In occasione della release del loro quarto album, provocatoriamente intitolato Fuori!, i Finley decidono di ripensare l’approccio tradizionale alla strategia promozionale, che prevede un singolo per le radio assieme a un video per le tv, e di esplorare più liberamente il legame tra la musica e le immagini.
Il risultato è ciò che i 4 ragazzi della band amano definire “filmclip”, una storia in cinque episodi, ciascuno dei quali contraddistinto da un diverso brano dell’album, come una colonna sonora originale di un cortometraggio.
La storia racontata è apparentemente semplice: quattro ragazzi uniti da un’amicizia profonda e dall’amore per la musica, che si trovano a dover affrontare gli ostacoli della loro professione (la vita on the road, un concerto non troppo ‘fortunato’, l’invadenza di qualche fan non esattamente simpatico), e a superarli forti di un’attitudine nuova e ‘rock n roll’.
La storia nasconde però anche ispirazioni e sottotesti più profondi.
L’intro di Fuori! per esempio riecheggia le visioni allucinate dello Spun di Jonas Åkerlund, mentre vediamo Ka alla guida di un furgone scassato, che passa a recuperare gli altri Finley, quasi a salvarli dalla noia di relazioni sociali visibilmente false e superficiali.
Nel successivo Un’Altra Come Te, la band si trova a dover affrontare la difficile prova di un live inaspettato: un night club rancido, camionisti e avventori disperati e distratti, un paio di conigliette che rappresentano una l’immagine di una femminilità sfruttata e schiava del maschilismo contemporaneo, l’altra la ribellione e l’indipendenza. La band tiene testa con maturità e attitudine alla situazione, nonostante un paio di invadenti spettatori, che non fanno altro che riprendere la performance e deridere il gruppo.
Finley in fuga, insieme a una delle due conigliette del night fuggita con loro, si ritrovano quindi a ripensare e a rifiatare in un non-luogo desolato e battuto da un vento gelido: Il Tempo Di Un Minuto ci racconta intanto le difficoltà delle relazioni sentimentali e di amicizia, in un mondo che spesso corre talmente veloce da superarci.
Mentre il gruppo cerca di mettere ordine nel proprio viaggio, ci accorgiamo di come i due fan più sguaiati e invadenti, presenti al night club, abbiano innescato una reazione a catena quasi incontrollabile: uploadando sul web filmati volutamente denigratori, hanno infatti scatenato passaparola su forum e social network. Il pubblico si divide, spia e stuzzica i Finley ma al tempo stesso fa montare l’attenzione, mentre i ragazzi proseguono la loro avventura on the road, prima sul solito furgone e poi a piedi dopo che il mezzo li abbandona, fumante. In Orbita è la colonna sonora di questa lunga tappa che mostra l’invadenza e il potere, nel bene e nel male, che le nuove tecnologie e il web hanno nelle nostre vite.
Inconsapevole del caos che li circonda, i Finley raggiungono un locale di amici, in cerca di un “rifugio”, quando improvvisamente i quattro si rendono conto di cosa sia nel frattempo realmente accaduto: il passaparola montato sul web ha in realtà chiamato a raccolta centinaia di fan e curiosi, che in un sorprendente ribaltamento di situazioni, affollano ora il piccolo club in attesa di un live della band.
Pedro, Ste, Ka e Dani mostrano cosa significhi essere cresciuti in 4 anni di palchi, cantine e televisioni, in un’altalena fatta di successi e insuccessi, fatiche e musica. Pedro si libera simbolicamente delle orecchie da coniglietta, lanciandole tra il pubblico, e Meglio Di Noi Non C’è Niente diventa la colonna sonora di questa celebrazione.
Regia: Stefano Bertelli per
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