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  1. #11
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    Predefinito Re: Prendimi per mano e scaldami il cuore...

    Capitolo 10

    Mi sveglio di soprassalto, sentendo una porta sbattere.
    Cazz° che mal di testa! Basta, da oggi in poi non berrò mai più, lo giuro!!
    Perché devo ridurmi tutte le volte così, perché!!
    Non ricordo assolutamente niente. Non ricordo nemmeno come ho fatto ad arrivare a casa.
    Ricordo colo che ieri sera ho visto Ka e stop. Non so se abbiamo passato la sera insieme o se l’ho solo incrociato, so solo che ho in testa il suo fantastico sguardo impresso su di me in mezzo a centinaia di persone.
    Cerco a fatica di alzarmi dal letto e piano piano mi dirigo in cucina per prepararmi un’Aspirina. Ah, se non esistessi tu, cara mia!
    Mi viene una voglia irrefrenabile di sentire Ka, non so perché. Prendo il cellulare dalla borsa e lo cerco dalla rubrica. Che faccio? Squillo, sms o chiamata? Chiamata è da escludere. Sms anche, non saprei cosa scrivergli e non sono in grado di impegnarmi a pensare. Squillo sì, decisamente.
    Nel frattempo che parta lo squillo, mi dirigo verso il bagno, ho un bisogno spaventoso di una doccia, in questo momento.
    Lascio il cellulare sul bordo della vasca idromassaggio e mi butto sotto il getto freddo e violento della doccia.

    Si, me ne sono andato prima che lei si svegliasse.
    Cosa avrebbe pensato trovandomi lì nel suo letto, entrambi soltanto in intimo? Non si ricorda niente, sicuramente. Non si ricorda nemmeno di quanto ha scassato le balle per quel bacio da orrori.
    Diciamo che quella di ieri è una serata da dimenticare. Ok, ci siamo baciati e ho capito che a me ci tiene davvero, ma…ragazzi parliamo chiaro. Un orrore. Non era ciò che volevo. Forse devo smetterla di volere cose.
    Fatto sta che sono appena uscito da casa sua, ora sono sotto la sua finestra della camera e lei si è appena svegliata, l’ho vista aprire le ante. Forse la causa del suo risveglio è stata la porta che ho fatto sbattere. Non l’ho fatto apposta, eh!
    Mi squilla il cellulare. Sarà o Pedro o Dani. In fin dei conti li ho lasciati a piedi ieri sera, senza nemmeno avvertirli. Guardo il display del mio Iphone: Sherry. Cosa?! Mi ha fatto uno squillo? Ka, respira per favore, respira! Non te l’aspettavi, eh? E’ proprio vero che le cose belle accadono quando meno te lo aspetti! Dio, cose belle. E’ poi uno squillo, non un concerto degli AC/DC!
    Prendo la metro e mi dirigo verso casa, mi farò accompagnare da Pedro a prendere la macchina lasciata nel parcheggio della discoteca oggi pomeriggio.
    Chissà se ricorda qualcosa. Mi basterebbe sapere che sia consapevole anche solo di aver passato la serata con me. Ne dubito.
    Un ragazzo accanto a me ha l’Ipod a tutto volume: sta ascoltando “Ti sento”, del Dio Luciano.
    “Ti sento, e parlo di profumo…t’infili in un pensiero e non lo molli mai!”
    Istintivamente mi avvicino la maglietta al naso ed è proprio vero. Sa di lei, del suo dolce profumo. Liga, Liga…la pianti di scrivere canzoni così vere? Sei quasi snervante, hai una canzone per qualsiasi stato d’animo. Per lo stato amoroso, poi, ne hai a quintalate.

    Esco dalla doccia un attimo più sveglia.
    E’ presto, cavolo!! Sono abituata a svegliarmi la domenica mattina e pranzare subito! Vabè, mi attacco un attimo a Facebook. D’altronde è quasi una settimana che non ci entro.
    Una richiesta di amicizia: Carmine Ruggiero. Wow!! Accetta, accetta!!
    Vado a vedere la sua bacheca. E’ una bacheca piatta, pubblica di tanto in tanto delle canzoni e stop. Forse non è il caso che gli scrivi qualcosa io.
    Qualcuno riesce a spiegarmi perché lo sto pensando continuamente da quando mi sono svegliata? Mi sembra perfino che il cuscino abbia il suo profumo. Sono patetica, cazz°. Perché il mio cuscino e le mie lenzuola dovrebbero avere il suo profumo?!
    Mi alzo dalla sedia e mi avvicino al letto, annusando le lenzuola. Cazz°, sanno davvero si lui. E’ tutto così reale! La pianti di essere costantemente vivo intorno a me? Mi stai uccidendo. Odio sentirti vicino quando so che non lo sei. Sei ancora lontano anni luce da me.
    Mi rimetto al pc, devo aggiornare lo stato. “Ti sento e parlo di profumo, t’infili in un pensiero e non lo molli mai ♥”
    Stato vero, azzeccatissimo e…chi vuole capire capisca!!
    Dopo soli 2 minuti: “A Carmine Ruggiero piace questo elemento.” E il cuore comincia a battere all’impazzata.
    “Carmine Ruggiero ha commentato il tuo stato.” Le mano cominciano perfino a tremare. La smetti o cosa di farmi sto effetto? Non mi sto divertendo, io.
    “Ehy tu, ragazzina! Mi leggi nel pensiero? L’ho appena sentita e stavo pensando a te (:”
    Oddioooo! Muoio, muoio!!
    “Carmine Ruggiero ha pubblicato qualcosa sulla tua bacheca.”
    Apro il link, è un video: “Il meglio deve ancora venire”. Abbiamo capito che oggi il Liga ha la meglio!
    Leggo quello che ha scritto: “La canzone dice: ‘Ti vengo a prendere perché non ho scelta, perché so vivere una sera per volta, io ti vengo a prendere perché dove andiamo non importa! Ti vengo a prendere e mi aspetto di tutto, e non dev’essere per forza perfetto…’ Stasera alle 19 sotto casa tua. Puntuale! E ricorda: ‘Il meglio deve ancora venire’ (:”
    E’ troppo presto dire che lo amo, vero?!

    Qui i commenti (:

  2. #12
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    Predefinito Re: Prendimi per mano e scaldami il cuore...

    Capitolo 11

    Sono pronta, lavata, vestita e profumata. E sono solo le 19.12! Ho superato me stessa!
    Ho visto la sua Audi parcheggiata sotto casa mia ancora 20 minuti fa. Ho i miei tempi, non posso farci niente!
    Borsa, cellulare, portafoglio, fazzoletti, correttore, burro cacao: ho tutto! Metto le ballerine e scendo velocemente le scale, cercando di non inciamparmi da qualche parte.
    Appena esco dal portone, lui scende velocemente dalla macchina e mi viene incontro abbracciandomi.
    “Ehy, ciao. Ti vedo in ottima forma dopo la nottata!”
    Mi dà i comunissimi tre baci sulla guancia, poi mi avvolge tra le sue braccia.
    “Beh, mi sono ripresa! In realtà mi ricordo ben poco di stanotte…anzi, praticamente nulla!”
    “Davvero? Mmh..forse è meglio così!”
    “Perché, cosa ho combinato? Ho detto qualcosa che non dovevo? Parla.”
    “Nooo, ci mancherebbe! Solo che…eri un po’ fuori, tutto qui! Sai, ti ho vista un paio di volte ed eri…pazza, sì!”
    Nel frattempo mi apre la portiera della macchina e mi fa accomodare, poi la richiude, da vero gentiluomo. Continuo a pensare che sia troppo perfetto questo ragazzo.
    Si mette al posto di guida e prima di mettere in moto, si gira a sorridermi.
    “Mi ha fatto davvero tanto piacere quello che mi hai scritto oggi su Facebook davvero. A volte sono le piccole cose quelle migliori. E io le apprezzo…”
    “Sono felice di questo, davvero!”
    Cala un silenzio imbarazzante. Se ne accorge anche lui, infatti mi invita ad aprire il bauletto e prendere il primo cd. Così faccio, e appena lo inserisco nell’autoradio, si diffondono nella macchina le dolcissime note di “Ti sento”.
    Lo guardo e gli sorrido, per fargli capire che sto apprezzando tutto quello che sta facendo, e per fargli capire che tutto quello che sta facendo, lo sta facendo divinamente, senza un’imperfezione.
    Prendo coraggio e comincio a parlare.
    “Sai, quella frase oggi era riferita a te. Mi sono svegliata e mi sembrava di sentire il tuo profumo ovunque in camera mia, perfino tra le lenzuola. So lavorare magnificamente di fantasia, vero?!”
    “Mi fa davvero piacere essermi riuscito ad infilare in uno dei tuoi pensieri…Ma perché dici di lavorare di fantasia?”
    Scusate. Ma è scemo?!
    “Nel senso. Potrei essere entrato di nascosto questa notte, tipo Batman e essermi messo a dormire con te!”
    “Scusa, l’hai fatto?”
    “No, certo che no!”
    “E allora vedi che lavoro di fantasia?!”
    “Mmh si, è vero. E io adoro la tua fantasia!”
    Si gira per sorridermi. Cavolo se adoro il suo sorriso! Questo ragazzo è capace di farmi sciogliere e non farmi capire più un tubo, solo rivolgendo le labbra all’insù, ci rendiamo conto? E’ un mago. Quasi meglio del Mago Walter di Liga!
    Arriviamo al cinema. Ah, ecco la destinazione del ‘Ti vengo a prendere perché dove andiamo non importa’! Importa invece. Eccome se importa.
    Scendiamo entrambi dalla macchina e subito si avvicina a me. Solo ora riesco a vedere come è vestito: maglietta bianca semplicissima con dei disegni insensati, jeans neri e All Star bianche. Semplice, banale. Eppure questa sua semplicità è capace di farmi perdere la testa.
    “Andiamo a vedere ‘Eclipse’?”
    Avanti Ka, lo stai chiedendo solo per gentilezza, si sente!
    “Sinceramente? Ma anche no!!”
    “Vuoi dirmi che Edward non è un figo e che a Jacob non salteresti addosso?”
    “Alt, calmo. Non ho detto questo. Ho solo detto che non lo voglio vedere!! Vado contro corrente, io. Lo vedrò tra 5 mesi, quando nessuno ne parlerà più. E comunque non ho la più pallida idea di che film guardare.”
    “Ti stimo ragazza. Io ti adoro!! A sto punto direi che un film vale l’altro, no? ‘Toy Story 3’?”
    “Ragazzo, adesso sono io che ti stimo!!”
    Ci mettiamo a ridere entrambi in mazzo alla strada, prendendoci in giro.
    In 10 minuti siamo già in sala, con tanto di pop-corn giganti, coca cola per lui e thè al limone per me.
    Comincia il film. Ovviamente, chi riesce a seguire qualcosa? Riesco a captare qualche battuta e stop, la mia testa è letteralmente altrove. O meglio, è concentrata su quella persona seduta alla mia sinistra.
    Improvvisamente si gira e allunga il suo braccio dietro la mia schiena. Classica scena da cinema, insomma! Eppure lo lascio fare, anzi, mi accoccolo di più e appoggio la mia testa alla sua spalla.
    Sento un qualcosa arrivarmi sulla testa. Tocco con la mano e scopro che il deficiente mi ha tirato un pop-corn e ora se la sta ridendo felice.
    “Vuoi la guerra?”
    Prendo una manciata e gliela butto addosso. Per fortuna la sala oggi è mezza vuota.
    Mi blocca i polsi con le mani e mi guarda intensamente negli occhi… “E gli occhi han preso il colore del cielo a furia di guardarli” devo scriverla su Facebook questa frase: voglio vedere se capisce che è riferita a lui o no.
    “Mamma mia che paura! Hai finito di divertirti?”
    “Mmh…forse si, forse no!”
    “Direi forse si, dato che il film è finito!”
    Le luci si accendono nella sala e tutti escono. Noi stiamo lì abbracciati come due adolescenti dementi. Io non voglio staccarmi da lui, ma evidentemente nemmeno lui vuole staccarsi da me.
    Mi alzo a fatica e gli porgo la mia mano, aiutandolo a salire.
    “Oddio, mi stavo dimenticando! Settimana prossima compio gli anni, il 30. Penso che farò una festa nonsoneancoradove, ma so che il tuo nome ci sarà. Ci sarai vero? Ti preeeego!!”
    “Mmh. Ci vengo solo perché mi stai pregando. Oh che palle, devo pure farti un regalo, magari?!”
    “Il regalo più bello me lo hai fatto accettando di venire. Comunque si, direi che una Vuitton ci dovrebbe stare!”
    “Oddio, ma tu ragioni come una ragazza malata di shopping! Carmine Ruggiero, la mia stima nei tuoi confronti sta crescendo esponenzialmente!”
    Si mette a ridere e tra una battuta e l’altra mi riaccompagna a casa.
    “Beh, siamo arrivati. Grazie dell’uscita, davvero.”
    “Grazie a te di essere venuta! Allora…”
    “Ci vediamo domani mattina al bar, se passi.”
    Mi avvicino e gli do un bacio sulla guancia. Entro in casa e mi butto sul letto con un sorriso da deficiente.

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  3. #13
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    Predefinito Re: Prendimi per mano e scaldami il cuore...

    Capitolo 12

    8 di mattina, puntuale entro nel bar dove lavora.
    “Ciao barista!”
    “Ciao chitarrista!!”
    Mi corre incontro abbracciandomi calorosamente e io non posso fare altro che ricambiare. Per il momento è l’unico contatto fisico che ci è concesso avere. Colpa mia, lo so.
    “Volevo venire vestito da Jacob, ma non volevo dare troppo spettacolo…Infondo io sono mille volte meglio di lui, no?”
    Arrossisce e per nascondersi ritorna dietro al bancone per preparare il mio caffè.
    “Svestito, vorrai dire! E comunque…sei troppo mozzarella per fare Jacob. Ti vedrei 100mila volte meglio come Edward, eh!”
    “Ma io sono 100mila volte più romantico di Edward! E più bello, questo è ovvio.”
    “Più romantico? Dimostramelo.”
    Nel frattempo si incammina con il caffè e la brioche su un vassoio, verso il mio solito tavolo. La raggiungo e mi accomodo sulla sedia.
    “Te lo dimostrerei anche subito, se me lo concedessi. Nel frattempo accetta di dividere con me questa brioche!”
    “Ruggiero, non ci siamo. Col romanticismo non ci siamo! Devi lavorare molto. Ma molto molto, eh!”
    Approfitta del bar vuoto per sedersi davanti a me. Appoggia i gomiti sul tavolo e la testa sui pugni che ha creato con le mani. Con quella posizione e quei capelli che le ricadono sugli occhi, sembra quasi una bambina. Tenerissima. Ho una voglia irrefrenabile di mollare il mio caffè, alzarmi, prenderla tra le mie braccia e baciarla. E poi i suoi occhi su di me mi eccitano da far schifo.
    “Te l’hanno mai detto che i tuoi occhi sono stupendi?”
    Blocco il pezzo di brioche a metà, a causa dello stupore della frase appena pronunciata.
    “Si, almeno un miliardo di volte. Ma questa volta le batte tutte, grazie!”
    “No, è che…a parte che il colore è divino. Sono proprio profondi. Ci si legge un sacco di cose dentro…”
    “Davvero? E cosa ci leggi?”
    “Ah non lo so. Vorrei poterlo fare, ma non ci riesco. Però sorridono e questo mi piace.”
    “Beh, c’è un motivo se sorridono così. Fino a tre giorni fa, li vedevi così sorridenti?”
    Arrossisce nuovamente, ma sta volta non fa niente per nascondersi. Questo suo colorito la rende ancora più bella. Comincio a non resisterle più, davvero.
    “Bo, forse no…”
    “Togli il forse. E sai di chi è il merito?”
    Scuote la testa sorridendo. L’ha già capito anche lei che mi sta cambiando la vita in meglio. Non che la mia vita facesse schifo, anzi! Solo che lei è quelle ciliegina che cercavo da tanto tempo, quella che dà un tocco di perfezione a tutto. Sì, perché lei è perfetta.
    “E’ tuo il merito!”
    Si sporge dalla sedia per schioccarmi un delicato bacio sulla guancia.
    “Grazie mille…!”
    La faccio alzare e la faccio accomodare sulle mie gambe in modo da poterla abbracciare.

    E’ dolcissimo quel ragazzo, è fantastico!
    Dove sei stato fino ad ora, eh? Avevo un tremendo bisogno di te, te ne sei stato nascosto nell’ombra per troppo tempo. Ma sei arrivato, ed è questo quello che conta.
    Spero che non tutte le mattinate al bar siano così, sennò sarà la fine!! Ho una vita da continuare, e senza lavoro la vedo dura!!
    Ora sono le 4, ho appuntamento sotto il culo del cavallo di Garibaldi in Piazza Duomo con le ragazze; ho bisogno di loro per il suo regalo di compleanno. Voglio fargli qualcosa di speciale, di insolito.
    Vedo tre cretine arrivare urlando. Sono loro, decisamente!!
    “Tranquilla, non farti sentire, non farti vedere…”
    “Non raccontare alle tue amiche…”
    “Eppoverina, lasciatela stare!! Non vedete come sorride? E’ felice. Prima o poi ci racconterà tutto.”
    Le abbraccio. In fin dei conti hanno ragione. Sabato sera all’Hollywood le ho lasciate sole. Ieri non le ho sentite. Ho mandato a Vale un messaggio oggi alle 2 per chiederle se erano disposte a venire con me, tutto qui. Faccio schifo, lo so.
    “Hai già pensato a cosa prendergli?”
    “Ale, smuovi il criceto. Se l’avessi saputo vi avrei fatto venire qui?”
    Si gira facendo l’offesa, poi si mette a ridere anche lei.
    Qui l’esperta nei regale è Vale, quindi mi rivolgo a lei con un’espressione da preghiera.
    “Ti consiglio qualcosa di semplice. In fin dei conti non siete insieme, Giusto? State solo uscendo e qualcosa succederà.”
    Alis la guarda annuendo convinta. “Esatto, quindi niente cose sdolcinate tipo ciondoli con lettere, portachiavi con nomi e cose del genere.”
    Nel frattempo cominciamo ad avviarci verso il bar per una granita. D’altronde è la fine di maggio e il caldo comincia a farsi sentire.
    “Beh, se devo andare sul semplice, vado su una maglietta?”
    Alis mi guarda sconvolta scuotendo la testa, mentre comincia a sorseggiare la sua granita alla menta.
    “Una maglietta non è semplice. E’ una cazzata, che è diverso! Quando si regalano le magliette, è perché non si ha la più pallida idea di che regalo fare.”
    “Ma Alis, tu mi hai regalato una maglietta al compleanno!”
    “Vale, questi sono dettagli. E poi quella maglietta era quella che volevi da non so quanto tempo! Sherry, ho il regalo per te. In questi tre giorni vi siete mai fatti una foto?”
    Una foto? Perché mai dovremmo esserci fatti una foto?
    “Beh, si…una ieri sera al cinema…ma è inguardabile! Cioè, facciamo entrambi facce buffe!”
    “Perfetto. Falla modificare e fai scrivere una frase significativa per voi.”
    Ammetto che come idea non è malvagia, anzi. Almeno è significativo! Ho deciso: farò scrivere sopra ‘Il meglio deve ancora venire’. Più significativo di così…

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  4. #14
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    Predefinito Re: Prendimi per mano e scaldami il cuore...

    Capitolo 13

    Venerdì 30 maggio, 20:30.
    Compleanno di Ka.
    Stamattina appena sveglia gli ho subito mandato un sms per gli auguri, in quanto sapevo che la mattina non sarebbe passato: doveva finire con i preparativi per stasera.
    Non ho voluto scrivergli niente di stratosferico, gli ho semplicemente fatto gli auguri con tanto di faccina felice e un ‘A stasera’.
    Durante tutta la settimana non ci siamo mai visti, se non al bar la mattina per la sua colazione. E, grazie a Dio, si è dato una calmata, perché penso che gli sarei morta davanti se avesse continuato a comportarsi così perfettamente con me.
    Tra mezz’ora devo essere al solito locale, ha deciso di dare lì la festa.
    Ho deciso di prepararmi un po’ in anticipo, non voglio essere in ritardo e farmi riconoscere dai suoi amici. Sono vestita normalissima: jeans, canottiera bianca larga stretta sui fianchi da una cintura marrone in tinta con sandali e borsa dello stesso colore. Non voglio strafare in tutto e per tutto, nemmeno con i vestiti o col trucco.
    Ah, e ho deciso che appena entrerò nel locale e verrà a salutarmi, gli darò il regalo vero, poi quando sarà il tempo di aprire gli altri regali, gli darò una maglietta carina carina che gli ho comprato oggi in centro. Tutto questo perché la foto voglio che rimanga una cosa nostra, non voglio che gli altri la vedano.
    Ammetto di essere parecchio agitata. Alla fine perché dovrei esserlo? Sarei dovuta esserlo 10 volte di più quando mi ha portata al cinema domenica scorsa, dove eravamo soli io e lui; non oggi che saremo insieme ad altre millemila persone, giusto? Eppure no.
    Ok, è quasi ora. Prendo la borsa e il sacchetto con dentro i due regali che ho impacchettato con cura e mi metto a bordo della mia Punto bianca. Si, ho deciso che stasera non berrò, se non un solo drink per festeggiare Ka.
    Guido cercando di stare tranquilla, ma non mi riesce molto bene. Ho rischiato di tirar sotto una vecchietta e ho fatto un’inchiodata per fermarmi ad un semaforo rosso. Sono un pericolo pubblico quando mi impegno!
    Arrivo e parcheggio la macchina nel primo buco che trovo, con fatica. Spengo la macchina e, ancora con le braccia tese sul volate fisso il mio sguardo nello specchietto retrovisore. Sono strana: lo vedo e lo sento. Sospiro, il mio cuore, invece, non ha la minima intenzione di calmarsi. Dovrò conviverci per tutta la serata, missà.
    Ripenso ai miei regali: ora non sono più tanto sicura.

    So che le ho detto di arrivare alle 9, ma la sto aspettando da quando il mio orologio segnava le 8 e 32.
    Forse avrei dovuto dirle di arrivare prima, per poter avere del tempo sicuro per stare solo con lei. Cazz°, non ne faccio mai una giusta…
    La vedo entrare nel locale ancora vuoto, ci sono solo 5 o 6 amici che si versano da bere al buffet. Le vado incontro. E’ incantevole stasera, ha deciso di porre fine alla mia vita allo scoccare dei 25 anni, per caso? Poco importa.
    Appena mi vede accelera il passo e disegna un sorriso felice al centro del suo viso.
    “Auguri ancora, festeggiato!!”
    “Grazie ancora, piccola! Ora basta farmi gli auguri che mi sento vecchio, eh!”
    Ride e, imbarazzata, comincia a guardarsi intorno. Mi porge un sacchetto, probabilmente il mio regalo.
    “Questo…è per te!”
    Arrossisce, e non posso fare altro che sorriderle, schioccandole un bacio sulla guancia.
    “Non dovevi, te l’avevo detto! Comunque grazie del pensiero…Lo metto là con gli altri, lo aprirò più tardi!”
    Prendo il sacchetto tra le mani e mi giro per portarlo sul tavolo. Ma lei mi ferma per un braccio.
    “NO!! Cioè…voglio che tu lo apra adesso. Il mio regalo è composto da due parti: la prima, quella più personale, voglio che rimanga solo tra noi due, non voglio tu la apra davanti a tutti gli altri…”
    Penso di adorare follemente questa ragazza, seriamente.
    Le annuisco e la prendo per mano, sedendoci sul divanetto più nascosto.
    Estrae dal sacchetto un pacchettino piccolo e me lo mette tra le mani, dandomi poi un delicato bacio sulla guancia.
    “Non aspettarti chissà che, eh! E’ solo un piccolissimo pensierino…Spero apprezzerai almeno il pensiero…”
    Piccola, adoro quando sei così insicura. Potresti avermi regalato un pezzo di plastica che io sono già felice così.
    Apro velocemente il regalo a causa della curiosità. Ne esce una semplice cornicetta con una foto particolarissima: è la prima (e per ora unica) foto che abbiamo fatto insieme, con sotto la scritta ‘Il meglio deve ancora venire’. Sono seriamente emozionato, non sto scherzando. Sento gli occhi lucidi, ma non voglio farlo vedere a lei: ho sempre una reputazione da mantenere, anche in amore!
    Riguardo più volte la fotografia senza emettere un suono. E’ stata tenerissima…
    “Tranquillo, non pretendo che ti piaccia…Solo pensavo che fosse un po’ significativo, tutto qui. Forse non avrei mai dovuto regalartela, scusami…”
    “Oddio no, ma che hai capito! Cioè io sono…sono…non trovo le parole, davvero…Penso che sia il regalo più bello dei miei 25 anni, lo giuro! Grazie mille, davvero. Questa sarà appesa sopra il mio letto…”
    Appoggio la cornice sul divano e la faccio alzare per poterla abbracciare meglio. Non so come farle capire che ho apprezzato il suo regalo, sono uno stupido!!
    Ok, penso sia arrivato il momento.

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  5. #15
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    Predefinito Re: Prendimi per mano e scaldami il cuore...

    Capitolo 14

    La festa procede a meraviglia. Sherry si è integrata perfettamente con gli altri ragazzi e questo mi fa piacere. In questo istante è seduta al tavolo con Pedro, Dani, Ste ed altri a parlare di musica.
    La fisso da un tempo spropositato. E’ vestita magnificamente come sempre, solo che oggi ha lasciato che i capelli mossi le ricadano delicatamente sulle spalle. Sembra ancora più dolce, così.
    Mi avvicino al tavolo, sorseggiando il mio Mojito.
    “Di che parlate ragazzi? Posso intromettermi?”
    “Beh, in realtà parlavamo di quanto fosse deficiente il festeggiato, ma se ci tieni a sentire tutto, accomodati pure!”
    Pedro si sposta leggermente facendomi posto accanto a lui, io, invece, gli mollo un ceffone sulla testa per la sua demenzialità. Mi siedo e noto che Sherry continua a lanciarmi sguardi intensissimi. Improvvisamente trovo il coraggio, mi alzo e le tendo una mano per invitarla e aiutarla a salire.
    Mi guarda senza capire il perché, poi le circondo la vita con il braccio e lei si ritrae. Cazz°.
    La porto fuori, dove la piscina è già pronta per quella che sarà un’estate magica. Mi siedo su una sdraio e la invito a sedersi accanto a me.
    Avevo intenzione di farle un discorso pieno di…non so di cosa. Lo scopo era quello di dichiararmi una volta per tutte e chiederle di provare a…a stare insieme, insomma…
    Solo che il fatto che prima lei si sia ritirata dal mio abbraccio, mi sta facendo sentire insicuro e impaurito. Ci provo lo stesso. Adesso o mai più.
    Intanto sorseggia il suo drink analcolico, almeno per stasera, e pone il suo sguardo lontano da me.
    Mi sporgo per appoggiare a terra il mio Mojito e mi sdraio meglio, facendole appoggiare la testa sul mio petto. Comincio ad accarezzarle dolcemente il volto e il contatto che le mie dita hanno con la sua morbida pelle, mi fa uscire di testa.
    Alza la testa verso di me e, sorridendo, comincia a guardarmi negli occhi. Hanno un qualcosa di strano quegli occhi, stasera. Sembra che stiano generando un campo magnetico che mi impedisce di star loro lontano; con tutta la buona volontà, non ci riesco.
    “Te l’ha mai detto nessuno che sei stupenda?”
    Nonostante il trucco e il buio, scorgo il suo tenerissimo rossore, l’ennesimo della serata.
    Scuote la testa in segno negativo.
    “Beh, te lo dico io, allora. Sei stupenda, piccola mia…”
    “Grazie. Anche tu non sei niente male!”
    Si accoccola di più a me, cingendomi all’altezza dello stomaco con le sue braccia.
    “Senti, penso che tu l’abbia capito. Mi piaci e non poco. Vorrei poterti far capire al meglio il mio sentimento, ma a parole non ne sono capace. Ti chiedo solo di appoggiare la mano qui, sul mio cuore, e ascoltarlo battere. Penso che lui sappia esprimersi meglio di me…”
    Quasi impaurita poggia la sua mano sul mio petto, per poi lasciare posto al suo orecchio.
    “Ti voglio bene Ka. Davvero, davvero tanto.”
    Si alza e si mette davanti a me. Per un po’ tiene gli occhi fissi sui miei, lucidi, poi li pone sulle mie labbra, e poi sulle mie mani che sono intrecciate alle sue.
    Avvicino una mia mano a lei e con un gesto lento le accarezzo i capelli mettendoglieli dietro l’orecchio. Poi metto la stessa mano dietro la sua nuca, massaggiandogliela.
    Mi avvicino e comincio a canticchiarle una canzone che sicuramente conosce.
    “ ‘Di tutta la vita passata, questo è il momento…Di tutta la vita davanti, questo è il momento!’ Posso…posso baciarti?”
    Sorride, agitata.
    “I baci non si chiedono, Ka…”
    Le sorrido anche io, divertito.
    Chiudo gli occhi e mi avvicino definitivamente a lei. Le bacio le labbra timidamente. Giuro di non averci mai messo così tanto me stesso in un bacio.
    Le sue dita cominciano a intrecciarsi ai miei capelli e l’altra mano gioca con la mia barba.
    E’ tutto perfetto, lo giuro. Vorrei poter fermare qui il tempo, vorrei poter rimanere in questa posizione per l’eternità. Finalmente un nostro primo bacio come si deve…
    Si stacca timida, per poi riavvicinarsi.
    Stavolta le labbra sono accompagnate da una danza sensualissima fatta dalle nostre lingue. Mi sembra di toccare il cielo con un dito. Questo bacio è quasi meglio di una notte di sesso sfrenato.
    Mi sento un dodicenne con l’ormone impazzito, ma non me ne frega niente.
    Ci siamo io, lei, i nostri baci e una fotografia che sta dando l’inizio a tutto questo. Credo in noi e in quello che sarà.
    Riprenditi, Ka. Non puoi essertene già innamorato, cavolo!!

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  6. #16
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    Predefinito Re: Prendimi per mano e scaldami il cuore...

    Capitolo 15

    Non ci credo, non ci credo!
    Se è un sogno, non svegliatemi. Non me ne fregherebbe di sapere che la realtà è un’altra, ma per favore, non interrompete questo momento da favola con finale ‘E vissero per sempre felici e contenti…’. Chissà quanto durerà il nostro ‘per sempre’.
    Ho la testa completamente tra le uvole, manco avessi bevuto 10 vodka.
    Sono ancora abbracciata a lui sulla sdraio, mentre lui continua ad accarezzarmi. Adoro sentire le sue dita sul mio viso, è quasi magico! E mi rendo conto di aver assunto un’espressione alla Cenerentola, Biancaneve, Belle, Aurora ecc…
    “Piccola, ci facciamo un bagno in piscina?”
    Se ne esce con questa trovata, dal nulla. Contaci che faccio un bagno in piscina con te!
    “Stai scherzando spero!!”
    “No, perché? Che c’è di male?”
    Si alza dalla sdraio, mentre io rimango seduta e lo guardo con una faccia a dir poco scandalizzata.
    “Beh…non ho il costume, ecco!”
    Si toglie la maglietta. Non per dire, ma…wow! E quello è il mio fidanzato! No, un momento. Quello non è il mio fidanzato. Cosa siamo?!
    “Ma nemmeno io! Lo facciamo in intimo!”
    Si avvicina a me e prende le mie mano tra le sue, facendomi alzare. Posso far resistenza quanto voglio, ma lui sarà sempre più forte di me…con quelle braccia che si ritrova, poi! Se decide di volermi buttare, è la fine. Gli dico la verità, e stop.
    “Uffa. Il punto è che mi vergogno, ecco.”
    Mi risiedo sulla sdraio con lo sguardo basso. Ora ho più vergogna di quello che ho confessato, più che del problema in sé! Si abbassa alla mia altezza e con la mano sotto il mento mi fa alzare lo sguardo. Di nuovo i suoi indescrivibili occhi nei miei. Sono ipnotizzata, quasi. Potrei fare tutto quello che mi chiede, adesso.
    “Perché dovresti vergognarti, scusa? Non ci vede nessuno, ci siamo solo io e te!”
    La verità Sherry. La verità. Tanto toccherete questo argomento almeno 50 volte. Se ha deciso di stare con una fissata con la sua ciccia, è il caso che lo sappia fin da subito.
    “Eh. Mi vergogno soprattutto di te! Guarda che pancia, guarda che fianchi, guarda che culo, che gambe…che tutto!! Mi vergogno Ka, per favore non insistere.”
    Si siede in parte a me e mi rinchiude nuovamente nella sua morsa. Sospira. Ecco, adesso si è incazzato, se ne va e basta, non lo rivedrò mai più.
    “Se ti dico che sono tutte cazzate quelle che mi hai appena detto, cosa mi dici? Sherry, sei perfetta così, non sto scherzando. A me vai benissimo così, non devi vergognarti di me! Per favore…”
    “Si, però…è così, non so che farci! Anche prima, non mi sono ritirata dal tuo abbraccio perché non volessi, ma perché non mi piaceva che tu sentissi i miei fianchi!”
    Si mette a ridere. Divertente, str°nzo?
    “Ti farò cambiare idea su tutto. Sei perfetta, e lo diventerai anche ai tuoi occhi. Devi solo avere fiducia di te…e di me. Me lo prometti?”
    Mi fido di lui, sì. Non so se faccio bene o meno, so solo che mi ispira fiducia.
    Annuisco convinta e, dopo un sorriso da far invidia a chiunque, mi ruba un bacio. Adoro i baci rubati e ho come la sensazione che se ne sia già accorto.
    Si rialza e si mette davanti a me in posizione da modello.
    “E poi…tocca qua! Ti sembra che io sia uno stecco? Assolutamente no, mia cara! Che schifo!!”
    Si, in effetti…
    Prende una mia mano e la poggia sul suo fianco. Che cuuucciolo! Sembra di toccare il fianco di un bimbo!
    “Sia chiaro. Questa è panza da birra, non da patatine del Mc con tanto di maionese!”
    Mi metto a ridere e lo riabbraccio. Altro bacio rubato.
    Riesce a rubarmi un bacio dietro l’altro come se niente fosse. Manca davvero poco prima che riesca pure a rubarmi completamente il cuore. La testa se l’è già presa da parecchio tempo…
    Rimaniamo per non so quanto tempo in piedi a baciarci e abbracciarci, poi ritorniamo sdraiati come prima. Lui è ancora senza maglietta e, mentre penso, traccio con le dita i disegni che porta sul petto. Chissà se ce ne sarà mai uno per me…
    “Che silenzio…!”
    “Ti dà fastidio il silenzio? Ha i suoi, vantaggi, sai?”
    Mi sorride annuendo e mi ruba l’ennesimo bacio. Ruggiero, Ruggiero…potrei cominciare già ad amarti.
    “Certo che li ha. Posso baciarti senza che tu te lo aspetti, per poi vedere i tuoi occhi brillare alla luna per lo stupore.”
    Altro bacio.
    “Sai, penso che questo sia il compleanno migliore della mia vita.”
    Adesso muoio, è ufficiale.
    “Buon compleanno migliore della tua vita, tesoro mio…”

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  7. #17
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    Predefinito Re: Prendimi per mano e scaldami il cuore...

    Capitolo 16

    Un aggettivo per descrivere la festa di ieri?
    Perfetta.
    Finalmente posso dire che bacia da Dio. Stavo già cominciando a dipendere dai suoi baci.
    Dopo esserci salutati stanotte, però, non si è più fatto sentire. Né uno squillo, né un sms. Dovrebbe saperlo che le ragazze muoiono per i messaggi del tipo “Sono stato benissimo con te stasera”. Sono persone di sesso maschile e per quanto possano sembrare perfetti, non possiamo comunque pretendere troppo!
    Sono ancora nel letto a dormire, in mutande e reggiseno per colpa del caldo. Mi alzo e mi preparo il caffè per la colazione. Sono seduta sul divano tranquilla a cercare qualcosa di decente in tv, quando suona il campanello.
    Svogliata mi alzo, rispondo al citofono,
    “Sono il postino, devo farle firmare una cosa.”
    Il postino? Strano strano…
    “Va bene, arrivo subito!”
    Apro il portone e prima di scendere vado in camera a cercare qualcosa da mettermi.
    Mai una volta che riesca a trovare quello che cerco! Non posso scendere in reggiseno, eh! Ribalto tutti i vestiti sulla sedia per cercare una cavolo di maglietta che sono sicurissima si trovi lì. Penso che il postino mi ammazzerà per il ritardo, ma dettagli!
    “Potresti scendere anche così, eh!”
    La sua voce, non ci credo. Non l’avevo mai sentita criptata dal citofono e non l’avevo riconosciuta! Adesso non ho il coraggio di girarmi.
    Mi raggiunge e mi abbraccia da dietro. Mi sposta i capelli e comincia a darmi piccoli dolci baci sul collo.
    “Buongiorno piccola…”
    Realizzo di essere davanti a lui in intimo e mi stacco, prendo il lenzuolo e me lo avvolgo intorno.
    Lui si mette a ridere. E io adoro la sua risata, non ci posso fare niente.
    Mi siedo sul letto e lui continua a fissarmi ridendo.
    “Ma tu sei un maniaco! Ti spacci per un postino e piombi nelle camere delle giovani ragazze indifese, cogliendole mezze nude!”
    “Vabè, ma penso che quest’accusa salti, se la giovane ragazza indifesa è la mia ragazza, no?”
    ‘MIA ragazza’? Oddio ripetilo per favore…Suona da meraviglia!
    “Quindi vorresti dire che oltre a me, hai già attentato alla vita anche della tua ragazza, stamattina? E chi sarebbe?”
    “Beh, e se ti dicessi che sei tu la mia ragazza? Se vuoi faccio come si faceva alla medie: Sherry, vuoi diventare la mia fidanzatina?!”
    Mi metto a ridere per la voce da idiota che ha appena fatto.
    “Se la pianti di fare quella voce da gay si, semmai no!”
    “Ok, la pianto, la pianto…Adesso ti va di salutare come si deve il tuo fidanzato?”
    Sherry, togliti sto sorriso da ebete. Toglilo, è un ordine!!
    Allarga le braccia. Mi avvicino e ci baciamo. Bacio dopo bacio, questo ragazzo è sempre più dolce. Non scherzo quando minaccio di sciogliermi da un momento all’altro, caspita.
    “Che hai da fare oggi?”
    Cazz°, devo uscire con le ragazze. In realtà non le ho sentite…Farò finta di niente.
    “No, assolutamente niente!!”
    Sorride contento. Penso temesse un ‘devo uscire con le mie amiche’.
    “Oooh, è proprio quello che volevo sentirmi dire! Che facciamo?”
    “Ah non lo so! E’ tua l’idea di uscire!”
    Si mette a pensare, assumendo un’aria buffa che mi fa scappare un sorriso.
    “Lago? Andiamo a prendere il sole.”
    Ecco perché mi è piombato in casa in bermuda e canottiera.
    “No Ka, non se ne parla. Stesso motivo per cui ieri sera non ho fatto il bagno in piscina…”
    Sbuffa alzando gli occhi al cielo, ma sorride. Prima o poi si stuferà di questa cosa, e fa bene.
    “Ma a prendere il sole non devi essere per forza nuda, eh! Basta una canottiera e un paio di pantaloncini! E poi mi avevi detto che ti saresti fidata sia di me che di te.”
    Ha ragione, punto.
    “Ok, dai. Mi hai convinta!”
    Mi sorride felice e mi schiocca un bacio.
    Adesso mi viene un dubbio. Cazz° il mio caffè!! Ecco cosa è quell’odore che si sente!
    Mi alzo di scatto senza dirgli niente e mi fiondo in cucina a spegnere il gas. Ormai il mio caffè è solo un ricordo.
    “Cheppoi…dove la vedi tutta quella ciccia, io non so.”
    Lascio giù la moka ormai bruciata e mi guardo. Dalla fretta, mi sono alzata sovrappensiero dal letto, lasciando cadere il lenzuolo e ora sono di nuovo mezza nuda davanti a lui.
    Lui si avvicina a me ridendo come uno str°nzo, io invece sono sul punto di una crisi di vergogna. Ormai…
    Mi raggiunge e comincia a pizzicarmi i fianchi. Bene, ha anche capito il punto in cui non sopporto il solletico!! Comincio quasi ad odiare il sesto senso di questo ragazzo.
    “Quando capirai che sei perfetta così?”
    Mi accarezza il viso con i pollici, poi mi sposta i capelli dietro l’orecchio e mi riprende tra le sue braccia.
    “Vai a metterti un costume che prima ti porto a bere un caffè che non sappia di bruciato! E per fortuna che fai la barista!”
    “E’ colpa tua, str°nzo!”
    Alzo le mani per picchiarlo in qualche modo, ma mi blocca i polsi sopra la mia testa e si avvicina di nuovo alle mie labbra.

    Qui i commenti!!

  8. #18
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    Predefinito Re: Prendimi per mano e scaldami il cuore...

    Capitolo 17

    Sono riuscito a convincerla, non so come.
    Siamo in macchina e sto guidando verso il Lago di Como. Ci aspetta una giornata dedicata a noi due, soli.
    Lei è in parte a me, pensierosa. L’ho convinta a indossare il costume, non voleva nemmeno metterselo. Inutile dire che è uscita dal bagno già vestita. Si fiderà mai completamente di me? Forse è troppo presto per dirlo, oltretutto stiamo insieme da ieri. Però ci spero davvero tanto, ci tengo troppo a lei.
    Ogni tanto mi giro per guardarla. Ha una canottiera bianca dalla quale spunta il bikini nero, legato dietro il collo. Ha raccolto i capelli in una coda e ha tirato su il ciuffo con una forcina.
    Ok, non è vestita bene, non è pettinata e non è truccata. Eppure è più bella del solito. Sarà quella luce strana negli occhi che ha da ieri sera, non lo so. Oppure sono solo io a vederla? O sarà la mia strana luce che mi fa vedere tutto più luminoso? Ka, ma che cazz° di discorsi stai facendo!! Parcheggia, piuttosto, che sei arrivato.
    “Certo che quando pensi sei proprio buffo, eh!”
    “Certo che quando pensi sei proprio bella, eh…”
    Diventa rossa e si gira verso il finestrino, ad osservare le persone che, con tanto di ombrelloni, lettini, borsone da spiaggia e quant’altro, si avviano verso la spiaggetta. Solo io e lei siamo qui con due teli e stop! Mi so organizzare, mi dicono!
    Le prendo la mano e la poggio sul cambio, mentre faccio le ultime manovre per entrare nel parcheggio. Cazz°, ero impegnato a guardarla e sono entrato di m*rda!
    Probabilmente ha intuito il mio pensiero, perché ora se la ride.
    “Sisi, ok. Ho parcheggiato di m*rda. Contenta che l’ho ammesso?”
    Annuisce felice e mi schiocca un bacio sulla guancia.
    Prende la sua borsa, io il mio zaino, e insieme, mano nella mano, ci avviamo verso il lago. Cercherò un posto un po’ appartato, in modo da avere più intimità.
    “Guarda che oggi lo pretendo il bagno con te, eh!”
    “Pff. Contaci Ruggiero, contaci!! L’importante è crederci, no?”
    Oh, sarà str°nza, eh!
    Stendo i due teli al sole, uno accanto all’altro, poi mi tolgo la maglietta, rimanendo in costume. Mi sdraio a pancia in su e la guardo.
    E’ seduta a gambe incrociate sul suo telo, con un’aria triste. Forse non avrei mai dovuto obbligarla a venire…Che poi, io non l’ho obbligata! L’ho solo convinta, che è diverso.
    Mi alzo e copio la sua posizione. Le alzo gli occhiali da sole, posizionandoglieli sulla testa.
    “Non sei a tuo agio, vero? Scusa, non avrei mai dovuto…Torniamo a casa, dai.”
    Comincio a piegare il mio telo per metterlo nello zaino. Ma lei mi blocca un braccio.
    “No Ka. Rimaniamo, ti prego. Deve…deve passarmi, tutto qui.”
    Le sorrido, contento che almeno abbia la voglia di provarci. Ristendo il mio telo, mi metto la maglietta e mi ci siedo sopra. La faccio mettere tra le mie gambe, facendole appoggiare la testa al mio petto.
    Mentre gioco con i suoi capelli, comincio a guardarmi intorno. Vedo una donna sui 45, parecchio robusta. Togliete il parecchio e ingigantite il robusta. Attiro l’attenzione della ragazza a cui sto tormentando i capelli da circa mezz’ora.
    “Sherry, guarda quella signora.”
    “Ka ti prego. Dimmi che non sono come lei! Sincero però, eh.”
    “Per me tu sei scema. Sei qualcosa tipo…un decimo di lei. Solo che lei ha capito che la vita va vissuta così come le viene posta e l’ha accettato! Guarda, adesso va a farsi un bagno con i suoi figli e se ne frega della ciccia che le va su e giù mentre corre!”
    Mi sorride, poi ritorna sul mio petto, e io ritorno ai suoi capelli.
    “E di quella laggiù, invece, cosa mi dici?”
    Seguo il suo dito. Sta indicando una ragazza biondo platino, magra da far schifo.
    “Pff, cosa vuoi che ti dica! Ha deciso di attirare la sua attenzione su di sé, spendendo 10mila € dal chirurgo per farsi fare delle tette che le stanno da cani, spende 50€ dalla parrucchiera ogni settimana per farsi la tinta e…e dovrebbe capire che continuare a truccarsi al lago, non ha alcun senso.”
    “Si ok, ma dico. Guarda, lei sta bene, è magra!”
    “Ma chissene! Non ci andrei mai con una così. E’ magra da far paura, avrei paura di romperla, a toccarla! E prova tu a fare certe cose con una bambolina di porcellana! Che schifo, eh! Eppoi…dai, le vedi le costole, che orrore. Il culo non ce l’ha nemmeno. E’ solo tette e capelli! Tra parentesi, finti sia l’uno che l’altro.”
    Giuro che non sto dicendo palle.
    “Tu invece sei capelli morbidi da accarezzare, guance da baciare, gambe da pizzicare, pancia da morsicare…Tu sei perfetta! Lo vuoi capire?”
    Le accarezzo i capelli, mi sporgo per lasciarle un bacio sulla guancia, le pizzico leggermente una coscia, poi avvicino la mia testa alla sua pancia per morsicarla, un po’ come si fa con i bambini piccoli, e lei si mette a ridere.
    Improvvisamente si alza e si toglie i pantaloncini, rimanendo con le mutande del costume.
    “Beh, è un piccolissimo passo avanti, no?”
    “Un grande passo per l’umanità, piccola. La maglietta tra quanto?”
    Ci pensa un po’ su, poi si rialza e si toglie pure la maglietta.
    Mi guarda timida, finalmente in costume.
    E io la guardo soddisfatto. Di me e di lei.

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  9. #19
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    Predefinito Re: Prendimi per mano e scaldami il cuore...

    Capitolo 18

    Si è addormentata sul telo, a pancia in giù, senza mettersi la crema, e a quest’ora il sole picchia che è una meraviglia.
    Prendo la crema dal mio zaino e, senza svegliarla, comincio a mettergliela un po’ sulle spalle. Spero non la irriti quello che sto facendo. Non voglio fare cazzate.
    A contatto con il freddo della crema, si sveglia di colpo.
    “No, tranquillo, non ti disturbare, faccio io…”
    “Tesoro, ma stai scherzando? Stai tranquilla, giù. Chiudi gli occhi e lascia fare a me. Te l’ho mai detto che sono un massaggiatore professionista?”
    Si mette a ridere e, dalle spalle, la sento rilassarsi.
    “Metti in dubbio la cosa? Pagherai per questo.”
    “Mmh…e come? Comunque, finisci che poi la metto a te. Sei già rosso, scemo!”
    Io rosso?! Naah, impossibile. Ho la pelle più dura di una corazza! Mi guardo le spalle. Cazz°, ha ragione. Ed è solo mezzogiorno. E’ la fine!!
    Finisco di metterle la crema e gliela passo. Si alza, continuando a ridere e comincia a spalmarmela a quintalate sulle spalle. Santa donna, che avrei fatto senza di te! Ero preoccupato delle sue spalle e me ne sono completamente fregato delle mie.
    Improvvisa un massaggio sulle mie spalle di circa 10 minuti. Probabilmente i 10 minuti migliori della mia vita!
    “Ka, io avrei un po’ fame…”
    Cucciola lei! Povera, è anche ora, eh…
    La lascio sola con un bacio sulle labbra e promettendole di tornare 5 minuti dopo in compagnia di due bei paninozzi.
    Per fortuna la fila al bar è dalla mia parte e pochissimo dopo posso già essere da lei.
    Riesco a intravederla già in lontananza: è seduta sul suo telo e sta trafficando con il cellulare per ingannare il tempo, forse. La osservo un po’. Cavolo se è bella. Un giorno dovrà dirmi qual è stata la sua arma segreta che ha permesso di innamorarmi pazzamente di lei.
    No un attimo…‘Innamorarmi’? Con calma, per favore…!
    “Per fortuna sei arrivato, ho pensato di morire di fame!!”
    “Meglio tardi che mai, no?!”
    Si alza dandomi un bacio. Chissà se ha seriamente colto quello che intendevo dire.
    Mi siedo accanto a lei e cominciamo a mangiare i nostri panini.
    Diiiio che quadretto romantico! Io e lei stesi su una spiaggia a mangiare come due innamoratini…
    Ebbasta con sta storia degli innamorati, eh! E’ già la seconda volta che ci penso in 10 minuti circa.
    Finisco il mio panino e bevo un sorso di acqua. Intanto la scruto per bene. Cavolo, sa essere fantastica anche mentre mangia, può essere possibile?!
    “La smetti di fissarmi o cosa? Mi imbarazzi…”
    Diventa rossa e cerca di nascondersi frugando nella borsa.
    “Stavo pensando, scusa! La prossima volta fisserò la ragazza tutte tette!”
    Oddio no, cosa ho detto, stavo scherzando! Lo giuro!
    “Ah ecco. Mi sembrava strano, infatti…”
    “Stavo scherzando, dai!”
    Beve anche lei un po’ d’acqua poi si stende immediatamente, rivolgendo la testa dall’altra parte. Furbo Ka, davvero tanto furbo e intelligente.
    Mi stendo sopra di lei e comincio a spostarle i capelli per poi baciarle il collo.
    “Stavo scherzando, davvero…Secondo te, se a me piacesse una così, ti guarderei in quel modo?”
    “Forse no.”
    “Sicuramente, non forse! Quindi ora girati, alzati, abbracciami e baciami.”
    “Sempre a dare ordini tu, eh!”
    Si alza sorridendo e fa come le ho detto. La sento più rilassata, ora.
    Forse da questa prova di gelosia che abbiamo tratto un qualcosa che riesca a rafforzare la nostra fiducia. Oook, non chiedetemi cosa ho detto.
    “Vieni a fare il bagno con me?”
    Sbuffa alzando gli occhi al cielo.
    “Oh, ma sei fissato, eh! No, non ci vengo e non c’ho voglia. Chiedi alla tutte tette!”
    Si mette a ridere, e io con lei. Per vendicarmi della sua battuta di poco gusto, comincio a pizzicarle i fianchi: ormai ho capito che quello è il suo punto debole!
    Non appena la lascio in pace, si sdraia e si addormenta nuovamente.
    Resto un po’ ad osservarla, poi il caldo prende il sopravvento e la lascio in balia dei suoi sogni per farmi una nuotata.

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  10. #20
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    Predefinito Re: Prendimi per mano e scaldami il cuore...

    Capitolo 19

    Ammetto che la storia della ‘tutte-tette’ mi ha un po’ innervosito, ma ha ragione.
    Lo vedo il modo in cui mi guarda. Soprattutto riesco a distinguere il modo in cui guarda me dal modo in cui guarda le altre.
    E io amo pazzamente il modo in cui guarda me. Sono dipendente dal suo sguardo. Anche solo sentirlo su di me, mi fa sentire meglio.
    Sono sdraiata beatamente sul suo telo, indisturbata e baciata dal sole. Inoltre so che se dovessi aver bisogno di un suo sguardo o di un suo bacio, dovrei semplicemente tirarmi su e guardare al mio fianco. Cosa volere di più dalla vita? Niente, per ora!
    Improvvisamente sento delle gocce cadermi sulla pancia, a causa del mio stato di dormiveglia, non ci faccio caso. Poco dopo un qualcosa di fresco, bagnato e, soprattutto, pesante, decide di sdraiarsi su di me.
    Apro gli occhi di colpo, ed ecco lo sguardo di cui parlavo prima. Quello che è capace di farti scordare tutto, perfino dove ti trovi. Quello che, se continuerà ad essere così per ancora un po’ di tempo, finirà col farmi amare il possessore.
    “Mi sentivo solo…”
    Si costruisce un faccino triste e mi dà un bacio delicato sulle labbra.
    Gli accarezzo le guance per poi passare a giocare con i suoi capelli, ancora gocciolanti.
    “Vabè, ma questo non ti autorizza a venire a bagnarmi, no?”
    “Mmh…forse.”
    Si alza per fortuna da me e mi tende una mano, per aiutarmi a salire.
    Mi abbraccia, bagnandomi ancora di più. Mmh…però è fresco, eh!
    Improvvisamente mi prende in braccio. Lo sguardo cambia: dal dolce che era fino a 10 secondi fa, diventa furbo e ******o. Lo ammazzo, lo ammazzo!!
    “Che stai facendo?”
    “Daaai che non è difficile da capire!”
    “No aspetta, parliamone. Mi si rovinano i capelli e…”
    “Ma io mi sento solo! Ho provato ad andare a fare una nuotata senza di te, ma mi sentivo solo! Ti volevo qui vicino a me…!”
    Che cuuucciolo! Se non fosse che mi sta tirando per il culo…
    “Ok, ma…ma che palle, tu, con il tuo sguardo e i tuoi baci, non puoi sempre convincermi a fare tutto, cavolo!”
    Mi sorride, beffardo. Si ferma lasciandomi nell’acqua che ora mi arriva solo a metà gamba e, dopo avermi baciato, corre più in largo, tuffandosi.
    Che faccio qui? Torno al telo e ricomincio a prendere il sole!
    Ma ecco che due enormi tentacoli bagnati si impossessano di nuovo di me, ma sta volta non c’è scampo. Grido, mi dimeno, gli tiro calci e pugni, ma niente. Nel giro di 3 secondi sono già con la testa sott’acqua, in compagnia di quegli occhioni verdi. Toglimeli di dosso, per favore…
    Riemergiamo insieme e lui mi prende le mani tra le sue.
    Si avvicina e mi dà un bacio, poi mi sposta i capelli dietro l’orecchio, per bene.
    “Te l’avevo detto che oggi avresti fatto un bagno con me!”
    “Proprio volontariamente, direi! Non voglio vedere i miei capelli, non voglio vederli!”
    Si mette a ridere e continua a giocare con i miei capelli.
    “Ma non è vero, sono stupendi lo stesso…”
    “Ah beh, più belli dei tuoi sicuramente!! Ops…”
    Sgrana gli occhi e comincia a schizzarmi acqua. Posso odiarlo?!
    “Mi vien voglia di prenderti a sberle, sai?”
    “Ma tu hai appena detto che i miei capelli fanno schifo!”
    “No, non l’ho detto! Però, Ka, parliamoci chiaro. Dovresti usare uno shampoo più adatto a te e forse usare un po’ più di balsamo!”
    “Balsamo? Ma io mica lo uso! Non ho palle di star lì a mettermi 800 cose mentre faccio la doccia!”
    Ossantissimo Billie Joe. Questo ragazzo è peggio di un bambino.
    “Per caso quando fai la doccia usi il bagnoschiuma dei Gormiti e lo shampoo di Spongebob? No perché allora comincio a capire qualcosa!”
    Si mette a ridere e comincia di nuovo a rubarmi baci a caso.
    “No, ma se li trovi al supermercato, ti prego comprameli che poi ti do i soldi!”
    “Se vuoi il mio cuginetto ne ha uno a forma di macchinina, così nel frattempo giochi anche!”
    “Vada per quello a forma di macchinina, ma solo se è una Bat-mobile! Ma sa di fragola, vero? No perché sennò non lo voglio…”
    Oddio ma con chi sono capitata?! Tra tutti i ragazzi sulla faccia della terra, proprio lui doveva capitarmi? Ah si…i suoi occhi. Potrei anche accettare il bagnoschiuma a forma di macchinina per i suoi occhi.
    Continuiamo i nostri discorsi senza senso mentre nuotiamo qua e là, il tutto incorniciato da baci rubati. Non so come descriverlo. Penso che ‘perfetto’ sia l’aggettivo che riesca a rendere maggiormente quello che lui è per me.
    Torniamo al nostro posto e ci spaparanziamo al sole per asciugarci, mentre ci teniamo teneramente la mano.
    “Dio, quanto sei bella…”
    Ma perché deve sempre farmi questi complimenti, che poi io mi sciolgo? Eh?!
    Penso di essere diventata di mille colori.
    “E sei ancora più bella quando metti quel sorriso involontario e quando diventi rossa per un mio complimento. Ah, e sei bella perché non sei uno scheletro e soprattutto perché ti sei convinta che sei perfetta così come sei. Per non dire quanto sei bella con i capelli bagnati e con le spalle e la schiena rossa per il sole…Credimi quando ti dico che sei perfetta, tesoro…”
    Posso amarlo? Posso dirgli che lo amo?

    Commqnti qui (:

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