Ciao a tutte!
io sono Kaia, vi posto questa FF scritta circa tre anni fa, ma non ho mai avuto il coraggio di postarla e oggi grazie alla mia dolce amica di FF tartarugacuriosa che mi ha convinto ve la posto,verranno anche inseriti dei punti di vista da parte di tartarugacuriosa che fa parte della storia
spero vi piaccia
Niky qusta FF è dedicata a te
Un Viaggio Per Ricominciare*
Capitolo 1
la vita è il dono più bello che Dio potesse regalarci. È un dono prezioso che non va sprecato, ma si sa come funziona il mondo oggi chi troppo ha non è mai contento, e cosi spreca la sua vita finendo nel tunnel della droga dell’alcol e chi più ne ha più ne metta, la vita si sa è fatta di tanti periodi tra cui quelli belli e quelli brutti, i periodi belli riservano tante sorprese,ma anche quelli brutti che poi si trasformano in spiacevoli sorprese. La mia vita ha avuto un periodo particolarmente singolare, fatta di periodi splendidi e periodi catastrofici, mi ha riservato anche delle innumerevoli sorprese,tra cui una splendida famiglia, degli ottimi amici, e tante persone che mi vogliono bene. Sino a quel momento era tutto monotono nella mia vita, ma un giorno tutto prese una bella piega…
“sei sicura di voler intraprendere questo viaggio?”chiese mia mamma
“si mamma”dissi”sicurissima”
Io e mia mamma eravamo all’aeroporto stavamo parlando del viaggio che stavo per intraprendere, avevo deciso di partire per dare una svolta alla mia vita perché avendo avuto problemi con il mondo esterno non mi andava più di stare con le persone che mi circondavano
“sai com’è”continuò mamma”arrivi li, ti trovi male e vuoi tornare!”
Sorrisi. abbassai la testa la rialzai e feci cenno di no con la testa “dopo quello che mi è successo secondo te avrò nostalgia di questo posto?!”
Mia mamma mi guardò aveva gli occhi lucidi.
Sospirai “prometto che mi farò sentire ogni santo giorno”
“si spera!”esclamò mio padre
Sorrisi. Guardai l’orario era già ora di andare “bè cari miei è giunta l’ora!”
Salutai mia mamma che aveva ormai le lacrime che le solcavano il viso con un dolce abbraccio che mi strinse forte a se” ti voglio bene “ mi sussurrò “anche io”contraccambiai sciogliemmo il nostro abbraccio e andai verso mio padre anche lui era triste ma nel suo piccolo riusciva a non farlo capire “fai la brava e se hai bisogno chiama!” disse gli feci l’occhiolino ed infine salutai mio fratello Peppo di soli 15 anni un ragazzo d’oro che capiva tutto al volo era stato il primo a sapere del viaggio cerco in tutti i modi di farmi ragionare ma non ci riuscì.
“fai la brava!”disse
“anche tu”dissi sorridendo
“fatti sentire”continuò”se no ti tartasso finché non rispondi al telefono”
Sorrisi. Lo abbracciai, dopo aver sciolto il nostro abbraccio guardai i miei familiari li salutai per l’ultima volta con un sorriso, poi andai verso l’ala partenze dell’aeroporto. Ero ormai riuscita a raggiungere il mio scopo andare via da questo posto schifoso, la mia meta era una:Milano, forse li avrei incominciato una vita diversa,avrei conosciuto persone migliori. Quando ormai l’aereo stava per partire guardai per l’ultima volta Cagliari senza rimpianti per ciò che mi accingevo a fare. Dopo 50 min di viaggio arrivai a Milano. Era già buio e c’era abbastanza freddo per dire che eravamo solamente alla metà di settembre, chiamai un taxi, salì in macchina e il taxista molto gentilmente chiese”dove la porto signorina”
Estrassi i biglietti dalla borsa e lessi il nome dell’hotel
“al jolly hotel grazie” dissi gentilmente
“d’accordo” disse “sento un accento che non è di qua o sbaglio?”
Sorrisi “si effettivamente non sono di Milano, vengo da Cagliari”
“lei viene dalla bellissima Sardegna”esclamò
Sorrisi. Chissà perché ogni volta che si parlava della Sardegna tutti la ritenevano una specie di paradiso terreste dove ognuno poteva fare ciò che vuole senza che nessuno gli rovini l’esistenza
“scusi la curiosità”continuò il taxista “come mai qua?”
“viaggio di piacere”mentì
“capisco”concluse il taxista
Dopo circa 20 minuti di viaggio arrivai in hotel pagai il taxista, presi le valige ,e entrai in hotel e mi diressi alla reception, dove ad aspettarmi c’era un tipo abbastanza giovane
“buona sera!”disse con uno splendido sorriso
“salve”dissi”sono la sign. Gargano ho prenotato qua una stanza”
“si subito” disse il tipo mi porse delle chiavi e poi un foglio “queste sono le chiavi della stanza”disse
“e poi in questo foglio gli orari di pranzo cena e colazione”concluse.
Sorrisi .”grazie”dissi
“ le auguro un buon soggiorno all’interno del nostro hotel”disse
Mi diressi nel piano della camera e come aprì la porta mi trovai di fronte ad una camera bellissima e abbastanza grande, era molto illuminata con un’ampia finestra in una parete vi era, messo per lungo, un letto con affianco un comodino con sopra una lampada e d un telefono, affianco vi era uno specchio,al centro della camera un tavolo con due sedie, vicino alla porta c’era una seconda porta, risultava il bagno, di fronte al letto c’era un mobiletto con sopra un televisore, la finestra era coperta da una tenda. Appoggiai tutte le valige guardai l’orario era ormai tardi per uscire decisi di rimanere li e di mettere in ordine la roba nell’armadio, sarei uscita l’indomani in cerca di un lavoro e di una casa, visto che sarei rimasta in quella stanza sinché non trovavo un’altra soluzione. Nel mentre mettevo in ordine la roba senti squillare il mio cellulare andai e lo estrassi dalla borsa lessi il nome sul display –tina- risposi
“pronto”
“pronto Ana sono Tina”disse”perché non me l’hai detto???”
“detto cosa???”dissi incuriosita
“che partivi!”esclamò
“nessuno sa che sono partita,tu come lo sai???”dissi
“bè tuo fratello è passato casualmente a dirmelo in questo momento!”disse”perché l’hai fatto??”chiese
Sorrisi”perché non mi andava di stare in quel posto all’infinito con gente che mi volta le spalle all’improvviso!”dissi “è una sorta di nuova vita quella che sto intraprendendo”
“si ma tu lo sai che io e le altre eravamo pronte a difenderti a spada tratta”disse
“lo so e per questo ti ringrazio”dissi
“so che sei già a Milano, Asia per carità ragiona cosa ci fai tutta sola a Milano!”
“ te l’ho già spiegato!”dissi
“vabbè se questa è la tua ultima decisone, la rispetto”disse
“Tina grazie”
“però se hai bisogno sappi che se anche sono lontana sono qui ad aiutarti”
“ora cicci ti devo lasciare fai da brava a presto”
“a presto” e chiudemmo la comunicazione
Tina ovvero Martina è sempre stata la mia migliore amica con cui ho condiviso splendidi momenti, mi difese nel periodo in cui tutti mi andavano contro, qst decisione la presi di nascosto da lei, poiché avrebbe fatto di tutto pur di non farmi partire. Dopo aver finito di riordinare tutto scesi giù per la cena, e dopo cena mi buttai subito nel letto e mi addormentai di colpo.
-driin,driin-
La sveglia suonava all’impazzata era già ora di alzarmi, con molta calma mi alzai mi lavai mi cambiai, l’intenzioni di quel mattino erano abbastanza buone dal mio punto di vista:trovare un lavoro. Scesi a colazione e poi usci via per le strade di Milano, dopo scarsi risultati in cerca di qualcosa che potessi fruttare il mio conto in banca decisi di fermarmi ad un bar per fare uno spuntino. Entrai in un bar molto carino in stile moderno, mi avvicinai al bancone
“buon giorno” disse un ragazzo molto carino occhi celesti con un ciuffo che ricadeva sul viso”cosa ti porto?”
“un cappuccino grazie”dissi
“d’accordo”disse”arriva subito”
Nel mentre aspettavo il mio cappuccino lessi un annuncio lasciato sul muro-cercasi aiutante per questo bar nelle ore pomeridiane /notturne per info rivolgersi alla direzione o al numero…-il ragazzo mi porto il cappuccino
“eccoci qua!”disse
“grazie”dissi”senti posso chiederti di poter parlare con la direzione per quel posto” dissi indicando il foglio
“eccomi qua!”disse”sono io la direzione”
Lo guardai con uno sguardo enigmatico. Rise
“scusa sono un cafone!”disse”mi chiamo Luigi e sono io il proprietario di questo bar”disse
“ah!ora capisco”dissi sorridendo”piacere io sono Anastasia”
“bene Anastasia”disse”allora benvenuta a bordo”
Sorrisi nel mentre entro un ragazzo alto moro molto carino. Chiese un caffè poi si girò mi guardo e mi sorrise contraccambia, dopo aver servito il ragazzo Luigi mi mostro un foglio
“questo lo devi portare compilato”disse sorridendo
“d’accordo!”dissi”quando inizio????”chiesi
“anche stasera se non ti reca problemi!”esclamò
“d’accordo”dissi
Finita la mia colazione andai a pagare salutai Luigi,e una cosa l’avevo risolta avevo trovato un lavoro per potermi pagare l’albergo e magari anche gli studi non era il massimo , ed andava anche contro i principi di mio padre che mi proibiva di lavorare in un qualsiasi bar nel mentre ero già un pochetto lontana dal bar senti una voce chiamarmi
“ei tipa”diceva”dico a te” mi voltai era il ragazzo del bar, mi avvicinai
“dimmi”dissi
“hai dimenticato questo sul bancone”e mi mostro un foglio del lavoro
“oh grazie mille” dissi
“prego…Comunque piacere io sono Dani”si presentò
“piacere mio sono Anastasia “
“sento un accento che non è di Milano!”disse
“esatto”dissi sorridendo”vengo dalla Sardegna”
“ e come mai qua?”chiese stupito
“mmm viaggio di piacere “dissi
“capisco capisco”affermò lui guardò l’orologio “bè Anastasia io devo andare ci vediamo presto a Milano”
Lo salutai e prendemmo due direzioni diverse.
Nel mentre camminavo ancora per Milano,mi squillo il cellulare lo estrassi dalla borsa e lessi il nome nel display – Roberto- risposi
“pronto”
“tesoro sei già a Milano?”chiese subito Roberto
“Comunque ciao…e si sono già a Milano”dissi
“dove ti trovi”chiesi
“sono in giro per le vie e ho appena trovato un lavoro”dissi”sto comunque ancora vivendo in hotel”
“capisco”disse”stasera ci incontriamo devo parlarti”
“stasera lavoro “dissi “la al birillo bar”
“be vuol dire che verrò a fine turno” disse
“d’accordo!”dissi”ora vado a stasera “
“ciao a stasera”disse
Chiusi il telefono e continua il mio giro,
La sera arrivai al bar come entrai notai subito un certo movimento, mi avvicinai al bancone e come Luigi mi vide mi salutò con uno splendido sorriso
“salve “salutai
“ciao Ana”disse lui”allora per cambiarti questa porta a sinistra la troverai tutto ciò che ti occorre”
“d’accordo”dissi sorridendo e mi diressi nello stanzino
Lo stanzino era un luogo molto bello una stanzina niente male con un tavolo al centro degli attaccapanni, una finestra che dava alla strada coperta da inferriate e da una tenda, notai che sul tavolo c’era un grembiule con su scritto – per Ana- presi il grembiule lo indossai e usci fuori ed inizia ad aiutare Luigi. Il lavoro a fine serata non era poi tanto, arrivò Roberto
“ciao” disse
“ciao tesoro”salutai
“possiamo???”chiese
“no come vedi sto lavorando, devo lavare le ultime cose”
Mi si avvicinò Luigi “Ana lascia stare vai ci penso io”
“ma no dai tranquillo ci vuole un ‘attimo”dissi
“ho trovato il foglio”disse lui
Sorrisi.
“dai lascia stare “continuò
“sicuro???”chiesi
Fece cenno di si con la testa mi lavai le mani lascia stare tutto andai a cambiarmi salutai Luigi ed usci con Robert
“allora “dissi
“bè non ci giro intorno”disse lui”pensavo che potresti venire a vivere con me”disse
Lo guardai molto seria”no, non posso”dissi
“perché?”chiese
“sarei d’impiccio”dissi
“tu non sei mai d’impiccio” replicò
Guardai Roberto con aria molto severa “senti Roberto sappiamo entrambi a cosa andiamo in contro se vengo a vivere a casa tua e non mi sembra il caso!”dissi”capisci???!”
“capisco benissimo”disse Roberto
“ecco veramente grazie del tuo aiuto ma non ne ho bisogno”dissi “ora vado ciao”
“ciao”disse Roberto
L’indomani mattina mi sveglia presto feci il solito passaggio di routine e scesi giù lascia un foglio alla reception con su scritto che per la colazione non sarei stata presente. Andai al bar a fare colazione entrai e trovai Luigi che faceva animatamente zapping con il telecomando , più che altro cercava di far funzionare il telecomando , probabilmente le batterie erano scariche.
“salve “salutai timidamente
“buon giorno Ana”disse lui con il suo classico sorriso”cosa ti porto???”chiese lasciando il telecomando sul tavolo e dirigendosi dietro il bancone , lo segui a ruota
“un bel cappuccino!”dissi
“d’accordo!”disse lui “bè ieri com’è stato il tuo primo giorno di lavoro???”chiese
“bè tranquillo oserei dire”dissi sorridendo”però una cosa non va bene!”dissi molto seria
“cosa?”disse luigi preoccupato
“ti prego, ti scongiuro,ti supplico non chiamarmi Ana chiamami Asia”dissi sorridendo
Luigi rise. “d’accordo mi sono spaventato pensavo a qualcosa di più serio”disse e mi servi la colazione
Nel mentre la porta si apri ed entro un ragazzo che si avvicinò al bancone lo guardai era Dani continua a fare colazione dopo pochi minuti che Dani ordinò si girò a guardarmi e disse
“oh! Guarda guarda chi si rivede!,Anastasia!!”
Sorrisi”già”
“come stai???”chiese
“tutto ok!”dissi
“mi fa piacere”concluse
Finita la mia colazione pagai il tutto compresa anke quella di Dani, ed usci, questa volta con un’intenzione molto grande iscrivermi all’università la mia facoltà preferita:giurisprudenza,dopo essere arrivata in sede mi iscrissi avrei iniziato i primi di ottobre.
eccovi qua il terzo capitolo chiedo scusa per la lunghezza (anche degli altri due)....
Capitolo 3
I giorni passarono avevo preso il mio primo stipendio, ma non avevo trovato ancora una casa dove stare , con il passare dei giorni arrivò anke ottobre ed è cosi che iniziò il mio primo giorno di università. La mattina ero abbastanza agitata, ero sveglia da prestissimo,Roberto decise di accompagnarmi lui personalmente…
“stai calma”disse”andra tutto ok!”
“è una parola”dissi
Rise “guarda anke io ero come te all’inizio ma poi appena ci fai il callo, non sarai più così tesa”concluse, Roberto era il mio ex fidanzato ci siamo conosciuti in una gita a scuola prima sembrava una salda amicizia ma poi si trasformò in un amore profondo fino al giorno in cui per colpa del fato ci lasciammo, lui dovette partire per forza a Milano per problemi di studio dovuti all’università, frequentava in genieri e il ramo che richiedeva lui è presente solo in alcune città tra Cui Milano, fu lui a consigliarmi di venire a Milano per staccare un po’ la spina.
Mi lascio di fronte al cancello dell’università
“vabbè grazie per il passaggio”dissi
“di nulla”disse”stai tranquilla” mi fece l’occhiolino e se ne andò
Guardai quel enorme edificio, dove avrei passato i miei 5 anni, andai verso la bacheca dove vi erano esposti tutti gli orari controllai l’orario del mio corso
“****a la mattinata inizia già male …diritto romano”dissi
Una ragazza dietro di me rise pacatamente, mi girai per capire chi fosse , mi sorrideva sorrisi anke io, poteva avere la mia età mora con la frangia occhi castani molto carina
“e già”disse”piacere sono Filippa e siamo nello stesso corso”
“piacere sono Anastasia”dissi
“non sei di Milano??!!”
Sorrisi”no non sono di Milano”
“si sente”disse lei guardò l’orologio “bene direi che possiamo anke andare “ e cosi ci dirigemmo nella sala dove si sarebbe tenuta la prima lezione nel mentre chiacchieravamo nel corridoio una porta si apri e mi venne adosso tanto da farmi cadere e buttarmi giu
“Ana!”esclamò Filippa”santo cielo,tutto ok!?”
“si si tutto ok”disse cercando di rialzarmi
“oh ****a!”disse il ragazzo che apri la porta”Anastasia scusami non l’ho fatto apposta!”
Guardai quel ragazzo era Dani sorrisi”lo so”dissi
Mi porse una mano per aiutarmi ad alzarmi
“non è un bell’inizio vero?!”dissi ironicamente
“e no per niente direi”disse Dani che mi aiutava a raccogliere i libri
“stai più attento la prossima volta”disse”Filippa
“non l’ho fatto apposta lo giuro!”si giustificò Dani
“questo lo so “dissi “a meno che tu non abbia degli occhi che riescono ad intravedere oltre le porte”
Dani rise. anke io con lui
“direi che è ora di andare”disse Filippa
Salutai Dani e segui Filippa, la giornata era molto noiosa cercavo di seguire ma a scarsi risultati, a fine giornata Filippa mi porto in un piccolo giardino della sede dove trovai sedute tre ragazze che ridevano allegramente
“ciao ragazze”disse Filippa
Le ragazze si girarono e ci guardarono con dei splendidi sorrisi
“ciao Fili”dissero
“lei è Anastasia” mi presento Filippa “loro sono Rita…”
“ciao piacere”disse una ragazza bionda occhi verdi molto alta
“…Giusy…”
Mi salutò con la mano e con un sorriso era una ragazza dai capelli neri e occhi celesti stupendi
“ed in fine Nina!”
“piacere Nina”disse una ragazza dai capelli rossi con degli occhi castano chiaro bella anke lei
“il piacere è tutto mio”dissi sorridendo
“fammi un po’ indovinare “disse Rita “6 sarda”
Sorrisi diventai tutta rossa”si!”
“si sente tantissimo l’accento”disse Rita
Sorrisi. “ragazze”disse Filippa”propongo di uscire stasera”
“mi dispiace ma io lavoro e non sarò presente”dissi
“lavori! e dove?” chiese Filippa
“al birillo bar già da u n mese”
“caspita beata”disse Filippa “un giorno promesso passiamo a trovarti!”
Sorrisi. Dopo una chiacchierata tornammo tutte nelle proprie aule a seguire i propri corsi.
La sera al bar c’era molto movimento tanto che Luigi mi mise a prendere delle ordinazioni dal tavolo.
Ad un certo punto mentre servivo un tavolo la porta si apri,ed entrarono un gruppo di ragazzi che si sistemarono in un tavolo, portai l’ordinazione a Luigi e poi servi il tavolo dei ragazzi
“salve cosa vi porto”dissi sorridendo
“ciao Anastasia!”disse uno di questi ragazzi era Dani
“ciao Dani…come mai qua?”
“bè volevo farmi perdonare per quello che è successo stamattina”
“ma figurati il mio faccino è ancora tutto intero!”dissi facendoli l’occhiolino
“oggi sei anke in compagnia”dissi osservando gli amici
“già sono un cafone non te li ho presentati”disse “loro sono Carmine…” un tipo alto biondo ceneri occhi tra il verde e l’azzurro molto carino
“piacere Ka…” e mi strinse la mano
“…Marco..”un tipo alto riccioluto molto timido moro
“piacere Pedro” mi strinse la mano
“ed infine Stefano”un tipo alto capelli neri occhi neri
“piacere Ste”mi strinse la mano
“piacere mio io sono Anastasia ma potete chiamarmi Asia”
I ragazzi sorrisero” bene ed ora cosa vi porto???”
“quattro caffè!”disse Dani
Sorrisi mi girai e mi diressi verso il bancone per preparare i caffè ai ragazzi
Nel mentre…
“carina la tipa “disse Ka
“non è di Milano”disse Dani”viene da Cagliari”
I ragazzi sgranarono gli occhi quasi increduli su ciò che Dani aveva detto
Ste rise.”dai Dani finiscila di prenderci per il culo!”
“si ok sei bravo negli scherzi però ora stop!”disse Pedro
“raga ve lo giuro!”disse Dani”vabbè se non ci credete glielo chiedo di persona di fronte a voi!”
Tornai con il vassoio dei caffè e li distribui. “prima che te ne vai “chiese Dani “posso farti una domanda?!”
Sorrisi. “prego!”
“è vero che sei sarda?!
Sorrisi.”eya!”esclamai
I ragazzi sgranarono gli occhi a più non posso ,risi
“ooooh! Visto che non vi stavo prendendo per il culo! “disse Dani
“eppure si sente che sono sarda!”esclamai”il mio accento è riconoscibile ovunque”
“non ci avevo fatto caso”disse Ka
Sorrisi e mi diressi al bancone da Luigi
“noto con piacere che stai già facendo tante amicizie!”
“si il tipo è un amico dell’univerità”dissi sorridendo”mi ha presentato gli amici”
Sorrise. “sono contento”
Dopo che i ragazzi finirono Dani si avvicinò al bancone per pagare
“quanto ti devo” disse
“nulla offre la casa”dissi
“scherzi vero??”chiese allibito
“no alla prossima”dissi facendo l’occhiolino
Sorrise. Si avvicinarono gli altri ragazzi che mi ringraziarono, mi salutarono ed andarono via.
Ecco il nuovo capitolo!scusate per l'assenza un pò di impegni poi ho perso maggior parte dei file dove avevo scritto la storia vedrò di rimediare... un bacio!
chiedo scusa per gli errori ma è stato scritto di notte per lo più di fretta
Capitolo 4
I giorni ormai passavano ero molto tranquilla, in questa nuova vita, sentivo i miei genitori ogni giorno ed erano contenti di sapere che avevo già dato due esami, così in fretta. Ormai era di routin che i ragazzi venivano ogni sera a trovarmi per fare la solita chiacchierata con me e per farmi ridere.
Una mattina mentre io ero occupata a sistemare delle faccende al bar entrò Ka
“ei ciao”mi salutò
“Ciao Ka”risposi “come mai da queste parti?”
“sono venuto a fare colazione”
“così presto”risposi in effetti erano le otto del mattino, un orario insolito per venire a fare colazione per un ragazzo
“si dopo devo passare all’università”ammise infine
Sorrisi “che ti porto?”
“mmm, un caffè e una brioche”chiese
Mi diressi verso il bancone per fare la colazione a Ka, mentre facevo il caffè mi chiese
“stai ancora vivendo in hotel?”
“yes”dissi porgendogli il caffè”per ora non trovo nulla”dissi “Milano è decisamente cara con gli affitti, e poi trovo le case siano davvero piccole per i prezzi che hanno,poi io mi sto pagando gli studi e con questo lavoretto cerco di mantenermi”
“si Milano è sempre stata cara”ammise Ka “però ti ho trovato un rimedio”disse lui
“cioè?”chiesi confusa
“c’è un amico che si sta trasferendo e sta vendendo la propria casa”mi disse “pensavo che se volessi si poteva andare a vederla…il prezzo è veramente comodo, so che magari tu hai tante spese…la cifra mi sembra abordabile”
Sorrisi. Ero completamente indecisa sul da farsi. Se avessi detto si, magari passavo per quella che aveva bisogno d’aiuto se avessi detto no sarei passata per quella sgarbata e magari Ka si sarebbe pure offeso.
“io… non lo so…cioè…”
Lui mi guardò strano “vabbè ti lascio pensare”disse lui serio
“e va bene vengo”ammisi
Ka sorrise. Era il più bel sorriso che avessi mai visto. Conoscevo i ragazzi da poco eppure lui era sembrato il più solare il più giocherellone il più simpatico. Una persona molto espansiva.
“alle 7 passo a prenderti”disse facendo l’occhiolino. Pagò ed uscì
“addirittura il cavaliere”disse Luigi uscendo dal retro
“ma no…è solo per una casa, siamo solo buoni amici”ammisi
Luigi sorrise. Un sorriso poco convincente a dire la verità.
La sera erano le sette iniziai a chiudere tutto il locale, chiusi la serranda e rimasi fuori nella panchina ad aspettare passò un quarto d’ora, poi 20 minuti ma di Ka nemmeno l’ombra avevo acceso una sigaretta, mi alzai dalla panchina.
-c’era d’aspettarselo- pensai- stupida io che mi sono fidata di un ragazzo che conoscevo da una settimana neache- sorrisi
Mi aveva preso per il c**o. Ka il ragazzo così solare mi aveva preso per il c**o. Decisi di andare a mangiare fuori. Pensai al Mc Donald più vicino, avrei fatto passare quel brutto episodio con un’abbuffata di schifezze.
Finalmente dopo svariati giri riuscì a trovarne uno. Ordinai e mi sedetti di fronte ad una grande vetrata e mi misi a guardare fuori. Milano era una grande città sempre in movimento, costantemente chiassosa, e sempre ricca di gente a tutte le ore, avevo scelto bene la mia metà una città euforica era quello che mi serviva, sempre illuminata da insegne, lampioni. Una città che avevo sempre adorato e che finalmente avevo raggiunto. Dopo aver finito di mangiare quelle schifezze terribilmente buone. Ritornai in hotel mi sdraiai sul letto e pensai dovevo trovare una soluzione per andarmene via da quell’hotel. Non potevo più stare li.
Avrei dovuto trovare una soluzione.
Avviso: non mi funziona il collegamento per linkarvi dove commentare, in tal caso nella prima pagina di questa ff trovate il link funzionante scusate il disagio
Ciao a tutte le ragazze che stanno leggendo la ff!!mi fa piacere che vi piaccia!so che la state leggendo e che mi mandate mess privati per dirvi quanto vi piace e per farmi i complimenti,vi ringrazio, questa è opera del mio cervellino di tre anni fa!
purtroppo dovete avere mazzi di pazienza!posterò molto letamente!perchè ho perso tutti i file della ff li sto riscrivendo per poi trascriverli sul pc!poi tra il lavoro e il mare XD
questo capitolo verrà diviso in due parti! è molto lungo!!!
un bacio buona lettura!
Capitolo 5(parte1)
L’indomani mattina arrivai presto al bar e iniziai a fare zapping tra i canali.
Non c’era niente di decente in tv. Lasciai su mtv. Almeno un po’ di musica quella mattina mi avrebbe messo di buon umore.
Entrò luigi pronto per la giornata
“buon dì”salutò
“giorno”dissi io tutta sorridente
“com’è andata ieri?”
“non si è presentato”dissi semplicemente “avete giornali tipo il baratto qua a Milano sto cercando casa”
Luigi sgranò gli occhi come scusa?”
“ho chiesto se a Milano avete giornali come il baratto”dissi “c’è qualcosa che non va nel fatto che cerco casa?”dissi sorridendo
“no intendevo Ka” disse
“non si è presentato”dissi semplicemente
“ma perché”esclamò lui
“non lo so ammisi sorridendo, avrà avuto le sue ragioni”dissi
Luigi ciondolava la testa in forma di dissenso, mi diede una pacca sulle spalle e si mise a mettere i menù nei tavoli.
“il giornale?”chiesi “sai la casa mi serve il prima possibile”dissi ridendo
“oh tranquilla, arriva tra un po’ con il resto dei giornali” e mi fece l’occhiolino.
La mattinata passava tranquilla ogni tanto entrava qualche cliente e io intanto sfogliavo il giornale intenta a segnare tutte le case che potessero interessarmi.
La porta ad un certo punto si aprì di botto e qualcuno venne correndo a grandi passi verso me
“scusa”disse con respiro affannato
Alzai la testa dal giornale
“ei ciao Ka”risposi sorridente
“ti prego scusami”disse
“no dai può capitare”ammisi
Lui sorrise. “allora stasera vieni a vederla?”
“no purtroppo ho già preso un impegno con un altro tipo”mentì” devo vedere una casa questa sera”
Ka mi guardò stranito e confuso
“bè tu ieri sera non ti sei presentato, ho pensato che avessi cambiato idea, così ho reputato giusto stamattina mettermi in contatto con qualcuno per un’altra casa”
“io mi sn addormentato”disse “ e mi sn svegliato stamattina, vestito ancora come ieri, non ho cambiato idea non volevo che capitasse questo episodio”
Sorrisi “ripeto capita Ka” mi alzai e posai il giornale dietro
Ka continuava a fissarmi serio e confuso aveva un paio di occhi celesti che non avevo notato prima. Belli limpidi e sinceri. Sostenni quello sgurado.
“ma io non ci ho ripensato”disse serio
Mi stava irritando. Mi stavo innervosendo
“senti Ka”dissi seria “ io sono nuova da queste parti, ho accettato il tuo invito a vedere questa casa e tu non ti presenti, ti conosco si e no una settimana mettiti nei miei panni come faccio io a fidarmi di uno come te, che conosco così poco, poi dopo quello che hai fatto ieri, avanti su come posso fidarmi una seconda volta”
Ero irritata e nervosa, guardai Ka che era serio ma poi un sorriso fioccò nella sua bocca
“bello smalto”disse
No. Non era possibile. Gli avevo appena fatto un cazziatone e lui come risposta cosa aveva detto? Mi aveva fatto i complimenti per lo smalto. Non era possibile.
“no aspetta”dissi “io ti cazzio e tu mi dici che ho un bello smalto!?”
Lui rise “non mi arrendo!”ammise
Ci ragionai su guardando quelli occhi che sorridevano, se ci avesse ripensato stamattina non era qua,ammisi,bè una seconda possibilità si poteva dare…ma solo una….
Sorrisi “ e va bene!”dissi “verrò a vedere questa casa, ma se stasera fai lo stesso scherzo di ieri, non mettere più piede qua dentro!”
“sarò puntuale!dopo ci mangiamo una pizza”ammise “ e al tipo che dirai?”
Risi. “ non c’è nessun tipo Ka, l’ho fatto per vedere come reagivi!”
Lui sorrise “sei una tipa tosta!” ammise
“non immagini quanto!!”disse lei
“ a stasera”disse uscendo
Luigi si diresse verso di me.
“ah si si buoni amici” e prese due menù portandoli al tavolo e sedendosi per poi guardarmi “ ci credo solo se lui la smette di mangiarti con gli occhi!!”
Risi “dai Luigi non dire c***te per cortesia!”
Lui rise “come vuoi!” e continuò a guardarmi con un sorriso poco convincente
“amici”sospirò ridendo
Presi lo scottex e glielo tirai adosso lo prese con due mani mi guardò in faccia e scoppiammo a ridere...
Come promesso vi posto la parte due!anche se avrei voluto dividerlo in tre parti perchè è praticamente lunghissimo!!!
per la prossima postata dovete evere pazienza, perchè in questo periodo non sarò a casa!prtò prometto che posterò il prima possibile
grazie per tutti i commenti
Capitolo 5(parte 2)
La sera chiusi tutto con molta calma uscì dal bar chiusi la serranda, e mi sedetti nella panchina vicino al bar in attesa di Ka.
Alzai la testa verso il cielo. Non si vedeva una stella il cielo era potenzialmente rosso, minacciava pioggia, da quando ero a Milano quel tempo aveva fatto da padrone.
Girai lo sguardo verso la mia sinistra e vidi arrivare un ragazzo, chiuso nel suo giubbotto con la sciarpa con una sigaretta in mano. Sorrisi. Non mi aveva dato buca
“sono puntuale”ammise
“vedo”dissi sorridente”hai rispettato gli accordi” e mi alzai dalla panchina
Sorrise e mi fece strada.
Camminavamo l’uno affianco all’altro. Regnava sempre il silenzio e non capivo perché.
Odiavo il silenzio più di me stessa. Mi metteva in imbarazzo. Ogni tanto il ragazzo si girava e mi sorrideva. Dovevo ammettere che aveva un bel sorriso. Dopo un po’ mi chiese
“com’è andata al bar?”
“bene”ammisi “Molto movimento”
“a Milano è la settimana della moda”disse serio
“ah capisco”dissi
“tu segui la moda?”
“ma mi hai visto??”dissi ridendo la sera indossavo un paio di pantaloni neri una un maglione e un paio di all star nere e poi un giubbotto
“sei alla moda anche così”disse guardandomi “vesti giovanile”
“anche tu”dissi osservando quei jeans largi
Sorrise, girammo in un vialetto per poi finire di fronte ad un portone
Suono il campanello
“ chi è?”rispose una voce metallica
“Alex sono Ka”disse
Il portone si aprì e Ka spinse si girò e mi guardò sorridendo.
Quel sorriso mi piaceva poco e niente per la verità
Alla porta trovammo un ragazzo moro con qualche mesce bionda un ciuffo che gli ricadeva sulla parte destra che gli copriva un po’ l’occhio. Sorrideva. Lo osservai meglio aveva un bracio totalmente tatuato, capolavori, e anche il collo non era da meno, portava un anello nella mano sinistra, nell’anulare. Mi guardava e mi sorrideva
-pessima idea Asia- pensai- pessima, qua la finisco male-
“ciao”salutò il ragazzo
“ciao”dissi
“prego entrate”disse facendoci entrare
La casa era molto ampia, la stanza in cui ci trovavamo era un ampio salone, un tappeto in terra, un divano nero al centro della stanza, un televisore alla fine della parete una finestra sulla destra e qualche vaso qua e la, una pila di cd nella parete di sinistra dove c’era un radione.
“io sono Alex”si presentò
“Asia”dissi
“bellissimo nome”disse lui
“è un nick, il suo vero nome è Anastasia”s’intromise Ka
“addirittura, hai un nome principesco!”esordì Alex
Sorrisi
“allora come puoi vedere, questo è il salone…fatti un giro bella, guarda tutto e poi dimmi cosa ne pensi”disse lui “Ka noi beviamoci una birra!” concluse
Alla fine non era male come ragazzo. Mi tranquillizzai. Mi feci un giro per la casa, vi erano due stanze da letto uguale con una finestra ciascuna e con un letto da una piazza e mezzo, un comodino e degli armadi, tutto in stile moderno, il bagno era molto semplice, c’era anche uno sgabuzzino.
Tornai in cucina, ampia anche quella un angolo cottura ampio, un frigo e un freezer affianco un’ampia finestra anche li, una tv, e vari mobili per le dispense
“che te ne pare?”chiese Alex
“ampia, luminosa, davvero bella”
Sorrise. Guardai Ka che sorseggiava la sua birra.
“allora io questa casa te la do ammobiliata, perché ne ho acquistata un’altra e ho già i mobili, porterò via forse solo le cose come posate i vasi i cd ecc. per il prezzo non ti preoccupare potrai pagarmi a rate, darai i soldi a Ka che poi li darà a me”disse lui
Sorrisi “grazie”
“oh figurati”rispose lui “ so cosa vuol dire, io da Legnano mi sono trasferito qua, ho aperto un negozio di tatuaggi per potermi mantenere,e con i soldi ricavati bè mi sn comprato questa casa, poi dopo andando avanti ho deciso di traslocare, poi Ka è un amico ”
“fai tatuaggi??”chiesi curiosa
“yes, ho lo studio a Milano”disse “perché?”
“adoro i tatuaggi”ammisi
“oh questo mi fa piacere!”ammise lui “ti aspetto in studio allora!”
“da quando potrà venire a viverci?”chiese Ka
“da dopodomani”ammise lui
“perfetto”dissi
“tutto chiaro?”disse Ka alzandosi
Annuì con la testa
“bene direi di andare”disse il ragazzo “Alex grazie per la birra e la disponibilità”
“grazie a te Ka, Asia ci si vede a Milano!”
Annuì ed uscimmo dalla casa.
“gentile il tuo amico”
“già”disse lui
Poi calò il silenzio. Un tuono. Mi preoccupai.
“tranquilla faremo in tempo ad arrivare a casa”
-A CASA????- pensai-DOVEVAMO MANGIARE UNA PIZZA SE NON SBAGLIO-
“la faccio portare a casa”disse il ragazzo come se leggesse nella mia mente “le pizzerie saranno piene”
Lo guardai stranita
“tranquilla non ti mangio”disse sorridendo
Facemmo un po’ di vie a piedi giranno per un cortile e alla fine arrivammo di fronte ad un portone, aprì la porta e ci trovammo in un piccolo andito di 2 metri dove poi sulla destra c’era un salotto e sulla sinistra la cucina di fronte a noi c’era una porta che non so dove portasse.
Il soggiorno era ampio alla fine vi era un pianoforte a coda e due chitarre sul fianco destro
Nella parete comunicante con l’adito vi era un televisore e di fronte un divano, in una parete vi erano delle mensole con dei libri e poi sul fianco sinistro del divano uno stereo e una quantita enorme di cd
“posa tutto sul divano tranquilla”ammise
Non me lo feci ripetere due volte posai tutto sul divano,e poi lo raggiunsi in cucina.
Un angolo cottura ampio con al fianco un frigo più il freezer, un tavolo al centro della cucina, di fronte ad esso una tv e una bellissima finestra ampia,nell’ultima parete due armadietti.
“posso andare in bagno?”chiesi
“certo”rispose lui” guarda la porta chiusa apri nel corridoio l’ultima porta di fronte a te.”
Entrai velocemente in bagno mi sistemai i capelli raccogliendoli in una coda e poi uscì tornando in cucina.
“come la prendi la pizza?”chiese Ka con una sigaretta in mano leggendo il deplian
“margherita”dissi semplicemente
“mmm io sono indeciso, però prenderò la solita salsiccia piccante”
“poi fammi sapere quanto ti devo!”dissi
“non se ne parla nemmeno!”disse Ka “sei mia ospite!”
“oh non rompere!”dissi
“no cara non rompere tu!”disse lui “ e ora chiamiamo quella maledetta pizzeria prima che si riempia e forse per domani mattina abbiamo le pizze”
Risi,lui fece lo stesso, prese il telefono e chiamò, ci sarebbe voluto un quarto d’ora, mi sedetti, e guardai fuori dalla finestra.
“bevi birra?”chiese
Annuì continuando a guardare fuori. Pioveva veniva giù parecchia acqua, tuonava e fulminava. Ka guardò nella mia stessa direzione
“appena in tempo”sospirò
“già!”dissi”i temporali non sono il mio forte”ammisi
“cioè?”chiese lui
“è una semplice paura che ho da piccola,i temporali mi hanno sempre messo paura, lo so è una cosa stupida, però sono la mia unica paura”ammisi
“non è stupido”disse lui guardandomi in faccia”è normale che l’uomo abbia delle paure, chi del buio chi dei cani…tu dei temporali, normale, i temporali non sai mai cosa riservano, se danni o semplicemente acqua, ma sai com’è alla fine del temporale viene sempre fuori il sole”disse sorridendo
Sorrisi. Continuammo a parlare del più e del meno, fino a che arrivarono le pizze e ci pregustammo, quella cena a base di pizza e birra, per concludere la serata bevemmo una tazzina di caffè.
Alla fine decisi di andarmene
“bè andrei”dissi
“ti accompagno”disse lui “l’albergo è lontano”
Annuì sorridente. Prese cappotto e chiavi e ci dirigemmo fuori verso una serranda,Ka l’aprì e dentro c’era un piccolissimo garage per le auto. Entrò dentro spostò la macchina, era una punto nuovo modello bianca. Mi fece salire. Durante il viaggio mantenemmo l’assoluto silenzio.
Ormai non capivo perché quel silenzio avevamo appena cenato insieme. Poco dopo si parcheggiò
“arrivati”disse
“grazie per il passaggio per la serata … sono stata bene”dissi timidamente
“grazie a te”disse sicuro di se “ sei un’ottima compagnia, alla prossima”
“alla prossima”dissi guardandolo e per istinto lo baciai sulla guancia. Lui mi guardò stranito e mi sorrise. Uscì dall’auto e lui era ancora li ad aspettare. Come entrai in albergo accese la macchina e partì.
Hello Hello Hello!!!
dunque, questo capitolo ve lo mando intero, starò via dei gironi, così potete leggerlo con calma anzi calmissima, ringrazio tutte quelle che mi fanno i complimentii via mess privati, gradirei anche un vostro parere sulla storia nella sezione commenti XD
p.s attenzione al Pedretti!!
p.s.s SORPRESAAAAA!
Capitolo 6
In quei giorni seguent di Ka nemmeno l'ombra, mi ero appena trasferita nella casa ,grazie all’aiuto di Roberto.Alex passò al bar per darmi le ultime dritte sulla casa ma senza Ka. La casa a guardarla era davvero vuota,dovevo rimediare facendo un po’ di spesa, appena Luigi mi avrebbe concesso un po’ di ferie.
Una cosa però mi turbava in quei giorni ne Ka ne i ragazzi passavano più al bar la sera
La cosa che mi preoccupava di più era Ka visto che faceva da tramite per la casa.
Una mattina mentre ero impegnata nelle classiche faccende da bar ovvero pulire una quantità enorme di piattini tazzine e tazze, entrò al bar qualcuno, si avvicinò al bancone
“Buon giorno”disse
Mi girai a guardare la persona che mi aveva appena salutato la voce era molto familiare.
“ei ciao”dissi
Avevo una tremenda voglia di chiedere a Pedro che fine avesse fatto Ka, ma qualcosa dentro di me,forse il mio istinto,forse il io non dare nell’occhio , mi dissero di non chiedere nulla. Di farmi tranquillamente gli affari miei.
“cosa ti porto?”chiesi gentilmente
“un cappuccino e una brioche alla marmellata!”disse lui solare.
Pedro era un ragazzo davvero simpatico, quei pochi giorni che avevo parlato con lui si era dimostrata una persona molto dolce dal cuore tenero, ma anche una persona terribilmente timida e delle volte impacciato.
Sorrisi. Preparai la colazione a Pedro gliela porsi. Mi appoggiai al bancone e iniziai a sfogliare una rivista.
“ho saputo che ti sei trasferita”disse lui sorseggiando il cappuccino
“si, già da qualche giorno”ammisi
“si Ka me ne ha parlato, non gli andava l’idea di farti stare in albergo…”disse
“è stato gentile a parte sua” dissi sorridendo
“è una delle tante caratteristiche di Ka”ammise Pedro”la casa come ti sembra?”
“la casa e calda ed è davvero carina, anche sin troppo grande per una ragazza sola come me. Devo ancora rifinirla per bene. Però è stata la mia salvezza!”dissi
“be sai com’è, Ka sogna di essere un supereroe,ha già salvato una donzella, mi sembra un buon inizio di carriera” e rise
Risi con lui. Ci facemmo una bella chiacchierata. Mi promise che la sera sarebbe passato con il resto dei ragazzi. Pagò ed usci.
La sera, Pedro venne a trovarmi ma all’appello mancava sempre Ka, morivo dalla curiosità di chiedere che fine avesse fatto, ma allo stesso tempo riusci a trattenere quell’istinto.
Nei giorni seguenti si ripeteva la stessa scena, al bar venivano solo in tre, Ka non si vedeva da quattro giorni. La cosa iniziò a preoccuparmi.
La domenica mattina finalmente Luigi decise di darmi la giornata libera. Avrei fatto un po’ di sano shopping e poi delle commissioni per la casa. A metà mattina ero già piea di buste contenenti posate, lenzuola,bicchieri,utensili da cucina. Le mie braccia imploravano pietà. Decisi di tornare a casa e sistemare le buste per poi darmi allo shopping.
La mia metà per riempire le braccia di busti con all’interno capi d’abbigliamento era la Galleria di Milano. Entrai e una miriade di persone mi si presentò di fronte, c’era d’aspettarselo.
Era domenica pomeriggio. Mi feci un giro per le vetrine entrai anche in qualche negozio per fare acquisti. Dopo essere uscita dall’ultimo negozio. Il mio sguardo ricadde su una vetrina dove vi era una coppietta, misi a fuoco il ragazza che aveva un’aria familiare. Sgranai lo sguardo appena lo vidi era Ka. La ragazza affianco alta biondo cenere agra, indossava un paio di jeans stretti un bellissimo paio di stivali, e un giubbotto bianco, aveva un braccio che avvolgeva la vita di lui.
La scena mi irritò parecchio. Non so perché, forse perché ascoltavo Luigi che mi diceva che lui aveva interesse, o forse perché mi ero illusa io. Ma c’era da metterlo in conto che Ka fosse fidanzato, un bel ragazzo come lui non poteva essere sigle.
Saremmo rimasti buoni amici. Per me l’importante era quello, dovevo un po’ di cose a quel ragazzo, dopo che mi aveva trovato la casa. Solo buoni amici.
Sorrisi guardando quella scena, e decisi di fare dietro front. Nel mentre tornavo a casa sentì qualcuno chiamarmi dietro, pregai tutti i santi che non fosse Ka. Mi girai e vidi una Dani sorridente affiancato da una tipa bionda e un ragazzo spiccicato a lui.Sorrisi anche un po’ sollevata
“ei ciao Dani”
“buon pomeriggio”disse lui “shopping?”
“yes, per me per la casa…”dissi “casa nuova vita nuova!”
“hai perfettamente ragione!” ammise lui
“anche tu vedo che non sei da meno però”dissi indicando le tre quattro buste che aveva in mano
“tutta roba loro”disse lui indicando con la testa la ragazza bionda poi guardò la ragazza che sorrideva “che idiota!”ammise “Asia lei è Anna la mia ragazza, Anna lei è Anastasia un’amica!”
La ragazza bionda mi sorrise, un sorriso raggiante e mi porse la mano
“piacere”dissi stringendole la mano “chiamami pure Asia”
“piacere tutto mio Asia”disse sorridendo “so, da quanto mi dice Dani che non sei di Milano e che ti sei appena trasferita. Se hai bisogno di una mano, fammi contattatare da Dani, sarò felicissima di aiutarti”
La ragazza bionda alta dagli occhi color miele oltre ad essere carina era pure gentile e simpatica.
“grazie mille”risposi “prometto che se avrò bisogno, chiederò a Dani di te”
La ragazza sorrise poi mi voltai verso il ragazzo
“tu devi essere il fratello”esclamai
Il ragazzo rise “esattamente, sono Fabrizio” e mi strinse la mano
“siete due gocce d’acqua”dissi ridendo
Dani sorrise per poi guardare l’orologio “porca paletta è tardissimo!”esordì”Asia ci si vede al bar” disse salutandomi con la mano, la ragazza mi diede un leggero bacio sulla guancia e il fratello con una semplice stretta i mano.
Erano delle persone gentili e simpatiche. La cosa non poteva che farmi piacere sperando che continuasse.
shalalalalalala XD
tornata tornata tornata...
vi lascio un capitoletto fatevelo durare sino a lunedì
tenete d'occhio il piccolino perchè ne farà delle belle nei prossimi capitoli e anche la bionina ne farà delle belle!!
p.s chiedo scusa per gli errori ma ho la tastiera mal funzionante, provvederò a cambiarla!XD
Capitolo 7
Il lunedì mattina arrivai presto al bar,iniziai con il mettere a posto il locale dare una spazzatine per terra. La mattina ero sola, Luigi aveva da fare e mi aveva chiesto la cortesia di potermela vedere da sola la mattina.
Chiamai a casa, i miei genitori stavano bene, a Cagliari era tutto a posto, la cosa mi rendeva tranquilla.
Dopo la telefonata iniziai a fare zapping in tv, non c’era nulla di interessante lasciai a Mtv almeno un po’ di musica avrebbe condito d’allegria la giornata entrò qualche cliente, che servì in retta, poi verso l’ora di pranzo ritornò Luigi, aveva sulla spalla uno zaino dei Gormiti e per mano un piccolo scricciolo biondo dagli occhi verdi.
“buon giorno”salutai
“ciao”disse lui sorridendo
“ e questo pulcino chi è?”chiesi uscendo dal bancone e andando verso il bimbo
“lui è Filippo”disse Luigi
“ciao Filippo”dissi abbassandomi verso di lui “ io sono Anastasia”
Il bambino sorrise “siao Anaciacia”
Risi. Mi ricordava tanto quando io ero ua bimba e non riuscivo a pronunciare il mio nome e dicevo sempre Anaciacia.
“come mai con zio oggi??”chiesi
“lui non è zio lui è papà”disse ridendo
Mi alzai e guardai storto Luigi
“si effettivamente sono il papà”disse
“oh, dai che bello” esclamai”un papà giovane”ammisi” complimenti”
Lui sorrise. Mentre appoggiava lo zaino sul tavolo e faceva sedere il bambino
“la mamma lavora?”chiesi
“no la mamma se ne andata con il primo riccone,lasciandomi il bambino, meglio così preferisco accudirmelo io!”disse lui
“che ******a”ammisi sottovoce
“il fatto più brutto è che il bimbo vive chiuso nelle quattro mura della nonna non esce quasi mai, io non ho tempo di portarlo da nessuna parte, oggi ho pensato di portarlo qui almeno respira aria diversa!”
“capisco”dissi guardando il bambino che giocava con i dinosauri”quanti anni ha?”
“3” rispose lui
Senti qualcuno tirarmi il grembiule guardai era il piccolo che mi guardava con quegli occhini verdi
“dimmi”dissi abbassandomi
“devo fare a pipì, mi accoppai in bagno?”
“certo piccolo”dissi guardando Luigi
“hai fatto colpo”disse lui facendo l’occhiolino
Passai tutta la sera a giocare con il bimbo, mi divertivo da pazzi, adoravo i bambini, ritornavo sempre piccola quando stavo in loro compagnia.
Alla fine del mio turno Luigi mi chiese una cortesia
“ti va di accompagnarlo al parco?devo finire le chiusure e sai com’è,ci vuole tempo, non mi va di lasciare il bambino qua ad annoiarsi”
“certo che lo porto”esclamai
“non ti reca disturbo?”
“assolutamente no!”ammisi
“Filippo a papà prepara lo zainetto che Zia Anastasia ti porta al parco!”
“shiiiiiiiiiii” esclamò il bambino che in due minuti fece lo zainetto e mi prese la mano pronto per partire, lo presi in braccio, Luigi si avvicinò al bimbo “allora fai da bravo ubbidisci e non disturbare Asia!” lo avvertì il padre
“promesho farò da bravo”disse il bimbo che abbracciò il padre
Presi lo zainetto del bambino e mi diressi fuori verso il parco durante la nostra camminata cantavamo canzoni dei cartoni animati, poi il piccolo decise di scendere mi prese la mano e continuammo il nostro cammino mano nella mano. Appena entrati al parco notai pochissima gente, qualcuno faceva jogging, qualcuno portava a passeggio il proprio cane, alcuni anziani passeggiavano allegramente, posai lo zainetto sulla prima panchina vuota che trovai, fu una fortuna trovarla di fronte allo scivolo, dove Filippo si catapultò per scivolare. Si stava divertendo come matti. Durante una pausa mi chiamò Filippo chiedendo la cortesia di tenerlo per cena, visto che il lavoro era tanto,sarebbe passato a prenderlo dopocena, offrì il mio aiuto, ma Luigi mi disse di stare con il bimbo lui c’è l’avrebbe fatta.
Il bimbo giocava felice e indisturbato, finchè si fermò sulla panchina
“adesso mi riposo”disse “sono un po’ stanco”
“va bene campione”
Il bimbo prese la bottiglietta dallo zainetto e iniziò a bere.
Notai che un cane si fermò ad annusare le scarpette di Filippo e il padrone si rivolse verso me.
Alzai lo sguardo e trovai una faccia conosciuta che mi sorrideva
“buona sera!”disse
“ciao Ka”dissi tranquillamente
“come va?”chiese
“bene”dissi alzandomi
“è questo bimbo chi è?”
“Lui è Filippo, il figlio di Luigi”
“ciao Filippo, io sono Carmine”
“siao Cammine”disse il bambino che stava coccolando il cane, che rimaneva li impassibile e si faceva coccolare
“hai un cane coccolone vedo”
“già”disse lui “Birba ama le coccole!”
Sorrisi. È guardai ancora la scena del bambino che coccolava il cane, una scena unica al mondo
“Sai volevo presentarti una persona…”disse all’improvviso
M’irrigidì. Il cuore batteva a mille, come se volesse uscire dal petto, mille pensieri offuscarono la mia mente. Reagì d’istinto. Tanto sapevo già chi mi doveva presentare
“ah ecco cosa dovevo dirti!”dissi sorridendo e prendendo lo zaino di Filippo” ieri ti ho visto in galleria con una ragazza suppongo sia la tua tipa, complimenti bella ragazza!”
Ka rideva, una risata di gusto, come se avessi appena raccontato la barzelletta più divertente del mondo. Lo guardai stranita.
“campione andiamo a casa?”chiesi a Filippo “è ora di cena!”
Il bimbo annuì e mi prese per mano.
Ka continuava a ridere.
“ciao Ka”salutaì
Mentre ero a metà strada mi sentì chiamare
“ei Asia, posso venire dopocena a presentarti la mia ragazza?”
No. Un no secco era quello che ci voleva. No. Non se ne parla neanche. Un no per far vedere chi comanda.
Mi girai
“ok…”dissi “sai dove abito!”ammisi
Mi rigirai e presi il cammino per casa.
Mentre camminavo per tornare a casa. Mille pensieri vagavano nella mia mente. Era normale no che io facessi i complimenti per la ragazza e lui scoppiasse a ridere. Era normale autoinvitarsi a casa per farmi conoscere la ragazza. Era tutto normale. Mi fermai un attimo a pensare…era gelosia quella?? Ero gelosa di Ka???
Sorrisi a quel pensiero…
Arrivati a casa feci posare tutto sul divano e preparai la cena. Il piccolo era molto contento del piatto che gli avevo preparato. Dopocena ci sedemmo nel divano e lui si addormentò nelle mie gambe.
Suonò il campanello andai ad aprire. Di fronte a me si presentarono Ka, con affianco la stessa ragazza della galleria, a vederla in faccia era davvero carina, occhi verdi, bionda alta…
“salve”salutò Ka
“ciao”dissi sottovoce
Feci entrare i due ragazzi e li feci accomodare in cucina
“il bimbo dorme”disse Ka
“si”dissi “tra un po’ dovrebbe venire a prenderlo Luigi”
“lei è Lory!”disse Ka presentando la ragazza che sorrideva
“ei ciao,io sono Anastasia, ma chiamami Asia…”dissi
“piacere mio”disse la ragazza sorridendo
“siete una bella coppia”dissi
I due ragazzi scoppiarono a ridere
“che ho detto?”dissi preoccupata
“Asia io non sono la ragazza di Ka, io sono la sorella!”disse sorridendo
“ti sarai sicuramente chiesta il perché della mia assenza in questi giorni”disse Ka “ero a prendere lei e Birba staranno qua per molto tempo”
Guardai entrambi i ragazzi con il sorriso più ebete che potessi sfoggiare in quel momento. Una figura di cacca. Tanto per cambiare
“oh…”dissi “che gaf, ma tu non vivevi a Milano?”
“io si”disse lui “ ma la mia famiglia è di Legnano, abitano li, mi sono trasferito 5 mesi fa”disse tranquillamente
Continuavo a fissarli
Suonò il campanello. Andai ad aprire era Luigi. Lo feci entrare
“dorme”dissi
“vedo vedo”disse prendendolo cercando di non svegliarlo “grazie”disse
“di nulla, anzi facciamo così….quando non lavoro e non sono in facoltà te lo tengo io il bambino…ok?”
“faresti questo sul serio?”
“si, è un tranquillone,mi fa davvero piacere portare i bambini in giro!”
“oh grazie, mi stai salvando”
“ma figurati!”dissi
Sorrise poi mi salutò e andò via, tornai in cucina,dai due ragazzi che mi stavano aspettando
“eccomi, scusate Luigi è venuto a prendere il bimbo”
Ka sorrise “da cosa hai intuito che io e Lory fossimo fidanzati?”
“ho visto che lei teneva un braccio nella tua vita.”
La ragazza sorrise “io e Ka abbiamo un bellissimo rapporto delle volte non sembriamo fratello e sorella, quindi ti capisco perfettamente”sorrisi
Offrì da bere ai ragazzi che rimasero ancora un po’ con me a parlare del più e del meno.
“Lory andiamo ora perché domani Asia lavora, e devo andare a fare colazione da lei”
Risi “si è vero ho il turno alle sei domani”
La ragazza si alzò e mi venne a salutare. Era davvero simpatica. Accompagnai la coppia alla porta poi Ka si rivolse a Lory
“vai in macchina ti raggiungo”
La ragazza non se lo fece dire due volte ed uscì
Ka mi guardava con sorriso malizioso, si appoggiò al montante della porta
“non è che sei gelosa?”
Io?Io gelosa? Forse Ka non sapeva con chi aveva a che fare, io gelosa! Si stava sbagliando e ci cosa dovevo essere gelosa poi?!
“io? No Ka assolutamente guarda ti stai sbagliando…gelosa di cosa poi?”
“non lo so…sai la tua reazione al parco mi ha fatto pensare”
Sorrisi “hai visto male”
“va bè”disse lui
“buona notte”dissi salutandolo e chiudendo la porta
Lui la blocco “salutami bene”disse
Aprì la porta “ti ho detto buona notte!!”
Lui indicò la guancia
“vuoi un bacio?”dissi
Lui annuì
Mi avvicinai e posai le labbra sulla sua guancia destra, un bacio veloce
“buona notte”disse lui uscendo “a domani”
“ciao Ka”dissi chiudendo la porta
Un sorrisino stupido si puntò sulla mia bocca, non era fidanzato e in più mi aveva chiesto un bacio. Potevo dormire sogni tranquilli.
Buh!!
sono tornata scusate tanto l'assenza due giorni che non posto..
ero a vedere dei concerti
dunque vi posto il continuo del capitoletto
grazie a tutte le lettrici
un bacio
p.s Fatti Nomi Persone ecc sono puramente casuali, io non fumo, ho tatuaggi però...ahahhhaah era giusto coì per mettere in chiaro tutto
buona lettura
Capitolo 8
Il pomeriggio del giorno seguente pioveva a dirotto su Milano, ero intenta a mettere in ordine i menù nei tavoli, anche se la clientela scarseggiava come non mai.
Mi ricordai che Luigi mi lasciò un biglietto sotto il bancone –ricordati di mettere in ordine le lattine-
Presa dalla noia mortale decisi di sbrigare la faccenda. Lo scomparto era davvero incasinato, sembrava fosse scoppiata una bomba al suo interno, mi infilai dentro con mezzo busto. E iniziai a sistemare quel enorme quantità di lattine. Al bar non c’era nessuno regnava il silenzio, a parte quello della tv.
Mentre ero presa dal mio lavoro. Senti una voce
“ciao”esclamò
Mi spaventai tanto da sbattere violentemente la testa nella parte superiore interna dello scomparto
“aia,*****!”urlai
“oddio”disse la voce maschile che si diresse a grandi passi verso di me, mi aiuto ad uscire, premevo con gli occhi chiusi il punto dove avevo sbattuto faceva un male cane. Come aprì gli occhi per vedere chi fosse mi ritrovai di fronte a due specchi d’acqua purissima , il ragazzo mi teneva tra le sue braccia aveva un’espressione preoccupata
“tutto a posto?”chiese
“si Ka tutto ok…”dissi “mi sono semplicemente spaventata”
“si immagino”disse guardandomi la testa” non ti sei rotta nulla”
“per fortuna”dissi alzandomi,lui mi teneva ancora per mano forse preoccupato dal fatto che potessi cadere per colpa della botta violenta che avevo appena preso.
Mi ritoccai la testa, stava uscendo un bernoccolo dal freezer presi del ghiaccio e lo misi in testa guardai il ragazzo
“ti preparo la colazione?” dissi tenendo il sacchetto del ghiaccio
“no no…”disse lui tranquillo “volevo sapere che programmi avevi stasera…”
“mmm”dissi “dunque, tv divano cenetta a base di carne…forse ci sta anche un bel film….”
“ti andrebbe di venire a fare un giro con me?”chiese
Guardai Ka . Sorrisi.
“va bien…”dissi “accetto, anche se il io programma tv e divano era davvero allettatnte”
Rise “facciamo per le 8?”
“vada per le 8”affermai “io te e il mio bernoccolo”
Rise di nuovo “ stasera”. Uscì
La sera Ka arrivò in anticipo. Aspetto fuori dal bar. A fine turno lo raggiunsi
“scusa ,ma oggi non era cosa, poi mi è salito un mal di testa”
“bè vorrei vedere”disse il ragazzo” dopo il colpo che hai preso!”
Sorrisi. Ci incamminammo
“come sta il bernoccolo?”
“Oh benissimo”ammisi” è felice di uscire insieme a noi”
Sorrise. Mentre camminavamo raggiungemmo il parco. Camminavamo lungo un vialetto ciottolato, lui guardava a terra, e io guardavo di fronte a me
“sai sarei curioso di sentire la tua vita”
Aia. Tasto dolente. La mia vita non era mai stato un buon argomento di discussione. Tanto meno un buon argomento in generale . preferivo sorvolare quel argomento. Non mi andava mai di parlarne. Un argomento che preferivo non toccare.
“no, non mi va”dissi semplicemente”non c’è nulla d’interessante”
“dai non ci credo”disse lui insistendo “avanti…”
Feci cenno di no con la testa sorridendo
“dai su non farti pregare…”
Basta mi stava irritando. Più insisteva più mi irritava. Cosa poteva importare ad un Carmine Ruggiero della povera e misera vita di Asia. Se solo avesse saputo metà della mia vita avrebbe preferito evitarmi.
“no Ka non mi va”sbottai” se dico no è no!porca miseria!”
Il ragazzo dagli occhi limpidi rimase li immobile a guardarmi. Stupito dalla reazione. Si avevo esagerato l’ho ammetto. Rimasi li immobile a guardarlo. Avevo esagerato, non potevo rimanere ancora li. La serata era conclusa, in malo modo ma si era conclusa. Presi i piedi e feci dietro front. A passo svelto. Ka rimase li a guardarmi.
Mi ero comportata come una sciocca ma la domanda non era delle migliori
Ka non si meritava quel comportamento da parte mia.
Si era fatto in quattro per me , e io gli avevo dato il benservito.
questo è il capitolo che odio di più...però serve per capire il continuo della storia
Oplà tornata!!posto e non dico nulla...attenti a Lory perchè ne faròà delle belle!
Capitolo 9
La sera Ka tornò a casa, confuso e triste.
La serata non è andata come voleva e non si poteva di certo catalogare tra le dieci serate migliori di Ka.
Aprì la porta e ad aspettarlo c’era Lory.
Lui si diresse in cucina butto il giubbotto in una sedia aprì il frigo ed estrasse una birra
“ei fratellone com’è andata?”
“non è andata”disse lui semplicemente
“come scusa?”
“per favore Lory non mi va di parlarne.”disse
“come vuoi”disse la sorella
Capiì al volo che non era aria, che Ka era di cattivo umore, prese il guinzaglio
“Birba!”esclamò “vieni andiamo a fare un giro”
Il cane arrivò scodinzolando felice, Lory gli mise il guinzaglio ed uscirono
Ka rimase solo si sdraiò sul divano e sorseggiò la birra. Pensava alla sera appena passata e a quella bruttissima reazione di Asia. Gli aveva rivolto una semplice domanda, una banalissima domanda.,ma forse era la domanda meno azzeccata che potesse fare, aveva combinato un guaio, probabilmente la vita di Asia era il perché lei si fosse trasferita a Milano.
E di certo se si era trasferita così lontano, non era per un buon motivo
Gli occhi di Ka si fecero pesanti, gli cadde la bottiglia dalla mano e si addormentò.
Poco tempo dopo a casa tornò Lory slegò il cane e trovò Ka addormentato vestito come la sera.
Sorrise guardò in terra e notò una sola birra
-Almeno non si è scolato le solite quattro-pensò la ragazza
Prese un plid e glielo mise a dosso. Immaginava che quella sera per il fratello fosse andato tutto praticamente storto. La dormita gli avrebbe fatto bene. Ci avrebbe parlato domani mattina con più calma.
Un raggio di sole sveglio Ka quella mattina. Si alzò di scatto ritrovandosi nel divano con un plaid a dosso, un odore di caffè veniva dalla cucina. Lory doveva essere in piedi.
Infatti era così. Lory uscì dalla cucina on una tazzina di caffè
“buon giorno!”disse allegramente
“ciao Lory”disse lui facendo spazio alla sorella che i era appena seduta affianco a lui
“come va oggi?”
“benino”ammise lui
“ti va di raccontare?”
“non c’è nulla da dire, Lory gli ho chiesto della sua vita e lei ha sbottato in maniera assurda, come se gli avessi toccato qualcosa di lacerato”
“magari Ka”disse la ragazza “la vita di Asia non è un buon argomento, magari lei è qui per colpa della sua vita, è un argomento top secret”disse sorridendo.
“ci ho pensato, ma quella domanda mi è costata cara!”ammise lui
“oh non dire stupidaggini, si risolverà tutto…”disse lei
Ka la vedeva molto male come cosa. Ma opto per l’ottimismo della sorella. Che riusciva sempre a fargli vedere una punta di speranza. Se non ci fosse stata Lory probabilmente non avrebbe tenuta accesso quella punta di speranza.
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