Riconoscono dignità a chi sa sentirsi a volte un niente
(1735 )
Era da tanto che non scrivevo. Oserei dire anni. Anni in cui tutto è cambiato. Non ci sono più i miei artisti, non ci sono più le mie sicurezze. Ma il bisogno di buttare su carta i miei pensieri rsta. Resta forte. Quindi eccomi qui, in un pomeriggio piovoso di febbraio a scrivere, di nuovo, su Teamworld. Un Teamworld che è cambiato tanto e che non riconosco più. Ma un Teamworld che è ancora la mia casa, il mio rifugio.
Ora parlo a te, a te che hai rovinato tutto. Tutta me stessa, sei riuscita a distruggermi di nuovo, come sempre. Tante volte lo so, le parole escono senza neanche pensarci, senza neanche capire e senza badare alle conseguenze. Eppure non riesco a non pensarci che tu non l'abbia fatto apposta. Tu mi conoscevi, sapevi come sono fatta e le conseguenze che ci sarebbero state. Anche se ora non te ne frega più di me. Sapevi i miei punti deboli e hai voluto usarli per uccidermi. Ora non so più chi sono, non so più di cosa fidarmi. Non so più se sono in grado di fare qualcosa, non so più se valgo o se sono solo una buona a nulla. Mi hai tolto la cosa che mi faceva stare bene e che mi diceva cosa ero. Ogni giorno guardo i video in cui ci sono e non mi pare di vedere tanta differenza, tanta difficoltà. Eppure ogni volta che mi decido di ricominciare mi compare il tuo viso, risento le tue parole e mi blocco, non ce la faccio. Mi hai veramente tolto l'unica cosa che mi rendeva felice, che mi faceva sentire uguale a voi. Io sono diventata un nulla, una persona che sa di sbagliare sempre. Una persona che limita gli altri, le possibilità che hanno. Ho paura ad esibirmi, ho paura a farmi vedere solo per non sentire, dagli altri, le tue stesse parole. Sto abbandonando tutto. Non va bene niente, ma non ho la forza di dirlo. Vorrei vederti per dirti in faccia tutto il male che mi hai fatto ma non faccio altro che scappare, che voltare l'angolo quando ti vedo.
Sappi che mi hai distrutto, mi hai tolto la mia linfa vitale, la mia poca fiducia. E sono solo io a pagare.
"E non è una rivoluzione
E non si chiama depressione
Non è mania di essere troppo grande o troppo bella
Per chi sa rispettare il tempo
E preferisce stare male
Non ha bisogno di nessuna droga e sa parlare
Riconoscersi allo specchio a molti sembra indifferente
Riconosco dignità a chi sa sentirsi a volte un niente"