~ The Dark Side of the Moon

Sono tornata questa mattina, verso le 2.00.
Io e i miei quest’anno abbiamo deciso di viaggiare di sera, così abbiamo evitato tutte le code kilometriche da sopportare sotto il sole e con il caldo che ci avrebbero atteso questa mattina.
Sono partita venerdì scorso. Mi sembrano trascorsi molti più giorni.

Il viaggio in treno.
L’Eurostar fino a Bologna.
La pioggia salata.
Il regionale fino ad Ora.
Quelle tre oche che avrei volentieri trucidato.
Arrivare in Trentino con il treno, che è decisamente più bello che arrivarci in auto.
Il peluche di Scooby-Doo.
Quella sciarpa.
L’odore inconfondibile del Trentino.
La torta al tiramisù.
Le foto scattate a Moena.
Quella telefonata.
La cioccolata calda nel bar ai piedi della Marmolada.
Quelle tre mocciose. Sì, avrei trucidato anche loro.
Il chiosco con le schifezze stile McDonald’s.
La pioggia.
Selina Penaluna.
You shine brighter than anyone.
Wondrous Strange.
Bolzano.
Il McDonald’s, quello vero, e l’Happy Meal.
Fabio Vettori e le sue Formiche. Di nuovo, anche quest’anno.
Quel bar ed il barista con la sua collezione di radio e giradischi d’epoca.
I braccialetti dei Disney Cuties e tutti gli euro spesi in quel caz*o di distributore.
L’umore nero degli ultimi due giorni.
La nostalgia.
La nausea e le lacrime.
L’incontro con i miei nonni, arrivati proprio il giorno in cui noi siamo partiti.
La partenza tanto agognata di sera.
Il viaggio di notte.
Le cuffie alle orecchie e la musica nel cuore.
Il cappuccino dell’Autogrill a notte inoltrata che faceva veramente schifo.
Riabbracciare la mia gatta che mi era mancata così tanto.

Un viaggio diverso da tutti quelli fatti fin’ora.
Una settimana diversa da tutte le altre.
Una settimana per capire.
Una settimana per capire che sono ancora capace di soffrire, come direbbe Chiara, “come una stron*a”.
Una settimana per confermare i miei sospetti; una settimana per comprendere che basterebbe andare in vacanza una vita per dimezzare i litigi familiari.
Una settimana per avere l’ulteriore conferma che ho un caratteraccio. E quando i lati peggiori di questo si rivelano, i miei familiari non hanno ancora capito che è meglio lasciarmi da sola in un angolo.

Probabilmente vi sarà difficile comprendere se questa vacanza è stata bella o brutta.
Lascio giudicare a voi.
Divertente o noioso, brutto e bello... Stavolta non ha davvero avuto importanza.
Cercavo un viaggio alla scoperta di me stessa, un viaggio per capire se e quanto fossi cambiata.
E l’ho semplicemente ottenuto.