Just To Fly*
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"Solo per volare, ecco a cosa mi servirebbero un paio di ali."
Oggi, a scuola, nell'ora di inglese abbiamo letto un dialogo sul libro d'inglese. La traccia diveca <<Se potessi esprimere un desiderio, quale sceglieresti?>>
Probabilmente, tutti avrebbero detto, come i ragazzi del libro, vincere alla lotteria o una casa più grande oppure vivere in campagna ma anche aiutare i più bisognosi. E, molti di questi, avrebbero mentito. Troppi sono afflitti dalla sindrome di ipocrisia che dovrebbe colpire solo le persone adulte, ma ci affligge tutti, ormai.
Io, invece, ho pronunciato quelle parole nella mia mente, ma forse anche a voce alta, adesso non ricordo e in effetti non ci ho fatto nemmeno tanto caso.
"Io, se potessi, vorrei un paio di ali."
Già, come la canzone di Tiziano Ferro "La Paura Non Esiste".
Quante volte ho scritto su queste stesse pagine che avrei voluto volare, andare via? Quante volte avrei voluto poter scappare e arrivare dove nessun uomo è mai stato, dove la terra si fonde con il mare, dove un sorriso è semplicemete il sole, dove le stelle giocano a rincorrersi con le nuvole chiare del mattino, dove i raggi di un sole e di una luna intenti a badare al loro figlio illuminano quella spiaggia dove una coppia -o due- di amanti stanno assieme, finalmente felici.
Bene, questo è il mio disegno assurdo della felicità e credo che, prima o tardi, lo troverete su della carta nella mia cartellina rossa dove conservo gelosamente tutti quelli che sono pezzi della mia vita...
"Forse un angelo vestito da passante"
Già è probabile che sia stato lui il mio ladro un pò fuori di testa che mi ha rubato il cuore, ed io che gli ho persino corso dietro, cercnando di raggiungerlo. Come ho potuto pensare solamente di arrivare in quell'isola poco fa citata, dove tutti gli angeli vivono assieme, felici, potenti, regali... gli angeli celestiali che rubano il cuore ad ognuna/o di noi e non ce lo restituiscono mai. Che ingiustizia, ma che buffo. Strano che si sia scomodato ad arrivare di fronte a me soltanto per strapparmi un così piccolo e insignificante pezzo di me, che per lui che ne ha tanti dev' essere proprio inutile. Ma, si sa, quegli angeli sono talmente unici, talmente perfetti che non li si può definire nemmeno pazzi o folli, aggettivi umani per descrivere qualcosa di non proveniente da questo pianeta è stupido, loro sono angeli, o forse nemmeno quelli -qualcosa di più-, indescrivibili. Perfetti. Distruttivi quanto bellissimi. Devastanti quanto lucenti.
Ma si sa che la razza meno stupida degli uomini sa essere folle e matta, e sorridere delle proprie disgrazie.
Mi sa che mia madre ed io apparteniamo a questa cetegoria. Noi che abbiamo riso a tavola, senza un preciso motivo, quelle risate che provengono dal dolore che hanno un sapore di agrodolce, risate che non potranno mai essere dolci come quelle che un tempo popolavano le nostre giornate, ma che sono ciò di più simile alla felicità che abbiamo.
Quel vortice di follia in cui mi piace affogare assieme alle persone a cui voglio bene, gli unici attimi vivi che posso donare loro, altri non ne ho. Voglio dare anche gli ultimi pezzi di me alle persone che amo, quelli che l'angelo non ha preso, e renderli più felici. Sono sicura che basterebbe un sacrificio per sistemare molto. Anche se qualcuno ne soffrirebbe, io sarei finalmente completa, e magari potrei arrivare davvero anche io sulla spiaggia degli angeli... ma sarebbe troppo chiedere di stare con Lui per sempre, troppe pretese per una comune Mortale come me.
Però sognare non costa nulla. Ed io vorrei solo stare con lui. No, non è vero. Vorrei tante altre cose, vorrei avere un paio di ali per scappare dal mio passato e del presente che ho, vorrei avere le capacità di rendere felici tutte le persone attorno a me, vorrei avere dei poteri per salvare il mondo.
Troppo, stupida umana che non sono altro. Che non fa altro che chiedere, chiedere, chiedere... e non si accontenta mai.
"La notte era finita
e ti sentivo ancora
sapore della vita
meraviglioso."
E tu rimani quì, anche quando sei fuori dalla mia camera. Grazie di esserci, sopra di me.
Beesp.
P.S. Questo è l'intervento più assurdo, melenso e terribile che io abbia mai fatto.