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Abbasso lo sguardo e mi fermo ad osservare un drappo mosso poco sopra al ginocchio.
Osservo la mia immagine allo specchio,e mi stupisco dalla serenità che vedo regnare nel volto della ragazza al mio cospetto. Sul suo viso i segni di una notte passata fra preghiere e dolci sogni,sono impercettibili,così ben coperti da un leggero trucco pastello.
La vedo sorridere,e mi limito a ricambiare,certa della purezza di quel gesto.
Era l’unica cosa che di immutato era rimasta in me. Me lo ripeteva sempre,ogni volta che incrociava i miei occhi.
A volte lo sentivo soffermarsi più del necessario al loro cospetto,ed era allora che riuscivo a rendermi conto di quanto il nostro amore fosse eterno. Era in quei momenti,quando nel riflesso del suo sguardo riuscivo a scorgere parte del mio che comprendevo il vero significato di quei gesti,di quelle frasi semplicemente accennate e mai portate a compimento.
Rialzo nuovamente gli occhi,ed una mano si posa con grazia su di me.
Ma sento in quel calore qualcosa che non mi appartiene,e mi sposto su di un lato,infastidita da quel contatto così estraneo.
Ma quelle mani,quasi con scatto felino mi riconducono a se,con un tocco maggiore,ed alla fine mi lascio condurre.
Le sento muoversi lentamente su di me,cercare fili,chiudere nodi ed infine staccarsi con la stessa grazia con cui mi avevano guidata in precedenza.
Torno con lo sguardo a fissare la ragazza dello specchio.
In altri tempi,sarebbe potuta apparire come una dama,x bellezza e portamento.
Osservo i suoi capelli scendere dolcemente su di me,e carezzarmi le spalle. Mi volto verso una figura poggiata ad un mobile,e sento il suo sorriso di compiacimento viaggiare nell’aria e giungermi vicino.
Mi porge un piccolo fiocco di seta azzurro ed una vecchia collana di perle color della neve.
Li indosso con una grazia e premura mai usate prima d’ora,ed infine mi fermo a contemplare un piccolo diadema argenteo. Nuovo e brillante come il diamante sembra quasi attendere me,chiuso in quella piccola custodia di raso blu.
Mi aveva sempre considerata come la sua principessa,la padrona indiscussa del suo cuore.

“guardami negli occhi,il riflesso della mia anima,non vedi che appartengono a te?”

Scendo dal piccolo rialzo ai miei piedi,e fra le mani stringo parte del lungo velo del vestito. Sento il tulle ruvido sotto la pelle,e quasi come x volermi accertare della sua esistenza,continuo a tenerlo premuto a forza fra le dita. Ruvido lo sento spostarsi ad ogni mio movimento.
Infine chino il capo,certa delle centinaia di sguardi intenti a soffermarsi sul mio volto in quel preciso istante.
Avanzo,lentamente con la paura dipinta negli occhi.
Ma nuovamente,lo sento al mio fianco e quasi come adrenalina riesco a ritrovare la forza di tornare ad osservare il mondo circostante.
Mi volto,certa di trovarlo vicino,e rimango stupita da quanto i suoi tratti siano rimasti immutati nel corso del tempo e degli anni.
Quelli occhi,freddi come il ghiaccio e limpidi come il mare. Lo sento sorridere e riesco finalmente a trovare la forza di ricambiarlo. Passo lenta con una mano sulla sua cicatrice,ne seguo i contorni. Sono gesti che riuscirei a fare anche ad occhi chiusi. Conosco ogni parte del suo corpo,ogni sfaccettatura del suo carattere,che riuscire a delineare i contorni di un semplice segno,mi diviene a volte quasi come spontaneo.
L’amore è conoscenza,l’amore è potere. L’amore è follia.
Amare è un bisogno umano.
Ed io amo il mio uomo.
“si,lo voglio”