*Giuli*

Lei.
Adolescente liceale. Genuina. Capelli castani e mossi. Occhi grandi e profondi come l'oceano. Gambe lunghe e sottili. Tutti i giorni la stessa routine. Tutte le mattine lì, davanti all'ingresso della scuola. Alle 7 e 50.
Lui.
Universitario incerto. Con la passione per la musica. Occhi scuri, dolci. Capelli con qualche boccolo ribelle. Come lui. Tutti i giorni la sua sveglia suonava alle 7 e 50, anche se non aveva appuntamenti. Doveva vedere lei. Gli bastava affacciarsi alla finestra della sua stanza per trovarla. Sempre lì.
Agitata per la versione di greco.
Tesa per l'interrogazione di storia.
Rilassata, con la sua Marlboro in mano.
E lui, certo di non essere visto, si godeva ogni istante. Osservava tutti i gesti di lei. Provava invano a capire quello che le sue labbra dicevano alle amiche. Si sentiva tanto stupido, ma allo stesso tempo stava bene. Da Dio. E per stare così gli bastava avere lei davanti agli occhi. O meglio averla negli occhi.
Bella, naturale, pulita, sorridente, splendente. Un raggio di luce. Anche in inverno, con le sue sciarpe colorate. E in estate, a cercare il sole più caldo.
Lei era sempre la protagonista dello sguardo di lui, dei suoi sogni, della sua immaginazione. Inconsapevole. Senza sapere il suo nome, non la sua età. Senza conoscere i suoi giusti, non il suo carattere. Sapeva però quello che gli bastava. Perchè chi dice che ci si può innamorare di una persona solo se la si conosce, si sbaglia. E di grosso. Basta molto poco per capire se qualcuno è speciale, anche uno sguardo non ricambiato. O che si pensa non ricambiato.
Perchè lei. Lei vedeva lui.
Tutte le mattine alzava furtivamente lo sguardo verso quella finestra, certa di vederlo lì, con la spalla appoggiata al muro e la mano a tirar indietro la tenda. Il brillare degli occhi di lui rimbalzava sui vetri, come quelli di un gatto nero nella notte ancora più nera. Felice di donare felicità, curiosa di sapere, ma con la paura che anche un piccolo e apparentemente insignificante gesto potesse spezzare il filo di questa magia.
Una magia basata sul nulla e allo stesso tempo su tutto quello che basta a rendere due persone felici. La magia di lui e di lei. E dei loro occhi.

Perchè chi non crede in nessuna magia, vuol dire che non ne ha mai vissuta neanche una.