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~ The Dark Side of the Moon

30 giugno 2o1o; Eclipse (II)

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Di , 11-07-2010 alle 12:39 (976 Visite)
Finalmente in questo film anche i personaggi secondari sono più approfonditi psicologicamente – purtroppo Melissa “Mani di Forbice” Rosenberg avrebbe dovuto trattarli in tal modo sin dal primo film.
Restando in tema genitori, Billy Burke, papà Charlie, è fantastico nella scena del diploma, in cui si legge sul suo volto l’orgoglio di padre nel vedere la propria figlia diplomata, così come è dolce ed esilarante quando affronta con Bella l’argomento sessualità ed afferma tra sé di apprezzare di più Edward perché è un tipo all’antica – Bella gli confessa con grande imbarazzo di essere ancora vergine.
Sono felice che abbiano dato spazio al passato di Rosalie e Jasper.
Nella ricostruzione del passato di Rosalie però hanno dimenticato un particolare importante e cioè non hanno esplicitato quanto fosse grande il suo desiderio di avere un figlio, grande tanto quanto il rammarico causato dalla consapevolezza che, in quanto vampira, ciò non potrà mai più accadere. Hanno generalizzato facendole dire “Non potrò mai avere una famiglia, non potrò mai invecchiare”, ma secondo me una precisazione più puntigliosa non avrebbe guastato, sarebbe stata utile nel prossimo film e si poteva tranquillamente utilizzare il personaggio della sua amica Vera e del suo adorabile figlio per rendere il flashback ancora più completo.
Più fedele la ricostruzione del passato di Jasper, un personaggio straordinario che secondo me non ha mai avuto il ruolo che meritava. La Rosenberg praticamente ha assassinato il suo personaggio nei precedenti film, finché non si è accorta di quanto fosse determinante. In pratica, nel primo film non viene accennato al suo potere, il quale però nel secondo film magicamente appare in una delle due prime scene quando Bella gli dice qualcosa come “Jasper, il controllo delle emozioni non è valido”, battuta che avrà lasciato perplessi tutti quelli che non hanno letto il libro; nel primo film addirittura la Rosenberg gli ha infilato in bocca una battuta come “Uccidere quelli della nostra specie non è facile”, nel momento in cui i Cullen decidono di uccidere James per difendere Bella, e nel terzo film si scopre però che ha praticamente trascorso i suoi primi anni da vampiro a lottare con altri della sua specie. Secondo me la Rosenberg doveva ancora leggere gli altri libri quando ha scritto la sceneggiatura di Twilight.

Dal momento che ho aperto la parentesi “Critichiamo la Sceneggiatrice” – che resta sempre e comunque quella che da parte mia riceve più critiche – devo ammettere che ho sentito la mancanza in particolare di una battuta di Edward. Quando aggiunge il cuore di diamante al bracciale con il ciondolo di lupo di legno intagliato al braccialetto di Bella si limita a dire “Mi sembra giusto che sia rappresentato anch’io” e finisce tutto così, come se Edward fosse un *******e con manie di protagonismo. Inserire la battuta per intero sarebbe stato molto più di effetto; bastava semplicemente dire che il cuore di diamante è come Edward: duro, freddo, lancia bagliori se esposto alla luce, muto. E che appartiene a Bella.

Se c’è qualcosa che devo rimproverare al film – a parte tutto ciò che ho già puntualizzato sopra – è innanzitutto la scena in cui, dopo aver scoperto che Edward l’ha accompagnata da sua madre per tenerla al sicuro fuori città perché la minaccia di Victoria si era nuovamente stagliata all’orizzonte, Bella sale in moto con Jacob, saltando un giorno di scuola, e va con lui fino a La Push. Cioè, ma è uno scherzo o cos’altro? Comprendo la necessità di mangiarsi in un sol boccone i capitoli iniziali del libro, che sono stracolmi di sole paranoie, ma se proprio c’è necessità di fare tagli, facciamoli con un minimo di buon senso, accidenti!
Rimprovero ancor più severo per la scena del bacio tra Jacob e Bella. Si perde totalmente il senso che nel libro assume, dove Jacob – da vero bastardo – affermando che forse si lascerà uccidere in battaglia perché convinto che la sua morte risolverà molti problemi e toglierà un peso a tutti scatena la reazione di Bella, la quale gli chiede un bacio purché lui prometta che tornerà; in pratica si tratta di ricatti e compromessi e il fatto che Bella comprenda poi con quel bacio che è in realtà innamorata di Jacob è solo una conseguenza da lei imprevista. Nel film invece lui minaccia di farsi ammazzare e Bella gli chiede un bacio come se fosse in preda ad una crisi ormonale e quando torna da Edward ha anche il coraggio di dirgli “Non so perché l’ho fatto”. La scena più brutta è sicuramente quella perché nel film risulta banale, da soap-opera. Infatti il tizio seduto accanto a me ha commentato, mentre Bella e Jacob si stavano baciando, “E’ peggio di Beautiful!”.

Un altro – forse – difetto del film è la sua velocità nella prima parte e la sua lentezza nella seconda.
Più che altro mi è sembrato che la scena dei diplomi arrivi subito, nella prima parte, mentre io l’attendevo nella seconda.
Ma questa mia osservazione è dovuta ovviamente ad un riferimento tra le scene ed i capitoli del libro.
Nonostante nella prima parte le scene siano più brevi e veloci, la seconda non risulta noiosa, anche se le scene sono molto più ampie e distese.
Il film si regge bene, nonostante la sua asimmetria.

Un particolare che non mi è chiaro – sin da New Moon – è perché i vampiri siano di marmo.
E’ vero, questi sono i vampiri della Meyer, perfette statue.
Però, nel momento in cui due neonati si sono accaniti l’uno contro l’altro, vedere uno spaccare la testa dell’altro è stato come vedere la distruzione di un soprammobile di coccio. Quasi ridicolo, oserei dire.
Avrei preferito maggior realismo, anche se di certo tali espedienti hanno evitato loro la censura. A parte il sangue che cola dal braccio di Bella, non c’è traccia di liquido rosso in questo film di vampiri.

Il pelo dei licantropi invece è straordinario.
Nella scena in cui Bella si appoggia a Jacob, le riservano un primo piano e il pelo accanto a lei sembra vero, proprio quello di un cane.
Certo, quando li inquadrano in volto si nota tantissimo che sono computerizzati, ma se non altro nessuno ci fa davvero caso perché sono riusciti a dare grande espressività agli occhi del lupo, occhi che devono comunque rispecchiare un’anima umana.

Ciò che però ho adorato in questo film è stata l’attenzione alla psicologia di ogni singolo personaggio, il diverso tipo di sensualità creatasi tra diverse coppie, come Bella ed Edward o Riley e Victoria, la violenza del mondo e la crudezza della realtà, lette però attraverso la visione di un mondo fantastico. E’ un film di sentimenti, di introspezione, di crescita.

Anche se sono piuttosto sicura che, se non hai letto i libri, a volte i discorsi che i personaggi intrattengono tra di loro potrebbero farli sembrare un po’ matti.

Ma bisogna ammettere che mai nessuno commenta un film come se ne commenta uno della saga di Twilight, quando si esce dal cinema.
Senti le persone parlare dei personaggi come se fossero loro parenti, amici, conoscenti, come se le loro storie fossero anche del pubblico. Ognuno che dice cosa avrebbe fatto se, ognuno che dice cose poco carine o cose molto lusinghiere su qualche personaggio.
Ed è allora che constati, ancora una volta di più, che Stephenie Meyer ha creato un universo straordinario. Ha creato dei mostri; siamo peggiori dei neonati: siamo famelici, siamo voraci, siamo folli. Siamo unici.

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