4 novembre 2oo9 ~ Jonas Brothers a Pesaro
Di
, 05-11-2009 alle 13:36 (721 Visite)
Erano circa le 4.30 del pomeriggio quando io e mia sorella abbiamo iniziato l’attesa fuori l’Adriatic Arena di Pesaro, dove ieri si è tenuto il concerto dei Jonas Brothers.
Vedo le vostre facce inorridire o sghignazzare. Vedo anche le vostre mani posarsi sul mouse e premere la X in alto a destra di questa pagina web.
Chi di voi ascolta i Jonas Brothers volentieri alzi la mano.
Mh. Ne vedo molte poche alzate.
Almeno questa è la mia immagine mentale.
Sì, io e mia sorella, rispettivamente 18 e 24 anni, siamo andate ad ascoltare i Jonas Brothers. E se proprio volete sapere la verità ci siamo pure divertite assurdamente.
Quando abbiamo scoperto che sarebbero venuti nella nostra regione a marzo abbiamo subito comprato i biglietti euforiche.
Scusate se faccio tutta questa introduzione, ma capisco che per alcuni di voi potrebbe essere difficile comprendere come si possa andare a vedere il concerto di un gruppo che è in combutta con Disney Channel e che ha un pubblico la cui età media è 13 anni quando nel mio caso un componente di tale gruppo è anche più piccolo di me; nel caso di mia sorella, invece, tutti i componenti sono più giovani di lei, muahah.
La sto facendo così lunga per sottolineare come sono consapevole che per voi tutto questo possa essere assurdo, soprattutto se pensate che i Jonas Brothers sono 3 fratelli idioti che non fanno musica, ma sarebbero più adatti ad animare la festa di compleanno di un bambino della scuola elementare, magari vestiti da pagliacci.
Per quanto mi riguarda, non c’è niente di assurdo (altrimenti non starei scrivendo queste parole, ma mi troverei dall’altro lato dello schermo a leggere le parole di un altro, ad additare e giudicare).
Concludo qui questa prefazione un po’ confusa (scusate, sono ancora in stato comatoso) e vi dico che siete liberi di giudicare quanto vi pare, a me non importa.
Chiusa la super-mega parentesi.
Abbiamo atteso tre ore che aprissero i cancelli.
Certo è che si nota che le fans dei Jonas Brothers sono per la maggior parte piccole ed infantili. Non si rendono proprio conto di quello che fanno. Non si rendono conto che spingere non serve a niente, tanto prima o poi si entra tutti.
Devo ammettere che ho avuto davvero paura.
Per tutto il tempo dell’attesa sono stata pigiata contro il pancione del buttafuori. Quando ci hanno fatto entrare quasi non rischio di farmi staccare la testa, incastrata com’ero tra il suo braccio e l’orda di ragazzine che spingeva da dietro.
Quando siamo entrate, ci hanno fatto sedere tutti per terra. Non si sa perché. Si sa solo che è stata la più grande cazzata che l’organizzazione potesse fare. Infatti le persone che entravano dopo di te ti scavalcavano per guadagnarsi un posto in una fila più vicina al palco non rendendosi probabilmente conto che se stavano tutti seduti per terra un motivo serio e reale c’era, non era dovuto al fatto che erano tutti impazziti.
Ho quasi litigato con le bimbette maleducate che stavano di fronte a noi e che continuavano a far arrivare le loro amiche e a farle passare avanti. Evidentemente i loro cervelli non erano abbastanza maturi da permettere loro di capire che non c’era più spazio.
Quando è salito sul palco Jacopo Sarno, che apriva il concerto, è stato delirio puro. La gente ha iniziato a spingere ed in due minuti lo spazio si è ridotto ed io mi sono ritrovata compressa tra un branco di monelle urlanti e dannatamente forzute.
Dopo aver pensato che sarei morta spiaccicata, che la mia cassa toracica si sarebbe frantumata e che l’aria non sarebbe più tornata ad abitare i miei polmoni, ho optato per la saggia decisione di uscire da quella folla di esaltate.
Io e mia sorella abbiamo raggiunto il lato sinistro del palco e ci siamo godute il concerto da lì, avendo tutto lo spazio per ballare, saltare, cantare e svalvolare.
Non so da dove siano passati di preciso, ma i Jonas Brothers sono apparsi sul palco, che era circolare, a 360°, ed la cui parte centrale girava continuamente. Scusate, ma è davvero difficile spiegare la struttura dal palco. So solo che creava una scenografia fantastica ed originale.
La prima canzone è stata Paranoid e loro, attraverso una botola, si sono materializzati sul palco ed hanno iniziato a suonare e cantare. Il palco era davvero spettacolare, sì. Da qualunque lato avevi una visione splendida perché loro non facevano altro che girare da tutte le parti. Non sono stati fermi un istante, hanno una grinta assurda e una presenza scenica invidiabile.
Hanno suonato diversi canzoni dai loro diversi album.
Un momento molto bello è stato senza dubbio quando Joe e Kevin hanno lasciato il palco al loro fratello Nick che ha suonato Black Keys e A Little Bit Longer sul suo pianoforte bianco a coda che continuava a girare. E’ stata una parte molto emozionante e toccante. Nick ha ringraziato le sue fans dicendo che sono quelle che gli danno la forza per andare avanti e che non bisogna mai, mai lasciare che qualcosa ci abbatta.
Altro momento unico quello in cui abbiamo cantato buon compleanno a Kevin. E’ stato divertente, lui aveva una faccia un sacco buffa.
Un applauso grandissimo se lo meritavano anche quelli della band perché erano davvero grandiosi. Coloro che suonavano gli strumenti a fiato era i più fighi: ballavano, non stavano fermi due minuti... Erano spettacolari!
Tra le altre canzoni, si sono esibiti in BB Good, Tonight, That’s Just The Way We Roll, Year 3000, World Word III, Poison Ivy (che sono state quelle in cui si è ballato e svalvolato di più) Video Girl (durante la quale Nick ha suonato la batteria), Play My Music (sembrava di essere sul set di Camp Rock), Gotta Find You (quant’è stata emozionante!), Hold On (una di quelle che amo di più), When You Look Me In The Eyes (non so perché, ma è stato un pezzo molto toccante) Fly With Me (dove credo che tutti abbiano cantato), Much Better (che mi fa impazzire semplicemente), Turn Right (Kevin era seduto al pianoforte e suonava, Nick suonava la chitarra, appoggiato al piano, mentre Joe ci era proprio seduto sopra e cantava, accanto a loro la violinista che li accompagnava... Bellissima scena!)...
Spero di non averne dimenticata nessuna, ma è probabile.
Il concerto si è concluso (nell’ordine) con Lovebug, che ha procurato una crisi isterica a me e mia sorella poiché quella canzone ci diverte troppo; S.O.S. che loro hanno tentato di farci credere essere l’ultima canzone, quando invece non era così; se lo fosse stata in effetti avrebbero rischiato la morte per mano mia visto che avrebbe significato che non avrebbero concluso il concerto alla grande, come mi attendevo, con Burnin’ Up. Deo mio, quanto è stato divertente scatenarsi su quell’ultima canzone!
Hanno salutato il pubblico in maniera veramente meritevole, infatti non si sono comportati come quelli che spariscono sì e no agitando una mano. Hanno salutato e si sono inchinati per almeno due volte da ogni lato del palco.
Sono di nuovo spariti grazie alla botola girevole, però stavolta sono spariti nel backstage in maniera visibile. Infatti siccome io e mia sorella eravamo piazzate vicino al corridoio costituito con le transenne che conduceva nel backstage ce li siamo visti passare accanto, ovviamente di corsa, sennò avrebbero rischiato il rapimento dalle fans impazzite.
Non mi è ancora chiaro da dove siano passati per arrivare sul palco, all’inizio del concerto. In teoria dovrebbero essere passati sempre accanto a noi, dal medesimo corridoio di transenne, ma invece non si sono visti. C’è chi diceva che hanno raggiunto la botola sotto il palco trasportati dentro le casse che contenevano gli strumenti. Mah. Potrebbe anche essere. Da loro mi aspetterei tutto. Comunque credo che resterà un mistero.
E’ stata davvero una bella esperienza, comunque. Non hanno deluso affatto le mie aspettative.
E sinceramente, spero di rivederli, prima o poi.
Magari al di fuori dell’Italia perché ho la spiacevole sensazione che soltanto in Italia siamo così incivili, maleducati ed esaltati.
Dopo il concerto ero a pezzi a dir poco. Dopo tutto quel tempo in piedi, dopo tutto quel tempo con la borsa a tracolla che mi gravava sulle spalle e sulla schiena... Ovviamente mi sono addormentata in macchina. Dopo i concerti raramente riesco a restare sveglia, soprattutto se mi sono svegliata alle 6.00 di mattina.
Soltanto alle 1.00 di questa mattina, dopo aver impiegato quasi mezz’ora ad uscire dal parcheggio dell’Adriatic Arena che traboccava di auto e dopo aver trascorso più tempo del normale sull’autostrada a causa di un incidente che ha provocato un rallentamento (un camion era finito contro il guardrail, credo e spero che non fosse niente di grave), sono riuscita a toccare finalmente il mio letto che ha segnato la fine di una giornata che è stata davvero speciale.
Apro una piccola parentesi per esternare la mia gioia riguardo al fatto che... sono IDONEAAAAAAAAAA! Ciò significa che ho superato l’esame teorico della parente. Buahah.
La serata trascorsa è stata quasi una sorta di regalo per il traguardo raggiunto in mattinata. Un bellissimo regalo.