5 maggio 2o1o; Milano ~ Alesana [ Part Two ]
Di
, 07-05-2010 alle 18:46 (1239 Visite)
Al banco del merchandise c’erano praticamente tutti gli A Skylit Drive che smerciavano il loro cd e le loro magliette e che si prodigavano a fare foto ed autografi.
Ho comprato il loro ultimo cd, Adelphia, da Jag. Quello ha una voce meravigliosa, anche quando parla. Cioè, sarei stata lì anche un’ora intera ad ascoltarlo mentre ripeteva fino alla nausea “Ten for one” per dire che un cd costava dieci euro. Oltre a comprare il cd ho colto l’occasione per farmi una foto con lui che ha il sorriso più dolce del mondo e che se non fosse per quello la foto sarebbe orrenda dato che io sembro una incannatona, tant’ero devastata dal concerto. Comunque Jag mi ha dato l’impressione di una persona molto umile: quando, durante il concerto, ha chiesto se qualcuno aveva mai sentito parlare di loro o se avesse il loro cd era molto stupito e felice di ricevere risposte positive.
Volevo anche una foto con Brian, che era però assediato dalle persone ed essendo alto tipo 4 metri non poteva di certo notare me che in confronto a lui sembro una pigmea. Dopo poco è sparito e non sono più riuscita ad avvicinarlo, neanche quando l’ho rivisto fuori, visto che se n’è andato nuovamente subito.
Mentre girovago in mezzo a loro e ai fans, qualcuno mi è passato accanto, mettendomi delicatamente una mano sulla testa. Io mi sono girata e ho visto che si trattava di Joey, il chitarrista. Bisogna dire che lui ha la faccia più addormentata e pucchosa dell’universo. Non so se sia perennemente sotto l’effetto di droghe, se sia assonnato e se sia semplicemente così di natura. Assomiglia alla bella copia di un bradipo, per intenderci. Mi ha detto “Sorry” ed io mi sono spostata di lato perché avevo capito che doveva passare ed era per quello che aveva attirato la mia attenzione mettendomi una mano in testa. Quando poco dopo l’ho raggiunto nuovamente per farmi la foto con lui, è stato divertentissimo perché lui mi ha tipo stretto in maniera molto dolce e poi mi ha detto “You’re beautiful”. Io sono scoppiata a ridere. E’ stato senza dubbio uno degli incontri più fuori dal comune ed esilaranti con un musicista, soprattutto con un chitarrista, che generalmente non hanno una buona reputazione a casa mia.
Fuori infatti ho incontrato anche l’altro chitarrista ed anche lui mi ha stretto forte forte mentre scattavamo insieme una foto, tanto che sono scoppiata di nuovo a ridere.
E’ stato poi il turno di Dennis, l’unico degli Alesana che sono riuscita ad avvicinare perché gli altri purtroppo non si decidevano ad uscire ed io dovevo partire per tornare a casa, dal momento che ci attendevano cinque ore e più di auto.
Veramente ho rischiato di non avere la foto neanche con Dennis dal momento un tizio dello staff del locale aveva concesso un’ultima foto prima di farci smammare.
Purtroppo un’altra tizia si è piantata di fianco a Dennis prima di me e così il tizio dello staff mi ha detto: “Mi dispiace, sarà per la prossima volta”. Io ero troppo gaia e felice, nonostante tutto, per discutere. Ho sbuffato e mi sono preparata ad andarmene con la coda fra le gambe e quando stavo per uscire dal cancello, il tizio dello staff sorridendomi mi ha ripescata e mi ha detto: “Vai a fare la foto anche tu, corri”. Io l’ho guardato con gli occhi sconvolti e grati, mi sono voltata di scatto ed ho raggiunto di nuovo Dennis. Addirittura il tizio dello staff ha detto ad uno con il giubbetto catarifrangente arancione di assicurarsi che io facessi la foto prima di uscire. Non avevo mai incontrato musicisti e staff così gentili, in nessuno dei precedenti miei concerti.
Vista la gentilezza dimostrata, ho chiesto a Giubbetto Catarifrangente Arancione di scattarmi una foto con Dennis. Giubbetto Catarifrangente Arancione ha detto a Dennis “Sei bellissimo!” mentre ci scattava la foto ed ho poi capito perché riguardandola: Dennis ha una faccia che fa morire dalle risate. Io invece rovino la foto, come del resto tutte le altre.
Loro sono stati tutti così gentili da prodigarsi in smorfie e facce simpatiche ed io invece con la mia Faccia Anti-Flash ho rovinato tutto. E vabbe’.
Nel vedermi uscire, il tizio dello staff mi ha chiesto: “L’hai fatta la foto?”.
“Sì, grazie” gli ho risposto felice. “Sai, vengo da Ancona, mi attendono cinque ore di viaggio, una foto me la meritavo proprio” ho aggiunto.
Lui mi ha guardato con un misto di divertimento/sconvolgimento/ammirazione. E’ stato spettacolare.
Ho atteso qualche minuto ancora prima di andarmene, nella speranza che uscissero anche gli Alesana mancanti, ma tutto ciò che sono riuscita ad ottenere è stata una foto con Cory dopo essermi fatta alcune risate vedendo che alcuni ragazzi gli stavano insegnando a dire cose sconce in italiano, muahah.
Anche riguardare la foto con Cory mi causa un sorriso perché mentre la scattavamo lui non faceva altro che dire “Grazie, grazie”. E’ il classico musicista straniero che, quando viene in Italia, impara a dire grazie e lo ripete per tutto il tempo. Ahah, che mito!
Dopodiché ho purtroppo dovuto lasciare Milano ed anche la possibilità di incontrare gli altri Alesana. Sarebbe stato bello dire a Shawn “I like the way you move”, riferendomi al suo sculettare da scemo, muahah.
Farò il possibile perché accada di nuovo, dal momento che è stato uno dei concerti migliori a cui io sia mai stata, dove ho conosciuto ed ascoltato musicisti talentuosi e straordinari; un concerto che è capitato tra l’altro in un periodo di vero bisogno.
La realtà torna ad opprimermi ogni volta che lascio il luogo di un concerto, ma per almeno un’ora della mia vita sono veramente felice ed in una dimensione che con la realtà – soprattutto con la sua parte più devastante – non ha niente in comune.