutto qui…”
    Le sposto i capelli dal viso e la bacio di nuovo.
    “E a me mancavano i tuoi baci.”
    Altro sorriso, altro sguardo, di nuovo la sua testa sulla mia spalla, una mano tra i suoi capelli e l’altra che viene accarezzata dalla sua. Vorrei non dovermi mai più spostare da qui.
    “Ma dovete passare tutto il tempo a limonare, voi due? E’ lunga fino a Padova, eh!”
    Ci giriamo entrambi verso Pedro e contemporaneamente gli mostriamo il dito medio.
    Dani osserva la scena divertito.
    “Che coppia…!”
    “Si, che coppia. Intanto a me fanno paura!”
    “Pedro, ascolta me, il tuo fratellone e non rompere i maroni! Intanto abbiamo trovato un modo per far sì che Ka stia zitto e non chieda l’Autogrill ogni 3 minuti.”
    Giusto, l’Autogrill! Adesso che l’hanno nominato sento un leggero brontolio allo stomaco…
    “Omar, ci fermiamo all’Autogrill? Mi scappa la pipì!”
    Parte una risata generale per ciò che la mia ragazza ha appena detto e io le bacio i capelli per complimentarmi con lei.
    Dio che ragazza che mi sono trovato! Ha già capito tutto della vita da tour!


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  8. #28
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    Predefinito Re: Prendimi per mano e scaldami il cuore...

    Toc toc, c'è nessuno?
    Ogni tanto io ritorno...!


    Capitolo 27

    Le accarezzo il viso continuamente e gioco con i suoi capelli, intrecciandomeli su un dito. Intanto lei dorme con la testa sulle mie gambe e le sue gambe su quelle di Pedro, il quale russa da circa 3 ore.
    “Ka, comincia a svegliare i belli addormentati che adesso siamo arrivati.”
    Annuisco alle parole di Omar e do un pugno sulla spalla di Pedro, facendolo saltare.
    “Oh, ma sei str°nzo?”
    “Chi, io?”
    Si stira e si guarda intorno. Prende le gambe di Sherry e le scaraventa a terra.
    “Se io sono str°nzo, tu sei un deficiente. Ti costava tanto aspettare un attimo che la svegliassi?”
    “BAMBINI!!”
    Omar si sta infuriando, Dani se la ride come un demente, io Pedro continuiamo a prenderci a parole sottovoce e Sherry si sveglia di colpo, essendo praticamente ormai a terra.
    “Perché sono in terra?”
    La faccio alzare e le do un bacio.
    “Perché Pedro è un c°glione, ecco perché.”
    “Ah, ma lo sapevo già anche prima!”
    Ridiamo tutti, meno Pedro.
    “Oh senti, mi hai atrofizzato gli arti inferiori, ti sembra normale?”
    Cerca di farsi valere in tutti i modi, ma ormai la sua reputazione è crollata vertiginosamente, manco fosse Wall Street nei tempi bui del dopoguerra. Ammesso che Wall Street abbia avuto un periodo buio nel dopoguerra, eh!
    “Pedro, ti si è atrofizzato anche l’amico?”
    Non so perché, ma ho come la sensazione che prima o poi Dani le prenderà.
    “No, quello è sempre attivo. Vuoi vedere?”
    Si sposta leggermente e comincia a slacciarlsi la cintora. Io intanto metto una mano sugli occhi di Sherry. E' giovane, non deve rimanere traumatizzata da certe cose!
    “Oh ma lo vedi che sei deficiente? Certe cose non davanti alla mia ragazza, grazie.”
    Lei intanto se la ride di gusto. Devo ammettere che vedere che si trovi bene con tutti noi è davvero grandioso.
    “Che c’è, hai paura che cambi idea?”
    Mi si afflosciano tutti i muscoli all’udire quelle parole. Cazz° se le prende appena scendiamo dalla macchina!
    Sherry intanto ha acquistato un colorito per niente naturale e mette il viso nel mio petto per nascondersi.
    “Marco, non ti sembra di esagerare, adesso?”
    Ahia, se Omar l’ha chiamato per nome vuol dire che sta proprio perdendo la pazienza. E’ la fine.
    “Dai, basta, facciamo finta che non sia successo niente.”
    “Si, però la prossima volta le gambe della tua ragazza te le tieni addosso tu.”
    “E tu la prossima volta ti metti una mela in bocca per non russare, ok?”
    Sorrido a Sherry, per il colpo basso appena lanciato.
    In poco tempo arriviamo a Prato della Valle.
    Ci sono un sacco di ragazze. Cavolo che palle, non ho voglia di dover fare il carino con tutte, fare foto, firmare autografi, fingere di ricordarmele…Ragazze, io ho una vita! E un pezzo considerevole della mia vita, oggi, è qui con me. Attualmente è tra le mie braccia che guarda impaurita fuori dal finestrino.
    “Tesoro, ti consiglio di staccarti se non vuoi essere scannata viva.”
    “Vedi che avevo un motivo per essere gelosa?!”
    “Beh, sei insieme al figo dei Finley, non puoi farci molto!”
    Ride e mi dà un ultimo bacio per poi staccarsi.
    Per fortuna riusciamo ad entrare nel backstage abbastanza velocemente, senza dare troppo nell’occhio. Sentiamo delle ragazze chiamarci, ma facciamo finta di non sentire.
    La prendo per mano: è estasiata e allo stesso tempo impaurita.
    “Benvenuta nel mondo parallelo, tesoro!”
    La bacio ridendo e lei ricambia, ma è incuriosita da quello che le si presenta agli occhi.
    Beh, per gente ‘normale’, è un po’ traumatico venir catapultati in un backstage tra tecnici inferociti che vanno e che vengono, artisti che si scambiano sguardi d’amicizia o a volte di odio, altre di indifferenza. Scendi dal piedistallo, bello mio che sei uscito da Amici e non sai cosa vuol dire farsi il culo per ottenere quello che vuoi, non sai nemmeno cosa vuol dire mettere in musica quello che si ha dentro.
    “Ohi, ma quello è Diego dei Sonohra?”
    Seguo il suo dito. Effettivamente si, è lui. La prendo per mano e mi avvicino a lui per salutarlo e presentargli Sherry.
    “Sai che io ero innamorata persa?”
    Mi fermo di scatto e torno indietro. No, lei non lo conoscerà mai, non dovrà scambiarci nemmeno uno sguardo, dovrà stargli lontana 1 km minimo!
    “Hey, ma che fai!”
    “Volevo presentartelo ma ho deciso che forse non è il caso.”
    Si mette a ridere e si accoccola a me.
    “Ma lo sai che ero anche innamorata persa di Pedro?”
    Non ci credo, non ci credo, non ci credo!!
    Le lascio la mano e faccio per andarmene nella parte opposta, lasciandola lì a ridere.
    “Ahahah! Mi lasci sola? Guarda che ormai ho visto dove è Diego e ho visto pure dove è il tipo dei Dari!”
    Ha ragione, se la lascio lì da sola, tutti potrebbero provarci con lei! Nono, pessimissima l’idea di portarla con me stasera.
    La raggiungo nuovamente e la stringo in un abbraccio e me la limono di brutto sotto occhi indiscreti. Tutti devono sapere che lei è la MIA fidanzata, proprietà di Carmine Ruggiero, per i fan Ka Finley, il chitarrista.
    Intano lei se la ride di gusto.
    Io sto morendo di gelosia e lei ride, capito?
    “La smetti di ridere?”
    “Penso che l’abbiano capito tutti che sia tua, non preoccuparti!”
    “No, non è detto. Adesso ti porto con me sul palco così lo capiscono anche quelli di sotto, sei d’accordo?”
    “Ahah simpatico!”
    Oh, io non sto scherzando però…Ok, forse questa cosa è leeeggermente esagerata. Ma leggermente, eh.
    “Tu stai sempre incollata a me, per favore. Non è bella gente quella che gira qua!”
    E lei ride. Adesso la picchio, è ufficiale!
    “Mi fai morire quando fai il geloso, amore. Sono tua e non ho la minima intenzione di smettere di esserlo proprio oggi, in questo posto. E per inciso, stavo scherzando…!”
    Tiro un sospiro di sollievo e la abbraccio, baciandola.
    “Anche se…il tipo dei Sonohra è un bel ragazzo, no?”
    “Certo, se fossi donna vorrei scoparmelo, cosa credi! Anzi…Quasi quasi ti mollo e divento gay!”
    Mi picchia la borsa sulla schiena per poi tornare ad abbracciarmi.
    Penso di non essere mai stato così geloso come oggi.

    Qui i commenti!

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